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T. Iori, Il boom dell'ingegneria italiana: il ruolo<br />

di Gustavo Colonnetti e Arturo Danusso, in<br />

S. D'Agostino (a cura di), Storia dell’ingegneria,<br />

Atti del 2° convegno nazionale, Cuzzolin,<br />

Napoli, 2008.<br />

M. Marandola, Riccardo Morandi ingegnere<br />

1902-1989: le sperimentazioni e le opere<br />

in cemento armato precompresso degli anni<br />

cinquanta, tesi del Dottorato di ricerca<br />

in Ingegneria Edile - Architettura e<br />

Costruzione, Università degli Studi di<br />

Roma ‘Tor Vergata’, 2006.<br />

T. Iori, S. Poretti (a cura di), Pier Luigi<br />

Nervi. Architettura come Sfida. Roma. Ingegno<br />

e costruzione. Guida alla mostra, Electa,<br />

Milano 2010.<br />

a destra:<br />

Pier Luigi Nervi, grandi coperture<br />

106<br />

d i ARCh<br />

dipartimento di architettura - università di cagliari<br />

dottorato di ricerca in architettura - xxiv ciclo<br />

ribalta della costruzione di grandi strutture con un bagaglio<br />

di innovazioni che permisero di sperimentare le prime applicazioni<br />

del calcestruzzo armato precompresso, debitrici<br />

al lungo lavoro di analisi teorica e sviluppo di brevetti che<br />

fa capo a Gustavo Colonnetti ed alle esperienze innovative<br />

che ne fece Riccardo Morandi, di mettere a punto la particolare<br />

alchimia di elementi prefabbricati e getti in opera<br />

che costituisce il presupposto delle strutture geodetiche per<br />

grandi coperture di Pierluigi Nervi , ma anche di avviare<br />

il fronte della modellazione strutturale quale via empirica<br />

al superamento delle difficoltà di calcolo matematico per le<br />

strutture iperstatiche di grande complessità, grazie all’attività<br />

di Arturo Danusso e dei sui laboratori di prove su modelli<br />

di vari materiali al Politecnico di Milano.<br />

Le principali linee di ricerca passarono quindi per il perfezionamento<br />

e il progressivo miglioramento dei parametri<br />

proporzionali dei ponti in calcestruzzo armato con funzionamento<br />

ad arco, ma anche con l’innovativa introduzione<br />

del meccanismo delle coazioni impresse e della precompressione,<br />

che riportando il calcestruzzo in condizioni di sola<br />

compressione estendevano di molto il campo di applicazione<br />

del materiale per come era stato concepito fino ad allora;<br />

fu inoltre ampliato il range di funzionamento del calcestruzzo<br />

armato ai comportamenti plastici e non riducendolo<br />

al solo campo di deformazioni elastiche proporzionalmente<br />

definite, facilmente calcolabili ma non esaustive delle sue<br />

ben maggiori potenzialità.<br />

Contestualmente all’evoluzione del sistema di calcolo e dimensionamento,<br />

procede anche la graduale modernizzazione<br />

del cantiere della grande struttura, inserendo sulla matrice<br />

inizialmente ancora mega-artigianale i nuovi processi di<br />

produzione industriale con la prefabbricazione a piè d’opera<br />

di intere porzioni di campata o la loro realizzazione in situ<br />

con procedimenti che standardizzano profili e dimensioni,<br />

casseforme traslanti e rampanti, accelerando quindi l’esecu-<br />

zione dei getti in calcestruzzo e integrando anche porzioni<br />

di strutture in acciaio per trovare la miglior collaborazione<br />

tra i due diversi materiali.<br />

L’”età dell’oro” dell’ingegneria strutturale italiana ha una<br />

brusca battuta d’arresto all’inizio degli anni settanta, quando<br />

si rileva un appiattimento dell’invenzione formale e struttu-

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