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L'ANGELO DEL SIGNORE portò l'annuncio a Maria. E la Vergine ...

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OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI<br />

Nel<strong>la</strong> SANTA MESSA DI MEZZANOTTE del<strong>la</strong><br />

SOLENNITÀ <strong>DEL</strong> NATALE <strong>DEL</strong> <strong>SIGNORE</strong><br />

Basilica Vaticana, Giovedì 25 dicembre 2008<br />

Cari fratelli e sorelle!<br />

"Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alto e si<br />

china a guardare nei cieli e sul<strong>la</strong> terra?" Così canta Israele<br />

in uno dei suoi Salmi (113 [112], 5s), in cui esalta<br />

insieme <strong>la</strong> grandezza di Dio e <strong>la</strong> sua benevo<strong>la</strong> vicinanza<br />

agli uomini. Dio dimora nell’alto, ma<br />

si china verso il basso… Dio è immensamente<br />

grande e di gran lunga al di<br />

sopra di noi. È questa <strong>la</strong> prima esperienza<br />

dell’uomo. La distanza sembra<br />

infinita. Il Creatore dell’universo, Colui<br />

che guida il tutto, è molto lontano<br />

da noi: così sembra inizialmente. Ma<br />

poi viene l’esperienza sorprendente:<br />

Colui al quale nessuno è pari, che<br />

"siede nell’alto", Questi guarda verso<br />

il basso. Si china in giù. Egli vede noi<br />

e vede me. Questo guardare in giù di<br />

Dio è più di uno sguardo dall’alto. Il<br />

guardare di Dio è un agire. Il fatto<br />

che Egli mi vede, mi guarda, trasforma<br />

me e il mondo intorno a me. Così il Salmo continua<br />

immediatamente: "Solleva l’indigente dal<strong>la</strong> polvere…"<br />

Con il suo guardare in giù Egli mi solleva, benevolmente<br />

mi prende per mano e mi aiuta a salire, proprio io, dal<br />

basso verso l’alto. "Dio si china". Questa paro<strong>la</strong> è una<br />

paro<strong>la</strong> profetica. Nel<strong>la</strong> notte di Betlemme, essa ha acquistato<br />

un significato completamente nuovo. Il chinarsi<br />

di Dio ha assunto un realismo inaudito e prima inimmaginabile.<br />

Egli si china – viene, proprio Lui, come<br />

bimbo giù fin nel<strong>la</strong> miseria del<strong>la</strong> stal<strong>la</strong>, simbolo di ogni<br />

necessità e stato di abbandono degli uomini. Dio scende<br />

realmente. Diventa un bambino e si mette nel<strong>la</strong> condizione<br />

di dipendenza totale che è propria di un essere<br />

umano appena nato. Il Creatore che tutto tiene nelle<br />

sue mani, dal quale noi tutti dipendiamo, si fa piccolo e<br />

<strong>L'ANGELO</strong> <strong>DEL</strong> <strong>SIGNORE</strong> <strong>portò</strong> <strong>l'annuncio</strong> a <strong>Maria</strong>.<br />

E <strong>la</strong> <strong>Vergine</strong> concepì per opera dello Spirito Santo.<br />

Ecco l'ancel<strong>la</strong> del Signore.<br />

Accada di me secondo <strong>la</strong> Tua paro<strong>la</strong>.<br />

E il Verbo si è fatto carne.<br />

E abita in mezzo a noi.<br />

Ave, o <strong>Maria</strong>....<br />

Prega per noi, Santa Madre di Dio,<br />

Perché siamo resi degni delle promesse di Cristo.<br />

Preghiamo. Infondi nel nostro spirito <strong>la</strong> tua grazia, o<br />

Padre; tu, che nell'annunzio dell'angelo ci hai rive<strong>la</strong>to<br />

l'incarnazione del tuo Figlio, per <strong>la</strong> sua passione e <strong>la</strong> sua<br />

croce, con l'intercessione del<strong>la</strong> beata <strong>Vergine</strong> <strong>Maria</strong>,<br />

guidaci al<strong>la</strong> gloria del<strong>la</strong> Risurrezione.<br />

Per Cristo nostro Signore. Amen.<br />

bisognoso dell’amore umano. Dio è nel<strong>la</strong> stal<strong>la</strong>.<br />

