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ISOLA<br />
I titoli<br />
NOSTRA<br />
«... e là fantasticando coi miei pensieri, ai miei occhi s’apria,<br />
la giacente città, e l’alpi e il mare e la seminascosta, <strong>Isola</strong> mia»<br />
Pasquale Besenghi<br />
PERIODICO DELLA COMUNITÀ<br />
DEGLI ISOLANI<br />
ANNO XLII<br />
N. 373<br />
TRIESTE, 15 giugno 2008<br />
Poste Italiane S.p.A.-Sped. in Abb. Post . D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 n° 46) art. 1, comma 2, DCB<br />
Taxe perçue - Tassa pagata<br />
Attenzione! In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Trieste C.P.O. detentore<br />
del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.<br />
ISOLA NOSTRA - Via XXX Ottobre, 4 - 34122 TRIESTE - ITALIA Tel. 040.638.236<br />
E-mail: trieste@isolanostra.it<br />
A Strugnano per rinnovare le antiche tradizioni<br />
Ci ha lasciato don Renato, isolano di adozione<br />
<strong>Isola</strong>ni sull'isola di Cefalonia<br />
Artisti in mostra: “cocktail’’ di Maria Pia Degrassi Felluga<br />
<strong>Isola</strong> nel periodo asburgico<br />
Il maestro Emilio Piccoli
Domenica 20 luglio 2008<br />
Santuario di Monte Grisa<br />
MADONNA DEL CARMINE<br />
Alle ore 17.00, dalla rotonda sottostante il Santuario, avvio<br />
della processione con la statua della Vergine.<br />
Seguirà alle 17.30 la Santa Messa.<br />
Domenica 10 agosto 2008<br />
Chiesa di San Giacomo<br />
FESTA DI SAN DONATO<br />
Quest’anno la S. Messa in onore del compatrono di <strong>Isola</strong><br />
si celebrerà alle ore 12.00 nella chiesa di San Giacomo<br />
Apostolo (nell’omonimo rione di Trieste). Celebrerà don<br />
Roberto Rosa, che ormai da anni accompagna le nostre<br />
feste religiose e che attualmente è parroco in questa<br />
chiesa.<br />
Lunedì 8 settembre 2008<br />
<strong>Isola</strong> d’Istria<br />
MADONNA DI LORETO<br />
Alle ore 15.30 Santa Messa nella chiesetta di LORETO<br />
nella ricorrenza della Natività di Maria (per gli isolani<br />
la Madona picia).<br />
L’uscita del prossimo numero di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> è prevista<br />
per la metà del mese di settembre. Vista la chiusura della<br />
sede nel mese di agosto è necessario che il materiale destinato<br />
alla pubblicazione prevenga in sede entro il giorno<br />
31 LUGLIO 2008<br />
E’ possibile comunque inviare materiale a mezzo posta o<br />
E-mail entro il 15 agosto.<br />
Grazie per la collaborazione<br />
DOMENICA 5 OTTOBRE 2008<br />
GITA DI SAN MAURO<br />
In ricordo del patrono di <strong>Isola</strong>, tradizionale gita a Grado<br />
e pranzo al ristorante Belvedere di Tricesimo. Per informazioni<br />
e prenotazioni:<br />
Mario Depase – tel. 040-226853<br />
Silvana Svettini – tel. 040-820259<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> – tel. 040-638236<br />
AI LETTORI<br />
Ci scusiamo con i nostri lettori se anche questo numero<br />
esce senza le consuete pagine a colori. Queste purtroppo<br />
costano parecchio di più e le nostre risorse finanziarie<br />
attuali <strong>non</strong> ce lo permettono.<br />
La generosità degli isolani è sempre stata encomiabile<br />
(le ultime pagine lo dimostrano ampiamente) per cui<br />
ci sentiamo in dovere di ringraziare tutti i nostri lettori<br />
ma anche di usare parsimoniosamente ciò che ci viene<br />
affidato.<br />
Grazie!<br />
Siamo spiacenti di rilevare che anche per il numero di <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> di marzo sono stati riscontrati i soliti disservizi postali<br />
con conseguenti casi di forte ritardo nella consegna o addirittura<br />
di copie mai consegnate.<br />
Ce ne scusiamo con i nostri lettori, ricordando che in caso di<br />
mancata consegna può essere richiesta in sede, anche telefonicamente,<br />
un’altra copia.<br />
CHIUSURA DI AGOSTO<br />
Augurando una serena estate a tutti i nostri lettori,<br />
ricordiamo che la sede di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> rimarrà chiusa<br />
per tutto il mese di agosto.<br />
La riapertura dell’ufficio è quindi prevista per<br />
MARTEDI’ 2 SETTEMBRE
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
1<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Periodico trimestrale della<br />
Comunità degli esuli d’<strong>Isola</strong><br />
d’Istria fondato da<br />
Don Attilio Delise nel 1965<br />
Direttore responsabile<br />
Franco Stener<br />
Assistenti di redazione<br />
Anita Vascotto<br />
Attilio Delise<br />
Umberto Parma<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Marisa Berani<br />
Mario Bressan<br />
Nicoletta Brigadini<br />
Alfredo Bussani<br />
Gino Dagri<br />
Assunta Degrassi<br />
Loredano Degrassi<br />
Ferruccio Delise<br />
Mario Depase<br />
Itti Drioli<br />
Emilio Felluga<br />
Alessandro Gargottich<br />
Nerina Goina<br />
Sergio Gruber<br />
Mario Lorenzutti<br />
Alessandro Mirt<br />
Walter Pohlen<br />
Romano Silva<br />
Franco Stener<br />
Tullia Toti Squeri<br />
Maria Vascotto Turco<br />
Don Pietro Zovatto<br />
Gianni Zvitanovich<br />
Direzione, Redazione,<br />
Amministrazione<br />
Via XXX Ottobre, 4<br />
34122 TRIESTE<br />
Editrice: Associazione<br />
“ISOLA NOSTRA’’<br />
Autorizzazione del Trib. di<br />
Trieste n. 843 del 4.5.1992<br />
Conto corrente postale<br />
n. 11256344<br />
Orario degli uffici:<br />
Martedì dalle 10 alle 12<br />
Giovedì dalle 10 alle 12<br />
Venerdì dalle 16 alle 18<br />
Telefono 040/63.82.36<br />
Grafica e stampa:<br />
STUDIO 92 RO-MA<br />
Tel. 040/945161<br />
L’umile Madre Assunta<br />
Si ritorna ogni anno<br />
come ad una scadenza<br />
liturgica alla festività<br />
della Vergine Maria Assunta<br />
in cielo. Si chiudono le<br />
ferie estive e la Chiesa fin<br />
dal quinto secolo la ricorda<br />
con amore accorato e tenero<br />
come Assunta sopra il coro<br />
degli angeli e trionfante con<br />
Cristo, suo diletto Figlio, alla<br />
presenza del Padre.<br />
Con questo singolare titolo<br />
si celebra “la meraviglia di<br />
Dio” che desta ancora su di<br />
noi lo stupore che prendeva<br />
gli apostoli quando vivevano<br />
in consuetudine di familiarità<br />
con Gesù che “passava in<br />
mezzo agli uomini facendo del<br />
bene”. A cominciare dai più<br />
deboli, dai più umili, sempre<br />
dagli ultimi.<br />
E la Vergine Assunta è<br />
l’umiltà incarnata in mezzo<br />
agli uomini che con buona<br />
volontà si accostano alla Pa-<br />
rola di Dio. E fu Dio nel suo<br />
disegno provvidenziale, e<br />
per noi carico di mistero, che<br />
scelse la Vergine Maria come<br />
madre, poiché la più umile<br />
tra le sue creature. Sapeva<br />
ascoltare la sua Parola rendendola<br />
fertile, meditandola<br />
nel proprio cuore.<br />
Per buona ventura Dio<br />
grande, Dio misericordioso<br />
ha rivolto con delicata<br />
amorevolezza lo sguardo di<br />
benevolenza verso la Vergine<br />
Maria, Madre del Logos. E<br />
si compiaceva di scoprire in<br />
Lei l’umile sublime dignità<br />
che la rendeva disponibile ad<br />
una maternità problematica,<br />
finita in dramma sul Golgota,<br />
quando suo Figlio fu<br />
crocifisso.<br />
Con la liturgia oggi la<br />
Chiesa ci riconferma che Maria<br />
“terminato il corso della<br />
sua vita terrena fu assunta in<br />
cielo in anima e corpo (Pio<br />
XII, 1950)”. L’Assunta è la<br />
sfida più determinata alla<br />
morte, destino ineludibile<br />
d’ogni uomo. L’amore ha<br />
vinto la morte nella Vergine<br />
Madre, Assunta in cielo, per<br />
un particolare privilegio di<br />
Dio. E già le Beatitudini ci<br />
hanno ricordato che gli umili<br />
– quelli che riconoscono la<br />
verità senza compiacenze<br />
umane – questi sono oggetto<br />
di particolare amore da parte<br />
di Dio.<br />
La pedagogia spirituale di<br />
questa festività ce la ricorda la<br />
liturgia: fa, o Dio Padre, che<br />
camminiamo nell’itinerario<br />
di questo mondo sempre<br />
rivolti ai valori eterni. Per<br />
<strong>non</strong> disperdersi nelle distrazioni<br />
mondane, illusioni e<br />
disincanti della malizia dei<br />
tempi, in un’epoca di filosofia<br />
debole.<br />
Don Pietro Zovatto<br />
Un augurio a tutti i lettori di passare delle serene<br />
e meritate ferie sempre... con <strong>Isola</strong> nel cuore!
2 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
A Strugnano per rinnovare le antiche tradizioni<br />
Nicoletta Brigadini<br />
Anche quest’anno<br />
ci siamo ritrovati<br />
come di consueto<br />
per Pasquetta al Santuario di<br />
Strugnano, per il rendimento<br />
di grazia alla Madonna della<br />
Visione.<br />
Riscaldati nell’animo e<br />
nel cuore da un sole che si è<br />
finalmente fatto vedere nel<br />
primo pomeriggio, ci siamo<br />
dati appuntamento alla Croce<br />
che svetta alta sul monte. Da<br />
qui, guidata da don Roberto<br />
Rosa e sulle note di “Mira<br />
il tuo popolo” intonata dal<br />
coro delle Comunità Istriane,<br />
Strugnano: un tuffo nel grande<br />
mare dei ricordi<br />
Innanzitutto grazie Mario! Grazie per quello che riesci a fare<br />
con passione, competenza e tanta fede.<br />
Era iniziata sotto cattivi auspici la giornata di Lunedì<br />
dell’Angelo. Le dense nubi nere in cielo e le previsioni meteo<br />
improntate al peggio erano una sicura premessa per la sospensione<br />
del pellegrinaggio. E le telefonate ricorrenti “se piovi<br />
no’ vegno” completavano il pessimismo.<br />
Ma tutto questo è durato lo spazio di un mattino. Al pomeriggio,<br />
quando ci siamo ritrovati davanti all’imponente croce<br />
sul ciglione dei rivassi, lo spettacolo che ci ha accolti è stato<br />
meraviglioso. L’atmosfera tersa ed un sole splendente offrivano<br />
lo spettacolo incomparabile del golfo di Trieste. E sotto<br />
si poteva rimirare con struggente nostalgia “la <strong>non</strong> nascosta<br />
<strong>Isola</strong> mia”.<br />
Durante la Messa, l’omelia di don Roberto e il canto possente<br />
e melodioso del coro ci hanno portato a mille riflessioni,<br />
a ricordi lontani, alle nostre vicissitudini, e – perché no – anche<br />
al piacere di ritrovarsi in tanti, a dispetto del tempo inesorabile,<br />
in questo Santuario meta privilegiata di venerazione dei<br />
nostri avi.<br />
Poi, sul sagrato, davanti alla tavola imbandita dalla nostra<br />
Nerina, l’intrecciarsi dei ricordi, la ricostruzione di conoscenze<br />
che il tempo ha offuscato, e che le attuali sembianze hanno quasi<br />
del tutto smarrito quelle di cinquant’anni fa. “Te son fio de…”,<br />
“ma a ti no’ i te diseva…”, “to’ sorela ‘ndava a scola co’ mi, o<br />
iera to’ cugina?”. Vecchie parlate scordate che in luoghi cari e<br />
natii si cerca di ricomporre come tessere di un antico mosaico.<br />
Come un miracolo, di quelli che la Madonna era usa a fare e<br />
che sembra siano ancora in parte esposti in qualche angolo<br />
della chiesetta, raffigurati dai nostri vecchi pittori.<br />
Quando lasciamo Strugnano siamo pervasi da un sentimento<br />
liberatorio, quasi contenti e sollevati, come dei ragazzini<br />
dopo una gita scolastica: si, una gita all’indietro, nei sentieri<br />
della memoria.<br />
Per questo ti diciamo ancora: Grazie, Mario!<br />
Emilio Felluga<br />
partiva la processione verso<br />
il Santuario, già gremito di<br />
fedeli isolani, impossibilitati<br />
a partecipare al tragitto a piedi<br />
per motivi di salute.<br />
Visti i recenti lutti che<br />
hanno colpito la nostra Comunità<br />
con la scomparsa di<br />
Mariuccia Depase Carboni e<br />
Olivo Colomban, che tanto<br />
hanno collaborato con <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> per il giornale e per<br />
varie attività, a loro è stata<br />
dedicata la Santa Messa.<br />
E durante il rito, certamente<br />
con un velo di nostalgia,<br />
la memoria dei presenti<br />
sarà andata ai tempi lontani,<br />
prima dell’esodo, quando si<br />
recavano al Santuario per<br />
(foto di Marisa Berani)
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
3<br />
Don Renato Crepaldi è tornato alla Casa del Padre lo scorso 31 marzo dopo una lunga malattia, all’età di 46 anni. E’ stato sempre<br />
molto legato alla Comunità <strong>Isola</strong>na presiedendo le nostre celebrazioni religiose dopo la scomparsa di don Attilio e fino a quando glielo<br />
hanno permesso i suoi incarichi pastorali fra i giovani dell’Azione Cattolica e nelle comunità parrocchiali di Sant’Antonio Nuovo,<br />
San Giovanni e Santa Maria Maddalena. Lo vogliamo ricordare con questa foto di alcuni anni fa durante una S.Messa al santuario<br />
di Strugnano il lunedì di Pasqua.<br />
ringraziare la Madonna (<strong>non</strong><br />
c’era la Messa allora) e per<br />
ammirare gli ex-voto e i “miracoli”<br />
nella stanza dietro<br />
all’altare maggiore. E dopo,<br />
finalmente la “marenda” in<br />
allegria nei prati, con parenti<br />
e “vicini di contrada”.<br />
All’uscita dalla Messa,<br />
impeccabile come sempre<br />
malgrado qualche inconveniente<br />
da cui era reduce, Nerina<br />
Pugliese Bordato, o meglio<br />
la più nota e cara bonassa,<br />
aveva preparato il suo bendiddio,<br />
ampiamente apprezzato<br />
da tutti. Nell’occasione Nerina<br />
ha anche voluto premiare<br />
con un uovo di cioccolato i<br />
nostri concittadini più anziani<br />
presenti (foto a destra), che<br />
hanno ben gradito il gesto ed<br />
il dono. Grazie, Nerina, per<br />
quanto continui a fare per la<br />
nostra Comunità!<br />
Sul sagrato un gran vociare<br />
di isolani, e, tra un<br />
bicchiere di vino e una fetta<br />
di colomba, ancora canti che<br />
il coro ha voluto regalarci in<br />
quel magnifico pomeriggio<br />
di marzo.<br />
Ci ha lasciato don Renato,<br />
isolano di adozione<br />
Ora che <strong>non</strong> c’è più vogliamo ricordare don Renato Crepaldi<br />
per il semplice fatto che è stato molto caro al nostro don<br />
Attilio, il quale, con cura e attenzione paterna, lo ha seguito da<br />
giovane chierichetto fino all’ordinazione sacerdotale avvenuta<br />
il 5 maggio 1990.<br />
Don Renato, ormai isolano di adozione, ha assistito per<br />
diversi anni il suo padre spirituale nelle celebrazioni religiose<br />
nella chiesa del Rosario e certamente sarà ricordato da tanti<br />
isolani presenti nei nostri incontri. Ricorderanno la sua aria di<br />
ragazzino riccioluto e un po’ imbronciato, che si apriva però al<br />
sorriso nell’esercizio del suo ministero al contatto con i giovani,<br />
i sofferenti e tutti i bisognosi di consolazione e assistenza<br />
spirituale.<br />
E’ morto giovane don Renato, lasciando un vuoto nella parrocchia<br />
di Santa Maria Maddalena a Poggi Sant’Anna, che ha<br />
guidato sin dal 1999. In una realtà rionale che <strong>non</strong> vanta molti<br />
punti di aggregazione il parroco e la parrocchia assumono un’importanza<br />
fondamentale per la vita degli abitanti, soprattutto per i<br />
più giovani e i più anziani, le fasce deboli della nostra società.
4 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
ATMOSFERE DI IERI E DI OGGI<br />
Ritorno a <strong>Isola</strong>, tra ricordi e realtà<br />
Èla prima sera del nostro<br />
soggiorno, per una<br />
vacanza estiva in una<br />
graziosa villetta in riva al mare,<br />
proprio vicino al nostro scoglio<br />
a “Punta de Gallo”. “Finalmente,<br />
dopo oltre cinquant’anni,<br />
possiamo dormire ad <strong>Isola</strong>,<br />
<strong>non</strong> ti sembra magnifico?” – mi<br />
dice mia sorella Anita, facendomi<br />
alquanto emozionare: eccomi<br />
di colpo sopraffatta da una<br />
ridda di pensieri, sentimenti e<br />
forti emozioni.<br />
Mi ritrovo immersa più che<br />
nel sonno, in un mare di ricordi<br />
che, ad uno ad uno, incontenibili,<br />
affiorano alla mia mente ed<br />
evocano le care immagini dei<br />
nostri familiari che ormai da<br />
tanto tempo ci hanno lasciato<br />
ed ora popolano i sogni di questa<br />
notte vissuta - anzi rivissuta<br />
- come tante altre, in gioventù,<br />
nella mia terra; già, nella mia<br />
terra, dove mi sembra di riappropriami,<br />
come per incanto,<br />
delle mie radici.<br />
Cosicché il giorno seguente,<br />
di buon mattino, sento l’urgenza<br />
di uscire di casa per avviarmi<br />
verso il centro del paese, senza<br />
una meta o un percorso prestabiliti,<br />
ma alla ricerca di certe atmosfere<br />
fatte di antichi sapori,<br />
odori, colori, onde soddisfare<br />
un bisogno dell’anima.<br />
Mi soffermo presso la fontana<br />
in Piazza Grande; mi<br />
piace vagare per le vie, i vicoli,<br />
le piazzette fino alle Porte e<br />
all’imbocco della Grisa, con<br />
sosta al giardino pubblico. Ritorno<br />
sui miei passi, compero<br />
il pesce fresco, ma noto molti<br />
cambiamenti: al posto del negozio<br />
del salumiere c’è una bottega<br />
di modesti souvenirs, dove<br />
c’era il negozio di manifatture<br />
ora c‘è un bar elegante; al posto<br />
del bar in Largo Oberdan,<br />
un piccolo supermercato… e<br />
l’elenco potrebbe continuare.<br />
Ripercorro quelle strade, tra<br />
cui la “contrada del ‘Ospedal”,<br />
tantissime volte percorsa assieme<br />
alle amiche fra risate,<br />
chiacchiere e spensieratezza.<br />
Arrivo in piazzetta Lovisato<br />
e resto favorevolmente colpita<br />
dalla ristrutturazione del<br />
palazzo gotico-veneziano dei<br />
Manzioli, ex casamento, ora<br />
sede dell’Unione degli Italiani<br />
e centro culturale per concerti,<br />
convegni, conferenze e manifestazioni.<br />
Intanto è giunta l’ora del<br />
bagno di mare presso el scoio,<br />
dove mi attende Anita. Restiamo<br />
incantate, proprio come<br />
un tempo, ad ammirare, quasi<br />
a contemplare, la bellezza<br />
del golfo con sullo sfondo il<br />
castello di Miramare e la città<br />
di Trieste.<br />
Ci ritroviamo quasi aggrappate<br />
allo scoglio che tante<br />
volte ci ha visto tuffare in quel<br />
mare limpido e che - immutato<br />
nel tempo - ci accoglie proprio<br />
come un amico. L’Anita, molto<br />
più coraggiosa di me, con<br />
ampie bracciate si spinge al<br />
largo e nuota come un pesce. I<br />
ricordi ci assalgono ancora una<br />
volta e si pensa al passato, alle<br />
lunghe estati ad <strong>Isola</strong>, quando<br />
con tanta gioia ci si recava su<br />
scoio senza asciugamani, senza<br />
sdraio, degli ombrelloni nemmeno<br />
l’ombra e con un unico<br />
costume da bagno confezionato<br />
in casa.<br />
Dopo i tuffi e le nuotate al<br />
largo, con sulla pelle il profumo<br />
di salmastro, ci si sedeva<br />
sull’erba del Campo Catai, si<br />
faceva merenda, si prendeva il<br />
sole, si leggeva, si lavorava a<br />
maglia, si scherzava e si rideva<br />
con gli amici, trascorrendo in<br />
sana allegria i pomeriggi assolati<br />
di luglio e agosto.<br />
Si ritorna con la mente<br />
ancora più indietro nel tempo,<br />
quando da bambine molto<br />
piccole mia mamma ci accompagnava<br />
su scoio e ci insegnava<br />
a stare a galla, poi a nuotare<br />
e a prendere confidenza con<br />
l’acqua di mare, che ben presto<br />
diventava il nostro elemento<br />
naturale.<br />
Altri ricordi ed emozioni al<br />
momento del pranzo, quando<br />
possiamo gustare il sapore del<br />
buon pesce arrosto, cucinato a<br />
dovere da Anita; questa volta ci<br />
rivediamo attorno al tavolo della<br />
nostra cucina, cinquant’anni<br />
fa, assieme ai genitori e ai<br />
<strong>non</strong>ni…<br />
Vogliamo immergerci, ogni<br />
giorno, sempre più nel nostro<br />
mondo che sentiamo ancora appartenerci.<br />
Il 16 luglio <strong>non</strong> perdiamo<br />
l’occasione di recarci al<br />
Duomo per assistere alla Santa<br />
Messa per la Madonna del Carmine;<br />
ci fa piacere incontrare<br />
alcuni nostri concittadini venuti<br />
da Trieste e <strong>non</strong> possiamo<br />
<strong>non</strong> ricordare le affollatissime<br />
processioni che si snodavano<br />
lungo le principali vie del paese<br />
in onore della Madonna.<br />
Il Duomo è sempre lo stesso<br />
(manca però la bellissima<br />
balaustra di eleganti colonnine<br />
di marmo all’altare maggiore<br />
e manca il pulpito), ci sono i<br />
dipinti agli altari laterali, opere<br />
di artisti famosi, c’è il Sepolcro,<br />
l’altare del SS. Sacramento,<br />
la grotta della Madonna di<br />
Lourdes, ci sono alcuni confessionali<br />
e banchi antichi, c’è<br />
l’organo.<br />
Ritorno più volte in questa<br />
chiesa per alcuni momenti di<br />
raccoglimento oltre che per<br />
assistere alla Messa e mi rivedo<br />
ragazza quando, assieme alle<br />
amiche, dopo la confessione<br />
e la comunione, si ritornava a<br />
casa con la gioia nel cuore. Ecco<br />
il sagrato ed i gradini molto rovinati,<br />
ma sempre gli stessi, che<br />
mi riconducono verso il centro.<br />
Prima però mi soffermo presso<br />
l’asilo infantile e mi permetto<br />
di scostare il cancello di ferro e<br />
dare un’occhiatina all’interno;<br />
mi impressiona lo stato di degrado<br />
e di abbandono, che mi<br />
procura un senso di struggente<br />
malinconia.<br />
Poi arrivo dinanzi all’unico<br />
edificio di un certo valore artistico<br />
tra tante modeste abitazioni,<br />
il palazzo Besenghi, datato<br />
1775, dalla facciata decorata<br />
da stucchi rococò ed inferriate<br />
di rara bellezza. Quante volte<br />
ho accarezzato quel leone di<br />
pietra collocato in angolo! Lo<br />
accarezzo ancora con lo stesso<br />
infantile piacere.<br />
Attraverso strette calli e<br />
campielli giungo in piazza, ora<br />
respiro aria di casa, ma attorno<br />
a me c’è troppo silenzio: mi<br />
mancano il vocìo, il chiacchiericcio<br />
vivace della mia gente,<br />
mi manca la presenza dei vecchi<br />
seduti sui scagni de legno<br />
fuori la porta di casa a prendere<br />
il fresco al soffio del maestrale<br />
(la bava de maistro); mi manca<br />
l’odore del pesce fritto, l’odore<br />
dell’erba appena falciata e trasportata<br />
sino a casa sul dorso<br />
dell’asino; mi manca il fischio<br />
della sirena delle fabbriche che<br />
scandisce l’orario di lavoro di<br />
tante persone. Mi manca la vita<br />
di un tempo.<br />
Malgrado ciò, è molto importante<br />
per me ripetere quotidianamente<br />
le passeggiate per<br />
le strade di <strong>Isola</strong>, accompagnata<br />
da mia sorella Anita e da mio<br />
cognato Lino che, con curiosità,<br />
si interessa ai nostri racconti<br />
di storie antiche. Spesso mi<br />
accompagna pure Nicoletta,<br />
mia nipote, la quale è desiderosa<br />
di conoscere episodi, fatti,<br />
personaggi riguardanti la nostra<br />
famiglia, detti popolari, modi<br />
di dire, usanze e costumi del<br />
paese. Mi ascolta con grande<br />
interesse e stupore e ciò mi<br />
ripaga di quel senso di delusione<br />
ed amarezza provato nel<br />
constatare le tante differenze tra<br />
il passato ed il presente di <strong>Isola</strong>.<br />
Posso così sperare che il nostro<br />
mondo <strong>non</strong> vada perduto e rimanga<br />
vivo nella memoria.<br />
Ma la più suggestiva è<br />
la passeggiata della sera sul<br />
lungomare: si respira insieme<br />
profumo di pini e di mare fino<br />
a Punta de Galo, con la luce<br />
intensa del suo faro, da dove<br />
si ammira Trieste che, di notte,<br />
diventa una spilla di strass. E’<br />
qui che ci piace anche soltanto<br />
guardarlo il mare, sentire il <strong>non</strong><br />
tempo del mare, capire che esso<br />
sta per infinito, eterno e che,<br />
quindi, è più forte della storia.<br />
Maria Vascotto Turco, Udine
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
5<br />
<strong>Isola</strong>ni sull'isola di Cefalonia<br />
Franco Stener<br />
Abbiamo già parlato di<br />
Antonio Pugliese (caregheta),<br />
nato a <strong>Isola</strong> il<br />
6 settembre 1922 nella zona del<br />
Duomo, come atleta della S.N.<br />
“G.Pullino”, azzurro medaglia<br />
d’oro all’incontro triangolare di<br />
Berlino nel 1941 sul “quattro<br />
con” e della sua pluriennale<br />
attività agonistica postbellica.<br />
Ora ci soffermiamo sul suo<br />
periodo di servizio militare,<br />
interessantissima testimonianza<br />
di quanto accadde in quegli<br />
anni difficili e tormentati della<br />
seconda guerra mondiale.<br />
Tutto inizia da una foto, che<br />
Antonio conserva come caro<br />
ricordo. Il 10 luglio 1942, sei<br />
giorni prima della nascita del<br />
primogenito Gianfranco, venne<br />
richiamato dalla Marina Militare<br />
e assegnato alla difesa di<br />
Pola. Su richiesta della Società<br />
“G. Pullino” per poterlo avere<br />
a disposizione dei Campionati<br />
italiani, ai quali dovrà rinunciare<br />
(il “4 con” della G. Pullino il<br />
13 settembre a Padova arriverà<br />
secondo nei senior e primo negli<br />
junior con Marino Viezzoli<br />
al suo posto) viene chiamato in<br />
ufficio, dove trova un altro isolano<br />
richiamato, un certo Lanzi,<br />
che lavorava all’Ampelea.<br />
Purtroppo <strong>non</strong> c’erano tante<br />
alternative: o andare a Trieste<br />
con un imbarco sulla Giulio<br />
Cesare, lì presente per lavori<br />
di manutenzione, o entrare con<br />
meno rischio nel gruppo dei<br />
pompieri dislocato a Vallelunga<br />
(Pola). Scelse la seconda possibilità,<br />
ma di lì a poco, essendo<br />
gli istriani considerati poco affidabili,<br />
venne trasferito, assieme<br />
ad un certo Smundin di Cherso,<br />
sull’isola greca di Cefalonia,<br />
dove arrivò in settembre.<br />
Venne assegnato alla sussistenza<br />
come pesatore e prese<br />
alloggio nella caserma che la<br />
Marina aveva nella città di<br />
Argostoli, la più importante<br />
dell’isola. Una volta alla settimana<br />
si recava su un camion<br />
dell’esercito dall’altra parte<br />
dell’isola, a Lissuri, per portare<br />
i rifornimenti alle batterie dell’esercito<br />
e ai bragozzi italiani,<br />
requisiti per la sorveglianza<br />
lungo la costa e come draga-<br />
Ricordi di guerra di Antonio Pugliese (caregheta)<br />
Gruppo di isolani sull’isola greca di Cefalonia durante la seconda guerra mondiale. Da sinistra, in alto<br />
e in senso antiorario: Antonietto torso, Bruno bulani reduce da un naufragio e lì di passaggio, Antonio<br />
Pugliese caregheta, Nerio tuboli e Giovanni casagranda. Cefalonia è rimasta tristemente famosa per<br />
il terribile massacro subito dalla divisione italiana di stanza nell’isola, dopo l’otto settembre, per <strong>non</strong><br />
essersi arresi ai Tedeschi.<br />
mine; uno di questi aveva come<br />
comandante un certo Marcello<br />
Vida di Pirano.<br />
Un anno dopo il suo arrivo,<br />
l’armistizio dell’8 settembre<br />
1943. La situazione <strong>non</strong> era<br />
facile, lontani e senza precise<br />
direttive; ma ciò che sembrava<br />
più logico era quello di<br />
avvicinarsi a casa. Nel porto<br />
erano ormeggiate due navi:<br />
una cisterna per il trasporto<br />
dell’acqua e un rimorchiatore.<br />
La prima, che sembrava dovesse<br />
partire e che rappresentava<br />
l’occasione migliore, rimase<br />
invece attraccata: contr’ordine.<br />
Mentre si preparava a salpare il<br />
rimorchiatore.<br />
Allora Antonio insieme ad<br />
Achille, un triestino di Marina<br />
lì presente che aveva un cugino<br />
sul rimorchiatore, saltarono su<br />
quest’ultimo e vennero sistemati<br />
sotto prua tra cordami e<br />
catene. Dopo controlli attenti,<br />
arrivò finalmente l’ordine di<br />
salpare e il rimorchiatore prese<br />
il largo seguito da due moto-<br />
zattere armate tedesche, che<br />
fortunatamente presero un’altra<br />
direzione. Era il pomeriggio del<br />
9 settembre. Al pomeriggio del<br />
giorno seguente, un’incursione<br />
aerea tedesca, dopo un sostenuto<br />
mitragliamento, lasciò due<br />
feriti e tanta paura; fortunatamente<br />
il rimorchiatore riusciva<br />
a tenere il mare e la rotta verso<br />
Valona, in Albania, continuò<br />
lungo costa.<br />
Qui arrivati, notarono alcuni<br />
segnali provenienti da terra e<br />
si avvicinarono. Erano militari<br />
italiani in ritirata, che si imbarcarono<br />
prontamente senza<br />
gli zaini, per <strong>non</strong> appesantire il<br />
mezzo. E quindi, piegando di<br />
90°, rotta verso le coste della<br />
dirimpettaia Puglia. Sbarcarono<br />
i feriti a San Cataldo e i rimanenti<br />
scesero a Brindisi.<br />
Qui venne organizzato un<br />
gruppo, che avrebbe dovuto<br />
occupare l’isola d’Elba rimasta<br />
sguarnita, ma vennero preceduti<br />
dai tedeschi e l’azione venne<br />
sospesa. Fu assegnato alle bat-<br />
terie dell’esercito, poste sopra il<br />
cimitero di Brindisi (6° pezzo)<br />
ma, <strong>non</strong> dimostrando attitudine<br />
per questo tipo di armamenti,<br />
venne trasferito in città con<br />
funzione di cuoco.<br />
Dopo un anno e mezzo, la<br />
fine della guerra. Chiese il trasferimento<br />
a Venezia, come avvicinamento<br />
per motivi familiari, e<br />
qui prese alloggio nella caserma<br />
della Punta, verso il Lido. Da qui<br />
una licenza e, rocambolescamente<br />
arrivato a Trieste, si imbarcò<br />
sul bragozzo isolano Napoleon,<br />
che faceva la spola con la cittadina<br />
istriana, dove poté finalmente<br />
riabbracciare la moglie Silvana<br />
e il figlio, che <strong>non</strong> aveva ancora<br />
mai visto. Era la metà del luglio<br />
del 1945.<br />
Nella foto, datata 28 giugno<br />
1943, sono ritratti sei isolani<br />
a Cefalonia, alcuni di stanza<br />
sull’isola e alcuni di passaggio;<br />
pur sempre un valido motivo<br />
per ricordare dei luoghi comuni<br />
senza pensare ai pericoli e alle<br />
tristezze del momento.
