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Abruzzo - Sirsi - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

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Quaderno n° 4<br />

ABRUZZO<br />

Consulenza tecnica di Emilio Lagrotta e di Donato Sabato


APPROCCIO AL PROBLEMA<br />

L’<strong>Abruzzo</strong> è una regione ricca di acqua e con risorse di grandissimo interesse in quanto<br />

scaturiscono in aree generalmente poco antropizzate e quindi ancora parzialmente<br />

integre.<br />

Gran parte <strong>delle</strong> acque sopra descritte viene oggi utilizzata per il suo approvvigionamento<br />

idrico e soprattutto per la produzione di energia elettrica, invece le sorgenti di<br />

alta quota sono ancora disponibili per l’ambiente in quanto l’acqua non è stata sfruttata<br />

per altri usi.<br />

È tra le regioni centro-meridionali quella che presenta maggiore somiglianza con il<br />

paesaggio alpino per l’esistenza di massicci montuosi di grande altezza ed estensione<br />

che determinano abbondanza di acque sorgive.<br />

I tre grandi fiumi abruzzesi – Vomano, Pescara e Sangro – è stato accertato che immettono<br />

a mare oltre 2,7 miliardi di mc di acqua ogni anno.*<br />

Tale enorme quantità di risorsa potrà essere utilizzata, nel futuro, prioritariamente per<br />

migliorare nel territorio abruzzese la distribuzione idrica nel settore civile oltre che per<br />

l’irrigazione che a volte è carente ed insufficiente.<br />

Una parte di questa risorsa, in quantità molto esigua rispetto alla disponibilità, cioè in<br />

misura inferiore al 10%, potrebbe essere utilizzata attuando, con rinnovato slancio, un<br />

concreto atto di federalismo solidale che risolva i gravosi problemi di una regione<br />

come la Puglia che, non avendo corsi di acqua naturali o artificiali, ha notevoli problemi<br />

per l’approvvigionamento dell’acqua e conseguentemente produrre benefici per<br />

l’<strong>Abruzzo</strong> che vedrebbe riconosciuto, nella Legge Obiettivo, notevoli finanziamenti<br />

compensativi finalizzati al miglioramento ambientale e strutturale del suo territorio.<br />

La Regione <strong>Abruzzo</strong>, già nel 1983, aveva dato un assenso di massima alla ipotesi progettuale<br />

della Cassa per il Mezzogiorno, nel P.S. 14, che prevedeva un grande acquedotto<br />

scavalcante il Molise da realizzarsi in massima parte in galleria con adduzione in<br />

serbatoi artificiali.<br />

L’idea venne accantonata per gli alti costi previsti e per i lunghissimi tempi di esecuzione<br />

<strong>dei</strong> lavori.<br />

Nel 1999 la società Binnie Black & Veatch – BBV – ha riproposto il problema con<br />

soluzioni innovative, prevedendo un acquedotto sottomarino per trasportare acqua<br />

verso la Puglia, dopo aver incanalato i fiumi Vomano, Pescara e Sangro.<br />

*Studio di fattibilità della regione <strong>Abruzzo</strong><br />

IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

3


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

Il prelievo non presenza conseguenze ambientali negative soprattutto per la esiguità,<br />

meno del 7% <strong>dei</strong> totale <strong>dei</strong> deflussi a mare.*<br />

Nel settembre 2001 la Regione <strong>Abruzzo</strong> ha affidato l’incarico alla BBV di redigere studio<br />

di fattibilità.<br />

Il tempo di esecuzione <strong>dei</strong> lavori relativi ad una canna sottomarina <strong>delle</strong> tre previste dal<br />

progetto BBV è di circa un anno dall’inizio <strong>dei</strong> lavori con trasporto di 105milioni di<br />

mc l’anno.<br />

Oggi tale progetto è all’attenzione del <strong>Ministero</strong> <strong>delle</strong> Infrastrutture e <strong>delle</strong> due regioni<br />

interessate.<br />

La delibera CIPE n. 121/2002 ha recepito tale problema inserendo nella Legge Obiettivo<br />

la realizzazione di tale opera che perciò diventa di interesse nazionale, potendo<br />

essere finanziata totalmente o almeno in parte dallo Stato.<br />

La stessa delibera CIPE assegna all’<strong>Abruzzo</strong> una serie di opere di risanamento ambientale<br />

e strutturale <strong>dei</strong> fiumi nonché il riefficientamento di reti idriche ed irrigue ubicate<br />

lungo il corso del Vomano, Pescara e Sangro.<br />

Conseguendo così il reciproco vantaggio, per la Puglia di risolvere i gravi problemi di<br />

deficit di acqua in Capitanata e nelle aree centrali, in particolare del Nord-barese e per<br />

l’<strong>Abruzzo</strong> di conseguire il risanamento <strong>dei</strong> suoi corsi di acqua ed il miglioramento di<br />

efficienza <strong>delle</strong> strutture idriche ed irrigue esistenti.<br />

L’<strong>Abruzzo</strong> ha dimostrato di sapere affrontare tale importante problema con spirito di<br />

autentico solidarismo nella consapevolezza che il soddisfacimento <strong>dei</strong> bisogni primari<br />

tra le regioni del Sud è prioritario rispetto a qualsiasi ipotesi di sviluppo.<br />

Le pagine che seguono dimostrano peraltro che tale convinta solidarietà è commisurata<br />

a volumi di acqua che non incideranno sul futuro sviluppo socio-economico della<br />

Regione <strong>Abruzzo</strong> e che la salvaguardia ambientale di Parchi e degli eco-sistemi fluviali<br />

esistenti dentro e fuori della montagna abruzzese viene assolutamente rispettata.<br />

ASPETTO FISICO E SORGENTI<br />

L’abbondanza e la ricchezza <strong>delle</strong> sorgenti alimentate dal Massiccio del Gran Sasso<br />

determinano deflussi <strong>dei</strong> fiumi e torrenti di tipo perenne e non stagionale, come accade<br />

invece per tutti gli altri corsi d’acqua sfocianti nell’Adriatico e nello Ionio, che<br />

*Studio di fattibilità della regione <strong>Abruzzo</strong><br />

4


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

hanno un regime torrentizio con piene prorompenti nelle stagioni piovose, mentre<br />

rimangono asciutti in estate.<br />

La distribuzione <strong>delle</strong> sorgenti rispetto ai valori della portata media è appresso riportata:<br />

n. sorgenti portata media (1/s) portata media tot.<br />

8.229 1.000 26.275,4<br />

La dislocazione <strong>delle</strong> sorgenti rispetto alla quota è la seguente:<br />

n. sorgenti quota (m s.1.m.) portata media tot.<br />

738 1500 857,9<br />

La portata complessiva <strong>delle</strong> sorgenti più significative con oltre 5 1/sec raggiunge la<br />

ragguardevole cifra di oltre 52.661 1/sec, pari a oltre 1.600.000.000 metri cubici annui.<br />

Inoltre, numerose sorgenti sono situate a quote elevate e ciò rappresenta un pregio<br />

notevole ai fini dello sfruttamento per gli usi più disparati.<br />

L’esistenza di tante numerose e copiose sorgenti si deve alla particolare geomorfologia<br />

dell’<strong>Abruzzo</strong>, che si considera diviso in tre fasce, che partendo da ovest, sono così individuate:<br />

• una fascia montuosa costituita da grandi massicci;<br />

• una fascia pedomontana collinare estesa tra la catena appenninica e il mare Adriatico;<br />

• una fascia costiera stretta, interrotta da varie alture.<br />

La prima fascia è la più interessante sotto il profilo idrologico per la presenza <strong>dei</strong> più<br />

notevoli massicci dell’Appennino, tra cui si annoverano il Gran Sasso con la punta più<br />

5


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

alta di 2.914 metri s.l.m., la Maiella con la vetta di Monte Amaro oltre 2.795 metri<br />

s.l.m., il Velino che si eleva fino a 2.349 metri s.l.m., i monti della Lega elevati fino a<br />

2.455 metri s.l.m. e il Morrone alto 2.060 metri s.l.m..<br />

La fascia montana è caratterizzata da un tipico paesaggio carsico dovuto alla frattura<br />

della roccia calcarea di cui sono costituiti i massicci.<br />

Le acque di pioggia tendono a penetrare all’interno <strong>delle</strong> masse rocciose, formando vie<br />

di comunicazione sotterranee.<br />

Ne deriva una scarsità o assenza di idrografia superficiale.<br />

Sono inoltre presenti forme tipiche di questo paesaggio: le doline, le cavità sotterranee,<br />

gli altopiani, le valli carsiche e i fiumi sotterranei.<br />

I massicci montuosi presentano profonde gole e ampi altopiani.<br />

Le gole sono veri e propri tagli nella roccia calcarea occupati dal letto di un corso d’acqua;<br />

casi esemplari di questo fenomeno sono le gole di Celano, Popoli e Sagittario.<br />

Gli altopiani, in genere coltivati a pascolo e sempre di carattere carsico, sono rilievi<br />

formati da estese superfici suborizzontali delimitate da ripide scarpate.<br />

La conservazione <strong>delle</strong> superfici suborizzontali si possono spiegare considerando la<br />

mancanza di un’idrografia superficiale, che eserciti azione di erosione lineare.<br />

In <strong>Abruzzo</strong>, questi altopiani si trovano ad altezze variabili tra i 1000 e i 1500 m s.l.m..<br />

Il più grande di questi è quello di Campo Imperatore.<br />

La forte penetrazione <strong>delle</strong> acque di pioggia nelle rocce carsiche della fascia interna<br />

comporta da un lato una circolazione idrica sotterranea molto cospicua con le manifestazioni<br />

sorgive sui lati <strong>dei</strong> massicci montuosi, dall’altro l’attenuazione del ruscellamento<br />

con conseguente riduzione <strong>delle</strong> piene.<br />

Sono stati tentati bilanci idrologici per molte unità idrogeologiche a dimostrazione del<br />

prevalere <strong>delle</strong> infiltrazioni rispetto alla circolazione superficiale.<br />

Si riportano i bilanci per il Massiccio Gran Sasso – Sirente e i massicci Morrone-Genzana-Greco,<br />

che sono rispettivamente:<br />

Massiccio Gran Sasso – Sirente<br />

• superficie 1.404 km 2<br />

• piogge 993,2 mm/anno<br />

• evaporazioni 330,9 mm/anno<br />

• pioggia efficace 662,3 mm/anno<br />

• acqua caduta 929c10 8 m 3 /anno<br />

6


• ruscellamento 102x10 8 m 3 /anno<br />

• infiltrazione (entrate) 827x10 3 m 3 /anno<br />

• portate sorgenti 689x10 8 m 3 /anno<br />

• travasi esterni (interscambi) 155x10 8 m 3 /anno<br />

Massiccio Morrone – Genzana – Greco<br />

• superfici 549 km 2<br />

• piogge 1.227,8 mm/anno<br />

• evapotranspirazione reale 479,4 mm/anno<br />

• pioggia efficace 748,4 mm/anno<br />

• acqua caduta 411x10 8 m 3 /anno<br />

• ruscellamento 41x10 8 m 3 /anno<br />

• infiltrazioni (esterne) 370x10 8 m 3 /anno<br />

• portate sorgenti 297x10 8 m 3 /anno<br />

• travasi esterni (interscambi) 73x10 8 m 3 /anno<br />

IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

Rispetto all’acqua effettivamente caduta e non evaporata, quella che ruscella sul terreno<br />

e quindi finisce nei fiumi e torrenti per alimentare le piene sono poco oltre il 10%,<br />

cioè molto modesta.<br />

Da ciò discende che le piene disastrose sono alquanto rare.<br />

La fascia pedomontana ha le caratteristiche morfologiche tipiche <strong>delle</strong> zone collinari.<br />

Tale fascia è costituita da un substrato per lo più argilloso che ha favorito la diffusione<br />

di fenomeni di dissesto dovuti al dilavamento <strong>delle</strong> acque superficiali, quali i calanchi.<br />

Questi danno luogo a numerose e fittissime vallecole, confluenti in alvei maggiori.<br />

Tali particolari forme geomorfologiche si ritrovano più o meno in tutti i territori, in<br />

alcune zone allo stato quiescente, ma in maggior parte allo stato attivo.<br />

I calanchi più famosi per estensione sono sicuramente quelli di Atri nel Teramano.<br />