Nell’Antico Testamento il tempio era considerato<br />

quasi come lo sgabello dei piedi di Dio; l’arca<br />

sacra come il luogo in cui Egli, in modo misterioso,<br />

era presente in mezzo agli uomini. Così si<br />

sapeva che sopra il tempio, nascostamente, stava<br />

<strong>la</strong> nube del<strong>la</strong> gloria di Dio. Ora essa sta sopra<br />

<strong>la</strong> stal<strong>la</strong>. Dio è nel<strong>la</strong> nube del<strong>la</strong> miseria<br />

di un bimbo senza albergo:<br />

che nube impenetrabile e tuttavia<br />

– nube del<strong>la</strong> gloria! In che modo,<br />

infatti, <strong>la</strong> sua predilezione per<br />

l’uomo, <strong>la</strong> sua preoccupazione per<br />

lui potrebbe apparire più grande e<br />

più pura? La nube del nascondimento,<br />

del<strong>la</strong> povertà del bambino<br />

totalmente bisognoso dell’amore,<br />

è allo stesso tempo <strong>la</strong> nube del<strong>la</strong><br />

gloria. Perché niente può essere<br />

più sublime, più grande dell’amore<br />

che in questa maniera si china, discende,<br />

si rende dipendente. La<br />

gloria del vero Dio diventa visibile<br />

quando ci si aprono gli occhi del cuore davanti<br />

al<strong>la</strong> stal<strong>la</strong> di Betlemme.<br />

Il racconto del Natale secondo san Luca, che<br />

abbiamo appena ascoltato nel brano evangelico,<br />

ci narra che Dio ha un po’ sollevato il velo del<br />

suo nascondimento dapprima davanti a persone<br />

di condizione molto bassa, davanti a persone<br />

che nel<strong>la</strong> grande società erano piuttosto disprezzate:<br />

davanti ai pastori che nei campi intorno<br />

a Betlemme facevano <strong>la</strong> guardia agli animali.<br />

Luca ci dice che queste persone "vegliavano".<br />

Possiamo così sentirci richiamati a un motivo<br />

centrale del messaggio di Gesù, in cui ripetutamente<br />

e con crescente urgenza fino all’Orto<br />

degli ulivi torna l’invito al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza – a restare


svegli per accorgersi del<strong>la</strong> venuta del Signore ed esservi<br />

preparati. Pertanto anche qui <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> significa forse<br />

più del semplice essere esternamente svegli durante<br />

l’ora notturna. Erano persone veramente vigi<strong>la</strong>nti, nelle<br />

quali il senso di Dio e del<strong>la</strong> sua vicinanza era vivo. Persone<br />

che erano in attesa di Dio e non si rassegnavano<br />

all’apparente lontananza di Lui nel<strong>la</strong> vita di ogni giorno.<br />

Ad un cuore vigi<strong>la</strong>nte può essere rivolto il messaggio<br />

del<strong>la</strong> grande gioia: in questa notte è nato per voi il<br />

Salvatore. Solo il cuore vigi<strong>la</strong>nte è capace di credere al<br />

messaggio. Solo il cuore vigi<strong>la</strong>nte può infondere il coraggio<br />

di incamminarsi per trovare Dio nelle condizioni<br />

di un bambino nel<strong>la</strong> stal<strong>la</strong>. Preghiamo il Signore affinché<br />

aiuti anche noi a diventare persone vigi<strong>la</strong>nti. San<br />

Luca ci racconta inoltre che i pastori stessi erano "avvolti"<br />

dal<strong>la</strong> gloria di Dio, dal<strong>la</strong> nube di luce, si trovavano<br />