6 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
PULLINO PULLINO PULLINO<br />
INIZIATA LA STAGIONE REMIERA 2008<br />
Molto ricco di appuntamenti<br />
anche il<br />
calendario remiero<br />
dell’anno in corso.<br />
Prima nazionale 2008 sul<br />
lago umbro di Piediluco (Terni)<br />
con finali domenica 30 marzo.<br />
Qualificata la presenza pulliniana<br />
con Lia Buzzai nel singolo<br />
femminile junior (ottava<br />
in finale), Giulia Piccirillo nel<br />
singolo femm. ragazze (settima<br />
in finale), Loreenzo Baldini con<br />
Anton Palumbo nel doppio maschile<br />
ragazzi (terzo in finale)<br />
e Andrea Costagliola di Mignovillo<br />
con Matja Zobec nel<br />
doppio senior B (terzi nella piccola<br />
finale), che gareggiavano<br />
assieme agli equipaggi in lotta<br />
per la qualificazione olimpica;<br />
quindi di grande rispetto la loro<br />
prima presenza a confronto dei<br />
titolatissimi avversari.<br />
La stessa squadra, fiore<br />
Flavio Mosetti guarda e annota.<br />
Fulvio Strain, tecnico-atleta tuttofare.<br />
L’interno della canottiera pronto per la spaghettata dopo le fatiche sui remoergometri al Calderòn<br />
2007.<br />
Bruno Derossi controlla i giovani ricordando le<br />
fatiche giovanili.<br />
all’occhiello della società per il<br />
2008, si è distinta domenica 20<br />
aprile alla regata internazionale<br />
di Bled in Slovenia, con Baldini<br />
e Palumbo primi dopo una gara<br />
combattuta dall’inizio alla fine,<br />
la Buzzai ha gareggiato nella<br />
categoria superiore (senior)<br />
classificandosi al quarto posto,<br />
Costagliola e Zobec secondi<br />
nella piccola finale degli under<br />
23 e la Piccirillo con Jessica Caretto<br />
prime nel doppio femminile<br />
ragazze. Lotta sempre più<br />
dura man mano che si entra nel<br />
vivo dell’annata e ci si avvicina<br />
ai grossi impegni.<br />
I pulliniani si sono distinti,<br />
gareggiando contro titolati avversari,<br />
anche alla seconda Nazionale<br />
di Piediluco domenica<br />
27 aprile; settima la Buzzai nel<br />
singolo femm. junior, il doppio<br />
di Baldini-Palumbo primo nella<br />
piccola finale mentre Costagliola-Zobec<br />
e la Piccirillo-Caretto<br />
<strong>non</strong> riuscivano ad entrare nelle<br />
rispettive finali.<br />
Non dimentichiamo però<br />
tutti gli altri, dai master-senior<br />
alle categorie allievi e cadetti,<br />
che difendono i colori pulliniani<br />
nelle altre gare, in prevalenza<br />
regionali, questi ultimi preparandosi<br />
per i maggiori impegni<br />
dei prossimi anni, seguiti dai<br />
tecnici con in testa Maurizio<br />
Ustolin e il DT Donato Ciacchi,<br />
con le rifiniture di Flavio Mosetti,<br />
le attenzioni di Manuele<br />
Baldini, Fulvio Strain e di tutto<br />
il Direttivo e amici con in testa<br />
il presidente Franco Degrassi.<br />
Gli impegni stagionali sono<br />
iniziati con la classica regata di<br />
fondo sul canale di Leme in Istria<br />
il 9 marzo per continuare a San<br />
Giorgio di Nogaro il 16 marzo e a<br />
Trieste-Barcola il 13 aprile.<br />
F.S.
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
7<br />
Artisti in mostra:<br />
“cocktail’’ di Maria Pia Degrassi Felluga<br />
Dopo l’esordio alla<br />
Rassegna degli Artisti<br />
<strong>Isola</strong>ni, Maria<br />
Pia Degrassi Felluga, moglie<br />
del nostro Presidente,<br />
ha continuato il suo percorso<br />
artistico con l’esposizione<br />
di molti suoi lavori<br />
dal 24 febbraio all’8 marzo<br />
all’E.N.D.A.S di Trieste.<br />
Sotto il titolo “Cocktail”<br />
ha spaziato dai molluschi<br />
alle farfalle, dagli uccelli ai<br />
fiori e ai paesaggi usando<br />
pastelli, gessetti e penna a<br />
sfera.<br />
Un folto pubblico ha<br />
assistito all’inaugurazione<br />
della mostra, condivisa tra<br />
Maria Pia e Katalyne Nagy,<br />
affermata pittrice ungherese<br />
e vincitrice della collettiva<br />
allestita dall’ENDAS lo<br />
scorso anno e che, vedendo<br />
qualche disegno di Maria<br />
Pia, l’ha spinta a dedicarsi<br />
a questa attività: intuizione<br />
senza dubbio fondata, e la<br />
mostra ne è la prova.<br />
Un quadro di Maria Pia.<br />
Maria Pia Degrassi Felluga. Ha iniziato la sua produzione in<br />
questi ultimi due anni, esponendo per la prima volta le sue opere a<br />
più tecniche.<br />
Cosa dirà la gente?<br />
Con interesse e meraviglia<br />
sono stati visionati<br />
dagli intervenuti i lavori<br />
della debuttante artista, che<br />
dimostra di possedere un<br />
estro pittorico ed una capacità<br />
di stesura del disegno<br />
che, affinati, la potranno<br />
dare ulteriori soddisfazioni.<br />
Notevoli i lavori a penna a<br />
sfera in cui risalta l’immediatezza<br />
del disegno. Certamente<br />
l’artista ha dentro<br />
di se un carico emotivo che<br />
il tempo, la passione e la<br />
continuità dell’impegno<br />
faranno risaltare: il quadro<br />
intitolato “Viale”, in cui<br />
l’ombra ed il chiarore impregnano<br />
la scena, porta alla<br />
luce l’emotività repressa<br />
dell’artista, cui vanno i più<br />
vivi rallegramenti e il più<br />
sincero augurio di ulteriori<br />
affermazioni in un campo<br />
dove al di là delle cose<br />
rappresentate c’è l’essenza<br />
intima dell’autore.<br />
R.S.<br />
“Cosa dirà la gente?”era il titolo di una nota rubrica<br />
che il settimanale “La Cittadella” pubblicava sul quotidiano<br />
“Il Piccolo”. Ma è stato anche il pensiero che ha<br />
tormentato Mariapia nei giorni precedenti e durante quelli<br />
di apertura della sua mostra.<br />
Sicuramente se fosse dipeso da lei, data la sua timidezza,<br />
questa sua prima <strong>non</strong> sarebbe mai avvenuta. Ma,<br />
stimolata dalla figlia Donatella e dalla sua mentore e<br />
maestra Kataline Nagy Albrecht, ha accettato di esporre i<br />
suoi quadri accanto a quelli della pittrice ungaro-austriaca.<br />
Non si è trattato di un confronto, né poteva esserlo,<br />
essendo la Nagy una veterana e artista affermata.<br />
Tanti i visitatori, molti gli apprezzamenti e, perché<br />
no?, anche qualche piccola soddisfazione economica.<br />
Particolare curioso, la visita inattesa della giornalista<br />
Federica Florian de “Il Gazzettino” di Venezia, che<br />
segue nel Triveneto le mostre di pittura degli artisti alle<br />
prime esibizioni.<br />
Insomma, un esordio temuto, come si confà ai debuttanti,<br />
conclusosi però con positivi risultati.<br />
E.F.
AVVENIMENTI LIETI<br />
8 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Andrea De Mori, sul set del film con Gabriele Salvatores<br />
Ci fa davvero piacere comunicare<br />
notizie dei “discendenti”<br />
della nostra gente,<br />
degli isolani come noi, anche<br />
se la conoscenza diretta delle<br />
persone <strong>non</strong> è più così scontata.<br />
Molto spesso i nostri nipoti <strong>non</strong><br />
li conosciamo affatto.<br />
Questa volta la gradita segnalazione<br />
ci arriva dalla signora<br />
Maura Felluga la quale<br />
richiama la nostra attenzione<br />
su un articolo del quotidiano<br />
locale che, del resto, <strong>non</strong> ci<br />
era sfuggito. Su “Il Piccolo”<br />
dello scorso 22 marzo leggiamo<br />
infatti che alcuni ragazzi sono<br />
stati scelti per partecipare al<br />
film “Come Dio comanda” che<br />
il noto regista Gabriele Salvatores<br />
nei mesi scorsi aveva girato<br />
nella nostra regione.<br />
La parte del “capetto” di<br />
una banda di bulletti di pro-<br />
vincia arroganti e spacconi che<br />
circolano in un centro commerciale<br />
è stata infatti affidata<br />
al figlio della signora Maura,<br />
Andrea De Mori, nipote di<br />
Maria Gherbaz (terassa, 1930)<br />
e di Giordano Felluga (bonassa,<br />
1913), che da tempo purtroppo<br />
<strong>non</strong> ci sono più.<br />
Andrea ha 17 anni, frequenta<br />
l’Istituto Turistico “Sandrinelli”<br />
di Trieste e un giorno,<br />
un po’ per curiosità un po’ per<br />
<strong>non</strong> perdere un’occasione, si è<br />
sottoposto ad un provino ed è<br />
stato scelto proprio dal premio<br />
Andrea De Mori, “bulletto<br />
di provincia” sul set di “Come<br />
Dio comanda” e insieme al regista<br />
Gabriele Salvatores. Il<br />
film uscirà nelle sale il prossimo<br />
autunno.<br />
Oscar Gabriele Salvatores che,<br />
come dice Andrea, ha apprezzato<br />
la prestazione sua e quella<br />
degli altri ragazzi.<br />
A noi il piacere di raccontare<br />
questa piccola storia, che potrebbe<br />
anche <strong>non</strong> finire qui…<br />
27 aprile 1958 – 2008 - Grande festa all’agriturismo<br />
Jurman, a Muggia, con banda e ballo per festeggiare<br />
allegramente i 50 anni di matrimonio di<br />
ANITA COLOMBAN e GIULIO PETRONIO<br />
Il figlio Walter con Fulvia e Alexia e la figlia Emanuela<br />
con Giordano, Alessandro, Lorenzo e Michela insieme<br />
ai tanti amici augurano loro ancora tanta felicità.
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
9<br />
Il 7 gennaio 2008 è nata a<br />
Boston (USA)<br />
SOFIA JIN VASCOTTO<br />
Lo annunciano i genitori<br />
Hulin e Fulvia, i <strong>non</strong>ni Annarita<br />
e Fabio, lo zio Mauro,<br />
Delia, Livino e i parenti tutti<br />
che augurano alla piccola<br />
Sofia ogni bene.<br />
Il 7 aprile, attorniati dalle figlie Nicoletta e Donatella,<br />
dal genero Roberto, dai nipoti Carlo Alberto e Roberta<br />
con Marco e dai parenti ed amici,<br />
ANITA VASCOTTO (dela mora)<br />
e LINO BRIGADINI<br />
hanno raggiunto il felice traguardo dei cinquanta<br />
anni di matrimonio. Un caloroso augurio ad Anita<br />
che il giorno successivo ha compiuto 70 anni.<br />
Cari mamma e papà, Vi abbracciamo con particolare<br />
affetto in questa Vostra festa, che in fondo è anche un po’<br />
la nostra, e per la meravigliosa famiglia che avete costruito<br />
in tutti questi anni.<br />
Nicoletta e Donatella<br />
Lo scorso 20 maggio a Garching (Germania)<br />
ALESSANDRO MICOL ha festeggiato il<br />
suo 11° compleanno. Nella lieta ricorrenza<br />
<strong>non</strong>na Pia e <strong>non</strong>no Emilio gli augurano…<br />
sempre avanti così!!<br />
Nella foto, Alessandro al centro con la maglia<br />
del Garching, la squadra di calcio in cui milita,<br />
durante la partita vittoriosa del 6 aprile in cui<br />
ha messo a segno tre gol.<br />
Il 23 febbraio 2008 è nata<br />
FRANCESCA MASIELLO<br />
portando una ventata di felicità alla mamma<br />
Sabrina Marsi, papà Andrea, <strong>non</strong>no Franco,<br />
zia Cristina e alla pro-zia Lidia Verk… ma<br />
soprattutto al fratellino SIMONE, che il 15<br />
giugno ha compiuto cinque anni.<br />
AVVENIMENTI LIETI
10 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
18 APRILE 2008<br />
Il 15° incontro degli (ormai) ultra-settantenni<br />
I partecipanti all’incontro di quest’anno: Alfio Benvenuti sisoti – Edilio Benvenuti cica – Alfredo Bussani – Gigi Carboni snai – Mario<br />
Chicco loca – Nerio Chicco calfa – Elpidio Delise pipeta – Nerio Delise sensacuor – Mario Drioli tocio – Mario Degrassi musina<br />
– Dario Degrassi fritola – Bruno Degrassi pansalonga – Salvatore Degrassi sucherio – Bruno Derossi bàlego – Mario Giovannini<br />
– Silvano Maraspin piranese – Lucio Marin – Livio Marchesan uci – Neri Marchesan ciaci – Nino Moratto celai – Arduino Musizza<br />
– Livio Musizza – Elio Piccinin – Nino Russignan picirici – Bruno Russignan taca – Nino Troian fasiol – Omero Ulcigrai borin<br />
– Gino e Berto Ulcigrai torso – Vinicio Ulcigrai – Mario Vascotto saco – Fabio Vascotto nadal – Franco Viezzoli – Salvatore Zugna<br />
– Silvano Degrassi – Edio Tog<strong>non</strong> bacàn – Giuseppe (Pini) Zaro – Ottorino Depase – Augusto De Agostini.<br />
Quindici anni fa, quando<br />
la cosa incominciò,<br />
l’ultra era seguito dal<br />
sessantenni. Ora <strong>non</strong> più, ma<br />
bisogna considerare quanto<br />
tempo è trascorso.<br />
Allora, gli amici Claudio<br />
Degrassi e Livio Musizza pensarono<br />
di organizzare un incontro,<br />
almeno annuale, tra<br />
amici, <strong>non</strong> solo per stare un<br />
po’ assieme a chiacchierare<br />
dell’oggi, ma anche al fine di<br />
ripescare dalla propria memoria<br />
tanti fatti e avvenimenti del<br />
passato che, in un paese come<br />
<strong>Isola</strong>, accomunano tutti coloro<br />
che li vissero. Sarebbe di certo<br />
stata una cosa piacevolissima.<br />
L’idea fu accolta con entusia-<br />
CARISSIMI AMICI ISOLANI,<br />
… in quei tempi vivevamo <strong>Isola</strong><br />
come una favola…<br />
il mare si univa al cielo limpido<br />
sopra la nostra terra benedetta<br />
e ci vedeva uniti nella gioia,<br />
nella speranza e<br />
nel credo mai sopito.<br />
Oggi, in questo lieto giorno,<br />
dopo lunghi anni di lontananza,<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> ci vede un’altra volta<br />
riuniti in un abbraccio senza fine<br />
con l’augurio di rincontrarci<br />
ancora tante volte.<br />
Per rinverdire i tempi<br />
dell’infanzia e i momenti più belli<br />
trascorsi a <strong>Isola</strong>... per noi mai finiti<br />
e che mai avranno fine.<br />
Walter<br />
smo da vari amici, tanto che la<br />
partecipazione andò ben oltre<br />
ogni previsione.<br />
Ad Alfredo Bussani fu affidato<br />
l’incarico di raccogliere<br />
le adesioni e di provvedere di<br />
volta in volta a contattare un<br />
locale dove riunirsi in convivio.<br />
Gli fu anche proposto l’arduo<br />
compito di buttare giù quattro<br />
righe da affidare poi a <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong>. Compito questo, che<br />
pure con varie manchevolezze<br />
e strafalcioni linguistici, egli<br />
cerca di portare a termine nel<br />
miglior modo possibile.<br />
All’inizio <strong>non</strong> erano previsti<br />
molti partecipanti, in quanto<br />
si trattava di una cosa improvvisata;<br />
invece la voce si sparse<br />
velocemente e il primo incontro<br />
annoverava già 28 intervenuti.<br />
In seguito fu raggiunta quasi<br />
sempre l’adesione di almeno<br />
quaranta amici. Record, se così<br />
si può chiamare, i 49 partecipanti<br />
nel 2001.<br />
Quest’anno, il 18 aprile,<br />
l’incontro è avvenuto alle 13,<br />
ora più in armonia con l’età dei<br />
convitati, e così sarà anche per<br />
i prossimi anni. Il pomeriggio<br />
è passato veloce, ed è naturale<br />
quando la compagnia è buona<br />
e il desinare pure. E’ mancata<br />
la cantada, che purtroppo negli<br />
ultimi anni è stata spesso<br />
latente.<br />
Ora, in calce a quanto detto<br />
sopra e interpretando il pensiero<br />
di tutti, agli amici che<br />
momentaneamente <strong>non</strong> sono<br />
presenti per motivi di salute va<br />
l’augurio di una pronta guarigione<br />
al fine di godere della<br />
loro presenza nel proseguio dei<br />
nostri incontri.<br />
Doveroso è anche il ricordo<br />
di coloro che in questi anni ci<br />
hanno lasciato: Nino Milloch,<br />
Italo Dudine, Rino Prelaz, Mario<br />
Chicco, Nino Vascotto.<br />
In chiusura, come sempre<br />
grazie a <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> che ci<br />
ospita.<br />
Per il 2009 ci troveremo a<br />
pranzo sempre allo stesso ristorante<br />
VENERDI’ 17 APRILE.<br />
Telefonare ad Alfredo Bussani<br />
(tel. 040-280084) almeno una<br />
settimana prima per la conferma.
