Speciale don Luigi Bracchi - Parrocchia di Verolanuova
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L’Angelo <strong>di</strong> Verola 19<br />
i giorni del lutto<br />
L’omelia <strong>di</strong> mons. Luciano Monari<br />
Saremo in molti a sentire la mancanza<br />
<strong>di</strong> <strong>don</strong> <strong>Luigi</strong>, io e tutto il<br />
presbiterio bresciano, la parrocchia<br />
<strong>di</strong> <strong>Verolanuova</strong> e naturalmente<br />
la famiglia, i parenti, gli amici. Non è<br />
facilissimo trovare insieme intelligenza,<br />
bontà e affabilità, trovare una persona<br />
che ha un senso positivo della<br />
vita e che sa sempre custo<strong>di</strong>re la fiducia<br />
e la speranza. Questa fiducia e<br />
speranza che erano le caratteristiche<br />
<strong>di</strong> <strong>don</strong> <strong>Luigi</strong> sono una merce preziosa,<br />
soprattutto oggi. Saremo in molti,<br />
quin<strong>di</strong>, a sentire la sua mancanza. Ma<br />
non siamo avviliti o <strong>di</strong>sperati perché<br />
sappiamo che questa è la via <strong>di</strong> ogni<br />
carne come <strong>di</strong>ce la Bibbia, via <strong>di</strong> ogni<br />
uomo; per questa via sono passati i<br />
nostri genitori, tanti amici, è passato<br />
nostro Signore; sappiamo che questa<br />
sarà anche la nostra via, ma sappiamo<br />
anche che al traguardo <strong>di</strong> questa<br />
strada c'è il Signore che noi conosciamo<br />
e amiamo. La vita umana, <strong>di</strong>ce la<br />
Lettera agli Ebrei, è come una corsa,<br />
alcuni hanno già tagliato il traguardo<br />
e quelli sostengono il nostro cammino<br />
con la loro simpatia e con la loro<br />
preghiera. Mi piace pensare a <strong>don</strong> <strong>Luigi</strong><br />
così che, arrivato al traguardo, si<br />
volta in<strong>di</strong>etro a guardare noi, il nostro<br />
cammino, la nostra fatica. E a guardarci<br />
con quello sguardo sorridente e<br />
<strong>di</strong> simpatia che gli era caratteristico.<br />
Mi piace <strong>di</strong>re qualche cosa su <strong>di</strong> lui, su<br />
quello che è e che è stata la sua vita;<br />
dal punto <strong>di</strong> vista della cronaca, ma<br />
ci sono persone molto più capaci <strong>di</strong><br />
me che l’hanno conosciuto attraverso<br />
l’arco <strong>di</strong> tutta la sua esistenza, partendo<br />
dalle letture che abbiamo ascoltato.<br />
Carissimi, vedete quale grande<br />
amore ci ha dato Dio per essere chiamati<br />
figli <strong>di</strong> Dio e lo siamo realmente.<br />
Credo che la prima immagine <strong>di</strong> <strong>don</strong><br />
<strong>Luigi</strong> sia proprio questa: figlio <strong>di</strong> Dio.<br />
Con quel nome, <strong>Luigi</strong>, che gli è stato<br />
dato nel Battesimo; i genitori l’hanno<br />
messo al mondo, ma fin dall’inizio<br />
nel Battesimo l’hanno consegnato<br />
al Signore. Il nome è scelto dai genitori,<br />
ma <strong>di</strong>venta suo nel Battesimo<br />
del Signore. In quel nome c’è tutta la<br />
sua vocazione, la vocazione della sua<br />
vita cristiana, la vocazione all’amore<br />
verso gli altri, all’amore verso Dio e la<br />
vocazione, naturalmente, a <strong>di</strong>ventare<br />
e a essere prete nella Chiesa bresciana.<br />
Non è una scelta piccola o da<br />
poco, perché comporta rinunce grosse:<br />
al sesso, alla ricchezza, alla forza.<br />
Rinuncia al proprio tempo, perché il<br />
tempo per un prete appartiene in un<br />
qualche modo agli altri, ai bisogni e<br />
alle necessità degli altri. È un tempo<br />
che il prete deve spendere, il tempo<br />
che <strong>don</strong> <strong>Luigi</strong> ha speso per i poveri,<br />
per le persone che soffrono e hanno<br />
bisogno <strong>di</strong> essere ascoltate o <strong>di</strong> una<br />
parola <strong>di</strong> conforto o <strong>di</strong> speranza, per<br />
quelli che sono ai margini. Da dove<br />
viene questa scelta <strong>di</strong> spendere il proprio<br />
tempo per gli altri? Naturalmente<br />
c’è un impulso naturale nell’uomo a<br />
essere vicino alle persone che soffrono…<br />
ma dall’impulso naturale a una