nell’intimo splendore di questa gloria. Avvolti dal<strong>la</strong><br />

nube santa ascoltano il canto di lode degli angeli: "Gloria<br />

a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini<br />

del<strong>la</strong> sua benevolenza". E chi sono questi uomini del<strong>la</strong><br />

sua benevolenza se non i piccoli, i vigi<strong>la</strong>nti, quelli<br />

che sono in attesa, sperano nel<strong>la</strong> bontà di Dio e lo cercano<br />

guardando verso di Lui da lontano?<br />

Nei Padri del<strong>la</strong> Chiesa si può trovare un commento sorprendente<br />

circa il canto con cui gli angeli salutano il<br />

Redentore. Fino a quel momento – dicono i Padri – gli<br />

angeli avevano conosciuto Dio nel<strong>la</strong> grandezza<br />

dell’universo, nel<strong>la</strong> logica e nel<strong>la</strong> bellezza del cosmo<br />

che provengono da Lui e Lo rispecchiano. Avevano accolto,<br />

per così dire, il muto canto di lode del<strong>la</strong> creazione<br />

e l’avevano trasformato in musica del cielo. Ma ora<br />

era accaduta una cosa nuova, addirittura sconvolgente<br />

per loro. Colui di cui par<strong>la</strong> l’universo, il Dio che sostiene<br />

il tutto e lo porta in mano – Egli stesso era entrato<br />

nel<strong>la</strong> storia degli uomini, era diventato uno che agisce<br />

e soffre nel<strong>la</strong> storia. Dal gioioso turbamento suscitato<br />

da questo evento inconcepibile, da questa seconda e<br />

nuova maniera in cui Dio si era manifestato – dicono i<br />

Padri – era nato un canto nuovo, una strofa del quale il<br />

Vangelo di Natale ha conservato per noi: "Gloria a Dio<br />

nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini". Possiamo<br />

forse dire che, secondo <strong>la</strong> struttura del<strong>la</strong> poesia<br />

ebraica, questo doppio versetto nei suoi due brani dice<br />

in fondo <strong>la</strong> stessa cosa, ma da un punto di vista diverso.<br />

La gloria di Dio è nell’alto dei cieli, ma questa altezza<br />

di Dio si trova ora nel<strong>la</strong> stal<strong>la</strong>, ciò che era basso è diventato<br />

sublime. La sua gloria è sul<strong>la</strong> terra, è <strong>la</strong> gloria<br />

dell’umiltà e dell’amore. E ancora: <strong>la</strong> gloria di Dio è <strong>la</strong><br />

pace. Dove c’è Lui, là c’è pace. Egli è là dove gli uomini<br />

non vogliono fare in modo autonomo del<strong>la</strong> terra il<br />

paradiso, servendosi a tal fine del<strong>la</strong> violenza. Egli è con<br />

le persone dal cuore vigi<strong>la</strong>nte; con gli umili e con coloro<br />

che corrispondono al<strong>la</strong> sua elevatezza, all’elevatezza<br />

dell’umiltà e dell’amore. A questi dona <strong>la</strong> sua pace,<br />

perché per loro mezzo <strong>la</strong> pace entri in questo mondo.<br />

Il teologo medioevale Guglielmo di S. Thierry ha detto<br />

una volta: Dio – a partire da Adamo – ha visto che <strong>la</strong> sua<br />

grandezza provocava nell’uomo resistenza; che l’uomo<br />

si sente limitato nel suo essere se stesso e minacciato<br />

nel<strong>la</strong> sua libertà. Pertanto Dio ha scelto una via nuova.<br />

È diventato un Bambino. Si è reso dipendente e debole,<br />

bisognoso del nostro amore. Ora – ci dice quel<br />

Dio che si è fatto Bambino – non potete più aver<br />

paura di me, ormai potete soltanto amarmi.<br />

Con tali pensieri ci avviciniamo in questa notte<br />

al Bambino di Betlemme – a quel Dio che per noi<br />

ha voluto farsi bambino. Su ogni bambino c’è il<br />

riverbero del bambino di Betlemme. Ogni bambino<br />

chiede il nostro amore. Pensiamo pertanto<br />

in questa notte in modo partico<strong>la</strong>re anche a<br />

quei bambini ai quali è rifiutato l’amore dei genitori.<br />

Ai bambini di strada che non hanno il dono<br />

di un foco<strong>la</strong>re domestico. Ai bambini che<br />

vengono brutalmente usati come soldati e resi<br />

strumenti del<strong>la</strong> violenza, invece di poter essere<br />

portatori del<strong>la</strong> riconciliazione e del<strong>la</strong> pace. Ai<br />

