09.06.2013 Views

Scarica il documento PDF - Larino Viva

Scarica il documento PDF - Larino Viva

Scarica il documento PDF - Larino Viva

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

La riapertura post-terremoto della Scuola elementare di Montagano, è<br />

stata un’occasione per riscoprire l’incredib<strong>il</strong>e storia di un quindicenne<br />

eroe montaganese, Giovanni Minadeo. Nel 1950 aveva 11 anni. Emigrato<br />

con la famiglia a Pittsburgh, Stati Uniti, frequentò la scuola “Gladstone”<br />

e i suoi compagni lo nominarono “Capitano della Pattuglia di sicurezza”.<br />

Pochi giorni dopo, <strong>il</strong> 7 ottobre 1954, immolò la sua vita per salvare molti<br />

compagni. Il suo sacrificio commosse tutt’Italia, l’America, <strong>il</strong> Mondo e<br />

contribuì ad accelerare la svolta nel modo di fare scuola.


P<br />

rimo ottobre 2012. A Montagano riapre la Scuola Elementare<br />

“Giovanni Minadeo” finalmente in sicurezza.<br />

L’evento stuzzica la curiosità di alcuni intelligenti ragazzi di terza<br />

elementare che si chiedono: Perché la nostra Scuola porta <strong>il</strong><br />

nome di Giovanni Minadeo?.. Chi è Costui?..” Uno di loro viene<br />

da me e mi rivolge a bruciapelo le stesse domande. Grande<br />

l’imbarazzo per la mia indecorosa scena muta! Senza troppa<br />

convinzione, cerco di rimediare impegnandomi a fare una ricerca.<br />

Mi accorgo ora quanto fosse importante farla. Seppur ancora<br />

da completare, la ricerca sta dando ottimi risultati. Lo dimostra<br />

<strong>il</strong> fatto, tra l’altro, che Giovanni è stato un mio amico e non avevo<br />

saputo riconoscerlo dalle poche frammentarie notizie disponib<strong>il</strong>i.<br />

segue


Frugando tra lontani ricordi, finalmente<br />

qualcosa mi riporta molto indietro nel tempo,<br />

all’imminenza del ritorno a casa di mio padre,<br />

dopo una lontananza durata 11 anni. Il caso<br />

vuole che ci ritroviamo, Giovanni ed io, alla<br />

stazione di Matrice quasi seppellita da una montagna<br />

di neve, in una freddissima mattina di<br />

Montagano, Vico<br />

Matese 15.<br />

Era l’indirizzo della<br />

casa natale di<br />

Giovanni Minadeo.<br />

L’immob<strong>il</strong>e, ora<br />

inagib<strong>il</strong>e per <strong>il</strong><br />

terremoto, fu poi<br />

venduto e,<br />

recentemente, con <strong>il</strong><br />

riordino della<br />

numerazione delle<br />

strade montaganesi,<br />

è stato cambiato<br />

anche <strong>il</strong> numero<br />

civico: non è più 15<br />

ma 14.<br />

gennaio 1946. Giovanni aveva 7 anni, io 4 in<br />

più. Nessuno di noi conosceva ancora <strong>il</strong> proprio<br />

padre. La guerra ed una lunga prigionia li avevano<br />

allontanati da noi ancora in fasce. Dopo tanta<br />

attesa, con l’arrivo di un treno rimasto per giorni<br />

bloccato dalla neve, abbiamo potuto conoscere<br />

e abbracciare i nostri Genitori, vivendo entrambi<br />

Vico Matese ha<br />

preso <strong>il</strong> nome dal<br />

massiccio<br />

montuoso che si<br />

intravvede<br />

sullo sfondo.<br />

segue


momenti di grandi emozioni. Rivivo con un brivido,<br />

come se <strong>il</strong> tempo si fosse fermato, quell’esperienza.<br />

Antonio Minadeo scende dal treno con<br />

una bustina m<strong>il</strong>itare in testa. Suo figlio Giovanni<br />

se ne impadronisce immediatamente. La bustina<br />

m<strong>il</strong>itare di papà Antonio diventa <strong>il</strong> suo segno<br />

