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non - Isola Nostra

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ISOLA<br />

I titoli<br />

NOSTRA<br />

«... e là fantasticando coi miei pensieri, ai miei occhi s’apria,<br />

la giacente città, e l’alpi e il mare e la seminascosta, <strong>Isola</strong> mia»<br />

Pasquale Besenghi<br />

PERIODICO DELLA COMUNITÀ<br />

DEGLI ISOLANI<br />

ANNO XLII<br />

N. 373<br />

TRIESTE, 15 giugno 2008<br />

Poste Italiane S.p.A.-Sped. in Abb. Post . D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 n° 46) art. 1, comma 2, DCB<br />

Taxe perçue - Tassa pagata<br />

Attenzione! In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Trieste C.P.O. detentore<br />

del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.<br />

ISOLA NOSTRA - Via XXX Ottobre, 4 - 34122 TRIESTE - ITALIA Tel. 040.638.236<br />

E-mail: trieste@isolanostra.it<br />

A Strugnano per rinnovare le antiche tradizioni<br />

Ci ha lasciato don Renato, isolano di adozione<br />

<strong>Isola</strong>ni sull'isola di Cefalonia<br />

Artisti in mostra: “cocktail’’ di Maria Pia Degrassi Felluga<br />

<strong>Isola</strong> nel periodo asburgico<br />

Il maestro Emilio Piccoli


Domenica 20 luglio 2008<br />

Santuario di Monte Grisa<br />

MADONNA DEL CARMINE<br />

Alle ore 17.00, dalla rotonda sottostante il Santuario, avvio<br />

della processione con la statua della Vergine.<br />

Seguirà alle 17.30 la Santa Messa.<br />

Domenica 10 agosto 2008<br />

Chiesa di San Giacomo<br />

FESTA DI SAN DONATO<br />

Quest’anno la S. Messa in onore del compatrono di <strong>Isola</strong><br />

si celebrerà alle ore 12.00 nella chiesa di San Giacomo<br />

Apostolo (nell’omonimo rione di Trieste). Celebrerà don<br />

Roberto Rosa, che ormai da anni accompagna le nostre<br />

feste religiose e che attualmente è parroco in questa<br />

chiesa.<br />

Lunedì 8 settembre 2008<br />

<strong>Isola</strong> d’Istria<br />

MADONNA DI LORETO<br />

Alle ore 15.30 Santa Messa nella chiesetta di LORETO<br />

nella ricorrenza della Natività di Maria (per gli isolani<br />

la Madona picia).<br />

L’uscita del prossimo numero di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> è prevista<br />

per la metà del mese di settembre. Vista la chiusura della<br />

sede nel mese di agosto è necessario che il materiale destinato<br />

alla pubblicazione prevenga in sede entro il giorno<br />

31 LUGLIO 2008<br />

E’ possibile comunque inviare materiale a mezzo posta o<br />

E-mail entro il 15 agosto.<br />

Grazie per la collaborazione<br />

DOMENICA 5 OTTOBRE 2008<br />

GITA DI SAN MAURO<br />

In ricordo del patrono di <strong>Isola</strong>, tradizionale gita a Grado<br />

e pranzo al ristorante Belvedere di Tricesimo. Per informazioni<br />

e prenotazioni:<br />

Mario Depase – tel. 040-226853<br />

Silvana Svettini – tel. 040-820259<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> – tel. 040-638236<br />

AI LETTORI<br />

Ci scusiamo con i nostri lettori se anche questo numero<br />

esce senza le consuete pagine a colori. Queste purtroppo<br />

costano parecchio di più e le nostre risorse finanziarie<br />

attuali <strong>non</strong> ce lo permettono.<br />

La generosità degli isolani è sempre stata encomiabile<br />

(le ultime pagine lo dimostrano ampiamente) per cui<br />

ci sentiamo in dovere di ringraziare tutti i nostri lettori<br />

ma anche di usare parsimoniosamente ciò che ci viene<br />

affidato.<br />

Grazie!<br />

Siamo spiacenti di rilevare che anche per il numero di <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> di marzo sono stati riscontrati i soliti disservizi postali<br />

con conseguenti casi di forte ritardo nella consegna o addirittura<br />

di copie mai consegnate.<br />

Ce ne scusiamo con i nostri lettori, ricordando che in caso di<br />

mancata consegna può essere richiesta in sede, anche telefonicamente,<br />

un’altra copia.<br />

CHIUSURA DI AGOSTO<br />

Augurando una serena estate a tutti i nostri lettori,<br />

ricordiamo che la sede di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> rimarrà chiusa<br />

per tutto il mese di agosto.<br />

La riapertura dell’ufficio è quindi prevista per<br />

MARTEDI’ 2 SETTEMBRE


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

1<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Periodico trimestrale della<br />

Comunità degli esuli d’<strong>Isola</strong><br />

d’Istria fondato da<br />

Don Attilio Delise nel 1965<br />

Direttore responsabile<br />

Franco Stener<br />

Assistenti di redazione<br />

Anita Vascotto<br />

Attilio Delise<br />

Umberto Parma<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Marisa Berani<br />

Mario Bressan<br />

Nicoletta Brigadini<br />

Alfredo Bussani<br />

Gino Dagri<br />

Assunta Degrassi<br />

Loredano Degrassi<br />

Ferruccio Delise<br />

Mario Depase<br />

Itti Drioli<br />

Emilio Felluga<br />

Alessandro Gargottich<br />

Nerina Goina<br />

Sergio Gruber<br />

Mario Lorenzutti<br />

Alessandro Mirt<br />

Walter Pohlen<br />

Romano Silva<br />

Franco Stener<br />

Tullia Toti Squeri<br />

Maria Vascotto Turco<br />

Don Pietro Zovatto<br />

Gianni Zvitanovich<br />

Direzione, Redazione,<br />

Amministrazione<br />

Via XXX Ottobre, 4<br />

34122 TRIESTE<br />

Editrice: Associazione<br />

“ISOLA NOSTRA’’<br />

Autorizzazione del Trib. di<br />

Trieste n. 843 del 4.5.1992<br />

Conto corrente postale<br />

n. 11256344<br />

Orario degli uffici:<br />

Martedì dalle 10 alle 12<br />

Giovedì dalle 10 alle 12<br />

Venerdì dalle 16 alle 18<br />

Telefono 040/63.82.36<br />

Grafica e stampa:<br />

STUDIO 92 RO-MA<br />

Tel. 040/945161<br />

L’umile Madre Assunta<br />

Si ritorna ogni anno<br />

come ad una scadenza<br />

liturgica alla festività<br />

della Vergine Maria Assunta<br />

in cielo. Si chiudono le<br />

ferie estive e la Chiesa fin<br />

dal quinto secolo la ricorda<br />

con amore accorato e tenero<br />

come Assunta sopra il coro<br />

degli angeli e trionfante con<br />

Cristo, suo diletto Figlio, alla<br />

presenza del Padre.<br />

Con questo singolare titolo<br />

si celebra “la meraviglia di<br />

Dio” che desta ancora su di<br />

noi lo stupore che prendeva<br />

gli apostoli quando vivevano<br />

in consuetudine di familiarità<br />

con Gesù che “passava in<br />

mezzo agli uomini facendo del<br />

bene”. A cominciare dai più<br />

deboli, dai più umili, sempre<br />

dagli ultimi.<br />

E la Vergine Assunta è<br />

l’umiltà incarnata in mezzo<br />

agli uomini che con buona<br />

volontà si accostano alla Pa-<br />

rola di Dio. E fu Dio nel suo<br />

disegno provvidenziale, e<br />

per noi carico di mistero, che<br />

scelse la Vergine Maria come<br />

madre, poiché la più umile<br />

tra le sue creature. Sapeva<br />

ascoltare la sua Parola rendendola<br />

fertile, meditandola<br />

nel proprio cuore.<br />

Per buona ventura Dio<br />

grande, Dio misericordioso<br />

ha rivolto con delicata<br />

amorevolezza lo sguardo di<br />

benevolenza verso la Vergine<br />

Maria, Madre del Logos. E<br />

si compiaceva di scoprire in<br />

Lei l’umile sublime dignità<br />

che la rendeva disponibile ad<br />

una maternità problematica,<br />

finita in dramma sul Golgota,<br />

quando suo Figlio fu<br />

crocifisso.<br />

Con la liturgia oggi la<br />

Chiesa ci riconferma che Maria<br />

“terminato il corso della<br />

sua vita terrena fu assunta in<br />

cielo in anima e corpo (Pio<br />

XII, 1950)”. L’Assunta è la<br />

sfida più determinata alla<br />

morte, destino ineludibile<br />

d’ogni uomo. L’amore ha<br />

vinto la morte nella Vergine<br />

Madre, Assunta in cielo, per<br />

un particolare privilegio di<br />

Dio. E già le Beatitudini ci<br />

hanno ricordato che gli umili<br />

– quelli che riconoscono la<br />

verità senza compiacenze<br />

umane – questi sono oggetto<br />

di particolare amore da parte<br />

di Dio.<br />

La pedagogia spirituale di<br />

questa festività ce la ricorda la<br />

liturgia: fa, o Dio Padre, che<br />

camminiamo nell’itinerario<br />

di questo mondo sempre<br />

rivolti ai valori eterni. Per<br />

<strong>non</strong> disperdersi nelle distrazioni<br />

mondane, illusioni e<br />

disincanti della malizia dei<br />

tempi, in un’epoca di filosofia<br />

debole.<br />

Don Pietro Zovatto<br />

Un augurio a tutti i lettori di passare delle serene<br />

e meritate ferie sempre... con <strong>Isola</strong> nel cuore!


2 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

A Strugnano per rinnovare le antiche tradizioni<br />

Nicoletta Brigadini<br />

Anche quest’anno<br />

ci siamo ritrovati<br />

come di consueto<br />

per Pasquetta al Santuario di<br />

Strugnano, per il rendimento<br />

di grazia alla Madonna della<br />

Visione.<br />

Riscaldati nell’animo e<br />

nel cuore da un sole che si è<br />

finalmente fatto vedere nel<br />

primo pomeriggio, ci siamo<br />

dati appuntamento alla Croce<br />

che svetta alta sul monte. Da<br />

qui, guidata da don Roberto<br />

Rosa e sulle note di “Mira<br />

il tuo popolo” intonata dal<br />

coro delle Comunità Istriane,<br />

Strugnano: un tuffo nel grande<br />

mare dei ricordi<br />

Innanzitutto grazie Mario! Grazie per quello che riesci a fare<br />

con passione, competenza e tanta fede.<br />

Era iniziata sotto cattivi auspici la giornata di Lunedì<br />

dell’Angelo. Le dense nubi nere in cielo e le previsioni meteo<br />

improntate al peggio erano una sicura premessa per la sospensione<br />

del pellegrinaggio. E le telefonate ricorrenti “se piovi<br />

no’ vegno” completavano il pessimismo.<br />

Ma tutto questo è durato lo spazio di un mattino. Al pomeriggio,<br />

quando ci siamo ritrovati davanti all’imponente croce<br />

sul ciglione dei rivassi, lo spettacolo che ci ha accolti è stato<br />

meraviglioso. L’atmosfera tersa ed un sole splendente offrivano<br />

lo spettacolo incomparabile del golfo di Trieste. E sotto<br />

si poteva rimirare con struggente nostalgia “la <strong>non</strong> nascosta<br />

<strong>Isola</strong> mia”.<br />

Durante la Messa, l’omelia di don Roberto e il canto possente<br />

e melodioso del coro ci hanno portato a mille riflessioni,<br />

a ricordi lontani, alle nostre vicissitudini, e – perché no – anche<br />

al piacere di ritrovarsi in tanti, a dispetto del tempo inesorabile,<br />

in questo Santuario meta privilegiata di venerazione dei<br />

nostri avi.<br />

Poi, sul sagrato, davanti alla tavola imbandita dalla nostra<br />

Nerina, l’intrecciarsi dei ricordi, la ricostruzione di conoscenze<br />

che il tempo ha offuscato, e che le attuali sembianze hanno quasi<br />

del tutto smarrito quelle di cinquant’anni fa. “Te son fio de…”,<br />

“ma a ti no’ i te diseva…”, “to’ sorela ‘ndava a scola co’ mi, o<br />

iera to’ cugina?”. Vecchie parlate scordate che in luoghi cari e<br />

natii si cerca di ricomporre come tessere di un antico mosaico.<br />

Come un miracolo, di quelli che la Madonna era usa a fare e<br />

che sembra siano ancora in parte esposti in qualche angolo<br />

della chiesetta, raffigurati dai nostri vecchi pittori.<br />

Quando lasciamo Strugnano siamo pervasi da un sentimento<br />

liberatorio, quasi contenti e sollevati, come dei ragazzini<br />

dopo una gita scolastica: si, una gita all’indietro, nei sentieri<br />

della memoria.<br />

Per questo ti diciamo ancora: Grazie, Mario!<br />

Emilio Felluga<br />

partiva la processione verso<br />

il Santuario, già gremito di<br />

fedeli isolani, impossibilitati<br />

a partecipare al tragitto a piedi<br />

per motivi di salute.<br />

Visti i recenti lutti che<br />

hanno colpito la nostra Comunità<br />

con la scomparsa di<br />

Mariuccia Depase Carboni e<br />

Olivo Colomban, che tanto<br />

hanno collaborato con <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> per il giornale e per<br />

varie attività, a loro è stata<br />

dedicata la Santa Messa.<br />

E durante il rito, certamente<br />

con un velo di nostalgia,<br />

la memoria dei presenti<br />

sarà andata ai tempi lontani,<br />

prima dell’esodo, quando si<br />

recavano al Santuario per<br />

(foto di Marisa Berani)


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

3<br />

Don Renato Crepaldi è tornato alla Casa del Padre lo scorso 31 marzo dopo una lunga malattia, all’età di 46 anni. E’ stato sempre<br />

molto legato alla Comunità <strong>Isola</strong>na presiedendo le nostre celebrazioni religiose dopo la scomparsa di don Attilio e fino a quando glielo<br />

hanno permesso i suoi incarichi pastorali fra i giovani dell’Azione Cattolica e nelle comunità parrocchiali di Sant’Antonio Nuovo,<br />

San Giovanni e Santa Maria Maddalena. Lo vogliamo ricordare con questa foto di alcuni anni fa durante una S.Messa al santuario<br />

di Strugnano il lunedì di Pasqua.<br />

ringraziare la Madonna (<strong>non</strong><br />

c’era la Messa allora) e per<br />

ammirare gli ex-voto e i “miracoli”<br />

nella stanza dietro<br />

all’altare maggiore. E dopo,<br />

finalmente la “marenda” in<br />

allegria nei prati, con parenti<br />

e “vicini di contrada”.<br />

All’uscita dalla Messa,<br />

impeccabile come sempre<br />

malgrado qualche inconveniente<br />

da cui era reduce, Nerina<br />

Pugliese Bordato, o meglio<br />

la più nota e cara bonassa,<br />

aveva preparato il suo bendiddio,<br />

ampiamente apprezzato<br />

da tutti. Nell’occasione Nerina<br />

ha anche voluto premiare<br />

con un uovo di cioccolato i<br />

nostri concittadini più anziani<br />

presenti (foto a destra), che<br />

hanno ben gradito il gesto ed<br />

il dono. Grazie, Nerina, per<br />

quanto continui a fare per la<br />

nostra Comunità!<br />

Sul sagrato un gran vociare<br />

di isolani, e, tra un<br />

bicchiere di vino e una fetta<br />

di colomba, ancora canti che<br />

il coro ha voluto regalarci in<br />

quel magnifico pomeriggio<br />

di marzo.<br />

Ci ha lasciato don Renato,<br />

isolano di adozione<br />

Ora che <strong>non</strong> c’è più vogliamo ricordare don Renato Crepaldi<br />

per il semplice fatto che è stato molto caro al nostro don<br />

Attilio, il quale, con cura e attenzione paterna, lo ha seguito da<br />

giovane chierichetto fino all’ordinazione sacerdotale avvenuta<br />

il 5 maggio 1990.<br />

Don Renato, ormai isolano di adozione, ha assistito per<br />

diversi anni il suo padre spirituale nelle celebrazioni religiose<br />

nella chiesa del Rosario e certamente sarà ricordato da tanti<br />

isolani presenti nei nostri incontri. Ricorderanno la sua aria di<br />

ragazzino riccioluto e un po’ imbronciato, che si apriva però al<br />

sorriso nell’esercizio del suo ministero al contatto con i giovani,<br />

i sofferenti e tutti i bisognosi di consolazione e assistenza<br />

spirituale.<br />

E’ morto giovane don Renato, lasciando un vuoto nella parrocchia<br />

di Santa Maria Maddalena a Poggi Sant’Anna, che ha<br />

guidato sin dal 1999. In una realtà rionale che <strong>non</strong> vanta molti<br />

punti di aggregazione il parroco e la parrocchia assumono un’importanza<br />

fondamentale per la vita degli abitanti, soprattutto per i<br />

più giovani e i più anziani, le fasce deboli della nostra società.