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
11<br />
SERGIO GRUBER, Muggia<br />
Ho guardato con molto interesse il Dvd “<strong>Isola</strong> – estate 1952”<br />
che avevo già notato nell’ultimo numero di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Un<br />
bellissimo lavoro, complimenti!<br />
Quando l’amico Fabio Vascotto mi parlò di questo dvd speravo<br />
tanto che mi sarei riconosciuto in qualche immagine e avrei rivisto<br />
qualche mio coetaneo. Purtroppo <strong>non</strong> sono riuscito a riconoscere<br />
nessuno, forse perché sono passati tanti anni o più semplicemente<br />
perché allora ne avevo appena otto.<br />
I luoghi però <strong>non</strong> li ho dimenticati, quelli sono stati sempre<br />
ben presenti nella mia memoria e anche molte sensazioni che, nel<br />
guardare il filmato, mi sono tornate alla mente: i tuffi in mare,<br />
l’odore della “saccaleva” stesa al sole e la sensazione del camminarci<br />
sopra a piedi nudi… Il profumo dell’incenso nelle solenni<br />
festività in Duomo... Le raccomandazioni di mio papà Ottavio<br />
di voler bene a tutti... La paura che provavo alle grida di notte<br />
per le strade (compresi dopo a cosa erano dovute…) ed il piacere<br />
nel sentire i canti nelle osterie o per le feste… Le corse, i giochi<br />
e le baruffe tra coetanei per le contrade di <strong>Isola</strong>... Le fatiche di<br />
mamma Carmela quando portava sulla testa, dalla fontana a casa,<br />
la mastela piena d’acqua o quando ci confezionava le papuse che<br />
velocemente consumavamo... Le folli corse sui carretti con le<br />
baleniere da Loreto giù giù fin quasi al macello… Il buon pesce,<br />
anche se povero (quello ricco si vendeva…), che si mangiava a<br />
casa nostra, e la polenta... Il raro pane bianco o i dolcetti per san<br />
Nicolò... I dispetti alle bambine e le punizioni quando i “grandi”<br />
mi beccavano.. La scuola e le “penitenze”, molte, che mi sono<br />
preso…<br />
Mentre guardavo il dvd mi è venuto alla mente anche un fatto<br />
che <strong>non</strong> riesco a datare ma che mi ha fatto piacere ricordare. Si<br />
tratta, forse, di un’analoga occasione e cioè di una visita di qualche<br />
compaesano venuto da fuori. A me è sempre piaciuto cantare e<br />
per le strade di <strong>Isola</strong> fischiettavo come un canarino, specialmente<br />
la sera per farmi coraggio.<br />
Ma ecco il fatto: un pomeriggio estivo in contrada (via Besenghi)<br />
inscenai un “concertino” per questi ospiti, con una canzoncina<br />
“La bighignela” strimpellando su di una chitarrina giocattolo<br />
che <strong>non</strong> sapevo nemiche suonare. Non saprei dire se fosse una<br />
canzone popolare che si cantava allora o se l’avessi inventata sul<br />
momento, fatto è che a distanza di tanti anni mi è tornata subito<br />
alla mente e che fa così:<br />
E sula porta la ga la campanela,<br />
la bighignela, la bighignela.<br />
E sula porta la ga la campanela,<br />
la bighignela inamorar la fa.<br />
Se te la vedessi<br />
quando che la va a spasso<br />
con quel ragasso,<br />
con quel ragasso.<br />
Se te la vedessi<br />
quando che la va a spasso<br />
con quel ragasso,<br />
inamorar la fa<br />
Se te la vedessi<br />
quando che la va a Messa<br />
così ben messa, così ben messa<br />
Se te la vedessi<br />
quando che la va a Messa<br />
così ben messa,<br />
inamorar la fa.<br />
Leggo sempre con piacere e interesse <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> a casa della mia<br />
mamma Carmela Degrassi, che a luglio compirà 101 anni, però<br />
ho notato che della mia età (ho appena compiuto 64 anni) sono<br />
state pubblicate poche foto; probabilmente perché noi “ragazzi del<br />
dopoguerra” apparteniamo ad una generazione che ha cominciato<br />
a vivere e sarebbe vissuta tra grandi novità ed enormi repentini<br />
Lettere in<br />
Redazione<br />
<strong>Isola</strong>, 1954 – Nella corte della scuola di via Besenghi gli alunni<br />
della quarta classe elementare con il maestro Livio, capodistriano.<br />
Sergio Gruber, che ha inviato la foto, è il secondo da sinistra nell’ultima<br />
fila.<br />
cambiamenti in altri paesi più o meno lontani da <strong>Isola</strong>.<br />
Come tante persone in quegli anni, anche noi eravamo poveri<br />
e la fotografia <strong>non</strong> era compresa nel nostro “lessico” familiare,<br />
per cui mi piacerebbe vedere qualche foto di coetanei e compagni<br />
di gioco o di scuola di allora.<br />
<strong>Isola</strong>ni con o sensa buligo, stemo atenti, perché cussì no va!<br />
La mostra de pitura sospesa, per el calendario no’ iera soldi,<br />
e el giornal trabala.<br />
Cari paesani, gavemo perso e lassà <strong>Isola</strong>, ‘desso vardemo de no<br />
perder anche el giornal <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> perché xe un patrimonio<br />
de vita, cultura e storia.<br />
<strong>Isola</strong>ni, forsa!, restemo unidi e <strong>non</strong> sparpagliai… e volemose<br />
ben, che no costa niente.<br />
El giornal invese costa, perché xe duto aumentà. Dovessi<br />
finanziarlo la Region o magari el Governo… El giornal xe la<br />
nostra fede, la nostra bandiera.<br />
Cari isolani, restemo unidi e vignimo in sede per far quatro<br />
ciacole e veder come va la situasion.<br />
Un saludo sincero a duti i paesani de Trieste e a quei in Italia<br />
e al’estero da<br />
Gino Dagri (biri)<br />
Veramente afflitti per la triste notizia della morte di Olivo<br />
Colomban Vi inviamo il nostro più profondo e sincero cordoglio<br />
e preghiamo Dio perché gli conceda la pace e la serenità<br />
eterna.<br />
Famiglia Morandini,<br />
Ristorante Belvedere di Tricesimo
12 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Lettere in<br />
Redazione<br />
NERINA GOINA (passoni), Portogruaro<br />
Desidero far conoscere a tutti gli isolani che leggono la nostra<br />
rivista un paio di poesie che mia nipote Patrizia Donello ha scritto<br />
all’età di dieci anni, una delle quali è stata anche pubblicata<br />
sul giornale locale di Bibione (VE). Patrizia compirà 17 anni e<br />
frequenta con molto profitto il liceo classico, ha innumerevoli<br />
interessi e continua pure a scrivere poesie, ma io, come <strong>non</strong>na,<br />
ho preferito scegliere queste per la loro spontaneità e freschezza<br />
veramente insolite per una ragazzina della sua età.<br />
MARE<br />
Quando il sole s’alza in cielo<br />
sopra il mare i gabbiani prendono il volo.<br />
Nel rosso tramonto un pesce solitario nuota leggero<br />
mentre le onde sono solcate da un veliero.<br />
A sera inoltrata sale la brezza marina<br />
vhe accarezza la quiete della cittadina.<br />
Cala la notte e un faro illumina la via<br />
ai pescatori andati in avaria.<br />
Sorridon le stelle specchiandosi nel mare<br />
dove dondolano le onde che la luna fa luccicare.<br />
Il mormorio delle onde un bimbo fa calmare,<br />
questi sono i momenti felici che ci regala il mare.<br />
SERA<br />
E’ sera.<br />
Il sol se ne va e arriva la luna,<br />
le stelle si svegliano ad una ad una.<br />
L’urlo del gufo è come il lamento<br />
di un uomo che soffre per un suo segreto tormento.<br />
Tutto tace e regna la notturna pace.<br />
Nei fossi le rane cantano un inno alle stelle,<br />
rispondono al coro i grilli e le raganelle.<br />
Arriva il momento in cui la chiara notte cede il posto all’alba<br />
oscura<br />
e il calore del giorno sovrasta la notturna frescura.<br />
PER L’ANNIVERSARIO DEI MIEI NONNI<br />
Quaranta anni di matrimonio, quarant’anni d’amore<br />
vissuti nella gioia, talvolta nel dolore,<br />
ma sempre con la saggezza che viene dal cuore.<br />
Per quel dì di quarant’anni fa<br />
vi ringraziamo per la vostra fedeltà,<br />
per la vita che ci avete donato<br />
e per i giorni lieti che ci avete dato.<br />
Perciò oggi in allegria tutti insieme vi diciamo<br />
che vi vogliamo tanto bene!!<br />
Patrizia Donello (V elementare)<br />
MARIO BRESSAN, San Zeno (BS)<br />
Seguendo l’ultima campagna elettorale dei vari gruppi politici<br />
e ascoltando le loro varie promesse per risollevare questa nostra<br />
bistrattata Italia e <strong>non</strong> intravedendo niente di buono all’orizzonte<br />
per noi comuni mortali (economicamente parlando), con la memoria<br />
sono andato indietro a parecchi anni fa, quando la situazione<br />
era più o meno la stessa: inflazione senza controllo, prezzi alle<br />
stelle… promesse, promesse… allora come oggi.<br />
In quel periodo per alleviare il dramma promossero ed ottennero<br />
la cancellazione di alcune feste infrasettimanali (per far<br />
lavorare di più le varie maestranze e categorie di lavoratori) e<br />
– dulcis in fundo – l’eliminazione della contingenza.<br />
Memore di quel periodo (la situazione della famiglia Italia è<br />
più o meno come allora) ho buttato giù queste righe, che vi invio<br />
insieme ad un caro saluto a tutti gli isolani sparsi per il mondo…<br />
con nostalgia.<br />
LA STORIA SI RIPETE<br />
Tanti anni fa’… vi ricordate, una volta?<br />
Per San Pietro si andava fuori porta,<br />
si godevano i ponti infrasettimanali<br />
con il beneplacito degli industriali.<br />
Ma, ahimè, la crisi e l’inflazione avanza,<br />
tutti cercano di <strong>non</strong> dare importanza,<br />
però si prospettano tempi di austerità e<br />
una soluzione urgente bisogna trovà...<br />
Si riuniscono tutti, allora, dai democristiani<br />
ai liberali, a quelli di destra, ai repubblicani,<br />
dal PSDI, ai pici, ai socialisti<br />
<strong>non</strong> dimenticando, certo, i sindacalisti.<br />
Dopo tante discussioni… la lieta novella.<br />
Volete saperla? E’ proprio bella!<br />
I nostri “Signori” han programmato:<br />
il festivo infrasettimanale sia abrogato.<br />
Son d’accordo governo e sindacato,<br />
così sia: approvato e sentenziato.<br />
Con una prospettiva allarmante e nera<br />
ci dicevano: con calma, aspetta e spera.<br />
Il tempo, con tanti sacrifici, passava<br />
ma la situazione, purtroppo, <strong>non</strong> migliorava.<br />
A qualcuno, un genio, si accende la lampadina<br />
E dall’oggi al doman, una mattina<br />
sentenzia: per combattere l’inflazione<br />
tagliamo la contingenza, salveremo la situazione.<br />
Così chi ci va di mezzo in questo drammone<br />
è sempre il solito – guardacaso – pantalone.<br />
E da allora tanti anni son passati:<br />
<strong>non</strong> è che siamo migliorati… anzi peggiorati.<br />
L’ISTAT sentenzia: è in salita l’inflazione,<br />
perciò si ripete, come allora, il drammone.<br />
Non è servito togliere la contingenza, le festività.<br />
Bisogna tirar la cinghia e cercare di campà…<br />
Con l’entrata dell’euro, la nuova moneta,<br />
si sperava in una ripresa, anche se lenta.<br />
Adesso <strong>non</strong> sanno a che santo votarsi:<br />
chiacchiere, chiacchiere, si migliorerà? Può darsi.<br />
Bisogna di certo cambiare le teste delle personalità<br />
e far sì che le promesse siano verità,<br />
altrimenti la naufragante nostra Italia<br />
si troverà a picco e per salvarla <strong>non</strong> ci sarà battaglia.<br />
Siamo nell’anno del Signore duemilaotto<br />
Qua in Italia sta succedendo un quarantotto.<br />
Le speranze son riposte nel P.D. e nel P.D.L.:<br />
se <strong>non</strong> trovano rimedi piangeremo o rideremo.<br />
A crepapelle
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
13<br />
In questo numero della mia<br />
rubrica, dedicata ai giovani<br />
nipoti degli isolani, parlerò<br />
di un amico <strong>non</strong>ché collega.<br />
Si tratta di Davide Vesnaver,<br />
figlio della signora Franca<br />
(isolana doc) e di papà Mario<br />
(originario di Santa Lucia).<br />
Infanzia e adolescenza passati<br />
nel rione di Chiarbola a<br />
Trieste, consegue il diploma<br />
di ragioniere presso l’Istituto<br />
da Vinci. Il suo sogno da ragazzino<br />
era quello di diventare<br />
alpino, sogno che, da persona<br />
tenace qual è, si è realizzato.<br />
Ha frequentato per cinque mesi<br />
il Corso Ufficiali ad Aosta,<br />
passando poi a Gemona del<br />
Friuli dove ha trascorso dieci<br />
mesi come sottotenente di<br />
complemento.<br />
Ritornato alla vita civile si<br />
è ovviamente iscritto all’Associazione<br />
Nazionale Alpini<br />
dove ha dato sfoggio delle sue<br />
Terza generazione<br />
Davide Vesnaver (a sinistra) al termine di una gara podistica insieme<br />
ad Alessandro Gargottich, curatore di questa rubrica.<br />
qualità canore facendo parte del<br />
coro della locale sezione. Prima<br />
di diventare vigile urbano<br />
ha svolto numerosi lavori, tanto<br />
per citarne alcuni il bagnino<br />
e il postino, a dimostrazione<br />
del fatto che i figli dell’Istria<br />
difficilmente se ne stanno con<br />
le mani in mano e amano essere<br />
indipendenti dai loro genitori.<br />
Dopo un paio d’anni trascorsi<br />
in giro per la nostra regione,<br />
sempre come agente di polizia<br />
locale è arrivato il tanto atteso<br />
concorso a Trieste e l’assunzione<br />
definitiva.<br />
Sportivo praticante, appassionato<br />
di montagna, sci alpinismo<br />
ma soprattutto di bicicletta.<br />
Ha partecipato a numerose gare<br />
di mountain-bike in tutto il<br />
Triveneto ed ha effettuato numerose<br />
escursioni ciclo-turistiche<br />
in Austria, Spagna e persino in<br />
Nuova Zelanda. Negli ultimi<br />
anni si è appassionato di podismo,<br />
partecipando – tra l’altro<br />
con ottimi risultati – a numerose<br />
gare di livello provinciale.<br />
Concludo, invitando tutti<br />
quelli che volessero raccontare<br />
le loro piccole o grandi<br />
esperienze di vita a contattarmi<br />
alla mail gral95@virgilio.it.<br />
Risponderò a tutti e pubblicheremo<br />
sicuramente quello che ci<br />
verrà inviato.<br />
Alessandro Gargottich<br />
UN’ANAGRAFE NON UFFICIALE: I NOSTRI “SORANOMI”<br />
Antonio (Tonin) Vascotto nel 1987 aveva pubblicato il suo libro<br />
“Voci della parlata isolana”, “in devoto omaggio a <strong>Isola</strong> d’Istria”<br />
come era riportato nella copertina. In appendice aveva elencato<br />
tutti i “soranomi” isolani (noti e meno noti), preceduti da questo<br />
breve racconto in rigoroso dialetto dove aveva inserito, in carattere<br />
neretto, alcune decine di questi soprannomi. Alcuni di questi<br />
sono simpatici, pittoreschi, altri indifferenti e senza un preciso<br />
significato, alcuni anche un po’ pesanti o sconvenienti. Ma rimandano<br />
l’immagine di una vita povera e semplice nel nostro paese<br />
in un’epoca – come ricorda sempre Vascotto – in cui nessuno era<br />
veramente suscettibile quanto al proprio soprannome.<br />
La Maria de legno se alsa al’alba, e la pensa de far pal suo<br />
Momi una bona manèstra, una mesalana coi capusi e qualche<br />
fasiol, con quel bon gusto de garbo. Ma prima la va a messa, e co’<br />
la torna la incontra Ilario dela marineta, che iera stà la note a pescar<br />
col caicio. La ciol duto quel che a ghe ga dà: bòbe, una bòsega,<br />
un ragno, dei barboni, un bel folpo, un grosso guato sàlo, parfin<br />
qualche garùsa. Lù ghe conta che co’ a sé andà par mar la sera<br />
prima iera bonàsa e un poco de caligo, po’ sé vegnù una bava de<br />
vento e ala fin un lisier borìn, e a ga possù tirar su le nasse e anca<br />
pescar; iera anca de quei che pescava a tràta e cole coce.<br />
Con duta la roba che la gà, ala dona ghe vien voia de far un<br />
bòn tocio, un brovetùso, e condir po’ quatro bigoli. La impisa el<br />
fogo coi fraschi, che i sé umideti e i fa fumi e qualche falisca.<br />
Prima de meterse a cusinar la va a ciamar el fio. La camera<br />
sé scura, e alora la impisa una candeleta, ma Momi no se movi,<br />
a no versi i oci, le sue rece no le senti i sighi dela màre; ela lo<br />
scassa e lù dir: “Stago mal, go come una tremariola. No far ‘sto<br />
bacàn, ‘sta cagnara!”<br />
- Va là, cagòn, no te me ciapi de meso, chi sa che caregheta che<br />
varè fato ieri sera; te varà bevù un bucalòn de vin, magari anca aquavita!<br />
Te son una sùca svoda! E po’ la matina te dormi come ‘na talpa.<br />
Ma a mì no te me conti gnanca una flocia, <strong>non</strong> son miga lele!”.<br />
- Te giuro, mama, che no ‘vemo bevù. Semo ‘ndai in campeto<br />
de Manasse, e ‘vemo trovà una grande fighera de bianchi, bèn<br />
fati. La ‘vemo netada duta, no sé restà gnanca un figheto, anca<br />
perché Gigi ga vossù impinirsene un bàlego. Ma co’ stemo finindo,<br />
sentimo che come una bomba riva el paròn. In furia se ‘vemo dà<br />
ala fuga, la nostra fortuna sé stada la nòte fonda e le gambe bòne.<br />
A casa dopo me sentivo cussì sgionfo che gò dovesto molàr duti<br />
i busi dela cintura e calarla soto el buligo.<br />
- Gò capì, sè boni de far solo robe de chebe. Bòn, se te staghi<br />
mal no’ te varà voia de magnar sta matina. Ve vò prontà un pignatùso<br />
de cafè cola late e ‘na fregoleta de pinsa co’ una frìtola.<br />
- Ma no, mama, magnarò. E no stà a vardarme de storto, te<br />
son come una tarma! Sa cos’che me piasese? Una feta de quel<br />
bòn parsutìn crudo che pica in cusina, co’ un gioso de butiro<br />
sora de un tocheto de pan, e se sè do patatine frite.<br />
La mare la va via fasendo finta de eser rabiada, ma la ghe vol<br />
tanto ben a ‘sto fio unico, vedova come che la sé, che la ghe dà<br />
duto quel che a vòl.<br />
E la ghe fa quel bon pranso che disevo, badando ala tecia<br />
con amor… e meti una prèsa de sal, e serca se va ben, e prepara<br />
rucola e radicio in salata. A mesogiorno lu se imbacia dele<br />
bone robe che la Maria de legno ghe gà prontà, ma a no ghe dir<br />
gnanca un grasie. Pecà, ela bona come un panbèlo, lù invese un<br />
fio sensacuor!<br />
Antonio Vascotto
14 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Piccola cronaca dalla stampa istriana dell’epoca<br />
ISOLA NEL PERIODO ASBURGICO<br />
Gite a <strong>Isola</strong> per la tombola – Botte tra isolani<br />
e capodistriani al “Bonavia” – La protesta per<br />
il “caro gas”<br />
Ferruccio Delise<br />
In una delle tante ricerche, abbiamo trovato tre brevi testimonianze<br />
che riguardano la nostra <strong>Isola</strong> ai tempi dell’Impero<br />
Asburgico. Pur essendo brevi, queste testimonianze meritano<br />
di essere citate perché, scritte nei quotidiani di Trieste e di<br />
Pola, ci riportano indietro di un centinaio di anni e ci raccontano<br />
piccole storie di un’epoca vissuta dai nostri <strong>non</strong>ni.<br />
Nel 1903 ad <strong>Isola</strong> esisteva l’impresa di navigazione a<br />
vapore di Nicolò Drioli e Giovanni Bologna, proprietari dei<br />
piroscafi “<strong>Isola</strong>no” e “Besenghi”, e siccome il 30 agosto del<br />
1903 nella nostra cittadina si teneva la rituale “tombola”in<br />
piazza Stefania (poi Piazza Garibaldi ed ora Piazza Grande)<br />
i nostri bravi imprenditori pensarono di mettere a disposizione<br />
dei gitanti triestini uno dei loro “vapori” con una corsa<br />
straordinaria.<br />
Chi di noi <strong>non</strong> ricorda la famosa tombola in Piassa, anche<br />
se nati alla fine degli anni ’30 del XX secolo, quando il tabellone<br />
con le caselle numerate e girevoli era esposto su una<br />
finestra del Municipio e, dopo il suono della tromba, veniva<br />
chiamato ad alta voce il numero estratto?<br />
Orbene, i nostri bravi imprenditori, sapendo che <strong>Isola</strong> tra<br />
le località del litorale era la meta preferita dei triestini sia per<br />
la sua nota ospitalità ed allegria ma anche per il buon vino<br />
(ed in particolare il refosco), per quella domenica organizzarono<br />
una corsa straordinaria del vaporetto, pubblicizzata<br />
con questo annuncio su “Il Gazzettino” di Trieste del 30<br />
agosto 1903:<br />
GITE PER MARE<br />
Per <strong>Isola</strong>, in occasione del giuoco della tombola, il piroscafo<br />
“Besenghi” partirà da Trieste alle 3.20 pom. e da<br />
<strong>Isola</strong> alle 7.20 pom.<br />
***<br />
La seconda testimonianza è meno lieta perché interessa<br />
una furiosa lite tra isolani e capodistriani, venuti ad <strong>Isola</strong> in<br />
occasione della festa di San Donato, lite che finì al Tribunale<br />
di Pirano e nella rubrica “La vita in provincia” del giornale<br />
triestino “Il Gazzettino” del 5 settembre 1903.<br />
Il campanilismo e le discordie tra le due cittadinanze erano<br />
frequenti e per svariati motivi, che comprendevano anche lo<br />
sport e le ragazze, e si protrassero fino al periodo dell’esodo<br />
negli anni ’50, dopo il quale abbiamo fraternizzato perché<br />
reduci della medesima odissea e bisognosi uno dell’altro.<br />
Nonostante tutto, sia a noi che a loro, quando abitavamo<br />
nella millenaria terra dei nostri avi, capitava di recarci nell’altra<br />
cittadina. Ricordo per esempio i miei zii di Capodistria<br />
che venivano ad <strong>Isola</strong> in occasione delle feste con il loro carro<br />
trainato dal cavallo, e alla fine della festa si finiva in allegria<br />
in una delle tante osterie isolane, dove gli innumerevoli canti<br />
nostrani erano accompagnati dalla fisarmonica.<br />
Ma <strong>non</strong> sempre è così, e questo che segue ne è un tipico<br />
esempio, anche se di oltre cento anni fa, quando finirono in<br />
prigione 28 persone e furono condannati cinque capodistriani<br />
e tre isolani. Riportiamo integralmente il testo dell’articolo.<br />
DIBATTIMENTO PER I FATTI DI ISOLA<br />
Da Pirano, 4 settembre – Oggi si tenne il dibattimento per<br />
i noti fatti di <strong>Isola</strong> che si svolsero il giorno 10 agosto, fiera<br />
di San Donato. <strong>Isola</strong> in quel giorno festeggiava il patrono.<br />
Alla sagra oltre a molti forestieri prese parte una compagnia<br />
di giovanotti capodistriani, i quali alla sera trovandosi nell’osteria<br />
Bonavia (di fronte al Giardino Pubblico) incominciarono<br />
ad altercare, a quanto credesi per antichi rancori tra<br />
capodistriani ed isolani. In breve i due contendenti vennero<br />
alle mani: nel locale ove si trovavano volava per aria quello<br />
che loro capitava tra le mani.<br />
Nella terribile zuffa accesasi, d’ambe le parti ci furono i<br />
malconci ed i feriti. A battaglia finita i proprietari dell’osteria,<br />
coniugi Ferluga (Felluga) ebbero a constatare che nel<br />
loro locale tutto era rovinato: sedie, bicchieri, boccalette<br />
e tavole andarono in pezzi. Il danno che ebbero a soffrire<br />
ascende a corone 238.<br />
Per questi fatti vennero nella notte istessa ed il giorno<br />
appresso arrestati 28 individui, i quali furono passati nelle<br />
carceri di Pirano a disposizione dell’autorità giudiziaria.<br />
La Procura di Stato di Trieste rilasciò gli atti al nostro<br />
Giudizio <strong>non</strong> avendo essa trovato che i fatti possano rivestire<br />
un delitto di crimine. La sala del Giudizio è zeppa, regna<br />
un caldo soffocante.<br />
L’Aggiunto De Gresic presiede il dibattimento e passa<br />
all’interrogatorio degli accusati i quali sono in contraddizione<br />
con le deposizioni odierne e quelle precedenti scritte<br />
nei verbali.<br />
I molteplici testimoni chiamati confermano tutti l’atto di<br />
accusa.L’avvocato Fragiacomo rappresenta i danneggiati<br />
e chiede la condanna degli imputati ed il risarcimento dei<br />
danni.<br />
L’avv. Bubba difende gli accusati isolani, tentando scalzare<br />
l’atto d’accusa mitigando la responsabilità dei fatti. Chiede<br />
per taluni l’assoluzione e per altri mitigazione della pena.<br />
L’avv. Ventrella difende gli accusati di Capodistria e li fa<br />
apparire irresponsabili dei fatti.<br />
Il giudice pronuncia sentenza che condanna: Pugliese<br />
Giacomo (isolano) a sei settimane di arresto, Laero Giovanni<br />
a cinque, Riosa Angelo a tre, D’Este Giovanni (isolano) a<br />
tre, Dell’Ore Giovanni (isolano) a tre, Riccobon Giuseppe<br />
a due, Conte Nazario a due e Conte Pietro a due. L’arresto<br />
degli accusati viene inasprito da un digiuno.<br />
Inoltre sono condannati a rifondere “in solidum” ai<br />
danneggiati coniugi Ferluga (Felluga) l’importo di 848<br />
corone.<br />
Gli altri accusati sono stai assolti.<br />
***<br />
Nel 1913 <strong>Isola</strong> e Pirano erano le due città dell’Istria che<br />
avevano un gasometro per fornire il gas alle case e illuminare<br />
alcune zone della città. La mia generazione <strong>non</strong> ricorda
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
15<br />
i fanali a gas in alcune piazze o rive di isola, ma ricordo<br />
benissimo l’utilizzo del gas a casa mia, con cui si integrava<br />
l’uso della cucina a legna e carbone (sparghert). Ricordo<br />
anche le vecchie tubature quasi coperte dalla malta e dalle<br />
numerose verniciature, che avevano al centro del soffitto<br />
della cucina il loro bel tappo, e che nel passato servivano ad<br />
illuminare il locale.<br />
E come <strong>non</strong> ricordare gli innumerevoli lunedì mattina<br />
quando, con un altro collega apprendista dell’officina di<br />
Mario Dudine detto Acquavita, ci recavamo al gasometro ed<br />
attendevamo nella lunga coda il nostro turno per acquistare<br />
il carbone coke che serviva per la nostra fucina, e che per il<br />
resto della giornata, seduti per terra in “bottega”, dovevamo<br />
sminuzzare con il martello.<br />
Di questo gasometro e del suo gas abbiamo trovato<br />
un articoletto alquanto interessante nella prima pagina de<br />
“Il Giornaletto di Pola” di martedì 13 marzo 1913, a proposito<br />
del “caro gas” a <strong>Isola</strong> quando dominava l’Austria,<br />
confermandoci per un’ennesima volta che i nostri <strong>non</strong>ni<br />
1933: <strong>Isola</strong> nella guida del Touring Club Italiano<br />
Comunicazioni: stazione<br />
della ferrovia Trieste-Parenzo<br />
(da Trieste km 30) – Linee di<br />
navigazione della Società Istria-<br />
Trieste per Trieste, Brioni, Pola<br />
e dell’Impresa di Navigazione<br />
Schiavoni pel servizio locale<br />
con Trieste – Autocorriera per<br />
Capodistria e Trieste.<br />
Notizie Generali: Comune<br />
della provincia di Pola, di abitanti<br />
9435 – Posta, telegrafo<br />
– Acquedotto – luce elettrica a<br />
220 V – Gas – Medici (anche<br />
dentista) – Farmacia – Negozi<br />
per tutti i rifornimenti – Autorimesse<br />
con vetture a nolo.<br />
Piccola cittadina d’aspetto<br />
semplice e ridente, agglomerata<br />
su una penisoletta, d’onde si<br />
dirama alle pendici delle verdi<br />
colline retrostanti; sorgono tra<br />
esse numerose ville. La cittadina<br />
è animata ed è sede di alcuni<br />
stabilimenti per la lavorazione<br />
del pesce.<br />
Bagni: La località è frequentata<br />
specialmente d’estate<br />
per i bagni che si fanno in due<br />
punti differenti ad est e ad ovest<br />
della penisola, il Bagno Levante<br />
ed il Porto Apollo.<br />
Il Bagno Levante è uno stabilimento<br />
montato su palafitte con<br />
150 cabine di legno disposte su<br />
doppia fila, fronteggiate da un<br />
ampio terrazzo: davanti ad un’ala<br />
di esso è praticata una spiaggia<br />
artificiale con sabbia di riporto. Il<br />
fondo marino è composto di sabbia<br />
fine ed è lentamente declive,<br />
sì d’aversi uno specchio d’acqua<br />
bassa di oltre 100 metri. Lo stabilimento<br />
è fornito degli impianti<br />
igienici e di buffet. L’esposizione<br />
è a nord-ovest; d’estate è costantemente<br />
ventilato dalle brezze di<br />
mare (maestrale, nord-ovest). Il<br />
prezzo delle cabine è di lire 80<br />
al mese.<br />
Lo stabilimento di Porto<br />
Apollo è montato su palafitte, in<br />
corrispondenza di una banchina<br />
che forma una lunga terrazza<br />
per i bagni di sole: possiede<br />
40 cabine di legno su doppia<br />
fila, con WC. Il fondo marino<br />
è basso per una estensione di<br />
oltre 80 metri ed è sabbioso.<br />
Il prezzo delle cabine è di lire<br />
<strong>non</strong> tolleravano le ingiustizie. Riportandolo integralmente,<br />
terminiamo questa breve parentesi della nostra <strong>Isola</strong> sotto il<br />
dominio asburgico.<br />
100 al mese.<br />
MANIFESTO SEQUESTRATO<br />
<strong>Isola</strong>, 12 maggio 1913 – Un comitato cittadino avea pubblicato<br />
un manifesto alla cittadinanza per ringraziarla della<br />
adesione compatta ed unanime all’azione di protesta contro<br />
la società del gas, per ottenere una riduzione del prezzo del<br />
consumo. Con somma meraviglia il comitato si vide sequestrato<br />
dall’autorità politica (austriaca) il manifesto, che <strong>non</strong><br />
attaccava nessuna persona, ma si limitava a stigmatizzare<br />
l’agire poco riguardoso di una società forestiera, la quale<br />
mentre fa grandi concessioni nei prezzi di suoi prodotti ad<br />
industrie dirette dai tedeschi, <strong>non</strong> ha nessun riguardo per i<br />
cittadini stessi, i quali sono costretti ad accettare altissime<br />
tariffe. Vari sono i commenti, su questo inesplicabile sequestro<br />
dell’autorità politica distrettuale.<br />
Alberghi, pensioni ed alloggi<br />
– La tassa di soggiorno<br />
è percepita nella misura del<br />
10% del prezzo della camera o<br />
dell’alloggio.<br />
Hotel Porto Apollo – camere<br />
40, letti 70 – Giardino<br />
e parco – Pensione maggiosettembre<br />
lire17-26 incluso il<br />
bagno di mare) – L’albergo,<br />
circondato da un grande parco,<br />
è situato sulla riva del mare<br />
in una insenatura ad ovest<br />
dell’abitato in corrispondenza<br />
dello stabilimento balneare<br />
omonimo, che appartiene ad<br />
esso. La posizione è attraente e<br />
tranquilla, la casa di bell’aspetto<br />
e ben tenuta.<br />
Albergo alla Stazione – camere<br />
18, letti 30 – Giardino<br />
– Pensione tutto l’anno lire<br />
12-16. L’albergo è vicinissimo<br />
alla stazione: appartiene ad esso<br />
il Bagno Levante ove i pensionanti<br />
possono avere le cabine a<br />
lire 60 mensili.<br />
Albergo Menis – Camere<br />
15, letti 25 – Pensione tutto<br />
l’anno lire 24-18.<br />
Albergo Bonavia – Camere<br />
5, letti 8 – Pensione tutto l’anno<br />
lire 14-16.<br />
Albergo Istria – camere 2,<br />
letti 3 – Pensione tutto l’anno<br />
lire 11-15.<br />
Pensione Riviera – camere<br />
11, letti 22 – Pensione tutto<br />
l’anno lire 18-20 (bagno di<br />
mare compreso) – Presso il<br />
mare con bagno proprio.<br />
Nell’abitato e nei dintorni<br />
appartamenti e ville da affittare,<br />
a mese o a stagione. Non<br />
sono fornite né le posate né la<br />
biancheria.<br />
Sport, ritrovi, svaghi :<br />
barche a remi o a vela – teatro<br />
– cinematografo – trattenimenti<br />
e festeggiamenti nell’estate.<br />
Informazioni presso il Municipio<br />
e presso la Società Promozionamento<br />
Forestieri<br />
Da “Guida pratica ai luoghi di<br />
soggiorno e di cura d’Italia”<br />
Touring Club Italiano, Milano<br />
1933
16 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
I nostri sacerdoti nel periodo napoleonico<br />
Ferruccio Delise<br />
Dovevano avere un patrimonio personale per mantenersi decorosamente<br />
Quasi duecento anni fa, nel 1811, quando <strong>Isola</strong> apparteneva<br />
al Regno d’Italia e Napoleone Primo ne era il suo Re, i<br />
nostri concittadini Bortolo Costanzo, Antonio Carboncich,<br />
