Tertulliano interprete di Valentino - Saggio III Athene Noctua
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Infatti, inizialmente è Cristo che si prende cura della sostanza residuale ed<br />
informe. Per ristabilire la pace nel Pleroma egli è necessariamente costretto ad<br />
operare anche sulla ‹‹triste con<strong>di</strong>zione dell’aborto e l’angoscia della sua colpevole<br />
madre››. L’intenzione e il desiderio <strong>di</strong> Sophia, ormai espulsi dal Pleroma e<br />
separati da esso, <strong>di</strong>ventano un nuovo essere personale e ugualmente <strong>di</strong>vino:<br />
Sophia inferiore o Achamoth.<br />
Cristo, <strong>di</strong>steso sulla Croce (limite esterno del Pleroma), per mezzo del potere<br />
<strong>di</strong>vino impartisce a questa sostanza una forma. L’operazione così svolta porta alla<br />
creazione <strong>di</strong> una sostanzialità, ma non vi è ancora traccia né <strong>di</strong> conoscenza né <strong>di</strong><br />
un cosmo formato ed organizzato. Cristo, dopo aver svolto questo compito, torna<br />
infatti nel Pleroma lasciando viva in Achamoth la consapevolezza della sua<br />
separazione dal regno <strong>di</strong>vino e il desiderio in lei ardente <strong>di</strong> raggiungerlo.<br />
Cristo, una volta svolto il suo compito, non deve più abbandonare il posto<br />
all’interno della gerarchia <strong>di</strong>vina e visto che l’imperfetta Achamoth non può<br />
<strong>di</strong>venire perfetta se non tramite un permanente accoppiamento spirituale, la sua<br />
formazione sul limite esterno della Croce, rappresenta tutto quello che Cristo può<br />
fare per lei.<br />
Divenuta cosciente per mezzo della formazione <strong>di</strong> Cristo, Sophia inferiore -<br />
Achamoth - si mette <strong>di</strong>speratamente alla ricerca della luce perduta che non può<br />
raggiungere, perché il Limite le impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> entrare nel Pleroma. Achamoth è<br />
quin<strong>di</strong> costretta a rimanere nell’oscurità esterna in preda a tutte le sofferenze<br />
esistenti. Sophia inferiore - Achamoth -, malgrado si trovi all’esterno del perfetto<br />
regno spirituale, ripete, al suo livello, la scala <strong>di</strong> emozioni che sua madre provò<br />
all’interno del Pleroma, con l’importante <strong>di</strong>fferenza che ora ‹‹tali passioni<br />
assumono la forma <strong>di</strong> stati definitivi <strong>di</strong> essere e come tali possono <strong>di</strong>ventare la<br />
sostanza del mondo›› 23 . La generazione del mondo avviene dunque per una<br />
soli<strong>di</strong>ficazione psichico – materiale delle emozioni provate da Sophia inferiore.<br />
Questo punto del dramma <strong>di</strong>vino è forse uno dei più <strong>di</strong>battuti anche all’interno<br />
della sètta valentiniana:<br />
23 Ivi, p. 203.<br />
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