di sindaco e assessori Nuova stangata per i siracusani - I fatti della ...

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6 Domenica 11 marzo 2007 Teatro: Dopo tante bugie ecco la verità Per il restauro necessari almeno 2/3 anni C’è un silenzio allarmante sui lavori in del Teatro Comunale. Non se ne parla più neanche per fare degli scherzi, come è regolarmente avvenuto in questi anni, dove sono state comunicate in verbose conferenze stampa le (innumerevoli) date di ultimazioni dei lavori senza margine di incertezze, anzi, con quel tono perentorio (e ridicolo) che di solito accompagna molte dichiarazioni di Bufardeci. La primavera, che segna il passaggio dal freddo al caldo, quest'anno è stata anticipata da una eclisse di luna che si ripeterà tra diciotto anni. Non tutti ci potremo essere di nuovo, salvo gli immortali che continuano ancora a parlare di Centro e di DC. Divenute ancora più probabili le elezioni anticipate molti addetti della politica vengono ora indotti a ripensare la loro strategia di medio periodo. Chi aveva giurato e pubblicamente dichiarato che la sua marcia sarebbe stata tutta a sinistra, deludendo il povero Vinciullo umile ospite in sala, potrebbe ora ripensarci e correre nel grembo dell'ex ministro Stefania Prestigiacomo, ritornandogli il diverso pensiero della eterna candidatura alle nazionali. Dove ci sono campane ci sono .... raccontavano gli antichi a Brunello; ma non solo lì. C'è chi, volendo farsi bino, vorrebbe mietere assessorati, nello stesso tempo, a sinistra e a destra, appellandosi al solito aver famiglia sia Comune che alla Provincia. Sono quei fatti della politica siracusana che qualche volta ci hanno fatto gridare alla vergogna delle fratellanze trasversali. Lo scandalo ancora non c'è stato, né riteniamo che ci potrà essere, anche aspettando la prossima eclisse di luna. Far capire all'elettorato che certe volte la politica deve avere, come si dice ora, la cifra della dignità può servire, proprio scontentando lo speculatore, destinato a non trovare in futuro fissa dimora e non solo a motivo della propria ingordigia. Disposti, alla fine, anche a dire "Bravo Titti" e " Bravo Bruno". Utilizzando, nell'inviare un messaggio col telefonino, la scrittura composita - che si serve di un sistema in cui le lette- Neanche Vinciullo ha osato accennarne; neanche – e questo è incredibile – Granata, notoriamente disposto a sparare qualunque notizia (chiamiamola così) pur di dire qualcosa ed essere scritto nei giornali. E’ che gli annunci e le scemenze sulla data di completamento dei lavori del teatro comunale, forse, hanno finito per sfiancare anche loro (pensate un po’: si sono stancati a dire scemenze!); anche le facce di bronzo (chiamiamole così) c h e a b b i a m o a l v e r t i c e dell’amministrazione manifestano qualche debolezza. Le notizie vere le diamo ancora noi, come abbiamo sempre fatto in questi anni, contrapponendole alle ―verità ufficiali‖. Un architetto di Milano con cui abbiamo visitato il cantiere del teatro comunale ci ha assicurato che - se si lavora giorno e notte - sono necessari almeno due/tre anni di lavori, altro che maggio 2007! Qualcuno se ne meraviglia? Purtroppo in questa città nessuno fa più caso alle bugie di Bufardeci. La meraviglia, semmai, si avrebbe se dicesse qualche volta la verità. (sb) La Scheda Bufardeci è sindaco dal 1999. Dopo tante prove tecniche con annesse spese, i lavori per restaurare il teatro comunale chiavi in mano sono iniziati il 17 settembre del 2005. Bufardeci, Prestigiacomo, Centaro, Bono hanno annunciato la conclusione degli stessi per il novembre 2006. La data è stata poi spostata a maggio 2007. Ma anche quest’ultima è una bugia. Vergognosa. Sì, c’è anche chi ci ha ripensato e torna vicino all’ex ministro Stefy I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume. Ennio Flaiano re dell'alfabeto vengono raggruppate a tre o a quattro, e quindi della ricerca delle loro combinazione nell'ordine delle parole frequentemente usate, - volendo