Antonio Vascotto e Giovanni Delise scelsero di diventare sacerdoti.<br />
Essi avevano già frequentato il Convitto del Seminario vescovile di<br />
Capodistria per due anni, come rileviamo da uno dei tanti certificati,<br />
e nella documentazione che vedremo, ognuno di essi viene chiamato<br />
Chierico o Prè.<br />
Per poter accedere al suddiaconato e successivamente diventare<br />
sacerdoti, essi dovevano avere per legge un certo patrimonio, una<br />
specie di “dote” onde poter con decenza mantenersi nella Carriera,<br />
come recita uno degli Atti notarili che vedremo in queste puntate. La<br />
documentazione per ognuno di loro comprende anche un’estratto di<br />
nascita e battesimo del Parroco di <strong>Isola</strong> Giovanni Fancio, legalizzato<br />
dal Municipio isolano; un Certificato di frequenza al Seminario; il<br />
benestare del Vicario Generale Capitolare di Capodistria, datato 12<br />
febbraio 1811, che lasceremo per l’ultima puntata, perché è cumulativo<br />
per otto nostri conterranei, compresi i quattro isolani.<br />
Quasi tutti i manoscritti sono discretamente leggibili tranne<br />
qualche parola. Quello del parroco isolano, che aveva una calligrafia<br />
simile ai geroglifici egiziani, ci ha fatto perdere più tempo per capire<br />
cosa egli aveva scritto, anche perché contiene simboli e abbreviazioni.<br />
Pertanto, le parole <strong>non</strong> individuate, saranno indicate con dei<br />
puntini seguiti dal punto di domanda; se riportate ma dubbiose, esse<br />
saranno seguite da un punto di domanda.<br />
Questi documenti storici sono alquanto interessanti sotto ogni<br />
punto di vista, e noi li riportiamo in originale con gli eventuali errori.<br />
La sequenza dei quattro nominativi è dovuta al fatto che il primo<br />
possedeva alcuni documenti del 1809, compreso quello di un<br />
notaio (nodaro) di Capodistria, gli altri tre avevano tra l’altro un<br />
documento con la stessa data e del medesimo notaio di <strong>Isola</strong>, che<br />
aveva segnato il numero progressivo dell’Atto notarile. In questa<br />
puntata riportiamo la documentazione del Chierico Bortolo Costanzo,<br />
il quale l’aveva ottenuta già nel 1809, tranne il benestare del<br />
Vicario, che otterrà nel 1811 come gli altri tre isolani e <strong>non</strong> si sa per<br />
quale motivo.<br />
N. 155. Copia di prima edizione<br />
“Regno d’Italia”<br />
Napoleone I, per la Grazia di Dio e per le Costituzioni Imperatore<br />
de Francesi Re d’Italia e Protettore della Confederazione del Reno<br />
a tutti i presenti e futuri salute =<br />
Capod’Istria questo giorno venticinque settembre 1809 . /. nove<br />
. /.<br />
Munito di speciale Mandato di Procura portante la data del giorno<br />
22 Agosto ultimo decorso debitamente Registrata sotto il giorno<br />
6. Corrente, e che al presente resterà per inserto si è personalmente<br />
Costituito dinnanzi me Gio Maria Gravise Gravisi residente in questo<br />
Capo Luogo, ed alla presenza delli Signori Gravisi Lepido del fù<br />
Giuseppe, e Buttig<strong>non</strong>i Pietro del fù Lorenzo entrambi domiciliati in<br />
Capod’Istria, il Signor Michiel Costanzo del S. r Domenico, oriundo<br />
e domiciliato nella Comune, e Località d’<strong>Isola</strong> soggetta a questo<br />
Cantone ma ora commorante in questo medesimo Capo Luogo a me<br />
medesimo Nodaro e Testimonj perfettamente noto, il quale dichiarando<br />
di agire colla facoltà impartitagli col predichiarato Mandato di<br />
Procura dalli di Lui Genitori signori Domenico Costanzo, e Zannetta<br />
nata Totto, deviene per nome, e conto di essi alla Stipulazione del<br />
presente solenne Atto per il quale intende di Costituire ed assegnare<br />
all’Acolito [Religioso che ha preso il quarto degli ordini minori] di<br />
Lui Fratello Don Bortolo nelle misure espresse, ed indicate nel ripettuto<br />
Mandato di Procura sotto titolo di Patrimonio li qui in apresso<br />
dichiarati Fondi di appartenenza della Famiglia Costanzo, e sono:<br />
Un Campo sito nell’Esterna Contrada detta di Ricorvo Circondario<br />
d’<strong>Isola</strong> con entro Viti a palo N.° 1176. Olivi N.° 37. Fruttari N.° 18.<br />
Confina da Levante Strada Consortale con pertiche settanta 70. Da<br />
Ostro ragioni [proprietà] di Francesco Parma q. m [= quondam, fù] Biagio<br />
con pertiche dodeci 12., da Ponente Acquaro con pertiche sessanta<br />
60. e da Tramontana ragioni del Sig. r Contesini Alvise con pertiche<br />
ventiquattro; valutato detto Fondo dal pubblico Perito Domenico<br />
Perentin q. m Zuanne lire Venete duemila duecento venti, sono d’Italia<br />
lire mille cento trentacinque Centesimi novantatrè 1185:93.<br />
Più altro Campo sito in Contrada detta del Capitel Circondario<br />
come sopra con entro Viti con suoi Alberi N.° 76. Olivi N.° 19. con<br />
Terreno ad uso di Semina; Confina da Levante ragioni di Marco Vascotto<br />
q. m Antonio con pertiche vent’una 21, Ostro il detto Vascotto<br />
con pertiche tredici e mezza 13:1/2, Ponente Strada Comunal con<br />
pertiche 30 trenta, e da Tramontana Strada Consortal con pertiche<br />
dieciotto 18. valutato pur questo dal sunominato Perito, e stimato<br />
per lire Venete ottocento trè sono d’Italia lire quattrocento dieci<br />
Centesimi ottant’otto 410:88.<br />
Più un Fondo di Terreno posto in Contrada detta di Vilisan Circondario<br />
come sopra, con entro Arbori a Viti N.° 356. Olivarj N.° 25. Fruttari<br />
N.° 3. Confina da Levante altre ragioni della Famiglia assegnante con<br />
pertiche quarantatrè 43., da Ostro ragioni del Sig. r Antonio Pugliese con<br />
pertiche venticinque 25. da Ponente in parte ragioni di Antonio de Grassi,<br />
e in parte ragioni di Mauro Moscolin con pertiche quarantadue 42., e<br />
da Tramontana ragioni della Scuola del SS mo Nome di Dio con pertiche<br />
diecisette 17., Stimato anche questo dal Perito Domenico Perentin per<br />
lire mille duecento venti Venete pari ad Italiane lire seicento ventiquattro<br />
Centesimi quindeci 624:15.<br />
Conformando questi tre pezzi di Fondo, che vengono consegnati<br />
al detto Acolito D. n Bortolo egli a corpo e <strong>non</strong> a misura, il complessivo<br />
importo di Lire Italiane duemila cento settanta C. mi novantasei<br />
2170.96, che corrispondono all’incirca alli Ducati settecento 700. che<br />
dalli comuni Genitori gli si vogliono assegnare in via di Patrimonio;<br />
quindi è che in esaurimento della Facoltà deferitagli col ripettuto<br />
Mandato 22. Agosto decorso esso Sig. r Michiel Costanzo dichiara in<br />
nome delli di Lui Genitori Mandanti predetti, che debbasi intendere<br />
costituito al detto di Lui Fratello D. n Bortolo il di Lui Patrimonio nelli<br />
trè suriferiti Capitali, venendogli fatto tale Assegnazione Patrimoniale,<br />
onde possa coll’appoggio del medesimo conseguire l’ordinazione<br />
di Suddiaconato a cui aspira, intendendosi ora, e per il Caso, sollenemente<br />
ceduti, ed in esso Acolito D. n Bortolo trattasi detti tre Fondi di<br />
Terreno come si trovano giacere, ed esistere e come liberi, ed esenti<br />
da ogni aggravio, ed Ipoteca con promessa della debita manutenzione<br />
in caso di evizione contro qualunque molestante persona, obbligando<br />
per tal effetto ogni altro Fondo Capitale della Famiglia a termini di<br />
Legge, e nella più valida e solenne forma di ragione.<br />
Michaele Costanzo Proc. e Aff. mo M. P. -<br />
Lepido Gravisi q. m Giuseppe fui presente Testimonio -<br />
Pietro Buttig<strong>non</strong>i q. m Lorenzo fui presente Testimonio -<br />
Fatto, Stipulato, celebrato, letto, e pubblicato in Capod’Istria<br />
Capo Luogo e Dipartimento d’Istria, nello solito studio di me Nodaro<br />
infrascritto posto nella Casa al N.° 1072 in Contrada Marengo
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
17<br />
servito avendo di Testimonj li prenominati Sig. ri Gravisi Lepido del fù<br />
Giuseppe e Buttig<strong>non</strong>i Pietro del fù Lorenzo, entrambi domiciliati in<br />
questo Capo Luogo li quali in unione al Sig. r Costanzo Procuratore<br />
sudetto si sono firmati di rispettivo loro pugno e Carattere.<br />
Gio Maria Gravise Gravisi fù Gravise Nodaro pubblico residente<br />
in Capod’Istria.<br />
Capod’Istria li 27. 7bre 1809.<br />
Registrato in Libro del Registro della Sezione quinta al N.° 618.<br />
e pagato il R. e [Reale] Diritto con Lire tre C. mi 84. come da Boletta<br />
di data odierna pur del N.° 618.<br />
De Rin Cons. r [= Conservator]<br />
Comandiamo ed ordiniamo a qualunque de nostri Uscieri richiesti<br />
di dar esecuzione al presente Atto, a tutti i nostri Comandanti<br />
ed Ufficiali della Forza pubblica di prestar mano forte venendone<br />
Legalmente richiesti, ed ai nostri Regj Procuratori presso le Corti,<br />
ed i Tribunali di coadiuvare l’esecuzione –<br />
In fede di che io Notajo Sottoscritto hò apposto il Segno del mio<br />
Tabellionato [Il Timbro del suo Notariato che è impresso nel documento,<br />
e che in circonferenza porta la scritta R. CAPOD. – C. M.<br />
C. N. D. I., mentre al centro vi è un’aquila con nel corpo una corona<br />
reale; un’altra corona più grande con la croce all’apice, si trova<br />
all’esterno della circonferenza] a questa copia autentica di prima<br />
edizione che feci estrarre dalla Sua matrice per mano a me fedele,<br />
e che hò rilasciata alle mani dell’Acolito D. n Bortolo Costanzo in<br />
questo giorno due ottobre 1809 /nove/.<br />
Gio: Maria Gravise Gravisi del fù Gravise Nodaro publico<br />
residente in Capod’Istria.<br />
Addì 25 Feb. o 1789<br />
Bortolo Andrea figlio leg. mo del Sig. r Domenico Costanzo e della<br />
Sig. ra Zanetta Toto S. C. [Sua Consorte] nato li 15 Feb. o a ore 23 fu<br />
battez. o da……[?] dal Sig. r Can. co D. [Don] Zuañe Fancio, e furono<br />
Padrini il Sig. r Bortolo Cernivani per cui intervenne il Sig. r Andrea<br />
Pellegrini da Capod. ia in forza di Procura segnata li 24 cor. e rogata<br />
in Atti dal Nob. Sig. r Giuseppe Lugnani P. [Pubblico] Nodaro, e la<br />
Sig. ra Pellegrina Pozzetto.<br />
Ita est [?] in Libro Baptismorum ecclesia Parrochis [?] et Colleg.<br />
a m m m Insularum ego D. Joannes Fancio Can. Pleb. et Vic. …… [?]<br />
pastor.<br />
Regno d’Italia<br />
<strong>Isola</strong> li 29 settembre 1809<br />
La Municipalità<br />
Certifica a chiunque, che l’Estratto qui sopra è tutto esteso di proprio<br />
carattere dal Re mo D. n Giovanni Can. co Fancio Parroco di questo<br />
Comune, a cui si potrà prestare ovunque piena fede. In quorum<br />
Il f. f. di Podestà / Bressan / l’Assistente di leg. / Carlini<br />
[Le firme sono affiancate da un timbro rotondo, con al centro la<br />
colomba ad ali spiegate e nel becco un ramo d’ulivo, e in circonferenza<br />
la scritta ٭ SIGILLUM COMMUNITATIS INSULARUM ٭]<br />
Regno d’Italia<br />
Capodistria trè / 3 / Ottobre mille ottocento nove.<br />
Certifico con giuramento che Costanzo Bartolomeo da <strong>Isola</strong><br />
Diocesi di Capodistria Chierico minorijta Matricolato né due añi di<br />
Convitto in questo Seminario hà dato costantemente prove di buon<br />
costume, e vocazione allo stato Ecclesiastico. In fede<br />
Castellani Stefano Canc. e Tes. e della Catt ale e Rettore del Seminario<br />
Vescovile.<br />
BIBLIOGRAFIA: Archivio di Stato di Trieste, Fondo del<br />
Cesareo Regio Governo per il Litorale, b. 1347.<br />
Il Venerdì Santo a <strong>Isola</strong><br />
Nel contesto delle tradizioni e dei riti per la Settimana Santa<br />
ad <strong>Isola</strong>, le celebrazioni del Venerdì Santo erano tra le<br />
più impegnative e importanti dell’anno liturgico.<br />
I riti cominciavano già all’alba con la predica e <strong>non</strong>ostante<br />
l’ora (le sei del mattino) e la chiesa scura e gelida, <strong>non</strong> mancavano<br />
i fedeli accorsi ad ascoltare la parola del sacerdote<br />
che voleva ricordare già dal mattino la Passione di Nostro<br />
Signore.<br />
La liturgia continuava poi con l’adorazione della Santa<br />
Croce velata, che veniva poi spogliata dal velo in tre diversi<br />
punti della chiesa (forse per ricordare il cammino che Gesù<br />
Cristo aveva compiuto prima di venir crocifisso), accompagnata<br />
dalle parole Ecce lignum crucis (ecco il legno della croce).<br />
Questa veniva poi depositata a terra sopra un tappeto e veniva<br />
baciata dai fedeli presenti con grande fede e reverenza.<br />
Questo accadeva in Duomo mentre nella chiesa della Madonna<br />
di Alieto ed in quella di Santa Caterina alle 11 in punto<br />
il sacrestano aveva il compito di mettere per terra le croci con<br />
due ceri ai lati, per gli isolani che <strong>non</strong> avevano potuto partecipare<br />
alla liturgia mattutina in Duomo.<br />
Alla sera si svolgeva la processione, con il parroco che<br />
portava la Croce sotto un baldacchino nero, scortato dagli appartenenti<br />
alle confraternite che, vestiti secondo la tradizione,<br />
portavano fanali e croci. Vestivano di bianco e marrone gli<br />
appartenenti alla Confraternita del Carmine, in violastro quelli<br />
di San Mauro, in viola quelli di san Rocco e in verde quelli di<br />
Sant’Andrea. Veniva poi la Confraternita di San Filippo Neri<br />
con il colore nero e per finire quella del SS. Sacramento, la<br />
più importante, dove vigeva il colore rosso.<br />
In mezzo alle Confraternite sfilava come da tradizione la<br />
banda che suonava la marcia funebre, con le note tristi che<br />
ricordavano la morte di Gesù. Seguivano poi i coristi che intonavano<br />
il “Miserere” di Ricci e infine i fedeli che chiudevano<br />
la processione.<br />
Questa si snodava tra le vie di <strong>Isola</strong>, con le finestre delle<br />
case illuminate dalle candele e addobbate da drappi bianchi in<br />
segno di rispetto. Davanti alcune case venivano anche allestiti<br />
degli altarini, anche questi illuminati dalle candele,<br />
Alla fine la processione ritornava in Duomo, dove il parroco<br />
benediva con la Santa Croce tutti i fedeli presenti.<br />
Ricordo sempre molto bene e con nostalgia questi riti perché<br />
in quel periodo facevo il chierichetto e quindi partecipavo<br />
attivamente al loro svolgimento, insieme anche a mio padre<br />
Valerio che apparteneva alla Confraternita del Carmine.<br />
Tuttora questi riti vengono riproposti nella mia parrocchia<br />
di San Nazario a Prosecco.<br />
Mario Depase
18 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
... sfogliando le vecchie<br />
annate di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>’’<br />
UNA FINESTRA SUL PASSATO<br />
L’eterna “guerra” tra <strong>Isola</strong> e Pirano<br />
Voglio raccontare alcuni<br />
di quei fantastici episodi<br />
che, nelle lunghe sere d’inverno<br />
accanto al fogolèr, venivano<br />
presentati con tale serietà da<br />
farli sembrare veramente autentici…<br />
La spedizione contro<br />
<strong>Isola</strong>…<br />
Vari motivi avevano guastato<br />
le relazioni tra i nostri<br />
antenati ed i piranesi, tanto<br />
che questi ultimi decisero di<br />
dare una buona lezione ai loro<br />
nemici.<br />
Una mattina d’autunno,<br />
protetta da una leggera foschia,<br />
una galera piranese<br />
poté giungere inosservata fino<br />
a poche centinaia di metri dalle<br />
mura isolane; con il famoso<br />
canòn de fighera vollero bombardare<br />
la nostra città; ma la<br />
palla e il fuoco, accompagnati<br />
da una densa nuvola di fumo<br />
nero, uscirono dalla culatta<br />
del can<strong>non</strong>e procurando danni<br />
solo però agli aggressori. I<br />
valorosi combattenti alzarono<br />
il gran pavese in segno<br />
di vittoria e, al loro ritorno a<br />
Pirano, furono accolti come<br />
trionfatori. Il comandante fece<br />
questa laconica dichiarazione:<br />
“Fioi, xe andà duto ben… noi<br />
gavemo tre feriti, ma <strong>Isola</strong> xe<br />
in fiame!”.<br />
Alla sera il podestà, per<br />
accertarsi dell’entità dei danni<br />
causati dal bombardamento,<br />
mandò due esploratori<br />
per avere precise notizie. I<br />
due uomini giunsero sotto le<br />
mura di <strong>Isola</strong>, ma <strong>non</strong> poterono<br />
entrare in città perché le<br />
porte erano già chiuse. Non<br />
sapevano cosa fare, ma ad<br />
un tratto sentirono una voce<br />
squillante: “Do!… sinque!…<br />
sete!”. Non vollero ascoltare<br />
altro e, con la certezza di<br />
aver assolto al loro dovere,<br />
balzarono a acavallo e ritornarono<br />
a Pirano. Al Consiglio<br />
comunale, radunato d’urgen-<br />
za, raccontarono quello che<br />
avevano sentito e conclusero:<br />
“<strong>Isola</strong> xe distrùta… duti xe<br />
morti. Gavemo sentù un che<br />
contava!”. Il podestà osservò<br />
loro che doveva esser vivo almeno<br />
quello che contava; ma<br />
un esploratore lo interruppe<br />
dicendo: Sior podestà, anca<br />
quel iera morto…, iera solo<br />
la sua anema a contar!<br />
… e quella contro<br />
Pirano<br />
Gli isolani, venuti a conoscenza<br />
del tentativo di<br />
bombardamento e la storia dei<br />
due esploratori, decisero, per<br />
dimostrare che erano sempre<br />
più forti, di dare una buona<br />
lezione ai nemici; in gran<br />
segreto allestirono una grossa<br />
galera, stabilendo però di attendere<br />
il momento opportuno<br />
per la spedizione punitiva.<br />
In una notte di dicembre,<br />
senza luna e con il cielo coperto<br />
da grossi nuvoloni (era<br />
tanto buio che lo si poteva<br />
tagliare col coltello), si imbarcarono<br />
silenziosamente<br />
ed attesero le due del mattino<br />
per la partenza. A bordo tutto<br />
era calmo e tranquillo, <strong>non</strong><br />
si udiva altro rumore che il<br />
lento e monotono battere dei<br />
remi sull’acqua; si era dunque<br />
certi che la sorpresa sarebbe<br />
riuscita in pieno.<br />
Dopo alcune ore i rematori<br />
erano stanchi e si decise<br />
di farli riposare; il buio era<br />
ancora tanto fitto che <strong>non</strong> si<br />
vedeva neppure la tolda della<br />
nave… si viaggiava a lumi<br />
spenti. Dopo mezz’ora si<br />
riprese a remare con maggior<br />
lena; erano quasi le sei , ma la<br />
riva nemica <strong>non</strong> era in vista,<br />
tanto che si temette che il<br />
comandante avesse sbagliato<br />
la rotta.<br />
Finalmente gli animi furono<br />
rincuorati… un gallo, con<br />
il suo sonoro chicchiricchi,<br />
annunciò che la notte stava<br />
per finire e che presto sarebbe<br />
spuntata l’alba. Non passò<br />
molto che il cielo cominciò<br />
lentamente a rischiarasi…<br />
ma un oh!! di meraviglia e<br />
di rabbia uscì da tutti i petti:<br />
erano ancora nel porto di<br />
partenza! Poco dopo si spiegò<br />
l’enigma: il capitano aveva sì<br />
dato il segnale della partenza,<br />
ma nessuno si era ricordato di<br />
salpare le ancore e di slegare<br />
le gomene. Avevano dunque<br />
remato invano per tutta la<br />
notte.<br />
Il comandante era veramente<br />
infuriato e <strong>non</strong> sapeva<br />
con chi sfogarsi, giacché la<br />
colpa era sua; perciò ordinò a<br />
tutto l’equipaggio di tornare<br />
a casa, minacciando severe<br />
punizioni a chi avesse parlato<br />
del mancato viaggio e della<br />
nottata perduta miseramente. I<br />
marinai spiegarono l’accaduto<br />
solo alle loro donne, però con<br />
la viva raccomandazione del<br />
segreto; questo fu mantenuto<br />
soltanto per poche ore…<br />
El campanil<br />
de <strong>Isola</strong>…<br />
Svanite dunque nel ridicolo<br />
le due prove di forza, si<br />
comprese l’inutilità di ritentare<br />
con le armi; e basandosi sul<br />
proverbio “taglia più la lingua<br />
che la spada” preferirono<br />
passare dai fatti alle parole,<br />
all’offesa ed allo scherno.<br />
I piranesi avevano saputo<br />
che a <strong>Isola</strong> per la costruzione<br />
del campanile c’erano stati<br />
dei dissensi nel Consiglio<br />
comunale causa la mancanza<br />
di fondi. I più volevano che si<br />
attendesse ancora per avere<br />
un fondo di denaro più cospicuo<br />
e fare un’opera maggiore;<br />
altri desideravano di imporre<br />
una tassa a tutte le famiglie;<br />
infine il gruppo dei moderati<br />
insisteva a <strong>non</strong> fare il passo<br />
più lungo della gamba e di<br />
passare a costruire un’opera<br />
più modesta.<br />
Si alzò allora un vecchio<br />
agricoltore e disse: In campagna,<br />
prima de semenàr o<br />
de piantàr un albero metèmo<br />
del ludàme perché el cresi.<br />
Fasèmo lo steso col campanil…<br />
prima dele fondamenta<br />
metemo tanto ludàme e vedarè<br />
che el creserà almeno<br />
de un metro!<br />
… e quel de Piran<br />
Gli isolani vollero ricambiare<br />
il sarcasmo con egual<br />
moneta e raccontarono: “Una<br />
volta sul posto dove c’è il<br />
duomo, in un piccolo villaggio,<br />
viveva un covo di pirati;<br />
infatti pira-nese deriva da<br />
pira-ta. Con l’arrivo delle<br />
legioni romane in Istria i<br />
pirati diventarono pescatori<br />
e agricoltori, dal paganesimo<br />
passarono al cristianesimo e<br />
perciò decisero di costruire<br />
prima la chiesa e, in un secondo<br />
tempo, il campanile;<br />
alcuni avevano visto il bel<br />
campanile di Venezia e perciò<br />
venne incaricato un architetto<br />
di farne uno uguale. L’opera<br />
riuscì a meraviglia; infatti il<br />
campanile di Pirano, in proporzioni<br />
minori, è uguale a<br />
quello di Venezia.<br />
A <strong>Isola</strong> allora raccontarono<br />
che, per la costruzione,<br />
avevano rubato la pietra della<br />
cava di Cà Negra; altri invece<br />
affermavano che avevano rubato<br />
il campanile della chiesa<br />
di San Marco. Con viva indignazione<br />
i piranesi appresero<br />
la perfida calunnia e, per dimostrare<br />
la falsità di questa,<br />
nell’interno del campanile,<br />
affinché i posteri <strong>non</strong> dessero<br />
credito alle maldicenze<br />
isolane, murarono una lastra<br />
marmorea con la seguente<br />
frase: “Questo campanile è<br />
stato fabbricato qui”.<br />
Lino Dudine<br />
Da <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, febbraio<br />
1969
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
19<br />
LA LISSIA<br />
El fogo pareva vivo e le falische svolava in alto come le rochete<br />
nei giorni de festa. I muri dela lisiera, che ‘na volta iera<br />
bianchi, ‘desso i mostrava el calisino ‘cumulà in anni dal fumo.<br />
Sora el fogo iera posà un caldaròn colmo de aqua che a brontolava<br />
fasendo bole grosse come s’cinche e daloni messi asieme. Questo<br />
iera el momento giusto par butar in ta l’aqua do pugni de savòn<br />
gratà e ‘na manada de senare, e po’, ciolto un baston… via col<br />
missiamento.<br />
Co’ atension e pasiensa, le done imbrombava in ‘sta brodaglia<br />
cultrine, intimele, cotole, bragoni, bluse, ninsioi e centrini.<br />
Missiando, smoiando, brontolando, dopo ‘na mesora - come par<br />
miracolo - le mace de persighi, vin, tocio e taconi vari spariva<br />
fasendo deventar la roba squasi come nova. De parte del caldaròn<br />
le meteva ‘na mastela de aqua fresca e, ciapando cole molete la<br />
roba che boiva e fassendo atension a no’ scotarse, le s’cominciava<br />
un travaso sgocciolante.<br />
In ‘sto momento s’cominciava el lavor de fadiga parché sta<br />
roba la andava resentada, inverigolada, strucada e sbatuda in<br />
modo de farghe vignir via duta la savonada dela boidura. Finì<br />
‘sto traficar, la terassa diventava el ponte de ‘na nave: un gran<br />
pavese de mudande, cotole, bragoni, merleti, bluse, ninsioi e cultrine<br />
s’cominciacava a sventolar tal vento come i volessi saludar<br />
vaporeti e sacaleve co’ superbia.<br />
La lissia iera fata, la senere veniva ingrumada e inscartosada,<br />
el mastel revoltà, el baston messo de parte… e no’ restava altro<br />
che s’cominciar de pareciar duto par n’altra volta…<br />
Walter Pohlen<br />
N ella campagna del signor Alessandro Gubertini sita<br />
nella contrada detta di Canè, poco lungi dal punto<br />
dove la strada maestra <strong>Isola</strong>-Pirano attraversa il ruscello,<br />
giace sepolta, in qualche punto ancora intatta, una<br />
conduttura romana che scende dal pendio settentrionale<br />
del monte vicino e prosegue in direzione di San Simone.<br />
La conduttura, che dovrebbe provenire dalla sorgente<br />
che pullula <strong>non</strong> lontano dall’imbocco della galleria ferroviaria,<br />
approvvigionava d’acqua la villa romana che<br />
sorgeva sulla marina di San Simone (per le costruzioni<br />
di questa spiaggia vedi Degrassi, Archeografo Triestino,<br />
1923 – Notiziario archeologico, 1926 e 1929 – Tamaro,<br />
Notizie degli scavi, 1928). Aveva la lunghezza di circa<br />
un chilometro. Consta di tubi di laterizio lunghi 42 cm.,<br />
Reperti d'epoca romana<br />
DETTI E PROVERBI: Chi…<br />
… che gà el sospèto gà el difeto.<br />
… che alsa el culeto perdi el scagnèto.<br />
… che magna solo crepa solo.<br />
… nò gà testa gà gambe.<br />
… che perdi gà torto.<br />
… che più siga più gà ragion.<br />
… che va al mulin se infarina.<br />
… che va col lupo impara a urlar.<br />
…che vol vada, chi che no’ vol mandi.<br />
… la vol còta, chi la vol cruda.<br />
… me le dà e chi me le impromèti.<br />
… che pissa controvento a se pissa sule scarpe.<br />
… ghe lava la testa al’aseno perdi la lissia e anca el savòn.<br />
del diametro massimo esterno di cm. 16,5, che si restringono<br />
leggermente alle due estremità dove si innestano<br />
l’uno all’altro.<br />
Un uccellino di terracotta, destinato ad ornare <strong>non</strong><br />
so quale oggetto, fu trovato nella campagna del signor<br />
Giovanni Vascotto, nella contrada di Cervignano, già<br />
nota per altre scoperte romane (Notiziario archeologico,<br />
1925).<br />
In un’altra parte dell’agro isolano vidi numerosi<br />
frammenti di tegole romane, nella campagna del signor<br />
Giovanni Degrassi a circa 300 metri ad ovest delle rovine<br />
della chiesetta di Santa Fosca.<br />
(da “Notiziario archeologico”, 1931)
20 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Domenica 22 aprile 1945<br />
Walter Pohlen<br />
Il fogliame che copriva la<br />
Callelarga ad <strong>Isola</strong> pareva<br />
una soffice stuoia che<br />
smorzava lo scalpiccio dei<br />
rari passanti. Nel cielo, nuvole<br />
piene di pioggia s’inseguivano<br />
oscurando l’azzurra volta mentre,<br />
in lontananza, il tuono si<br />
affaccendava a far sentire il suo<br />
cupo brontolio. Nella bacheca<br />
del cinema Odeon (el cine in<br />
so…) la locandina promuoveva<br />
un film d’avventura.<br />
A poca distanza, dopo la<br />
canottiera della “Pullino”, le<br />
onde s’infrangevano sul muraglione<br />
che suppliva da scudo al<br />
campo di calcio, spruzzandolo<br />
di candida schiuma salmastra.<br />
Quel sabato annunciava acqua<br />
a catinelle o, come esternavano<br />
i nostri vecchi “a brente<br />
riverse”.<br />
Erano <strong>non</strong> più delle tre del<br />
pomeriggio e sembrava tarda<br />
serata. I “campagnoi” stavano<br />
rincasando dopo aver passato<br />
buona parte della giornata sui<br />
campi. Nel loro procedere,<br />
l’inseparabile zappa, posata<br />
sulla spalla, dondolava lucida<br />
dal tanto dissodare e il balego<br />
ciondolava trattenuto da un<br />
cordino. Nessuno parlava, solo<br />
qualche saluto o un rapido segno<br />
con il capo.<br />
Al sabato, generalmente,<br />
l’attività nei campi cessava un<br />
po’ prima del solito e il rientro<br />
a casa era fatto in anticipo per<br />
dedicarsi a risistemare la cantina,<br />
bruschinare il somaro (quelli che<br />
l’avevano), ripulire lo scadàn<br />
del maiale e più tardi, quando<br />
l’acqua si sarebbe fatta calda,<br />
un bagno rinvigorente nell’intimo<br />
della tinozza era ciò che ci<br />
voleva. Lasciati da parte i vestiti<br />
di lavoro (subito posti dentro al<br />
mastel per la lissia parchè i doveva<br />
sugarse per esser pronti al<br />
luni) e davanti ad un piatto di nici<br />
friti e verze in tecia contornate da<br />
fette di fumante polenta, si preparavano<br />
a trascorrere la serata<br />
ciacolando dei fatti del momento<br />
e, come sempre, a bassa voce<br />
perché, come ripetevano in quei<br />
tempi, anca i muri ga le rece e<br />
meno si parlava meglio era.<br />
La domenica era dedicata<br />
al barbiere, fare quattro passi,<br />
recarsi dai conoscenti, assistere<br />
alla Santa Messa e di tanto in<br />
tanto andare al cinema. Si, la<br />
domenica era un giorno da<br />
onorare e riposare. In ogni<br />
modo, quella sarebbe stata una<br />
domenica che avrebbe segnato<br />
la sorte del paese e dei suoi<br />
abitanti per tutta la vita: era<br />
domenica 22 aprile 1945.<br />
Durante la notte del sabato<br />
si scatenò un rabbioso temporale<br />
ma, come per incanto, verso<br />
le quattro del mattino il cielo<br />
schiarì e le stelle si presentarono<br />
più lucenti del solito. L’aria<br />
era tersa e la buriana pareva<br />
essersi acquietata. Sarebbe stata<br />
una domenica di sole…<br />
Domenica, ore 6.45. Una<br />
devastante esplosione scosse il<br />
paese e molti, ancora dentro i<br />
loro letti, si ritrovarono coperti<br />
di calcinacci, pezzi di lampadari,<br />
schegge di finestre e svariati oggetti<br />
di casa. Una grandinata di<br />
sassi cominciò a cadere sul paese.<br />
Macigni di parecchi quintali<br />
rovinarono addosso alle case,<br />
sfasciando e mutilando soffitte,<br />
ostruendo strade, sberciando<br />
muri, fracassando mobili. In un<br />
primo tempo molti furono quelli<br />
che pensarono ad una scossa<br />
di terremoto ma, una volta in<br />
strada, scoprirono la schietta<br />
realtà: la diga ed il molo, vanto<br />
e sicurezza del paese contro il<br />
mare, minati da qualche tempo,<br />
erano stati fatti saltare in aria dai<br />
tedeschi in rotta.<br />
I blocchi di roccia furono<br />
scagliati a diverse centinaia di<br />
metri dalla loro sistemazione<br />
originale e le schegge, lanciate<br />
in aria da una forza demolitrice,<br />
fecero andare in frantumi<br />
il “nostro mondo”. Molte<br />
persone si diedero alla fuga,<br />
ferite o contuse, molti furono<br />
“disseppelliti” dai calcinacci<br />
a forza di mani… ma i danni<br />
patiti in quel momento dagli<br />
abitanti isolani sarebbero stati,<br />
in seguito, superati da altri ben<br />
più grandi.<br />
La diga, la nostra difesa sul<br />
mare, ed il molo <strong>non</strong> esistevano<br />
più. Al loro posto si trovavano<br />
adesso penosi tronconi che<br />
s’intervallavano a squarci sul<br />
mare. Il sole rendeva tiepido<br />
un paese mutilato per sempre,<br />
un tenue raggio sopra un giorno<br />
cupo e indimenticabile.<br />
I tedeschi se ne andarono<br />
cedendo il paese a nuovi assalitori<br />
che avrebbero portato ad<br />
esaurimento, nell’arco di pochi<br />
anni, la loro “missione”, umiliando<br />
e opprimendo la nostra<br />
libertà d’uomini e di popolo.<br />
Mentre altri popoli si apprestavano<br />
a solennizzare la fine<br />
dell’incubo, per noi l’ostilità<br />
ricominciò da capo in quella data<br />
scolpita per sempre nella memoria:<br />
domenica 22 aprile 1945.<br />
Con la diga ed il molo crollò<br />
la nostra speranza nella libertà<br />
tanto attesa… spezzandoci i<br />
cuori.
