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Speciale don Luigi Bracchi - Parrocchia di Verolanuova

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i giorni del lutto<br />

Un parroco, un sacerdote,<br />

un amico<br />

Ad<strong>di</strong>o, Ad<strong>di</strong>o amici miei.<br />

Con un sorriso vi saluto.<br />

No, non versate lacrime,<br />

non ne ho bisogno.<br />

Voglio soltanto il vostro sorriso.<br />

Se la tristezza vi assale, pensatemi...<br />

e io sarò felice. Ricordate bene:<br />

quando vivi nel cuore <strong>di</strong> chi ami,<br />

non morirai mai.<br />

(RabindRanhat tagoRe)<br />

Con questi versi <strong>di</strong> Tagore mi<br />

sembra <strong>di</strong> poter interpretare<br />

ciò che Don <strong>Luigi</strong>, se ne avesse<br />

avuto la possibilità, ci avrebbe detto<br />

riguardo alla sua improvvisa <strong>di</strong>partita.<br />

Ricordo, inoltre, come nelle situazioni<br />

<strong>di</strong> lutto che segnavano l'esistenza dei<br />

verolesi il nostro parroco sottolineava<br />

spesso che: “Anche se la morte umanamente<br />

è una trage<strong>di</strong>a segna la fine<br />

<strong>di</strong> una vita, il <strong>di</strong>stacco da tutti coloro<br />

che si sono amati, cristianamente invece<br />

la morte è una nascita: la nascita<br />

alla vita piena, eterna, vissuta in comunione<br />

con Dio”.<br />

Penso quin<strong>di</strong> che il miglior modo per<br />

ricordare Don <strong>Luigi</strong> e tutti i nostri defunti<br />

è credere quello che Cristo e la<br />

Chiesa ci insegnano: la morte è una<br />

situazione che precede la risurrezione.<br />

Se cre<strong>di</strong>amo questo fino in fondo,<br />

l'esperienza <strong>di</strong> lutto e <strong>di</strong> dolore si apre<br />

alla speranza, nella certezza che Cristo<br />

nostro Signore ha vinto la morte.<br />

Siamo chiamati a rinnovare la fede<br />

nella risurrezione e a pregare per i nostri<br />

morti, nella persuasione che un<br />

giorno li riabbracceremo nella gioia<br />

che non avrà più fine.<br />

Come non ricordare, poi, la sua presenza<br />

anche nelle situazioni liete<br />

come i battesimi, le cresime e i ma-<br />

28<br />

trimoni. Anche in queste circostanze<br />

non mancava mai <strong>di</strong> trasmettere l'insegnamento<br />

della Chiesa riguardo<br />

al Nostro Signore Gesù: “Ciò che era<br />

fin da principio, ciò che noi abbiamo<br />

u<strong>di</strong>to, ciò che noi abbiamo veduto con<br />

i nostri occhi, ciò che noi abbiamo<br />

contemplato e ciò che le nostre mani<br />

hanno toccato, ossia il Verbo della vita<br />

poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo<br />

veduta e <strong>di</strong> ciò ren<strong>di</strong>amo testimonianza<br />

e vi annunziamo la vita eterna,<br />

che era presso il Padre e si è resa<br />

visibile a noi, quello che abbiamo veduto<br />

e u<strong>di</strong>to, noi lo annunciamo anche<br />

a voi, perché anche voi siate in comunione<br />

con noi. La nostra comunione è<br />

col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo.<br />

Queste cose vi scriviamo, perché la<br />

nostra gioia sia perfetta” (1 Gv, 1-4).<br />

Per quanto mi riguarda, fra i <strong>di</strong>versi<br />

eventi vissuti nel ministero pastorale<br />

accanto al sacerdote Don <strong>Luigi</strong>, ricordo<br />

in particolare le esortazioni a non<br />

abbattermi, ma a ricercare costantemente<br />

un progresso, anche piccolo,<br />

ogni qual volta gli confidavo qualche<br />

mia debolezza spirituale o mancanza<br />

nel mio ministero <strong>di</strong> <strong>di</strong>acono. In particolare<br />

mi ripeteva spesso che tutti i<br />

ministri or<strong>di</strong>nati, per assolvere pienamente<br />

il loro ufficio, dovrebbero ispirarsi<br />

allo stile <strong>di</strong> vita del nostro Maestro<br />

Gesù, il quale: “non è venuto per<br />

essere servito, ma per servire e dare la<br />

propria vita in riscatto per molti” (Mc<br />

10, 45). Nel desiderio <strong>di</strong> rendere visibile<br />

e cre<strong>di</strong>bile questo attengiamento<br />

ha sempre celebrato con gioia l'eucaristia<br />

e amministrato tutti gli altri sacramenti.<br />

Il sacerdote Don <strong>Luigi</strong> per me è stato<br />

anche un amico che sempre mi ha<br />

manifestato la propria stima e acco-<br />

L’Angelo <strong>di</strong> Verola

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