4 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

ATMOSFERE DI IERI E DI OGGI<br />

Ritorno a <strong>Isola</strong>, tra ricordi e realtà<br />

Èla prima sera del nostro<br />

soggiorno, per una<br />

vacanza estiva in una<br />

graziosa villetta in riva al mare,<br />

proprio vicino al nostro scoglio<br />

a “Punta de Gallo”. “Finalmente,<br />

dopo oltre cinquant’anni,<br />

possiamo dormire ad <strong>Isola</strong>,<br />

<strong>non</strong> ti sembra magnifico?” – mi<br />

dice mia sorella Anita, facendomi<br />

alquanto emozionare: eccomi<br />

di colpo sopraffatta da una<br />

ridda di pensieri, sentimenti e<br />

forti emozioni.<br />

Mi ritrovo immersa più che<br />

nel sonno, in un mare di ricordi<br />

che, ad uno ad uno, incontenibili,<br />

affiorano alla mia mente ed<br />

evocano le care immagini dei<br />

nostri familiari che ormai da<br />

tanto tempo ci hanno lasciato<br />

ed ora popolano i sogni di questa<br />

notte vissuta - anzi rivissuta<br />

- come tante altre, in gioventù,<br />

nella mia terra; già, nella mia<br />

terra, dove mi sembra di riappropriami,<br />

come per incanto,<br />

delle mie radici.<br />

Cosicché il giorno seguente,<br />

di buon mattino, sento l’urgenza<br />

di uscire di casa per avviarmi<br />

verso il centro del paese, senza<br />

una meta o un percorso prestabiliti,<br />

ma alla ricerca di certe atmosfere<br />

fatte di antichi sapori,<br />

odori, colori, onde soddisfare<br />

un bisogno dell’anima.<br />

Mi soffermo presso la fontana<br />

in Piazza Grande; mi<br />

piace vagare per le vie, i vicoli,<br />

le piazzette fino alle Porte e<br />

all’imbocco della Grisa, con<br />

sosta al giardino pubblico. Ritorno<br />

sui miei passi, compero<br />

il pesce fresco, ma noto molti<br />

cambiamenti: al posto del negozio<br />

del salumiere c’è una bottega<br />

di modesti souvenirs, dove<br />

c’era il negozio di manifatture<br />

ora c‘è un bar elegante; al posto<br />

del bar in Largo Oberdan,<br />

un piccolo supermercato… e<br />

l’elenco potrebbe continuare.<br />

Ripercorro quelle strade, tra<br />

cui la “contrada del ‘Ospedal”,<br />

tantissime volte percorsa assieme<br />

alle amiche fra risate,<br />

chiacchiere e spensieratezza.<br />

Arrivo in piazzetta Lovisato<br />

e resto favorevolmente colpita<br />

dalla ristrutturazione del<br />

palazzo gotico-veneziano dei<br />

Manzioli, ex casamento, ora<br />

sede dell’Unione degli Italiani<br />

e centro culturale per concerti,<br />

convegni, conferenze e manifestazioni.<br />

Intanto è giunta l’ora del<br />

bagno di mare presso el scoio,<br />

dove mi attende Anita. Restiamo<br />

incantate, proprio come<br />

un tempo, ad ammirare, quasi<br />

a contemplare, la bellezza<br />

del golfo con sullo sfondo il<br />

castello di Miramare e la città<br />

di Trieste.<br />

Ci ritroviamo quasi aggrappate<br />

allo scoglio che tante<br />

volte ci ha visto tuffare in quel<br />

mare limpido e che - immutato<br />

nel tempo - ci accoglie proprio<br />

come un amico. L’Anita, molto<br />

più coraggiosa di me, con<br />

ampie bracciate si spinge al<br />

largo e nuota come un pesce. I<br />

ricordi ci assalgono ancora una<br />

volta e si pensa al passato, alle<br />

lunghe estati ad <strong>Isola</strong>, quando<br />

con tanta gioia ci si recava su<br />

scoio senza asciugamani, senza<br />

sdraio, degli ombrelloni nemmeno<br />

l’ombra e con un unico<br />

costume da bagno confezionato<br />

in casa.<br />

Dopo i tuffi e le nuotate al<br />

largo, con sulla pelle il profumo<br />

di salmastro, ci si sedeva<br />

sull’erba del Campo Catai, si<br />

faceva merenda, si prendeva il<br />

sole, si leggeva, si lavorava a<br />

maglia, si scherzava e si rideva<br />

con gli amici, trascorrendo in<br />

sana allegria i pomeriggi assolati<br />

di luglio e agosto.<br />

Si ritorna con la mente<br />

ancora più indietro nel tempo,<br />

quando da bambine molto<br />

piccole mia mamma ci accompagnava<br />

su scoio e ci insegnava<br />

a stare a galla, poi a nuotare<br />

e a prendere confidenza con<br />

l’acqua di mare, che ben presto<br />

diventava il nostro elemento<br />

naturale.<br />

Altri ricordi ed emozioni al<br />

momento del pranzo, quando<br />

possiamo gustare il sapore del<br />

buon pesce arrosto, cucinato a<br />

dovere da Anita; questa volta ci<br />

rivediamo attorno al tavolo della<br />

nostra cucina, cinquant’anni<br />

fa, assieme ai genitori e ai<br />

<strong>non</strong>ni…<br />

Vogliamo immergerci, ogni<br />

giorno, sempre più nel nostro<br />

mondo che sentiamo ancora appartenerci.<br />

Il 16 luglio <strong>non</strong> perdiamo<br />

l’occasione di recarci al<br />

Duomo per assistere alla Santa<br />

Messa per la Madonna del Carmine;<br />

ci fa piacere incontrare<br />

alcuni nostri concittadini venuti<br />

da Trieste e <strong>non</strong> possiamo<br />

<strong>non</strong> ricordare le affollatissime<br />

processioni che si snodavano<br />

lungo le principali vie del paese<br />

in onore della Madonna.<br />

Il Duomo è sempre lo stesso<br />

(manca però la bellissima<br />

balaustra di eleganti colonnine<br />

di marmo all’altare maggiore<br />

e manca il pulpito), ci sono i<br />

dipinti agli altari laterali, opere<br />

di artisti famosi, c’è il Sepolcro,<br />

l’altare del SS. Sacramento,<br />

la grotta della Madonna di<br />

Lourdes, ci sono alcuni confessionali<br />

e banchi antichi, c’è<br />

l’organo.<br />

Ritorno più volte in questa<br />

chiesa per alcuni momenti di<br />

raccoglimento oltre che per<br />

assistere alla Messa e mi rivedo<br />

ragazza quando, assieme alle<br />

amiche, dopo la confessione<br />

e la comunione, si ritornava a<br />

casa con la gioia nel cuore. Ecco<br />

il sagrato ed i gradini molto rovinati,<br />

ma sempre gli stessi, che<br />

mi riconducono verso il centro.<br />

Prima però mi soffermo presso<br />

l’asilo infantile e mi permetto<br />

di scostare il cancello di ferro e<br />

dare un’occhiatina all’interno;<br />

mi impressiona lo stato di degrado<br />

e di abbandono, che mi<br />

procura un senso di struggente<br />

malinconia.<br />

Poi arrivo dinanzi all’unico<br />

edificio di un certo valore artistico<br />

tra tante modeste abitazioni,<br />

il palazzo Besenghi, datato<br />

1775, dalla facciata decorata<br />

da stucchi rococò ed inferriate<br />

di rara bellezza. Quante volte<br />

ho accarezzato quel leone di<br />

pietra collocato in angolo! Lo<br />

accarezzo ancora con lo stesso<br />

infantile piacere.<br />

Attraverso strette calli e<br />

campielli giungo in piazza, ora<br />

respiro aria di casa, ma attorno<br />

a me c’è troppo silenzio: mi<br />

mancano il vocìo, il chiacchiericcio<br />

vivace della mia gente,<br />

mi manca la presenza dei vecchi<br />

seduti sui scagni de legno<br />

fuori la porta di casa a prendere<br />

il fresco al soffio del maestrale<br />

(la bava de maistro); mi manca<br />

l’odore del pesce fritto, l’odore<br />

dell’erba appena falciata e trasportata<br />

sino a casa sul dorso<br />

dell’asino; mi manca il fischio<br />

della sirena delle fabbriche che<br />

scandisce l’orario di lavoro di<br />

tante persone. Mi manca la vita<br />

di un tempo.<br />

Malgrado ciò, è molto importante<br />

per me ripetere quotidianamente<br />

le passeggiate per<br />

le strade di <strong>Isola</strong>, accompagnata<br />

da mia sorella Anita e da mio<br />

cognato Lino che, con curiosità,<br />

si interessa ai nostri racconti<br />

di storie antiche. Spesso mi<br />

accompagna pure Nicoletta,<br />

mia nipote, la quale è desiderosa<br />

di conoscere episodi, fatti,<br />

personaggi riguardanti la nostra<br />

famiglia, detti popolari, modi<br />

di dire, usanze e costumi del<br />

paese. Mi ascolta con grande<br />

interesse e stupore e ciò mi<br />

ripaga di quel senso di delusione<br />

ed amarezza provato nel<br />

constatare le tante differenze tra<br />

il passato ed il presente di <strong>Isola</strong>.<br />

Posso così sperare che il nostro<br />

mondo <strong>non</strong> vada perduto e rimanga<br />

vivo nella memoria.<br />

Ma la più suggestiva è<br />

la passeggiata della sera sul<br />

lungomare: si respira insieme<br />

profumo di pini e di mare fino<br />

a Punta de Galo, con la luce<br />

intensa del suo faro, da dove<br />

si ammira Trieste che, di notte,<br />

diventa una spilla di strass. E’<br />

qui che ci piace anche soltanto<br />

guardarlo il mare, sentire il <strong>non</strong><br />

tempo del mare, capire che esso<br />

sta per infinito, eterno e che,<br />

quindi, è più forte della storia.<br />

Maria Vascotto Turco, Udine


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

5<br />

<strong>Isola</strong>ni sull'isola di Cefalonia<br />

Franco Stener<br />

Abbiamo già parlato di<br />

Antonio Pugliese (caregheta),<br />

nato a <strong>Isola</strong> il<br />

6 settembre 1922 nella zona del<br />

Duomo, come atleta della S.N.<br />

“G.Pullino”, azzurro medaglia<br />

d’oro all’incontro triangolare di<br />

Berlino nel 1941 sul “quattro<br />

con” e della sua pluriennale<br />

attività agonistica postbellica.<br />

Ora ci soffermiamo sul suo<br />

periodo di servizio militare,<br />

interessantissima testimonianza<br />

di quanto accadde in quegli<br />

anni difficili e tormentati della<br />

seconda guerra mondiale.<br />

Tutto inizia da una foto, che<br />

Antonio conserva come caro<br />

ricordo. Il 10 luglio 1942, sei<br />

giorni prima della nascita del<br />

primogenito Gianfranco, venne<br />

richiamato dalla Marina Militare<br />

e assegnato alla difesa di<br />

Pola. Su richiesta della Società<br />

“G. Pullino” per poterlo avere<br />

a disposizione dei Campionati<br />

italiani, ai quali dovrà rinunciare<br />

(il “4 con” della G. Pullino il<br />

13 settembre a Padova arriverà<br />

secondo nei senior e primo negli<br />

junior con Marino Viezzoli<br />

al suo posto) viene chiamato in<br />

ufficio, dove trova un altro isolano<br />

richiamato, un certo Lanzi,<br />

che lavorava all’Ampelea.<br />

Purtroppo <strong>non</strong> c’erano tante<br />

alternative: o andare a Trieste<br />

con un imbarco sulla Giulio<br />

Cesare, lì presente per lavori<br />

di manutenzione, o entrare con<br />

meno rischio nel gruppo dei<br />

pompieri dislocato a Vallelunga<br />

(Pola). Scelse la seconda possibilità,<br />

ma di lì a poco, essendo<br />

gli istriani considerati poco affidabili,<br />

venne trasferito, assieme<br />

ad un certo Smundin di Cherso,<br />

sull’isola greca di Cefalonia,<br />

dove arrivò in settembre.<br />

Venne assegnato alla sussistenza<br />

come pesatore e prese<br />

alloggio nella caserma che la<br />

Marina aveva nella città di<br />

Argostoli, la più importante<br />

dell’isola. Una volta alla settimana<br />

si recava su un camion<br />

dell’esercito dall’altra parte<br />

dell’isola, a Lissuri, per portare<br />

i rifornimenti alle batterie dell’esercito<br />

e ai bragozzi italiani,<br />

requisiti per la sorveglianza<br />

lungo la costa e come draga-<br />

Ricordi di guerra di Antonio Pugliese (caregheta)<br />

Gruppo di isolani sull’isola greca di Cefalonia durante la seconda guerra mondiale. Da sinistra, in alto<br />

e in senso antiorario: Antonietto torso, Bruno bulani reduce da un naufragio e lì di passaggio, Antonio<br />

Pugliese caregheta, Nerio tuboli e Giovanni casagranda. Cefalonia è rimasta tristemente famosa per<br />

il terribile massacro subito dalla divisione italiana di stanza nell’isola, dopo l’otto settembre, per <strong>non</strong><br />

essersi arresi ai Tedeschi.<br />

mine; uno di questi aveva come<br />

comandante un certo Marcello<br />

Vida di Pirano.<br />

Un anno dopo il suo arrivo,<br />

l’armistizio dell’8 settembre<br />

1943. La situazione <strong>non</strong> era<br />

facile, lontani e senza precise<br />

direttive; ma ciò che sembrava<br />

più logico era quello di<br />

avvicinarsi a casa. Nel porto<br />

erano ormeggiate due navi:<br />

una cisterna per il trasporto<br />

dell’acqua e un rimorchiatore.<br />

La prima, che sembrava dovesse<br />

partire e che rappresentava<br />

l’occasione migliore, rimase<br />

invece attraccata: contr’ordine.<br />

Mentre si preparava a salpare il<br />

rimorchiatore.<br />

Allora Antonio insieme ad<br />

Achille, un triestino di Marina<br />

lì presente che aveva un cugino<br />

sul rimorchiatore, saltarono su<br />

quest’ultimo e vennero sistemati<br />

sotto prua tra cordami e<br />

catene. Dopo controlli attenti,<br />

arrivò finalmente l’ordine di<br />

salpare e il rimorchiatore prese<br />

il largo seguito da due moto-<br />

zattere armate tedesche, che<br />

fortunatamente presero un’altra<br />

direzione. Era il pomeriggio del<br />

9 settembre. Al pomeriggio del<br />

giorno seguente, un’incursione<br />

aerea tedesca, dopo un sostenuto<br />

mitragliamento, lasciò due<br />

feriti e tanta paura; fortunatamente<br />

il rimorchiatore riusciva<br />

a tenere il mare e la rotta verso<br />

Valona, in Albania, continuò<br />

lungo costa.<br />

Qui arrivati, notarono alcuni<br />

segnali provenienti da terra e<br />

si avvicinarono. Erano militari<br />

italiani in ritirata, che si imbarcarono<br />

prontamente senza<br />

gli zaini, per <strong>non</strong> appesantire il<br />

mezzo. E quindi, piegando di<br />

90°, rotta verso le coste della<br />

dirimpettaia Puglia. Sbarcarono<br />

i feriti a San Cataldo e i rimanenti<br />

scesero a Brindisi.<br />

Qui venne organizzato un<br />

gruppo, che avrebbe dovuto<br />

occupare l’isola d’Elba rimasta<br />

sguarnita, ma vennero preceduti<br />

dai tedeschi e l’azione venne<br />

sospesa. Fu assegnato alle bat-<br />

terie dell’esercito, poste sopra il<br />

cimitero di Brindisi (6° pezzo)<br />

ma, <strong>non</strong> dimostrando attitudine<br />

per questo tipo di armamenti,<br />

venne trasferito in città con<br />

funzione di cuoco.<br />

Dopo un anno e mezzo, la<br />

fine della guerra. Chiese il trasferimento<br />

a Venezia, come avvicinamento<br />

per motivi familiari, e<br />

qui prese alloggio nella caserma<br />

della Punta, verso il Lido. Da qui<br />

una licenza e, rocambolescamente<br />

arrivato a Trieste, si imbarcò<br />

sul bragozzo isolano Napoleon,<br />

che faceva la spola con la cittadina<br />

istriana, dove poté finalmente<br />

riabbracciare la moglie Silvana<br />

e il figlio, che <strong>non</strong> aveva ancora<br />

mai visto. Era la metà del luglio<br />

del 1945.<br />

Nella foto, datata 28 giugno<br />

1943, sono ritratti sei isolani<br />

a Cefalonia, alcuni di stanza<br />

sull’isola e alcuni di passaggio;<br />

pur sempre un valido motivo<br />

per ricordare dei luoghi comuni<br />

senza pensare ai pericoli e alle<br />

tristezze del momento.


6 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

PULLINO PULLINO PULLINO<br />

INIZIATA LA STAGIONE REMIERA 2008<br />

Molto ricco di appuntamenti<br />

anche il<br />

calendario remiero<br />

dell’anno in corso.<br />

Prima nazionale 2008 sul<br />

lago umbro di Piediluco (Terni)<br />

con finali domenica 30 marzo.<br />

Qualificata la presenza pulliniana<br />

con Lia Buzzai nel singolo<br />

femminile junior (ottava<br />

in finale), Giulia Piccirillo nel<br />

singolo femm. ragazze (settima<br />

in finale), Loreenzo Baldini con<br />

Anton Palumbo nel doppio maschile<br />

ragazzi (terzo in finale)<br />

e Andrea Costagliola di Mignovillo<br />

con Matja Zobec nel<br />

doppio senior B (terzi nella piccola<br />

finale), che gareggiavano<br />

assieme agli equipaggi in lotta<br />

per la qualificazione olimpica;<br />

quindi di grande rispetto la loro<br />

prima presenza a confronto dei<br />

titolatissimi avversari.<br />

La stessa squadra, fiore<br />

Flavio Mosetti guarda e annota.<br />

Fulvio Strain, tecnico-atleta tuttofare.<br />

L’interno della canottiera pronto per la spaghettata dopo le fatiche sui remoergometri al Calderòn<br />

2007.<br />

Bruno Derossi controlla i giovani ricordando le<br />

fatiche giovanili.<br />

all’occhiello della società per il<br />

2008, si è distinta domenica 20<br />

aprile alla regata internazionale<br />

di Bled in Slovenia, con Baldini<br />

e Palumbo primi dopo una gara<br />

combattuta dall’inizio alla fine,<br />

la Buzzai ha gareggiato nella<br />

categoria superiore (senior)<br />

classificandosi al quarto posto,<br />

Costagliola e Zobec secondi<br />

nella piccola finale degli under<br />

23 e la Piccirillo con Jessica Caretto<br />

prime nel doppio femminile<br />

ragazze. Lotta sempre più<br />

dura man mano che si entra nel<br />

vivo dell’annata e ci si avvicina<br />

ai grossi impegni.<br />

I pulliniani si sono distinti,<br />

gareggiando contro titolati avversari,<br />

anche alla seconda Nazionale<br />

di Piediluco domenica<br />

27 aprile; settima la Buzzai nel<br />

singolo femm. junior, il doppio<br />

di Baldini-Palumbo primo nella<br />

piccola finale mentre Costagliola-Zobec<br />

e la Piccirillo-Caretto<br />

<strong>non</strong> riuscivano ad entrare nelle<br />

rispettive finali.<br />

Non dimentichiamo però<br />

tutti gli altri, dai master-senior<br />

alle categorie allievi e cadetti,<br />

che difendono i colori pulliniani<br />

nelle altre gare, in prevalenza<br />

regionali, questi ultimi preparandosi<br />

per i maggiori impegni<br />

dei prossimi anni, seguiti dai<br />

tecnici con in testa Maurizio<br />

Ustolin e il DT Donato Ciacchi,<br />

con le rifiniture di Flavio Mosetti,<br />

le attenzioni di Manuele<br />

Baldini, Fulvio Strain e di tutto<br />

il Direttivo e amici con in testa<br />

il presidente Franco Degrassi.<br />

Gli impegni stagionali sono<br />

iniziati con la classica regata di<br />

fondo sul canale di Leme in Istria<br />

il 9 marzo per continuare a San<br />

Giorgio di Nogaro il 16 marzo e a<br />

Trieste-Barcola il 13 aprile.<br />

F.S.


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

7<br />

Artisti in mostra:<br />

“cocktail’’ di Maria Pia Degrassi Felluga<br />

Dopo l’esordio alla<br />

Rassegna degli Artisti<br />

<strong>Isola</strong>ni, Maria<br />

Pia Degrassi Felluga, moglie<br />

del nostro Presidente,<br />

ha continuato il suo percorso<br />

artistico con l’esposizione<br />

di molti suoi lavori<br />

dal 24 febbraio all’8 marzo<br />

all’E.N.D.A.S di Trieste.<br />

Sotto il titolo “Cocktail”<br />

ha spaziato dai molluschi<br />

alle farfalle, dagli uccelli ai<br />

fiori e ai paesaggi usando<br />

pastelli, gessetti e penna a<br />

sfera.<br />

Un folto pubblico ha<br />

assistito all’inaugurazione<br />

della mostra, condivisa tra<br />

Maria Pia e Katalyne Nagy,<br />

affermata pittrice ungherese<br />

e vincitrice della collettiva<br />

allestita dall’ENDAS lo<br />

scorso anno e che, vedendo<br />

qualche disegno di Maria<br />

Pia, l’ha spinta a dedicarsi<br />

a questa attività: intuizione<br />

senza dubbio fondata, e la<br />

mostra ne è la prova.<br />

Un quadro di Maria Pia.<br />

Maria Pia Degrassi Felluga. Ha iniziato la sua produzione in<br />

questi ultimi due anni, esponendo per la prima volta le sue opere a<br />

più tecniche.<br />

Cosa dirà la gente?<br />

Con interesse e meraviglia<br />

sono stati visionati<br />

dagli intervenuti i lavori<br />

della debuttante artista, che<br />

dimostra di possedere un<br />

estro pittorico ed una capacità<br />

di stesura del disegno<br />

che, affinati, la potranno<br />

dare ulteriori soddisfazioni.<br />

Notevoli i lavori a penna a<br />

sfera in cui risalta l’immediatezza<br />

del disegno. Certamente<br />

l’artista ha dentro<br />

di se un carico emotivo che<br />

il tempo, la passione e la<br />

continuità dell’impegno<br />

faranno risaltare: il quadro<br />

intitolato “Viale”, in cui<br />

l’ombra ed il chiarore impregnano<br />

la scena, porta alla<br />

luce l’emotività repressa<br />

dell’artista, cui vanno i più<br />

vivi rallegramenti e il più<br />

sincero augurio di ulteriori<br />

affermazioni in un campo<br />

dove al di là delle cose<br />

rappresentate c’è l’essenza<br />

intima dell’autore.<br />

R.S.<br />

“Cosa dirà la gente?”era il titolo di una nota rubrica<br />

che il settimanale “La Cittadella” pubblicava sul quotidiano<br />

“Il Piccolo”. Ma è stato anche il pensiero che ha<br />

tormentato Mariapia nei giorni precedenti e durante quelli<br />

di apertura della sua mostra.<br />

Sicuramente se fosse dipeso da lei, data la sua timidezza,<br />

questa sua prima <strong>non</strong> sarebbe mai avvenuta. Ma,<br />

stimolata dalla figlia Donatella e dalla sua mentore e<br />

maestra Kataline Nagy Albrecht, ha accettato di esporre i<br />

suoi quadri accanto a quelli della pittrice ungaro-austriaca.<br />

Non si è trattato di un confronto, né poteva esserlo,<br />

essendo la Nagy una veterana e artista affermata.<br />

Tanti i visitatori, molti gli apprezzamenti e, perché<br />

no?, anche qualche piccola soddisfazione economica.<br />

Particolare curioso, la visita inattesa della giornalista<br />

Federica Florian de “Il Gazzettino” di Venezia, che<br />

segue nel Triveneto le mostre di pittura degli artisti alle<br />

prime esibizioni.<br />

Insomma, un esordio temuto, come si confà ai debuttanti,<br />

conclusosi però con positivi risultati.<br />

E.F.


AVVENIMENTI LIETI<br />

8 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Andrea De Mori, sul set del film con Gabriele Salvatores<br />

Ci fa davvero piacere comunicare<br />

notizie dei “discendenti”<br />

della nostra gente,<br />

degli isolani come noi, anche<br />

se la conoscenza diretta delle<br />

persone <strong>non</strong> è più così scontata.<br />

Molto spesso i nostri nipoti <strong>non</strong><br />

li conosciamo affatto.<br />

Questa volta la gradita segnalazione<br />

ci arriva dalla signora<br />

Maura Felluga la quale<br />

richiama la nostra attenzione<br />

su un articolo del quotidiano<br />

locale che, del resto, <strong>non</strong> ci<br />

era sfuggito. Su “Il Piccolo”<br />

dello scorso 22 marzo leggiamo<br />

infatti che alcuni ragazzi sono<br />

stati scelti per partecipare al<br />

film “Come Dio comanda” che<br />

il noto regista Gabriele Salvatores<br />

nei mesi scorsi aveva girato<br />

nella nostra regione.<br />

La parte del “capetto” di<br />

una banda di bulletti di pro-<br />

vincia arroganti e spacconi che<br />

circolano in un centro commerciale<br />

è stata infatti affidata<br />

al figlio della signora Maura,<br />

Andrea De Mori, nipote di<br />

Maria Gherbaz (terassa, 1930)<br />

e di Giordano Felluga (bonassa,<br />

1913), che da tempo purtroppo<br />

<strong>non</strong> ci sono più.<br />

Andrea ha 17 anni, frequenta<br />

l’Istituto Turistico “Sandrinelli”<br />

di Trieste e un giorno,<br />

un po’ per curiosità un po’ per<br />

<strong>non</strong> perdere un’occasione, si è<br />

sottoposto ad un provino ed è<br />

stato scelto proprio dal premio<br />

Andrea De Mori, “bulletto<br />

di provincia” sul set di “Come<br />

Dio comanda” e insieme al regista<br />

Gabriele Salvatores. Il<br />

film uscirà nelle sale il prossimo<br />

autunno.<br />

Oscar Gabriele Salvatores che,<br />

come dice Andrea, ha apprezzato<br />

la prestazione sua e quella<br />

degli altri ragazzi.<br />

A noi il piacere di raccontare<br />

questa piccola storia, che potrebbe<br />

anche <strong>non</strong> finire qui…<br />

27 aprile 1958 – 2008 - Grande festa all’agriturismo<br />

Jurman, a Muggia, con banda e ballo per festeggiare<br />

allegramente i 50 anni di matrimonio di<br />

ANITA COLOMBAN e GIULIO PETRONIO<br />

Il figlio Walter con Fulvia e Alexia e la figlia Emanuela<br />

con Giordano, Alessandro, Lorenzo e Michela insieme<br />

ai tanti amici augurano loro ancora tanta felicità.


