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Tertulliano interprete di Valentino - Saggio III Athene Noctua

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trova nei montanisti la sua formulazione più ra<strong>di</strong>cale. I montanisti vengono<br />

descritti come dei veri e propri “folli <strong>di</strong> Dio”, capaci <strong>di</strong> rinnegare patria, famiglia,<br />

chiesa pur <strong>di</strong> abbandonarsi con entusiasmo nel dono redentivo <strong>di</strong> grazia. Per i<br />

montanisti non esiste più nessuna struttura rassicurante e <strong>di</strong> identificazione se non<br />

all’interno dell’annuncio liberatorio dello Spirito Santo. È evidente quin<strong>di</strong><br />

l’opposizione dei montanisti al protocattolicesimo,: opposizione che porta alla<br />

denuncia delle chiese in quanto negatrici della gioia carismatica dell’annuncio e in<br />

quanto struttura legalizzata che svuota l’imminente nascita del Regno <strong>di</strong> Dio.<br />

All’ortodossia morale proposta dai padri apologeti viene opposta così<br />

l’eccedenza escatologia, l’ascetismo e l’esperienza estatica. Ciò appare evidente<br />

se si analizzano le posizioni dei montanisti rispetto ai temi del peccato,<br />

matrimonio e martirio 99 .<br />

I <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Montano sono assolutamente persuasi, in contrasto con le<br />

posizioni protocattoliche, che il peccato equivale alla rinuncia del dono <strong>di</strong> Grazia.<br />

A coloro che lasciavano la grazia <strong>di</strong>vina non era concessa alcuna forma <strong>di</strong><br />

redenzione, in contrasto con l’idea protocristiana che consente ai pentiti <strong>di</strong> essere<br />

redenti dalla chiesa stessa. Per ridurre al minimo la possibilità <strong>di</strong> peccare, i<br />

montanisti adottavano rime<strong>di</strong>, in alcuni casi estremi ed intransigenti; ad esempio<br />

praticando la castità, evitando i secon<strong>di</strong> matrimoni e, delle volte, ad<strong>di</strong>rittura i<br />

primi. Osservavano perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>giuno; non accettavano nella sètta chi<br />

commetteva peccati quali omici<strong>di</strong>o o adulterio e denunciavano violentemente<br />

coloro che fuggivano dalle persecuzione. Nei confronti <strong>di</strong> quest’ultimo aspetto,<br />

alcuni <strong>di</strong> essi giungevano ad<strong>di</strong>rittura a lodare il martirio come forma <strong>di</strong> coraggio<br />

estremo e presa <strong>di</strong> coscienza della propria e totale subor<strong>di</strong>nazione al kerygma<br />

originario.<br />

Il fulcro del montanismo è lo spirito millenarista 100 e profetico; l’idea<br />

costantemente sottolineata nei vari rituali religiosi dell’imminente ritorno <strong>di</strong> Gesù<br />

sulla terra alla fine dei tempi. L’attesa per il ritorno del Figlio porta in sé<br />

l’inevitabile conseguenza della totale svalutazione del mondo storico, destinato, <strong>di</strong><br />

99 Gaetano Lettieri, Il nodo cristiano, E<strong>di</strong>zioni Carocci, Roma 2009. pp. 124 - 126<br />

100 Ivi, p. 127.<br />

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