diARCh - UniCA Eprints
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Lago di Gusana, pochi mesi dall’accantieramento<br />
per la realizzazione (1959) e<br />
nel 2010, a pieno invaso.<br />
(A.OMOD, FLICKR)<br />
130<br />
d i ARCh<br />
dipartimento di architettura - università di cagliari<br />
dottorato di ricerca in architettura - xxiv ciclo<br />
7 la diGa come landmarK<br />
7.1 l’indifferenza della infrastruttura. L’evoluzione recente<br />
della vicenda umana, in particolare riferimento a quel capitolo<br />
catalogato sotto il titolo di “Rivoluzione Industriale”,<br />
ha imposto un improvviso aumento della richiesta di acqua<br />
potabile quale elemento primario a supporto dell’evoluzione<br />
demografica delle popolazioni interessate dal nascente<br />
sviluppo; l’evoluzione delle tecniche e delle quantità lavorate<br />
dalle filiere agricole hanno richiesto maggiori quantità<br />
di acqua per scopi irrigui, l’evoluzione chimica e meccanica<br />
producevano identiche necessità. L’invenzione prima ed il<br />
perfezionamento poi della produzione di energia elettrica,<br />
volano indispensabile per una ulteriore evoluzione che andasse<br />
oltre la forza motrice del vapore, ha imposto la formazione<br />
di invasi idrici artificiali sempre più numerosi. Questi<br />
li si forma là dove scorre acqua che se non intercettata, finirebbe<br />
in mare, compiendo così quel “delitto” su cui scriveva<br />
l’ing. Omodeo nei suoi scritti nei primi del ‘900.<br />
Un invaso artificiale si erige a seguito di una domanda di<br />
risorse (l’acqua e la sua energia potenziale), mai a seguito<br />
dell’offerta di un bene (l’acqua). Da ciò deriva la sua sostanziale<br />
indifferenza rispetto ai “luoghi culturali” su cui si insedia,<br />
avendo come unici parametri i soli “luoghi fisici”, quelli<br />
cioè formati dalla geometrie degli alvei, dalla qualità e coesione<br />
delle rocce, da complessi calcoli idrometrici e pluviometrici<br />
per stabilire quote e dimensionare tutti gli apparati a<br />
corredo di uno sbarramento.<br />
7.2 il paesaggio. La prima necessità è riuscire ad orientarsi<br />
sui termini da usare e su un glossario articolato e cosciente<br />
riferito ai temi presi in considerazione. Molto spesso si usano<br />
i termini paesaggio, ambiente e territorio per descrivere,<br />
studiare o semplicemente parlare della stessa realtà, come<br />
fossero dei sinonimi.<br />
Il paesaggio è un insieme complesso di più elementi fra loro<br />
collegati e le relazioni che lo compongono sono dinamiche<br />
e in continua evoluzione. (V. Romani “il paesaggio. Teoria e<br />
pianificazione”, ed. Francoangeli, Milano, 1994).<br />
A seguito della sottoscrizione della Convenzione Europea<br />
del paesaggio e dell’entrata in vigore del Codice (Urbani) sui<br />
beni culturali, è diventato necessario mettere a fuoco criteri<br />
operativi che traducano le politiche in progetti; tanto più in<br />
Sardegna, dove, per esplicita enunciazione della Giunta Regionale,<br />
il paesaggio è termine che incardina le politiche territoriali.<br />
“Paesaggio, Identità, Sostenibilità” sono i termini<br />
messi in stretta correlazione attraverso il progetto: il Piano<br />
Paesaggistico Regionale assume, infatti, come obiettivo del<br />
progetto di paesaggio la ricostruzione del divenire identitario<br />
dei suoi popoli che progettano e programmano il futuro<br />
secondo i principi e l’etica della sostenibilità dello sviluppo.<br />
Paesaggio è un termine complesso, che rappresenta l’insieme<br />
dei caratteri di un territorio. Esso sottintende diverse<br />
dimensioni (fisionomia, eterogeneità, percezione, comunità<br />
viventi, struttura geomorfologica, processi, interazioni) pur<br />
rimanendo elastico sulle unita spaziali, quindi valido a diverse<br />
scale spazio-temporali.<br />
La relazione che instauriamo con il paesaggio attraverso lo<br />
sguardo è funzione variabile del tempo, mutevole non solo<br />
perche il contesto osservato e soggetto a processi evolutivi,<br />
ma soprattutto perché cambia il modo del percepire dell’uomo;<br />
è possibile interpretare il rapporto uomo-natura con<br />
l’osservazione della relazione tra un luogo che in un dato<br />
periodo viene candidato per essere occupato da un invaso<br />
artificiale e la popolazione che vive questo ambiente; questo<br />
tipo di rapporto è il risultato della“presa di possesso della<br />
natura da parte dell’uomo”, che intende tutte quelle azioni<br />
antropiche compiute sul territorio.<br />
Cosa si intende per paesaggio?