bambini che mediante l’industria del<strong>la</strong> pornografia<br />

e di tutte le altre forme abominevoli di<br />

abuso vengono feriti fin nel profondo del<strong>la</strong> loro<br />

anima. Il Bambino di Betlemme è un nuovo appello<br />

rivolto a noi, di fare tutto il possibile affinché<br />

finisca <strong>la</strong> tribo<strong>la</strong>zione di questi bambini;<br />

di fare tutto il possibile affinché <strong>la</strong> luce di Betlemme<br />

tocchi i cuori degli uomini. Soltanto attraverso<br />

<strong>la</strong> conversione dei cuori, soltanto attraverso<br />

un cambiamento nell’intimo dell’uomo<br />

può essere superata <strong>la</strong> causa di tutto questo<br />

male, può essere vinto il potere del maligno.<br />

Solo se cambiano gli uomini, cambia il mondo e,<br />

per cambiare, gli uomini hanno bisogno del<strong>la</strong> luce<br />

proveniente da Dio, di quel<strong>la</strong> luce che in modo<br />

così inaspettato è entrata nel<strong>la</strong> nostra notte.<br />

E par<strong>la</strong>ndo del Bambino di Betlemme pensiamo<br />

anche al<strong>la</strong> località che risponde al nome di Betlemme;<br />

pensiamo a quel Paese in cui Gesù ha<br />

vissuto e che Egli ha amato profondamente. E<br />

preghiamo affinché lì si crei <strong>la</strong> pace. Che cessino<br />

l’odio e <strong>la</strong> violenza. Che si desti <strong>la</strong> comprensione<br />

reciproca, si realizzi un’apertura dei cuori<br />

che apra le frontiere. Che scenda <strong>la</strong> pace di cui<br />

hanno cantato gli angeli in quel<strong>la</strong> notte.<br />

Nel Salmo 96 [95] Israele, e con esso <strong>la</strong> Chiesa,<br />

lodano <strong>la</strong> grandezza di Dio che si manifesta nel<strong>la</strong><br />

creazione. Tutte le creature vengono chiamate<br />

ad aderire a questo canto di lode, e allora lì<br />

si trova anche l’invito: "Si rallegrino gli alberi<br />

del<strong>la</strong> foresta davanti al Signore che viene" (12s).<br />

La Chiesa legge anche questo Salmo come una<br />

profezia e, insieme, come un compito. La venuta<br />

di Dio a Betlemme fu silenziosa. Soltanto i<br />

pastori che vegliavano furono per un momento<br />

avvolti nello splendore luminoso del suo arrivo e<br />

poterono ascoltare una parte di quel canto nuovo<br />

che era nato dal<strong>la</strong> meraviglia e dal<strong>la</strong> gioia<br />

degli angeli per <strong>la</strong> venuta di Dio. Questo venire<br />

silenzioso del<strong>la</strong> gloria di Dio continua attraverso<br />

i secoli. Là dove c’è <strong>la</strong> fede, dove <strong>la</strong> sua paro<strong>la</strong><br />

viene annunciata ed ascoltata, Dio raduna gli<br />

uomini e si dona loro nel suo Corpo, li trasforma<br />

nel suo Corpo. Egli "viene". E così si desta il cuore<br />

degli uomini. Il canto nuovo degli angeli diventa<br />

canto degli uomini che, attraverso tutti i


secoli in modo sempre nuovo, cantano <strong>la</strong> venuta di Dio<br />

come bambino e, a partire dal loro intimo, diventano<br />

lieti. E gli alberi del<strong>la</strong> foresta si recano da Lui ed esultano.<br />