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

9<br />

Il 7 gennaio 2008 è nata a<br />

Boston (USA)<br />

SOFIA JIN VASCOTTO<br />

Lo annunciano i genitori<br />

Hulin e Fulvia, i <strong>non</strong>ni Annarita<br />

e Fabio, lo zio Mauro,<br />

Delia, Livino e i parenti tutti<br />

che augurano alla piccola<br />

Sofia ogni bene.<br />

Il 7 aprile, attorniati dalle figlie Nicoletta e Donatella,<br />

dal genero Roberto, dai nipoti Carlo Alberto e Roberta<br />

con Marco e dai parenti ed amici,<br />

ANITA VASCOTTO (dela mora)<br />

e LINO BRIGADINI<br />

hanno raggiunto il felice traguardo dei cinquanta<br />

anni di matrimonio. Un caloroso augurio ad Anita<br />

che il giorno successivo ha compiuto 70 anni.<br />

Cari mamma e papà, Vi abbracciamo con particolare<br />

affetto in questa Vostra festa, che in fondo è anche un po’<br />

la nostra, e per la meravigliosa famiglia che avete costruito<br />

in tutti questi anni.<br />

Nicoletta e Donatella<br />

Lo scorso 20 maggio a Garching (Germania)<br />

ALESSANDRO MICOL ha festeggiato il<br />

suo 11° compleanno. Nella lieta ricorrenza<br />

<strong>non</strong>na Pia e <strong>non</strong>no Emilio gli augurano…<br />

sempre avanti così!!<br />

Nella foto, Alessandro al centro con la maglia<br />

del Garching, la squadra di calcio in cui milita,<br />

durante la partita vittoriosa del 6 aprile in cui<br />

ha messo a segno tre gol.<br />

Il 23 febbraio 2008 è nata<br />

FRANCESCA MASIELLO<br />

portando una ventata di felicità alla mamma<br />

Sabrina Marsi, papà Andrea, <strong>non</strong>no Franco,<br />

zia Cristina e alla pro-zia Lidia Verk… ma<br />

soprattutto al fratellino SIMONE, che il 15<br />

giugno ha compiuto cinque anni.<br />

AVVENIMENTI LIETI


10 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

18 APRILE 2008<br />

Il 15° incontro degli (ormai) ultra-settantenni<br />

I partecipanti all’incontro di quest’anno: Alfio Benvenuti sisoti – Edilio Benvenuti cica – Alfredo Bussani – Gigi Carboni snai – Mario<br />

Chicco loca – Nerio Chicco calfa – Elpidio Delise pipeta – Nerio Delise sensacuor – Mario Drioli tocio – Mario Degrassi musina<br />

– Dario Degrassi fritola – Bruno Degrassi pansalonga – Salvatore Degrassi sucherio – Bruno Derossi bàlego – Mario Giovannini<br />

– Silvano Maraspin piranese – Lucio Marin – Livio Marchesan uci – Neri Marchesan ciaci – Nino Moratto celai – Arduino Musizza<br />

– Livio Musizza – Elio Piccinin – Nino Russignan picirici – Bruno Russignan taca – Nino Troian fasiol – Omero Ulcigrai borin<br />

– Gino e Berto Ulcigrai torso – Vinicio Ulcigrai – Mario Vascotto saco – Fabio Vascotto nadal – Franco Viezzoli – Salvatore Zugna<br />

– Silvano Degrassi – Edio Tog<strong>non</strong> bacàn – Giuseppe (Pini) Zaro – Ottorino Depase – Augusto De Agostini.<br />

Quindici anni fa, quando<br />

la cosa incominciò,<br />

l’ultra era seguito dal<br />

sessantenni. Ora <strong>non</strong> più, ma<br />

bisogna considerare quanto<br />

tempo è trascorso.<br />

Allora, gli amici Claudio<br />

Degrassi e Livio Musizza pensarono<br />

di organizzare un incontro,<br />

almeno annuale, tra<br />

amici, <strong>non</strong> solo per stare un<br />

po’ assieme a chiacchierare<br />

dell’oggi, ma anche al fine di<br />

ripescare dalla propria memoria<br />

tanti fatti e avvenimenti del<br />

passato che, in un paese come<br />

<strong>Isola</strong>, accomunano tutti coloro<br />

che li vissero. Sarebbe di certo<br />

stata una cosa piacevolissima.<br />

L’idea fu accolta con entusia-<br />

CARISSIMI AMICI ISOLANI,<br />

… in quei tempi vivevamo <strong>Isola</strong><br />

come una favola…<br />

il mare si univa al cielo limpido<br />

sopra la nostra terra benedetta<br />

e ci vedeva uniti nella gioia,<br />

nella speranza e<br />

nel credo mai sopito.<br />

Oggi, in questo lieto giorno,<br />

dopo lunghi anni di lontananza,<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> ci vede un’altra volta<br />

riuniti in un abbraccio senza fine<br />

con l’augurio di rincontrarci<br />

ancora tante volte.<br />

Per rinverdire i tempi<br />

dell’infanzia e i momenti più belli<br />

trascorsi a <strong>Isola</strong>... per noi mai finiti<br />

e che mai avranno fine.<br />

Walter<br />

smo da vari amici, tanto che la<br />

partecipazione andò ben oltre<br />

ogni previsione.<br />

Ad Alfredo Bussani fu affidato<br />

l’incarico di raccogliere<br />

le adesioni e di provvedere di<br />

volta in volta a contattare un<br />

locale dove riunirsi in convivio.<br />

Gli fu anche proposto l’arduo<br />

compito di buttare giù quattro<br />

righe da affidare poi a <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong>. Compito questo, che<br />

pure con varie manchevolezze<br />

e strafalcioni linguistici, egli<br />

cerca di portare a termine nel<br />

miglior modo possibile.<br />

All’inizio <strong>non</strong> erano previsti<br />

molti partecipanti, in quanto<br />

si trattava di una cosa improvvisata;<br />

invece la voce si sparse<br />

velocemente e il primo incontro<br />

annoverava già 28 intervenuti.<br />

In seguito fu raggiunta quasi<br />

sempre l’adesione di almeno<br />

quaranta amici. Record, se così<br />

si può chiamare, i 49 partecipanti<br />

nel 2001.<br />

Quest’anno, il 18 aprile,<br />

l’incontro è avvenuto alle 13,<br />

ora più in armonia con l’età dei<br />

convitati, e così sarà anche per<br />

i prossimi anni. Il pomeriggio<br />

è passato veloce, ed è naturale<br />

quando la compagnia è buona<br />

e il desinare pure. E’ mancata<br />

la cantada, che purtroppo negli<br />

ultimi anni è stata spesso<br />

latente.<br />

Ora, in calce a quanto detto<br />

sopra e interpretando il pensiero<br />

di tutti, agli amici che<br />

momentaneamente <strong>non</strong> sono<br />

presenti per motivi di salute va<br />

l’augurio di una pronta guarigione<br />

al fine di godere della<br />

loro presenza nel proseguio dei<br />

nostri incontri.<br />

Doveroso è anche il ricordo<br />

di coloro che in questi anni ci<br />

hanno lasciato: Nino Milloch,<br />

Italo Dudine, Rino Prelaz, Mario<br />

Chicco, Nino Vascotto.<br />

In chiusura, come sempre<br />

grazie a <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> che ci<br />

ospita.<br />

Per il 2009 ci troveremo a<br />

pranzo sempre allo stesso ristorante<br />

VENERDI’ 17 APRILE.<br />

Telefonare ad Alfredo Bussani<br />

(tel. 040-280084) almeno una<br />

settimana prima per la conferma.


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

11<br />

SERGIO GRUBER, Muggia<br />

Ho guardato con molto interesse il Dvd “<strong>Isola</strong> – estate 1952”<br />

che avevo già notato nell’ultimo numero di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Un<br />

bellissimo lavoro, complimenti!<br />

Quando l’amico Fabio Vascotto mi parlò di questo dvd speravo<br />

tanto che mi sarei riconosciuto in qualche immagine e avrei rivisto<br />

qualche mio coetaneo. Purtroppo <strong>non</strong> sono riuscito a riconoscere<br />

nessuno, forse perché sono passati tanti anni o più semplicemente<br />

perché allora ne avevo appena otto.<br />

I luoghi però <strong>non</strong> li ho dimenticati, quelli sono stati sempre<br />

ben presenti nella mia memoria e anche molte sensazioni che, nel<br />

guardare il filmato, mi sono tornate alla mente: i tuffi in mare,<br />

l’odore della “saccaleva” stesa al sole e la sensazione del camminarci<br />

sopra a piedi nudi… Il profumo dell’incenso nelle solenni<br />

festività in Duomo... Le raccomandazioni di mio papà Ottavio<br />

di voler bene a tutti... La paura che provavo alle grida di notte<br />

per le strade (compresi dopo a cosa erano dovute…) ed il piacere<br />

nel sentire i canti nelle osterie o per le feste… Le corse, i giochi<br />

e le baruffe tra coetanei per le contrade di <strong>Isola</strong>... Le fatiche di<br />

mamma Carmela quando portava sulla testa, dalla fontana a casa,<br />

la mastela piena d’acqua o quando ci confezionava le papuse che<br />

velocemente consumavamo... Le folli corse sui carretti con le<br />

baleniere da Loreto giù giù fin quasi al macello… Il buon pesce,<br />

anche se povero (quello ricco si vendeva…), che si mangiava a<br />

casa nostra, e la polenta... Il raro pane bianco o i dolcetti per san<br />

Nicolò... I dispetti alle bambine e le punizioni quando i “grandi”<br />

mi beccavano.. La scuola e le “penitenze”, molte, che mi sono<br />

preso…<br />

Mentre guardavo il dvd mi è venuto alla mente anche un fatto<br />

che <strong>non</strong> riesco a datare ma che mi ha fatto piacere ricordare. Si<br />

tratta, forse, di un’analoga occasione e cioè di una visita di qualche<br />

compaesano venuto da fuori. A me è sempre piaciuto cantare e<br />

per le strade di <strong>Isola</strong> fischiettavo come un canarino, specialmente<br />

la sera per farmi coraggio.<br />

Ma ecco il fatto: un pomeriggio estivo in contrada (via Besenghi)<br />

inscenai un “concertino” per questi ospiti, con una canzoncina<br />

“La bighignela” strimpellando su di una chitarrina giocattolo<br />

che <strong>non</strong> sapevo nemiche suonare. Non saprei dire se fosse una<br />

canzone popolare che si cantava allora o se l’avessi inventata sul<br />

momento, fatto è che a distanza di tanti anni mi è tornata subito<br />

alla mente e che fa così:<br />

E sula porta la ga la campanela,<br />

la bighignela, la bighignela.<br />

E sula porta la ga la campanela,<br />

la bighignela inamorar la fa.<br />

Se te la vedessi<br />

quando che la va a spasso<br />

con quel ragasso,<br />

con quel ragasso.<br />

Se te la vedessi<br />

quando che la va a spasso<br />

con quel ragasso,<br />

inamorar la fa<br />

Se te la vedessi<br />

quando che la va a Messa<br />

così ben messa, così ben messa<br />

Se te la vedessi<br />

quando che la va a Messa<br />

così ben messa,<br />

inamorar la fa.<br />

Leggo sempre con piacere e interesse <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> a casa della mia<br />

mamma Carmela Degrassi, che a luglio compirà 101 anni, però<br />

ho notato che della mia età (ho appena compiuto 64 anni) sono<br />

state pubblicate poche foto; probabilmente perché noi “ragazzi del<br />

dopoguerra” apparteniamo ad una generazione che ha cominciato<br />

a vivere e sarebbe vissuta tra grandi novità ed enormi repentini<br />

Lettere in<br />

Redazione<br />

<strong>Isola</strong>, 1954 – Nella corte della scuola di via Besenghi gli alunni<br />

della quarta classe elementare con il maestro Livio, capodistriano.<br />

Sergio Gruber, che ha inviato la foto, è il secondo da sinistra nell’ultima<br />

fila.<br />

cambiamenti in altri paesi più o meno lontani da <strong>Isola</strong>.<br />

Come tante persone in quegli anni, anche noi eravamo poveri<br />

e la fotografia <strong>non</strong> era compresa nel nostro “lessico” familiare,<br />

per cui mi piacerebbe vedere qualche foto di coetanei e compagni<br />

di gioco o di scuola di allora.<br />

<strong>Isola</strong>ni con o sensa buligo, stemo atenti, perché cussì no va!<br />

La mostra de pitura sospesa, per el calendario no’ iera soldi,<br />

e el giornal trabala.<br />

Cari paesani, gavemo perso e lassà <strong>Isola</strong>, ‘desso vardemo de no<br />

perder anche el giornal <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> perché xe un patrimonio<br />

de vita, cultura e storia.<br />

<strong>Isola</strong>ni, forsa!, restemo unidi e <strong>non</strong> sparpagliai… e volemose<br />

ben, che no costa niente.<br />

El giornal invese costa, perché xe duto aumentà. Dovessi<br />

finanziarlo la Region o magari el Governo… El giornal xe la<br />

nostra fede, la nostra bandiera.<br />

Cari isolani, restemo unidi e vignimo in sede per far quatro<br />

ciacole e veder come va la situasion.<br />

Un saludo sincero a duti i paesani de Trieste e a quei in Italia<br />

e al’estero da<br />

Gino Dagri (biri)<br />

Veramente afflitti per la triste notizia della morte di Olivo<br />

Colomban Vi inviamo il nostro più profondo e sincero cordoglio<br />

e preghiamo Dio perché gli conceda la pace e la serenità<br />

eterna.<br />

Famiglia Morandini,<br />

Ristorante Belvedere di Tricesimo


12 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Lettere in<br />

Redazione<br />

NERINA GOINA (passoni), Portogruaro<br />

Desidero far conoscere a tutti gli isolani che leggono la nostra<br />

rivista un paio di poesie che mia nipote Patrizia Donello ha scritto<br />

all’età di dieci anni, una delle quali è stata anche pubblicata<br />

sul giornale locale di Bibione (VE). Patrizia compirà 17 anni e<br />

frequenta con molto profitto il liceo classico, ha innumerevoli<br />

interessi e continua pure a scrivere poesie, ma io, come <strong>non</strong>na,<br />

ho preferito scegliere queste per la loro spontaneità e freschezza<br />

veramente insolite per una ragazzina della sua età.<br />

MARE<br />

Quando il sole s’alza in cielo<br />

sopra il mare i gabbiani prendono il volo.<br />

Nel rosso tramonto un pesce solitario nuota leggero<br />

mentre le onde sono solcate da un veliero.<br />

A sera inoltrata sale la brezza marina<br />

vhe accarezza la quiete della cittadina.<br />

Cala la notte e un faro illumina la via<br />

ai pescatori andati in avaria.<br />

Sorridon le stelle specchiandosi nel mare<br />

dove dondolano le onde che la luna fa luccicare.<br />

Il mormorio delle onde un bimbo fa calmare,<br />

questi sono i momenti felici che ci regala il mare.<br />

SERA<br />

E’ sera.<br />

Il sol se ne va e arriva la luna,<br />

le stelle si svegliano ad una ad una.<br />

L’urlo del gufo è come il lamento<br />

di un uomo che soffre per un suo segreto tormento.<br />

Tutto tace e regna la notturna pace.<br />

Nei fossi le rane cantano un inno alle stelle,<br />

rispondono al coro i grilli e le raganelle.<br />

Arriva il momento in cui la chiara notte cede il posto all’alba<br />

oscura<br />

e il calore del giorno sovrasta la notturna frescura.<br />

PER L’ANNIVERSARIO DEI MIEI NONNI<br />

Quaranta anni di matrimonio, quarant’anni d’amore<br />

vissuti nella gioia, talvolta nel dolore,<br />

ma sempre con la saggezza che viene dal cuore.<br />

Per quel dì di quarant’anni fa<br />

vi ringraziamo per la vostra fedeltà,<br />

per la vita che ci avete donato<br />

e per i giorni lieti che ci avete dato.<br />

Perciò oggi in allegria tutti insieme vi diciamo<br />

che vi vogliamo tanto bene!!<br />

Patrizia Donello (V elementare)<br />

MARIO BRESSAN, San Zeno (BS)<br />

Seguendo l’ultima campagna elettorale dei vari gruppi politici<br />

e ascoltando le loro varie promesse per risollevare questa nostra<br />

bistrattata Italia e <strong>non</strong> intravedendo niente di buono all’orizzonte<br />

per noi comuni mortali (economicamente parlando), con la memoria<br />

sono andato indietro a parecchi anni fa, quando la situazione<br />

era più o meno la stessa: inflazione senza controllo, prezzi alle<br />

stelle… promesse, promesse… allora come oggi.<br />

In quel periodo per alleviare il dramma promossero ed ottennero<br />

la cancellazione di alcune feste infrasettimanali (per far<br />

lavorare di più le varie maestranze e categorie di lavoratori) e<br />

– dulcis in fundo – l’eliminazione della contingenza.<br />

Memore di quel periodo (la situazione della famiglia Italia è<br />

più o meno come allora) ho buttato giù queste righe, che vi invio<br />

insieme ad un caro saluto a tutti gli isolani sparsi per il mondo…<br />

con nostalgia.<br />

LA STORIA SI RIPETE<br />

Tanti anni fa’… vi ricordate, una volta?<br />

Per San Pietro si andava fuori porta,<br />

si godevano i ponti infrasettimanali<br />

con il beneplacito degli industriali.<br />

Ma, ahimè, la crisi e l’inflazione avanza,<br />

tutti cercano di <strong>non</strong> dare importanza,<br />

però si prospettano tempi di austerità e<br />

una soluzione urgente bisogna trovà...<br />

Si riuniscono tutti, allora, dai democristiani<br />

ai liberali, a quelli di destra, ai repubblicani,<br />

dal PSDI, ai pici, ai socialisti<br />

<strong>non</strong> dimenticando, certo, i sindacalisti.<br />

Dopo tante discussioni… la lieta novella.<br />

Volete saperla? E’ proprio bella!<br />

I nostri “Signori” han programmato:<br />

il festivo infrasettimanale sia abrogato.<br />

Son d’accordo governo e sindacato,<br />

così sia: approvato e sentenziato.<br />

Con una prospettiva allarmante e nera<br />

ci dicevano: con calma, aspetta e spera.<br />

Il tempo, con tanti sacrifici, passava<br />

ma la situazione, purtroppo, <strong>non</strong> migliorava.<br />

A qualcuno, un genio, si accende la lampadina<br />

E dall’oggi al doman, una mattina<br />

sentenzia: per combattere l’inflazione<br />

tagliamo la contingenza, salveremo la situazione.<br />

Così chi ci va di mezzo in questo drammone<br />

è sempre il solito – guardacaso – pantalone.<br />

E da allora tanti anni son passati:<br />

<strong>non</strong> è che siamo migliorati… anzi peggiorati.<br />

L’ISTAT sentenzia: è in salita l’inflazione,<br />

perciò si ripete, come allora, il drammone.<br />

Non è servito togliere la contingenza, le festività.<br />

Bisogna tirar la cinghia e cercare di campà…<br />

Con l’entrata dell’euro, la nuova moneta,<br />

si sperava in una ripresa, anche se lenta.<br />

Adesso <strong>non</strong> sanno a che santo votarsi:<br />

chiacchiere, chiacchiere, si migliorerà? Può darsi.<br />

Bisogna di certo cambiare le teste delle personalità<br />

e far sì che le promesse siano verità,<br />

altrimenti la naufragante nostra Italia<br />

si troverà a picco e per salvarla <strong>non</strong> ci sarà battaglia.<br />

Siamo nell’anno del Signore duemilaotto<br />

Qua in Italia sta succedendo un quarantotto.<br />

Le speranze son riposte nel P.D. e nel P.D.L.:<br />

se <strong>non</strong> trovano rimedi piangeremo o rideremo.<br />

A crepapelle


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

13<br />

In questo numero della mia<br />

rubrica, dedicata ai giovani<br />

nipoti degli isolani, parlerò<br />

di un amico <strong>non</strong>ché collega.<br />

Si tratta di Davide Vesnaver,<br />

figlio della signora Franca<br />

(isolana doc) e di papà Mario<br />

(originario di Santa Lucia).<br />

Infanzia e adolescenza passati<br />

nel rione di Chiarbola a<br />

Trieste, consegue il diploma<br />

di ragioniere presso l’Istituto<br />

da Vinci. Il suo sogno da ragazzino<br />

era quello di diventare<br />

alpino, sogno che, da persona<br />

tenace qual è, si è realizzato.<br />

Ha frequentato per cinque mesi<br />

il Corso Ufficiali ad Aosta,<br />

passando poi a Gemona del<br />

Friuli dove ha trascorso dieci<br />

mesi come sottotenente di<br />

complemento.<br />

Ritornato alla vita civile si<br />

è ovviamente iscritto all’Associazione<br />

Nazionale Alpini<br />

dove ha dato sfoggio delle sue<br />

Terza generazione<br />

Davide Vesnaver (a sinistra) al termine di una gara podistica insieme<br />

ad Alessandro Gargottich, curatore di questa rubrica.<br />

qualità canore facendo parte del<br />

coro della locale sezione. Prima<br />

di diventare vigile urbano<br />

ha svolto numerosi lavori, tanto<br />

per citarne alcuni il bagnino<br />

e il postino, a dimostrazione<br />

del fatto che i figli dell’Istria<br />

difficilmente se ne stanno con<br />

le mani in mano e amano essere<br />

indipendenti dai loro genitori.<br />

Dopo un paio d’anni trascorsi<br />

in giro per la nostra regione,<br />

sempre come agente di polizia<br />

locale è arrivato il tanto atteso<br />

concorso a Trieste e l’assunzione<br />

definitiva.<br />

Sportivo praticante, appassionato<br />

di montagna, sci alpinismo<br />

ma soprattutto di bicicletta.<br />

Ha partecipato a numerose gare<br />

di mountain-bike in tutto il<br />

Triveneto ed ha effettuato numerose<br />

escursioni ciclo-turistiche<br />

in Austria, Spagna e persino in<br />

Nuova Zelanda. Negli ultimi<br />

anni si è appassionato di podismo,<br />

partecipando – tra l’altro<br />

con ottimi risultati – a numerose<br />

gare di livello provinciale.<br />

Concludo, invitando tutti<br />

quelli che volessero raccontare<br />

le loro piccole o grandi<br />

esperienze di vita a contattarmi<br />

alla mail gral95@virgilio.it.<br />

Risponderò a tutti e pubblicheremo<br />

sicuramente quello che ci<br />

verrà inviato.<br />

Alessandro Gargottich<br />

UN’ANAGRAFE NON UFFICIALE: I NOSTRI “SORANOMI”<br />

Antonio (Tonin) Vascotto nel 1987 aveva pubblicato il suo libro<br />

“Voci della parlata isolana”, “in devoto omaggio a <strong>Isola</strong> d’Istria”<br />

come era riportato nella copertina. In appendice aveva elencato<br />

tutti i “soranomi” isolani (noti e meno noti), preceduti da questo<br />

breve racconto in rigoroso dialetto dove aveva inserito, in carattere<br />

neretto, alcune decine di questi soprannomi. Alcuni di questi<br />

sono simpatici, pittoreschi, altri indifferenti e senza un preciso<br />

significato, alcuni anche un po’ pesanti o sconvenienti. Ma rimandano<br />

l’immagine di una vita povera e semplice nel nostro paese<br />

in un’epoca – come ricorda sempre Vascotto – in cui nessuno era<br />

veramente suscettibile quanto al proprio soprannome.<br />

La Maria de legno se alsa al’alba, e la pensa de far pal suo<br />

Momi una bona manèstra, una mesalana coi capusi e qualche<br />

fasiol, con quel bon gusto de garbo. Ma prima la va a messa, e co’<br />

la torna la incontra Ilario dela marineta, che iera stà la note a pescar<br />

col caicio. La ciol duto quel che a ghe ga dà: bòbe, una bòsega,<br />

un ragno, dei barboni, un bel folpo, un grosso guato sàlo, parfin<br />

qualche garùsa. Lù ghe conta che co’ a sé andà par mar la sera<br />

prima iera bonàsa e un poco de caligo, po’ sé vegnù una bava de<br />

vento e ala fin un lisier borìn, e a ga possù tirar su le nasse e anca<br />

pescar; iera anca de quei che pescava a tràta e cole coce.<br />

Con duta la roba che la gà, ala dona ghe vien voia de far un<br />

bòn tocio, un brovetùso, e condir po’ quatro bigoli. La impisa el<br />

fogo coi fraschi, che i sé umideti e i fa fumi e qualche falisca.<br />

Prima de meterse a cusinar la va a ciamar el fio. La camera<br />

sé scura, e alora la impisa una candeleta, ma Momi no se movi,<br />

a no versi i oci, le sue rece no le senti i sighi dela màre; ela lo<br />

scassa e lù dir: “Stago mal, go come una tremariola. No far ‘sto<br />

bacàn, ‘sta cagnara!”<br />

- Va là, cagòn, no te me ciapi de meso, chi sa che caregheta che<br />

varè fato ieri sera; te varà bevù un bucalòn de vin, magari anca aquavita!<br />

Te son una sùca svoda! E po’ la matina te dormi come ‘na talpa.<br />

Ma a mì no te me conti gnanca una flocia, <strong>non</strong> son miga lele!”.<br />