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
21<br />
COMICHE ISOLANE : ANCHE COSI’ SI RIDEVA…<br />
Ritorno, ultra-ottantenne, a <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> con questo scritto<br />
“leggero” lieto di portare qualche nota comica accaduta ad<br />
<strong>Isola</strong>, di cui mi considero “isolano di adozione” per il grande<br />
amore per la bella cittadina istriana, sempre nella mia mente e<br />
nel mio cuore.<br />
- Dal muro di Villa Simoni ridevamo nell’osservare un<br />
ragazzo che dal triciclo troppo piccolo per lui lanciava in aria,<br />
pedalando a fatica, frecce di carta. Quel giovanetto divenne un<br />
famoso scienziato residente negli Stati Uniti.<br />
- Al figlio di una signora fu detto: Tua mamma mangia come<br />
un porco! Immediata la risposta: No, xe el porco che magna come<br />
me mama…<br />
- Incendio a <strong>Isola</strong>. Prima arrivarono i pompieri di Trieste,<br />
poi quelli di Capodistria, ultimi i pompieri di <strong>Isola</strong>: ignari erano<br />
in osteria…<br />
- Un giorno, <strong>non</strong> esperto, tirai la corda di una piccola barca;<br />
questa si ritirò mentre io, con il viso rivolto verso mio cugino,<br />
certo di saltare in barca, caddi vestito in mare…<br />
- Colta al volo. Cosa dice Lei, signora? Risposta: Io <strong>non</strong><br />
dicio nulla…<br />
- 15 agosto. Con sillogismo poco socratico, così si espresse<br />
una concittadina: Ogi xe ferragosto, son dona fascista, vado a<br />
Messa…<br />
- Prima di salire sulla barca grande aspettando che Carboni<br />
alzasse la vela vedemmo il suo casco coloniale di sughero galleggiare<br />
in acqua. Gli gridammo: Gigi te xe cascà el casco in acqua!<br />
Nello stesso istante Gigi, come Venere, emerse dal mare con il<br />
casco ben fermo sul capo…<br />
- Alle prove di una commedia al Dopolavoro Arrigoni, la<br />
regista, soprannominata “zota califa”, fermava le battute gridando:<br />
Ci vuole più tuono!. Risata trattenuta...<br />
- Una sera animata discussione temporale tra noi studenti.<br />
Ad un tratto (taccio il nome) uno esclamò: In fondo mi gò magnà<br />
neve in Russia. Grande silenzio poi grande risata…<br />
- Era da poco deceduto mio fratello, un operaio dell’Arrigoni<br />
Saluti dal Canada<br />
Cari amici di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, sfogliando un mio vecchio album di ricordi<br />
mi è capitata tra le mani questa foto scattata alla Birreria Dreher nel<br />
1973 in occasione di una nostra rimpatriata dal Canada a Trieste. Qui<br />
trovammo anche con grande sorpresa il cugino Alcide Pellizzaro con<br />
la sua famiglia, arrivati dall’Australia.<br />
E così c’è voluto poco per organizzare quest’incontro alla Birreria<br />
Dreher in compagnia di amici e parenti…. Una bellissima serata che<br />
rimarrà sempre nei nostri ricordi. Tra i presenti, gli zii Lidia ed Enzo<br />
Chicco (costrini), Olimpia e Albano Lorenzut, Stelvia Pellizzaro,<br />
Alcide Pellizzaro (fio de Vittorio, el barbier) e la moglie Fifi, mio<br />
fratello Argeo Lorenzutti con la moglie Giuly, Nino Vascotto (morèr)<br />
con la moglie Adriana, mio cognato Fulvio con la moglie Anna, una<br />
signora isolana amica di zia Lidia, mio moglie Franca ed io… Con<br />
questa foto voglio anche ricordare tutti quelli che purtroppo sono<br />
passati a miglior vita: zia Lidia, zio Enzo, Argeo, Nino, Alcide…Anche<br />
la Birreria Dreher, uno dei locali più noti e antichi di Trieste, è<br />
ormai da anni scomparsa e sostituita da uno dei simboli del nostro<br />
tempo, un centro commerciale.<br />
Un saluto a tutti, parenti ed amici sparsi ai quattro venti, da<br />
Mario Lorenzutti (grilo),<br />
Canada<br />
Alessandro Mirt<br />
mi fermò dicendomi: Me dispiasi, ghe fazo le mie congratulazioni!<br />
Ed io risposi: Grazie altrettanto!…<br />
- Il compianto Nino Vellam, già allora appassionato di pesca,<br />
fece una scommessa: avrebbe portato il giorno stesso agli increduli<br />
un grosso e prezioso pesce. Vinse si la scommessa, ma quel pesce<br />
l’aveva acquistato nella pescheria vicino al molo...<br />
- Derby Capodistria-<strong>Isola</strong>. Spesso il pallone finiva in mare,<br />
partita ferma per recuperare el balòn cola volega. Finale con rissa,<br />
fischi, urla, apprensioni, parolacce, frasi volgari divertenti e…<br />
carabinieri per sedare le liti…<br />
- Cine in zò. Proiezione di un film giallo con le bobine della<br />
pellicola in ordine inverso. Terminava con l’apparizione del morto,<br />
però vivo. Noi terrorizzati ma subito presi dal riso…<br />
- C’era la macchietta Bacàn che, sul molo, spaccava le cassette<br />
sulla propria testa. Altra persona comica, Manin che imitava alla<br />
perfezione il sibilo della foratura di una gomma della bicicletta<br />
al punto che il malcapitato ciclista convinto scendeva furioso ed<br />
arrabbiato, trasportava a mano la bici… e tuti noi a ridere. Manin,<br />
talvolta, credendo di fare dell’umorismo, se ne usciva con questa<br />
frase: Gà ciapà fogo una fabrica de giàso!...<br />
- Lucio Chelleri, indimenticato amico, era un capace ipnotizzatore,<br />
si esibiva al Giardino Pubblico per noi. Metteva in catalessi<br />
oppure ipnotizzava qualche “volontario”. Lucio gli chiedeva: Te<br />
me senti? – No! era la risposta. Te dormi? E l’altro: Si!...<br />
- Indimenticabili certe incursioni notturne per rubare e mangiare<br />
i frutti nel campo della Pompea, con lo stesso figlio della<br />
proprietaria…<br />
- La moglie di un professionista (<strong>non</strong> faccio nomi) invitava<br />
le amiche ad un tè e con gentilezza diceva all’ospite: La prendi,<br />
signora, il terzo biscotto!..<br />
- Al Dopolavoro Arrigoni Lorenzutti ed io fummo invitati da<br />
un ipnotizzatore, dietro compenso di un’aranciata, ad andare in<br />
trance e noi, a comando sul palcoscenico, coscienti e con esagerata<br />
foga facevamo finta di acchiappare farfalle o a compiere alti gesti<br />
comici. Il pubblico rideva, noi ancora di più!..<br />
- Ad un bambino chiesi una volta cosa facesse suo padre,<br />
alludendo alla sua professione. Questi ingenuamente mi rispose:<br />
El fa un carèto per mi!..<br />
- Alla Cooperativa dell’Arrigoni una signora chiese al gerente,<br />
noto per il suo senso dell’umorismo: Gavè fasoi?. – Si signora, li<br />
gavemo a un, a due e a tre tiri l’un!..<br />
- Una gara di velocità con il rischio che si può immaginare<br />
su per la Grisa tra chi spingeva sulla carrozzella il pittore Cocever<br />
(invalido) ed io con quella di mio cugino Sergio. Non ricordo che<br />
arrivò primo, ma ho presente la risata finale di tutti e quattro…<br />
- C’era – ricordo – una prostituta chiamata “Macallè”: con lei<br />
scherzavano ma in caso grave (malattia venerea) <strong>non</strong> avrebbero<br />
tanto riso…<br />
- Un ingegnere indelicato domandò ad un impiegato (taccio i<br />
nomi): Lei tartaglia sempre? – No, ingegner, s-solo co’ p-parlo…<br />
- A <strong>Isola</strong> c’era un tale, di cui mi sfugge il nome, noto per la<br />
sua forte miopia. Un giorno decise, assieme al suo amico Pini, di<br />
andare a sciare. Inesperto ed in quelle condizioni visive, come era<br />
prevedibile andò a sbattere con gli sci contro un albero e disse:<br />
Te son ti, Pini?...<br />
- Non dimentichiamo gli scaltri e intelligenti marittimi<br />
isolani. Dai loro lunghi viaggi portavano a <strong>Isola</strong> colorati uccelli<br />
esotici che poi altro <strong>non</strong> erano che colombi pitùrai. Noi studenti<br />
ascoltavamo attenti e divertiti le loro avventure, vere o immaginarie<br />
che fossero, frutto sempre di maturità, esperienza e grande<br />
sense of humour…<br />
- Partigiani a <strong>Isola</strong>: Inutile che scrivé VIVA EL COME (welcome,<br />
in attesa degli Alleati). Qua semo noi e no’ andremo più<br />
via!...
22 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
NEL XX ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA<br />
Il maestro Emilio Piccoli<br />
Insegnò per 46 anni nelle scuole di Momiano, Buie, <strong>Isola</strong>, Capodistria e Trieste<br />
Nello scorso numero di<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> era comparsa la<br />
foto del maestro Emilio Piccoli,<br />
figura eminente della nostra<br />
Istria,che molti certamente<br />
ancora ricordano con grande<br />
affetto per aver insegnato<br />
alcuni anni anche a <strong>Isola</strong>. In<br />
occasione del ventesimo anniversario<br />
della sua scomparsa<br />
ne proponiamo una breve<br />
biografia tratta da “La nuova<br />
Voce Giuliana” del 16 marzo,<br />
a documentazione di una vita<br />
spesa per la famiglia, per la<br />
patria e per la scuola.<br />
Emilio Piccoli nacque a Momiano<br />
d’Istria, nel comune<br />
di Buie, il 29 febbraio 1888, da<br />
Valentino Piccoli, possidente, e<br />
da Eugenia Ceconi, di Parenzo,<br />
maestra elementare a Momiano.<br />
Il padre Valentino era il<br />
24° ed ultimo figlio della sua<br />
famiglia, nella quale riecheggiarono<br />
a lungo i racconti, forse<br />
un po’ idealizzati, del passato<br />
in quell’Istria veneta sempre<br />
considerata felice.<br />
Frequentò le scuole primarie<br />
nel paese natio e gli studi<br />
secondari nel ginnasio di Pisino<br />
per passare poi all’Istituto<br />
Magistrale di Capodistria dove<br />
conseguì il diploma di maestro<br />
nel 1907. Iniziò l’insegnamento<br />
presso la scuola elementare<br />
(allora era detta “popolare”) di<br />
Momiano lo stesso 1907 con la<br />
qualifica di “sottomaestro provvisorio”<br />
(stipendio annuo 800<br />
corone austriache) per diventare<br />
poi “maestro definitivo”<br />
il 1910 e “maestro superiore”<br />
dal 1° ottobre 1912, con 2520<br />
corone annue di stipendio. Nel<br />
1910 gli fu conferito il diploma<br />
di medaglia d’oro in una mostra<br />
provinciale generale svolta a<br />
Capodistria per i mezzi didattici<br />
da lui ideati e realizzati. Tali<br />
mezzi didattici saranno esposti<br />
nel costituendo Museo della Civiltà<br />
Istriana dell’IRCI, al quale<br />
gli eredi li hanno affidati.<br />
Della sua famiglia vogliamo<br />
ricordare il fratello più<br />
giovane, Gioachino, che nel<br />
1915, da Monaco di Baviera<br />
dove era studente, raggiunse<br />
l’Italia attraverso la Svizzera<br />
per arruolarsi volontario, e il<br />
fratello più anziano, Luciano,<br />
sacerdote a Pirano.<br />
Alla fine della prima guerra<br />
mondiale, vittoriosa per l’Italia,<br />
Emilio presiedette nel 1918<br />
un Comitato di Salute Pubblica<br />
organizzato da persone<br />
volenterose di Momiano per<br />
mantenere l’ordine in paese tra<br />
l’allontanamento dei gendarmi<br />
austriaci, visti come simbolo<br />
di oppressione nazionale, e<br />
l’arrivo gioioso dei bersaglieri<br />
italiani. Venne ovviamente<br />
confermato dalla nuova amministrazione<br />
scolastica italiana<br />
come maestro a Momiano e<br />
dirigente della scuola locale.<br />
Nel 1921, a sua domanda,<br />
venne trasferito alla scuola elementare<br />
di Buie e qui nel 1922<br />
sposò Maria Miani che purtroppo<br />
nel 1925 gli morì tra le braccia a<br />
seguito di una rovinosa caduta<br />
sui gradini di casa mentre era in<br />
attesa del loro primo figlio. Il 30<br />
agosto 1926 sposò in seconde<br />
nozze Ines Fazio, nata a La<br />
Spezia nel 1895 e anche lei insegnante<br />
a Buie. La coppia ebbe<br />
due figli, Giuliano (nato a Buie<br />
nel 1927 e diventato professore<br />
universitario di paleontologia a<br />
Padova) e Claudio, nato sempre a<br />
Buie nel 1930, medico per molti<br />
anni a Treviso.<br />
Dal 1926 fu incaricato dell’insegnamento<br />
di “coltura generale,<br />
canto corale ed educazione<br />
fisica” nel corso biennale<br />
di avviamento professionale<br />
agrario di Buie, per ritornare<br />
nell’anno scolastico 1936-37<br />
all’insegnamento nella scuola<br />
elementare di Buie.<br />
A sua richiesta fu trasferito<br />
nel 1938 alla scuola elementare<br />
di <strong>Isola</strong> d’Istria, sede più vicina<br />
al ginnasio “Combi” di Capodistria<br />
dove i figli studiavano e<br />
con l’anno scolastico 1944-45<br />
passò alla scuola elementare di<br />
Capodistria.<br />
Durante l’occupazione dell’esercito<br />
germanico, Emilio<br />
Piccoli subì una breve deportazione<br />
alla Risiera di San Sabba<br />
a Trieste: si era infatti offerto<br />
in garanzia di suoi ex-scolari<br />
momianesi sospettati e rastrellati,<br />
ma <strong>non</strong> fu creduto e venne<br />
imprigionato insieme a loro. Il<br />
vescovo mons. Santin riuscì a<br />
farlo liberare.<br />
Emilio fu “epurato” nel<br />
1949 dalla autorità jugoslave<br />
di occupazione della Zona B<br />
perché aveva rifiutato il compito<br />
di ispettore scolastico a Capodistria<br />
offertagli per la sua precedente<br />
deportazione. Fu accusato<br />
allora di aver fatto parte negli<br />
anni ’30 della Milizia fascista,<br />
mentre in realtà si era occupato<br />
dell’Opera Nazionale Balilla per<br />
i bambini. Nello stesso anno<br />
fu subito aggregato alle scuola<br />
elementari di Trieste, nella<br />
allora “Zona A” del Territorio<br />
Libero sotto amministrazione<br />
anglo-americana. Qui fu assegnato<br />
alle scuole elementari di<br />
via Ruggero Manna prima e di<br />
via Giotto poi, raggiungendo il<br />
1° ottobre 1953 il collocamento<br />
a riposo per limiti di età e di<br />
servizio. Tre anni prima aveva<br />
ricevuto la medaglia d’oro per<br />
40 anni di insegnamento meritevole<br />
nelle scuole pubbliche,<br />
con decreto firmato al presidente<br />
della repubblica Italiana.<br />
Anche la moglie Ines Fazio<br />
<strong>Isola</strong> d'Istria – Estate 1952<br />
un nuovo DVD con filmati d’epoca<br />
disponibile in sede, su preno-<br />
È tazione, il DVD di cui avevamo<br />
dato notizia nel numero di dicembre<br />
e che contiene dei preziosi<br />
filmati risalenti all’estate del 1952<br />
a <strong>Isola</strong>, cortesemente inviati in<br />
Redazione dagli Stati Uniti dai<br />
signori Elodino Degrassi e Francesca<br />
Fragiacomo, che ancora una<br />
volta vogliamo ringraziare per la<br />
cortesia.<br />
Sono immagini molto suggestive,<br />
anche se riprese con la rudimentale<br />
tecnologia di allora: la<br />
processione del Carmine, la consa<br />
delle reti in piazza, i tuffi dei ragazzi,<br />
gente di contrada… immagini<br />
poi tecnicamente migliorate<br />
e musicate dalle “sapienti” mani<br />
dell’amico Walter Pohlen.<br />
lo seguì nei trasferimenti a <strong>Isola</strong><br />
e Capodistria . Qui rimase sino<br />
al 1952, subendo anche interrogatori<br />
d’intimidazione da parte<br />
della polizia jugoslava. Venne<br />
trasferita lo stesso anno prima<br />
a Monfalcone e poi a Trieste,<br />
destinata alla scuola elementare<br />
di Roiano, venendo collocata a<br />
riposo per limiti di servizio il<br />
1° ottobre 1959.<br />
Verso la fine del 1959 i<br />
due coniugi si trasferirono a<br />
Padova, dove allora vivevano<br />
entrambi i loro figli. La moglie<br />
morì il 25 luglio 1983 mentre<br />
Emilio si spense a Padova il 20<br />
marzo 1988, pochi giorni dopo<br />
aver raggiunto i cento anni<br />
di età, sano e lucido di mente<br />
sino agli ultimi istanti, assistito<br />
amorevolmente nel trapasso dai<br />
due figli e dalle nuore. Le salme<br />
dei due coniugi sono tumulate<br />
nel camposanto di Treviso,<br />
città in cui tuttora abita il figlio<br />
Claudio con la moglie.<br />
Il DVD e i libri sono<br />
disponibili in sede. Su<br />
richiesta possono anche<br />
essere spediti a<br />
mezzo posta.
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
23<br />
GIANNA<br />
Gianna è stata soprattutto<br />
una mamma, come sanno i suoi<br />
figli Andrea e Francesca, che ne<br />
hanno un rimpianto inestinguibile.<br />
Ma Gianna è stata anche<br />
una sorella, unita a noi altre<br />
da un senso di appartenenza<br />
forte; cementato dalle difficoltà<br />
attraversate nella famiglia<br />
d’origine, è rimasto intatto<br />
sempre. Ha resistito quando<br />
la vita ci ha portato a scegliere<br />
strade diverse, a formare una<br />
propria famiglia, a stare lontane<br />
per ragioni di lavoro.<br />
“Le sorelle Drioli” ci chiamavano<br />
con affettuosa ironia<br />
mariti, figli, amici per sottolineare<br />
che noi quattro eravamo<br />
un “clan”. Ed è questo che<br />
forse spiega la lacerazione – il<br />
sentimento di una parte di noi<br />
strappata – che la sua scomparsa<br />
ci ha lasciato. Gianna se ne è<br />
andata il 25 giugno del 2005.<br />
La vogliamo ricordare allegra,<br />
curiosa, iperattiva, in<br />
un’esperienza che abbiamo<br />
vissuto tutte assieme, venti anni<br />
fa. Era estate anche allora. Lei<br />
e Vittorina abitavano a Trieste,<br />
Sandra ad Udine, io a Roma.<br />
Ci ritrovammo in un aeroporto<br />
L’ISOLA CHIAMATA<br />
RICORDO<br />
DVD di Walter Pohlen<br />
<strong>Isola</strong> quando l’abbiamo lasciata:<br />
oltre 500 foto accompagnate<br />
da una suggestiva colonna<br />
musicale che raccontano delle<br />
sue vie e piazze, chiese, feste,<br />
lavoro, divertimenti, sport…<br />
Agosto 1989 – “Le sorelle Drioli” con i figli a New Orleans , a bordo di un battello sul fiume Mississippi,<br />
durante un viaggio da costa a costa degli Stati Uniti<br />
e partimmo per gli Stati Uniti,<br />
noi quattro e cinque figli, senza<br />
mariti a fianco. A New York si<br />
sposava una nostra carissima<br />
cugina, Cathy: ci tenevamo a<br />
essere presenti per rivedere i<br />
nostri numerosi parenti “americani”,<br />
e decidemmo di andarci<br />
ma – <strong>non</strong> ricordo più chi fra<br />
noi ebbe l’idea – abbinando a<br />
questo scopo anche una bel-<br />
PASSEGGIANDO PER<br />
TRIESTE<br />
DVD con 400 foto su Trieste<br />
di Lionello Morpurgo, accompagnate<br />
da canzoni note<br />
e meno note cantate da Gino<br />
Dagri (biri).<br />
LA FAVOLA<br />
DELL’AMPELEA<br />
di Luca Dibenedetto<br />
Ed. Cortinovis – 550 pagine<br />
con 800 foto e oltre 100 biografie<br />
dei calciatori che hanno fatto<br />
la storia della squadra isolana<br />
dalla fondazione negli anni ‘20<br />
fino all’esodo.<br />
ITINERARI ISTRIANI<br />
di Piero Parentin<br />
con foto a colori di Corrado Ballarin<br />
– edito dall’Associazione<br />
delle Comunità Istriane – 16<br />
itinerari tematici alla scoperta<br />
di un’Istria suggestiva ma poco<br />
conosciuta dal turista, spesso<br />
attratto soltanto dal suo mare.<br />
la vacanza negli Stati Uniti.<br />
Un giro da costa a costa: San<br />
Francisco, Los Angeles, New<br />
Orleans, Washington, New<br />
York. Ad ogni tappa veniva a<br />
prenderci un pulmino per farci<br />
stare tutti: Andrea, Francesca,<br />
Micaela, Giovanni, Valentina,<br />
i figli adolescenti, e noi quattro<br />
del “clan”.<br />
I mariti di Sandra e Vittorina<br />
(io <strong>non</strong> ne avevo e Gianna era<br />
vedova) si erano garbatamente<br />
defilati dalla rumorosa comitiva:<br />
sarebbero stati in minoranza<br />
in quel viaggio matriarcale. Per<br />
noi sorelle fu l’unica lunga vacanza<br />
che da adulte passammo<br />
insieme. Un ricordo che per me<br />
è più vivido e più tenero della<br />
prima gita scolastica.<br />
Itti Drioli<br />
Bianca e Bruna Degrassi (Ugo) sul molo di <strong>Isola</strong>, tanti anni<br />
fa. Con loro, sul triciclo, la piccola Mariucci Goina che ha<br />
inviato la foto.