di riconoscimento, sino al momento dell’espa-<br />

trio.<br />

Come quasi tutte le altre, la famiglia di<br />

Giovanni aveva un soprannome, retaggio di<br />

tempi antichi, quando nei piccoli Comuni la toponomastica<br />

quasi non esisteva. C’erano però<br />

molte famiglie con lo stesso cognome. Come<br />

avere un’identificazione certa con i tanti Giuseppe,<br />

Maria, Antonio, Luigi, Giovanna con lo stes-<br />

Titolo del<br />

giorno dopo<br />

la tragedia,<br />

(8 ottobre<br />

1954):<br />

AUTO IMPAZZTA<br />

UCCIDE 2<br />

RAGAZZI<br />

so cognome? Per <strong>il</strong> distinguo si ricorreva al soprannome.<br />

Ai Minadeo della famiglia di Giovanni<br />

era toccato <strong>il</strong> soprannome di “P(i)gnat(i)ll(i)”.<br />

Dopo l’espatrio di Giovanni a Pittsburgh, sono<br />

emigrato anch’io e i nostri rapporti sono del tutto<br />

cessati. Ora scopro che negli “States” Giovanni<br />

non ha trovato l'America; ha trovato la<br />

gloria immolando, a 15 anni, la sua vita per salvare<br />

quella dei compagni di scuola.<br />

A Pittsburgh Mamma Rosa e Papà Antonio<br />

trovano casa in Hazelwood Avenue, un viale<br />

importante ma periferico. Giovanni si inserisce<br />

nella nuova realtà con incredib<strong>il</strong>e fac<strong>il</strong>ità, nonostante<br />

la lingua completamente diversa. Al mattino<br />

frequenta la scuola elementare Gladstone<br />

che si trova sulla stessa "Avenue" di Casa Mina-<br />

segue


deo; nel pomeriggio va a lavorare in un mercato<br />

di frutta per aiutare economicamente <strong>il</strong> papà<br />

che, a sua volta, lavora nel cimitero locale. Non<br />

ci mette molto Giovanni a conquistare i compagni<br />

di scuola. Impara in fretta la lingua; è sempre<br />

disponib<strong>il</strong>e per aiutare gli altri, bianchi o neri,<br />

piccoli o grandi, ricchi o poveri. Per questo<br />

viene chiamato a far parte della Pattuglia di sicurezza<br />

della Scuola Gladstone, la “Patrol<br />

School”, che ha <strong>il</strong> compito di vig<strong>il</strong>are sulla incolumità<br />