L’albero in Piazza san Pietro par<strong>la</strong> di Lui, vuole<br />

trasmettere il suo splendore e dire: Sì, Egli è venuto e<br />

gli alberi del<strong>la</strong> foresta lo acc<strong>la</strong>mano. Gli alberi nelle<br />

città e nelle case dovrebbero essere più di un’usanza<br />

festosa: essi indicano Colui che è <strong>la</strong> ragione del<strong>la</strong> nostra<br />

gioia – il Dio che per noi si è fatto bambino. Il canto di<br />

lode, nel più profondo, par<strong>la</strong> infine di Colui che è lo<br />

stesso albero del<strong>la</strong> vita ritrovato. Nel<strong>la</strong> fede in Lui rice-<br />

DOMENICA 28 DICEMBRE<br />

Gen 15,1-6; 21,1-3; Sal 104; Eb<br />

11,8.11-12.17-19; Lc 2,22-40<br />

lunedì 29 DICEMBRE<br />

1Gv 2,3-11; Sal 95; Lc 2,22-<br />

35<br />

martedì 30 DICEMBRE 1Gv<br />

2,12-17; Sal 95; Lc 2,36-40<br />

mercoledì 31 DICEMBRE<br />

1Gv 2,18-21; Sal 95; Gv 1,1-<br />

18<br />

1 GENNAIO 2009<br />

giovedì<br />

Nm 6,22-27; Sal 66;<br />

Gal 4,4-7; Lc 2,16-21<br />

VENERDÌ 2 GENNAIO Ss. Basilio Magno e Gregorio<br />

Nazianzeno 1Gv 2,22-28; Sal 97; Gv 1,19-28<br />

SABATO 3 GENNAIO Ss. Nome di Gesù 1Gv 2,29-<br />

3,6; Sal 97; Gv 1,29-34<br />

4 GENNAIO II DOMENICA<br />

DOPO NATALE<br />

Sir 24,1-4.12-16; Sal 147; Ef<br />

1,3-6.15-18; Gv 1,1-18<br />

Lunedì 5 gennaio 1Gv 3,11-<br />

21; Sal 99,2-5; Gv 1,43-51<br />

6 gennaio 2009<br />

martedì Is 60,1-6; Sal<br />

71; Ef 3,2-3.5-6; Mt 2,1-12<br />

viamo <strong>la</strong> vita.<br />

Nel Sacramento dell’Eucaristia Egli si dona a noi<br />

– dona una vita che giunge fin nell’eternità. In<br />

quest’ora noi aderiamo al canto di lode del<strong>la</strong><br />

creazione e <strong>la</strong> nostra lode è allo stesso tempo<br />

una preghiera: Sì, Signore, facci vedere qualcosa<br />

dello splendore del<strong>la</strong> tua gloria. E dona <strong>la</strong><br />

pace sul<strong>la</strong> terra. Rendici uomini e donne del<strong>la</strong><br />

tua pace. Amen.<br />

FESTA <strong>DEL</strong>LA SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE<br />

Festa dei Santi Innocenti Martiri<br />

7 - 11 - 19 S. MESSA in parrocchia --- 8 sdm S. MESSA --- 9 sfr S. MESSA<br />

Ottava di Natale S. Tommaso Becket<br />

7.30 sfr S. MESSA - 17 S. MESSA in parrocchia<br />

Ottava di Natale<br />

7.30 sfr S. MESSA - 17 S. MESSA in parrocchia<br />

Ottava di Natale S. Silvestro I<br />

7.30 sfr S. MESSA<br />

18 VESPRI, ADORAZIONE EUCARISTICA E TE DEUM DI RINGRAZIAMENTO<br />

19 S. MESSA prefestiva<br />

SOLENNITÀ DI MARIA SANTISSIMA<br />

MADRE DI DIO<br />

XLII Giornata di Preghiera per <strong>la</strong> Pace<br />

“Combattere <strong>la</strong> povertà, costruire <strong>la</strong> pace”<br />