- Te giuro, mama, che no ‘vemo bevù. Semo ‘ndai in campeto<br />

de Manasse, e ‘vemo trovà una grande fighera de bianchi, bèn<br />

fati. La ‘vemo netada duta, no sé restà gnanca un figheto, anca<br />

perché Gigi ga vossù impinirsene un bàlego. Ma co’ stemo finindo,<br />

sentimo che come una bomba riva el paròn. In furia se ‘vemo dà<br />

ala fuga, la nostra fortuna sé stada la nòte fonda e le gambe bòne.<br />

A casa dopo me sentivo cussì sgionfo che gò dovesto molàr duti<br />

i busi dela cintura e calarla soto el buligo.<br />

- Gò capì, sè boni de far solo robe de chebe. Bòn, se te staghi<br />

mal no’ te varà voia de magnar sta matina. Ve vò prontà un pignatùso<br />

de cafè cola late e ‘na fregoleta de pinsa co’ una frìtola.<br />

- Ma no, mama, magnarò. E no stà a vardarme de storto, te<br />

son come una tarma! Sa cos’che me piasese? Una feta de quel<br />

bòn parsutìn crudo che pica in cusina, co’ un gioso de butiro<br />

sora de un tocheto de pan, e se sè do patatine frite.<br />

La mare la va via fasendo finta de eser rabiada, ma la ghe vol<br />

tanto ben a ‘sto fio unico, vedova come che la sé, che la ghe dà<br />

duto quel che a vòl.<br />

E la ghe fa quel bon pranso che disevo, badando ala tecia<br />

con amor… e meti una prèsa de sal, e serca se va ben, e prepara<br />

rucola e radicio in salata. A mesogiorno lu se imbacia dele<br />

bone robe che la Maria de legno ghe gà prontà, ma a no ghe dir<br />

gnanca un grasie. Pecà, ela bona come un panbèlo, lù invese un<br />

fio sensacuor!<br />

Antonio Vascotto


14 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Piccola cronaca dalla stampa istriana dell’epoca<br />

ISOLA NEL PERIODO ASBURGICO<br />

Gite a <strong>Isola</strong> per la tombola – Botte tra isolani<br />

e capodistriani al “Bonavia” – La protesta per<br />

il “caro gas”<br />

Ferruccio Delise<br />

In una delle tante ricerche, abbiamo trovato tre brevi testimonianze<br />

che riguardano la nostra <strong>Isola</strong> ai tempi dell’Impero<br />

Asburgico. Pur essendo brevi, queste testimonianze meritano<br />

di essere citate perché, scritte nei quotidiani di Trieste e di<br />

Pola, ci riportano indietro di un centinaio di anni e ci raccontano<br />

piccole storie di un’epoca vissuta dai nostri <strong>non</strong>ni.<br />

Nel 1903 ad <strong>Isola</strong> esisteva l’impresa di navigazione a<br />

vapore di Nicolò Drioli e Giovanni Bologna, proprietari dei<br />

piroscafi “<strong>Isola</strong>no” e “Besenghi”, e siccome il 30 agosto del<br />

1903 nella nostra cittadina si teneva la rituale “tombola”in<br />

piazza Stefania (poi Piazza Garibaldi ed ora Piazza Grande)<br />

i nostri bravi imprenditori pensarono di mettere a disposizione<br />

dei gitanti triestini uno dei loro “vapori” con una corsa<br />

straordinaria.<br />

Chi di noi <strong>non</strong> ricorda la famosa tombola in Piassa, anche<br />

se nati alla fine degli anni ’30 del XX secolo, quando il tabellone<br />

con le caselle numerate e girevoli era esposto su una<br />

finestra del Municipio e, dopo il suono della tromba, veniva<br />

chiamato ad alta voce il numero estratto?<br />

Orbene, i nostri bravi imprenditori, sapendo che <strong>Isola</strong> tra<br />

le località del litorale era la meta preferita dei triestini sia per<br />

la sua nota ospitalità ed allegria ma anche per il buon vino<br />

(ed in particolare il refosco), per quella domenica organizzarono<br />

una corsa straordinaria del vaporetto, pubblicizzata<br />

con questo annuncio su “Il Gazzettino” di Trieste del 30<br />

agosto 1903:<br />

GITE PER MARE<br />

Per <strong>Isola</strong>, in occasione del giuoco della tombola, il piroscafo<br />

“Besenghi” partirà da Trieste alle 3.20 pom. e da<br />

<strong>Isola</strong> alle 7.20 pom.<br />

***<br />

La seconda testimonianza è meno lieta perché interessa<br />

una furiosa lite tra isolani e capodistriani, venuti ad <strong>Isola</strong> in<br />

occasione della festa di San Donato, lite che finì al Tribunale<br />

di Pirano e nella rubrica “La vita in provincia” del giornale<br />

triestino “Il Gazzettino” del 5 settembre 1903.<br />

Il campanilismo e le discordie tra le due cittadinanze erano<br />

frequenti e per svariati motivi, che comprendevano anche lo<br />

sport e le ragazze, e si protrassero fino al periodo dell’esodo<br />

negli anni ’50, dopo il quale abbiamo fraternizzato perché<br />

reduci della medesima odissea e bisognosi uno dell’altro.<br />

Nonostante tutto, sia a noi che a loro, quando abitavamo<br />

nella millenaria terra dei nostri avi, capitava di recarci nell’altra<br />

cittadina. Ricordo per esempio i miei zii di Capodistria<br />

che venivano ad <strong>Isola</strong> in occasione delle feste con il loro carro<br />

trainato dal cavallo, e alla fine della festa si finiva in allegria<br />

in una delle tante osterie isolane, dove gli innumerevoli canti<br />

nostrani erano accompagnati dalla fisarmonica.<br />

Ma <strong>non</strong> sempre è così, e questo che segue ne è un tipico<br />

esempio, anche se di oltre cento anni fa, quando finirono in<br />

prigione 28 persone e furono condannati cinque capodistriani<br />

e tre isolani. Riportiamo integralmente il testo dell’articolo.<br />

DIBATTIMENTO PER I FATTI DI ISOLA<br />

Da Pirano, 4 settembre – Oggi si tenne il dibattimento per<br />

i noti fatti di <strong>Isola</strong> che si svolsero il giorno 10 agosto, fiera<br />

di San Donato. <strong>Isola</strong> in quel giorno festeggiava il patrono.<br />

Alla sagra oltre a molti forestieri prese parte una compagnia<br />

di giovanotti capodistriani, i quali alla sera trovandosi nell’osteria<br />

Bonavia (di fronte al Giardino Pubblico) incominciarono<br />

ad altercare, a quanto credesi per antichi rancori tra<br />

capodistriani ed isolani. In breve i due contendenti vennero<br />

alle mani: nel locale ove si trovavano volava per aria quello<br />

che loro capitava tra le mani.<br />

Nella terribile zuffa accesasi, d’ambe le parti ci furono i<br />

malconci ed i feriti. A battaglia finita i proprietari dell’osteria,<br />

coniugi Ferluga (Felluga) ebbero a constatare che nel<br />

loro locale tutto era rovinato: sedie, bicchieri, boccalette<br />

e tavole andarono in pezzi. Il danno che ebbero a soffrire<br />

ascende a corone 238.<br />

Per questi fatti vennero nella notte istessa ed il giorno<br />

appresso arrestati 28 individui, i quali furono passati nelle<br />

carceri di Pirano a disposizione dell’autorità giudiziaria.<br />

La Procura di Stato di Trieste rilasciò gli atti al nostro<br />

Giudizio <strong>non</strong> avendo essa trovato che i fatti possano rivestire<br />

un delitto di crimine. La sala del Giudizio è zeppa, regna<br />

un caldo soffocante.<br />

L’Aggiunto De Gresic presiede il dibattimento e passa<br />

all’interrogatorio degli accusati i quali sono in contraddizione<br />

con le deposizioni odierne e quelle precedenti scritte<br />

nei verbali.<br />

I molteplici testimoni chiamati confermano tutti l’atto di<br />

accusa.L’avvocato Fragiacomo rappresenta i danneggiati<br />

e chiede la condanna degli imputati ed il risarcimento dei<br />

danni.<br />

L’avv. Bubba difende gli accusati isolani, tentando scalzare<br />

l’atto d’accusa mitigando la responsabilità dei fatti. Chiede<br />

per taluni l’assoluzione e per altri mitigazione della pena.<br />

L’avv. Ventrella difende gli accusati di Capodistria e li fa<br />

apparire irresponsabili dei fatti.<br />

Il giudice pronuncia sentenza che condanna: Pugliese<br />

Giacomo (isolano) a sei settimane di arresto, Laero Giovanni<br />

a cinque, Riosa Angelo a tre, D’Este Giovanni (isolano) a<br />

tre, Dell’Ore Giovanni (isolano) a tre, Riccobon Giuseppe<br />

a due, Conte Nazario a due e Conte Pietro a due. L’arresto<br />

degli accusati viene inasprito da un digiuno.<br />

Inoltre sono condannati a rifondere “in solidum” ai<br />

danneggiati coniugi Ferluga (Felluga) l’importo di 848<br />

corone.<br />

Gli altri accusati sono stai assolti.<br />

***<br />

Nel 1913 <strong>Isola</strong> e Pirano erano le due città dell’Istria che<br />

avevano un gasometro per fornire il gas alle case e illuminare<br />

alcune zone della città. La mia generazione <strong>non</strong> ricorda


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

15<br />

i fanali a gas in alcune piazze o rive di isola, ma ricordo<br />

benissimo l’utilizzo del gas a casa mia, con cui si integrava<br />

l’uso della cucina a legna e carbone (sparghert). Ricordo<br />

anche le vecchie tubature quasi coperte dalla malta e dalle<br />

numerose verniciature, che avevano al centro del soffitto<br />

della cucina il loro bel tappo, e che nel passato servivano ad<br />

illuminare il locale.<br />

E come <strong>non</strong> ricordare gli innumerevoli lunedì mattina<br />

quando, con un altro collega apprendista dell’officina di<br />

Mario Dudine detto Acquavita, ci recavamo al gasometro ed<br />

attendevamo nella lunga coda il nostro turno per acquistare<br />

il carbone coke che serviva per la nostra fucina, e che per il<br />

resto della giornata, seduti per terra in “bottega”, dovevamo<br />

sminuzzare con il martello.<br />

Di questo gasometro e del suo gas abbiamo trovato<br />

un articoletto alquanto interessante nella prima pagina de<br />

“Il Giornaletto di Pola” di martedì 13 marzo 1913, a proposito<br />

del “caro gas” a <strong>Isola</strong> quando dominava l’Austria,<br />

confermandoci per un’ennesima volta che i nostri <strong>non</strong>ni<br />

1933: <strong>Isola</strong> nella guida del Touring Club Italiano<br />

Comunicazioni: stazione<br />

della ferrovia Trieste-Parenzo<br />

(da Trieste km 30) – Linee di<br />

navigazione della Società Istria-<br />

Trieste per Trieste, Brioni, Pola<br />

e dell’Impresa di Navigazione<br />

Schiavoni pel servizio locale<br />

con Trieste – Autocorriera per<br />

Capodistria e Trieste.<br />

Notizie Generali: Comune<br />

della provincia di Pola, di abitanti<br />

9435 – Posta, telegrafo<br />

– Acquedotto – luce elettrica a<br />

220 V – Gas – Medici (anche<br />

dentista) – Farmacia – Negozi<br />

per tutti i rifornimenti – Autorimesse<br />

con vetture a nolo.<br />

Piccola cittadina d’aspetto<br />

semplice e ridente, agglomerata<br />

su una penisoletta, d’onde si<br />

dirama alle pendici delle verdi<br />

colline retrostanti; sorgono tra<br />

esse numerose ville. La cittadina<br />

è animata ed è sede di alcuni<br />

stabilimenti per la lavorazione<br />

del pesce.<br />

Bagni: La località è frequentata<br />

specialmente d’estate<br />

per i bagni che si fanno in due<br />

punti differenti ad est e ad ovest<br />

della penisola, il Bagno Levante<br />

ed il Porto Apollo.<br />

Il Bagno Levante è uno stabilimento<br />

montato su palafitte con<br />

150 cabine di legno disposte su<br />

doppia fila, fronteggiate da un<br />

ampio terrazzo: davanti ad un’ala<br />

di esso è praticata una spiaggia<br />

artificiale con sabbia di riporto. Il<br />

fondo marino è composto di sabbia<br />

fine ed è lentamente declive,<br />

sì d’aversi uno specchio d’acqua<br />

bassa di oltre 100 metri. Lo stabilimento<br />

è fornito degli impianti<br />

igienici e di buffet. L’esposizione<br />

è a nord-ovest; d’estate è costantemente<br />

ventilato dalle brezze di<br />

mare (maestrale, nord-ovest). Il<br />

prezzo delle cabine è di lire 80<br />

al mese.<br />

Lo stabilimento di Porto<br />

Apollo è montato su palafitte, in<br />

corrispondenza di una banchina<br />

che forma una lunga terrazza<br />

per i bagni di sole: possiede<br />

40 cabine di legno su doppia<br />

fila, con WC. Il fondo marino<br />

è basso per una estensione di<br />

oltre 80 metri ed è sabbioso.<br />

Il prezzo delle cabine è di lire<br />

<strong>non</strong> tolleravano le ingiustizie. Riportandolo integralmente,<br />

terminiamo questa breve parentesi della nostra <strong>Isola</strong> sotto il<br />

dominio asburgico.<br />

100 al mese.<br />

MANIFESTO SEQUESTRATO<br />

<strong>Isola</strong>, 12 maggio 1913 – Un comitato cittadino avea pubblicato<br />

un manifesto alla cittadinanza per ringraziarla della<br />

adesione compatta ed unanime all’azione di protesta contro<br />

la società del gas, per ottenere una riduzione del prezzo del<br />

consumo. Con somma meraviglia il comitato si vide sequestrato<br />

dall’autorità politica (austriaca) il manifesto, che <strong>non</strong><br />

attaccava nessuna persona, ma si limitava a stigmatizzare<br />

l’agire poco riguardoso di una società forestiera, la quale<br />

mentre fa grandi concessioni nei prezzi di suoi prodotti ad<br />

industrie dirette dai tedeschi, <strong>non</strong> ha nessun riguardo per i<br />

cittadini stessi, i quali sono costretti ad accettare altissime<br />

tariffe. Vari sono i commenti, su questo inesplicabile sequestro<br />

dell’autorità politica distrettuale.<br />

Alberghi, pensioni ed alloggi<br />

– La tassa di soggiorno<br />

è percepita nella misura del<br />

10% del prezzo della camera o<br />

dell’alloggio.<br />

Hotel Porto Apollo – camere<br />

40, letti 70 – Giardino<br />

e parco – Pensione maggiosettembre<br />

lire17-26 incluso il<br />

bagno di mare) – L’albergo,<br />

circondato da un grande parco,<br />

è situato sulla riva del mare<br />

in una insenatura ad ovest<br />

dell’abitato in corrispondenza<br />

dello stabilimento balneare<br />

omonimo, che appartiene ad<br />

esso. La posizione è attraente e<br />

tranquilla, la casa di bell’aspetto<br />

e ben tenuta.<br />

Albergo alla Stazione – camere<br />

18, letti 30 – Giardino<br />

– Pensione tutto l’anno lire<br />

12-16. L’albergo è vicinissimo<br />

alla stazione: appartiene ad esso<br />

il Bagno Levante ove i pensionanti<br />

possono avere le cabine a<br />

lire 60 mensili.<br />

Albergo Menis – Camere<br />

15, letti 25 – Pensione tutto<br />

l’anno lire 24-18.<br />

Albergo Bonavia – Camere<br />

5, letti 8 – Pensione tutto l’anno<br />

lire 14-16.<br />

Albergo Istria – camere 2,<br />

letti 3 – Pensione tutto l’anno<br />

lire 11-15.<br />

Pensione Riviera – camere<br />

11, letti 22 – Pensione tutto<br />

l’anno lire 18-20 (bagno di<br />

mare compreso) – Presso il<br />

mare con bagno proprio.<br />

Nell’abitato e nei dintorni<br />

appartamenti e ville da affittare,<br />

a mese o a stagione. Non<br />

sono fornite né le posate né la<br />

biancheria.<br />

Sport, ritrovi, svaghi :<br />

barche a remi o a vela – teatro<br />

– cinematografo – trattenimenti<br />

e festeggiamenti nell’estate.<br />

Informazioni presso il Municipio<br />

e presso la Società Promozionamento<br />

Forestieri<br />

Da “Guida pratica ai luoghi di<br />

soggiorno e di cura d’Italia”<br />

Touring Club Italiano, Milano<br />

1933


16 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

I nostri sacerdoti nel periodo napoleonico<br />

Ferruccio Delise<br />

Dovevano avere un patrimonio personale per mantenersi decorosamente<br />

Quasi duecento anni fa, nel 1811, quando <strong>Isola</strong> apparteneva<br />

al Regno d’Italia e Napoleone Primo ne era il suo Re, i<br />

nostri concittadini Bortolo Costanzo, Antonio Carboncich,<br />

Antonio Vascotto e Giovanni Delise scelsero di diventare sacerdoti.<br />

Essi avevano già frequentato il Convitto del Seminario vescovile di<br />

Capodistria per due anni, come rileviamo da uno dei tanti certificati,<br />

e nella documentazione che vedremo, ognuno di essi viene chiamato<br />

Chierico o Prè.<br />

Per poter accedere al suddiaconato e successivamente diventare<br />

sacerdoti, essi dovevano avere per legge un certo patrimonio, una<br />

specie di “dote” onde poter con decenza mantenersi nella Carriera,<br />

come recita uno degli Atti notarili che vedremo in queste puntate. La<br />

documentazione per ognuno di loro comprende anche un’estratto di<br />

nascita e battesimo del Parroco di <strong>Isola</strong> Giovanni Fancio, legalizzato<br />

dal Municipio isolano; un Certificato di frequenza al Seminario; il<br />

benestare del Vicario Generale Capitolare di Capodistria, datato 12<br />

febbraio 1811, che lasceremo per l’ultima puntata, perché è cumulativo<br />

per otto nostri conterranei, compresi i quattro isolani.<br />

Quasi tutti i manoscritti sono discretamente leggibili tranne<br />

qualche parola. Quello del parroco isolano, che aveva una calligrafia<br />

simile ai geroglifici egiziani, ci ha fatto perdere più tempo per capire<br />

cosa egli aveva scritto, anche perché contiene simboli e abbreviazioni.<br />

Pertanto, le parole <strong>non</strong> individuate, saranno indicate con dei<br />

puntini seguiti dal punto di domanda; se riportate ma dubbiose, esse<br />

saranno seguite da un punto di domanda.<br />

Questi documenti storici sono alquanto interessanti sotto ogni<br />

punto di vista, e noi li riportiamo in originale con gli eventuali errori.<br />

La sequenza dei quattro nominativi è dovuta al fatto che il primo<br />

possedeva alcuni documenti del 1809, compreso quello di un<br />

notaio (nodaro) di Capodistria, gli altri tre avevano tra l’altro un<br />

documento con la stessa data e del medesimo notaio di <strong>Isola</strong>, che<br />

aveva segnato il numero progressivo dell’Atto notarile. In questa<br />

puntata riportiamo la documentazione del Chierico Bortolo Costanzo,<br />

il quale l’aveva ottenuta già nel 1809, tranne il benestare del<br />

Vicario, che otterrà nel 1811 come gli altri tre isolani e <strong>non</strong> si sa per<br />

quale motivo.<br />

N. 155. Copia di prima edizione<br />

“Regno d’Italia”<br />

Napoleone I, per la Grazia di Dio e per le Costituzioni Imperatore<br />

de Francesi Re d’Italia e Protettore della Confederazione del Reno<br />

a tutti i presenti e futuri salute =<br />

Capod’Istria questo giorno venticinque settembre 1809 . /. nove<br />

. /.<br />

Munito di speciale Mandato di Procura portante la data del giorno<br />

22 Agosto ultimo decorso debitamente Registrata sotto il giorno<br />

6. Corrente, e che al presente resterà per inserto si è personalmente<br />

Costituito dinnanzi me Gio Maria Gravise Gravisi residente in questo<br />

Capo Luogo, ed alla presenza delli Signori Gravisi Lepido del fù<br />

Giuseppe, e Buttig<strong>non</strong>i Pietro del fù Lorenzo entrambi domiciliati in<br />

Capod’Istria, il Signor Michiel Costanzo del S. r Domenico, oriundo<br />

e domiciliato nella Comune, e Località d’<strong>Isola</strong> soggetta a questo<br />

Cantone ma ora commorante in questo medesimo Capo Luogo a me<br />

medesimo Nodaro e Testimonj perfettamente noto, il quale dichiarando<br />

di agire colla facoltà impartitagli col predichiarato Mandato di<br />

Procura dalli di Lui Genitori signori Domenico Costanzo, e Zannetta<br />

nata Totto, deviene per nome, e conto di essi alla Stipulazione del<br />

presente solenne Atto per il quale intende di Costituire ed assegnare<br />

all’Acolito [Religioso che ha preso il quarto degli ordini minori] di<br />

Lui Fratello Don Bortolo nelle misure espresse, ed indicate nel ripettuto<br />

Mandato di Procura sotto titolo di Patrimonio li qui in apresso<br />

dichiarati Fondi di appartenenza della Famiglia Costanzo, e sono:<br />

Un Campo sito nell’Esterna Contrada detta di Ricorvo Circondario<br />

d’<strong>Isola</strong> con entro Viti a palo N.° 1176. Olivi N.° 37. Fruttari N.° 18.<br />

Confina da Levante Strada Consortale con pertiche settanta 70. Da<br />

Ostro ragioni [proprietà] di Francesco Parma q. m [= quondam, fù] Biagio<br />

con pertiche dodeci 12., da Ponente Acquaro con pertiche sessanta<br />

60. e da Tramontana ragioni del Sig. r Contesini Alvise con pertiche<br />

ventiquattro; valutato detto Fondo dal pubblico Perito Domenico<br />

Perentin q. m Zuanne lire Venete duemila duecento venti, sono d’Italia<br />

lire mille cento trentacinque Centesimi novantatrè 1185:93.<br />

Più altro Campo sito in Contrada detta del Capitel Circondario<br />

come sopra con entro Viti con suoi Alberi N.° 76. Olivi N.° 19. con<br />

Terreno ad uso di Semina; Confina da Levante ragioni di Marco Vascotto<br />

q. m Antonio con pertiche vent’una 21, Ostro il detto Vascotto<br />

con pertiche tredici e mezza 13:1/2, Ponente Strada Comunal con<br />

pertiche 30 trenta, e da Tramontana Strada Consortal con pertiche<br />

dieciotto 18. valutato pur questo dal sunominato Perito, e stimato<br />

per lire Venete ottocento trè sono d’Italia lire quattrocento dieci<br />

Centesimi ottant’otto 410:88.<br />

Più un Fondo di Terreno posto in Contrada detta di Vilisan Circondario<br />

come sopra, con entro Arbori a Viti N.° 356. Olivarj N.° 25. Fruttari<br />

N.° 3. Confina da Levante altre ragioni della Famiglia assegnante con<br />

pertiche quarantatrè 43., da Ostro ragioni del Sig. r Antonio Pugliese con<br />

pertiche venticinque 25. da Ponente in parte ragioni di Antonio de Grassi,<br />

e in parte ragioni di Mauro Moscolin con pertiche quarantadue 42., e<br />

da Tramontana ragioni della Scuola del SS mo Nome di Dio con pertiche<br />

diecisette 17., Stimato anche questo dal Perito Domenico Perentin per<br />

lire mille duecento venti Venete pari ad Italiane lire seicento ventiquattro<br />