24 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
A Udine passarono più<br />
di 100.000 esuli italiani e in<br />
questa città sorse un grande<br />
centro di smistamento: il Campo<br />
Profughi di via Pradamano,<br />
negli anni dal 1947 al 1960.<br />
Di questo luogo che nel primo<br />
dopoguerra assorbì tante delle<br />
tragedie e dei primi problemi<br />
che afflissero le popolazioni<br />
italiane in transito dopo l’occupazione<br />
jugoslava, ne parla<br />
accuratamente in un recente<br />
volume Elio Varutti, insegnante,<br />
storico e giornalista udinese,<br />
nel suo libro “IL CAMPO PRO-<br />
FUGHI DI VIA PRADAMA-<br />
NO E L’ASSOCIAZIONISMO<br />
GIULIANO-DALMATA A<br />
UDINE”, pubblicato nel 2007<br />
a cura del Comitato provinciale<br />
dell’ANVGD.<br />
Sorto all’interno di un edificio<br />
progettato sotto il fascismo<br />
per l’Opera Nazionale Balilla,<br />
occupato dai tedeschi, poi bombardato<br />
dagli anglo-americani,<br />
quello che fu uno dei più significativi<br />
tra i campi profughi italiani<br />
è attualmente sede di una<br />
scuola media, una biblioteca e<br />
una piscina comunale.<br />
Il Campo, gestito all’epoca<br />
dal Ministero degli Interni, era<br />
composto di grandi camerate<br />
divise da separè con coperte e<br />
letti a castello, con una cucina<br />
affidata a volonterose cuoche<br />
istriane, un medico e l’infermeria.<br />
Da quanto emerso, è stato<br />
sufficientemente accogliente<br />
per molti degli ospiti, più o<br />
Fra i vini dell’Istria emersero<br />
quelli del signor Feliciano<br />
Costanzo. Sia per la favorevole<br />
posizione dei suoi vigneti siti<br />
sul colle Albuzano in prossimità<br />
di Corte d’<strong>Isola</strong>, sia pel<br />
modo accurato di confezione.<br />
Il vino ed il refosco di questo<br />
espositore sono d’una qualità<br />
ricercatissima.<br />
Per la notevole proprietà di<br />
sopportare senza alterarsi la più<br />
alta e la più bassa temperatura,<br />
questi vini vengono spediti annualmente,<br />
finora però soltanto<br />
in piccole partite, in Alessan-<br />
IL CAMPO PROFUGHI DI UDINE<br />
In 13 anni ospitò in transito 100.000 istriani<br />
meno di passaggio, che ci sono<br />
rimasti in quello che fu un difficile<br />
periodo per tutta la storia<br />
d’Italia.<br />
Il lavoro dell’autore si compone<br />
di parecchio materiale<br />
inedito e il risultato è la ricostruzione<br />
di fatti storici finora<br />
mai messi per iscritto, con 56<br />
biografie e oltre cento interviste<br />
ad esuli ma anche ad abitanti<br />
del quartiere.<br />
Nella seconda parte del libro<br />
si ripercorre poi la storia del<br />
Comitato Provinciale di Udine<br />
dell’Associazione Nazionale<br />
Venezia Giulia e Dalmazia.<br />
Campo profughi di Udine, gennaio 1955 – Un gruppo di isolani con i figli in occasione della consegna dei<br />
pacchi dono per la Befana. Il bambino in centro è Edoardo, in braccio alla mamma Elpida Chelleris – A<br />
sinistra, con il pacco in mano, Livia Derossi – In fondo Albino Menis e la moglie Mariuccia – A destra<br />
Mario barcaricio e davanti, con il grande pacco in mano, sua figlia.<br />
I VINI DEL SIGNOR COSTANZO<br />
dria d’Egitto, in Cairo ed a<br />
Porto-Said, come pure a Londra.<br />
In qualche hotel di Vienna,<br />
Budapest e Graz bevesi anche<br />
il refosco di Corte d’<strong>Isola</strong>; nel<br />
grande Hotel Progler di Adelsbergerhof,<br />
oltre al refosco,<br />
trovansi anche i vini da pasto<br />
dello stesso Costanzo.<br />
A Trieste poi il medesimo<br />
spaccia la massima quantità<br />
dei suoi vini; fornisce distinte<br />
famiglie triestine e da lunga<br />
serie di anni anche il rinomato<br />
Hotel de la Ville, i cui ospiti<br />
possono persuadersi che anche<br />
l’Istria produce vini squisiti e<br />
sani e che i medesimi <strong>non</strong> sono<br />
per niente affatto inferiori agli<br />
altri d’Austria.<br />
Spacciando con profitto una<br />
parte dei suoi vini all’estero,<br />
il signor Feliciano Costanzo<br />
dimostrò che i vini istriani<br />
all’estero sono egualmente<br />
apprezzati e potrebbero far<br />
concorrenza a diversi altri vini<br />
stranieri meno buoni di quelli e<br />
forse più cari.<br />
Non è però da deplorare se<br />
gl’Istriani <strong>non</strong> tentano l’impresa<br />
di questa concorrenza, il cui esi-<br />
to potrebbe essere vantaggioso,<br />
ma sempre incerto. Quello che<br />
al signor F. Costanzo riesce di<br />
fare con partite di vino relativamente<br />
piccole, per le quali egli<br />
viene prima ricercato, <strong>non</strong> si sa<br />
se riuscirebbe ad altri in partite<br />
maggiori, tanto più che, come<br />
prima si è notato, <strong>non</strong> tutti i vini<br />
si adattano a passare in temperature<br />
elevate o basse, come si<br />
adattano senza soffrire i vini del<br />
signor F. Costanzo.<br />
Da “L’esposizione di Trieste<br />
del 1882”, Trieste 1882
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
25<br />
UCCI DELISE, IL SUO RICORDO NEL NOSTRO CUORE<br />
Sei nata a <strong>Isola</strong>, di San Simòn eri la regina, Villa Raineri era<br />
quasi la tua casa… ora sei scomparsa e ci hai lasciate sole.<br />
Sei stata la nostra baby-sitter, e quando facevamo i capricci ci<br />
mettevi a posto con due scappellotti. Nella tua esuberante gioventù<br />
ne hai combinate di tutti i colori… eri un po’ l’esasperazione<br />
dei nostri genitori. A quei tempi una ragazza doveva ricamare,<br />
lavorare all’uncinetto e ai ferri, aiutare la mamma nei lavori di<br />
casa… Invece le tue passioni erano la bicicletta, la barca, il nuoto,<br />
le corse con il cane. Arrivare a nuoto da San Simòn sino alla diga<br />
<strong>non</strong> era un problema per te.<br />
Ti sei sposata giovane, Trieste ti ha accolto come esule, il Canada<br />
come emigrante. La tua vita è stata un po’ tribolata, ma i tuoi<br />
nipoti ti hanno dato gioia. Una brutta malattia ti ha colpito, ma eri<br />
forte… hai recuperato… ma il male è ritornato e ti ha portato via,<br />
<strong>non</strong> prima però di aver trascorso l’ultima notte tutte e tre assieme<br />
all’ospedale. Come allora, tanti anni fa, quando si dormiva tutte<br />
e tre nello stesso grande letto… dopo aver saltato su e giù per un<br />
bel po’. Ci si quietava solo dopo che i nostri genitori battevano i<br />
muro urlando la finite, si o no?.<br />
Ti siamo state vicino fino al tuo ultimo respiro. Ciao Ucci, un<br />
giorno ci rivedremo… <strong>non</strong> dimenticare che ti vogliamo bene!<br />
Tue sorelle Marisa e Jenny Delise,<br />
Loretto, Canada<br />
Sydney, aprile 1980 – Con sullo sfondo il grande ponte che attraversa<br />
la baia, Edda Goina con il marito Paolo Sudich, purtroppo scomparso<br />
nel 2007 in Australia. Nell’altra foto, di tanti… tanti anni fa, Edda con<br />
la cara mamma Pina Goina Stanzer.<br />
Insieme a queste foto, i cugini di Trieste Claudio Goina e Lucio e Loredano<br />
Degrassi vogliono inviare in Australia un affettuoso saluto alla<br />
cara Edda.<br />
Loretto (Canada), febbraio 2006 – Le tre sorelle Delise festeggiano<br />
i loro compleanni al Ristorante “Il Tegame”: Jenny (55 anni),<br />
Marisa (50) e Ucci (70).<br />
Ci deve esser stata una bella occasione per trovarci tutte assieme,<br />
zie e cugine Parma, in quel lontano 1980. Nella foto, sulla<br />
scala della chiesetta di Villa Revoltella a Trieste, Maria Parma in<br />
Parma, Gisella in Degrassi, Gisella in Giovannini, Giannina in<br />
Viezzoli, Renata in Russignan e Alice con la mamma Miranda.
26 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
In memoria di Giustina Troian (mandolina)<br />
I dolci ricordi di un nipote<br />
Loda il mare e tieni la terra,<br />
solevi sempre ricordarmi,<br />
durante le nostre innumerevoli<br />
chiacchierate sui pesci, la pesca<br />
ed il nostro mare. Almeno con<br />
me, era questo il tuo argomento<br />
preferito!<br />
Tu sei nata sulle ceneri della<br />
prima guerra mondiale, a quel<br />
tempo la fame era sovrana, ma<br />
mai entrò in casa tua. Da famiglia<br />
di pescatori la tua tavola<br />
era ogni giorno imbandita di<br />
pesci di tutte le qualità: “mi gò<br />
verto i oci magnando pesse”<br />
ripetevi!<br />
Così nella tua <strong>Isola</strong>, fra<br />
barche, pessi e pescadori, che<br />
là sono stati i tuoi compagni<br />
di viaggio, tu sei cresciuta e a<br />
proposito di <strong>non</strong>no Gildo mi<br />
raccontavi: “Picio, pensa ti!<br />
Quando gò conossù tù <strong>non</strong>o<br />
ghe gò insegnado mi a magnar<br />
el pesse, prima te podevi<br />
darghe un lepo disendoghe che<br />
jera un’orada!”<br />
Non parliamo poi dei tuoi<br />
anni di lavoro all’Arrigoni,<br />
della tua passione per il calcio<br />
CARO ZIO FABIO,<br />
con il ricordo di aver ballato<br />
assieme a Pino Grezar, degli<br />
aneddoti, dei passatempo e del<br />
dialetto di voi <strong>Isola</strong>ni. Quante<br />
storie mi hai raccontato, liete<br />
e purtroppo anche tragiche e<br />
dolorose, che hai vissuto con la<br />
tua gente. Comunque sia, ti sei<br />
rifatta una vita felice con la tua<br />
famiglia qui a Trieste: oltre 50<br />
anni di matrimonio, due bravi<br />
figli sposati, hai visto crescere<br />
quattro nipoti ed addirittura<br />
hai visto nascere anche tre bis<br />
nipoti. Beh, che dire, hai avuto<br />
tutto! Solo io ti ho mancato il<br />
quarto “bis”, ma so che con me<br />
avevi un rapporto speciale.<br />
Probabilmente io e papà<br />
abbiamo ereditato attraverso<br />
te la passione per la pesca ed il<br />
mare, che a tua volta ereditasti<br />
da papà tuo e da tua madre Nicoletta,<br />
la pescadora de Lussin:<br />
“mio papà Giusto gaveva una<br />
batela, la Regina Coeli, poco<br />
più grande de una mastela!<br />
Bon, con quela, stando in zenocio<br />
e vogando con una fossina,<br />
lù andava de matina bonora<br />
a ciaparne la zena, prima de<br />
andar in fabrica!”. Infine nominavi<br />
spesso tuo zio Bepi, morto<br />
sulla saccaleva in mezzo alle<br />
sardelle. Quando si dice che il<br />
sangue <strong>non</strong> è acqua!<br />
Già dall’infanzia andavo<br />
a pesca con papà ed appena<br />
rientrati a casa mettevo subito<br />
da parte i pesci per te, poi ti<br />
chiamavo al telefono: “Cossa<br />
gavè ciapà?”, “Mamma mia<br />
quanto ben de Dio che gavè<br />
pescà”. Quando poi il bottino<br />
era magro, scherzosamente<br />
dicevi: “Scolta, <strong>non</strong> te sarà<br />
anche ti come quei nati d’un<br />
can de pescadori isolani, che<br />
prima i vendeva duto el pesse<br />
a Trieste e tornadi in porto a<br />
<strong>Isola</strong>, i te diseva che ogi i gà<br />
ciapà poco niente!”<br />
Comunque andava, per<br />
oltre trent’anni è sempre stata<br />
una gioia quando in casa tua<br />
portavo i riboni, le menole, le<br />
sepe, i caramai, i moli, qualche<br />
volta anche le orade. Ma i tuoi<br />
occhi brillavano ancor di più<br />
quando ti arrivavano i guati<br />
sono dispiaciuto di <strong>non</strong> averti conosciuto, ma sono sicuro che ci saremmo divertiti da matti a<br />
parlare di stupidaggini e soprattutto di calcio. Saresti venuto a trovarmi ed avresti fatto il tifo per<br />
me... Tua sorella mi parla delle vostre “marachelle” che facevate, e mi diverte molto: soprattutto i<br />
capelli “ramati” che ti sei fatto fare segretamente, illudendo il <strong>non</strong>no ovvero tuo papà… il vestito<br />
costoso di un’amica dei tuoi genitori che avevi gettato giù per la tromba delle immondizie… aver<br />
chiesto gelati gratuiti sulle spiagge di Lignano alla tenera età di due anni… aver rotto la gamba<br />
alla Barbie di tua sorella… averti gettato addosso tre boccette di profumo… ecc.<br />
Io e te, messi assieme, avremmo potuto essere due gran casinari, oltre che due bravi amici/calciatori….<br />
Tuo Alex : - )<br />
P.S. : Povero me, so quattro lingue, gioco a<br />
calcio, scio, suono il piano e sono bravo a<br />
scuola come prevedevi tu, ed avevi ragione…<br />
altrimenti tua sorella qua… mi fa filare diritto,<br />
la conosci vero ????!!!!<br />
Sono trascorsi 12 anni ma<br />
ricorderemo sempre con tanto<br />
amore il caro Fabio. Sarà sempre<br />
nei nostri cuori<br />
Mamma Pia, papà Emilio e la<br />
sorella Donatella<br />
Il 10 maggio 2008 ci ha lasciato<br />
la nostra cara<br />
Giustina<br />
Troian<br />
ved. Bettoso<br />
(mandolina)<br />
n. 14.9.1919<br />
Ne annunciano la scomparsa i<br />
figli Stelio e Rodolfo, le nuore<br />
Maria Rosa e Rossana e i nipoti<br />
Adriana, Nicola, Sabrina<br />
e Sandro.<br />
Si uniscono al dolore la sorella<br />
Malvina e la nipote Graziella.<br />
testoni e i gransi pori: “ricordite,<br />
<strong>non</strong> esisti più bon pesse<br />
del guato!”<br />
Cominciavano così le<br />
nostre lunghe chiacchierate,<br />
iniziando sul come avresti cucinato<br />
i pesci: “Varda, questi<br />
me li fazzo friti per pranzo,<br />
questi me li lesso per stasera,<br />
questo più grande ghe lo rosto<br />
per tù <strong>non</strong>o, con stì altri fazzo<br />
brodeto e questi me li preparo<br />
in sesame!”. Io poi ti raccontavo<br />
la giornata passata in barca<br />
e tu rivivevi la tua giovinezza,<br />
di quando andavi in mare sulle<br />
barche dei tuoi cugini. Ma<br />
quanti cugini avevi?<br />
“Cossa che no’ darìa per<br />
eser in barca con voi, a veder<br />
sto pesse che vien su dal mar!”,<br />
continuavi, per poi terminare<br />
con le raccomandazioni. E<br />
nuovamente: “ricordite sempre:<br />
loda il mare e tieni la<br />
terra, diseva i veci!”. Me lo hai<br />
ripetuto fino all’ultimo giorno!<br />
Come <strong>non</strong> farne tesoro?!<br />
E’ così, con questo ricordo,<br />
che ci lasciamo: io continuerò<br />
il mio cammino sulle onde e tu<br />
dalla tua <strong>Isola</strong> di pace potrai<br />
lodare il mare e vegliare su<br />
di noi!<br />
Ciao Nonna!<br />
Nicola, Adriana,<br />
Sabrina e Sandro<br />
P.S. - Leggendo queste righe,<br />
tu avresti subito chiamato al<br />
telefono le tue numerose amiche<br />
isolane: “Gavè visto done?<br />
Mio nipote gà scrito sul nostro<br />
giornalin!”
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
27<br />
QUELLI CHE CI HANNO LASCIATO<br />
Il 15 gennaio 2008 negli Stati<br />
Uniti ci ha lasciato la nostra cara<br />
e amata moglie, mamma e <strong>non</strong>na<br />
Maria<br />
Zaves<br />
in Eppeira<br />
n. 25.12.1926<br />
Dandone il triste annuncio, la<br />
ricordano con tanto amore il<br />
marito Silvano, i figli Daniela e<br />
Peter, la nuora Kathy, il genero<br />
Martin, i nipoti e i cognati.<br />
Pietro<br />
Eppeira<br />
n. 1900<br />
scomparso nel<br />
1945<br />
Lucia<br />
Delise<br />
ved. Eppeira<br />
n. 12.4.1903<br />
m. 28.10.1997<br />
Anna<br />
Eppeira<br />
n. 4.11.1925<br />
m. 4.7.1963<br />
Sono ricordati caramente dal<br />
figlio e fratello Silvano, dalle<br />
figlie e sorelle Adelia ed Ernesta,<br />
dal genero e cognato<br />
Nino unitamente ai nipoti e<br />
pronipoti.<br />
Mario<br />
Musizza<br />
m. 29.3.1948<br />
A sessant'anni dalla sua tragica<br />
morte lo ricorda la sorella<br />
Gisella con il marito Silvano e<br />
i nipoti.<br />
A Bregenz (Austria) il 29 febbraio<br />
2008 ci ha lasciato il nostro caro<br />
Franco<br />
Antonio<br />
Degrassi<br />
n. 27.1.1958<br />
a Trieste<br />
Con parole di immenso dolore<br />
annunciano la sua scomparsa il<br />
papà Luciano Degrassi (viola),<br />
la mamma Annamaria Richter,<br />
la moglie Irene, la figlia Sara,<br />
le sorelle Barbara e Lucia con<br />
le loro famiglie unitamente ai<br />
nipoti, parenti e conoscenti<br />
tutti di Trieste e di Bregenz<br />
(Austria).<br />
Il 3 marzo 2008 ci ha lasciato<br />
la nostra cara mamma,<br />
<strong>non</strong>na e bis<strong>non</strong>na<br />
Vilma<br />
Degrassi<br />
ved. Moro<br />
n. 14.9.1924<br />
Addolorati ne annunciano la<br />
scomparsa la figlia Edda con il<br />
marito Mario e i nipoti Debora,<br />
Luigi, Alex, Samantha e<br />
Stefania.<br />
Angelo<br />
Moro<br />
n. 12.1.1921<br />
m. 29.5.1984<br />
Elisabetta<br />
Pugliese<br />
ved. Degrassi<br />
n. 2.7.1896<br />
m. 15.8.1990<br />
Sono sempre ricordati con<br />
tanto amore dalla figlia e nipote<br />
Edda insieme a Mario,<br />
Debora, Luigi, Alex, Samantha<br />
e Stefania.<br />
Il 19 marzo 2008 ci ha lasciato<br />
la nostra carissima amica<br />
Rina<br />
Vascotto<br />
ved. Za<strong>non</strong><br />
n. 20.10.1927<br />
La ricordano con tanto affetto<br />
e rimpianto Lida, Dina, Nadia,<br />
Pina, Lina, Gigliola, Licia,<br />
Nelda e Maddalena.<br />
Il 16 gennaio 2008 a Roma<br />
è venuto a mancare all’affetto<br />
dei suoi cari<br />
Virgilio<br />
Costanzo<br />
n. 13.7.1913<br />
Annunciandone la scomparsa<br />
lo ricordano con tanto affetto<br />
e rimpianto i figli Flavio con<br />
Donatella e Mavye con Raffaele,<br />
la sorella Aristea con il cognato<br />
Bruno, i suoi adorati nipoti<br />
Gemma, Federica, Alessandro,<br />
Edoardo e Violetta, la piccola<br />
Sofia e i parenti tutti.<br />
Il 20 aprile 2008 ha raggiunto<br />
in cielo il marito Mario<br />
ed il fratello Virgilio<br />
Evelina<br />
Costanzo<br />
ved. Vascotto<br />
n. 9.7.1915<br />
Addolorate ne annunciano la<br />
scomparsa le figlie Gianna e<br />
Fulvia con Roberto, gli adorati<br />
nipoti Amalia con Alessandro,<br />
Monica con Alberto, Christian<br />
con Francesca, i suoi “pici”<br />
Anna, Gaia e Marco, la sorella<br />
Aristea con Bruno, i cognati<br />
Carlo e Anita insieme ai nipoti e<br />
ai parenti tutti.<br />
Nella triste circostanza un affettuoso<br />
ricordo per il papà e<br />
<strong>non</strong>no<br />
MARIO VASCOTTO<br />
Il 6 marzo 2008 a Whittier<br />
(California) ci ha lasciato<br />
Marina<br />
Parma<br />
ved. Petronio<br />
in Burgess<br />
n. 16.3.1927<br />
Con rimpianto ne danno il<br />
triste annuncio il marito Vaugn<br />
e i figli Fabio, Peggy, Robert,<br />
Michael unitamente ai familiari<br />
tutti.<br />
Da Trieste un affettuoso ricordo<br />
dai nipoti Umberto e Marisa<br />
Parma con i familiari.<br />
Il giorno 17 marzo 2008<br />
si è spenta<br />
Pierina<br />
(Rina)<br />
Fragiacomo<br />
n. 27.12.1921<br />
Ne danno il triste annuncio il<br />
fratello Bruno con Samuela, i<br />
nipoti e i parenti tutti.<br />
Un grazie ad Evita che ci è stata<br />
vicina. Ringraziamo per le condoglianze<br />
ricevute.<br />
Sarà come nascere, quel giorno.<br />
Un grido e un gran respiro:<br />
si spezzerà il laccio<br />
e sbatterò le ali<br />
e volerò nel tuo spazio, o Dio<br />
E tutto sarà grande.<br />
Sarà come nascere, quel giorno.<br />
Un buio e una grande luce:<br />
si apriranno gli occhi<br />
e fisserò lo sguardo<br />
e io vedrò il tuo volto, o Dio.<br />
E tutto sarà bello.<br />
Sarà come nascere, quel giorno.<br />
Un’attesa e una gran gioia:<br />
io diverrò tuo figlio<br />
e scorderò il dolore<br />
e danzerò nella tua casa, o Dio.<br />
E tutto sarà nuovo.<br />
Composizione di A. M. Galliano letta<br />
dal celebrante durante la S. Messa esequiale<br />
a Roma di Virgilio Costanzo.
28 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Il 20 marzo 2008 a Chatam<br />
(Ontario, Canada) è venuta<br />
a mancare al nostro affetto<br />
Maria<br />
Anna<br />
(Ucci)<br />
Delise<br />
in Bertocchi<br />
n. 11.3.1936<br />
Dandone il triste annuncio, la<br />
ricordano con tanto rimpianto<br />
il marito Claudio, il figlio Gianni,<br />
le sorelle Marisa e Jenny<br />
unitamente ai parenti tutti.<br />
Giovanni<br />
Delise<br />
n. 29.11.1910<br />
m. 15.8.1992<br />
in Canada<br />
Lidia<br />
Delise<br />
n. 27.12.1913<br />
m. 22.2.2005<br />
in Canada<br />
un caro ricordo dei genitori<br />
dalle figlie Marisa e Jenny insieme<br />
alle rispettive famiglie,<br />
ai nipoti e ai pronipoti.<br />
Il 26 febbraio 2008 se n'è andata<br />
lasciando un doloroso<br />
e incolmabile vuoto<br />
la nostra cara<br />
Lionella<br />
(Nella)<br />
Felluga<br />
ved.<br />
Colomban<br />
n. 30.11.1921<br />
La ricordano con amore e tanto<br />
rimpianto la figlia Giuseppina<br />
con Silvio, i nipoti Paolo con<br />
Barbara e Luca con Marilina<br />
e gli adorati pronipoti Giulia e<br />
Alessio e la cugina Marisa.<br />
La ricorderemo sempre con<br />
tanto affetto. Le sue care amiche<br />
Nada, Nella, Lolita, Ervina,<br />
Giustina, Nerina, Egidia,<br />
Anita, Silvana e Nella.<br />
Il 6 febbraio 2008, a Prigi,<br />
ci ha lasciato per sempre<br />
il nostro caro<br />
Giordano<br />
Zerial<br />
n. 24.3.1920<br />
Lo ricorderanno sempre con<br />
dolcezza per il suo amore e la<br />
sua generosità la moglie Nerina,<br />
i figli Aurelio e Marino con<br />
le loro mogli e i figli Andrea,<br />
Gianluca, Francesco e Gioia, la<br />
cognata Luciana, i suoi nipoti<br />
insieme ai parenti ed amici<br />
tutti.<br />
Il 18 marzo 2008 è mancato<br />
all'affetto dei suoi cari<br />
Silvio<br />
Vecchiet<br />
n. 5.12.1922<br />
Con rimpianto ne annunciano<br />
la scomparsa la moglie Gemma,<br />
i suoi figli Franca e Nevio<br />
con le loro famiglie, i miei figli<br />
Dario e Tiziana con famiglia,<br />
nipoti e parenti tutti.<br />
Ringraziamo sentitamente tutti<br />
coloro che hanno partecipato<br />
al nostro dolore.<br />
Il 23 marzo 2008 ci ha lasciato<br />
il nostro caro<br />
Armido<br />
Vascotto<br />
n. 19.6.1920<br />
Annunciandone la scomparsa,<br />
lo ricordano sempre con amore<br />
la moglie Nerina, i figli Asterio<br />
e Walter, la nuora Rosalba e la<br />
nipote Federica.<br />
Antonio<br />
Degrassi<br />
n. 9.3.1929<br />
m. 28.6.1999<br />
Lo ricordano con tanto affetto<br />
la sorella Pia, il cognato Emilio<br />
e la nipote Donatella.<br />
Il giorno 8 marzo 2008<br />
ci ha lasciato<br />
Silvano<br />
Pugliese<br />
n. 26.1.1942<br />
Annunciandone la scomparsa,<br />
lo ricordano con affetto la moglie<br />
Fabrizia e il fratello Fulvio<br />
con Nada e Valentina.<br />
Silvana<br />
Degrassi<br />
n. 22.7.1920<br />
m. 27.1.2003<br />
Olivo<br />
Pugliese<br />
n. 22.3.1914<br />
m. 22.4.1988<br />
Un caro ricordo ai nostri genitori<br />
dal figlio Fulvio insieme a<br />
Nadia e Fabrizia con i nipoti<br />
tutti.<br />
Il 9 febbraio 2008 veniva<br />
a mancare il caro<br />
Giovanni<br />
Vascotto<br />
(nadal)<br />
n. 22.3.1913<br />
Lo ricorda con tanto rimpianto<br />
la moglie Alma insieme agli<br />
amici Antonio e Amalia e ai<br />
parenti tutti.<br />
Il 31 marzo 2008 a Padova<br />
è venuto a mancare<br />
il nostro caro<br />
Aldo<br />
Dudine<br />
di anni 83<br />
Di lui conserveremo sempre la<br />
memoria. La cognata Nerina<br />
Perentin.<br />
Maria<br />
Menis<br />
ved. Ingrao<br />
n. 1946<br />
lasciando nel dolore le figlie<br />
Daniela ed Elena con le rispettive<br />
famiglie, il fratello Dino<br />
con Ondina e i parenti tutti.<br />
Il 3 marzo 2008 è venuto<br />
a mancare<br />
Olivo<br />
Menis<br />
n. 10.4.1927<br />
Il 30 aprile 2008<br />
è venuta a mancare<br />
Con grande dolore lo annuncia la<br />
moglie Romana con i figli Paolo<br />
e Sergio con Denise e Sara.<br />
Nell'anniversario della loro<br />
scomparsa, un affettuoso ricordo<br />
alla cognata<br />
Violetta (m. 5 maggio)<br />
suo marito<br />
Emilio Menis (m. 1° aprile)<br />
e al cognato<br />
Mario Menis (m. 14 giugno)<br />
Il 26 febbraio 2008 ci ha<br />
lasciato la nostra cara<br />
Rita<br />
Carboni<br />
n. 7.4.1920<br />
La ricordiamo con rimpianto<br />
a quanti l'hanno conosciuta. I<br />
nipoti Lucio Dudine e Nivia,<br />
Mario e Franco Carboni.<br />
Giovanni<br />
Depase<br />
n. 7.4.1920<br />
m. 11.5.1998<br />
A dieci anni dalla scomparsa<br />
sei sempre nei nostri cuori. Ricordandoti<br />
con amore e affetto,<br />
la moglie Mariucci e le figlie<br />
Patrizia e Gianfranca con i generi<br />
e i nipoti.<br />
Un caro ricordo per i genitori<br />
Carlo e Anna<br />
e per il fratello<br />
Pietro Ulcigrai (Carluccio)
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
29<br />
Nella<br />
Degrassi<br />
Deste<br />
n. 1.8.1937<br />
m. 5.10.2006<br />
La ricordano con tanto affetto<br />
e rimpianto il marito Lucio e<br />
le figlie Antonella e Paola con<br />
i nipoti e i parenti tutti.<br />
Giliante<br />
Deste<br />
n. 23.3.1910<br />
m.. 24.4.1996<br />
a Roma<br />
Antonietta<br />
Deste<br />
n. Vascotto<br />
n. 14.9.1911<br />
m. 15.5.1980<br />
a Roma<br />
Sono sempre ricordati dal<br />
figlio Lucio, dalle nipoti Antonella<br />
e Paola, dai pronipoti<br />
e dai parenti tutti.<br />
Caterina<br />
Parma<br />
ved. Degrassi<br />
n. 6.4.1907<br />
m. 3.3.1992<br />
Augusto<br />
Degrassi<br />
n. 26.1.1901<br />
m. 2.11.1955<br />
Gabriele<br />
Sinagra<br />
m. 8.6.1978<br />
Li ricordano sempre con affetto<br />
i familiari tutti.<br />
Come l’erba<br />
i nostri giorni<br />
passano:<br />
tu, Signore,<br />
sei per sempre.<br />
liturgia<br />
Edina<br />
Zaves<br />
n. 31.5.1930<br />
m. 8.2.2000<br />
Ederino<br />
Degrassi<br />
n. 11.2.1927<br />
m. 22.4.1997<br />
Sono sempre ricordati con<br />
tanto affetto dal figlio Giuliano<br />
e familiari, dai cognati Silvano<br />
e Lucio e dai parenti tutti.<br />
Anteo<br />
Bologna<br />
n. 2.12.1926<br />
m. 8.6.1985<br />
È ricordato con tanto affetto<br />
e rimpianto dalla moglie Etta,<br />
dalle figlie Loriana e Antonella,<br />
dai generi, nipoti e parenti<br />
tutti.<br />
Giovanni<br />
Chicco<br />
n. 28.8.1888<br />
m. 3.1.1987<br />
Maria<br />
Chicco<br />
n. Antonaz<br />
n. 19.8.1899<br />
m. 26.3.1975<br />
Sono ricordati con tanto affetto<br />
dalle figlie Etta e Libera e dai<br />
nipoti e parenti tutti.<br />
Mario<br />
Delise<br />
n. 2.6.1925<br />
m. 21.4.2006<br />
Sono trascorsi due anni dalla<br />
tua scomparsa: il tempo passa<br />
ma il tuo ricordo resta sempre<br />
con noi.<br />
Tua moglie Mafalda con il figlio<br />
Edi, la nuora Laura, il nipote<br />
Massimiliano e i parenti tutti.<br />
Antonio<br />
Penso<br />
n. 12.10.1906<br />
m. 16.6.1986<br />
Aurelia<br />
Rusconi<br />
ved. Penso<br />
n. 1.1.1909<br />
m. 21.11.2005<br />
Sono affettuosamente ricordati<br />
dai figli Albino e Marino<br />
insieme alla nuora Silvana e al<br />
nipote Christian.<br />
Alma<br />
Rusconi<br />
n. 6.6.1921<br />
m. 6.6.1988<br />
Nel ventesimo anniversario<br />
della scomparsa un caro ricordo<br />
dai nipoti Albino e Marino unitamente<br />
ai familiari tutti.<br />
Giovanni<br />
Giorgesi<br />
n. 16.8.1898<br />
m. 22.9.1969<br />
Antonia<br />
Goiach<br />
Giorgesi<br />
n. 27.2.1903<br />
m. 18.3.1971<br />
A tanti anni dalla loro scomparsa<br />
sono sempre ricordati con<br />
affetto dal figlio Libero insieme<br />
alle nuore, nipoti e pronipoti.<br />
Nino<br />
Giorgesi<br />
n. 11.11.1927<br />
m. 16.4.1998<br />
A dieci anni dalla sua scomparsa<br />
lo ricordano sempre con<br />
amore la moglie Dina, le figlie<br />
Raffaella e Cristina, i nipoti<br />
Giulia e Andrea ed il fratello<br />
Libero.<br />
Aurelio<br />
Babich<br />
n. 9.11.1929<br />
m. 2.2.2007<br />
Nel primo anniversario della<br />
Sua scomparsa lo ricordano<br />
con immutato affetto la moglie<br />
Liliana, il figlio Valter, la<br />
nuora Donatella e la nipote<br />
Valentina.<br />
Tiziano<br />
Degrassi<br />
n. 22.7.1945<br />
m. 29.4.2007<br />
a Grado<br />
Lo ricordano con tanto affetto<br />
la mamma Salvina, le sorelle<br />
Antonia e Luisa e la nipote<br />
Valentina unitamente ai parenti<br />
tutti.<br />
Un ricordo affettuoso per il<br />
marito e papà<br />
Nicolò<br />
Delise<br />
n. 26.10.1902<br />
m. 1.10.1987<br />
Carmela<br />
Benvenuti<br />
Delise<br />
n. 10.10.1905<br />
m. 6.7.1996<br />
Mario Degrassi<br />
(m. 1988)<br />
A tanti anni dalla loro scomparsa<br />
ricordiamo con immutato<br />
affetto e profonda nostalgia<br />
i nostri cari genitori. I figli<br />
Giuliano, Luciana e Marino<br />
con i familiari.<br />
Un caro ricordo anche alla<br />
nostra zia<br />
Antonietta Parovel<br />
che ci ha lasciato il 20 febbraio<br />
1990.