7 - 11 - 19 S. MESSA in parrocchia<br />

8 sdm S. MESSA --- 9 sfr S. MESSA<br />

7 - 11 - 19 S. MESSA in parrocchia<br />

8 sdm S. MESSA --- 9 sfr S. MESSA<br />

7.30 sfr S. MESSA - 17 S. MESSA in parrocchia<br />

7.30 sfr S. MESSA<br />

19 S. MESSA prefestiva in parrocchia<br />

ore 16 cineforum VEDERE LA VITA III. LA VITA SFIDA LA MALATTIA<br />

Un giovane manager scopre di avere un fratello autistico che vive in<br />

un istituto e ha partico<strong>la</strong>ri capacità di calcolo. Nasce tra loro un legame forte.<br />

7.30 sfr S. MESSA<br />

19 S. MESSA prefestiva in parrocchia<br />

SOLENNITÀ <strong>DEL</strong>L’EPIFANIA<br />

<strong>DEL</strong> NOSTRO <strong>SIGNORE</strong><br />

GESÙ CRISTO<br />

Giornata Mondiale dell’infanzia Missionaria<br />

7 - 11 - 19 S. MESSA in parrocchia<br />

8 sdm S. MESSA --- 9 sfr S. MESSA<br />

16 IN CAMMINO COI MAGI<br />

PREMIAZIONE <strong>DEL</strong> CONCORSO PRESEPI<br />

E FALO’ <strong>DEL</strong>LA BEFANA


BATTESIMO DEI BAMBINI<br />

BATTESIMO DI GESÙ, domenica<br />

11 gennaio 2009, ore 11<br />

domenica 18 gennaio 2009, ore 16<br />

domenica 15 febbraio 2009, ore 11<br />

domenica 22 febbraio 2009, ore 16<br />

NELLA VEGLIA PASQUALE,<br />

11 aprile ore 22.30<br />

domenica 19 aprile 2009, ore 16<br />

domenica 17 maggio 2009, ore 16<br />

SS. MA TRINITA’, Domenica 7 giugno<br />

2009, ore 16<br />

Domenica 21 giugno 2009ore 11<br />

Domenica 5 luglio 2009 ore 11<br />

Domenica 12 luglio 2009 ore 17<br />

Domenica 9 agosto 2009 ore 17<br />

Domenica 13 settembre 2009 ore 16<br />

Domenica 20 settembre 2009 ore 11<br />

COMPAGNIA & SERVIZIO<br />

Vuoi col<strong>la</strong>borare a gesti di solidarietà e di<br />

servizio con un po’ del tuo tempo e magari<br />

con le tue abilità?<br />

Hai da segna<strong>la</strong>re persone o famiglie in<br />

difficoltà che hanno bisogno di aiuto,<br />

compagnia, sostegno?<br />

Puoi fare riferimento in parrocchia o direttamente<br />

a Costanza *9020 o 333-6592306<br />

e Antonietta *5186 o 3383419963<br />

EVENTI<br />

ASSOCIAZIONE<br />

CULTURALE ONLUS<br />

Anche quest’anno L’associazione Eventi si<br />

accinge ad organizzare <strong>la</strong> festa di<br />

S.Marco. È quindi importante che tutti come<br />

sempre ci sentiamo partecipi e attivi<br />

nell’organizzazione di questo evento.<br />

Riteniamo che numerosi siano i modi di<br />

partecipare: dare disponibilità di tempo e<br />

di idee; ontribuire con oggetti e regali da<br />

utilizzare per riffa e lotteria; e, non ultimo,<br />

contribuire con offerte in denaro.<br />

Vi ricordiamo che l’associazione è riconosciuta<br />

come Onlus e qualsiasi donazione<br />

in denaro può essere detratta dal<strong>la</strong><br />

dichiarazione dei redditi.( basta fare<br />

un bonifico con causale progetto festa<br />

di S. Marco 2009 al c/c IBAN:<br />

IT93F0832703219000000007222 intestato<br />

Eventi Onlus)<br />

Se vogliamo vivere tutti insieme una bel<strong>la</strong><br />

festa in onore di S. Marco è indispensabile<br />