Centesimi quindeci 624:15.<br />

Conformando questi tre pezzi di Fondo, che vengono consegnati<br />

al detto Acolito D. n Bortolo egli a corpo e <strong>non</strong> a misura, il complessivo<br />

importo di Lire Italiane duemila cento settanta C. mi novantasei<br />

2170.96, che corrispondono all’incirca alli Ducati settecento 700. che<br />

dalli comuni Genitori gli si vogliono assegnare in via di Patrimonio;<br />

quindi è che in esaurimento della Facoltà deferitagli col ripettuto<br />

Mandato 22. Agosto decorso esso Sig. r Michiel Costanzo dichiara in<br />

nome delli di Lui Genitori Mandanti predetti, che debbasi intendere<br />

costituito al detto di Lui Fratello D. n Bortolo il di Lui Patrimonio nelli<br />

trè suriferiti Capitali, venendogli fatto tale Assegnazione Patrimoniale,<br />

onde possa coll’appoggio del medesimo conseguire l’ordinazione<br />

di Suddiaconato a cui aspira, intendendosi ora, e per il Caso, sollenemente<br />

ceduti, ed in esso Acolito D. n Bortolo trattasi detti tre Fondi di<br />

Terreno come si trovano giacere, ed esistere e come liberi, ed esenti<br />

da ogni aggravio, ed Ipoteca con promessa della debita manutenzione<br />

in caso di evizione contro qualunque molestante persona, obbligando<br />

per tal effetto ogni altro Fondo Capitale della Famiglia a termini di<br />

Legge, e nella più valida e solenne forma di ragione.<br />

Michaele Costanzo Proc. e Aff. mo M. P. -<br />

Lepido Gravisi q. m Giuseppe fui presente Testimonio -<br />

Pietro Buttig<strong>non</strong>i q. m Lorenzo fui presente Testimonio -<br />

Fatto, Stipulato, celebrato, letto, e pubblicato in Capod’Istria<br />

Capo Luogo e Dipartimento d’Istria, nello solito studio di me Nodaro<br />

infrascritto posto nella Casa al N.° 1072 in Contrada Marengo


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

17<br />

servito avendo di Testimonj li prenominati Sig. ri Gravisi Lepido del fù<br />

Giuseppe e Buttig<strong>non</strong>i Pietro del fù Lorenzo, entrambi domiciliati in<br />

questo Capo Luogo li quali in unione al Sig. r Costanzo Procuratore<br />

sudetto si sono firmati di rispettivo loro pugno e Carattere.<br />

Gio Maria Gravise Gravisi fù Gravise Nodaro pubblico residente<br />

in Capod’Istria.<br />

Capod’Istria li 27. 7bre 1809.<br />

Registrato in Libro del Registro della Sezione quinta al N.° 618.<br />

e pagato il R. e [Reale] Diritto con Lire tre C. mi 84. come da Boletta<br />

di data odierna pur del N.° 618.<br />

De Rin Cons. r [= Conservator]<br />

Comandiamo ed ordiniamo a qualunque de nostri Uscieri richiesti<br />

di dar esecuzione al presente Atto, a tutti i nostri Comandanti<br />

ed Ufficiali della Forza pubblica di prestar mano forte venendone<br />

Legalmente richiesti, ed ai nostri Regj Procuratori presso le Corti,<br />

ed i Tribunali di coadiuvare l’esecuzione –<br />

In fede di che io Notajo Sottoscritto hò apposto il Segno del mio<br />

Tabellionato [Il Timbro del suo Notariato che è impresso nel documento,<br />

e che in circonferenza porta la scritta R. CAPOD. – C. M.<br />

C. N. D. I., mentre al centro vi è un’aquila con nel corpo una corona<br />

reale; un’altra corona più grande con la croce all’apice, si trova<br />

all’esterno della circonferenza] a questa copia autentica di prima<br />

edizione che feci estrarre dalla Sua matrice per mano a me fedele,<br />

e che hò rilasciata alle mani dell’Acolito D. n Bortolo Costanzo in<br />

questo giorno due ottobre 1809 /nove/.<br />

Gio: Maria Gravise Gravisi del fù Gravise Nodaro publico<br />

residente in Capod’Istria.<br />

Addì 25 Feb. o 1789<br />

Bortolo Andrea figlio leg. mo del Sig. r Domenico Costanzo e della<br />

Sig. ra Zanetta Toto S. C. [Sua Consorte] nato li 15 Feb. o a ore 23 fu<br />

battez. o da……[?] dal Sig. r Can. co D. [Don] Zuañe Fancio, e furono<br />

Padrini il Sig. r Bortolo Cernivani per cui intervenne il Sig. r Andrea<br />

Pellegrini da Capod. ia in forza di Procura segnata li 24 cor. e rogata<br />

in Atti dal Nob. Sig. r Giuseppe Lugnani P. [Pubblico] Nodaro, e la<br />

Sig. ra Pellegrina Pozzetto.<br />

Ita est [?] in Libro Baptismorum ecclesia Parrochis [?] et Colleg.<br />

a m m m Insularum ego D. Joannes Fancio Can. Pleb. et Vic. …… [?]<br />

pastor.<br />

Regno d’Italia<br />

<strong>Isola</strong> li 29 settembre 1809<br />

La Municipalità<br />

Certifica a chiunque, che l’Estratto qui sopra è tutto esteso di proprio<br />

carattere dal Re mo D. n Giovanni Can. co Fancio Parroco di questo<br />

Comune, a cui si potrà prestare ovunque piena fede. In quorum<br />

Il f. f. di Podestà / Bressan / l’Assistente di leg. / Carlini<br />

[Le firme sono affiancate da un timbro rotondo, con al centro la<br />

colomba ad ali spiegate e nel becco un ramo d’ulivo, e in circonferenza<br />

la scritta ٭ SIGILLUM COMMUNITATIS INSULARUM ٭]<br />

Regno d’Italia<br />

Capodistria trè / 3 / Ottobre mille ottocento nove.<br />

Certifico con giuramento che Costanzo Bartolomeo da <strong>Isola</strong><br />

Diocesi di Capodistria Chierico minorijta Matricolato né due añi di<br />

Convitto in questo Seminario hà dato costantemente prove di buon<br />

costume, e vocazione allo stato Ecclesiastico. In fede<br />

Castellani Stefano Canc. e Tes. e della Catt ale e Rettore del Seminario<br />

Vescovile.<br />

BIBLIOGRAFIA: Archivio di Stato di Trieste, Fondo del<br />

Cesareo Regio Governo per il Litorale, b. 1347.<br />

Il Venerdì Santo a <strong>Isola</strong><br />

Nel contesto delle tradizioni e dei riti per la Settimana Santa<br />

ad <strong>Isola</strong>, le celebrazioni del Venerdì Santo erano tra le<br />

più impegnative e importanti dell’anno liturgico.<br />

I riti cominciavano già all’alba con la predica e <strong>non</strong>ostante<br />

l’ora (le sei del mattino) e la chiesa scura e gelida, <strong>non</strong> mancavano<br />

i fedeli accorsi ad ascoltare la parola del sacerdote<br />

che voleva ricordare già dal mattino la Passione di Nostro<br />

Signore.<br />

La liturgia continuava poi con l’adorazione della Santa<br />

Croce velata, che veniva poi spogliata dal velo in tre diversi<br />

punti della chiesa (forse per ricordare il cammino che Gesù<br />

Cristo aveva compiuto prima di venir crocifisso), accompagnata<br />

dalle parole Ecce lignum crucis (ecco il legno della croce).<br />

Questa veniva poi depositata a terra sopra un tappeto e veniva<br />

baciata dai fedeli presenti con grande fede e reverenza.<br />

Questo accadeva in Duomo mentre nella chiesa della Madonna<br />

di Alieto ed in quella di Santa Caterina alle 11 in punto<br />

il sacrestano aveva il compito di mettere per terra le croci con<br />

due ceri ai lati, per gli isolani che <strong>non</strong> avevano potuto partecipare<br />

alla liturgia mattutina in Duomo.<br />

Alla sera si svolgeva la processione, con il parroco che<br />

portava la Croce sotto un baldacchino nero, scortato dagli appartenenti<br />

alle confraternite che, vestiti secondo la tradizione,<br />

portavano fanali e croci. Vestivano di bianco e marrone gli<br />

appartenenti alla Confraternita del Carmine, in violastro quelli<br />

di San Mauro, in viola quelli di san Rocco e in verde quelli di<br />

Sant’Andrea. Veniva poi la Confraternita di San Filippo Neri<br />

con il colore nero e per finire quella del SS. Sacramento, la<br />

più importante, dove vigeva il colore rosso.<br />

In mezzo alle Confraternite sfilava come da tradizione la<br />

banda che suonava la marcia funebre, con le note tristi che<br />

ricordavano la morte di Gesù. Seguivano poi i coristi che intonavano<br />

il “Miserere” di Ricci e infine i fedeli che chiudevano<br />

la processione.<br />

Questa si snodava tra le vie di <strong>Isola</strong>, con le finestre delle<br />

case illuminate dalle candele e addobbate da drappi bianchi in<br />

segno di rispetto. Davanti alcune case venivano anche allestiti<br />

degli altarini, anche questi illuminati dalle candele,<br />

Alla fine la processione ritornava in Duomo, dove il parroco<br />

benediva con la Santa Croce tutti i fedeli presenti.<br />

Ricordo sempre molto bene e con nostalgia questi riti perché<br />

in quel periodo facevo il chierichetto e quindi partecipavo<br />

attivamente al loro svolgimento, insieme anche a mio padre<br />

Valerio che apparteneva alla Confraternita del Carmine.<br />

Tuttora questi riti vengono riproposti nella mia parrocchia<br />

di San Nazario a Prosecco.<br />

Mario Depase


18 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

... sfogliando le vecchie<br />

annate di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>’’<br />

UNA FINESTRA SUL PASSATO<br />

L’eterna “guerra” tra <strong>Isola</strong> e Pirano<br />

Voglio raccontare alcuni<br />

di quei fantastici episodi<br />

che, nelle lunghe sere d’inverno<br />

accanto al fogolèr, venivano<br />

presentati con tale serietà da<br />

farli sembrare veramente autentici…<br />

La spedizione contro<br />

<strong>Isola</strong>…<br />

Vari motivi avevano guastato<br />

le relazioni tra i nostri<br />

antenati ed i piranesi, tanto<br />

che questi ultimi decisero di<br />

dare una buona lezione ai loro<br />

nemici.<br />

Una mattina d’autunno,<br />

protetta da una leggera foschia,<br />

una galera piranese<br />

poté giungere inosservata fino<br />

a poche centinaia di metri dalle<br />

mura isolane; con il famoso<br />

canòn de fighera vollero bombardare<br />

la nostra città; ma la<br />

palla e il fuoco, accompagnati<br />

da una densa nuvola di fumo<br />

nero, uscirono dalla culatta<br />

del can<strong>non</strong>e procurando danni<br />

solo però agli aggressori. I<br />

valorosi combattenti alzarono<br />

il gran pavese in segno<br />

di vittoria e, al loro ritorno a<br />

Pirano, furono accolti come<br />

trionfatori. Il comandante fece<br />

questa laconica dichiarazione:<br />

“Fioi, xe andà duto ben… noi<br />

gavemo tre feriti, ma <strong>Isola</strong> xe<br />

in fiame!”.<br />

Alla sera il podestà, per<br />

accertarsi dell’entità dei danni<br />

causati dal bombardamento,<br />

mandò due esploratori<br />

per avere precise notizie. I<br />

due uomini giunsero sotto le<br />

mura di <strong>Isola</strong>, ma <strong>non</strong> poterono<br />

entrare in città perché le<br />

porte erano già chiuse. Non<br />

sapevano cosa fare, ma ad<br />

un tratto sentirono una voce<br />

squillante: “Do!… sinque!…<br />

sete!”. Non vollero ascoltare<br />

altro e, con la certezza di<br />

aver assolto al loro dovere,<br />

balzarono a acavallo e ritornarono<br />

a Pirano. Al Consiglio<br />

comunale, radunato d’urgen-<br />

za, raccontarono quello che<br />

avevano sentito e conclusero:<br />

“<strong>Isola</strong> xe distrùta… duti xe<br />

morti. Gavemo sentù un che<br />

contava!”. Il podestà osservò<br />

loro che doveva esser vivo almeno<br />

quello che contava; ma<br />

un esploratore lo interruppe<br />

dicendo: Sior podestà, anca<br />

quel iera morto…, iera solo<br />

la sua anema a contar!<br />

… e quella contro<br />

Pirano<br />

Gli isolani, venuti a conoscenza<br />

del tentativo di<br />

bombardamento e la storia dei<br />

due esploratori, decisero, per<br />

dimostrare che erano sempre<br />

più forti, di dare una buona<br />

lezione ai nemici; in gran<br />

segreto allestirono una grossa<br />

galera, stabilendo però di attendere<br />

il momento opportuno<br />

per la spedizione punitiva.<br />

In una notte di dicembre,<br />

senza luna e con il cielo coperto<br />

da grossi nuvoloni (era<br />

tanto buio che lo si poteva<br />

tagliare col coltello), si imbarcarono<br />

silenziosamente<br />

ed attesero le due del mattino<br />

per la partenza. A bordo tutto<br />

era calmo e tranquillo, <strong>non</strong><br />

si udiva altro rumore che il<br />

lento e monotono battere dei<br />

remi sull’acqua; si era dunque<br />

certi che la sorpresa sarebbe<br />

riuscita in pieno.<br />

Dopo alcune ore i rematori<br />

erano stanchi e si decise<br />

di farli riposare; il buio era<br />

ancora tanto fitto che <strong>non</strong> si<br />

vedeva neppure la tolda della<br />

nave… si viaggiava a lumi<br />

spenti. Dopo mezz’ora si<br />

riprese a remare con maggior<br />

lena; erano quasi le sei , ma la<br />

riva nemica <strong>non</strong> era in vista,<br />

tanto che si temette che il<br />

comandante avesse sbagliato<br />

la rotta.<br />

Finalmente gli animi furono<br />

rincuorati… un gallo, con<br />

il suo sonoro chicchiricchi,<br />

annunciò che la notte stava<br />

per finire e che presto sarebbe<br />

spuntata l’alba. Non passò<br />

molto che il cielo cominciò<br />

lentamente a rischiarasi…<br />

ma un oh!! di meraviglia e<br />

di rabbia uscì da tutti i petti:<br />

erano ancora nel porto di<br />

partenza! Poco dopo si spiegò<br />

l’enigma: il capitano aveva sì<br />

dato il segnale della partenza,<br />

ma nessuno si era ricordato di<br />

salpare le ancore e di slegare<br />

le gomene. Avevano dunque<br />

remato invano per tutta la<br />

notte.<br />

Il comandante era veramente<br />

infuriato e <strong>non</strong> sapeva<br />

con chi sfogarsi, giacché la<br />

colpa era sua; perciò ordinò a<br />

tutto l’equipaggio di tornare<br />

a casa, minacciando severe<br />

punizioni a chi avesse parlato<br />

del mancato viaggio e della<br />

nottata perduta miseramente. I<br />

marinai spiegarono l’accaduto<br />

solo alle loro donne, però con<br />

la viva raccomandazione del<br />

segreto; questo fu mantenuto<br />

soltanto per poche ore…<br />

El campanil<br />

de <strong>Isola</strong>…<br />

Svanite dunque nel ridicolo<br />

le due prove di forza, si<br />

comprese l’inutilità di ritentare<br />

con le armi; e basandosi sul<br />

proverbio “taglia più la lingua<br />

che la spada” preferirono<br />

passare dai fatti alle parole,<br />

all’offesa ed allo scherno.<br />

I piranesi avevano saputo<br />

che a <strong>Isola</strong> per la costruzione<br />

del campanile c’erano stati<br />

dei dissensi nel Consiglio<br />

comunale causa la mancanza<br />

di fondi. I più volevano che si<br />

attendesse ancora per avere<br />

un fondo di denaro più cospicuo<br />

e fare un’opera maggiore;<br />

altri desideravano di imporre<br />

una tassa a tutte le famiglie;<br />

infine il gruppo dei moderati<br />

insisteva a <strong>non</strong> fare il passo<br />

più lungo della gamba e di<br />

passare a costruire un’opera<br />

più modesta.<br />

Si alzò allora un vecchio<br />

agricoltore e disse: In campagna,<br />

prima de semenàr o<br />

de piantàr un albero metèmo<br />

del ludàme perché el cresi.<br />

Fasèmo lo steso col campanil…<br />

prima dele fondamenta<br />

metemo tanto ludàme e vedarè<br />

che el creserà almeno<br />

de un metro!<br />

… e quel de Piran<br />

Gli isolani vollero ricambiare<br />

il sarcasmo con egual<br />

moneta e raccontarono: “Una<br />

volta sul posto dove c’è il<br />

duomo, in un piccolo villaggio,<br />

viveva un covo di pirati;<br />

infatti pira-nese deriva da<br />

pira-ta. Con l’arrivo delle<br />

legioni romane in Istria i<br />

pirati diventarono pescatori<br />

e agricoltori, dal paganesimo<br />

passarono al cristianesimo e<br />

perciò decisero di costruire<br />

prima la chiesa e, in un secondo<br />

tempo, il campanile;<br />

alcuni avevano visto il bel<br />

campanile di Venezia e perciò<br />

venne incaricato un architetto<br />

di farne uno uguale. L’opera<br />

riuscì a meraviglia; infatti il<br />

campanile di Pirano, in proporzioni<br />

minori, è uguale a<br />

quello di Venezia.<br />

A <strong>Isola</strong> allora raccontarono<br />

che, per la costruzione,<br />

avevano rubato la pietra della<br />

cava di Cà Negra; altri invece<br />

affermavano che avevano rubato<br />

il campanile della chiesa<br />

di San Marco. Con viva indignazione<br />

i piranesi appresero<br />

la perfida calunnia e, per dimostrare<br />

la falsità di questa,<br />

nell’interno del campanile,<br />

affinché i posteri <strong>non</strong> dessero<br />

credito alle maldicenze<br />

isolane, murarono una lastra<br />

marmorea con la seguente<br />

frase: “Questo campanile è<br />

stato fabbricato qui”.<br />

Lino Dudine<br />

Da <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, febbraio<br />

1969


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

19<br />

LA LISSIA<br />

El fogo pareva vivo e le falische svolava in alto come le rochete<br />

nei giorni de festa. I muri dela lisiera, che ‘na volta iera<br />

bianchi, ‘desso i mostrava el calisino ‘cumulà in anni dal fumo.<br />

Sora el fogo iera posà un caldaròn colmo de aqua che a brontolava<br />

fasendo bole grosse come s’cinche e daloni messi asieme. Questo<br />

iera el momento giusto par butar in ta l’aqua do pugni de savòn<br />

gratà e ‘na manada de senare, e po’, ciolto un baston… via col<br />

missiamento.<br />

Co’ atension e pasiensa, le done imbrombava in ‘sta brodaglia<br />

cultrine, intimele, cotole, bragoni, bluse, ninsioi e centrini.<br />

Missiando, smoiando, brontolando, dopo ‘na mesora - come par<br />

miracolo - le mace de persighi, vin, tocio e taconi vari spariva<br />

fasendo deventar la roba squasi come nova. De parte del caldaròn<br />

le meteva ‘na mastela de aqua fresca e, ciapando cole molete la<br />

roba che boiva e fassendo atension a no’ scotarse, le s’cominciava<br />

un travaso sgocciolante.<br />

In ‘sto momento s’cominciava el lavor de fadiga parché sta<br />

roba la andava resentada, inverigolada, strucada e sbatuda in<br />

modo de farghe vignir via duta la savonada dela boidura. Finì<br />

‘sto traficar, la terassa diventava el ponte de ‘na nave: un gran<br />

pavese de mudande, cotole, bragoni, merleti, bluse, ninsioi e cultrine<br />

s’cominciacava a sventolar tal vento come i volessi saludar<br />

vaporeti e sacaleve co’ superbia.<br />

La lissia iera fata, la senere veniva ingrumada e inscartosada,<br />

el mastel revoltà, el baston messo de parte… e no’ restava altro<br />

che s’cominciar de pareciar duto par n’altra volta…<br />

Walter Pohlen<br />

N ella campagna del signor Alessandro Gubertini sita<br />

nella contrada detta di Canè, poco lungi dal punto<br />

dove la strada maestra <strong>Isola</strong>-Pirano attraversa il ruscello,<br />

giace sepolta, in qualche punto ancora intatta, una<br />

conduttura romana che scende dal pendio settentrionale<br />

del monte vicino e prosegue in direzione di San Simone.<br />

La conduttura, che dovrebbe provenire dalla sorgente<br />

che pullula <strong>non</strong> lontano dall’imbocco della galleria ferroviaria,<br />

approvvigionava d’acqua la villa romana che<br />

sorgeva sulla marina di San Simone (per le costruzioni<br />

di questa spiaggia vedi Degrassi, Archeografo Triestino,<br />

1923 – Notiziario archeologico, 1926 e 1929 – Tamaro,<br />

Notizie degli scavi, 1928). Aveva la lunghezza di circa<br />

un chilometro. Consta di tubi di laterizio lunghi 42 cm.,<br />

Reperti d'epoca romana<br />

DETTI E PROVERBI: Chi…<br />

… che gà el sospèto gà el difeto.<br />

… che alsa el culeto perdi el scagnèto.<br />

… che magna solo crepa solo.<br />

… nò gà testa gà gambe.<br />

… che perdi gà torto.<br />

… che più siga più gà ragion.<br />

… che va al mulin se infarina.<br />

… che va col lupo impara a urlar.<br />

…che vol vada, chi che no’ vol mandi.<br />

… la vol còta, chi la vol cruda.<br />

… me le dà e chi me le impromèti.<br />

… che pissa controvento a se pissa sule scarpe.<br />

… ghe lava la testa al’aseno perdi la lissia e anca el savòn.<br />

del diametro massimo esterno di cm. 16,5, che si restringono<br />

leggermente alle due estremità dove si innestano<br />

l’uno all’altro.<br />

Un uccellino di terracotta, destinato ad ornare <strong>non</strong><br />

so quale oggetto, fu trovato nella campagna del signor<br />

Giovanni Vascotto, nella contrada di Cervignano, già<br />

nota per altre scoperte romane (Notiziario archeologico,<br />

1925).<br />

In un’altra parte dell’agro isolano vidi numerosi<br />

frammenti di tegole romane, nella campagna del signor<br />

Giovanni Degrassi a circa 300 metri ad ovest delle rovine<br />

della chiesetta di Santa Fosca.<br />

(da “Notiziario archeologico”, 1931)


20 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Domenica 22 aprile 1945<br />