La fascia costiera si sviluppa lungo il margine esterno di una serie di rilievi collinari<br />

interrotti da torrenti che scendono a mare.<br />

A nord il litorale risulta stretto. Da torre Macchia a Punta Penna la costa è alta, con la<br />

presenza di brevi spiaggette ghiaiose e sabbiose.<br />

In corrispondenza della foce del fiume Sangro la costa alta è interrotta da un ampio<br />

litorale sabbioso. La fascia costiera è caratterizzata da formazioni argillo-marnose e<br />

sabbioso-conglomeratiche.<br />

7


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

LE CENTRALI IDROELETTRICHE<br />

Il territorio dell’<strong>Abruzzo</strong> è caratterizzato dalla presenza di un numero notevole di centrali<br />

idroelettriche a riprova dell’abbondanza di acqua prodotta.<br />

Molti impianti sono ad acqua fluente, perché sfruttano le portate ragguardevoli, che<br />

naturalmente scorrono nei fiumi e torrenti.<br />

Quando, per la continuità della produzione è necessario costituire accumuli di<br />

acqua, questi di solito non hanno grande capacità e si riducono a grosse vasche<br />

di compenso, ad eccezione dell’invaso di Campotosto, situato nell’alto corso del<br />

Vomano.<br />

I principali invasi a scopo idroelettrico realizzati lungo i corsi d’acqua sono:<br />

• Invaso di Campotosto, alimentante la centrale di Provvidenza, nell’alto corso del<br />

Vomano sbarrato da tre dighe della capacità di circa 315x10 6 metri cubici all’anno,<br />

con funzione di regolazione pluriennale, alimentato oltre che dalle acque fluenti del<br />

bacino sotteso anche da due canali di gronda con prese in altri corsi d’acqua;<br />

• Invaso di Provvidenza pure nella parte alta del Vomano ad oltre 1000 metri di quota,<br />

che alimenta la centrale idroelettrica di S. Giacomo;<br />

• Invaso di Piaganini, alimentante la centrale idroelettrica di Montorio, sito a valle della<br />

confluenza del Rio Arno, che raccoglie le acque scaricate dalla centrale S. Giacomo<br />

e quelle fluenti del Vomano nel tratto a valle del serbatoio di Provvidenza con capacità<br />

di 0,3x10 6 mc annui;<br />

• Invaso S. Domenico sul torrente Sagittario a valle del Lago naturale di Scanno di<br />

modesta capacità, che alimenta la centrale idroelettrica di Sagittario:<br />

• Invaso di Calta, sempre nel bacino del sagittario, di modeste dimensioni che alimenta<br />

la centrale idroelettrica di Anversa;<br />

• Invaso di S. Pettorano sul Gizio, che alimenta la centrale idroelettrica di Forma del<br />

Campo;<br />

• Invaso di Gizio sul torrente omonimo, che alimenta la centrale idroelettrica di Pietra<br />

Regia;<br />

• Invaso di Bolognano su un affluente del Pescara, che integra le portate fluenti della<br />

centrale idroelettrica di Pescara 2° salto;<br />

• Invaso di Alanno sul Pescara, che alimenta l’impianto idroelettrico di Pescara 3°<br />

salto;<br />

• Invaso di Barrea sul Sangro, che alimenta l’impianto idroelettrico di Villa S. Maria;<br />

• Invaso di Casoli sul torrente Aventino, che unitamente all’invaso di Bomba, alimen-<br />

8


ta l’impianto idroelettrico di S. Angelo;<br />

• Invaso di Bomba sul Sangro della capacità di 64x10 6 mc annui, che alimenta l’impianto<br />

idroelettrico di S. Angelo.<br />

Oltre alle centrali idroelettriche da invasi o vasche di compenso, molti impianti di produzione<br />

elettrica ricevono acqua direttamente dai fiumi o torrenti a mezzo di semplici<br />

traverse.<br />

Le centrali idroelettriche di tal tipo sono:<br />

• Centrale di Molina;<br />

• “ “ Tirino Medio;<br />

• “ “ Tirino Inferiore;<br />

• “ “ Pescara 1° Salto;<br />

• “ “ Pescara 2° Salto;<br />

• “ “ Pescara 3° Salto;<br />

• “ “ Pescara 4° Salto;<br />

• “ “ Scolelle;<br />

• “ “ Scafa;<br />

• “ “ Taranta Peligna;<br />

• “ “ Lama Peligna;<br />

• “ “ Aventino;<br />

• “ “ Fara S. Martino;<br />

• “ “ Zecca;<br />

• “ “ Luceto;<br />

SISTEMA IDRICOPOTABILE E FABBISOGNI<br />

La regione <strong>Abruzzo</strong> ha delimitato. ai sensi dell’art. 8 della Legge 5.1.1994 n. 36, sei<br />

ambiti territoriali denominati: Aquilano, Marsicano, Peligno–Alto Sangro, Pescarese,<br />

Teramano e Chietino.<br />

I principali acquedotti di <strong>Abruzzo</strong> sono riportati nel prospetto<br />

1. Aquilano Chiarino-Acqua Oria-Gran Sasso Sud-Ferriera-Rio Pago<br />

2. Marsicano Verrecchie-Rio Pago-Ferriera-Riosonno – Pantanecce<br />

3. Peligno – Alto Sangro Gizio – Fonte Surriente – Ferriera<br />

4. Pescarese Ruzzo – Gran Sasso Sud – Vomano<br />

5. Teramano Ruzzo – Gran Sasso Sud – Vomano<br />

6. Chietino Verde – Avello – Sinello – Rocca di Ferro – Capovallone<br />

IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

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IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

Di ogni acquedotto comprensoriale si forniscono alcune brevi notizie:<br />

ACQUEDOTTO DEL CHIARINO<br />

L’acquedotto del Chiarino utilizza le omonime sorgenti situate sul fianco occidentale<br />

del Gran Sasso, a quota 1330 m s.l.m..<br />

Inizialmente l’acquedotto era destinato a servire la città di l’Aquila, successivamente è<br />

stato indirizzato alle sue frazioni ed altri Comuni dell’Alta Valle dell’Aterno, quali Tornimparte,<br />

Scoppito e Lucoli.<br />

Lungo l’adduttrice esistono varie opere d’arte di particolare interesse, tra cui il ponte<br />

sospeso con funi metalliche sul lago Provvidenza con luce di 80 metri.<br />

Per servire Capo Felice è stata realizzata una condotto elevatoria, con una prevalenza<br />

di 590 metri.<br />

ACQUEDOTTO DI ACQUA ORIA<br />

L’acquedotto utilizza le acque sotterranee della sorgente Acqua Oria ed è interconnesso<br />

con quello del Chiarino e del Gran Sasso Sud.<br />

La captazione <strong>delle</strong> acque avviene mediate n. 9 pozzi.<br />

L’acquedotto è fondamentalmente costituito da una condotta premente dal campo<br />

pozzi sino al piezometro di Monte Caliglio e da una condotta adduttrice fino alla città<br />

di l’Aquila.<br />

L’ACQUEDOTTO DEL GRAN SASSO SUD<br />

La galleria autostradale del Gran Sasso ha intercettato per un lungo tratto gli acquiferi<br />

del massiccio carbonatico che sono stati drenati con opportune opere.<br />

L’acqua drenata dalla galleria ha costituito una nuova cospicua riserva, che si trova a<br />

quota elevata e quindi è più preziosa.<br />

Siccome il tratto autostradale può comportare pericolo di inquinamento <strong>delle</strong> acque<br />

drenate, è stato studiato e costruito nel versante aquilano, un sistema di dispositivi che<br />

fanno sistematicamente intercorrere fra il prelievo dell’acqua dalle gallerie e l’immissione<br />

negli acquedotti con un certo intervallo di tempo, che consente di interrompere<br />

il flusso in caso di contaminazione dell’acqua.<br />

Tale sistema consiste nella costruzione di n. 6 vasche di contenimento vuotate in successione<br />

e dopo che le acque stesse sono rimaste isolate per un tempo prefissato.<br />

Il sistema è asservito ad un impianto di telecontrollo e telecomando.<br />

10


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

Tutte le opere suelencate sono situate in una galleria laterale a quella autostradale.<br />

La condotta adduttrice è interconnessa con gli acquedotti Acqua Oria e Ferriera.<br />

ACQUEDOTTO FERRIERA<br />

L’acquedotto Ferriera alimenta di acqua vaste zone ricadenti nelle valli del Giovenco<br />

e dell’Arteno, nella piana di Navelli e nel bacino del Fucino con una rete di condotte<br />

di 440 km ed è interconnesso con quello del Gran Sasso Sud.<br />

L’acquedotto utilizza le sorgenti La Ferriera e Pulciara che scaturiscono a quota alta<br />

oltre 1.000 metri s.l.m.<br />

Le acque captate vengono sollevate in una vasca di carico mediante una turbina azionata<br />

direttamente da adeguate sorgenti.<br />

La condotta adduttrice attraversa lo spartiacque tra le valli del Giovenco e dell’Alterno<br />

a mezzo di una galleria lunga 540 metri.<br />

Lungo il percorso sono inseriti diversi impianti di sollevamento tra cui notevole quello<br />

a servizio di Santo Stefano di Sessanio con una prevalenza di circa 550 metri.<br />

ACQUEDOTTO RIO PAGO<br />

L’acquedotto Rio Pago alimenta i centri turistici di Ovindoli, Rocca di Mezzo, Rocca<br />

di Cambio e Celano.<br />

Le acque della sorgente Rio Pago sono captate mediante un campo pozzi presso Ovindoli.<br />

Fondamentalmente l’acquedotto è costituito dalla condotta premente dell’Altopiano e<br />

per Celano.<br />

ACQUEDOTTO VERRECCHIE<br />

L’acquedotto Verrecchie è alimentato oltre che dall’omonima sorgente anche da quelle<br />

del Liri, le cui acque vengono sollevate, con una prevalenza di 250 metri in una<br />

vasca di carico.<br />

Gli abitati serviti sono Tagliacozzo, Carsoli, Capadocia, Sante Marie, Pereto, Pricola e<br />

Rocca di Botte e altri della Regione Lazio.<br />

L’acquedotto ha uno sviluppo di circa 250 km.<br />

ACQUEDOTTO RIOSONNO<br />

L’acquedotto Riosonno serve Avezzano nonché altri abitati della Marsica quali Capri-<br />

11


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

stello Scurcola, Marsicana, Magliano <strong>dei</strong> Marsi e Massa d’Albe ed è alimentato dalla<br />

sorgente omonima che scaturisce a quota 950 metri s.l.m., sul versante destro dell’altra<br />

valle del Liri.<br />

L’acquedotto è costituito da un adduttrice principale che collega le sorgenti al serbatoio<br />

Incile di Avezzano e da un’adduttrice secondaria a servizio di Scurcola Marsicana,<br />

Magliano <strong>dei</strong> Marsi e Massa d’Albe.<br />

L’adduttrice principale attraversa i monte Aurunzo e Salviano mediante due gallerie,<br />

lunghe rispettivamente 1.800 e 450 metri.<br />

Poiché la sorgente Riosonno è soggetta ad intorbidimento, l’alimentazione <strong>dei</strong><br />

centri abitati serviti, nei periodi di emergenza, è assicurata dall’acquedotto di Trasacco,<br />

che utilizza le acque sotterranee della Piana del Fucino prelevate mediante<br />

pozzi.<br />

ACQUEDOTTO PANTANECCE<br />

L’acquedotto Pantanecce ricade interamente nella vallata del Liri ed alimenta il territorio<br />

compreso fra Morino e Balsorano.<br />

L’adduttrice principale è stata realizzata su un tracciato ricadente per la massima parte<br />

lungo le linee spartiacque da cui hanno origine le condotte di diramazione verso i centri<br />

serviti.<br />

ACQUEDOTTO DEL GIZIO<br />

L’acquedotto del Gizio è alimentato dalle acque <strong>delle</strong> omonime sorgenti che scaturiscono<br />

al piede del versante nord-est del monte Argatone, nei pressi del centro abitato<br />

di Pettorano sul Gizio.<br />

L’acquedotto serve sette comuni della Valle Peligna, tra cui Sulmona.<br />

La captazione avviene in galleria.<br />

ACQUEDOTTO FONTE SURIENTE<br />

L’acquedotto Fonte Suriente è alimentato dalle acque scaturenti alla confluenza fra il<br />

torrente Rasine e il fiume Sangro.<br />

I principale centri serviti sono Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo e Castel del<br />