scrivere "scusa" esce per prima la combinazione "paura." La lettera p fa parte del gruppo (p q r s), la a di quello (a b c) e la u dall'altro (t u v). Col sistema T4, utilizzato dai cellulari, le parole scusa e paura si scrivono premendo gli stessi tasti. E per il nostro cervello? Non voglio fare qui ricerca scientifica né, tanto meno, psicologia, vorrei invece dilettarvi nel considerare l'occasionale coincidenza; della scrittura, del linguaggio? Dichiarare di avere paura nel fare qualcosa può essere una scusa che nasconde altro. Lo scusarsi può essere talvolta motivato da paura. Talvolta, non certo sempre. Scusarsi è anche segno di sensibilità, di educazione. Non certo di rispetto, nel rispetto infatti potrebbe esserci la soggezione, appunto la paura. Per non essere paura, la scusa deve essere nel nome di un principio che trascende il rispetto personale che può, appunto, somigliare alla paura di una reazione dell'offeso che è più grosso e più alto di noi. Ti chiedo scusa nel nome del valore dell'amicizia, del- Voilà: i copertoni In via Zopiro tutto è lecito. Ci sono copertoni e ogni tipo di elettrodomestico sbattuti davanti ai cassonetti. A pochi metri ci sono gli scavi archeologici abbandonati dove c’è un a spazzatura vecchia di almeno un paio di mesi. C’è da chiedersi chi vigila su questo disdoro. Che fa il Consiglio di quartiere? Cosa fa l’assessore all’igiene? Cosa fa insomma l’amministrazione comunale per rimediare a quello che è un problema vecchio, vecchissimo? E la Soprintendenza? Perché continua a mantenere nel degrado questo vecchio cantiere? Decida una volta per tutte cosa fare. Se il cantiere va ripristinato si faccia una pulizia straordinaria. In caso contrario si bonifichi tutta la zona. Insomma bisogna fare, e subito. la lealtà, della comune fede politica o religiosa. Il chiedere scusa è umile richiesta di perdono: ho sbagliato, ti chiedo perdono, "scusami o mio Dio per l'essere così fragile al peccato." Cosi come chiedere scusa equivale ad avere fiducia nella persona o ente che si invoca: ho sbagliato, però ho fiducia in te che sei magnanimo e quindi ti chiedo scusa. Non c'è paura! Esclama comicamente il clown agli increduli bambini che non si vedono cadere addosso bottiglia e bicchieri dal finto vassoio. Occorrerebbe dirlo, qualche volta, anche ai grandi: "Non c'è paura, nel chiedere scusa!" E quando c'è ? Quando c'è, la paura, bisogna farla sparire. La paura è un'ombra da cancellare, un vuoto o una traccia remota da colmare, con la "sua" intelligenza e togliendola da lì dov'è. D’altra parte "sempre pura (o azzurra) non può essere l'età," cantavano i Nomadi. Un invito ad avere piena coscienza di sè e della vita, come uomo e donna normali. Per aspera ad astra. Là dove aspera, anche se è peccato, non serve per giungere alla disperazione (a- spe), anzi alla certezza, avendo conosciuto il fondo, di potersi sollevare all'altezza del cielo, che è immortalità (Cicerone) e gloria (Virgilio). Sic itur ad astra, non aliter; gli altri cammini, quelli morbidi e vellutati, quelli sui prati e nelle serre, quelli agevolati e suffragati, quelli raccomandati non portano lontani, andranno tutti a sbattere. Nel frattempo tutti insieme ci sorbiremo un secondo tempo del governo Prodi, chi in trepidazione e chi su una comoda poltrona senza più avere l'angoscia di dover arrivare al traguardo della pensione. Pepè Genovese
Le 10 domande Hai realizzato il sogno della tua vita? In questo momento sei felice, tranquillo o cos’altro? Hai mai pensato di lasciare Siracusa. Perché? Qual è il posto, la zona di cui sei innamorato. Perché? Una persona che ha dato molto alla città? Una persona che ha dato poco alla città? Perché politicamente Siracusa è una città maschilista? Perché non c’è discussione sulle grandi scelte? Suoni qualche strumento, canti, qual è il tuo hobby? Che scriverai nel tuo testamento? 