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Tertulliano interprete di Valentino - Saggio III Athene Noctua

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<strong>di</strong>saccordo con il monoteismo professato da Cristo, ma in continuità con<br />

l’eccedenza del dono. La teologia <strong>di</strong> <strong>Tertulliano</strong>, nonostante <strong>di</strong>penda<br />

maggiormente dalla tensione archeo-ontologica, giunge al monoteismo in<br />

paradossale continuità con il kerygma primor<strong>di</strong>ale.<br />

Possiamo definire il dualismo come il “limite” teologico che <strong>di</strong>vide il<br />

protocattolicesimo dalle correnti gnostiche. Il primo utilizza il <strong>di</strong>spositivo archeo-<br />

ontologico per approdare all’escatologia monoteista, il secondo, al contrario,<br />

adopera il <strong>di</strong>spositivo escatologico-carismatico per giungere ad un dualismo<br />

ontoteologico.<br />

1.2. I tratti <strong>di</strong>stintivi della gnosi valentiniana<br />

<strong>Valentino</strong> nacque nel II secolo d.C. ; l’esatta data <strong>di</strong> nascita e il luogo<br />

rimangono assolutamente incerti. È possibile che <strong>Valentino</strong> sia nato o a Cartagine<br />

o a Phrebonis, in Egitto. Sappiamo però che si trasferì ad Alessandria d’Egitto che<br />

era un importante centro <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione della filosofia ellenistica neo e me<strong>di</strong>o<br />

platonica. Intorno al 140 – 160 d.C. soggiornò a Roma dove <strong>di</strong>venne <strong>di</strong>acono nel<br />

periodo dei pontificati <strong>di</strong> papa Ignino e Aniceto. Venne espulso dalla chiesa<br />

cattolica per la prima volta nel 143 sotto il pontificato <strong>di</strong> Pio I. Morì a Cipro<br />

probabilmente intorno al 165 d.C. dal momento che <strong>Tertulliano</strong> cita un’opera <strong>di</strong><br />

<strong>Valentino</strong> uscita post mortem e databile 175 d.C. circa. Che l’insegnamento <strong>di</strong><br />

<strong>Valentino</strong> si sia <strong>di</strong>ffuso durante il principato <strong>di</strong> Antonio Pio, che assunse l’impero<br />

nel 138, è attestato dalla notizia <strong>di</strong> <strong>Tertulliano</strong> nel De Praescriptione<br />

Haereticorum 7 . <strong>Valentino</strong> e la sua scuola rappresentano il culmine della<br />

speculazione gnosticismo del II secolo d.C. . Il tratto <strong>di</strong>stintivo <strong>di</strong> questa corrente<br />

gnostica è costituito dal tentativo <strong>di</strong> porre l’origine delle tenebre, e quin<strong>di</strong><br />

l’origine della frattura dualistica dell’essere, all’interno della <strong>di</strong>vinità stessa. Da<br />

questa frattura dualistica prende origine la trage<strong>di</strong>a <strong>di</strong>vina, che avrà termine solo<br />

grazie al modello salvifico <strong>di</strong> cui si fanno portavoce i Valentiniani. Nella sua<br />

declinazione più ra<strong>di</strong>cale lo gnosticismo valentiniano si trova a dover affrontare la<br />

<strong>di</strong>fficile convivenza tra dualismo platonico e unicità della <strong>di</strong>vinità. Anche la<br />

nascita della materia va dunque spiegata in termini <strong>di</strong> storia <strong>di</strong>vina e, più<br />

7 <strong>Tertulliano</strong>, Contro gli eretici, Città Nuova E<strong>di</strong>trice, Roma 2002. p. 36.<br />

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