Sangro.<br />

L’acquedotto è stato integrato da un campo pozzi a ridosso del Sangro, le cui acque<br />

sono trattate in un impianto ad ozono.<br />

12


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

ACQUEDOTTO RUZZO – GRAN SASSO NORD<br />

L’acquedotto del Ruzzo serve quasi tutti i Comuni della provincia di Teramo ed è alimentato<br />

da sorgenti scaturenti dal massiccio del Gran Sasso.<br />

I gruppi sorgivi Ruzzo, Peschie, Piscine, Fossacieca e Mescatore sono collegati da<br />

un’unica galleria per la presa e l’adduzione <strong>delle</strong> acque.<br />

L’acquedotto sviluppa circa 900 km di condotte, ed è interconnesso anche con quello<br />

di Giardino<br />

L’ACQUEDOTTO DEL TAVO<br />

L’acquedotto del Tavo approvvigiona i centri <strong>delle</strong> vallate del Tavo e Fino compresi fra<br />

il Gran Sasso ed il mare ed è alimentato dalla sorgente Mortaio d’Angri e dalla sorgente<br />

Vitella d’Oro.<br />

Lo sviluppo <strong>delle</strong> condotte ha raggiunto i 290 chilometri.<br />

Quando le sorgenti sono in morbida, le acque vengono addotte fino al litorale fra Montesilvano<br />

e Silvi.<br />

ACQUEDOTTO DEL GIARDINO<br />

L’acquedotto del Giardino rappresenta l’opera idrica più importante del sistema acquedottistico<br />

abruzzese per portata e caratteristiche tecniche.<br />

L’acqua alimenta tutti gli abitati della Val Pescara, tra cui Chieti, Pescara e il tratto di<br />

costa della provincia di Pescara.<br />

L’adduttrice principale si sviluppa in destra del Pescara dall’abitato di Popoli sino alla<br />

città di Pescara per oltre 50 km.<br />

Lungo il percorso sono realizzati impianti di sollevamento e rilascio di notevole potenza<br />

come quello di Chieti Scalo e Pescara Gesuiti.<br />

L’acquedotto è interconnesso con quelli del Vomano, del Ruzzo, del Tavo e della Val<br />

di Foro.<br />

ACQUEDOTTO VAL DI FORO<br />

L’acquedotto Val di Foro realizzato intorno al 1920, utilizzava alcune scaturigini dell’Alta<br />

Val di Foro con una portata limitata ed era a servizio di Miglianico, Tollo, Ortona,<br />

Francavilla e Pescara.<br />

L’acquedotto è stato fortemente potenziato circa una trentina di anni fa ed ora convoglia<br />

circa 600 1/sec.<br />

13


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

L’adduttrice si sviluppa in sponda sinistra del fiume Foro e serve in aggiunta ai centri<br />

di cui sopra anche gli abitati di Bucchianico e Ripa Teatina.<br />

L’acquedotto è interconnesso con quelli di Giardino, del Verde e dell’Avello.<br />

ACQUEDOTTO VOMANO<br />

L’acquedotto attinge l’acqua da una serie di pozzi scavati nel subalveo del fiume Vomano.<br />

L’acqua viene sollevata in una vasca di carico e immessa in due adduttrici, quella<br />

sud a servizio di Pineto e quella nord a servizio del Roseto, Giulianova, Tortoreto,<br />

Alba Adriatica e Martinsicuro.<br />

L’acquedotto del Vomano è interconnesso con quelli del Ruzzo, del Tavo e del<br />

Giardino.<br />

ACQUEDOTTO DEL VERDE<br />

L’acquedotto del Verde è per imponenza secondo solo a quelli di Giardino ed è alimentato<br />

dalle omonime sorgenti, la portata convogliata supera i 1000 1/sec.<br />

Di particolare interesse sono le gallerie di derivazione.<br />

L’adduttrice principale si sviluppa sulla direttrice Fara San Martino –Casoli.<br />

Dal partitore di Casoli a pelo libero hanno origine le adduttrici nord e sud, che alimentano<br />

gran parte <strong>dei</strong> Comuni della provincia di Chieti.<br />

L’adduttrice nord si sviluppa da Casoli fino a Vasto - San Salvo.<br />

L’acquedotto è interconnesso con quelli della Val di Foro, dell’Avello e del Sinello<br />

ACQUEDOTTO DELL’AVELLO<br />

L’acquedotto dell’Avello, realizzato appena dopo il primo conflitto mondiale, alimentava<br />

i centri di Pennapiedimonte, Guardiagrele, Orsogna, Ortona ed altri 15 Comuni<br />

del circondario utilizzando le acque sorgive localizzate nell’omonimo vallone.<br />

Successivamente tale acquedotto è stato destinato a servire i soli centri montani, trasferendo<br />

gli altri all’acquedotto del Verde.<br />

L’acquedotto è costituito da un’adduttrice primaria dal bottino <strong>delle</strong> sorgenti fino al<br />

serbatoio di Orsogna e da una serie di diramazioni secondarie a servizio di Palombaro,<br />

Casacanditella, Guardiagrele e Casoli.<br />

ACQUEDOTTO DEL SINELLO<br />

L’acquedotto del Sinello alimenta i comuni dell’Alto Vastese.<br />

14


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

L’acquedotto, che è interconnesso con quello del Verde, è costituito da un’adduttrice<br />

principale, che dalle sorgenti adduce acque verso nord e sud, rispettivamente per Tornareccio<br />

e Lentella, mentre un ramo secondario raggiunge i centri di Celenza sul Trigno<br />

e San Giovanni Lipioni.<br />

ACQUEDOTTI MINORI<br />

Oltre agli acquedotti citati, importanti per sviluppo e portata, sono presenti anche<br />

acquedotti minori, tra cui:<br />

l’acquedotto di Nora che utilizza la sorgente Pietra Rossa, a servizio di diversi Comuni<br />

dell’alto pescarese tra cui Civitaquana, Catignano, Cugnoli, Pietranico, Nocciano,<br />

Alanno, ecc.;<br />

l’acquedotto di Rocca di Ferro a servizio di alcuni centri dell’alto chietino (Roccamontepiano,<br />

Casalincontrada, Bucchianico ecc.);<br />

l’acquedotto Capovallone che utilizza l’omonima sorgente posta alle pendici <strong>dei</strong> Monti<br />

Pizzi di Palena ed alimenta diversi centri montani fra i quali Palena, Torricella Peligna,<br />

Roccascalegna e Gessopalena.<br />

La Sogesid, che ha effettuato la ricognizione <strong>delle</strong> opere idriche in <strong>Abruzzo</strong>, da cui<br />

sono state attinte molte notizie innanzi riportate, ha riassunto la situazione infrastrutturale,<br />

suddivisa per i sei ATO e riguardanti la captazione, adduzione, distribuzione<br />

con i relativi impianti di sollevamento e serbatoi di acqua, come segue:<br />

Pozzi Sorgenti Addutrici Serbatoi Sollevamenti Reti di distribuzione<br />

n. n. n. km n. mc. n. kw. n. km.<br />

Ato n. 1<br />

Aquilano<br />

19 86 425 795 198 64.738 31 2.435 230 765<br />

Ato n. 2<br />

Marsicano<br />

38 72 33 816 194 83.547 43 3.232 131 1.007<br />

Ato n. 3<br />

Peligno-Alto Sangro 14 53 196 318 109 24.148 21 2.339 73 460<br />

Ato n. 4<br />

Pescarese<br />

3 50 409 939 241 130.161 36 3.871 270 1.976<br />

Ato n. 5<br />

Teramo<br />

18 128 712 1.035 382 133.079 19 2.300 618 2.090<br />

Ato n. 6<br />

Chietino<br />

8 147 581 1.246 430 144.337 56 1.776 368 3.754<br />

TOTALI 100 536 2.356 5.149 1.552 580.010 206 15.955 1.690 10.952<br />

Dalla stessa ricognizione della Sogesid, emerge il seguente quadro <strong>dei</strong> volumi d’acqua<br />

15


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

prodotto internamente agli ATO:<br />

VOLUMI PRODOTTI INTERNAMENTE ALL’ATO (mc/a)<br />

da pozzi da sorgenti da corsi di d’acqua TOTALE PRODOTTO<br />

Ato n. 1 Aquilano 4.058.313 22.860.147 26.919.147<br />

Ato n. 2 Marsicano 16.538.124 33.135.238 46.673.362<br />

Ato n. 3 Peligno - Alto Sangro 4.425.306 26.970.828 31.396.134<br />

Ato n. 4 Pescarese 16.750.000 96.943.412 86.693.412<br />

Ato n. 5 Teramano 7.316.352 46.946.066 54.262.418<br />

Ato n. 6 Chietino 42.100.000 550.000 42.650.000<br />

TOTALI 49.088.095 241.956.378 550.000 291.594.473<br />

Dalla ricognizione emerge anche che i volumi di acqua trasferiti in altre regioni<br />

superano quelli introitati di 3.919.334 mc/anno, per cui l’acqua utilizzata a<br />

scopo potabile in <strong>Abruzzo</strong> ammonta a (219.594.473 – 3.919.334) =<br />

287.675.140 mc/anno.<br />

Tale volume corrisponde ad una portata media istantanea di 9.122 1/sec, mentre<br />

la portata relativa al giorno di massimo consumo prevista all’anno 2030 dalla<br />

variante al P.R.G.A. dell’<strong>Abruzzo</strong> è di 13.726 1/sec.<br />

Pertanto si ha un deficit all’anno 2030 di 4.694 i/sec, concentrata essenzialmente<br />

nelle zone costiere per le presenze turistiche nella stagione estiva.<br />

Si tratta di potenziare l’approvvigionamento di acqua di natura stagionale.<br />

L’integrazione degli acquedotti esistenti avverrà con prelievo di acqua dai fiumi,<br />

pur essendo ancora disponibili copiose risorse sorgive.<br />

Il P.R.G.A. prevede di riservare a scopo potabile dai fiumi acqua da potabilizzare<br />

con derivazione rispettivamente di 1,6÷2,5 mc/sec per il Vomano, 2,8÷3,9 mc/sec<br />

per il Pescara, 0,5÷1,8 mc/sec per il Sangro nelle sezioni e con gli impianti di<br />

potabilizzazione appresso riportati:<br />

• fiume Vomano: derivazione della condotta forzata nei pressi della centrale di<br />

Piaganini. Il primo lotto del potabilizzatore per 0,73 mc/sec e le condotte di<br />

interconnessione con gli schemi acquedottistici della provincia di Teramo sono<br />

stati realizzati e sono in esercizio;<br />

• fiume Pescara: la derivazione in corrispondenza della centrale 4° salto ed il 1°<br />

lotto del potabilizzatore per 1,0 mc/sec, nonché le condotte di adduzione, sono<br />

in fase di costruzione;<br />

16


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

• fiume Sangro: è prevista la costruzione del potabilizzatore con derivazione da<br />

una sezione prossima alla centrale idroelettrica di Sant’Angelo.<br />

Lo stesso P.R.G.A. indica che l’uso <strong>delle</strong> acque potabilizzate di cui sopra è<br />

limitata ai mesi estivi, quando massiccia è la presenza sulla costa adriatica.<br />

Tranne per il Vomano, da cui in futuro potrebbero essere derivati consistenti volumi<br />

di acqua per l’estensione dell’irrigazione, il prelievo di acqua dal Pescara e dal<br />

Sangro per usi potabili non pone alcun problema, date le notevoli portate defluenti.<br />

BACINI IDROGRAFICI E DOMANDA PER USO<br />

INDUSTRIALE<br />

I fabbisogni idrici ad uso industriale all’anno 2016 furono oggetto di uno studio<br />

negli anni scorsi da parte della soppressa Agenzia per la Promozione dello Sviluppo<br />

del Mezzogiorno.<br />

Le brevi notizie, riportate in seguito, sono tratte da tale lavoro, in assenza di<br />

aggiornamenti attuali.<br />

Furono considerate sia le industrie ricadenti all’interno <strong>dei</strong> nuclei ed Agglomerati<br />

Industriali che quelle ubicate al di fuori <strong>delle</strong> stesse aree.<br />

La Regione <strong>Abruzzo</strong> fu suddivisa nei bacini idrografici scaturenti dai tre fiumi più<br />

importanti, e raggruppando in cinque zone omogenee quelli derivanti dai corsi<br />

d’acqua di minore importanza:<br />

• VOMANO<br />

• ATERNO – PESCARA<br />

• SANGRO<br />

• ZONA 1<br />

Tronto<br />

Vibrata<br />

Salinello<br />

Tordino<br />

• ZONA 2<br />

Piomba<br />

Saline<br />

Tavo<br />

Cerrano<br />

17


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

• ZONA 3<br />

Alento<br />

Foro<br />

Dentolo<br />

Ariello<br />

Moro<br />

Feltrino<br />

Riccio<br />

• ZONA 4<br />

Osento<br />

Sinello<br />

Lebba<br />

Trigno<br />

Trieste<br />

• ZONA 5<br />

Turano<br />

Imele<br />

Liri<br />

Giovenca<br />

Complessivamente la superficie destinata a lotti industriali dai relativi Piani<br />