7 Domenica 11 marzo 2007 La Bianca: Dico grazie a Franca Gianni Marino: Suono la batteria e stimo Nicita Hai realizzato il sogno della tua vita? Credo che una persona quando smette di sognare vuol dire che è diventato vecchio, siccome io ancora sogno e sogno la mia città che cresce, insomma ho ancora i miei sogni da realizzare. In questo momento sei felice, tranquillo o cos’altro? Dal punto di vista familiare sono felice, mia figlia si sta sposando e per una famiglia questo è un momento di felicità. Politicamente anche se non sono tranquillo posso definirmi soddisfatto. Hai mai pensato di lasciare Siracusa. Perché? Io sono di Ferla e Siracusa in questi anni mi ha dato tantissimo. Non ho nessuna intenzione di andare altrove, anche perché prima devo ricambiare la città per tutto quello che mi ha dato. Qual è il posto, la zona di cui sei innamorato. Perché? La zona di cui sono innamorato è Ortigia e ho il cruccio che la mia famiglia non vi si voglia trasferire, ma io sono affascinato dallo ―scoglio‖. Una persona che ha dato molto alla città? Pippo Gianni perché nella sua attività ha sempre avuto un occhio particolare per Siracusa, anche quando risiedeva altrove. Una persona che ha dato poco alla città? Qui l’elenco sarebbe notevole, non voglio dare giudizi negativi, ma l’elenco è interminabile. Perché politicamente Siracusa è una città maschilista? Non è vero, le donne sono pochissime, ma non credo che ci sia a monte una scelta maschilista. Capisco bene che per una donna è più diffide svolgere un’attività impegnativa e faticosa come la politica. Ma quelle che lo hanno fatto sono anche diventate punto di riferimento, come ad esempio una persona come Franca Gianni che mi ha ―cresciuto‖ e mi ha insegnato la cultura politica. La voglio ringraziare pubblicamente. Perché non c’è discussione sulle grandi scelte? I dibattiti ci sono stati in passato, ma sempre nell’ambito di alcune congregazioni, insomma manca il grande confronto, al punto che qualche pierino di turno viene osannato pur dicendo francamente delle fesserie. Suoni qualche strumento, canti, qual è il tuo hobby? Non suono e non canto, il mio hobby è quello di allontanarmi dal caos della città e chiudermi nella mia villetta dove curo piante, pulisco il terreno, ritorno alle origini insomma. Che scriverai nel tuo testamento? Intanto mi tocco. Testamento? Non sono pronto, non ci ho pensato. I sogni muoiono di continuo. Quello del Siracusa di centrare la finale di Coppa Italia è entrato in coma profondo mercoledì dopo la sconfitta per 2-0 sul campo del Rodengo Saiano, che ha avuto ragione di un Siracusa molle e rinunciatario per quasi tutta la gara e che è rimasto in balia delle ripartenze dei bresciani per buona parte della gara e che adesso si trova a dover inseguire una rimonta difficilissima, considerato che il Rodengo, capitanato da Giampietro Piovani (già diverse stagioni in serie A con la maglia del Piacenza), si è dimostrato tecnicamente ed atleticamente ben preparato. Ma il discorso è ben più lungo ed articolato. Come molti di voi ricorderanno, questo è il quinto campionato di serie D che il Siracusa disputa, sommato agli altri sei di Eccellenza fanno undici campionati nelle serie minori da quando la società fu radiata per debiti nel 1996 Se diamo uno sguardo alla storia recente, il Siracusa ha sempre presentato squadre competitive con il dichiarato intento di tornare nel calcio professionistico, ma non è mai riuscita a conquistare la promozione. Questo il cammino degli ultimi anni: terzo posto nel 2002/03 e sconfitta nei play-off, sesto Contestato a Nunzio Cappadona il finanziamento della Regione per l’Inda che, alla fine, offre a livello gestionale una Fondazione che fa i suoi comodi, tanto è vero che è a un passo dal commissariamento. Questa la risposta del deputato regionale della Udc: ―Mi sono impegnato per i fondi all’Inda perché si stavano perdendo gli spettacoli annuali, proprio per mancanza di fondi, e Siracusa questo non se lo può permettere‖. Sin qui Cappadona che spiega quindi il suo intervento come un sostegno ad una delle strutture più Hai realizzato il sogno della tua vita? No, ancora ci