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diARCh - UniCA Eprints

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1. Premessa<br />

1.1 incipit. L’analisi multidisciplinare del “sistema diga” è<br />

la conseguenza di un approccio che individua nel complesso<br />

manufatto la risultante di rapporti complessi tra fattori<br />

diversi ed eterogenei: ambientali, antropici, sociali e politici,<br />

industriali, fisici, chimici, geologici.<br />

Solo lo sguardo d’insieme su questi elementi può coglierne<br />

pesi e modalità proprie di ciascuno e compartecipate tanto<br />

da generare la dinamicità che definisce come sistema “inquieto”<br />

quello che gravita attorno alla formazione prima, e<br />

alla gestione poi, di un invaso acquifero artificiale.<br />

La lettura è mediata dalle lenti proprie dell’Architettura intesa<br />

come disciplina alla base dell’organizzazione dello spazio<br />

a qualsiasi scala in cui vive l’essere umano.<br />

Questo approccio delinea il perimetro di una sfida intrigante:<br />

risemantizzare la grande infrastruttura progettata sulla<br />

base di fatti puramente tecnici: il principio di azione e reazione,<br />

che la colloca là dove le rocce sono più tenaci, dove<br />

la portata d’acqua è più favorevole, alle quote più opportune<br />

affinché la gravità spinga la massa liquida con velocità sufficiente<br />

a mutare il proprio in energia meccanica e quindi<br />

elettrica, con capacità di invaso tali da consentire un più<br />

sicuro e continuativo uso da parte dell’uomo per fini civili<br />

e agricoli.<br />

La diga, e tutto ciò che le gravita attorno, è dunque il mezzo,<br />

mai il fine.<br />

Il muro di pietra o di calcestruzzo è l’oggetto e lo strumento<br />

di quel fine ma, se l’architettura è la scienza del progettare e<br />

costruire allora i grandi sbarramenti sono Architettura.<br />

Collimando l’analisi con il mirino fornito da questo approccio<br />

la diga appare come un elemento architettonico inserito<br />

nel landscape secondo precisi elementi qualitativi che ne<br />

hanno governato la progettazione e la costruzione e che ora<br />

ARCHITETTURE PER IL GOVERNO DELL’ACQUA<br />

L’INFRASTRUTTURA RILETTA: IL SISTEMA IDRICO DEL TALORO (SARDEGNA)<br />

11<br />

alessandro sitzia<br />

in alto<br />

diga ad arco-gravità di Monticello, California,<br />

USA; terminata nel 1953, alta<br />

93m per 312m di coronamento e con<br />

una capacità di invaso di 1.9 miliardi<br />

di mc<br />

(FLICKR)<br />

al centro<br />

diga a speroni pieni di Cancano nella<br />

Valle di Fraele in Lombardia, Italia; terminata<br />

nel 1953, alta 91.5m per uno sviluppo<br />

massimo di 965m per 123 Mmc<br />

di capacità di invaso.<br />

(PROG.D.)<br />

sotto<br />

dettaglio dell’ingresso al tunnel di ispezione<br />

e drenaggio di una diga ad arcogravità<br />

(FLICKR)

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