Regolatori risultò di 3.532 ha, <strong>dei</strong> quali 2.067, pari al 58% circa, occupati da<br />

stabilimenti in esercizio, in costruzione, in programma o inattivi.<br />

Il consumo complessivo di acqua per usi industriali risultò di 156x10 6 metri<br />

cubici annui.<br />

I consumi maggiori si verificano nel bacino Aterno-Pescara con 96.271.000<br />

mc/anno, che corrispondono al 60% circa del consumo totale.<br />

Seguono la zona idrografica 3, a cui corrispondeva un consumo di 16.248.000<br />

mc/anno, di cui 12.000.000 circa nel Comune di Chieti per la parte che scarica<br />

nel torrente Alento, la zona idrografica 5 con il consumo di circa 15.000.000<br />

mc/anno dovuti principalmente alla zona industriale di Avezzano, la zona idrografica<br />

n. 4 con 12.000.000 mc di consumo da attribuire in massima parte al<br />

Comune di San Salvo.<br />

18


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

Per quanto riguarda il numero degli addetti lo stesso censimento accertò il numero<br />

di 79.222.<br />

Si cercò anche di calcolare il fabbisogno idrico al 2016 necessario a soddisfare<br />

le esigenze <strong>delle</strong> industrie, ma non si aveva conoscenza del numero <strong>delle</strong> aziende<br />

che si collocheranno dentro e fuori agli agglomerati industriali ed alla tipologia<br />

<strong>delle</strong> aziende stesse.<br />

Perciò, non essendo possibile formulare previsioni in tal senso nell’elaborazione<br />

dello studio, la domanda idrica fu ricavata in relazione ai livelli di occupazione nell’industria<br />

ed in base al consumo specifico di ogni addetto, proiettando i dati al 2016.<br />

La prima fase del lavoro consistette nella raccolta dati relativi agli insediamenti<br />

industriali presenti, censendo e catalogando per ogni Comune e per ogni agglomerato<br />

industriale il numero e il tipo di aziende presenti, il numero di addetti per<br />

tipo di aziende e i consumi di acqua totali e specifici per addetto e per tipo di<br />

attività.<br />

Per la determinazione del consumo specifico di acqua per addetto e per settore<br />

di attività industriale, l’analisi fu svolta prima a livello di singolo Comune<br />

e poi mediando i risultati ottenuti in modo ponderale per tutta la Regione<br />

<strong>Abruzzo</strong>.<br />

Per la determinazione <strong>delle</strong> previsioni del consumo idrico alla proiezione temporale<br />

del 2016 fu ipotizzata la saturazione degli agglomerati industriali già in<br />

attività e fu previsto un incremento del 10% <strong>delle</strong> industrie localizzate fuori dagli<br />

agglomerati stessi.<br />

Si ritenne, infatti, che il grado di organizzazione ormai raggiunta dai nuclei industriali<br />

ed i servizi messi a disposizione degli operatori dovevano favorire lo sviluppo<br />

dell’industria nei loro ambiti.<br />

All’esterno degli stessi fu considerata qualche iniziativa ulteriore, pari al 10% di<br />

quelle in atto.<br />

Per ogni agglomerato quindi, utilizzando i dati acquisiti, fu calcolata la densità<br />

degli addetti per unità di superficie.<br />

Detto valore fu moltiplicato per la superficie ancora non occupata <strong>delle</strong> industrie,<br />

ottenendo il numero degli addetti massimo che potevano trovare occupazione<br />

nell’industria.<br />

Al numero degli addetti così determinato fu applicato il consumo idrico specifico<br />

medio, valutato nell’indagine svolta su tutta la Regione <strong>Abruzzo</strong>.<br />

19


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

Risultò alla fine dello studio il seguente quadro di consumi idrici nell’industria<br />

(mc/anno x 1000):<br />

Bacino idrografico Consumi rilevati Consumi al 2016 TOTALI<br />

nei nuclei fuori nuclei nei nuclei fuori nuclei<br />

Vomano 549 3.958 3.654 4.354 8.000<br />

Alterno–Pescara 27.304 68.967 52.060 75.864 127.924<br />

Sangro 2.700 234 26.188 257 26.445<br />

Zona 1 2.362 4.864 9.764 5.350 15.114<br />

Zona 2 2.010 2.064 2.211 4.275<br />

Zona 3 6.718 9.530 10.465 10.483 20.948<br />

Zona 4 11.500 816 22.669 898 23.567<br />

Zona 5 11.672 2.947 8.615 3.242 11.856<br />

TOTALI 62.805 93.326 135.479 102.658 238.137<br />

Va tenuto presente che l’acqua utilizzata dall’industria viene restituita, salvo le quantità<br />

evaporate dell’ordine del 10%, nei corsi d’acqua, anche se in punti lontani da quelli<br />

di prelievo.<br />

IL SISTEMA IRRIGUO E FABBISOGNI<br />

Il territorio agrario dell’<strong>Abruzzo</strong> è stato diviso in cinque consorzi di bonifica, che provvedono<br />

anche a realizzare e gestire le opere di irrigazione.<br />

Pur essendo il territorio abruzzese in prevalenza montuoso, sono presenti altopiani pianeggianti<br />

e aree vallive lungo i corsi d’acqua, che ben si prestano alle colture irrigue,<br />

spinte anche ad altitudini ragguardevoli.<br />

I Consorzi sono:<br />

Ovest<br />

Interno<br />

Nord<br />

Centro<br />

Sud<br />

L’INEA – Istituto Nazionale di Economia Agraria – ha eseguito nell’ambito della<br />

misura III del Quadro Comunitario di Sostegno 1994-1999, un’accurata indagine sullo<br />

stato dell’irrigazione nelle regioni dell’obiettivo 1.<br />

Sono state censite anche le aree esterne ai comprensori irrigui, che non godono di reti<br />

consortili, ma vengono irrigate con impianti privati.<br />

20


Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati relativi all’estensione dell’irrigazione negli<br />

ambiti amministrativi <strong>dei</strong> diversi Consorzi:<br />

1 – Consorzio Ovest<br />

Totale consorzio Superficie<br />

Attrezzata (ha) Irrigata (ha)<br />

15.598 13.489<br />

Comprensorio Distretto<br />

Piani Palenti Piani Palenti 0 766<br />

TOTALE 0 766<br />

Piana del Fucino Luco <strong>dei</strong> Marsi 1.753 1.413<br />

Avezzano 2.300 2.140<br />

Celano 2.658 2.352<br />

Resto del Fucino 7.402 5.982<br />

TOTALE 14.095 11.887<br />

Piscina Piscina 1.503 836<br />

TOTALE 1.503 836<br />

2 – Consorzio Interno<br />

Totale consorzio Superficie<br />

Attrezzata (ha) Irrigata (ha)<br />

11.674 9.912<br />

Consorzio L’Aquila 2.611 2.105<br />

Capestrano 1.394 1.115<br />

Pratola Peligna 6.992 6.150<br />

extra contrid/za 677 542<br />

TOTALE GENERALE 11.674 9.912<br />

3 – Consorzio Nord<br />

Totale consorzio Superficie<br />

Attrezzata (ha) Irrigata (ha)<br />

8.400 8.400<br />

Comprensorio Distretto<br />

Vomano Distretto 1 1.029 1.029<br />

Distretto 2 504 504<br />

Distretto 3 1.416 1.416<br />

Distretto 4 2.355 2.355<br />

Distretto 5 896 896<br />

TOTALE 6.200 6.200<br />

Tordino Distretto 1 (Tordino) 1.214 1.214<br />

Distretto 2 (Tordino) 889 889<br />

Distretto 3 (Tordino) 97 97<br />

TOTALE 2.200 2.200<br />

IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

21


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

4 – Consorzio Centro<br />

Totale consorzio Superficie<br />

Attrezzata (ha) Irrigata (ha)<br />

18.833 17.201<br />

Comprensorio Distretto<br />

Ds. Pescara - Alteno 1° sub-comprensorio 515 515<br />

2° sub-comprensorio 805 805<br />

3° sub-comprensorio 585 585<br />

4° sub-comprensorio 530 530<br />

5° sub-comprensorio 1.170 1.170<br />

6° sub-comprensorio 615 615<br />

7° sub-comprensorio 200 200<br />

TOTALE 4.420 4.420<br />

Val di Foro Zona A 950 250<br />

Zona B 830 133<br />

Zona C 240 5<br />

TOTALE 2.020 388<br />

Valle Arielli Valle dell’Arielli 490 490<br />

Vestina (Tavo Saline) Distretti Vari 4.702 4.702<br />

Vestina sn/Pescara Distretti Vari 7.202 7.202<br />

5 – Consorzio Sud<br />

Totale consorzio Superficie<br />

Attrezzata (ha) Irrigata (ha)<br />

11.978 11.978<br />

Comprensorio Distretto<br />

Vastese San Salvo – Montenero 1.751 1.751<br />

Sx Trigno (Vasto-Buon) 296 296<br />

(Vasto-Pogli.) 424 424<br />

(Cupello W1) 929 929<br />

TOTALE 3.400 3.400<br />

Frentana Distretti Vari 8.578 8.578<br />

L’acqua occorrente per l’irrigazione <strong>dei</strong> comprensori in genere viene prelevata o da<br />

traverse, anche mobili, costruite in torrenti e fiumi o da pozzi che pescano nella<br />

falda.<br />

Solo raramente da invasi appositamente realizzati, che sono di modesta capacità.<br />

La situazione <strong>dei</strong> prelievi è riassunta brevemente di seguito ed è riportata per consorzio.<br />

CONSORZIO OVEST<br />

L’altopiano del Fucino è ricco di acque sotterranee, per la presenza di importanti acqui-<br />

22


feri carbonatici, dai quali traggono alimentazione importanti fronti quali quelli di Trasacco,<br />

Ortracco, Venere e Celano. Nell’area affluiscono sia le acque zenitali sia quelle<br />

provenienti dal fiume Giovenco unitamente ad altri corsi minori, sia infine le acque profonde<br />

provenienti dai massicci carbonatici, che fanno da corona alla piana del Fucino.<br />

Le acque meteoriche ed affioranti vengono allontanate attraverso una rete di canali artificiali,<br />

di cui il più antico risale all’epoca romana (emissario Claudio).<br />

L’irrigazione avviene con pompaggio dell’acqua da parte degli agricoltori dai canali di<br />

bonifica alimentati con l’acqua immessa dal Consorzio di Bonifica, che la estrae dalla<br />

falda a mezzo di numerosi pozzi disseminati in più punti della piana.<br />

Solo dal fiume Giovenco la diramazione è fatta a traversa e la capistazione da luogo<br />

alla rete irrigua del distretto di Pescina.<br />

La portata captata dai pozzi di Luco <strong>dei</strong> Marsi viene addotta all’Allacciante Meridionale<br />

della Bonifica del Fucino e quindi distribuita ai comprensori irrigui di Ortucchio,<br />

S. Benedetto <strong>dei</strong> Marsi e Trasacco.<br />

I pozzi di Trasacco alimentano l’impianto di Luco <strong>dei</strong> Marsi, mentre i pozzi di Bussi<br />

di Celano alimentano il Canale Allacciante Settentrionale.<br />

Alcuni pozzi di Celano sono utilizzati per l’alimentazione dell’acquedotto di Avezzano<br />

e del nucleo industriale.<br />

Anche dai pozzi di Trasacco vengono captati consistenti portate per l’acquedotto e per<br />

le industrie.<br />

CONSORZIO INTERNO<br />

Le fonti di alimentazione <strong>delle</strong> aree irrigue facenti parte del Consorzio Interno e le<br />

superfici dominate sono riassunte nel prospetto seguente:<br />

Comprensorio Irriguo Distretto Fonte di alimentazione Superficie irrigua ha<br />

L’Aquila Aterno Fiume Aterno 2.611<br />

Fiume Vera Fiume Vera 20<br />

Caprestrano Fiume Tirino 1.394<br />

Pratola Peligna Pettorano-Gizio Fiume Gizio 2.377<br />

Sagittario II Fiume Sagittario 973<br />

Sagittario Fiume Sagittario<br />

Torrente Rio 1.696<br />

Sorgente Acquachiara<br />

Corfinio II Fiume Aterno 1.414<br />

Pacentro-Sulmona Fiume Vella 532<br />

IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

23


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

Il comprensorio più importante è quello di Pratola Peligna, alimentato da sei corpi<br />

idrici presenti nella conca. Esso consta di cinque distretti, tutti funzionanti per gravità.<br />

