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diARCh - UniCA Eprints

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124<br />

d i ARCh<br />

dipartimento di architettura - università di cagliari<br />

dottorato di ricerca in architettura - xxiv ciclo<br />

un quadrato della stessa area di un dato cerchio.<br />

Volendo provare ad avventurarsi oltre la seconda cifra decimale<br />

(e non oltre la 64esima) ecco come si presenta questa<br />

costante matematica:<br />

3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50288 41971 69399<br />

37510 58209 74944 592.<br />

Il pensiero umano ha dedotto il cerchio e lo ha fatto osservando<br />

la natura con approccio empiristico; il passaggio<br />

successivo è la idealizzazione del cerchio, giacché in natura<br />

tale forma non si presenta mai nella sua perfezione. Dunque<br />

l’uomo astrae l’esperienza idealizzandola tramite un processo<br />

creativo in una forma compiuta e perfetta. Il passaggio<br />

ulteriore è l’appropriazione di questa in termini matematici<br />

al fine di riprodurne il fenomeno o utilizzarlo come elemento<br />

finito di un a astrazione più complessa; mette cioè a sistema<br />

i dati sperimentali divenuti concetti al fine di utilizzarli<br />

in un ulteriore processo creativo. Il cerchio esiste in natura<br />

in molteplici forme, la colonna dorica invece no. Eppure ad<br />

essa, alle sue forme e ai molteplici stratagemmi che l’uomo<br />

ha inventato per renderla più armoniosa, si è giunti per semplice<br />

deduzione o raffinazioni per stadi successivi a partire<br />

dalla materia (non solo materica) astratta dal quadro delle<br />

esperienze dell’universo conoscitivo.<br />

La colonna dorica è dunque discendente diretta della costante<br />

3,14159…ect; ma essa non si risolve col solo compito<br />

di sorreggere qualcosa sia che sia una trabeazione in marmo<br />

o la statua dell’ammiraglio Nelson a Londra. Ad essa la<br />

mente umana ha un ulteriore compito: rappresentare qualcosa<br />

di importante. Forse una codifica di una severa norma<br />

proporzionale, forse una reminiscenza ancestrale del suo<br />

equivalente ligneo, forse il ruolo di contatto con una Divinità<br />

assunta a ruolo di perfezione. Ecco che, in forza di<br />

un suo valore semantico di narrazione simbolica, la colonna<br />

diventa un gesto, oltreché ingegneristico, anche artistico. A<br />

questo riguardo occorre chiedersi quale sia il valore artistico

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