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Tertulliano interprete di Valentino - Saggio III Athene Noctua

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che attraverso la conversione della Sophia e la separazione che ha implicato, si è ipostatizzata<br />

come regno positivo a sé.” 20<br />

Per tale motivo il Limite non era concepito nella creazione originaria del<br />

pleroma, ma si è reso necessario come principio <strong>di</strong> consolidamento<br />

successivamente alla crisi <strong>di</strong>vina. La necessità del Limite è quin<strong>di</strong> l’ennesima<br />

ra<strong>di</strong>calizzazione del dualismo che caratterizza l’intero sistema valentiniano ben<br />

prima della comparsa <strong>di</strong> Horos.<br />

L’ignoranza che generò Sophia all’interno del Pleroma, nonché la produzione,<br />

anche se espulsa, della materia informe, preoccupava gli Eoni che rimproveravano<br />

costantemente Sophia per il suo sbaglio. Per ristabilire l’armonia spirituale<br />

all’interno della famiglia <strong>di</strong>vina, gli Eoni pregano il Padre <strong>di</strong> creare un’altra<br />

coppia formata da Cristo e da Spirito Santo. Questa ulteriore coppia ha duplice<br />

funzione: da un lato quella <strong>di</strong> completare la missione del Limite ristabilendo una<br />

vera serenità all’interno del Pleroma, dall’altro quello <strong>di</strong> prendersi cura del<br />

residuo informe che, nonostante sia esterno al limite, preoccupava gli Eoni. Cristo<br />

è quin<strong>di</strong> l’unico Eone che ha una missione sia interna al Pleroma sia esterna,<br />

all’estremo confine del limite. All’interno ristabilisce la serenità richiesta dagli<br />

Eoni, all’esterno è chiamato a dare forma all’informe. Per prima cosa Cristo<br />

illumina gli Eoni sull’inconoscibilità del Padre. Cristo dona loro la gnosi,<br />

or<strong>di</strong>nandoli così nei ranghi loro inizialmente assegnati, <strong>di</strong> modo che la<br />

consapevolezza dell’unità spirituale e la comprensione delle loro <strong>di</strong>versità non<br />

permetta il sorgere <strong>di</strong> aspirazioni in<strong>di</strong>viduali 21 .<br />

Quale frutto <strong>di</strong> questa unione e della riacquisita consapevolezza, gli Eoni, tutti<br />

insieme danno vita ad un prodotto <strong>di</strong>vino ad<strong>di</strong>zionale, non in coppia: Gesù, nel<br />

quale è simbolizzata l’unità riconquistata. Questo nuovo e solitario Eone deve:<br />

“[…]portare nella sua persona la Pienezza al <strong>di</strong> fuori nel Vuoto, in cui il residuo della<br />

perturbazione passata, nel frattempo formato da Cristo, attende ancora la salvezza.” 22<br />

20 Ibidem.<br />

21 Ivi, p. 201.<br />

22 Ibidem.<br />

21

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