09.06.2013 Views

Tertulliano interprete di Valentino - Saggio III Athene Noctua

Tertulliano interprete di Valentino - Saggio III Athene Noctua

Tertulliano interprete di Valentino - Saggio III Athene Noctua

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

all’esperienza escatologica della rivelazione, ora custo<strong>di</strong>ta nella dottrina sacra e<br />

segreta, grazie a cui viene tramandata; ma la conoscenza non è solo uno strumento<br />

teorico <strong>di</strong> trasmissione: è la stessa gnosi conoscitiva a mo<strong>di</strong>ficare la con<strong>di</strong>zione<br />

umana attuando la salvezza. In questo secondo senso la conoscenza ha anche, e<br />

soprattutto, funzione pratica perché essa stessa coincide con la salvezza 5 .<br />

Tuttavia è presente anche un rimando all’occidente greco come sarà<br />

evidenziato successivamente. Ciò che è stato qui sostenuto viene, ad esempio,<br />

colto anche da Spengler che, pur non occupandosi specificatamente <strong>di</strong><br />

gnosticismo, teorizza il singolare concetto <strong>di</strong> “pseudomorfismo”, secondo cui se<br />

un nuovo e <strong>di</strong>verso materiale cristallino viene ad occupare lo spazio - cavità - <strong>di</strong><br />

uno strato geologico costituito da cristalli <strong>di</strong>sintegrati, esso sarà inevitabilmente<br />

costretto a ricalcarne lo stampo e <strong>di</strong> conseguenza a prendere la forma del cristallo<br />

precede. In questo esempio il cristallo ormai <strong>di</strong>sintegrato che lascia la sua forma<br />

nello strato geologico è la tra<strong>di</strong>zione greca, mentre il nuovo cristallo formatosi<br />

nello stampo precedente è la nuova tra<strong>di</strong>zione orientale tipica del fermento<br />

spirituale dei primi due secoli d.C. 6 .<br />

È dunque evidente il sincretismo religioso su cui si innesta il principio<br />

gnostico. Da un lato esso è inseparabile dall’avvento escatologico del Cristo,<br />

dall’altro esso attinge al concetto <strong>di</strong> conoscenza mistica orientale pur rimanendo<br />

necessariamente incastrato all’interno dell’orizzonte ontologico greco. Ciò che qui<br />

deve essere evidenziato è la <strong>di</strong>pendenza della speculazione gnostica dal kerygma<br />

cristiano. Se è vero che lo gnosticismo utilizza parte del precedente “materiale<br />

filosofico” greco, è altrettanto vero che questa forma <strong>di</strong> conoscenza <strong>di</strong>pende e<br />

deve la sua origine al messaggio escatologico e carismatico. <strong>Valentino</strong> e i<br />

Valentiniani sono i più ar<strong>di</strong>ti sostenitori <strong>di</strong> questo meccanismo. Prima <strong>di</strong><br />

analizzare nello specifico il sistema valentiniano è opportuno definire meglio<br />

l’intreccio gnostico tra l’escatologia del kerygma e l’ontologizzazione “platonica”.<br />

Ciò è possibile esaminando il dualismo che caratterizza il grande mito<br />

valentiniano: se è vero che il sistema <strong>di</strong> <strong>Valentino</strong> <strong>di</strong>pende maggiormente dalla<br />

tensione escatologica, il risultato dualistico cui approda è paradossalmente in<br />

5 Ivi. pp. 54 – 55.<br />

6 Ivi, p. 57.<br />

12

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!