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Tertulliano interprete di Valentino - Saggio III Athene Noctua

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avvicinarsi al montanismo. L’ortodossia e l’intransigenza morale del periodo<br />

protocattolico non scompaiono affatto, ma anzi vengono riproposti con maggior<br />

vigore <strong>di</strong>etro la pungente satira teologica che ispira tutta l’opera.<br />

In un terzo momento <strong>Tertulliano</strong> si converte definitivamente alla sètta<br />

montanista, caratterizzata tanto dalle posizioni intransigenti professate dal<br />

teologo cartaginese, quanto da una maggior tendenza escatologica rispetto alla<br />

proposta protocattolica. La conversione al montanismo, in continuità con le<br />

posizione moralistiche sostenute con veemenza del teologo cartaginese, è<br />

l’inevitabile esito “<strong>di</strong> un’opzione rigoristica sempre più ra<strong>di</strong>calizzatasi”. La<br />

<strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> fede cui <strong>Tertulliano</strong> approda nei due perio<strong>di</strong> precedenti <strong>di</strong>viene la<br />

premessa teologica per un recupero della <strong>di</strong>mensione escatologica e carismatica<br />

prima subor<strong>di</strong>nata. Questo aspetto verrà analizzato in dettaglio successivamente,<br />

ci basti qui notare che le opere <strong>di</strong> esaltazione del martirio come il De fuga in<br />

persecuzione e le opere più moraliste come il De Monogamia o il De pu<strong>di</strong>cizia<br />

evidenziano un inevitabile riavvicinamento al para<strong>di</strong>gma escatologico –<br />

carismatico 42 , senza tuttavia eliminare l’idea <strong>di</strong> una rigida <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> fede.<br />

L’intera produzione <strong>di</strong> <strong>Tertulliano</strong>, de<strong>di</strong>cata alla <strong>di</strong>fesa del cristianesimo contro le<br />

eresie, porta come conseguenza paradossale alla conversione al montanismo, dove<br />

ad essere ripreso è il <strong>di</strong>spositivo kenotico ed escatologico, e ad essere subor<strong>di</strong>nato,<br />

ma nient’affatto eliminato, quello archeo – ontologico. Occorre quin<strong>di</strong> analizzare<br />

tutte e tre le fasi dell’interpretazione polemica dell’opera <strong>di</strong> <strong>Valentino</strong> per cogliere<br />

il lento e paradossale cambiamento della posizione <strong>di</strong> <strong>Tertulliano</strong>.<br />

2.2. Il periodo protocattolico: il De Praescriptione Haereticorum:<br />

Il termine “eresia” proviene dal greco hairesis che sta ad in<strong>di</strong>care la “scelta<br />

personale” <strong>di</strong> una determinata dottrina. L’eresia è quin<strong>di</strong> la scelta <strong>di</strong> una dottrina<br />

religiosa all’interno dell’insegnamento cristiano. Gli eretici insegnano dunque una<br />

dottrina che non è quella della Chiesa e conseguentemente che non è nemmeno<br />

quella <strong>di</strong> Cristo, perché solo la Chiesa possiede la conoscenza del kerygma<br />

primor<strong>di</strong>ale.<br />

42 Elémire Zolla, I mistici dell’occidente vol.I, Adelphi, Milano 2010. p. 264.<br />

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