degli alunni all’ingresso e soprattutto<br />

all’uscita dalla scuola. Giovanni assolve tanto<br />

d<strong>il</strong>igentemente questo compito che i suoi compagni,<br />

a settembre 1954 lo nominano “Capitano<br />

di Pattuglia della Scuola”. Alla presenza delle<br />

autorità scolastiche, e tra scroscianti applausi,<br />

gli consegnano <strong>il</strong> “Sam Browne” (fascia bianca e<br />

distintivo) che identifica i capitani delle pattuglie<br />

scolastiche di Pittsburgh.<br />

Giovedì, 7 ottobre 1954. Tutto lascia<br />

pensare che sia un giorno come gli altri. Il giornale<br />

locale, tra le ultime notizie più importanti,<br />

informa i suoi lettori che: 1) Mar<strong>il</strong>yn Monroe e<br />

Joe Di Maggio si sono separati; 2) due m<strong>il</strong>itari<br />

americani, prigionieri della Corea del Nord, sono<br />

stati r<strong>il</strong>asciati; 3) dopo quattro giorni di sole torna<br />

<strong>il</strong> freddo.<br />

Di tutt’altro tenore <strong>il</strong> quotidiano del giorno<br />

dopo. “RUNAWAY AUTO KILLS 2 CHIL-<br />

DREN” (Auto impazzita uccide due bambini) è <strong>il</strong><br />

titolo su doppia pagina del giornale. La notizia<br />

del giorno è che John Minadeo ha dato la vita<br />

per salvare molti compagni di scuola. Il giornale<br />

La vignetta a sinistra fu pubblicata dal quotidiano<br />

“ Pittsburgh Post Gazette” all’epoca<br />

della tragedia. Essa riflette ancora oggi <strong>il</strong> pensiero<br />

degli alunni della “John Minadeo Elementary<br />

School” (foto sopra) che la city<br />

americana costruì ed inaugurò nel ‘56. Dal<br />

1958 nella Scuola viene celebrato tutti gli<br />

anni <strong>il</strong> “Talent Show” con la rappresentazione<br />

del sacrificio dell’eroe montaganese.<br />

segue


“ dedica al drammatico incidente e al quindicenne<br />

eroe montaganese tantissimo spazio. Agghiaccianti<br />

quanto commoventi sono cronaca e testi-<br />

monianze.<br />

Viale Hazelwood porta anche al “Calvary<br />

Cementery” che ha l’ingresso principale proprio<br />

in cima ad una collina. Andando verso <strong>il</strong> centro<br />

città, nei pressi della Scuola “Galdstone”, c’è la<br />

parte di discesa più ripida. Lì, poco dopo le 3 del<br />

pomeriggio, quel tragico 7 ottobre 1954, <strong>il</strong> signor<br />

George King, alla guida della sua macchina,<br />

si ritrova senza freni. Non riesce neppure ad<br />

inserire una ridotta per tentare di rallentare la<br />

folle corsa. La macchina piomba a grande velocità<br />

nei pressi della scuola. All’angolo della strada<br />

c’è un’auto ferma al semaforo. Mister George<br />

King è in preda al panico. Tenta di passare tra<br />

segue<br />

compagni. Si butta contro gli alunni più esposti<br />

ricacciandoli sul marciapiede. Almeno quattro<br />

ragazze, Betty Jean G<strong>il</strong>liam, Suzanne Pearson,<br />

Ernestine Hollis e Gladys Allen, tutte ricoverate<br />

in ospedale per ferite più o meno gravi, ammettono<br />

che gli devono la vita. Un altro componente<br />

la pattuglia, un singhiozzante W<strong>il</strong>liam Bair,<br />

dice di aver visto John mentre spingeva molti<br />

bambini verso <strong>il</strong> marciapiede. Non ce l’ha fatta<br />

a salvare l’alunna Ella Cornelious, e tanto meno<br />

se stesso. È deceduto per una frattura del cranio”.<br />

L’11 ottobre i funerali dell’eroe montaganese<br />

nella Chiesa cattolica Santo Stefano di Viale<br />

Hazelwood. È presente una folla strabocchevole.<br />

Almeno settem<strong>il</strong>a persone si radunano nei<br />

pressi della Chiesa. Il feretro lo portano a spalla<br />

macchina ferma e marciapiede. Molti alunni si<br />

8 ragazzi della pattuglia che capitanava John. Lo<br />

stesso giorno del funerale iniziano le pratiche<br />

trovano lì, a qualche metro dall’auto impazzita.<br />

per <strong>il</strong> riconoscimento del grandissimo atto di<br />

“Senza pensare alla propria incolumità – eroismo di Giovanni Minadeo da parte del Consi-<br />

scrive <strong>il</strong> giornale locale – l’affidab<strong>il</strong>e, credib<strong>il</strong>e glio della città di Pittsburgh e di tutta la Nazione<br />

John Minadeo, eletto 15 giorni prima capitano Americana. Il 5 maggio 1956 si scomoda persi-<br />

della Pattuglia di Sicurezza, onora <strong>il</strong> suo impeno <strong>il</strong> Presidente degli USA, Dwid David Eisenhagno<br />

rischiando la sua vita per salvare quella dei wer che invia alla scuola di Pittsburgh e di Gio-<br />