Walter Pohlen<br />

Il fogliame che copriva la<br />

Callelarga ad <strong>Isola</strong> pareva<br />

una soffice stuoia che<br />

smorzava lo scalpiccio dei<br />

rari passanti. Nel cielo, nuvole<br />

piene di pioggia s’inseguivano<br />

oscurando l’azzurra volta mentre,<br />

in lontananza, il tuono si<br />

affaccendava a far sentire il suo<br />

cupo brontolio. Nella bacheca<br />

del cinema Odeon (el cine in<br />

so…) la locandina promuoveva<br />

un film d’avventura.<br />

A poca distanza, dopo la<br />

canottiera della “Pullino”, le<br />

onde s’infrangevano sul muraglione<br />

che suppliva da scudo al<br />

campo di calcio, spruzzandolo<br />

di candida schiuma salmastra.<br />

Quel sabato annunciava acqua<br />

a catinelle o, come esternavano<br />

i nostri vecchi “a brente<br />

riverse”.<br />

Erano <strong>non</strong> più delle tre del<br />

pomeriggio e sembrava tarda<br />

serata. I “campagnoi” stavano<br />

rincasando dopo aver passato<br />

buona parte della giornata sui<br />

campi. Nel loro procedere,<br />

l’inseparabile zappa, posata<br />

sulla spalla, dondolava lucida<br />

dal tanto dissodare e il balego<br />

ciondolava trattenuto da un<br />

cordino. Nessuno parlava, solo<br />

qualche saluto o un rapido segno<br />

con il capo.<br />

Al sabato, generalmente,<br />

l’attività nei campi cessava un<br />

po’ prima del solito e il rientro<br />

a casa era fatto in anticipo per<br />

dedicarsi a risistemare la cantina,<br />

bruschinare il somaro (quelli che<br />

l’avevano), ripulire lo scadàn<br />

del maiale e più tardi, quando<br />

l’acqua si sarebbe fatta calda,<br />

un bagno rinvigorente nell’intimo<br />

della tinozza era ciò che ci<br />

voleva. Lasciati da parte i vestiti<br />

di lavoro (subito posti dentro al<br />

mastel per la lissia parchè i doveva<br />

sugarse per esser pronti al<br />

luni) e davanti ad un piatto di nici<br />

friti e verze in tecia contornate da<br />

fette di fumante polenta, si preparavano<br />

a trascorrere la serata<br />

ciacolando dei fatti del momento<br />

e, come sempre, a bassa voce<br />

perché, come ripetevano in quei<br />

tempi, anca i muri ga le rece e<br />

meno si parlava meglio era.<br />

La domenica era dedicata<br />

al barbiere, fare quattro passi,<br />

recarsi dai conoscenti, assistere<br />

alla Santa Messa e di tanto in<br />

tanto andare al cinema. Si, la<br />

domenica era un giorno da<br />

onorare e riposare. In ogni<br />

modo, quella sarebbe stata una<br />

domenica che avrebbe segnato<br />

la sorte del paese e dei suoi<br />

abitanti per tutta la vita: era<br />

domenica 22 aprile 1945.<br />

Durante la notte del sabato<br />

si scatenò un rabbioso temporale<br />

ma, come per incanto, verso<br />

le quattro del mattino il cielo<br />

schiarì e le stelle si presentarono<br />

più lucenti del solito. L’aria<br />

era tersa e la buriana pareva<br />

essersi acquietata. Sarebbe stata<br />

una domenica di sole…<br />

Domenica, ore 6.45. Una<br />

devastante esplosione scosse il<br />

paese e molti, ancora dentro i<br />

loro letti, si ritrovarono coperti<br />

di calcinacci, pezzi di lampadari,<br />

schegge di finestre e svariati oggetti<br />

di casa. Una grandinata di<br />

sassi cominciò a cadere sul paese.<br />

Macigni di parecchi quintali<br />

rovinarono addosso alle case,<br />

sfasciando e mutilando soffitte,<br />

ostruendo strade, sberciando<br />

muri, fracassando mobili. In un<br />

primo tempo molti furono quelli<br />

che pensarono ad una scossa<br />

di terremoto ma, una volta in<br />

strada, scoprirono la schietta<br />

realtà: la diga ed il molo, vanto<br />

e sicurezza del paese contro il<br />

mare, minati da qualche tempo,<br />

erano stati fatti saltare in aria dai<br />

tedeschi in rotta.<br />

I blocchi di roccia furono<br />

scagliati a diverse centinaia di<br />

metri dalla loro sistemazione<br />

originale e le schegge, lanciate<br />

in aria da una forza demolitrice,<br />

fecero andare in frantumi<br />

il “nostro mondo”. Molte<br />

persone si diedero alla fuga,<br />

ferite o contuse, molti furono<br />

“disseppelliti” dai calcinacci<br />

a forza di mani… ma i danni<br />

patiti in quel momento dagli<br />

abitanti isolani sarebbero stati,<br />

in seguito, superati da altri ben<br />

più grandi.<br />

La diga, la nostra difesa sul<br />

mare, ed il molo <strong>non</strong> esistevano<br />

più. Al loro posto si trovavano<br />

adesso penosi tronconi che<br />

s’intervallavano a squarci sul<br />

mare. Il sole rendeva tiepido<br />

un paese mutilato per sempre,<br />

un tenue raggio sopra un giorno<br />

cupo e indimenticabile.<br />

I tedeschi se ne andarono<br />

cedendo il paese a nuovi assalitori<br />

che avrebbero portato ad<br />

esaurimento, nell’arco di pochi<br />

anni, la loro “missione”, umiliando<br />

e opprimendo la nostra<br />

libertà d’uomini e di popolo.<br />

Mentre altri popoli si apprestavano<br />

a solennizzare la fine<br />

dell’incubo, per noi l’ostilità<br />

ricominciò da capo in quella data<br />

scolpita per sempre nella memoria:<br />

domenica 22 aprile 1945.<br />

Con la diga ed il molo crollò<br />

la nostra speranza nella libertà<br />

tanto attesa… spezzandoci i<br />

cuori.


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

21<br />

COMICHE ISOLANE : ANCHE COSI’ SI RIDEVA…<br />

Ritorno, ultra-ottantenne, a <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> con questo scritto<br />

“leggero” lieto di portare qualche nota comica accaduta ad<br />

<strong>Isola</strong>, di cui mi considero “isolano di adozione” per il grande<br />

amore per la bella cittadina istriana, sempre nella mia mente e<br />

nel mio cuore.<br />

- Dal muro di Villa Simoni ridevamo nell’osservare un<br />

ragazzo che dal triciclo troppo piccolo per lui lanciava in aria,<br />

pedalando a fatica, frecce di carta. Quel giovanetto divenne un<br />

famoso scienziato residente negli Stati Uniti.<br />

- Al figlio di una signora fu detto: Tua mamma mangia come<br />

un porco! Immediata la risposta: No, xe el porco che magna come<br />

me mama…<br />

- Incendio a <strong>Isola</strong>. Prima arrivarono i pompieri di Trieste,<br />

poi quelli di Capodistria, ultimi i pompieri di <strong>Isola</strong>: ignari erano<br />

in osteria…<br />

- Un giorno, <strong>non</strong> esperto, tirai la corda di una piccola barca;<br />

questa si ritirò mentre io, con il viso rivolto verso mio cugino,<br />

certo di saltare in barca, caddi vestito in mare…<br />

- Colta al volo. Cosa dice Lei, signora? Risposta: Io <strong>non</strong><br />

dicio nulla…<br />

- 15 agosto. Con sillogismo poco socratico, così si espresse<br />

una concittadina: Ogi xe ferragosto, son dona fascista, vado a<br />

Messa…<br />

- Prima di salire sulla barca grande aspettando che Carboni<br />

alzasse la vela vedemmo il suo casco coloniale di sughero galleggiare<br />

in acqua. Gli gridammo: Gigi te xe cascà el casco in acqua!<br />

Nello stesso istante Gigi, come Venere, emerse dal mare con il<br />

casco ben fermo sul capo…<br />

- Alle prove di una commedia al Dopolavoro Arrigoni, la<br />

regista, soprannominata “zota califa”, fermava le battute gridando:<br />

Ci vuole più tuono!. Risata trattenuta...<br />

- Una sera animata discussione temporale tra noi studenti.<br />

Ad un tratto (taccio il nome) uno esclamò: In fondo mi gò magnà<br />

neve in Russia. Grande silenzio poi grande risata…<br />

- Era da poco deceduto mio fratello, un operaio dell’Arrigoni<br />

Saluti dal Canada<br />

Cari amici di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, sfogliando un mio vecchio album di ricordi<br />

mi è capitata tra le mani questa foto scattata alla Birreria Dreher nel<br />

1973 in occasione di una nostra rimpatriata dal Canada a Trieste. Qui<br />

trovammo anche con grande sorpresa il cugino Alcide Pellizzaro con<br />

la sua famiglia, arrivati dall’Australia.<br />

E così c’è voluto poco per organizzare quest’incontro alla Birreria<br />

Dreher in compagnia di amici e parenti…. Una bellissima serata che<br />

rimarrà sempre nei nostri ricordi. Tra i presenti, gli zii Lidia ed Enzo<br />

Chicco (costrini), Olimpia e Albano Lorenzut, Stelvia Pellizzaro,<br />

Alcide Pellizzaro (fio de Vittorio, el barbier) e la moglie Fifi, mio<br />

fratello Argeo Lorenzutti con la moglie Giuly, Nino Vascotto (morèr)<br />

con la moglie Adriana, mio cognato Fulvio con la moglie Anna, una<br />

signora isolana amica di zia Lidia, mio moglie Franca ed io… Con<br />

questa foto voglio anche ricordare tutti quelli che purtroppo sono<br />

passati a miglior vita: zia Lidia, zio Enzo, Argeo, Nino, Alcide…Anche<br />

la Birreria Dreher, uno dei locali più noti e antichi di Trieste, è<br />

ormai da anni scomparsa e sostituita da uno dei simboli del nostro<br />

tempo, un centro commerciale.<br />

Un saluto a tutti, parenti ed amici sparsi ai quattro venti, da<br />

Mario Lorenzutti (grilo),<br />

Canada<br />

Alessandro Mirt<br />

mi fermò dicendomi: Me dispiasi, ghe fazo le mie congratulazioni!<br />

Ed io risposi: Grazie altrettanto!…<br />

- Il compianto Nino Vellam, già allora appassionato di pesca,<br />

fece una scommessa: avrebbe portato il giorno stesso agli increduli<br />

un grosso e prezioso pesce. Vinse si la scommessa, ma quel pesce<br />

l’aveva acquistato nella pescheria vicino al molo...<br />

- Derby Capodistria-<strong>Isola</strong>. Spesso il pallone finiva in mare,<br />

partita ferma per recuperare el balòn cola volega. Finale con rissa,<br />

fischi, urla, apprensioni, parolacce, frasi volgari divertenti e…<br />

carabinieri per sedare le liti…<br />

- Cine in zò. Proiezione di un film giallo con le bobine della<br />

pellicola in ordine inverso. Terminava con l’apparizione del morto,<br />

però vivo. Noi terrorizzati ma subito presi dal riso…<br />

- C’era la macchietta Bacàn che, sul molo, spaccava le cassette<br />

sulla propria testa. Altra persona comica, Manin che imitava alla<br />

perfezione il sibilo della foratura di una gomma della bicicletta<br />

al punto che il malcapitato ciclista convinto scendeva furioso ed<br />

arrabbiato, trasportava a mano la bici… e tuti noi a ridere. Manin,<br />

talvolta, credendo di fare dell’umorismo, se ne usciva con questa<br />

frase: Gà ciapà fogo una fabrica de giàso!...<br />

- Lucio Chelleri, indimenticato amico, era un capace ipnotizzatore,<br />

si esibiva al Giardino Pubblico per noi. Metteva in catalessi<br />

oppure ipnotizzava qualche “volontario”. Lucio gli chiedeva: Te<br />

me senti? – No! era la risposta. Te dormi? E l’altro: Si!...<br />

- Indimenticabili certe incursioni notturne per rubare e mangiare<br />

i frutti nel campo della Pompea, con lo stesso figlio della<br />

proprietaria…<br />

- La moglie di un professionista (<strong>non</strong> faccio nomi) invitava<br />

le amiche ad un tè e con gentilezza diceva all’ospite: La prendi,<br />

signora, il terzo biscotto!..<br />

- Al Dopolavoro Arrigoni Lorenzutti ed io fummo invitati da<br />

un ipnotizzatore, dietro compenso di un’aranciata, ad andare in<br />

trance e noi, a comando sul palcoscenico, coscienti e con esagerata<br />

foga facevamo finta di acchiappare farfalle o a compiere alti gesti<br />

comici. Il pubblico rideva, noi ancora di più!..<br />

- Ad un bambino chiesi una volta cosa facesse suo padre,<br />

alludendo alla sua professione. Questi ingenuamente mi rispose:<br />

El fa un carèto per mi!..<br />

- Alla Cooperativa dell’Arrigoni una signora chiese al gerente,<br />

noto per il suo senso dell’umorismo: Gavè fasoi?. – Si signora, li<br />

gavemo a un, a due e a tre tiri l’un!..<br />

- Una gara di velocità con il rischio che si può immaginare<br />

su per la Grisa tra chi spingeva sulla carrozzella il pittore Cocever<br />

(invalido) ed io con quella di mio cugino Sergio. Non ricordo che<br />

arrivò primo, ma ho presente la risata finale di tutti e quattro…<br />

- C’era – ricordo – una prostituta chiamata “Macallè”: con lei<br />

scherzavano ma in caso grave (malattia venerea) <strong>non</strong> avrebbero<br />

tanto riso…<br />

- Un ingegnere indelicato domandò ad un impiegato (taccio i<br />

nomi): Lei tartaglia sempre? – No, ingegner, s-solo co’ p-parlo…<br />

- A <strong>Isola</strong> c’era un tale, di cui mi sfugge il nome, noto per la<br />

sua forte miopia. Un giorno decise, assieme al suo amico Pini, di<br />

andare a sciare. Inesperto ed in quelle condizioni visive, come era<br />

prevedibile andò a sbattere con gli sci contro un albero e disse:<br />

Te son ti, Pini?...<br />

- Non dimentichiamo gli scaltri e intelligenti marittimi<br />

isolani. Dai loro lunghi viaggi portavano a <strong>Isola</strong> colorati uccelli<br />

esotici che poi altro <strong>non</strong> erano che colombi pitùrai. Noi studenti<br />

ascoltavamo attenti e divertiti le loro avventure, vere o immaginarie<br />

che fossero, frutto sempre di maturità, esperienza e grande<br />

sense of humour…<br />

- Partigiani a <strong>Isola</strong>: Inutile che scrivé VIVA EL COME (welcome,<br />

in attesa degli Alleati). Qua semo noi e no’ andremo più<br />

via!...


22 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

NEL XX ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA<br />

Il maestro Emilio Piccoli<br />

Insegnò per 46 anni nelle scuole di Momiano, Buie, <strong>Isola</strong>, Capodistria e Trieste<br />

Nello scorso numero di<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> era comparsa la<br />

foto del maestro Emilio Piccoli,<br />

figura eminente della nostra<br />

Istria,che molti certamente<br />

ancora ricordano con grande<br />

affetto per aver insegnato<br />

alcuni anni anche a <strong>Isola</strong>. In<br />

occasione del ventesimo anniversario<br />

della sua scomparsa<br />

ne proponiamo una breve<br />

biografia tratta da “La nuova<br />

Voce Giuliana” del 16 marzo,<br />

a documentazione di una vita<br />

spesa per la famiglia, per la<br />

patria e per la scuola.<br />

Emilio Piccoli nacque a Momiano<br />

d’Istria, nel comune<br />

di Buie, il 29 febbraio 1888, da<br />

Valentino Piccoli, possidente, e<br />

da Eugenia Ceconi, di Parenzo,<br />

maestra elementare a Momiano.<br />

Il padre Valentino era il<br />

24° ed ultimo figlio della sua<br />

famiglia, nella quale riecheggiarono<br />

a lungo i racconti, forse<br />

un po’ idealizzati, del passato<br />

in quell’Istria veneta sempre<br />

considerata felice.<br />

Frequentò le scuole primarie<br />

nel paese natio e gli studi<br />

secondari nel ginnasio di Pisino<br />

per passare poi all’Istituto<br />

Magistrale di Capodistria dove<br />

conseguì il diploma di maestro<br />

nel 1907. Iniziò l’insegnamento<br />

presso la scuola elementare<br />

(allora era detta “popolare”) di<br />

Momiano lo stesso 1907 con la<br />

qualifica di “sottomaestro provvisorio”<br />

(stipendio annuo 800<br />

corone austriache) per diventare<br />

poi “maestro definitivo”<br />

il 1910 e “maestro superiore”<br />

dal 1° ottobre 1912, con 2520<br />

corone annue di stipendio. Nel<br />

1910 gli fu conferito il diploma<br />

di medaglia d’oro in una mostra<br />

provinciale generale svolta a<br />

Capodistria per i mezzi didattici<br />

da lui ideati e realizzati. Tali<br />

mezzi didattici saranno esposti<br />

nel costituendo Museo della Civiltà<br />

Istriana dell’IRCI, al quale<br />

gli eredi li hanno affidati.<br />

Della sua famiglia vogliamo<br />

ricordare il fratello più<br />

giovane, Gioachino, che nel<br />

1915, da Monaco di Baviera<br />

dove era studente, raggiunse<br />

l’Italia attraverso la Svizzera<br />

per arruolarsi volontario, e il<br />

fratello più anziano, Luciano,<br />

sacerdote a Pirano.<br />

Alla fine della prima guerra<br />

mondiale, vittoriosa per l’Italia,<br />

Emilio presiedette nel 1918<br />

un Comitato di Salute Pubblica<br />

organizzato da persone<br />

volenterose di Momiano per<br />

mantenere l’ordine in paese tra<br />

l’allontanamento dei gendarmi<br />

austriaci, visti come simbolo<br />

di oppressione nazionale, e<br />

l’arrivo gioioso dei bersaglieri<br />

italiani. Venne ovviamente<br />

confermato dalla nuova amministrazione<br />

scolastica italiana<br />

come maestro a Momiano e<br />

dirigente della scuola locale.<br />

Nel 1921, a sua domanda,<br />

venne trasferito alla scuola elementare<br />

di Buie e qui nel 1922<br />

sposò Maria Miani che purtroppo<br />

nel 1925 gli morì tra le braccia a<br />

seguito di una rovinosa caduta<br />

sui gradini di casa mentre era in<br />

attesa del loro primo figlio. Il 30<br />

agosto 1926 sposò in seconde<br />

nozze Ines Fazio, nata a La<br />

Spezia nel 1895 e anche lei insegnante<br />

a Buie. La coppia ebbe<br />

due figli, Giuliano (nato a Buie<br />

nel 1927 e diventato professore<br />

universitario di paleontologia a<br />

Padova) e Claudio, nato sempre a<br />

Buie nel 1930, medico per molti<br />

anni a Treviso.<br />

Dal 1926 fu incaricato dell’insegnamento<br />

di “coltura generale,<br />

canto corale ed educazione<br />

fisica” nel corso biennale<br />

di avviamento professionale<br />

agrario di Buie, per ritornare<br />

nell’anno scolastico 1936-37<br />

all’insegnamento nella scuola<br />

elementare di Buie.<br />

A sua richiesta fu trasferito<br />

nel 1938 alla scuola elementare<br />

di <strong>Isola</strong> d’Istria, sede più vicina<br />

al ginnasio “Combi” di Capodistria<br />

dove i figli studiavano e<br />

con l’anno scolastico 1944-45<br />

passò alla scuola elementare di<br />

Capodistria.<br />

Durante l’occupazione dell’esercito<br />

germanico, Emilio<br />

Piccoli subì una breve deportazione<br />

alla Risiera di San Sabba<br />

a Trieste: si era infatti offerto<br />

in garanzia di suoi ex-scolari<br />

momianesi sospettati e rastrellati,<br />

ma <strong>non</strong> fu creduto e venne<br />

imprigionato insieme a loro. Il<br />

vescovo mons. Santin riuscì a<br />

farlo liberare.<br />

Emilio fu “epurato” nel<br />

1949 dalla autorità jugoslave<br />

di occupazione della Zona B<br />

perché aveva rifiutato il compito<br />

di ispettore scolastico a Capodistria<br />

offertagli per la sua precedente<br />

deportazione. Fu accusato<br />

allora di aver fatto parte negli<br />

anni ’30 della Milizia fascista,<br />

mentre in realtà si era occupato<br />

dell’Opera Nazionale Balilla per<br />

i bambini. Nello stesso anno<br />

fu subito aggregato alle scuola<br />

elementari di Trieste, nella<br />

allora “Zona A” del Territorio<br />

Libero sotto amministrazione<br />

anglo-americana. Qui fu assegnato<br />

alle scuole elementari di<br />

via Ruggero Manna prima e di<br />

via Giotto poi, raggiungendo il<br />

1° ottobre 1953 il collocamento<br />

a riposo per limiti di età e di<br />

servizio. Tre anni prima aveva<br />

ricevuto la medaglia d’oro per<br />

40 anni di insegnamento meritevole<br />

nelle scuole pubbliche,<br />

con decreto firmato al presidente<br />

della repubblica Italiana.<br />

Anche la moglie Ines Fazio<br />

<strong>Isola</strong> d'Istria – Estate 1952<br />

un nuovo DVD con filmati d’epoca<br />

disponibile in sede, su preno-<br />

È tazione, il DVD di cui avevamo<br />

dato notizia nel numero di dicembre<br />

e che contiene dei preziosi<br />

filmati risalenti all’estate del 1952<br />

a <strong>Isola</strong>, cortesemente inviati in<br />

Redazione dagli Stati Uniti dai<br />

signori Elodino Degrassi e Francesca<br />

Fragiacomo, che ancora una<br />

volta vogliamo ringraziare per la<br />

cortesia.<br />

Sono immagini molto suggestive,<br />

anche se riprese con la rudimentale<br />

tecnologia di allora: la<br />

processione del Carmine, la consa<br />

delle reti in piazza, i tuffi dei ragazzi,<br />

gente di contrada… immagini<br />

poi tecnicamente migliorate<br />

e musicate dalle “sapienti” mani<br />

dell’amico Walter Pohlen.<br />

lo seguì nei trasferimenti a <strong>Isola</strong><br />

e Capodistria . Qui rimase sino<br />

al 1952, subendo anche interrogatori<br />

d’intimidazione da parte<br />

della polizia jugoslava. Venne<br />

trasferita lo stesso anno prima<br />

a Monfalcone e poi a Trieste,<br />

destinata alla scuola elementare<br />

di Roiano, venendo collocata a<br />

riposo per limiti di servizio il<br />

1° ottobre 1959.<br />

Verso la fine del 1959 i<br />

due coniugi si trasferirono a<br />

Padova, dove allora vivevano<br />

entrambi i loro figli. La moglie<br />

morì il 25 luglio 1983 mentre<br />

Emilio si spense a Padova il 20<br />

marzo 1988, pochi giorni dopo<br />

aver raggiunto i cento anni<br />

di età, sano e lucido di mente<br />

sino agli ultimi istanti, assistito<br />

amorevolmente nel trapasso dai<br />

due figli e dalle nuore. Le salme<br />

dei due coniugi sono tumulate<br />

nel camposanto di Treviso,<br />

città in cui tuttora abita il figlio<br />

Claudio con la moglie.<br />

Il DVD e i libri sono<br />

disponibili in sede. Su<br />

richiesta possono anche<br />

essere spediti a<br />

mezzo posta.