Il territorio abbracciato da questo comprensorio interessa particolarmente tutta l’area<br />

pianeggiante della Valle Peligna; l’area irrigabile ammonta a 6.992 ettari.<br />

La captazione dell’acqua avviene tramite traverse su fiumi e canali di scolo naturali.<br />

L’adduzione è in parte tramite condotte tubate in pressione, in parte tramite canalette<br />

a pelo libero.<br />

Il secondo comprensorio per importanza è quello dell’Aquila, costituito da due distretti,<br />

funzionanti per gravità. Anche in questo caso la captazione dell’acqua avviene tramite<br />

traverse su fiumi.<br />

L’adduzione avviene tramite canalette a pelo libero. Il territorio interessa: l’alta valle<br />

dell’Aterno da l’Aquila a Villa S. Angelo, nonché le aste del torrente Raiale e del<br />

Fiume Vera.<br />

La superficie irrigabile è di 2.631 ettari.<br />

Vi è infine il comprensorio di Capestrano, che interessa la quasi totalità del piano di<br />

Capestrano -–Ofena. Consta di un unico distretto.<br />

L’acqua viene captata dalla diga di Capodacqua. Il sistema di adduzione è a condotta<br />

tubata in pressione. L’area irrigabile è di 1.394 ettari.<br />

Vanno infine segnate alcune aree, per u totale di 677 ha che non sono attualmente comprese<br />

nell’area consortile e che quindi sono al di fuori del perimetro di contribuenza<br />

anche se sono attrezzate da opere irrigue realizzate in passato dal consorzio.<br />

Tali aree sono situate nei Comuni di Camarda 42 ha, Capestrano 292 ha, Ofena 65 ha<br />

e Popoli 278 ha.<br />

CONSORZIO NORD<br />

I comprensori irrigui del Vomano e del Tordino sono alimentati da un unico impianto,<br />

che deriva l’acqua dal fiume Vomano a mezzo di un invaso di 400 mila metri cubici di<br />

regolazione giornaliera attuato da una traversa mobile costruita in località Villa Vomano,<br />

che consente di prelevare una portata di concessione di 4 mc/sec dalle fluenze libere<br />

e dai rilasci <strong>delle</strong> centrali Enel.<br />

L’impianto irriguo, inoltre, si compone di:<br />

• un’adduttrice di 17 km dalla traversa alla vasca di compenso costruita in località<br />

Pagliare;<br />

• una serie di condotte principali e secondarie derivante dalla vasca di Pagliare e diret-<br />

24


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

tamente dalla presa sul fiume Vomano, con uno sviluppo complessivo di circa 337 km<br />

per il comprensorio Vomano e km 150 per il comprensorio Tordino;<br />

• condotta adduttrice della vallata del Tordino derivata dalla vasca di Pagliare fino alla<br />

vasca di Ripoli;<br />

• n. 4 impianti di sollevamento e varie vasche di interconnessione;<br />

• rete distributiva ed idranti di consegna;<br />

• sistema di telecomando e telecontrollo della rete.<br />

L’erogazione è la domanda e tale sistema consente risparmio di acqua.<br />

CONSORZIO CENTRO<br />

Le fonti di alimentazione sono distinte per comprensorio.<br />

Il comprensorio Destra Pescara – Alento occupa i terreni del fondovalle in destra idrografica<br />

del fiume Pescara dall’altezza del torrente Alba al mare e i torrenti posti sulla<br />

sinistra idrografica del fiume Alento.<br />

L’intero comprensorio si estende su una superficie territoriale di circa 4.500 ha ricadenti<br />

nei comuni di Chieti, Manoppello, Casalincontrada, S. Giovanni Teatino, Pescara,<br />

Francavilla al Mare, Torrevecchia Teatina e Scafa.<br />

Il comprensorio è alimentato dalle acque del fiume Pescara, ad eccezione del distretto<br />

Decontra che utilizza le risorse idriche del fiume Lavino.<br />

L’acqua viene derivata o da traversa o dai canali Enel.<br />

Il comprensorio irriguo Val di Foro si articola lungo l’asta valliva del fiume Foro dal<br />

ponte della S.S. 539 in Comune di Petroro fino al mare.<br />

Il comprensorio ha una conformazione nastriforme in larghezza di 500÷700 m, mentre<br />

solo in prossimità dell’area costiera, la fascia irrigua si allarga fino a 4 km.<br />

Il comprensorio irriguo della Val di Foro è alimentato da un gruppo di 13 pozzi realizzati<br />

lungo l’alveo del fiume Foro.<br />

Il comprensorio irriguo Valle dell’Arielli ubicato nei pressi di Tollo, si estende su una<br />

superficie di 490 ha irrigui e la disponibilità idrica viene assicurata dalle acque del<br />

fiume Ariello con la portata derivata da una traversa.<br />

Il territorio è suddiviso in 14 distretti irrigui alimentati dall’unica opera di presa, posta<br />

a Villa Tucci di Crecchio, attraverso lo sbarramento del fiume Arielli.<br />

Tramite condotte e pressione l’acqua raggiunge per caduta naturale una vasca di accumulo<br />

situata nel comune di Tollo da cui l’impianto si dirama in tre direzioni:<br />

• una direttrice verso valle;<br />

25


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

• due direttrici verso monte (provvista ognuna di una centrale di sollevamento che distribuisce<br />

l’acqua per le zone collinari).<br />

Le condotte che costituiscono il sistema irriguo sono tutte a pressione.<br />

Il sub-comprensorio Tavo-Saline (Vestina) è alimentato da un invaso artificiale realizzato<br />

sul fiume Tavo immediatamente a valle della confluenza con il torrente Gallero,<br />

nei pressi dell’abitato di Penne.<br />

Il bacino imbrifero a monte della diga consente di accumulare un volume di acqua di<br />

8,8 Mmc alla quota massima di 256 m s.l.m..<br />

Il prelievo dell’acqua dall’invaso avviene a mezzo di una galleria.<br />

Ai piedi della diga è presente un impianto di sollevamento automatico che attraverso<br />

due turbine porta acqua a quota 308 m s.l.m. in una vasca che serve il 1°<br />

distretto di 1.661 ha.<br />

L’acqua restituita dalla galleria a valle della diga viene ripresa tramite una traversa in<br />

località Passo Cordone di Loreto da una condotta forzata in acciaio, che la convoglia<br />

in una vasca di carico e da qui alla centrale idroelettrica.<br />

La centrale provvede a restituire l’acqua al 2° distretto di 3.040 ha.<br />

Il sub-comprensorio sinistra Pescara è alimentato con le acque del fiume Pescara preleva<br />

dal canale dell’Enel, a monte della centrale idroelettrica di Pescara 3° salto.<br />

La portata a disposizione del comprensorio è di 3.500 1/sec nel periodo irriguo (15<br />

aprile – 15 settembre) e di 300 1/sec nei restanti mesi dell’anno.<br />

L’adduttrice è costituita inizialmente da un canale a pelo libero lungo 19.183 m, con<br />

4.612 m di gallerie, 754 m di ponti canale e 2.214 m di sifoni.<br />

Dal canale si passa ad una condotta circolare chiusa della lunghezza di 17.832 m.<br />

Dalla breve descrizione dell’impianto si evince l’importanza <strong>delle</strong> opere idrauliche presenti.<br />

CONSORZIO SUD<br />

Il comprensorio Vastese comprende i distretti ricadenti nei bacini del Trigno, Sinello e<br />

Osento e utilizzerà le acque del fiume Trigno regimate dalla diga di Chiauci - 690 m<br />

s.l.m. – in fase di realizzazione e completamento.<br />

L’opera di presa è prevista dalla traversa del fiume Trigno già esistente in località S.<br />

Giovanni in Lipioni – 199 m s.l.m. -.<br />

Tra le regioni <strong>Abruzzo</strong> e Molise è intervenuta l’intesa di ripartire le acque dell’invaso<br />

di Chiauci, per usi promiscui agricoli e industriali, per metà a favore del Molise e per<br />

metà a favore dell’<strong>Abruzzo</strong>.<br />

26


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

Nel periodo non irriguo si prevede di utilizzare il salto geodetico <strong>delle</strong> acque fluenti<br />

nel fiume per effettuare il recupero energetico con produzione di 13.000.000 kwh di<br />

energia elettrica ed una potenza di 15.000 kw.<br />

Nel breve termine si prevede di trasferire con l’adduttore irriguo-industriale in derivazione<br />

dalla traversa di S. Giovanni Lipioni, in sinistra idrografica del fiume Trigno 650<br />

1/sec (2/3 <strong>Abruzzo</strong> e 1/3 Molise).<br />

Nel medio termine la portata sarà aumentata a 2.150 1/sec di cui 1/2 per il Molise ed<br />

1/2 per l’<strong>Abruzzo</strong>.<br />

La derivazione della traversa di San Giovanni ai Lipioni soddisfa le necessità idriche<br />

della destra del Trigno abruzzese e della media valle del Trigno Molisano.<br />

Per irrigare tali superfici sono necessari complessivamente mc 18,5 milioni con portata<br />

massima complessiva di 2.154 1/sec.<br />

I suddetti valori sono riportati fra due zone come segue:<br />

L’alimentazione della zona irrigua di S. Salvo di ha 1.850 viene effettuata da un campo<br />

ZONA Superficie (ha) Necess. idri. (mcx10) Port. max. Compl. (1/sec)<br />

Trigno Abruzzese 3555 9,00 1054<br />

Trigno Molisano 3235 9,50 1100<br />

TOTALE 6790 18,50 2124<br />

pozzi e traversa di Pietrafracida, la cui portata massima risulta essere di 1/sec. 659.<br />

Attualmente l’acqua derivata dalle due suddette fonti di alimentazione, viene immessa in due<br />

vasche di carico e compenso mediante gruppi elettropompe e una condotta di adduzione.<br />

Il comprensorio irriguo della Frentana comprende i bacini imbriferi del Moro, del Feltrino,<br />

del Gogna e la parte bassa del bacino del fiume Sangro, sia in sinistra che in<br />

destra idrografica e <strong>dei</strong> fiumi Aventino e Osento.<br />

Il comprensorio si estende per una superficie irrigabile di 10.300 ha.<br />

Il comprensorio irriguo è caratterizzato da un’altimetria media di 60 m s.l.m. e da pendenze<br />

ridotte.<br />

La fascia <strong>dei</strong> terreni pianeggianti va dal litorale adriatico fino all’altezza della stazione<br />

di Isca d’Archi e comprende un tratto del fiume Aventino dalla confluenza col<br />

fiume Sangro fino all’altezza di Casoli.<br />

Il fondo vallivo risulta attrezzato per l’irrigazione a scorrimento, mentre i territorio<br />

pedocollinari e collinari adiacenti e la bassa valle del fiume Osento sono stati attrezzati<br />

con impianti tubati.<br />

27


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

L’approvvigionamento idrico è assicurato da una concessione di derivazione del Sangro-Aventino<br />

nel periodo 1 aprile / 30 ottobre, di 4,5 mc/sec alla traversa Serranella e<br />

di 0,5 mc/sec alla centrale ACEA.<br />

I consumi di acqua rilevati dall’INEA sono risultati i seguenti:<br />

• Consorzio Ovest mc 21,79 x 10 6<br />

• consorzio Interno mc 17,71 x 10 6<br />

• Consorzio Nord mc 62,92 x 10 6<br />

• Consorzio Centro mc 38,39 x 10 6<br />

• Consorzio Sud mc 16,22 x 10 6<br />

TOTALE mc 157,03 x 10 6<br />

L’INEA ha anche ipotizzato uno scenario di estendimento dell’irrigazione ad aree, che per<br />

caratteristiche periodiche e giacitura si prestano a riconversioni culturali di tipo irriguo<br />

Tali aree riguardano principalmente le valli del Vomano, del Tordino e misurano complessivamente<br />

27.914 ha al lordo e 20.712 ha al netto degli avvicendamenti culturali<br />

con un fabbisogno di acqua per ettaro di 2.698 metri cubici e quindi con un ulteriore<br />

consumo di 60.126.341 metri cubici annui.<br />

In sostanza l’attuale fabbisogno di circa 62.92 x 10 6 metri cubici di acqua dovrebbe<br />

essere raddoppiata nel tempo.<br />

Già oggi il prelievo di acqua dalla traversa di Villa Vomano di 4 mc/sec è assicurato<br />

dalla regolazione <strong>dei</strong> rilasci della centrale idroelettrica di Montorio, condizionandone<br />

il funzionamento alle richieste del mondo agricolo.<br />

Per soddisfare gli ulteriori fabbisogni irrigui conseguenti all’estendimento dell’irrigazione,<br />

la sottensione degli usi idroelettrici deve essere ancora più incisiva, a parte l’integrazione<br />

