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Tertulliano interprete di Valentino - Saggio III Athene Noctua

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alla conoscenza me<strong>di</strong>ante un processo <strong>di</strong> ricerca. Così facendo gli Eoni<br />

desiderano ardentemente <strong>di</strong> poterlo conoscere e <strong>di</strong> rintracciare finalmente la ra<strong>di</strong>ce<br />

senza principio.<br />

“In verità il Tutto era alla ricerca <strong>di</strong> Colui dal quale essi provenivano. Ma il tutto era in Lui,<br />

quell’Uno Incomprensibile, Inconcepibile, che è superiore ad ogni pensiero.” 16<br />

Proprio nell’ardente desiderio <strong>di</strong> una conoscenza inaccessibile risiede il<br />

principio della crisi del Pleroma. La sua perfezione deriva dall’armonia<br />

dell’or<strong>di</strong>ne gerarchico in cui ogni parte osserva scrupolosamente i propri limiti. Il<br />

desiderio e la passione, sviluppatesi nelle vette più alte della gerarchia, prossime<br />

al Nous, <strong>di</strong>scesero fino a penetrare Sophia, l’ultima Ennoia generata nel Pleroma.<br />

Sophia impazzì completamente, in apparenza per amor <strong>di</strong> conoscenza, ma in<br />

verità per la folle presunzione <strong>di</strong> superare i propri limiti nel tentativo <strong>di</strong> conoscere<br />

l’essenza. La passione coincide dunque con la ricerca angosciosa del Padre.<br />

Tuttavia Sophia fallì in questo tentativo estremo cadendo in <strong>di</strong>sgrazia ed in<br />

agonia. Essendo penetrata per brama <strong>di</strong> conoscenza nelle profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> Abisso,<br />

Sophia avrebbe corso il rischio <strong>di</strong> essere completamente assorbita nell’essere<br />

generale. Per salvare Sophia e la stabilità del Pleroma intervenne Horos, il Limite.<br />

Il Limite trattenne Sophia, riportandola in sé, convincendola dell’inconoscibilità<br />

del Padre.<br />

La passione e il successivo ristabilimento <strong>di</strong> Sophia si concretizzano in un<br />

effetto che si estende anche al <strong>di</strong> fuori del Pleroma. L’entità informe, che ha fatto<br />

nascere nell’impossibile tentativo <strong>di</strong> cogliere il Padre è l’oggettivazione della sua<br />

componente passionale. Alla vista <strong>di</strong> questa sua morbosa creazione, Sophia è<br />

scossa da <strong>di</strong>verse emozioni: angoscia, paura, sorpresa, pentimento. Anche queste<br />

emozioni, chiaramente dannose per l’equilibrio del Pleroma, vengono incorporate<br />

nell’uniformità ed espulse oltre il Limite del Pleroma 17 .<br />

La prima Sophia viene così definitivamente purificata e consolidata dal Limite<br />

all’interno del regno <strong>di</strong>vino. La sua intenzione e le sue emozioni, una volta<br />

16 Ivi, p. 198.<br />

17 Ivi, p. 199.<br />

19

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