30 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Sebastiano<br />
Vascotto<br />
n. 1.2.1907<br />
m. 29.1.1981<br />
Antonia<br />
Del Bello<br />
ved. Vascotto<br />
n. 1.3.1910<br />
m. 7.3.2005<br />
Lucio<br />
Vascotto<br />
n. 27.9.1933<br />
m. 17.9.2006<br />
Sono sempre ricordati con tanto<br />
affetto dalla figlia e sorella<br />
Bruna con il marito Livio e i<br />
nipoti Roberto e Cristina insieme<br />
ai parenti tutti.<br />
Giovanni<br />
Vittori<br />
n. 3.4.1895<br />
m. 8.5.1932<br />
Domenica<br />
Delise<br />
ved. Vittori<br />
n. 6.2.1903<br />
m. 21.10.1976<br />
A tanti anni dalla loro scomparsa<br />
sono sempre ricordati con<br />
affetto dai figli Livio e Anita<br />
insieme ai nipoti, pronipoti e<br />
parenti tutti.<br />
Attilio<br />
Degrassi<br />
n. 17.10.1912<br />
m. 2.7.2007<br />
Nel primo anniversario della<br />
scomparsa è ricordato con tanto<br />
amore dalla moglie Maria e<br />
dai figli Ucci, Dino e Daniela<br />
insieme al genero, alle nuore,<br />
ai nipoti e ai pronipoti.<br />
Salvatore<br />
Perentin<br />
n. 10.7.1915<br />
m. 5.5.1987<br />
A 21 anni dalla sua dipartita lo<br />
ricordano con tanto affetto e<br />
rimpianto la moglie Lida con<br />
le figlie Donatella e Giuliana<br />
con i loro familiari.<br />
Ferruccio<br />
Perentin<br />
n. 10.6.1925<br />
m. 30.5.2003<br />
Nel quinto anniversario della<br />
sua scomparsa è ricordato con<br />
tanto affetto e rimpianto dalla<br />
moglie Nevia e dai figli Fabio e<br />
Luisa con i loro familiari.<br />
Olivo<br />
Degrassi<br />
n. 27.8.1923<br />
m. 9.5.2006<br />
A due anni dalla Tua scomparsa<br />
sei sempre presente tra noi.<br />
Ti ricordiamo con tanto amore,<br />
la moglie Lucia, i figli Franco<br />
e Manuela, il genero Luciano,<br />
la nuora Giusy e il genero<br />
Luciano insieme ai nipoti e ai<br />
parenti tutti.<br />
Antonio<br />
Degrassi<br />
n. 8.3.1891<br />
m. 16.7.1964<br />
Giuseppina<br />
Degrassi<br />
n. Bacci<br />
n. 25.3.1895<br />
m. 7.3.1985<br />
Vi ricordiamo con tanto rimpianto:<br />
la nuora Lucia e i nipoti<br />
Franco e Manuela insieme ai<br />
familiari tutti.<br />
Violetta<br />
Degrassi<br />
n. 13.4.1932<br />
m. 12.5.2000<br />
Nell'ottavo anniversario della<br />
scomparsa la ricordano con<br />
tanto rimpianto il marito Lucio<br />
Vascotto, il figlio Mario, la<br />
nuora Laura, la nipote Isabella<br />
e i parenti tutti.<br />
Giuseppe<br />
Degrassi<br />
n. 13.3.1902<br />
m. 3.4.1953<br />
Maria<br />
Degrassi<br />
n. Degrassi<br />
n. 5.11.1907<br />
m. 25.4.1951<br />
A tanti anni dalla loro scomparsa<br />
li ricordano la figlia<br />
Mariucci, il genero Lucio con<br />
Bruna e i familiari.<br />
Carlo<br />
Vascotto<br />
n. 21.3.1904<br />
m. 25.11.1994<br />
Teresa<br />
Vascotto<br />
n. Degrassi<br />
n. 8.6.1908<br />
m. 16.5.1985<br />
Giuseppina<br />
Degrassi<br />
n. 28.6.1905<br />
m. 9.5.1987<br />
Con tanto affetto e rimpianto<br />
sono sempre ricordati dai figli<br />
e nipoti Lucio, Livia e Gianni<br />
insieme ai familiari tutti.<br />
Ranieri<br />
Degrassi<br />
n. 22.1.1926<br />
m. 24.5.2006<br />
Nel secondo anniversario della<br />
sua scomparsa è sempre ricordato<br />
con tanto affetto dalla<br />
moglie Bruna, dai figli Sergio<br />
e Liviana, dalla nuora e dal<br />
genero e dalla nipote Fabiana<br />
unitamente ai parenti tutti.<br />
Giovanni<br />
Benvenuto<br />
n. 27.8.1894<br />
m. 18.12.1978<br />
Lucia<br />
Musizza<br />
n. 22.6.1901<br />
m. 2.2.1985<br />
A tanti anni dalla loro scomparsa<br />
li ricordano con affetto i figli<br />
Edilio e Bruna Benvenuto.<br />
Nevia<br />
Gherbaz<br />
in Carboni<br />
n. 27.8.1942<br />
m. 31.1.2004<br />
È caramente ricordata dal<br />
marito Pini, dai figli Paola ed<br />
Eros con Erika e il piccolo Mattia,<br />
dalla mamma, dalla sorella,<br />
dal fratello e dai cognati.<br />
Maria<br />
Ausilia<br />
Vascotto<br />
in Carboni<br />
n. 27.9.1911<br />
m. 29.10.2002<br />
Giovanni<br />
Carboni<br />
n. 24.1.1910<br />
m. 7.5.2003<br />
Sono sempre ricordati con<br />
tanto affetto e rimpianto dai<br />
figli Pini e Lina, dal genero,<br />
nipoti e pronipoti.
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
31<br />
Ing. Ivo<br />
Contesini<br />
n. 9.4.1911<br />
m. 30.9.1977<br />
a Torino<br />
Ivonne<br />
Cantamessa<br />
ved. Contesini<br />
n. 21.10.1921<br />
m. 2.6.2000<br />
a Torino<br />
Sono sempre ricordati con<br />
affetto e nostalgia dalla figlia<br />
Giuliana e parenti tutti.<br />
Miranda<br />
Radoicovich<br />
ved. Parma<br />
n. 19.3.1915<br />
m. 4.7.2007<br />
Ad un anno dalla sua scomparsa<br />
è ricordata con tanto dolore<br />
e rimpianto dalla figlia Licia<br />
insieme alla nuora, ai nipoti e<br />
ai parenti tutti.<br />
Gianni<br />
Parma<br />
n. 18.3.1912<br />
m. 27.1.1962<br />
Antonia<br />
Paris<br />
Radoicovich<br />
n. 20.4.1894<br />
m. 3.8.1975<br />
A tanti anni dalla loro scomparsa<br />
un affettuoso ricordo<br />
dalla figlia e nipote Licia.<br />
Renato<br />
Parma<br />
n. 24.6.1942<br />
m. 28.8.2000<br />
Nell'ottavo anniversario della<br />
sua morte lo ricordano con<br />
tanto affetto la sorella Licia, la<br />
moglie Mariuccia, i figli, nipoti<br />
e parenti tutti.<br />
Almerigo<br />
Fragiacomo<br />
m. 4.1.1975<br />
Caterina<br />
Fragiacomo<br />
m. 30.12.1980<br />
Severino<br />
Fragiacomo<br />
m. 9.9.1944<br />
Li ricordano con tanto affetto<br />
la cognata e zia Ada.<br />
Giovanni<br />
(Bruno)<br />
Fragiacomo<br />
n. 6.9.1915<br />
m. 10.5.1974<br />
Lo ricorda sempre la moglie<br />
Ada con i figli e le loro famiglie.<br />
Mario<br />
Knez<br />
n. 3.4.1947<br />
m. 14.7.2000<br />
a <strong>Isola</strong><br />
A 8 anni dalla sua scomparsa lo<br />
ricordano con immenso affetto<br />
le sorelle Maria e Fiorella, il<br />
fratello Dino, gli zii Olivo e<br />
Vittoria, il cognato Sergio e i<br />
cugini Flavia e Boris.<br />
Francesco<br />
Vascotto<br />
(saco)<br />
n. 1907<br />
m. 3.4.1997<br />
Lo ricordano con tanto affetto<br />
la figlia Silvana, le nipoti<br />
Luana, Morena e Maurizio, i<br />
suoi vicini Olivo e Vittoria e la<br />
famiglia Di Flavia.<br />
Dario<br />
Benvenuti<br />
n. 6.10.1920<br />
m. 24.6.1983<br />
Nel 25° anniversario della<br />
scomparsa, con l'affetto di<br />
sempre lo ricordano la moglie<br />
Maria, il figlio Nico con Anna<br />
e la nipote Roberta.<br />
Sono ricordati anche i cari<br />
defunti<br />
Giuseppe e Lidia Zaro<br />
Primano e Amelia Benvenuti<br />
Pietro<br />
Ulcigrai<br />
n. 11.7.1905<br />
m. 3.7.1994<br />
Maria<br />
Delise<br />
Ulcigrai<br />
n. 5.6.1905<br />
m. 26.7.1988<br />
Sono ricordati con tanto affetto<br />
dai figli Gino e Alberto con le<br />
rispettive famiglie.<br />
Luciano<br />
Ulcigrai<br />
n. 29.10.1933<br />
m. 3.4.1990<br />
Nel 18° anniversario della<br />
scomparsa lo ricordano sempre<br />
la moglie Mariucci con i figli<br />
Sergio, Paolo e Barbara.<br />
Marcello<br />
Menis<br />
n. 17.7.1910<br />
m. 1.9.1998<br />
Nel decimo anniversario della<br />
tua scomparsa sei sempre nel<br />
mio cuore.<br />
Tua moglie Nerina insieme ai<br />
nipoti e ai familiari tutti.<br />
Remigio<br />
Mondo<br />
n. 25.9.1928<br />
m. 16.1.2002<br />
A sei anni dalla sua scomparsa<br />
lo ricordano con lo stesso amore<br />
la moglie Graziella, il figlio Valter<br />
e la nipote Reanna.<br />
Giovanni<br />
Mondo<br />
n. 23.9.1888<br />
a Pola<br />
m. 5.3.1931<br />
Francesca<br />
Parma<br />
ved. Mondo<br />
n. 30.5.1889<br />
m. 26.7.1962<br />
Italo<br />
Mondo<br />
n. 2.3.1923<br />
m. 15.10.1997<br />
Alma<br />
Mondo<br />
n. 23.12.1914<br />
m. 19.11.1954<br />
Giovanni<br />
Mondo<br />
n. 13.3.1921<br />
disperso in<br />
guerra nel<br />
1943<br />
Li ricorda sempre con tanto<br />
affetto Bruno, unico figlio e<br />
fratello rimasto, insieme alle<br />
nuore Rosa e Graziella e ai<br />
nipoti Nadia e Bruno Mondo..<br />
Giovanna<br />
Parma<br />
ved. Viezzoli<br />
n. 29.9.1921<br />
m. 31.7.2007<br />
Nel primo anniversario della<br />
scomparsa la ricordano con<br />
infinito amore la figlia Adriana<br />
e le nipoti unitamente ai conoscenti<br />
tutti.
32 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Anita<br />
Costanzo<br />
in Dapas<br />
n. 30.6.1920<br />
m. 5.5.2003<br />
Nel quinto anniversario della<br />
scomparsa, la ricordano sempre<br />
con tanto affetto il marito<br />
Libero e il figlio Elvio insieme<br />
ai nipoti e parenti tutti.<br />
Enrico<br />
Dapas<br />
n. 5.10.1901<br />
m. 21.12.1981<br />
Angela<br />
Pozzetto<br />
in Dapas<br />
n. 17.6.1908<br />
m. 22.12.1998<br />
Enrico<br />
Degrassi<br />
n. 1.10.1896<br />
m. 14.3.1978<br />
Eufemia<br />
Degrassi<br />
n. Dapas<br />
n. 13.9.1898<br />
m. 28.7.1983<br />
Libero ed Elvio Dapas insieme<br />
a Silvano e Mariucci Degrassi<br />
ricordano con affetto i loro cari<br />
defunti.<br />
Maria<br />
Irma<br />
Dudine<br />
ved. Toti<br />
m. 23.6.1987<br />
Nel ventunesimo anniversario<br />
della Sua scomparsa, la figlia<br />
Tullia con Francesca e Sergio<br />
ricorda la carissima mamma a<br />
quanti l'hanno conosciuta e le<br />
hanno voluto bene.<br />
Maria<br />
Orsola<br />
Pugliese<br />
n. Deste<br />
n. 29.8.1881<br />
m. 30.10.1982<br />
Luigi<br />
Pugliese<br />
n. 19.6.1902<br />
m. 22.2.1979<br />
Mario<br />
Pugliese<br />
n. 21.12.1903<br />
m. 25.11.1966<br />
Onorato<br />
Pugliese<br />
n. 7.2.1906<br />
m. 18.9.1972<br />
Aldo<br />
Pugliese<br />
n. 15.7.1911<br />
m. 18.11.1981<br />
Li ricorda con affetto e rimpianto<br />
il figlio e fratello Pini.<br />
Rodolfo<br />
Sau<br />
n. 19.7.1908<br />
m. 13.3.1988<br />
Apollonia<br />
Zarotti<br />
ved. Sau<br />
n. 20.10.1912<br />
m. 4.7.2003<br />
Sono sempre ricordati con immenso<br />
amore dai figli Marisa,<br />
Mirella, Liliana, Lino, Nadia<br />
e Bruno, dai generi, nuore, nipoti,<br />
pronipoti e parenti tutti.<br />
Jolanda<br />
Delise<br />
n. Vegliak<br />
n. 19.5.1920<br />
m. 2.6.2002<br />
Sarà sempre ricordata dalla<br />
sorella Isabella con il cognato<br />
Pini e la nipote Giuliana.<br />
Giuseppe<br />
Delise<br />
n. 6.4.1916<br />
m. 21.3.1971<br />
Lo ricordano sempre la cognata<br />
Isabella, il cognato Pini e la<br />
nipote Giuliana.<br />
Gina<br />
Veglia<br />
n. 14.5.1933<br />
m. 15.11.1978<br />
Virgilio<br />
Veglia<br />
n. 15.8.1929<br />
m. 13.11.1986<br />
Sono sempre ricordati dalla<br />
cognata e sorella Isabella, dal<br />
cognato Pini e nipote Giuliana.<br />
Mario<br />
Vegliach<br />
n. 26.1.1923<br />
m. 20.2.1995<br />
È sempre ricordato dalla sorella<br />
Isabella, dal cognato Pini e<br />
dalla nipote Giuliana.<br />
Giuseppe<br />
Veglia<br />
n. 20.3.1927<br />
m. 10.10.1972<br />
È sempre ricordato dalla sorella<br />
Isabella e dal cognato Pini.<br />
Maria<br />
Dudine<br />
n. Chermaz<br />
n. 15.3.1899<br />
m. 11.6.1978<br />
Germano<br />
Dudine<br />
n. 14.10.1882<br />
m. 9.5.1971<br />
Sono sempre ricordati con<br />
affetto dalla figlia Isabella<br />
insieme al genero Pini e alla<br />
nipote Giuliana.<br />
Maddalena<br />
Dudine<br />
n. Bosich<br />
n. 13.1.1897<br />
m. 21.7.1992<br />
La ricorda sempre con affetto<br />
il figlio Pini insieme alla nuora<br />
Isabella e alla nipote Giuliana.<br />
Maria<br />
Benedetti<br />
n. Dudine<br />
m. 2.10.1977<br />
Il fratello Pini con Isabella e<br />
Giuliana ricorda sempre con<br />
affetto la cara sorella.<br />
Oliviero<br />
Degrassi<br />
n. 30.3.1912<br />
m. 1.6.1994<br />
Giovanna<br />
Moratto<br />
ved. Degrassi<br />
n. 3.9.1912<br />
m. 27.10.2001<br />
Sono sempre ricordati con affetto<br />
e rimpianto dalle figlie<br />
Bianca e Luisa, genero Lorenzo,<br />
nipoti e parenti tutti.
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
33<br />
Alice<br />
Costanzo<br />
in Lugnani<br />
n. 1.4.1922<br />
m. 15.6.2004<br />
Nel quarto anniversario della<br />
Sua morte è ricordata sempre<br />
con tanto amore dal marito<br />
Giacinto, dai figli Laura con<br />
Bruno e Franco con Anna Maria,<br />
dalla sorella Mariuccia, dai<br />
cognati e parenti tutti.<br />
Luigi<br />
Lugnani<br />
n. 24.9.1897<br />
m. 25.2.2001<br />
Luigia<br />
Dagri<br />
in Lugnani<br />
n. 18.9.1897<br />
m. 24.3.1980<br />
Sono sempre ricordati con<br />
tanto affetto dai figli Maria,<br />
Bruna, Giuseppina e Giacinto<br />
con le rispettive famiglie.<br />
Mario<br />
Delise<br />
n. 23.1.1906<br />
m. 17.3.1979<br />
a Boston<br />
Con immutato affetto è ricordato<br />
dalla moglie Bruna Lugnani<br />
e dai figli Elvio e Claudio con<br />
i familiari.<br />
Guido<br />
Parma<br />
n. 21.5.1928<br />
m. 7.6.2004<br />
in Australia<br />
Nel quarto anniversario della<br />
scomparsa lo ricordano con<br />
tanto amore la moglie Nella e<br />
le figlie Annamaria, Cristina,<br />
Sandra e Manuela insieme ai<br />
generi e ai nipoti.<br />
Ausilia<br />
Degrassi<br />
in Pugliese<br />
n. 27.5.1912<br />
m. 7.7.1945<br />
Chiara<br />
Bettoso<br />
in Pugliese<br />
n. 1.11.1886<br />
m. 30.3.1955<br />
Giovanni<br />
Pugliese<br />
n. 11.2.1908<br />
m. 8.3.1982<br />
Gisella<br />
Dellore<br />
in Pugliese<br />
n. 14.5.1910<br />
m. 9.5.2002<br />
Sono sempre ricordati con<br />
amore dai figli, nipoti e parenti<br />
tutti.<br />
Giovanni<br />
Degrassi<br />
(fritola)<br />
n. 10.6.1911<br />
m. 11.11.2000<br />
Francesca<br />
Degrassi<br />
n. Coronica<br />
n. 20.12.1914<br />
m. 23.5.1999<br />
Sono caramente ricordati dal<br />
figlio Flavio e famiglia.<br />
Palmira<br />
Degrassi<br />
ved.<br />
Chiaselotti<br />
n. 18.6.1913<br />
m. 3.9.1996<br />
La ricordano sempre con affetto<br />
e rimpianto il figlio Lucio,<br />
i nipoti Rossella e Sergio e il<br />
pronipote Daniele.<br />
Maria<br />
Minca<br />
Delise<br />
n. 20.5.1915<br />
m. 23.5.1994<br />
Giovanni<br />
Delise<br />
(tremami)<br />
n. 19.1.1916<br />
m. 6.5.1997<br />
Giovanni Delise (tremami)<br />
n. 7.3.1884 m. 4.12.1959<br />
Lucia Depase Delise<br />
n. 2.12.1886 m. 7.6.1982<br />
Domenica Delise<br />
n. 18.9.1891 m. 28.2.1950<br />
Sono sempre ricordati con affetto<br />
dal figlio e nipote Ferruccio<br />
assieme a tutti i familiari.<br />
Giovanni<br />
Goina<br />
n. 30.1.1897<br />
m. 14.5.1948<br />
A tanti anni dalla sua scomparsa<br />
lo ricorda il figlio Nino<br />
assieme alla moglie Pina, i<br />
nipoti e parenti tutti.<br />
Nerina<br />
Vascotto<br />
in Colomban<br />
n. 16.11.1926<br />
m. 23.5.2001<br />
La ricordano con rimpianto<br />
il marito Silvano con le figlie<br />
Claudia e Sandra assieme a<br />
Gianfranco, Claudio e gli adorati<br />
nipoti Gabriele, Matteo e<br />
Marco, unitamente ai fratelli<br />
Bruno, Pina e Lucia, ai cognati<br />
e ai parenti tutti.<br />
Nicola<br />
Vascotto<br />
n. 5.3.1963<br />
m. 20.6.2001<br />
Ci manchi tanto!<br />
I tuoi cari.<br />
Bruno<br />
Beltrame<br />
n. 23.2.1929<br />
m. 25.4.2003<br />
Lo ricordano sempre con tanto<br />
rimpianto la moglie Leda, la<br />
figlia Emanuela con Fabio, le<br />
sorelle Anita e Caterina con i<br />
cognati, nipoti e parenti tutti.<br />
Una preghiera anche per tutti<br />
i familiari defunti.<br />
Vittorio<br />
Pesaro<br />
n. 27.1.1906<br />
m. 25.4.1981<br />
Maria<br />
Depase<br />
Pesaro<br />
n. 15.8.1906<br />
m. 24.5.1982<br />
Sono ricordati con affetto dai<br />
figli Leda, Licia e Marino unitamente<br />
ai familiari tutti.<br />
Guido<br />
Beltrame<br />
n. 12.7.1921<br />
m. 23.1.2006<br />
Nel secondo anniversario della<br />
sua scomparsa, è sempre ricordato<br />
con tanto affetto dalla<br />
moglie Anita, dalle figlie Gabriella<br />
e Daniela con i familiari,<br />
nipoti, sorelle, cognati e<br />
parenti tutti.<br />
Antonio e Lucia Beltrame<br />
Guido e Bruno Beltrame<br />
Siete sempre nei nostri cuori.<br />
Le figlie e sorelle Anita e Caterina.<br />
Virgilio Russignan<br />
m. 15.5.1978<br />
Virginia Russignan<br />
n. Benvenuti<br />
m. 25.12.1946<br />
Sono ricordati sempre dalle<br />
figlie Silvia e Gigliola con le<br />
loro famiglie.
34 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Libero<br />
Costanzo<br />
n. 19.5.1925<br />
m. 10.1.1996<br />
in Australia<br />
Marino<br />
Costanzo<br />
n. 19.9.1959<br />
m. 18.7.1977<br />
Con tanto amore, li ricorda<br />
dall'Australia la moglie e<br />
mamma Romilda Degrassi.<br />
Un affettuoso pensiero anche<br />
per i cari genitori.<br />
Romano<br />
Degrassi<br />
n. 9.6.1892<br />
m. 4.5.1947<br />
Maria<br />
Sau<br />
ved. Degrassi<br />
n. 8.10.1897<br />
m. 14.1.1987<br />
Jolanda<br />
Degrassi<br />
n. 28.5.1924<br />
m. 11.10.1994<br />
Bruno<br />
Davanzo<br />
n. 1.8.1919<br />
m. 26.3.1991<br />
Li ricordano con affetto i figli<br />
Franco e Sergio con le rispettive<br />
famiglie. Dall'Australia si<br />
unisce nel ricordo la sorella e<br />
cognata Romilda.<br />
Giovanni Degrassi<br />
1893 - 1965<br />
Maria Furlan ved. Degrassi<br />
1899 - 1986<br />
Sono ricordati dai figli Bruno,<br />
Mario e Mariucci.<br />
Giovanna<br />
Bacci<br />
ved. Beltrame<br />
n. 20.3.1899<br />
m. 5.3.1967<br />
Francesco<br />
Beltrame<br />
n. 5.4.1893<br />
m. 6.12.1961<br />
Da Roma, la figlia Lucia con la<br />
nipote Francesca e i familiari<br />
ricorda sempre i cari genitori.<br />
Romualdo<br />
Beltrame<br />
n. 21.9.1926<br />
m. 28.7.1994<br />
Nel 14° anniversario della<br />
scomparsa lo ricordano con affetto<br />
i figli Francesco, Daniele,<br />
Riccardo e Verdiano, la sorella<br />
Lucia (da Roma) e i parenti<br />
tutti.<br />
Silvana<br />
Degrassi<br />
ved. Beltrame<br />
n. 19.2.1922<br />
m. 19.4.1998<br />
A dieci anni dalla scomparsa<br />
è ricordata con affetto dai figli<br />
Francesco, Daniele, Riccardo e<br />
Verdiano, dalla sorella Romilda<br />
(in Australia) e dai parenti<br />
tutti.<br />
Licia<br />
Derossi<br />
n. 8.10.1929<br />
m. 6.3.2006<br />
A due anni dalla scomparsa,<br />
la ricorda con rimpianto la<br />
figlia Marina Marchesan insieme<br />
al genero Riccardo, alla<br />
nipote Federica e al pronipote<br />
Nicola.<br />
Pierina<br />
Bologna<br />
ved. Chicco<br />
n. 8.4.1923<br />
m. 25.7.2005<br />
Nel terzo anniversario la ricordano<br />
con tanto amore Gianni,<br />
i figli Gianna, Dario e Valdi,<br />
le nuore Gianna e Teresa e le<br />
nipoti Barbara e Jessica.<br />
Giacinto<br />
Chicco<br />
n. 2.12.1920<br />
m. 7.6.1985<br />
Lo ricordano con rimpianto<br />
i figli Dario e Valdi con le<br />
famiglie.<br />
Nicolò<br />
Delise<br />
n. 26.10.1902<br />
m. 1.10.1987<br />
Carmela<br />
Benvenuti<br />
Delise<br />
n. 10.10.1905<br />
m. 6.7.1996<br />
I figli Lucy, Elpidio e Lolita<br />
ricordano con affetto i cari<br />
genitori.<br />
Giordano<br />
Felluga<br />
n. 13.7.1913<br />
m. 9.5.1977<br />
Maria<br />
Gherbaz<br />
Felluga<br />
n. 14.9.1930<br />
m. 30.6.1999<br />
Un caro ricordo dai figli Mirella,<br />
Rosetta, Maura e Stefano<br />
insieme ai nipoti e ai familiari<br />
tutti.<br />
Morena<br />
Morsut<br />
Marina<br />
Parma<br />
Morsut<br />
Claudio<br />
Morsut<br />
A tanti anni dal tragico incidente<br />
che aveva stroncato le<br />
loro vite, un affettuoso ricordo<br />
dai fratelli, zii e cognati Umberto<br />
e Marisa Parma con le<br />
loro famiglie.<br />
Giuseppe<br />
Parma<br />
n. 16.3.1906<br />
m. 17.4.1991<br />
Lucia<br />
Parma<br />
in Parma<br />
n. 6.9.1908<br />
m. 10.10.1975<br />
Sono ricordati dai figli Umberto<br />
e Marisa con le rispettive<br />
famiglie.<br />
Giovanni<br />
Dudine<br />
n. 23.1.1921<br />
m. 24.8.2002<br />
in Australia<br />
Lo ricordano la moglie Zora<br />
insieme ai figli Dario e Ariella<br />
e ai familiari tutti.