<strong>delle</strong> opere di prelievo irriguo.<br />

In altri termini la regolazione <strong>dei</strong> deflussi assicurata dagli invasi di Campotosto, di<br />

Provvidenza e Piaganini dovrà essere devoluta agli usi irrigui e solo marginalmente a<br />

quelli elettrici.<br />

Per il Consorzio centro le aree riconvertibili all’irrigazione misurano al lordo 13.520<br />

ha che al netto degli avvicendamenti culturali diventano 7.965 ha con un fabbisogno<br />

unitario di 2960 metri cubici annui quindi complessivamente occorrono 30.058.160<br />

metri cubici per ogni stagione irrigua media.<br />

Se il prelievo di acqua per gli estendimenti irrigui avvenisse esclusivamente dal fiume Pesca-<br />

28


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

ra, non sorgerebbero problemi di sorta attese le notevoli portate anche in periodi estivi.<br />

L’INEA ha ipotizzato che le aree nuove suscettibili d’irrigazione nel Consorzio Sud si<br />

estendono per 7.243 che con gli avvicendamenti culturali si riducono a 2.824 ha con<br />

un fabbisogno unitario di 2.231 metri cubici annui e quindi con un consumo complessivo<br />

di 6.952.313 mc.<br />

Negli altri due Consorzi non sono stati individuate altre aree da acquisire all’irrigazione.<br />

In definitiva i consumi medi di acqua per irrigazione, con l’estendimento <strong>delle</strong> aree<br />

irrigue diventano:<br />

• Consorzio Ovest mc 21,79 x 10 6<br />

• Consorzio Interno mc 17,71 x 10 6<br />

• Consorzio Nord (62,92+60,13) = mc 123,05 x 10 6<br />

• Consorzio Centro (38,39+30,06) = mc 68,45 x 10 6<br />

• Consorzio Sud (16,22+06,95) = mc 23,17 x 10 6<br />

TOTALE MC 254,17 X 10 6<br />

DISPONIBILITÀ E TRASFERIMENTO DI ACQUA<br />

IN PUGLIA<br />

L’<strong>Abruzzo</strong> è una regione ricca di acqua, ma le disponibilità per gli usi pluriennali<br />

e plurimi non sono notevoli se rapportati con i grandi corsi d’acqua soprattutto<br />

perché mancano adeguati invasi di regolazione.<br />

Il fiume Pescara, che da il maggior contributo di acqua, non ha sistemi di accumulo<br />

<strong>delle</strong> risorse nei periodi di grande abbondanza, coincidenti con i mesi invernali.<br />

Sul Vomano, che ha un bacino di piccole dimensioni, gli invasi sono situati nell’alto<br />

corso e, tranne quello di Campotosto, sono anche di modesta capacità.<br />

Sul Sangro e suo affluente Aventino gli invasi di Bomba e Casali, di capacità<br />

rispettiva di 64 e 20 milioni di metri cubici, assicurano una discreta regolazione e<br />

si prestano alla possibilità di prelievo anche per trasferimenti fuori bacino, anche<br />

se l’uso idroelettrico verrebbe a subire condizionamenti.<br />

In sostanza i consumi irrigui, industriali e potabili gravanti sulle risorse idriche<br />

del Vomano, che, con gli estendimenti dell’irrigazione ipotizzati dell’INEA, superano<br />

il volume 150 milioni di metri cubici all’anno, possono essere assicurati,<br />

29


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

soprattutto nei mesi siccitosi, solo con una forte sottensione degli usi idroelettrici,<br />

costringendo a costituire la riserva d’acqua nel periodo invernale di maggiore<br />

richiesta energica.<br />

Il fiume Pescara ha in tutto l’anno portate considerevoli, più elevate in inverno e<br />

primavera; i valori notevoli <strong>dei</strong> deflussi hanno reso non indispensabili i serbatoi<br />

di regolazione, potendo essere soddisfatti gli usi agricoli, industriali ed elettrici<br />

con prelievo da semplici traverse.<br />

Se si esaminano le fluenze misurate alle varie sezioni idrometriche, si nota che<br />

esse aumentano in maniera vistosa, procedendo da monte verso valle, a dimostrazione<br />

di apporti elevati di acqua lungo il percorso del fiume.<br />

Appare subito quale sezione ottimale per il prelievo di acqua da addurre verso la<br />

Puglia quella idrometrica di Maraone, appena a valle della confluenza con il<br />

Sagittario, affluente in destra molto generoso di portata.<br />

Il prospetto <strong>dei</strong> deflussi minimi espressi in mc/sec a Maraone, con un bacino sotteso<br />

di 2003 kmq e altitudine di 240 metri s.l.m., è riportato appresso in 65 anni<br />

di osservazione. (tav. 1) e (tav. 2)<br />

Tav. 1<br />

ANNO GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE ATTUALE<br />

1924 25,38 27,58 29,69 29,69 19,26 18,15 14,66 14,18 16,51 23,87 26,67 22,98 14,18<br />

1925 22,90 23,10 24,80 24,25 23,00 16,35 15,90 14,75 15,45 20,58 20,70 30,10 14,75<br />

1926 29,88 29,50 3,02 26,62 22,47 19,35 19,01 18,34 18,34 22,76 20,73 28,26 3,02<br />

1927 24,45 24,76 29,61 25,76 17,96 17,55 16,81 16,22 16,30 18,71 22,19 21,73 16,22<br />

1928 16,35 16,35 16,60 17,20 20,10 21,50 22,20 16,35<br />

1929 25,50 24,00 20,90 30,70 23,10 17,50 16,80 16,90 16,70 19,80 26,60 25,50 16,70<br />

1930 21,00 23,70 23,70 31,90 23,00 19,00 17,00 16,60 17,40 22,80 23,00 24,00 16,60<br />

1931 24,80 23,90 32,70 28,90 21,60 18,20 17,60 17,60 18,60 22,70 23,90 25,20 17,60<br />

1932 23,10 23,10 23,50 24,80 18,60 17,90 17,00 17,00 17,30 13,10 22,40 23,10 13,10<br />

1933 20,60 22,10 24,10 22,10 18,80 17,90 16,80 16,50 17,30 19,50 23,70 30,50 16,50<br />

1934 29,50 28,40 31,50 29,80 23,50 19,10 19,70 19,80 21,00 27,80 33,50 32,40 19,10<br />

1935 32,80 33,30 32,00 26,20 23,40 20,80 19,90 20,20 20,80 21,60 26,10 32,20 19,90<br />

1936 31,40 31,40 38,50 25,10 23,30 19,80 19,60 18,80 18,40 27,90 27,90 23,90 18,40<br />

1937 23,90 30,60 34,10 35,60 25,60 21,80 21,40 19,00 25,00 28,60 31,60 38,40 19,00<br />

1938 35,40 33,40 31,90 30,40 33,90 22,90 20,30 19,90 22,90 28,90 30,90 28,90 19,90<br />

1939 30,20 30,20 28,90 30,70 27,60 21,40 18,30 18,90 19,30 28,90 31,60 31,10 18,30<br />

1940 31,20 33,50 29,50 30,50 28,50 25,10 23,70 24,20 25,60 30,00 31,50 33,00 23,70<br />

1941 37,10 37,10 32,00 36,10 36,10 25,10 22.30 22,30 28,00 33,00 36,10 31,00 22,30<br />

1942 29,50 28,50 41,30 35,00 19,60 20,00 18,80 19,60 19,20 23,70 27,10 28,00 18,80<br />

1943 38,50 35,00 34,40 35,00 33,20 24,40 25,00 24,40 25,60 24,40<br />

1947 22,60 22,20 25,70 23,40 20,60 18,70 18,40 18,10 18,70 19,90 22,20 25,20 18,10<br />

1948 28,20 27,10 23,60 24,00 26,60 20,10 19,40 18,30 24,00 22,60 24,00 21,70 18,30<br />

1949 21,40 21,80 26,10 22.70 19,60 20,10 16,70 14,10 13,20 15,40 17,10 23,70 13,20<br />

1950 20,50 22,70 22,30 23,20 18,40 18,80 16,20 17,90 14,50 20,50 20,50 22,70 14,50<br />

1951 18,50 21,60 30,00 27,20 19,40 16,40 17,80 19,40 19,40 22,80 24,10 24,10 16,40<br />

1952 23,80 23,70 22,20 21,60 21,20 17,90 16,70 16,70 17,30 18,80 19,80 22,20 16,70<br />

30


segue Tav. 1<br />

Tav. 2<br />

IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

ANNO GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE ATTUALE<br />

1953 27,30 27,70 25,70 25,20 19,50 19,10 17,60 18,30 17,20 19,50 22,70 22,70 17,20<br />

1954 21,50 21,90 26,10 23,90 24,30 18,30 18,30 19,50 19,50 23,10 25,70 23,10 18,30<br />

1955 24,30 25,00 27,50 23,40 18,30 19,10 17,50 17,50 19,90 24,50 30,60 31,00 17,50<br />

1956 28,10 29,70 31,80 33,40 25,60 22,70 21,90 21,90 21,90 25,60 28,10 28,60 21,90<br />

1957 27,10 29,10 31,20 31,80 28,10 21,10 20,70 21,10 22,30 24,10 28,60 26,60 20,70<br />

1958 27,10 27,60 28,10 36,70 24,70 21,30 21,00 21,90 21,00 22,30 26,10 28,60 21,00<br />

1959 29,60 32,00 23,10 27,60 26,10 24,70 24,30 24,30 24,70 25,60 30,80 45.80 23,10<br />

1960 36,30 35,10 42,40 44,30 32,10 29,20 28,60 25,90 28,10 36,10 36,10 39,30 25,90<br />

1961 45,10 39,80 32,70 30,90 30,90 23,30 22,80 22,80 23,30 25,50 27,80 29,00 22,80<br />

1962 30,70 30,70 39,40 36,60 27,60 23,10 22,60 22,60 22,60 28,10 23,60 31,20 22,60<br />

1963 37,40 35,80 36,70 36,70 30,80 22,40 20,90 23,30 24,30 28,30 29,80 31,90 20,90<br />

1964 29,80 27,80 29,80 24,30 16,70 18,00 17,60 18,50 19,00 21,90 25,30 26,30 16,70<br />

1965 29,00 24,60 24,60 29,50 22,00 17,60 15,70 16,70 29,00 25,70 25,70 29,50 15,70<br />

1966 28,80 31,60 26,00 22,.80 21,00 17,30 15,80 16,80 18,30 22.10 25,50 30,50 15,80<br />

1967 28,40 27,90 28,40 27,90 23,20 19,20 18,70 17,70 20,20 20,20 21,20 23,70 17,70<br />

ANNO GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE ATTUALE<br />

1968 26,50 28,40 26,50 19.20 18,30 20,50 16,10 15,60 18,30 19,20 21,40 22,40 15,60<br />

1969 24,40 24,90 31,80 29,10 19,20 17,70 17,20 17,70 18,70 22,40 23,40 28,60 17,20<br />

1970 27,90 27,90 32,10 28,50 23,70 20,70 19,50 20,10 18,40 23,70 24,90 26,70 18,40<br />

1971 29,70 27,90 29,70 30,90 21,00 20,40 19,90 19,90 22,10 24,40 26,70 28,50 19,90<br />

1972 29,50 30,70 26,40 24,70 19,80 15,10 15,60 15,10 19,80 23,60 24,70 21,90 15,10<br />

1973 22,20 26,60 25,50 27,70 17,90 17,90 17,40 20,00 22,70 25,50 23,30 21,60 17,40<br />

1974 25,48 24,92 23,80 24,92 18,40 15,80 14,24 14,76 16,32 21,64 23,26 21,10 14,24<br />

1975 21,10 20,56 18,94 18,94 21,10 16,84 14,76 15,28 13,20 15,80 16,32 21,64 13,20<br />

1976 11,40 10,56 11,12 10,84 9,10 9,10 9,70 9,40 11,12 11,96 17,85 9,10<br />

1977 19,65 12,52 11,12 11,40 11,40 12,24 14,65 16,95 16,50 16,50 11,12<br />

1978 17,40 20,10 22,20 24,00 24,60 16,13 14,65 15,39 17,40 19,20 21,00 14,65<br />