che ogni tipo di partecipazione sia comunicato<br />

all’associazione entro e non oltre<br />

l’Epifania 6 gennaio 2009. L’associazione<br />

rimane a disposizione nei giorni sabato<br />

dalle ore 15,00 alle ore 17.00 e il martedì<br />

dalle ore 20,30 alle 22,30<br />

Il Presidente Dr. Vincenzo Di Stefano<br />

Foglio di informazioni pro manuscripto,<br />

consultabile anche su www.ssmarcoepiox.it<br />

email parrocchia@ssmarcoepiox.it<br />

PARROCCHIA DEI SANTI<br />

MARCO EVANGELISTA E PIO X<br />

Via di Casal Selce 271 - 277, 00166 ROMA -<br />

PANTAN MONASTERO (tra il 14° km del<strong>la</strong><br />

via Aurelia e il 9°km del<strong>la</strong> via Boccea)<br />

telefono 0661908080 fax 0661905331 -<br />

codice fiscale 80351550589 –<br />

conto corrente postale IT31N 07602032<br />

00000 82683004 - conto corrente bancario<br />

Banca di Credito Cooperativo di Roma ag. 20<br />

Selva Nera IBAN IT49Z 08327 03220<br />

000000000092 - Parroco don Gianni<br />

Sangiorgio cell 3334690381, email<br />

dongianni@ssmarcoepiox.it - sdm = Suore di<br />

carità di don Morinello via Cognetti de<br />

Martiis 33, tel. 0661909079. Scuo<strong>la</strong> materna.<br />

Accoglienza - sfr = Suore C<strong>la</strong>risse<br />

Francescane Missionarie del SS.<br />

Sacramento via di Pantan Monastero 35, tel.<br />

0661560611 Scuo<strong>la</strong> materna e elementare -<br />

bps = Suore di carità di Nostra Signora del<br />

Buono e Perpetuo Soccorso via Quarto di S.<br />

Lucia 60/via Casal Selce 389, tel. 0661908082.<br />

Noviziato. Accoglienza - Siamo nel<strong>la</strong> Vicaria di<br />

Selva Candida del<strong>la</strong> DIOCESI SU-<br />

BURBICARIA DI PORTO – SANTA RUFINA<br />

Il nostro Vescovo è S.E. mons. GINO REALI.<br />

La CURIA DIOCESANA è in via del Cenacolo<br />

53, 00123 ROMA - LA STORTA tel.<br />

0630893848 fax 0630893658<br />

www.diocesidiportosantarufina.it - email :<br />

diocesiporto.srufina@tiscali.it<br />

VUOI PARTECIPARE AL CAMMINO DEI MAGI CHE PORTANO DONI A GESÙ BAMBINO<br />

(il nostro mini Presepe vivente,<br />

con una famiglia e un bambino VERI<br />

che accetteranno i doni VERI<br />

che tu vorrai condividere<br />

con bambini meno fortunati)?<br />

O portando <strong>la</strong> tua offerta<br />

a sostegno delle Pontificie Opere<br />

dell’Infanzia Missionaria?<br />

E al<strong>la</strong> premiazione del Concorso Presepi<br />

(puoi iscriverti col tagliando qui a fianco<br />

o telefonando a Fabrizio 0661905627:<br />

verrà un incaricato a visitarti<br />

e a fotografare te e il presepe).<br />

Premi per tutti!<br />

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che tutte le feste porta via … ?<br />

Ti aspettiamo…<br />

DESIDERO PARTECIPARE<br />

AL CONCORSO PRESEPI 2008/2009<br />

Mi chiamo ……………………………………………………………………<br />

Abito in via …………………………………………………………………..<br />

Tel. ………………………………………………………………..…………..<br />

Cell. ……………………………………………………………………………<br />

Preferirei che <strong>la</strong> visita al mio presepe avvenisse nei giorni<br />

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