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

23<br />

GIANNA<br />

Gianna è stata soprattutto<br />

una mamma, come sanno i suoi<br />

figli Andrea e Francesca, che ne<br />

hanno un rimpianto inestinguibile.<br />

Ma Gianna è stata anche<br />

una sorella, unita a noi altre<br />

da un senso di appartenenza<br />

forte; cementato dalle difficoltà<br />

attraversate nella famiglia<br />

d’origine, è rimasto intatto<br />

sempre. Ha resistito quando<br />

la vita ci ha portato a scegliere<br />

strade diverse, a formare una<br />

propria famiglia, a stare lontane<br />

per ragioni di lavoro.<br />

“Le sorelle Drioli” ci chiamavano<br />

con affettuosa ironia<br />

mariti, figli, amici per sottolineare<br />

che noi quattro eravamo<br />

un “clan”. Ed è questo che<br />

forse spiega la lacerazione – il<br />

sentimento di una parte di noi<br />

strappata – che la sua scomparsa<br />

ci ha lasciato. Gianna se ne è<br />

andata il 25 giugno del 2005.<br />

La vogliamo ricordare allegra,<br />

curiosa, iperattiva, in<br />

un’esperienza che abbiamo<br />

vissuto tutte assieme, venti anni<br />

fa. Era estate anche allora. Lei<br />

e Vittorina abitavano a Trieste,<br />

Sandra ad Udine, io a Roma.<br />

Ci ritrovammo in un aeroporto<br />

L’ISOLA CHIAMATA<br />

RICORDO<br />

DVD di Walter Pohlen<br />

<strong>Isola</strong> quando l’abbiamo lasciata:<br />

oltre 500 foto accompagnate<br />

da una suggestiva colonna<br />

musicale che raccontano delle<br />

sue vie e piazze, chiese, feste,<br />

lavoro, divertimenti, sport…<br />

Agosto 1989 – “Le sorelle Drioli” con i figli a New Orleans , a bordo di un battello sul fiume Mississippi,<br />

durante un viaggio da costa a costa degli Stati Uniti<br />

e partimmo per gli Stati Uniti,<br />

noi quattro e cinque figli, senza<br />

mariti a fianco. A New York si<br />

sposava una nostra carissima<br />

cugina, Cathy: ci tenevamo a<br />

essere presenti per rivedere i<br />

nostri numerosi parenti “americani”,<br />

e decidemmo di andarci<br />

ma – <strong>non</strong> ricordo più chi fra<br />

noi ebbe l’idea – abbinando a<br />

questo scopo anche una bel-<br />

PASSEGGIANDO PER<br />

TRIESTE<br />

DVD con 400 foto su Trieste<br />

di Lionello Morpurgo, accompagnate<br />

da canzoni note<br />

e meno note cantate da Gino<br />

Dagri (biri).<br />

LA FAVOLA<br />

DELL’AMPELEA<br />

di Luca Dibenedetto<br />

Ed. Cortinovis – 550 pagine<br />

con 800 foto e oltre 100 biografie<br />

dei calciatori che hanno fatto<br />

la storia della squadra isolana<br />

dalla fondazione negli anni ‘20<br />

fino all’esodo.<br />

ITINERARI ISTRIANI<br />

di Piero Parentin<br />

con foto a colori di Corrado Ballarin<br />

– edito dall’Associazione<br />

delle Comunità Istriane – 16<br />

itinerari tematici alla scoperta<br />

di un’Istria suggestiva ma poco<br />

conosciuta dal turista, spesso<br />

attratto soltanto dal suo mare.<br />

la vacanza negli Stati Uniti.<br />

Un giro da costa a costa: San<br />

Francisco, Los Angeles, New<br />

Orleans, Washington, New<br />

York. Ad ogni tappa veniva a<br />

prenderci un pulmino per farci<br />

stare tutti: Andrea, Francesca,<br />

Micaela, Giovanni, Valentina,<br />

i figli adolescenti, e noi quattro<br />

del “clan”.<br />

I mariti di Sandra e Vittorina<br />

(io <strong>non</strong> ne avevo e Gianna era<br />

vedova) si erano garbatamente<br />

defilati dalla rumorosa comitiva:<br />

sarebbero stati in minoranza<br />

in quel viaggio matriarcale. Per<br />

noi sorelle fu l’unica lunga vacanza<br />

che da adulte passammo<br />

insieme. Un ricordo che per me<br />

è più vivido e più tenero della<br />

prima gita scolastica.<br />

Itti Drioli<br />

Bianca e Bruna Degrassi (Ugo) sul molo di <strong>Isola</strong>, tanti anni<br />

fa. Con loro, sul triciclo, la piccola Mariucci Goina che ha<br />

inviato la foto.


24 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

A Udine passarono più<br />

di 100.000 esuli italiani e in<br />

questa città sorse un grande<br />

centro di smistamento: il Campo<br />

Profughi di via Pradamano,<br />

negli anni dal 1947 al 1960.<br />

Di questo luogo che nel primo<br />

dopoguerra assorbì tante delle<br />

tragedie e dei primi problemi<br />

che afflissero le popolazioni<br />

italiane in transito dopo l’occupazione<br />

jugoslava, ne parla<br />

accuratamente in un recente<br />

volume Elio Varutti, insegnante,<br />

storico e giornalista udinese,<br />

nel suo libro “IL CAMPO PRO-<br />

FUGHI DI VIA PRADAMA-<br />

NO E L’ASSOCIAZIONISMO<br />

GIULIANO-DALMATA A<br />

UDINE”, pubblicato nel 2007<br />

a cura del Comitato provinciale<br />

dell’ANVGD.<br />

Sorto all’interno di un edificio<br />

progettato sotto il fascismo<br />

per l’Opera Nazionale Balilla,<br />

occupato dai tedeschi, poi bombardato<br />

dagli anglo-americani,<br />

quello che fu uno dei più significativi<br />

tra i campi profughi italiani<br />

è attualmente sede di una<br />

scuola media, una biblioteca e<br />

una piscina comunale.<br />

Il Campo, gestito all’epoca<br />

dal Ministero degli Interni, era<br />

composto di grandi camerate<br />

divise da separè con coperte e<br />

letti a castello, con una cucina<br />

affidata a volonterose cuoche<br />

istriane, un medico e l’infermeria.<br />

Da quanto emerso, è stato<br />

sufficientemente accogliente<br />

per molti degli ospiti, più o<br />

Fra i vini dell’Istria emersero<br />

quelli del signor Feliciano<br />

Costanzo. Sia per la favorevole<br />

posizione dei suoi vigneti siti<br />

sul colle Albuzano in prossimità<br />

di Corte d’<strong>Isola</strong>, sia pel<br />

modo accurato di confezione.<br />

Il vino ed il refosco di questo<br />

espositore sono d’una qualità<br />

ricercatissima.<br />

Per la notevole proprietà di<br />

sopportare senza alterarsi la più<br />

alta e la più bassa temperatura,<br />

questi vini vengono spediti annualmente,<br />

finora però soltanto<br />

in piccole partite, in Alessan-<br />

IL CAMPO PROFUGHI DI UDINE<br />

In 13 anni ospitò in transito 100.000 istriani<br />

meno di passaggio, che ci sono<br />

rimasti in quello che fu un difficile<br />

periodo per tutta la storia<br />

d’Italia.<br />

Il lavoro dell’autore si compone<br />

di parecchio materiale<br />

inedito e il risultato è la ricostruzione<br />

di fatti storici finora<br />

mai messi per iscritto, con 56<br />

biografie e oltre cento interviste<br />

ad esuli ma anche ad abitanti<br />

del quartiere.<br />

Nella seconda parte del libro<br />

si ripercorre poi la storia del<br />

Comitato Provinciale di Udine<br />

dell’Associazione Nazionale<br />

Venezia Giulia e Dalmazia.<br />

Campo profughi di Udine, gennaio 1955 – Un gruppo di isolani con i figli in occasione della consegna dei<br />

pacchi dono per la Befana. Il bambino in centro è Edoardo, in braccio alla mamma Elpida Chelleris – A<br />

sinistra, con il pacco in mano, Livia Derossi – In fondo Albino Menis e la moglie Mariuccia – A destra<br />

Mario barcaricio e davanti, con il grande pacco in mano, sua figlia.<br />

I VINI DEL SIGNOR COSTANZO<br />

dria d’Egitto, in Cairo ed a<br />

Porto-Said, come pure a Londra.<br />

In qualche hotel di Vienna,<br />

Budapest e Graz bevesi anche<br />

il refosco di Corte d’<strong>Isola</strong>; nel<br />

grande Hotel Progler di Adelsbergerhof,<br />

oltre al refosco,<br />

trovansi anche i vini da pasto<br />

dello stesso Costanzo.<br />

A Trieste poi il medesimo<br />

spaccia la massima quantità<br />

dei suoi vini; fornisce distinte<br />

famiglie triestine e da lunga<br />

serie di anni anche il rinomato<br />

Hotel de la Ville, i cui ospiti<br />

possono persuadersi che anche<br />

l’Istria produce vini squisiti e<br />

sani e che i medesimi <strong>non</strong> sono<br />

per niente affatto inferiori agli<br />

altri d’Austria.<br />

Spacciando con profitto una<br />

parte dei suoi vini all’estero,<br />

il signor Feliciano Costanzo<br />

dimostrò che i vini istriani<br />

all’estero sono egualmente<br />

apprezzati e potrebbero far<br />

concorrenza a diversi altri vini<br />

stranieri meno buoni di quelli e<br />

forse più cari.<br />

Non è però da deplorare se<br />

gl’Istriani <strong>non</strong> tentano l’impresa<br />

di questa concorrenza, il cui esi-<br />

to potrebbe essere vantaggioso,<br />

ma sempre incerto. Quello che<br />

al signor F. Costanzo riesce di<br />

fare con partite di vino relativamente<br />

piccole, per le quali egli<br />

viene prima ricercato, <strong>non</strong> si sa<br />

se riuscirebbe ad altri in partite<br />

maggiori, tanto più che, come<br />

prima si è notato, <strong>non</strong> tutti i vini<br />

si adattano a passare in temperature<br />

elevate o basse, come si<br />

adattano senza soffrire i vini del<br />

signor F. Costanzo.<br />

Da “L’esposizione di Trieste<br />

del 1882”, Trieste 1882


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

25<br />

UCCI DELISE, IL SUO RICORDO NEL NOSTRO CUORE<br />

Sei nata a <strong>Isola</strong>, di San Simòn eri la regina, Villa Raineri era<br />

quasi la tua casa… ora sei scomparsa e ci hai lasciate sole.<br />

Sei stata la nostra baby-sitter, e quando facevamo i capricci ci<br />

mettevi a posto con due scappellotti. Nella tua esuberante gioventù<br />

ne hai combinate di tutti i colori… eri un po’ l’esasperazione<br />

dei nostri genitori. A quei tempi una ragazza doveva ricamare,<br />

lavorare all’uncinetto e ai ferri, aiutare la mamma nei lavori di<br />

casa… Invece le tue passioni erano la bicicletta, la barca, il nuoto,<br />

le corse con il cane. Arrivare a nuoto da San Simòn sino alla diga<br />

<strong>non</strong> era un problema per te.<br />

Ti sei sposata giovane, Trieste ti ha accolto come esule, il Canada<br />

come emigrante. La tua vita è stata un po’ tribolata, ma i tuoi<br />

nipoti ti hanno dato gioia. Una brutta malattia ti ha colpito, ma eri<br />

forte… hai recuperato… ma il male è ritornato e ti ha portato via,<br />

<strong>non</strong> prima però di aver trascorso l’ultima notte tutte e tre assieme<br />

all’ospedale. Come allora, tanti anni fa, quando si dormiva tutte<br />

e tre nello stesso grande letto… dopo aver saltato su e giù per un<br />

bel po’. Ci si quietava solo dopo che i nostri genitori battevano i<br />

muro urlando la finite, si o no?.<br />

Ti siamo state vicino fino al tuo ultimo respiro. Ciao Ucci, un<br />

giorno ci rivedremo… <strong>non</strong> dimenticare che ti vogliamo bene!<br />

Tue sorelle Marisa e Jenny Delise,<br />

Loretto, Canada<br />

Sydney, aprile 1980 – Con sullo sfondo il grande ponte che attraversa<br />

la baia, Edda Goina con il marito Paolo Sudich, purtroppo scomparso<br />

nel 2007 in Australia. Nell’altra foto, di tanti… tanti anni fa, Edda con<br />

la cara mamma Pina Goina Stanzer.<br />

Insieme a queste foto, i cugini di Trieste Claudio Goina e Lucio e Loredano<br />

Degrassi vogliono inviare in Australia un affettuoso saluto alla<br />

cara Edda.<br />

Loretto (Canada), febbraio 2006 – Le tre sorelle Delise festeggiano<br />

i loro compleanni al Ristorante “Il Tegame”: Jenny (55 anni),<br />

Marisa (50) e Ucci (70).<br />

Ci deve esser stata una bella occasione per trovarci tutte assieme,<br />

zie e cugine Parma, in quel lontano 1980. Nella foto, sulla<br />

scala della chiesetta di Villa Revoltella a Trieste, Maria Parma in<br />

Parma, Gisella in Degrassi, Gisella in Giovannini, Giannina in<br />

Viezzoli, Renata in Russignan e Alice con la mamma Miranda.


26 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

In memoria di Giustina Troian (mandolina)<br />

I dolci ricordi di un nipote<br />

Loda il mare e tieni la terra,<br />

solevi sempre ricordarmi,<br />

durante le nostre innumerevoli<br />

chiacchierate sui pesci, la pesca<br />

ed il nostro mare. Almeno con<br />

me, era questo il tuo argomento<br />

preferito!<br />

Tu sei nata sulle ceneri della<br />

prima guerra mondiale, a quel<br />

tempo la fame era sovrana, ma<br />

mai entrò in casa tua. Da famiglia<br />

di pescatori la tua tavola<br />

era ogni giorno imbandita di<br />

pesci di tutte le qualità: “mi gò<br />

verto i oci magnando pesse”<br />

ripetevi!<br />

Così nella tua <strong>Isola</strong>, fra<br />

barche, pessi e pescadori, che<br />

là sono stati i tuoi compagni<br />

di viaggio, tu sei cresciuta e a<br />

proposito di <strong>non</strong>no Gildo mi<br />

raccontavi: “Picio, pensa ti!<br />

Quando gò conossù tù <strong>non</strong>o<br />

ghe gò insegnado mi a magnar<br />

el pesse, prima te podevi<br />

darghe un lepo disendoghe che<br />

jera un’orada!”<br />

Non parliamo poi dei tuoi<br />

anni di lavoro all’Arrigoni,<br />

della tua passione per il calcio<br />

CARO ZIO FABIO,<br />

con il ricordo di aver ballato<br />

assieme a Pino Grezar, degli<br />

aneddoti, dei passatempo e del<br />

dialetto di voi <strong>Isola</strong>ni. Quante<br />

storie mi hai raccontato, liete<br />

e purtroppo anche tragiche e<br />

dolorose, che hai vissuto con la<br />

tua gente. Comunque sia, ti sei<br />

rifatta una vita felice con la tua<br />

famiglia qui a Trieste: oltre 50<br />

anni di matrimonio, due bravi<br />

figli sposati, hai visto crescere<br />

quattro nipoti ed addirittura<br />

hai visto nascere anche tre bis<br />

nipoti. Beh, che dire, hai avuto<br />

tutto! Solo io ti ho mancato il<br />

quarto “bis”, ma so che con me<br />

avevi un rapporto speciale.<br />

Probabilmente io e papà<br />

abbiamo ereditato attraverso<br />

te la passione per la pesca ed il<br />

mare, che a tua volta ereditasti<br />

da papà tuo e da tua madre Nicoletta,<br />

la pescadora de Lussin:<br />

“mio papà Giusto gaveva una<br />

batela, la Regina Coeli, poco<br />

più grande de una mastela!<br />

Bon, con quela, stando in zenocio<br />

e vogando con una fossina,<br />

lù andava de matina bonora<br />

a ciaparne la zena, prima de<br />

andar in fabrica!”. Infine nominavi<br />

spesso tuo zio Bepi, morto<br />

sulla saccaleva in mezzo alle<br />

sardelle. Quando si dice che il<br />

sangue <strong>non</strong> è acqua!<br />

Già dall’infanzia andavo<br />

a pesca con papà ed appena<br />

rientrati a casa mettevo subito<br />

da parte i pesci per te, poi ti<br />

chiamavo al telefono: “Cossa<br />

gavè ciapà?”, “Mamma mia<br />

quanto ben de Dio che gavè<br />

pescà”. Quando poi il bottino<br />

era magro, scherzosamente<br />

dicevi: “Scolta, <strong>non</strong> te sarà<br />

anche ti come quei nati d’un<br />

can de pescadori isolani, che<br />

prima i vendeva duto el pesse<br />

a Trieste e tornadi in porto a<br />

<strong>Isola</strong>, i te diseva che ogi i gà<br />

ciapà poco niente!”<br />

Comunque andava, per<br />

oltre trent’anni è sempre stata<br />

una gioia quando in casa tua<br />

portavo i riboni, le menole, le<br />

sepe, i caramai, i moli, qualche<br />

volta anche le orade. Ma i tuoi<br />

occhi brillavano ancor di più<br />

quando ti arrivavano i guati<br />

sono dispiaciuto di <strong>non</strong> averti conosciuto, ma sono sicuro che ci saremmo divertiti da matti a<br />

parlare di stupidaggini e soprattutto di calcio. Saresti venuto a trovarmi ed avresti fatto il tifo per<br />

me... Tua sorella mi parla delle vostre “marachelle” che facevate, e mi diverte molto: soprattutto i<br />

capelli “ramati” che ti sei fatto fare segretamente, illudendo il <strong>non</strong>no ovvero tuo papà… il vestito<br />

costoso di un’amica dei tuoi genitori che avevi gettato giù per la tromba delle immondizie… aver<br />

chiesto gelati gratuiti sulle spiagge di Lignano alla tenera età di due anni… aver rotto la gamba<br />

alla Barbie di tua sorella… averti gettato addosso tre boccette di profumo… ecc.<br />

Io e te, messi assieme, avremmo potuto essere due gran casinari, oltre che due bravi amici/calciatori….<br />

Tuo Alex : - )<br />

P.S. : Povero me, so quattro lingue, gioco a<br />

calcio, scio, suono il piano e sono bravo a<br />

scuola come prevedevi tu, ed avevi ragione…<br />

altrimenti tua sorella qua… mi fa filare diritto,<br />

la conosci vero ????!!!!<br />

Sono trascorsi 12 anni ma<br />

ricorderemo sempre con tanto<br />

amore il caro Fabio. Sarà sempre<br />

nei nostri cuori<br />

Mamma Pia, papà Emilio e la<br />

sorella Donatella<br />

Il 10 maggio 2008 ci ha lasciato<br />

la nostra cara<br />

Giustina<br />

Troian<br />

ved. Bettoso<br />

(mandolina)<br />

n. 14.9.1919<br />

Ne annunciano la scomparsa i<br />

figli Stelio e Rodolfo, le nuore<br />

Maria Rosa e Rossana e i nipoti<br />

Adriana, Nicola, Sabrina<br />

e Sandro.<br />

Si uniscono al dolore la sorella<br />

Malvina e la nipote Graziella.<br />

testoni e i gransi pori: “ricordite,<br />

<strong>non</strong> esisti più bon pesse<br />

del guato!”<br />

Cominciavano così le<br />

nostre lunghe chiacchierate,<br />

iniziando sul come avresti cucinato<br />

i pesci: “Varda, questi<br />

me li fazzo friti per pranzo,<br />

questi me li lesso per stasera,<br />

questo più grande ghe lo rosto<br />

per tù <strong>non</strong>o, con stì altri fazzo<br />

brodeto e questi me li preparo<br />

in sesame!”. Io poi ti raccontavo<br />

la giornata passata in barca<br />

e tu rivivevi la tua giovinezza,<br />

di quando andavi in mare sulle<br />

barche dei tuoi cugini. Ma<br />

quanti cugini avevi?<br />

“Cossa che no’ darìa per<br />

eser in barca con voi, a veder<br />

sto pesse che vien su dal mar!”,<br />

continuavi, per poi terminare<br />

con le raccomandazioni. E<br />

nuovamente: “ricordite sempre:<br />

loda il mare e tieni la<br />

terra, diseva i veci!”. Me lo hai<br />

ripetuto fino all’ultimo giorno!<br />

Come <strong>non</strong> farne tesoro?!<br />

E’ così, con questo ricordo,<br />

che ci lasciamo: io continuerò<br />

il mio cammino sulle onde e tu<br />

dalla tua <strong>Isola</strong> di pace potrai<br />

lodare il mare e vegliare su<br />

di noi!<br />

Ciao Nonna!<br />

Nicola, Adriana,<br />

Sabrina e Sandro<br />

P.S. - Leggendo queste righe,<br />

tu avresti subito chiamato al<br />

telefono le tue numerose amiche<br />

isolane: “Gavè visto done?<br />

Mio nipote gà scrito sul nostro<br />

giornalin!”


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

27<br />

QUELLI CHE CI HANNO LASCIATO<br />

Il 15 gennaio 2008 negli Stati<br />

Uniti ci ha lasciato la nostra cara<br />

e amata moglie, mamma e <strong>non</strong>na<br />

Maria<br />

Zaves<br />

in Eppeira<br />

n. 25.12.1926<br />

Dandone il triste annuncio, la<br />

ricordano con tanto amore il<br />

marito Silvano, i figli Daniela e<br />

Peter, la nuora Kathy, il genero<br />

Martin, i nipoti e i cognati.<br />

Pietro<br />

Eppeira<br />

n. 1900<br />

scomparso nel<br />

1945<br />

Lucia<br />

Delise<br />

ved. Eppeira<br />

n. 12.4.1903<br />

m. 28.10.1997<br />

Anna<br />

Eppeira<br />

n. 4.11.1925<br />

m. 4.7.1963<br />

Sono ricordati caramente dal<br />

figlio e fratello Silvano, dalle<br />

figlie e sorelle Adelia ed Ernesta,<br />

dal genero e cognato<br />

Nino unitamente ai nipoti e<br />

pronipoti.<br />

Mario<br />

Musizza<br />

m. 29.3.1948<br />

A sessant'anni dalla sua tragica<br />

morte lo ricorda la sorella<br />

Gisella con il marito Silvano e<br />

i nipoti.<br />

A Bregenz (Austria) il 29 febbraio<br />

2008 ci ha lasciato il nostro caro<br />

Franco<br />

Antonio<br />

Degrassi<br />

n. 27.1.1958<br />

a Trieste<br />

Con parole di immenso dolore<br />

annunciano la sua scomparsa il<br />

papà Luciano Degrassi (viola),<br />

la mamma Annamaria Richter,<br />

la moglie Irene, la figlia Sara,<br />

le sorelle Barbara e Lucia con<br />

le loro famiglie unitamente ai<br />

nipoti, parenti e conoscenti<br />

tutti di Trieste e di Bregenz<br />

(Austria).<br />

Il 3 marzo 2008 ci ha lasciato<br />

la nostra cara mamma,<br />

<strong>non</strong>na e bis<strong>non</strong>na<br />

Vilma<br />

Degrassi<br />

ved. Moro<br />

n. 14.9.1924<br />

Addolorati ne annunciano la<br />

scomparsa la figlia Edda con il<br />

marito Mario e i nipoti Debora,<br />

Luigi, Alex, Samantha e<br />

Stefania.<br />

Angelo<br />

Moro<br />

n. 12.1.1921<br />

m. 29.5.1984<br />

Elisabetta<br />

Pugliese<br />

ved. Degrassi<br />

n. 2.7.1896<br />

m. 15.8.1990<br />

Sono sempre ricordati con<br />

tanto amore dalla figlia e nipote<br />

Edda insieme a Mario,<br />

Debora, Luigi, Alex, Samantha<br />

e Stefania.<br />

Il 19 marzo 2008 ci ha lasciato<br />

la nostra carissima amica<br />

Rina<br />

Vascotto<br />

ved. Za<strong>non</strong><br />

n. 20.10.1927<br />

La ricordano con tanto affetto<br />

e rimpianto Lida, Dina, Nadia,<br />

Pina, Lina, Gigliola, Licia,<br />

Nelda e Maddalena.<br />

Il 16 gennaio 2008 a Roma<br />

è venuto a mancare all’affetto<br />

dei suoi cari<br />

Virgilio<br />

Costanzo<br />

n. 13.7.1913<br />

Annunciandone la scomparsa<br />

lo ricordano con tanto affetto<br />

e rimpianto i figli Flavio con<br />

Donatella e Mavye con Raffaele,<br />

la sorella Aristea con il cognato<br />

Bruno, i suoi adorati nipoti<br />

Gemma, Federica, Alessandro,<br />

Edoardo e Violetta, la piccola<br />

Sofia e i parenti tutti.<br />

Il 20 aprile 2008 ha raggiunto<br />

in cielo il marito Mario<br />

ed il fratello Virgilio<br />

Evelina<br />

Costanzo<br />

ved. Vascotto<br />

n. 9.7.1915<br />

Addolorate ne annunciano la<br />

scomparsa le figlie Gianna e<br />

Fulvia con Roberto, gli adorati<br />

nipoti Amalia con Alessandro,<br />

Monica con Alberto, Christian<br />

con Francesca, i suoi “pici”<br />

Anna, Gaia e Marco, la sorella<br />

Aristea con Bruno, i cognati<br />

Carlo e Anita insieme ai nipoti e<br />

ai parenti tutti.<br />

Nella triste circostanza un affettuoso<br />

ricordo per il papà e<br />

<strong>non</strong>no<br />

MARIO VASCOTTO<br />

Il 6 marzo 2008 a Whittier<br />

(California) ci ha lasciato<br />

Marina<br />

Parma<br />

ved. Petronio<br />

in Burgess<br />

n. 16.3.1927<br />

Con rimpianto ne danno il<br />

triste annuncio il marito Vaugn<br />

e i figli Fabio, Peggy, Robert,<br />

Michael unitamente ai familiari<br />

tutti.<br />

Da Trieste un affettuoso ricordo<br />

dai nipoti Umberto e Marisa<br />

Parma con i familiari.<br />

Il giorno 17 marzo 2008<br />

si è spenta<br />

Pierina<br />

(Rina)<br />

Fragiacomo<br />

n. 27.12.1921<br />

Ne danno il triste annuncio il<br />

fratello Bruno con Samuela, i<br />

nipoti e i parenti tutti.<br />

Un grazie ad Evita che ci è stata<br />

vicina. Ringraziamo per le condoglianze<br />

ricevute.<br />

Sarà come nascere, quel giorno.<br />

Un grido e un gran respiro:<br />

si spezzerà il laccio<br />

e sbatterò le ali<br />

e volerò nel tuo spazio, o Dio<br />

E tutto sarà grande.<br />

Sarà come nascere, quel giorno.<br />

Un buio e una grande luce:<br />

si apriranno gli occhi<br />

e fisserò lo sguardo<br />

e io vedrò il tuo volto, o Dio.<br />

E tutto sarà bello.<br />

Sarà come nascere, quel giorno.<br />

Un’attesa e una gran gioia:<br />

io diverrò tuo figlio<br />

e scorderò il dolore<br />

e danzerò nella tua casa, o Dio.<br />

E tutto sarà nuovo.<br />

Composizione di A. M. Galliano letta<br />

dal celebrante durante la S. Messa esequiale<br />

a Roma di Virgilio Costanzo.