1979 27,60 25,20 27,60 15,76 15,39 14,28 16,13 20,55 21,00 22,80 14,28<br />

1980 21,00 22,80 21,60 21,60 24,00 15,76 13,91 13,54 15,76 17,85 20,55 25,80 13,54<br />

1981 23,40 21,60 26,40 24,60 17,40 16,50 16,95 16,95 19,20 23,40 22,80 24,00 16,50<br />

1982 26,40 24,00 24,60 22,80 16,95 15,39 15,39 16,13 16,95 21,00 22,80 23,40 15,39<br />

1983 24,60 24,60 29,40 20,55 16,50 16,95 16,95 17,40 20,10 22,80 24,00 23,40 16,50<br />

1984 21,60 22,20 25,80 27,60 16,50 21,60 19,65 16,50<br />

1985 22,20 27,00 15,02 17,40 20,10 15,02<br />

1986 24,80 30,67 28,05 28,05 29,35 19,90 15,50 14,30 11,75 19,30 23,50 24,80 11,75<br />

1987 25,10 26,84 28,76 21,64 19,40 19,96 19,40 19,96 22,20 25,68 25,68 25,68 19,40<br />

1988 24,52 23,94 23.,36 23,94 19,40 15,56 16,52 17,48 17,96 18,44 19,40 17,96 15,56<br />

1989 17,50 16,50 18,58 14,58 12,90 12,90 12,90 11,76 12,52 16,50 16,00 14,58 11,76<br />

1990 15,00 13,32 12,50 14,58 15,00 16,50 17,00 17,50 19,06 21,18 18,54 20,10 12,50<br />

1997 20,75 16,79 17,29 18,91 14,78 12,90 13,77 15,28 15,78 20,14 21,36 19,52 12,90<br />

A parte il dato eccezionale di giugno 1976 allorché si verificò la portata di 9,10 mc/sec,<br />

i deflussi si sono mantenuti sempre al di sopra di 11 mc/sec.<br />

Anche se si prelevassero portate di 6 mc/sec rimarrebbero nel fiume flussi superiori a<br />

5 mc/sec, sufficienti ad alimentare la centrale idroelettrica di 1° salto, senza contare<br />

che a poca distanza l’apporto del torrente Tirico eleverebbe la portata a circa 10<br />

mc/sec, anche nelle condizioni climatiche più sfavorevoli.<br />

31


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

Infatti la portata di Tirico misurata nell’arco di 31 anni sono:<br />

Tav. 3<br />

ANNO GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE ATTUALE<br />

1937 10,50 10,70 10,70 10,70 10,70 11,10 11,30 11,50 11,50 11,30 10,90 10,90 10,50<br />

1970 6,94 6,38 6,66 6,38 7,45 6,38 6,66 6,81 6,94 6,96 7,45 7,45 6,38<br />

1971 9,80 10,60 10,20 9,80 9,80 9,58 10,40 10,20 10,20 9,14 9,36 9,14 9,14<br />

1972 9,36 8,52 8,93 9,14 8,93 9,36 9,14 8,93 8,72 8,31 8,72 9,36 8,31<br />

1973 9,15 10,20 9,57 9,57 9,57 9,36 9,36 9,36 9,57 9,57 9,36 9,36 9,15<br />

1974 9,80 9,15 10,02 9,80 8,30 8,51 8,72 9,15 9,15 8,93 8,72 9,15 8,30<br />

1975 8,40 8,40 8,40 8,40 7,96 8,18 8,18 8,40 8,40 8,18 8,18 8,18 7,96<br />

1976 7,82 7,82 8,02 7,82 7,45 7,63 6,69 6,81 6,96 6,96 7,45 7,45 6,81<br />

1977 8,84 8,84 8,84 8,84 8,62 8,62 8,18 7,74 7,74 7,96 7,74 7,74 7,74<br />

1978 6,94 6,38 6,66 6,38 6,66 6,94 6,94 8,34 8,06 6,38<br />

1979 8,06 6,66 7,50 7,50 7,78 7,78 8,06 8,06 7,78 6,66<br />

1980 7,50 8,06 8,06 7,22 8,06 7,22 7,78 8,06 8,06 8,06 8,62 8,62 7,22<br />

1981 8,06 8,06 8,06 8,34 8,34 8,06 8,06<br />

1982 8,06 7,78 7,78 7,50 7,22 7,22 7,22 7,22 7,22 7,22 7,50 7,50 7,22<br />

1983 6,94 6,94 4,70 6,94 6,38 6,38 4,70<br />

1984 6,10 5,82 4,98 5,82 6,38 6,38 4,98<br />

1985 6,66 6,94 6,10 6,10 6,66 6,66 6,10 6,10 6,10 6,38 7,22 6,94 6.10<br />

1986 6,66 6,38 7,50 7,78 7,22 7,78 8,06 8,34 7,50 7,22 5,54 8,34 5,54<br />

1987 7,50 7,50 7,22 7,22 6,94 6,66 8,06 8,06 7,78 7,50 7,22 7,50 6,66<br />

1988 7,50 7,50 7,22 7,22 6,94 6,66 8,06 8,06 7,78 7,50 7,22 7,50 6,66<br />

1989 6,25 6,50 5,77 5,77 5,54 4,45 4,86 5,31 5,54 5,31 5,77 6,25 4,45<br />

1990 4,89 4,62 3,86 4,11 3,86 3,86 3,86 3,86 4,36 4,36 4,11 3,65 4,11<br />

1991 3,65 4,36 5,15 4,62 4,62 4,62 4,36 4,11 4,36 4,36 4,62 4,62 3,65<br />

1992 4,62 5,15 4,89 4,62 4,89 4,89 4,89 5,15 5,15 5,15 5,42 5,42 4,62<br />

1993 5,15 5,15 5,15 5,42 5,42 4,36 4,89 4,62 4,62 5,15 5,42 5,42 4,36<br />

1994 5,15 4,89 5,42 4,89 4,89 5,15 4,89 3,65 2,98 3,86 3,65 3,86 2,98<br />

1995 4,11 4,89 4,89 4,62 5,15 4,62 4,62 4,89 5,15 5,15 5,42 5,42 4,11<br />

1996 4,89 4,62 4,62 4,62 4,36 4,36 3,86 4,11 4,36 4,62 5,15 5,42 3,86<br />

1997 5,15 5,15 5,15 5,15 5,15 5,42 5,15 5,68 5,68 5,68 5,42 5,42 5,15<br />

1998 5,16 5,16 4,89 5,16 5,42 5,16 5,42 5,42 4,36 5,42 5,16 4,42 4,36<br />

1999 5,16 5,42 5,42 5,42 4,89 5,16 5,42 5,42 5,42 5,42 5,68 5,68 4,89<br />

A 9 km dalla foce, alla stazione idrometrica di S. Teresa, il Pescara si arricchisce di<br />

acqua come dimostra il prospetto <strong>dei</strong> deflussi in 46 anni di osservazione:<br />

Tav. 4<br />

ANNO GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE ATTUALE<br />

1940 64,50 75,90 65,70 65,00 69,10 59,60 55,10 53,30 52,00 54,50 62,30 69,10 52,00<br />

1941 74,50 75,90 77,20 77,20 71,10 51,40 47,80 43,50 52,60 63,70 72,50 61,60 43,50<br />

1942 56,60 60,40 80,00 72,70 55.20 53,50 47,00 47,00 47,60 51,90 51,30 58,10 47,00<br />

1943 59,60 55,20 54,50 57,70 42,80 36,00 34,30 30,50 30,50<br />

1946 46,40 41.10 41,10 37,70 36,00 32,10 30,00 31,00 29,50 31,50 39,30 43,40 29,50<br />

1948 51,80 50,00 39,90 37,90 44,10 38,40 36,90 35,90 42,00 43,00 46,80 43,00 35,90<br />

1950 33,90 41,20 37,50 37,70 35,40 31,60 27,60 28,10 29,50 31,50 34,30 39,60 27,60<br />

1951 38,30 52,30 59,10 46,00 39,30 35,20 19,90 18,40 20,40 44,90 47,00 48,60 18,40<br />

1952 46,00 50,70 46,50 43,40 32,20 31,70 30,40 29,90 31,70 22,70 25,40 28,90 22,70<br />

1953 51,10 47,60 47,10 49,60 38,10 39,60 32,10 34,10 31,70 35,60 41,60 46,10 31,70<br />

1954 53,10 56,30 59,40 51,50 54,10 36,50 34,10 35,60 34,10 38,50 39,90 46,40 34,10<br />

32


segue Tav. 4<br />

IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

ANNO GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE ATTUALE<br />

1955 45,40 47,40 52,40 46,90 33,10 32,10 30,60 33,60 33,60 48,40 57,00 52,90 30,60<br />

1956 50,80 49,80 68,80 62,80 43,10 40,20 39,30 36,50 29,30 29,70 45,00 46,90 29,30<br />

1957 47,80 54,40 56,20 55,30 47,30 37,60 30,90 35,90 33,40 39,20 43,00 49,50 30,90<br />

1958 49,10 45,90 56,30 55,40 44,60 43,30 36,80 31,40 28,80 37,30 41,40 59,70 28,80<br />

1959 52,40 47,00 46,10 58,60 47,90 47,90 36,00 39,20 44,00 38,00 50,60 59,80 36,00<br />

1960 64,40 70,20 74,40 70,20 58,50 49,20 42,80 41,40 41,00 50,40 51,60 54,80 41,00<br />

1961 74,30 64,50 60,80 51,90 51,40 43,90 38,90 36,30 38,50 43,90 52,30 50,90 36,30<br />

1965 54,70 54,70 59,00 54,70 45,70 36,30 32,90 31,50 42,50 45,10 44,60 50,00 31,50<br />

1966 48,10 47,10 51,80 47,60 43,50 32,30 28,40 31,00 33,10 41,10 42,10 47,10 28,40<br />

1967 46,50 46,00 45,00 47,60 41,20 35,40 32,30 30,20 35,80 37,00 37,40 43,00 30,20<br />

1968 50,80 47,60 44,40 35,00 33,40 35,80 29,10 30,20 34,20 39,40 37,00 39,40 29,10<br />

1969 42,50 42,50 57,30 54,40 35,00 33,00 29,80 32,30 34,20 39,40 38,40 48,80 29,80<br />

1970 51,70 52,70 60,10 47,20 38,10 34,00 32,50 32,20 35,30 43,70 42,20 43,20 32,20<br />

1971 53,60 49,80 52,20 60,70 43,40 33,90 32,20 32,20 36,10 38,80 41,20 43,40 32,20<br />

1972 44,40 50,30 46,20 41,80 39,20 32,60 32,20 31,30 40,00 41,80 42,90 45,30 31,30<br />

1974 46,60 45,80 42,80 42,80 41,50 36,90 31,00 29,90 30,30 36,90 36,20 38,50 29,90<br />

1975 38,70 39,90 40,70 34,20 31,30 28,00 25,80 28,00 29,90 31,30 33,10 41,90 25,80<br />

1976 38,00 39,90 38,00 44,80 36,50 36,20 36,40 37,20 36,90 37,60 46,40 55,10 36,20<br />

1982 74,62 64,96 39,20 43,86 37,02 35,50 37,40 40,82 34,74 28,28 28,28<br />

1984 38,56 35,72 52,00 66,12 56,88 33,48 29,56 30,40 31,80 38,24 38,24 52,04 29,56<br />

1985 30,56 31,32 30,18 29,80 29,80 37,78 43,86 43,86 42,72 43,86 50,72 43,48 29,80<br />

1986 44,24 46,00 54,80 45,84 36,96 35,56 33,80 32,36 33,80 37,80 40,88 52,04 32,36<br />

1987 56,88 66,56 63,04 55,56 46,32 44,24 40,82 39,30 43,10 47,64 50,28 41,48 39,30<br />

1988 39,24 42,76 44,36 44,56 38,60 32,34 27,72 28,82 29,04 29,04 29,70 32,12 27,72<br />

1989 35,54 35,24 36,42 32,00 30,38 29,84 27,14 27,41 30,11 36,13 35,24 37,01 27,14<br />

1990 34,06 32,88 30,92 28,49 29,03 27,95 27,14 27,41 29,03 32,29 32,29 38,23 27,14<br />

1991 39,48 36,90 36,00 35,40 36,00 26,81 25,75 26,81 29,54 30,66 33,30 37,50 25,75<br />

1992 36,90 36,00 35,70 45,41 34,55 29,13 25,90 25,36 27,93 31,77 32,45 32,45 25,36<br />

1993 34,90 33,15 37,16 40,09 27,93 25,42 24.70 24,22 27,35 28,51 28,32 34,20 24,22<br />