vuole tanto tempo per realizzarlo. Il mio sogno è di fare il ministro della Giustizia, e quindi, come dire, sono ancora in carriera. In questo momento sei felice, tranquillo o cos’altro? Sono sia felice che tranquillo. Hai mai pensato di lasciare Siracusa. Perché? No, non ho mai pensato di lasciare Siracusa anzi sto pensando seriamente di venirci ad abitare e quindi di lasciare Lentini dove abito adesso. Qual è il posto, la zona di cui sei innamorato. Perché? Sono innamorato di un luogo fisico ed esattamente del biviere di Lentini. E’ nella nostra provincia l’unico posto incontaminato che è rimasto tale, ci sono delle specie di uccelli rari, insomma andarci è un piacere per chi ama la natura. Una persona che ha dato molto alla città? L’onorevole Nicita per avere posto al centro dell’attenzione regionale e nazionale alcuni problemi di grande spessore come ad esempio quello industriale. Una persona che ha dato poco alla città? Ritengo per il ruolo che ha avuto l’onorevole Foti che avrebbe potuto fare di più ma si è limitato solo a un contributo politico. Perché politicamente Siracusa è una città maschilista? La verità? A dire il vero penso che gli uomini che fanno politica a Siracusa hanno paura di attribuire responsabilità alle donne. Perché non c’è discussione sulle grandi scelte? Perché ognuno pensa a curare il suo orticello, e nessuna pensa di trovare tavoli istituzionali per arrivare a soluzioni condivise. Suoni qualche strumento, canti, qual è il tuo hobby? Suono la batteria da quando avevo 15 anni e continuo a suonarla ancora oggi, mi aiuta a scaricare le nevrosi quotdiane. Che scriverai nel tuo testamento? Ho poco da scrivere perchè ho poco da lasciare sul piano dei beni materiali. Una cosa sul piano filosofico però mi sento di lasciarla e cioè il concetto dell’altruismo che aiuta a vivere bene. Cappadona: Tutelo l’Inda E’ un patrimonio cittadino Che Siracusa, delude sempre posto nel 2003/04 e cambio di presidenza da Lanza a Tino Longo, quinto posto e sconfitta nei play-off nella stagione 2004/05 che segna anche l'avvento dell'attuale dirigenza presieduta da Luigi Salvoldi e infine quarto posto e nuova sconfitta ai play-off nel 2005/06. La nuova stagione 2006/07 è stata affidata alla direzione sportiva di Antonio Ciccarone e all'allenatore Domenico Giacomarro prefis- prestigiose che esistono sul territorio. Ma va pure ribadito che l’Inda viene trattato dalla Cdl proprio come un sottogoverno, tanto è vero che Pippo Gianni, proprio nei giorni scorsi, ha chiesto, senza tanti paludamenti, la verifica sulla struttura del consiglio di amministrazione, insomma questo cda così com’è non piace all’altro deputato regionale dell’Udc e si deve cambiare. Per non dire poi di compensi fuori da ogni logica sin qui erogati a qualche dirigente, che sono poi quelli che stanno portando al commissario. sandosi l' obiettivo di sempre: vincere e stravincere, obiettivo che purtroppo anche quest' anno è andato in fumo. Nel mezzo, ma soprattutto negli ultimi anni, bisogna anche contare le decine di giocatori cambiati durante una stagione, le campagne pubblicitarie a sostegno degli abbonamenti, gli ingaggi di fior di giocatori con stipendi da categorie superiori, il tutto con ampi contributi del comune, della provincia etc: in pratica è la città che manda avanti la squadra. E sistematicamente ogni anno si registra un fallimento. Quest’anno si lotta ancora per i play off e ci si affiderà ancora ad un possibile ripescaggio in estate. Non basta più: occorre forse un cambiamento radicale. Anche se questo comporterebbe affidarsi ad imprenditori del Nord così com’è successo con Zamparini a Palermo, insomma c’è bisogno di grande disponibilità finanziaria e di un progetto a lungo termine, tutte cose che qui purtroppo non abbiamo. Perché noi siracusani siamo storicamente orgogliosi e presuntuosi. Rodengo Saiano (7.497 abitanti) batte Siracusa (150.332 abitanti) 2-0. Dimenticavamo: licenziato Giacomarro.
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