15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />
35<br />
Attilio<br />
Pugliese<br />
n. 6.7.1910<br />
m. 26.6.1985<br />
Lo ricordano sempre con tanto<br />
affetto la moglie Livia, le figlie<br />
Mirella e Claudia, i nipoti, la<br />
sorella, i generi e la cognata.<br />
Cesira<br />
Colomban<br />
ved.Michelich<br />
n. 19.5.1913<br />
m. 11.6.1993<br />
Sei sempre nei nostri cuori.<br />
I figli Oscar e Liliana con le<br />
rispettive famiglie e i parenti<br />
tutti.<br />
Armando<br />
Drioli<br />
n. 3.10.1913<br />
m. 26.5.2006<br />
Sono passati due anni dalla tua<br />
scomparsa ma sei sempre nei<br />
nostri cuori. Tua moglie Egidia,<br />
il figlio Ennio con Titti, i nipoti<br />
Sara con Massimo e Sergio con<br />
Viviana e i pronipoti.<br />
Licio<br />
Bestiaco<br />
n. 21.12.1918<br />
a Capodistria<br />
m. 23.6.2005<br />
a Roma<br />
Maria<br />
Parovel<br />
n. 18.5.1926<br />
m. 30.5.2005<br />
a Roma<br />
A tre anni dalla loro scomparsa<br />
ricordiamo con tanto affetto e<br />
immutata nostalgia i nostri cari<br />
genitori. I figli Giuliano, Luciana<br />
e Marino con i familiari.<br />
Un caro ricordo anche a nostra<br />
zia<br />
Antonietta Parovel<br />
che ci ha lasciato il 20 febbraio<br />
1990.<br />
PRO ISOLA NOSTRA<br />
DALL’ITALIA<br />
• Silvia e Aldo Vascotto (Pieris/GO)<br />
€ 50 in occasione<br />
del loro 60° anniversario di<br />
matrimonio<br />
• Ermanno Ramani(ranpin)<br />
(Staranzano/GO) € 20 augurando<br />
che <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> possa<br />
andare avanti nel tempo<br />
• Luisa Vascotto Balbinot<br />
(Pieris) 20 ricordando i <strong>non</strong>ni<br />
Vascotto e Russignan<br />
• Walter Pohlen (Casalgrande/RE)<br />
100<br />
• Bruno Dovier (Grado) 10<br />
• Maria Carboni (Carpi/MO)<br />
60<br />
• Mariuccia Bellè (Varese) 25<br />
in memoria dei genitori Luigi e<br />
Carmina Vascotto<br />
• Bruno Zaro (Varese) 30<br />
• Gen. Antonio Bianchi (Sacile/PN)<br />
30 in ricordo di Norma<br />
Cossetto<br />
• Sergio Vascotto (Carpi/MO)<br />
20<br />
• Famiglia Benvenuti (Genova)<br />
25 in ricordo del cognato e<br />
zio Malvino Stolfa<br />
• Famiglia Benvenuti 25 ricordando<br />
con affetto i suoceri<br />
e <strong>non</strong>ni Primano e Amelia<br />
• Maria Benvenuti con il figlio<br />
e i familiari (Genova) 25 in ricordo<br />
del marito e papà Dario<br />
• Maria Benvenuti 25 in ricordo<br />
dei cugini Giuseppe e<br />
Lidia Zaro<br />
• A.N.V.G.D. – Venezia € 10<br />
• Mariucci Lorenzutti (Monfalcone)<br />
30 in ricordo dei propri<br />
cari defunti<br />
• Rosa Buscaroli (Bologna)<br />
50 in memoria del marito Luigi<br />
Damiani<br />
• Imperia e Plinio Dudine<br />
(Staranzano/GO) 30 ricordando<br />
i genitori Marco e Libera e<br />
la zia Rina<br />
• Nicolò Bressan (talpa) (Terni)<br />
€ 100<br />
• Sonia Vascotto (Cesena) 100<br />
in ricordo del marito Antonio<br />
(Tonin)<br />
• Aldo Nicoletti (Udine) €<br />
120<br />
• Giuliana Contesini (Torino)<br />
50 in ricordo del papà Ivo e<br />
della mamma Yvonne<br />
• Fernanda Goina Gordini<br />
(Grado) 50<br />
• Greolandia Chicco (Udine)<br />
Un sentito grazie a...<br />
50 ricordando i genitori, i fratelli<br />
e la cognata<br />
• Elpida Chelleri (Udine) 50 in<br />
ricordo dei defunti delle famiglie<br />
Chelleri e Pregara<br />
• Vladimiro Roberto Vascotto<br />
(Sacile/PN) 40 in ricordo del<br />
papà Luigi (saco)<br />
• Pieretto Depase (Bologna)<br />
25 in ricordo della sorella<br />
Mariuccia<br />
• Lucio Vascotto (Staranzano/<br />
GO) 50 in ricordo della moglie<br />
Violetta Degrassi e di tutti i cari<br />
defunti<br />
• Salvina Degrassi con le figlie<br />
(Grado) 50 in ricordo del figlio<br />
e fratello Tiziano e di tutti i cari<br />
defunti<br />
• Franco Bretschneider (Milano)<br />
120 in ricordo della mamma<br />
Maria (Ucci) Fragiacomo e del<br />
papà Rudy Bretschneider<br />
• Fabio Stolfa (Sedriano/MI)<br />
50 in ricordo del papà Adriano<br />
• Lucio Deste (Roma) 50 in<br />
ricordo della moglie Nella Degrassi<br />
e dei genitori Giliante e<br />
Antonietta<br />
• Giuliano Degrassi (Ronchi/<br />
GO) 20 in ricordo dei genitori<br />
Ederino ed Edina<br />
• Giuseppe e Germano Slatich<br />
(San Mauro Torinese) 100 in<br />
ricordo di Maria Viccarini<br />
• Albino Penso (Ronchi/GO)<br />
50 ricordando i genitori Antonio<br />
e Aurelia e la zia Alma<br />
Rusconi<br />
• Mariucci Ulcigrai (Monfalcone)<br />
50 ricordando il marito<br />
Giovanni Depase, i genitori<br />
Carlo e Anna e il fratello Piero<br />
• Turibio e Adelia Carboni<br />
(Monfalcone) 20 ricordando<br />
con affetto i rispettivi genitori<br />
e tutti i cari defunti<br />
• Mafalda Delise con il figlio<br />
Edi (Monfalcone) 50 in ricordo<br />
del marito e papà Mario<br />
Delise<br />
• Odilla Vascotto (Nicosia/<br />
EN) 30 in memoria del marito<br />
Adriano Stolfa<br />
• Franca Stolfa (Nicosia) 20<br />
in memoria del papà Adriano<br />
Stolfa<br />
• I figli Giuliano, Luciana e<br />
Marino (Roma) 50 in memoria<br />
dei genitori Licio Bestiaco e<br />
Maria Parovel<br />
• Flavio Costanzo (Roma) 100<br />
in ricordo del papà Virgilio<br />
DA TRIESTE<br />
• Il gruppo degli “ultra-settantenni”<br />
€ 80 in occasione del<br />
loro incontro conviviale<br />
• I familiari € 50 in occasione<br />
del 50° anniversario di matrimonio<br />
di Anita Colonban e<br />
Giulio Petronio<br />
• Neverina Bembi Fonda 20<br />
per l’anniversario di matrimonio<br />
degli amici Anita e Giulio<br />
• Anita Vascotto (dela mora) e<br />
Lino Brigadini € 50 per festeggiare<br />
il loro 50° anniversario di<br />
matrimonio<br />
• Nicoletta € 50 in occasione del<br />
50° anniversario di matrimonio<br />
dei genitori Anita e Lino<br />
• Luciana, Daniela e Marina<br />
con i familiari € 50 ricordando<br />
il cognato e zio Giordano<br />
Zerial<br />
• Claudio ed Egle Drioli 50 in<br />
memoria della cara zia Gemma<br />
Drioli<br />
• Neri Vascotto 30 in ricordo<br />
dei genitori Giovanni e Lucia<br />
Dagostini<br />
• Mirella Cociancich (Muggia)<br />
25 in memoria dei propri<br />
cari defunti<br />
• Maria Giovanna Degrassi<br />
(Vill. Pescatore) 20 in ricordo<br />
dei genitori Giovanni ed Irma<br />
• Renato Dudine € 40<br />
• Livio Dudine e Ester Za<strong>non</strong><br />
(Opicina) 80 in memoria dei<br />
propri cari defunti<br />
• Stefania Pellizzaro € 20<br />
• Liliana, Etta e Nino Vascotto<br />
50 in ricordo dei genitori Carmela<br />
e Antonio<br />
• Neri Marchesan (Vill. del<br />
Pescatore) € 30<br />
• Gigi Carboni 25 ricordando<br />
affettuosamente la moglie Mariuccia<br />
Depase nel trigesimo<br />
della scomparsa<br />
• La moglie Adriana con i figli<br />
Marco e Luca 50 in ricordo di<br />
Nino Vascotto nel terzo anniversario<br />
della scomparsa (15<br />
giugno)<br />
• Lida Perentin 30 in memoria<br />
dei familiari defunti
36 15 Giugno 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
• Italo Delise € 30<br />
• Nevia Perentin 30 in ricordo<br />
del marito Ferruccio<br />
• Bruna Vascotto 30 ricordando<br />
i genitori Antonia e Sebastiano<br />
e il fratello Lucio<br />
• Livio e Anita Vittori con i<br />
nipoti 20 in ricordo dei genitori<br />
Giovanni e Domenica (Ilde)<br />
• Gisella Parma 20 in memoria<br />
dei cari defunti<br />
• Sabina Giovannini 20 in<br />
memoria dei cari defunti<br />
• Pina e Nino Goina 25 ricordando<br />
il papà e suocero<br />
Giovanni<br />
• Pina e Nino Goina 25 ricordando<br />
la sorella e il cognato<br />
• Tullia Toti con i familiari 50<br />
in ricordo della mamma Maria<br />
Irma Dudine<br />
• Annamaria Goina Poli 50 in<br />
ricordo dei cari genitori Giuseppe<br />
e Vittoria Bettoso<br />
• Roma Carboni 25 in ricordo<br />
del marito Fulvio Benvenuto<br />
DALL’ESTERO<br />
• Lucia Degrassi 30 ricordando<br />
il marito Olivo e i suoceri Antonio<br />
e Giuseppina<br />
• Vasco e Lucy 40 in ricordo<br />
dei nostri cari defunti<br />
• Mariuccia Vascotto 25 in<br />
ricordo della mamma Palmira<br />
• Giuseppe Apollonio con i<br />
familiari 25 in memoria dei<br />
<strong>non</strong>ni Luigi Viezzoli e Domenica<br />
Benvenuti<br />
• Giuseppe Apollonio con i<br />
familiari 25 in memoria della<br />
mamma Maria Viezzoli e del<br />
papà Giovanni Apollonio<br />
• Gianni Scrigner 20 in ricordo<br />
della cara Pierina Bologna<br />
• Eraldo Marchesan 20 in memoria<br />
dei familiari defunti<br />
• Anita Marchesan Beltrame<br />
20 in ricordo del marito Guido<br />
• Leda Pesaro Beltrame 20 in<br />
memoria del marito Bruno, dei<br />
genitori e dei suoceri<br />
• Nadia Derossi 15 ricordando<br />
i cari defunti<br />
• Bianca Vascotto con le figlie Ilva e Flavia (Australia) $ 50<br />
ricordando sempre con affetto il marito e papà Augusto<br />
• Gianna Fradel (Australia) $ 50 in memoria dei cari defunti<br />
• Remigio Dodich (Canada) $ 80 con la speranza che continuino<br />
le nostre tradizioni isolane e istriane<br />
• Romilda Degrassi Costanzo (Australia) $ 40 ricordando<br />
con tanto amore il marito Libero e il caro figlio Marino<br />
• Romilda Degrassi Costanzo $ 40 in ricordo della mamma<br />
Maria Sau e del papà Romano Degrassi<br />
• Romilda Degrassi Costanzo $ 40 ricordando con tanta nostalgia<br />
le care sorelle Silvana e Jole e i cognati Romualdo Beltrame<br />
e Bruno Davanzo<br />
• Romilda Degrassi Costanzo $ 40 in ricordo degli amici Giovanni<br />
Dudine, Guido Parma e del maestro Luciano Colomban<br />
• Nives e Albino Degrassi (Australia) $ 50 in ricordo dei cari<br />
genitori, dei fratelli e delle sorelle<br />
• Gisella e Pino Del Gos (Australia) $ 50 in memoria dei genitori<br />
e di tutti i defunti delle famiglie Vascotto e Del Gos<br />
• Zora Dudine con i figli Dario e Ariella (Australia) $ 50<br />
ricordando caramente il marito e papà Giovanni Dudine<br />
• Nella Parma con le figlie Annamaria, Cristina, Manuela<br />
e Sandra (Australia) $ 50 in ricordo del caro marito e papà<br />
Guido Parma<br />
• Silvano Eppeira (USA) $ 50 in memoria della moglie Maria<br />
Zaves<br />
• Nerina Degrassi con i figli Aurelio e Marino e le rispettive<br />
famiglie (Francia) € 70 in ricordo del marito e papà Giordano<br />
Zerial<br />
• Palmira Weihmann (Austria) € 40<br />
• Nino Vascotto (USA) $ 65 ricordando i genitori e i fratelli<br />
Bruno, Mario e Ramiro<br />
• Lucio Degrassi (Canada) € 25 in memoria dei genitori<br />
Amelia e Pietro<br />
• Marisa Delise Carusone (Canada) € 63 in ricordo dei genitori<br />
Lidia e Giovanni Delise e della sorelle Ucci Bertocchi<br />
• Odila Degrassi (Australia) € 30 ricordando il marito Silvio<br />
Cafagna e tutti i cari defunti<br />
• Lucio e Emilia Degrassi (paradiso) (USA) $ 50 in memoria<br />
dei cari defunti<br />
• Caterina Colomban Stulle<br />
30 in memoria del marito Giovanni,<br />
dei genitori, del fratello<br />
Bruno, dei suoceri e del cognato<br />
Bruno<br />
• Anita e Caterina Beltrame<br />
50 in ricordo dei cari fratelli<br />
Guido e Bruno e dei genitori<br />
Lucia e Antonio<br />
• Adelia Eppeira 30 in memoria<br />
dei genitori Pietro e Lucia e<br />
della sorella Anna<br />
• Livio Dandri € 20<br />
• Franco, Daniele, Riccardo<br />
e Verdiano Beltrame 40 in<br />
ricordo dei genitori Romualdo<br />
e Silvana e dei <strong>non</strong>ni<br />
• Sergio Gruber € 20<br />
• Luisa Degrassi 30 ricordando<br />
i genitori Giovanna e Oliviero<br />
e tutti i cari defunti<br />
• Ferruccio Delise 20 in memoria<br />
dei genitori Giovanni e<br />
Maria Minca e di tutti i propri<br />
cari defunti<br />
• Antonio Russignan e Nella<br />
Degrassi 100 in memoria dei<br />
cari defunti<br />
• Il figlio Flavio con i familiari<br />
50 in ricordo dei genitori<br />
Giovanni Degrassi e Francesca<br />
Coronica<br />
• Fabio Vascotto 50 in ricordo<br />
dei familiari defunti<br />
• Lucia Marchesan (Muggia)<br />
30 ricordando i genitori ed il<br />
fratello<br />
• Maria Lugnani 30 in ricordo<br />
dei cari genitori Luigi e Luigia<br />
e dello zio mons. Giuseppe<br />
Dagri<br />
• Giacinto Lugnani 30 in ricordo<br />
della moglie Alice, dei genitori<br />
e dello zio mons. Dagri<br />
• Bruna Lugnani 10 in memoria<br />
del marito Mario Delise<br />
• Alberto Giani € 25<br />
• Lolita 30 in memoria dei cari<br />
Angelo e Vilma Moro<br />
• Mario Pugliese 50 in memoria<br />
di tutti i cari defunti<br />
• Bruno Degrassi 30 in ricordo<br />
dei familiari defunti<br />
• Raffaele Tamaro € 20<br />
• Riccardo Beltrame 50 ricordando<br />
Maria Sau ved. Degrassi,<br />
Silvana Degrassi in Beltrame e<br />
Licia Derossi<br />
• Delia e Silva Perentin 50 in<br />
memoria di tutti i propri cari<br />
defunti<br />
• Vascotto Za<strong>non</strong> € 15<br />
• Silvia e Gigliola 50 in ricordo<br />
dei genitori Virgilio e Virginia<br />
Russignan<br />
• N/N € 20<br />
• Le amiche € 45 in ricordo<br />
della cara Rina Vascotto ved.<br />
Za<strong>non</strong><br />
• Maddalena Lorenzutti 25 in<br />
ricordo del marito Duilio<br />
• Maddalena Lorenzutti 25<br />
ricordando i cugini Lidia Delise<br />
ed Elma Carboni<br />
• Guerrino Carboni 150 in<br />
ricordo della moglie Nerina<br />
Stolfa, della sorella Livia e del<br />
cognato Mario Bologna<br />
• Graziella Mondo 40 in ricordo<br />
del marito Remigio e di tutti<br />
i cari defunti<br />
• Lucio Chiaselotti 25 in ricordo<br />
della mamma Palmira<br />
Degrassi<br />
• Giuseppe Calligaris 50 in<br />
ricordo della moglie Anita,<br />
del figlio Dario e della nuora<br />
Fiorella<br />
• Gianna Chicco Soldati 15 in<br />
memoria della mamma Elvira<br />
Chicco<br />
• La zia Pierina con il cugino<br />
Sergio 15 in ricordo del nipote<br />
Fabio Felluga nel 12° anniversario<br />
• Alessandro 20 in ricordo del<br />
caro zio Fabio<br />
• Donatella 20 ricordando con<br />
tanto amore il fratello Fabio nel<br />
12° anniversario<br />
• Mamma Pia e papà Emilio<br />
30 ricordando con tanto amore<br />
il caro Fabio nel 12° anniversario<br />
• Nonna Pia e <strong>non</strong>no Emilio<br />
15 nella lieta ricorrenza degli 11<br />
anni del nipote Alessandro<br />
• Pia ed Emilio Felluga 15 in<br />
ricordo dell’amica Mariuccia<br />
Depase Carboni<br />
• Pia ed Emilio Felluga 15<br />
in ricordo dell’amico Olivo<br />
Colomban<br />
• La sorella Pia con il cognato<br />
Emilio e la nipote Donatella<br />
15 in ricordo di Antonio Degrassi<br />
nel <strong>non</strong>o anniversario<br />
della morte<br />
• Lucio e Livio Benvenuti con<br />
le mogli Rosy e Fiorella 50 in<br />
ricordo dei genitori e suoceri<br />
Francesco e Rita Zaro<br />
• Gisella con il marito Silvano<br />
e i nipoti 30 in ricordo del<br />
fratello, cognato e zio Mario<br />
Musizza<br />
PRO PULLINO<br />
• Fabio Vascotto € 50
• Libero Dapas 50 in memoria<br />
di tutti i cari defunti<br />
• Marisa Sau Giassi 30 in<br />
ricordo dei genitori Rodolfo e<br />
Apollonia<br />
• La figlia Mirella 10 ricordando<br />
i genitori Rodolfo e<br />
Apollonia<br />
• Irma e Bruno Carboni 60<br />
ricordando i genitori Antonio e<br />
Anna Dudine e tutti i familiari<br />
defunti<br />
• Isabella e Pini Dudine 50 in<br />
memoria di tutti i cari defunti<br />
• Bruno e Samuela Fragiacomo<br />
50 in ricordo della cara<br />
sorella e cognata Rina Fragiacomo<br />
• Famiglia Giugovaz 25 in<br />
ricordo di Rina Fragiacomo<br />
• Evita € 25 in memoria dei<br />
genitori Aredio Pellizzaro e<br />
Severina Vascotto<br />
• Lucy, Elpidio e Lolita 50<br />
in ricordo dei genitori Nicolò<br />
Delise e Carmela Benvenuti<br />
• Giuseppina Colomban 50<br />
in ricordo della mamma Nella<br />
Felluga e del papà Aldo<br />
• Le amiche € 100 ricordando<br />
con affetto Nella Felluga ved.<br />
Colomban<br />
• Marisa Delise 30 in ricordo<br />
della cugina Nella Felluga ved..<br />
Colomban<br />
• Carlo e Anita Vascotto 40 in<br />
memoria dei cari defunti<br />
• Nella Depase 40 in memoria<br />
dei familiari defunti<br />
• Maura Felluga 20 ricordando<br />
i genitori Giordano (bonassa) e<br />
Maria Gherbaz (terassa)<br />
• Famiglie Marsi e Masiello<br />
20 in ricordo della nostra cara<br />
mamma Vanda Verk nel 7°<br />
anniversario (14 marzo)<br />
• Maria Degrassi ved. Busana<br />
25 in memoria dei genitori<br />
Amelia e Pietro<br />
• Ada Fragiacomo 50 in ricordo<br />
dei cari defunti<br />
• Giovanni Scrigner 20 in<br />
ricordo di Pierina Bologna e<br />
Giacinto Chicco<br />
• Barbara Vigini 50 in ricordo<br />
dei <strong>non</strong>ni Maria Visintin e Giovanni<br />
Palcich, dei <strong>non</strong>ni Maria<br />
Prelaz e Giuseppe Vigini e di<br />
tutti i cari defunti<br />
• Amalia Zimmerman 20 in<br />
ricordo di Giovanni Vascotto<br />
(nadal)<br />
• Le zie Assunta e Adalgisa 50<br />
ricordando il caro nipote Nicola<br />
Vascotto<br />
• A.V. € 20<br />
• Edda Moro 30 ricordando la<br />
mamma Vilma, il papà Angelo<br />
e la <strong>non</strong>na Elisabetta<br />
• Alfieri Prelaz € 20<br />
• La moglie Maria 25 in ricordo<br />
di Attilio Degrassi<br />
• Lina Delise e Mario Felluga<br />
30 ricordando i propri familiari<br />
defunti<br />
• Giovanni Drioli 50 in memoria<br />
dei familiari defunti<br />
• Nerina Perentin 100 in ricordo<br />
del cognato Aldo Dudine<br />
• Nerina Perentin 80 in ricordo<br />
del marito Marcello Menis<br />
• Libera Chicco Menis 30<br />
ricordando il marito Fausto e i<br />
genitori Giovanni e Maria<br />
• Elisabetta Dassena (<strong>Isola</strong>)<br />
10 in memoria di tutti i cari<br />
defunti<br />
• Romana Romano ved. Menis<br />
50 in ricordo del marito Olivo e<br />
di tutti i cari defunti<br />
• Gino e Alberto Ulcigrai 30<br />
in memoria dei genitori Maria<br />
e Pietro<br />
• Gemma Marchesan 50 in<br />
ricordo del marito Silvio Vecchiet<br />
• Pini e Lina Carboni 50 in<br />
ricordo dei genitori e della moglie<br />
e cognata Nevia Gherbaz<br />
• Livia Pugliese 30 in ricordo<br />
del marito Attilio<br />
• Mariucci Ulcigrai con i figli<br />
(Sistiana) 30 in ricordo del<br />
marito e papà Luciano<br />
• Olivo Knez (<strong>Isola</strong>) 50 in<br />
ricordo del nipote Mario Knez<br />
e dell’amico Franceco Vascotto<br />
(saco)<br />
• La moglie Maria con i figli<br />
30 in ricordo di Teodoro<br />
Bettoso<br />
• Licia Parma 50 in memoria<br />
dei genitori Gianni e Miranda<br />
Radoicovich, del fratello Renato<br />
e della <strong>non</strong>na Antonia<br />
• Mario Ceppi 20 in ricordo<br />
della moglie Liliana Radoicovich<br />
(figlia di Assunta Felluga)<br />
• Gianna e Fulvia Vascotto<br />
50 in memoria della mamma<br />
Evelina Costanzo<br />
• Anita e Flavia con i familiari<br />
50 in memoria della cugina<br />
Evelina Costanzo Vascotto<br />
• Gemma Vascotto 10<br />
• Giuseppina Colomban 50<br />
in ricordo della mamma Nella<br />
e del papà Aldo<br />
• Bruna Benvenuto 20 in<br />
memoria dei suoceri Maria e<br />
Giuseppe Degrassi<br />
• La moglie Bruna con i figli<br />
50 in ricordo di Ranieri Degrassi<br />
• Lucio e Sandro Vascotto 50<br />
ricordando i genitori Giuseppe<br />
e Lina Bacci e la zia Anita Bacci<br />
Moscolin<br />
• Edilio e Bruna Benvenuto<br />
50 in memoria dei genitori<br />
Giovanni e Lucia<br />
• La moglie Fabrizia con i<br />
familiari 25 in ricordo di Silvano<br />
Pugliese e di tutti i cari<br />
defunti<br />
• Amina e Giorgio Dudine<br />
(<strong>Isola</strong>) 50 ricordando con tanto<br />
affetto mamma Lucia e papà<br />
Dario Scher<br />
• Oscar e Liliana 20 in memoria<br />
della mamma Cesira<br />
Colomban ved. Michelich<br />
• Elvia Vascotto Venier 30<br />
ricordando con amore i genitori<br />
Maria e Carlo<br />
• Maria e Turibio Rumini<br />
50 in memoria di tutti i cari<br />
defunti<br />
• Edio Tog<strong>non</strong> 75 in ricordo<br />
del fratello Onorino e di tutti i<br />
cari defunti<br />
• Etta Chicco Bologna 20 in<br />
memoria dei familiari defunti<br />
• Nino Dell’Acqua (<strong>Isola</strong>) 20<br />
• Nino e Mariucci Felluga 10<br />
in ricordo dell’amico Antonio<br />
Ramani<br />
• Famiglie Felluga e Desco 30<br />
in ricordo di Anita Bernardis<br />
• Nino e Mariucci 10 in memoria<br />
dei defunti delle famiglie<br />
Felluga e Goina<br />
• Liliana Loganes con il figlio<br />
Valter 30 in memoria del marito<br />
e papà Aurelio Babich<br />
ASSOCIAZIONE ISOLA NOSTRA<br />
VIA XXX OTTOBRE, 4 – 34122 TRIESTE<br />
TELEFONO 040-638236<br />
Naz.<br />
IT<br />
Check<br />
86<br />
Conto Corrente Postale n. 11256344<br />
Coordinate bancarie (IBAN):<br />
Cin<br />
X<br />
Cod. ABI<br />
07601<br />
CAB<br />
02200<br />
Codice BIC SWIFT: BPPIITRRXXX<br />
ORARIO UFFICIO:<br />
martedì-giovedì ore 10 - 12<br />
venerdi 16 - 18<br />
• Nerina Degrassi 20 in ricordo<br />
del marito Armido Vascotto e di<br />
tutti i cari defunti<br />
• Nella, Nada, Ervina, Silvana,<br />
Rina, Nerina, Egidia, Anita,<br />
Ucci, Carmela e Luciana €<br />
100 in ricordo della cara amica<br />
Giustina Troian ved. Bettoso<br />
(mandolina)<br />
• Malvina Bologna con il<br />
figlio Pierpaolo e la moglie<br />
Piera 50 in ricordo della sorella<br />
Giustina<br />
• Franco Bologna 50 in memoria<br />
dei familiari defunti<br />
• Egidia e Ennio Drioli 60<br />
in ricordo del marito e papà<br />
Armando<br />
• Egidia e Ennio Drioli 30 in<br />
ricordo dei genitori e <strong>non</strong>ni<br />
Antonio e Lucia Russignan<br />
• Egidia e Ennio Drioli 30 in<br />
ricordo delle zie Giuseppina e<br />
Caterina Drioli<br />
• Marino e Fulvia Russignan<br />
30 in ricordo dei genitori e<br />
suoceri Antonio e Lucia<br />
• Nicoletta Brigadini 10 in<br />
ricordo di don Renato<br />
• I nipoti Nivia, Mario, Franco<br />
e Lucio 50 in ricordo della<br />
zia Rita Carboni<br />
• Libero Giorgesi 20 ricordando<br />
i propri cari defunti<br />
• Edda Carboni e famiglia<br />
20 in ricordo della cara cugina<br />
Liana Vascotto De Privitellio<br />
EX ALLIEVI GINNASIO-LICEO<br />
COMBI DI CAPODISTRIA<br />
Per il nostro abituale raduno è stata riservata la sala del ristorante<br />
“Ai sette nani” di Sistiana per le ore 13.00 di<br />
SABATO 28 GIUGNO 2008<br />
Raccomando di divulgare la notizia e di confermare la partecipazione<br />
al mio numero di telefono 040-299606 con dieci<br />
giorni di anticipo, così potrò fornire particolari su eventuali<br />
altre iniziative.<br />
Ugo Nobile<br />
N° Conto<br />
000011256344<br />
E-mail: trieste@isolanostra.it
L'otto agosto a Pechino si apriranno i Giochi Olimpici, di gran lunga l'avvenimento più importante sia nella<br />
carriera degli atleti che nella memoria sportiva di una nazione. Una medaglia alle Olimpiadi ha sempre<br />
dato lustro ad una città e poche sono quelle come <strong>Isola</strong> che, in rapporto ai loro abitanti, hanno dato tanto<br />
allo sport italiano. Tante sono state le imprese sportive e i titoli conquistati dai nostri atleti, culminati nelle<br />
vittorie olimpiche di Nino Benvenuti a Roma nel 1960 e del “quattro con’’ ad Amsterdam nel 1928. I loro<br />
nomi: Giovanni Delise, Giliante Deste, Valerio Perentin, Renato Petronio e Umberto Vittori, i cui figli hanno<br />
inviato questa foto in occasione degli ottant'anni da quella storica impresa.