A Sinistra la vecchia Scuola<br />

“Gladstone” dell’affidab<strong>il</strong>e e<br />

credib<strong>il</strong>e John Minadeo, com’era<br />

in quel tragico 7 ottobre<br />

1954. 15 giorni prima John<br />

era stato nominato Capitano<br />

della “Patrol Safety School”<br />

per la sua grande disponib<strong>il</strong>ità<br />

verso tutti. All’incrocio <strong>il</strong> luogo<br />

della tragedia.


vanni Minadeo da parte del Consiglio della città<br />

di Pittsburgh e di tutta la Nazione Americana. Il<br />

5 maggio 1956 si scomoda persino <strong>il</strong> Presidente<br />

degli USA, Dwid David Eisenhawer che invia<br />

alla scuola di Pittsburgh e di Giovanni, la<br />

“Gladstone”, <strong>il</strong> suo Vice, Richard M. Nixon, con<br />

<strong>il</strong> compito di concedere a Giovanni Minadeo,<br />

post-mortem, la cittadinanza onoraria degli<br />

Stati Uniti e la medaglia d’oro al valor civ<strong>il</strong>e per<br />

conto del popolo americano.<br />

A questo punto mi sia consentito un inciso.<br />

Non rivelo niente di nuovo affermando –<br />

come si dice da sempre a Montagano – che la<br />

storia della Comunità montaganese è ancora<br />

tutta da scrivere. Non sono certo io a dire che<br />

Montagano ha un r<strong>il</strong>evante passato storico e<br />

grandi personaggi. Purtroppo sono pochissime<br />

le testimonianze scritte tramandateci; pare proprio<br />

che vige sempre un famoso detto meridionale:<br />

“Passata la festa, gabbato lu santo”. Finisce<br />

sempre tutto nel dimenticatoio. Passerà<br />

sotto s<strong>il</strong>enzio anche <strong>il</strong> nome dell’eroe Giovanni<br />

Minadeo? Certo, la semplice dicitura “Giovanni<br />

Minadeo” sotto l’insegna “Scuola elementare”<br />

non dice nulla a nessuno. Non figurano, non<br />

dico la motivazione, ma neppure gli anni di nascita<br />

e di morte dell’eroe. Penso sia ora di rimediare<br />

all’omissione.<br />

Torniamo alla storia di Giovanni. A gennaio<br />

1958, <strong>il</strong> Comitato Italo Americano di Pittsburgh<br />

fa arrivare al Comune di Montagano<br />

l’invito a partecipare alla cerimonia della posa<br />

della targa di bronzo con la quale viene ricordato<br />

l’eroismo di John nella Scuola a lui intitolata<br />

e inaugurata nel 1956. Costo dell’opera: u$s<br />

1.300.000,00, una cifra, per quell’epoca, davvero<br />

imponente. A Montagano intanto <strong>il</strong> "caso<br />

Minadeo" fa riunire in seduta straordinaria <strong>il</strong><br />

Consiglio comunale <strong>il</strong> 31 gennaio 1958. Per<br />

l'occasione <strong>il</strong> Sindaco Arnaldo Iannitto, dopo<br />

aver dato lettura della lettera del Comitato d’onore<br />

Italo Americano di Pittsburgh, con grande<br />

enfasi sottolinea:<br />

“Il gesto dell’eroico figlio di Montagano<br />

è un atto che l’America ha riconosciuto<br />

e gloriato e che l’Italia non ha<br />

ignorato. Le numerose ricompense valgono<br />

a testimoniarlo e si citano le più importanti:<br />

la medaglia al valore della Fondazione<br />

Carnegie; la medaglia d’oro<br />

dell’Associazione Automob<strong>il</strong>istica Americana;<br />

la medaglia al merito dell’Automob<strong>il</strong>e<br />

Club di M<strong>il</strong>ano, fatta giungere tramite<br />

<strong>il</strong> Sindaco ed <strong>il</strong> Console d’Italia di quella<br />

