diARCh - UniCA Eprints
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K.S. Malevic (1878, 1935)<br />
cerchio nero, 1913<br />
quadrato nero, 1915<br />
122<br />
d i ARCh<br />
dipartimento di architettura - università di cagliari<br />
dottorato di ricerca in architettura - xxiv ciclo<br />
S=γ∙A∙h 0 , dove γ=9806 N∙m -3 , A la superficie e h 0 l’affondamento<br />
del baricentro della superficie A. Essendo le componenti<br />
di questa in rapporto lineare, si intuisce che la spinta<br />
aumenta con l’aumentare dell’affondamento del baricentro.<br />
La fisica è essenzialmente un fenomeno mentale: essa descrive<br />
la natura e riassume in formule e leggi quanto la natura<br />
offre in termini di dati sperimentali; il processo mentale<br />
che raffina i dati in leggi applica poi queste ai prodotti<br />
dell’ingegno umano, a prescindere dall’uso, dalle finalità e<br />
dalle premesse.<br />
Cosicché, una volta acquisito il dato che la pressione esercitata<br />
da un liquido è un rapporto diretto e lineare con la<br />
profondità di un corpo immerso, l’intelletto traduce questo<br />
assegnando alle pareti del recipiente una caratteristica fisica<br />
o geometrica che consenta al contenente di porsi in equilibrio<br />
con le spinte esercitate dal contenuto; l’intuito è sempre<br />
un processo razionale, come le sue applicazioni pratiche, teoriche<br />
o sperimentali, ovvero ingegneristiche.<br />
Questa deduzione basterebbe a rispondere alla domanda<br />
poste come discriminante della ricerca:perché la forma?<br />
Risposta: è la geometria che meglio si oppone alle spinte<br />
idrostatiche. Come le viene assegnata? Le viene assegnata<br />
dalla valutazione un complesso sistema di parametri definiti<br />
dall’esperienza. Da chi e perché questa geometria piuttosto<br />
che un’altra? le viene assegnata dai progettisti, ovvero da<br />
coloro che traducono i dati sperimentali decodificati attraverso<br />
l’esperienza in soluzioni del problema posto; la forma<br />
diviene, infine, autoreferenziale.<br />
Come le viene assegnata? Le viene assegnata dalla valutazione<br />
di un complesso sistema di parametri definiti dall’esperienza.<br />
Da chi e perché questa geometria piuttosto che<br />
un’altra? Le viene assegnata dai progettisti, ovvero da coloro<br />
che traducono i dati sperimentali decodificati attraverso l’esperienza<br />
in soluzioni del problema posto; la forma diviene<br />
dunque autoreferenziale.<br />
Ma se la forma nasce spontaneamente come ovvia conseguenza<br />
ad un dato fenomeno allora dietro essa non sembra<br />
esserci alcun gesto creativo, genericamente inteso come arte<br />
e capacità cognitiva della mente di creare e inventare. Tuttavia<br />
se la progettazione di una diga di sbarramento è un processo<br />
creativo a tutti gli effetti questo è paragonabile ad un<br />
gesto artistico che sorge dalla deduzione e implementazione<br />
di esperienze passate. E’ la stessa arte del costruire che individuiamo<br />
nelle opere architettoniche e ingegneristiche prodotte<br />
dall’ingegno umano, dalla rigidità formale, proporzionale<br />
e geometricamente matematica di un tempio classico<br />
greco, alle apparentemente empiriche evoluzioni materiche<br />
dei calcestruzzi di Pier Luigi Nervi e Sergio Musmeci o degli<br />
acciai di Santiago Calatrava.<br />
6.2 natura e intelletto. Nel 1913 il pittore russo di nome<br />
Kazimir Severinovič Malevič dipinge un cerchio campito<br />
di nero su una tela bianca dando inizio al movimento artistico<br />
chiamato Suprematismo. Liberatasi così da fini pratici<br />
ed estetici, l’arte poté così lavorare assecondando una pura<br />
sensibilità plastica. Egli sosteneva che la pittura fino a quel<br />
momento non fosse stata altro che la rappresentazione estetica<br />
della realtà e che invece il fine dell’artista doveva essere<br />
quello di ricercare un percorso che conducesse all’essenza<br />
dell’arte: all’arte fine a se stessa. Malevic è solo un esempio<br />
di quella infinita galassia di artisti che, superato il cordone<br />
sanitario che legava l’arte ad una concezione estetica fortemente<br />
ancorata alle esperienze passate e trapassate, sfociava<br />
nel fiume in piena dell’astrattismo.<br />
Il celebre dipinto del cerchio nero, piuttosto che il quadrato<br />
nero e relative declinazioni del medesimo autore si collega<br />
ad un’altra immagine componendo un binomio di suggestioni<br />
molto potente: la conchiglia del Nautilus Pompilius,<br />
un mollusco che vive nell’Oceano Pacifico ad una profondità<br />
di circa 500 m, ritenuto estinto già nel Paeleozoico ma