Speciale don Luigi Bracchi - Parrocchia di Verolanuova
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questo momento, certamente <strong>di</strong>spiacerà<br />
vedere soffrire i suoi cari, tutti<br />
noi, ma contemplare il volto <strong>di</strong> Dio è<br />
quanto ha sempre desiderato ed ora,<br />
per volontà del Signore, conosce la<br />
pace. Noi siamo a lui debitori per tante<br />
cose, innanzitutto per quello che il<br />
Signore ha operato in lui. Proprio nella<br />
lettera agli ebrei ci è stato ricordato<br />
come il sommo sacerdote, chiamato<br />
tra la gente, mandato tra la gente, è<br />
capace <strong>di</strong> compassione. Penso <strong>di</strong> poter<br />
<strong>di</strong>re, senza paura <strong>di</strong> smentita: <strong>don</strong><br />
<strong>Luigi</strong> ci ha rappresentato molto bene<br />
questo Sacerdote. Chiamato dalle<br />
nostre famiglie, da una terra che è un<br />
po’ la nostra terra, siamo riconoscenti<br />
alla famiglia <strong>Bracchi</strong>, che ha accolto<br />
questo figlio; <strong>di</strong>ciamo grazie ai suoi<br />
genitori perché, se un giorno <strong>don</strong> <strong>Luigi</strong><br />
è riuscito a <strong>di</strong>re: “Signore, mi chiami,<br />
eccomi”, è perché è cresciuto in<br />
una terra benedetta, in una famiglia<br />
cristiana in cui ha conosciuto la fatica<br />
del crescere, ha potuto essere vicino<br />
ai fratelli e essere veramente sacerdote<br />
che intercede per noi e che sorride,<br />
che dà una parola <strong>di</strong> consolazione.<br />
Anche il testo del profeta Geremia ci<br />
e<strong>di</strong>fica: “io sono un Padre per Israele,<br />
Efraim è il mio primogenito”. Oggi,<br />
Ciao <strong>don</strong><br />
Omelia <strong>di</strong> <strong>don</strong> Giovanni Consolati<br />
Mercoledì 31 ottobre 2012, ore 7.00<br />
Ciao <strong>don</strong> <strong>Luigi</strong>, anzi ciao <strong>don</strong>,<br />
come ti chiamavo ogni volta<br />
che la mattina mi davi il buongiorno.<br />
La tua telefonata giungeva<br />
puntuale ogni mattina, per informarti<br />
se mi ero alzato, se stavo bene e se<br />
avevo bisogno <strong>di</strong> qualcosa e in questi<br />
giorni che non l’ho più ricevuta<br />
sembra che alla mia giornata manchi<br />
qualcosa. Già, perché purtroppo<br />
L’Angelo <strong>di</strong> Verola 23<br />
i giorni del lutto<br />
Mons. Vigilio Mario Olmi bene<strong>di</strong>ce la salma<br />
al termine della veglia funebre <strong>di</strong> martedì 30<br />
settembre.<br />
chissà quante cose avete detto, vi siete<br />
scambiati le impressioni, sicuramente<br />
tutto in bene e in bene<strong>di</strong>zione<br />
al Signore, ma una cosa son sicuro<br />
che avrete detto: “ci era padre”.<br />
è vero che ci accorgiamo <strong>di</strong> quanto<br />
ci mancano i piccoli gesti delle persone<br />
appena non li abbiamo più e tu<br />
caro <strong>don</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>di</strong> gesti per me e per<br />
la comunità <strong>di</strong> Verola ne facevi tanti<br />
ogni giorno, e io devo <strong>di</strong>re <strong>di</strong> averne<br />
ricevuti in grande quantità, alcuni<br />
evidenti altri invece che restavano<br />
più nascosti, perché tu, e lo sappiamo<br />
tutti, i tuoi buoni gesti non li<br />
sban<strong>di</strong>eravi mai, anzi, li tenevi li <strong>di</strong>etro<br />
l’angolo e appena ne avevi l’oc-