giurisdizione consolare, infine con la<br />

grandiosa scuola costruita al suo nome in<br />

Pittsburg”.<br />

Va pure detto che a partire dal 1958,<br />

nella ricorrenza della nascita di Giovanni (14<br />

febbraio 1939) viene celebrato tutti gli anni <strong>il</strong><br />

"talent show" con la rappresentazione del suo<br />

sacrificio.<br />

Tornando alla seduta straordinaria<br />

dell’Assise municipale montaganese del 31 gennaio<br />

1958, <strong>il</strong> Consiglio approva all’unanimità <strong>il</strong><br />

messaggio successivamente inviato alle autorità<br />

americane. Questo <strong>il</strong> testo integrale:<br />

“Tutti i cittadini di questo comune <strong>il</strong><br />

13 febbraio 1958 saranno presenti con <strong>il</strong><br />

cuore alla nuova manifestazione in onore<br />

della memoria del piccolo grande Eroe<br />

Giovanni Minadeo. Vi saranno presenti<br />

con la profonda commozione ridestata<br />

dalla Vostra nob<strong>il</strong>e lettera e con la fierez-<br />

segue


za di appartenere ad un Paese che ha dato<br />

i natali ad un ragazzo <strong>il</strong> cui sacrificio<br />

dà un riflesso di gloria anche alla sua<br />

Montagano, piccola come piccolo era lui,<br />

ma immensa nell’ammirazione di un tanto<br />

suo figlio, nella gratitudine per coloro<br />

che lo fanno rivivere attraverso generose<br />

manifestazioni fra cui una scuola legata<br />

al suo nome e, infine, nella solidarietà col<br />

popolo Americano al quale si sente unita<br />

da vincoli indissolub<strong>il</strong>i di sangue e di lavoro.<br />

Questi sentimenti ha raccolto oggi <strong>il</strong><br />

Consiglio comunale in seduta straordinaria,<br />

convocata nel nome di Giovanni Minadeo,<br />

e questi sentimenti vi prega di <strong>il</strong>lustrare<br />

in occasione della prossima riunione,<br />

esprimendo anche un vivo ringraziamento<br />

all’Associazione Italo Americana<br />

che voi guidate con tanta passione ed<br />

elevatezza di intenti”.<br />

Sfogliando i giornali americani, si trovano<br />

sulla vicenda numerose testimonianze. La<br />

più bella l’ho letta nelle ultime frasi<br />

(nell’incorniciato sotto) dell’editoriale del<br />

“Pittsburgh Post Gazette” dal titolo IL CAPITA-<br />

NO JOHN MINADEO pubblicato <strong>il</strong> 9 ottobre<br />

1954.<br />

Da qualche parte ho pure letto che <strong>il</strong> sacrificio<br />

di Giovanni è servito a far rivedere e<br />

correggere un certo tipo di fare scuola e che<br />

ancora oggi negli USA esso sia di stimolo per<br />

migliorare ulteriormente <strong>il</strong> modo di fare scuola.<br />

In alcuni Stati, in particolare, prevaleva spesso<br />

l’indirizzo della scuola d’élite, dell’egoismo, ergo,<br />

della discriminazione, del razzismo. Cinquantotto<br />

anni dopo <strong>il</strong> sacrificio di Giovanni,<br />

molte cose stanno cambiando. In tutto <strong>il</strong> mondo,<br />

Italia compresa, non solo in America.<br />

Chiusura dell’Editoriale del 9 ottobre 1954<br />

IL CAPITANO JOHN MINADEO<br />

Lucio Zampino<br />

La breve vita e la tragica morte di John Minadeo<br />

sono allo stesso tempo una sfida ed un rimprove-<br />

ro: una sfida per quanti credono che in ogni anima<br />

umana vi è un potenziale infinito di bene; un rim-<br />

provero per quanti, per ragione di color di pelle,<br />

credo religioso e politico o nazionalità fanno di-<br />

scriminazioni diverse tra cui, nelle scuole, anche<br />

sui bambini”.<br />

fine

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!