1994 36,72 35,96 31,78 31,02 26,14 24,18 23,29 23,08 24,46 27,54 27,85 27,82 23,08<br />

1995 32,16 33,68 29,50 37,10 28,10 22,68 22,47 23,70 24,30 26,98 28,94 28,94 22,47<br />

1996 30,64 34,06 35,02 34,06 29,22 25,02 23,70 25,02 28,66 28,66 26,84 31,88 23,70<br />

1997 31,12 28,53 27,59 28,84 25,18 21,30 21,15 25,83 27,09 30,10 27,84 26,60 21,15<br />

1998 28,34 37,00 41,60 44,90 41,60 31,33 30,33 31,39 34,52 37,76 39,36 42,24 28,34<br />

1999 40,00 44,56 50,80 50,80 39,88 24,61 28,04 28,04 27,78 28,55 41,60 47,28 24,61<br />

La sottrazione di acqua a Maraone o in altre sezioni dal Pescara comporta solo la sottensione<br />

degli usi idroelettrici e l’indennizzo della mancata produzione di energia con<br />

i criteri dettati dall’art. 45 T.U. 1775/1933.<br />

La regolazione <strong>dei</strong> deflussi del Sangro e dell’affluente Aventino a Bomba e a<br />

Casoli consente agevolmente di soddisfare sia i modesti fabbisogni aggiuntivi<br />

irrigui dovuti agli estendimenti previsti dall’INEA, sia le richieste industriali,<br />

peraltro in parte gravanti sulle risorse del Trigno, sia eventuali prelievi dell’ordine<br />

di 2÷3 mc/sec di acqua per trasferimenti in Puglia. Si tratta di accentuare il<br />

condizionamento già in atto dell’uso idroelettrico con gli scarichi di acqua dalla<br />

centrale di S. Angelo a monte della traversa di Serranella, da cui vengono prelevati<br />

i volumi idrici per l’irrigazione.<br />

Vale quanto detto innanzi a proposito della situazione del Pescara.<br />

33


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

GESTIONE DELL’ACQUA ED ENTI<br />

Come si è detto, sono notevoli gli enti e le strutture che hanno interagito nella gestione<br />

dell’acqua in <strong>Abruzzo</strong>.<br />

Con la riforma attuata <strong>delle</strong> Legge-Galli, sono stati costituiti sei ATO – Ambito Territoriale<br />

Ottimale– per la gestione del S.I.I. – Servizio Idrico Integrato.<br />

Ciò consentirà di raggruppare in aree vaste la gestione idrica, di fognatura e di depurazione<br />

<strong>dei</strong> Comuni abruzzesi.<br />

La gestione di tale servizio dovrà avere la forma giuridica di una società per azioni ed<br />

il capitale dovrà essere in mano ai privati in maniera prevalente al fine di consentire<br />

una gestione efficiente, efficace ed economica.<br />

Gli obiettivi fissati dalla Legge n. 36/94 sono ancorati a principi universali che bisogna,<br />

in ogni caso, salvaguardare qualunque sia il tipo di gestione praticato, in particolare<br />

attraverso:<br />

• l’utilizzo <strong>delle</strong> risorse idriche secondo criteri di solidarietà;<br />

• l’uso <strong>delle</strong> acque compatibili con le aspettative ed i diritti <strong>delle</strong> generazioni future;<br />

• l’uso <strong>delle</strong> acque indirizzato al risparmio ed al rinnovo della risorsa per non pregiudicare<br />

il patrimonio idrico, la vivibilità dell’ambiente, l’agricoltura, la fauna e la flora<br />

acquatica, i processi geomorfologici e gli equilibri idrogeologici;<br />

• la priorità nell’uso dell’acqua per il consumo umano e la salvaguardia <strong>delle</strong> aree<br />

destinate a tale utilizzo;<br />

• l’individuazione <strong>delle</strong> aree a rischio di crisi idrica al fine della prevenzione <strong>delle</strong><br />

situazioni di emergenza.<br />

Agli ATO è affidata la responsabilità di scegliere il gestore del Servizio Idrico Integrato,<br />

di predisporre il Piano di Ambito e di determinare la tariffa idrica di riferimento.<br />

È una impostazione completamente nuova rispetto al passato che certamente contribuirà<br />

a creare, dopo il necessario rodaggio, un sistema idrico innovativo ed efficiente.<br />

GLI ACCORDI DI PROGRAMMA<br />

Ai sensi dell’art. 17 della Legge n. 36 del 5 gennaio 1994, la costruzione <strong>delle</strong> <strong>infrastrutture</strong><br />

per il trasferimento di acqua da una regione all’altra comporta la stipula di un<br />

accordo di programma tra il <strong>Ministero</strong> <strong>delle</strong> Infrastrutture e <strong>dei</strong> Trasporti e le Regioni<br />

interessate, nel quale devono essere indicati:<br />

• le <strong>infrastrutture</strong> idriche da realizzare per consentire il trasferimento di acqua tra regioni<br />

diverse;<br />

34


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

• i criteri e le modalità per l’esecuzione <strong>delle</strong> opere e per la gestione degli interventi.<br />

Le opere infrastrutturali, inserite negli accordi di programma, diventano, così, di interesse<br />

nazionale e possono essere finanziate a totale carico dello Stato.<br />

Il trasferimento di acqua tra regioni, effettuato nel rispetto di queste procedure, è da<br />

considerarsi variante al Piano Regolatore Generale degli Acquedotti.<br />

Allo stato sono in discussione accordi di programma tra l’<strong>Abruzzo</strong> e le regioni Puglia<br />

e Molise.<br />

L’accordo <strong>Abruzzo</strong>-Puglia consentirebbe di trasferire verso la Puglia 200-278 Mmc<br />

di acqua l’anno dai fiumi Pescara, Sangro e Vomano e contestualmente consentire il<br />

risanamento ambientale e strutturale <strong>dei</strong> tre corsi d’acqua nonché <strong>delle</strong> reti idriche ed<br />

irrigue esistenti lungo i bacini interessati.<br />

L’accordo <strong>Abruzzo</strong>-Molise dovrebbe consentire un aggiornamento della precedente<br />

intesa, specie per quanto riguarda la realizzazione <strong>delle</strong> opere di completamento della<br />

diga di Ponte Chiauci sul fiume Trigno e la sua utilizzazione.<br />

È di tutta evidenza l’importanza strategica dell’accordo con la Regione Puglia<br />

perché consentirebbe di risolvere in maniera definitiva il deficit dell’acqua per la<br />

Capitanata e per vaste aree del nord-barese, in particolare i fertilissimi terreni di<br />

destra e sinistra Ofanto interessanti la Puglia e la Basilicata.<br />

La realizzazione di tali <strong>infrastrutture</strong> colmerebbe non solo il deficit di acqua per<br />

uso civile di vaste zone della Puglia settentrionale e centrale, ma contestualmente<br />

restituirebbe finalmente al settore irriguo i quantitativi di acqua precedentemente<br />

sottratti, perché utilizzati per l’uso potabile, degli invasi del Fortore e del Locone<br />

per circa 100Mmc annui.<br />

LEGGE OBIETTIVO E GRANDI OPERE<br />

La delibera CIPE n. 121 del 21 dicembre 2001 ha approvato il primo programma di<br />

<strong>infrastrutture</strong> strategiche di preminente interesse nazionale ed ha stanziato per i prossimi<br />

anni 4.651 Meuro per i sistemi idrici del sud.<br />

La regione <strong>Abruzzo</strong> ha definito d’intesa con il <strong>Ministero</strong> <strong>delle</strong> Infrastrutture e <strong>dei</strong> Trasporti<br />

un programma di opere per un investimento di 646 Meuro per i prossimi anni,<br />

per i seguenti interventi:<br />

• ABR 04/2 completamento sistema acquedottistico della Val Pescara<br />

• Potenziamento acquedotto del Ruzzo del Gran Sasso – lato Teramo<br />

• Adduzione <strong>Abruzzo</strong>-Puglia <strong>dei</strong> fiumi Pescara, Sangro e Vomano<br />

35


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

• ABR 02/2 – Diga di Ponte Chianci sul fiume Trigno – lavori di completamento 2°<br />

stralcio<br />

• Diga sul fiume Fino e Bisenti<br />

• Disinquinamento del F. Aterno - Pescara<br />

• Riefficientamento adduzioni potabili ed opere connesse nei bacini idrici <strong>dei</strong> fiumi<br />

Pescara, Sangro e Vomano<br />

• Vasche di accumulo ed impianti irrigui Piana del Fucino.<br />

AUTORITA’ DI BACINO NAZIONALE<br />

Le grandi opere strutturali che andranno a realizzarsi consentiranno di sviluppare i<br />

sistemi di interconnessione idraulica tra l’<strong>Abruzzo</strong>, la Puglia ed il Molise.<br />

Tali ultime due regioni hanno già notevoli rapporti di reciproco scambio d’acqua con<br />

la Basilicata e la Campania, per cui nel futuro potrebbero realizzarsi intese tra le cinque<br />

regioni per concretizzare accordi di programma finalizzati alla creazione di una<br />

unica autorità di bacino nazionale che ottimizzi l’uso della risorsa idrica per prevenire<br />

le ricorrenti siccità e consenta attraverso opere di regolazione a livello interregionale<br />

di evitare alluvioni sempre più dannose.<br />

La unitarietà degli interventi, riferita ai numerosi corsi d’acqua naturali ed artificiali<br />

esistenti consentirebbe di creare tra regioni diverse una “Banca dell’Acqua per il<br />

Sud” al servizio <strong>delle</strong> diverse necessità e di una vastissima area con oltre dodici milioni<br />

di abitanti.<br />

36


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

INDICE<br />

APPROCCIO AL PROBLEMA .................................3<br />

ASPETTO FISICO E SORGENTI. ...............................4<br />

Massiccio Gran Sasso – Sirente ...................................6<br />

Massiccio Morrone – Genzana – Greco .............................7<br />

LE CENTRALI IDROELETTRICHE ..............................8<br />

SISTEMA IDRICOPOTABILE E FABBISOGNI ....................9<br />

ACQUEDOTTO DEL CHIARINO ..................................10<br />

ACQUEDOTTO DI ACQUA ORIA .................................10<br />

L’ACQUEDOTTO DEL GRAN SASSO SUD ...........................10<br />

ACQUEDOTTO FERRIERA .......................................11<br />

ACQUEDOTTO RIO PAGO ......................................11<br />

ACQUEDOTTO VERRECCHIE ....................................11<br />

ACQUEDOTTO RIOSONNO .....................................11<br />

ACQUEDOTTO PANTANECCE. ...................................12<br />

ACQUEDOTTO DEL GIZIO .....................................12<br />

ACQUEDOTTO FONTE SURIENTE ................................12<br />

ACQUEDOTTO RUZZO – GRAN SASSO NORD. ......................13<br />

L’ACQUEDOTTO DEL TAVO .....................................13<br />

ACQUEDOTTO DEL GIARDINO ..................................13<br />

ACQUEDOTTO VAL DI FORO ...................................13<br />

ACQUEDOTTO VOMANO . .....................................14<br />

ACQUEDOTTO DEL VERDE .....................................14<br />

ACQUEDOTTO DELL’AVELLO ...................................14<br />

ACQUEDOTTO DEL SINELLO ...................................14<br />

ACQUEDOTTI MINORI. ........................................15


IL SISTEMA IDRICO IN ABRUZZO<br />

BACINI IDROGRAFICI E DOMANDA PER USO INDUSTRIALE. ..17<br />

IL SISTEMA IRRIGUO E FABBISOGNI .........................20<br />

CONSORZIO OVEST. ..........................................22<br />

CONSORZIO INTERNO ........................................23<br />

CONSORZIO NORD ..........................................24<br />

CONSORZIO CENTRO .........................................25<br />

CONSORZIO SUD ............................................26<br />

DISPONIBILITÀ E TRASFERIMENTO DI ACQUA IN PUGLIA. ....29<br />

GESTIONE DELL’ACQUA ED ENTI ...........................34<br />

GLI ACCORDI DI PROGRAMMA ............................34<br />

LEGGE OBIETTIVO E GRANDI OPERE ........................35<br />

AUTORITA’ DI BACINO NAZIONALE. ........................36<br />

PLANIMETRIA BACINI IDROGRAFICI E DELIMITAZIONE CONSORZI DI BONIFICA<br />

DELLA REGIONE ABRUZZO<br />

PLANIMETRIA SCHEMI ACQUEDOTTISTICI DELLA REGIONE ABRUZZO


Finito di stampare<br />

nel gennaio 2003

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