28 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Il 20 marzo 2008 a Chatam<br />

(Ontario, Canada) è venuta<br />

a mancare al nostro affetto<br />

Maria<br />

Anna<br />

(Ucci)<br />

Delise<br />

in Bertocchi<br />

n. 11.3.1936<br />

Dandone il triste annuncio, la<br />

ricordano con tanto rimpianto<br />

il marito Claudio, il figlio Gianni,<br />

le sorelle Marisa e Jenny<br />

unitamente ai parenti tutti.<br />

Giovanni<br />

Delise<br />

n. 29.11.1910<br />

m. 15.8.1992<br />

in Canada<br />

Lidia<br />

Delise<br />

n. 27.12.1913<br />

m. 22.2.2005<br />

in Canada<br />

un caro ricordo dei genitori<br />

dalle figlie Marisa e Jenny insieme<br />

alle rispettive famiglie,<br />

ai nipoti e ai pronipoti.<br />

Il 26 febbraio 2008 se n'è andata<br />

lasciando un doloroso<br />

e incolmabile vuoto<br />

la nostra cara<br />

Lionella<br />

(Nella)<br />

Felluga<br />

ved.<br />

Colomban<br />

n. 30.11.1921<br />

La ricordano con amore e tanto<br />

rimpianto la figlia Giuseppina<br />

con Silvio, i nipoti Paolo con<br />

Barbara e Luca con Marilina<br />

e gli adorati pronipoti Giulia e<br />

Alessio e la cugina Marisa.<br />

La ricorderemo sempre con<br />

tanto affetto. Le sue care amiche<br />

Nada, Nella, Lolita, Ervina,<br />

Giustina, Nerina, Egidia,<br />

Anita, Silvana e Nella.<br />

Il 6 febbraio 2008, a Prigi,<br />

ci ha lasciato per sempre<br />

il nostro caro<br />

Giordano<br />

Zerial<br />

n. 24.3.1920<br />

Lo ricorderanno sempre con<br />

dolcezza per il suo amore e la<br />

sua generosità la moglie Nerina,<br />

i figli Aurelio e Marino con<br />

le loro mogli e i figli Andrea,<br />

Gianluca, Francesco e Gioia, la<br />

cognata Luciana, i suoi nipoti<br />

insieme ai parenti ed amici<br />

tutti.<br />

Il 18 marzo 2008 è mancato<br />

all'affetto dei suoi cari<br />

Silvio<br />

Vecchiet<br />

n. 5.12.1922<br />

Con rimpianto ne annunciano<br />

la scomparsa la moglie Gemma,<br />

i suoi figli Franca e Nevio<br />

con le loro famiglie, i miei figli<br />

Dario e Tiziana con famiglia,<br />

nipoti e parenti tutti.<br />

Ringraziamo sentitamente tutti<br />

coloro che hanno partecipato<br />

al nostro dolore.<br />

Il 23 marzo 2008 ci ha lasciato<br />

il nostro caro<br />

Armido<br />

Vascotto<br />

n. 19.6.1920<br />

Annunciandone la scomparsa,<br />

lo ricordano sempre con amore<br />

la moglie Nerina, i figli Asterio<br />

e Walter, la nuora Rosalba e la<br />

nipote Federica.<br />

Antonio<br />

Degrassi<br />

n. 9.3.1929<br />

m. 28.6.1999<br />

Lo ricordano con tanto affetto<br />

la sorella Pia, il cognato Emilio<br />

e la nipote Donatella.<br />

Il giorno 8 marzo 2008<br />

ci ha lasciato<br />

Silvano<br />

Pugliese<br />

n. 26.1.1942<br />

Annunciandone la scomparsa,<br />

lo ricordano con affetto la moglie<br />

Fabrizia e il fratello Fulvio<br />

con Nada e Valentina.<br />

Silvana<br />

Degrassi<br />

n. 22.7.1920<br />

m. 27.1.2003<br />

Olivo<br />

Pugliese<br />

n. 22.3.1914<br />

m. 22.4.1988<br />

Un caro ricordo ai nostri genitori<br />

dal figlio Fulvio insieme a<br />

Nadia e Fabrizia con i nipoti<br />

tutti.<br />

Il 9 febbraio 2008 veniva<br />

a mancare il caro<br />

Giovanni<br />

Vascotto<br />

(nadal)<br />

n. 22.3.1913<br />

Lo ricorda con tanto rimpianto<br />

la moglie Alma insieme agli<br />

amici Antonio e Amalia e ai<br />

parenti tutti.<br />

Il 31 marzo 2008 a Padova<br />

è venuto a mancare<br />

il nostro caro<br />

Aldo<br />

Dudine<br />

di anni 83<br />

Di lui conserveremo sempre la<br />

memoria. La cognata Nerina<br />

Perentin.<br />

Maria<br />

Menis<br />

ved. Ingrao<br />

n. 1946<br />

lasciando nel dolore le figlie<br />

Daniela ed Elena con le rispettive<br />

famiglie, il fratello Dino<br />

con Ondina e i parenti tutti.<br />

Il 3 marzo 2008 è venuto<br />

a mancare<br />

Olivo<br />

Menis<br />

n. 10.4.1927<br />

Il 30 aprile 2008<br />

è venuta a mancare<br />

Con grande dolore lo annuncia la<br />

moglie Romana con i figli Paolo<br />

e Sergio con Denise e Sara.<br />

Nell'anniversario della loro<br />

scomparsa, un affettuoso ricordo<br />

alla cognata<br />

Violetta (m. 5 maggio)<br />

suo marito<br />

Emilio Menis (m. 1° aprile)<br />

e al cognato<br />

Mario Menis (m. 14 giugno)<br />

Il 26 febbraio 2008 ci ha<br />

lasciato la nostra cara<br />

Rita<br />

Carboni<br />

n. 7.4.1920<br />

La ricordiamo con rimpianto<br />

a quanti l'hanno conosciuta. I<br />

nipoti Lucio Dudine e Nivia,<br />

Mario e Franco Carboni.<br />

Giovanni<br />

Depase<br />

n. 7.4.1920<br />

m. 11.5.1998<br />

A dieci anni dalla scomparsa<br />

sei sempre nei nostri cuori. Ricordandoti<br />

con amore e affetto,<br />

la moglie Mariucci e le figlie<br />

Patrizia e Gianfranca con i generi<br />

e i nipoti.<br />

Un caro ricordo per i genitori<br />

Carlo e Anna<br />

e per il fratello<br />

Pietro Ulcigrai (Carluccio)


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

29<br />

Nella<br />

Degrassi<br />

Deste<br />

n. 1.8.1937<br />

m. 5.10.2006<br />

La ricordano con tanto affetto<br />

e rimpianto il marito Lucio e<br />

le figlie Antonella e Paola con<br />

i nipoti e i parenti tutti.<br />

Giliante<br />

Deste<br />

n. 23.3.1910<br />

m.. 24.4.1996<br />

a Roma<br />

Antonietta<br />

Deste<br />

n. Vascotto<br />

n. 14.9.1911<br />

m. 15.5.1980<br />

a Roma<br />

Sono sempre ricordati dal<br />

figlio Lucio, dalle nipoti Antonella<br />

e Paola, dai pronipoti<br />

e dai parenti tutti.<br />

Caterina<br />

Parma<br />

ved. Degrassi<br />

n. 6.4.1907<br />

m. 3.3.1992<br />

Augusto<br />

Degrassi<br />

n. 26.1.1901<br />

m. 2.11.1955<br />

Gabriele<br />

Sinagra<br />

m. 8.6.1978<br />

Li ricordano sempre con affetto<br />

i familiari tutti.<br />

Come l’erba<br />

i nostri giorni<br />

passano:<br />

tu, Signore,<br />

sei per sempre.<br />

liturgia<br />

Edina<br />

Zaves<br />

n. 31.5.1930<br />

m. 8.2.2000<br />

Ederino<br />

Degrassi<br />

n. 11.2.1927<br />

m. 22.4.1997<br />

Sono sempre ricordati con<br />

tanto affetto dal figlio Giuliano<br />

e familiari, dai cognati Silvano<br />

e Lucio e dai parenti tutti.<br />

Anteo<br />

Bologna<br />

n. 2.12.1926<br />

m. 8.6.1985<br />

È ricordato con tanto affetto<br />

e rimpianto dalla moglie Etta,<br />

dalle figlie Loriana e Antonella,<br />

dai generi, nipoti e parenti<br />

tutti.<br />

Giovanni<br />

Chicco<br />

n. 28.8.1888<br />

m. 3.1.1987<br />

Maria<br />

Chicco<br />

n. Antonaz<br />

n. 19.8.1899<br />

m. 26.3.1975<br />

Sono ricordati con tanto affetto<br />

dalle figlie Etta e Libera e dai<br />

nipoti e parenti tutti.<br />

Mario<br />

Delise<br />

n. 2.6.1925<br />

m. 21.4.2006<br />

Sono trascorsi due anni dalla<br />

tua scomparsa: il tempo passa<br />

ma il tuo ricordo resta sempre<br />

con noi.<br />

Tua moglie Mafalda con il figlio<br />

Edi, la nuora Laura, il nipote<br />

Massimiliano e i parenti tutti.<br />

Antonio<br />

Penso<br />

n. 12.10.1906<br />

m. 16.6.1986<br />

Aurelia<br />

Rusconi<br />

ved. Penso<br />

n. 1.1.1909<br />

m. 21.11.2005<br />

Sono affettuosamente ricordati<br />

dai figli Albino e Marino<br />

insieme alla nuora Silvana e al<br />

nipote Christian.<br />

Alma<br />

Rusconi<br />

n. 6.6.1921<br />

m. 6.6.1988<br />

Nel ventesimo anniversario<br />

della scomparsa un caro ricordo<br />

dai nipoti Albino e Marino unitamente<br />

ai familiari tutti.<br />

Giovanni<br />

Giorgesi<br />

n. 16.8.1898<br />

m. 22.9.1969<br />

Antonia<br />

Goiach<br />

Giorgesi<br />

n. 27.2.1903<br />

m. 18.3.1971<br />

A tanti anni dalla loro scomparsa<br />

sono sempre ricordati con<br />

affetto dal figlio Libero insieme<br />

alle nuore, nipoti e pronipoti.<br />

Nino<br />

Giorgesi<br />

n. 11.11.1927<br />

m. 16.4.1998<br />

A dieci anni dalla sua scomparsa<br />

lo ricordano sempre con<br />

amore la moglie Dina, le figlie<br />

Raffaella e Cristina, i nipoti<br />

Giulia e Andrea ed il fratello<br />

Libero.<br />

Aurelio<br />

Babich<br />

n. 9.11.1929<br />

m. 2.2.2007<br />

Nel primo anniversario della<br />

Sua scomparsa lo ricordano<br />

con immutato affetto la moglie<br />

Liliana, il figlio Valter, la<br />

nuora Donatella e la nipote<br />

Valentina.<br />

Tiziano<br />

Degrassi<br />

n. 22.7.1945<br />

m. 29.4.2007<br />

a Grado<br />

Lo ricordano con tanto affetto<br />

la mamma Salvina, le sorelle<br />

Antonia e Luisa e la nipote<br />

Valentina unitamente ai parenti<br />

tutti.<br />

Un ricordo affettuoso per il<br />

marito e papà<br />

Nicolò<br />

Delise<br />

n. 26.10.1902<br />

m. 1.10.1987<br />

Carmela<br />

Benvenuti<br />

Delise<br />

n. 10.10.1905<br />

m. 6.7.1996<br />

Mario Degrassi<br />

(m. 1988)<br />

A tanti anni dalla loro scomparsa<br />

ricordiamo con immutato<br />

affetto e profonda nostalgia<br />

i nostri cari genitori. I figli<br />

Giuliano, Luciana e Marino<br />

con i familiari.<br />

Un caro ricordo anche alla<br />

nostra zia<br />

Antonietta Parovel<br />

che ci ha lasciato il 20 febbraio<br />

1990.


30 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Sebastiano<br />

Vascotto<br />

n. 1.2.1907<br />

m. 29.1.1981<br />

Antonia<br />

Del Bello<br />

ved. Vascotto<br />

n. 1.3.1910<br />

m. 7.3.2005<br />

Lucio<br />

Vascotto<br />

n. 27.9.1933<br />

m. 17.9.2006<br />

Sono sempre ricordati con tanto<br />

affetto dalla figlia e sorella<br />

Bruna con il marito Livio e i<br />

nipoti Roberto e Cristina insieme<br />

ai parenti tutti.<br />

Giovanni<br />

Vittori<br />

n. 3.4.1895<br />

m. 8.5.1932<br />

Domenica<br />

Delise<br />

ved. Vittori<br />

n. 6.2.1903<br />

m. 21.10.1976<br />

A tanti anni dalla loro scomparsa<br />

sono sempre ricordati con<br />

affetto dai figli Livio e Anita<br />

insieme ai nipoti, pronipoti e<br />

parenti tutti.<br />

Attilio<br />

Degrassi<br />

n. 17.10.1912<br />

m. 2.7.2007<br />

Nel primo anniversario della<br />

scomparsa è ricordato con tanto<br />

amore dalla moglie Maria e<br />

dai figli Ucci, Dino e Daniela<br />

insieme al genero, alle nuore,<br />

ai nipoti e ai pronipoti.<br />

Salvatore<br />

Perentin<br />

n. 10.7.1915<br />

m. 5.5.1987<br />

A 21 anni dalla sua dipartita lo<br />

ricordano con tanto affetto e<br />

rimpianto la moglie Lida con<br />

le figlie Donatella e Giuliana<br />

con i loro familiari.<br />

Ferruccio<br />

Perentin<br />

n. 10.6.1925<br />

m. 30.5.2003<br />

Nel quinto anniversario della<br />

sua scomparsa è ricordato con<br />

tanto affetto e rimpianto dalla<br />

moglie Nevia e dai figli Fabio e<br />

Luisa con i loro familiari.<br />

Olivo<br />

Degrassi<br />

n. 27.8.1923<br />

m. 9.5.2006<br />

A due anni dalla Tua scomparsa<br />

sei sempre presente tra noi.<br />

Ti ricordiamo con tanto amore,<br />

la moglie Lucia, i figli Franco<br />

e Manuela, il genero Luciano,<br />

la nuora Giusy e il genero<br />

Luciano insieme ai nipoti e ai<br />

parenti tutti.<br />

Antonio<br />

Degrassi<br />

n. 8.3.1891<br />

m. 16.7.1964<br />

Giuseppina<br />

Degrassi<br />

n. Bacci<br />

n. 25.3.1895<br />

m. 7.3.1985<br />

Vi ricordiamo con tanto rimpianto:<br />

la nuora Lucia e i nipoti<br />

Franco e Manuela insieme ai<br />

familiari tutti.<br />

Violetta<br />

Degrassi<br />

n. 13.4.1932<br />

m. 12.5.2000<br />

Nell'ottavo anniversario della<br />

scomparsa la ricordano con<br />

tanto rimpianto il marito Lucio<br />

Vascotto, il figlio Mario, la<br />

nuora Laura, la nipote Isabella<br />

e i parenti tutti.<br />

Giuseppe<br />

Degrassi<br />

n. 13.3.1902<br />

m. 3.4.1953<br />

Maria<br />

Degrassi<br />

n. Degrassi<br />

n. 5.11.1907<br />

m. 25.4.1951<br />

A tanti anni dalla loro scomparsa<br />

li ricordano la figlia<br />

Mariucci, il genero Lucio con<br />

Bruna e i familiari.<br />

Carlo<br />

Vascotto<br />

n. 21.3.1904<br />

m. 25.11.1994<br />

Teresa<br />

Vascotto<br />

n. Degrassi<br />

n. 8.6.1908<br />

m. 16.5.1985<br />

Giuseppina<br />

Degrassi<br />

n. 28.6.1905<br />

m. 9.5.1987<br />

Con tanto affetto e rimpianto<br />

sono sempre ricordati dai figli<br />

e nipoti Lucio, Livia e Gianni<br />

insieme ai familiari tutti.<br />

Ranieri<br />

Degrassi<br />

n. 22.1.1926<br />

m. 24.5.2006<br />

Nel secondo anniversario della<br />

sua scomparsa è sempre ricordato<br />

con tanto affetto dalla<br />

moglie Bruna, dai figli Sergio<br />

e Liviana, dalla nuora e dal<br />

genero e dalla nipote Fabiana<br />

unitamente ai parenti tutti.<br />

Giovanni<br />

Benvenuto<br />

n. 27.8.1894<br />

m. 18.12.1978<br />

Lucia<br />

Musizza<br />

n. 22.6.1901<br />

m. 2.2.1985<br />

A tanti anni dalla loro scomparsa<br />

li ricordano con affetto i figli<br />

Edilio e Bruna Benvenuto.<br />

Nevia<br />

Gherbaz<br />

in Carboni<br />

n. 27.8.1942<br />

m. 31.1.2004<br />

È caramente ricordata dal<br />

marito Pini, dai figli Paola ed<br />

Eros con Erika e il piccolo Mattia,<br />

dalla mamma, dalla sorella,<br />

dal fratello e dai cognati.<br />

Maria<br />

Ausilia<br />

Vascotto<br />

in Carboni<br />

n. 27.9.1911<br />

m. 29.10.2002<br />

Giovanni<br />

Carboni<br />

n. 24.1.1910<br />

m. 7.5.2003<br />

Sono sempre ricordati con<br />

tanto affetto e rimpianto dai<br />

figli Pini e Lina, dal genero,<br />

nipoti e pronipoti.


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

31<br />

Ing. Ivo<br />

Contesini<br />

n. 9.4.1911<br />

m. 30.9.1977<br />

a Torino<br />

Ivonne<br />

Cantamessa<br />

ved. Contesini<br />

n. 21.10.1921<br />

m. 2.6.2000<br />

a Torino<br />

Sono sempre ricordati con<br />

affetto e nostalgia dalla figlia<br />

Giuliana e parenti tutti.<br />

Miranda<br />

Radoicovich<br />

ved. Parma<br />

n. 19.3.1915<br />

m. 4.7.2007<br />

Ad un anno dalla sua scomparsa<br />

è ricordata con tanto dolore<br />

e rimpianto dalla figlia Licia<br />

insieme alla nuora, ai nipoti e<br />

ai parenti tutti.<br />

Gianni<br />

Parma<br />

n. 18.3.1912<br />

m. 27.1.1962<br />

Antonia<br />

Paris<br />

Radoicovich<br />

n. 20.4.1894<br />

m. 3.8.1975<br />

A tanti anni dalla loro scomparsa<br />

un affettuoso ricordo<br />

dalla figlia e nipote Licia.<br />

Renato<br />

Parma<br />

n. 24.6.1942<br />

m. 28.8.2000<br />

Nell'ottavo anniversario della<br />

sua morte lo ricordano con<br />

tanto affetto la sorella Licia, la<br />

moglie Mariuccia, i figli, nipoti<br />

e parenti tutti.<br />

Almerigo<br />

Fragiacomo<br />

m. 4.1.1975<br />

Caterina<br />

Fragiacomo<br />

m. 30.12.1980<br />

Severino<br />

Fragiacomo<br />

m. 9.9.1944<br />

Li ricordano con tanto affetto<br />

la cognata e zia Ada.<br />

Giovanni<br />

(Bruno)<br />

Fragiacomo<br />

n. 6.9.1915<br />

m. 10.5.1974<br />

Lo ricorda sempre la moglie<br />

Ada con i figli e le loro famiglie.<br />

Mario<br />

Knez<br />

n. 3.4.1947<br />

m. 14.7.2000<br />

a <strong>Isola</strong><br />

A 8 anni dalla sua scomparsa lo<br />

ricordano con immenso affetto<br />

le sorelle Maria e Fiorella, il<br />

fratello Dino, gli zii Olivo e<br />

Vittoria, il cognato Sergio e i<br />

cugini Flavia e Boris.<br />

Francesco<br />

Vascotto<br />

(saco)<br />

n. 1907<br />

m. 3.4.1997<br />

Lo ricordano con tanto affetto<br />

la figlia Silvana, le nipoti<br />

Luana, Morena e Maurizio, i<br />

suoi vicini Olivo e Vittoria e la<br />

famiglia Di Flavia.<br />

Dario<br />

Benvenuti<br />

n. 6.10.1920<br />

m. 24.6.1983<br />

Nel 25° anniversario della<br />

scomparsa, con l'affetto di<br />

sempre lo ricordano la moglie<br />

Maria, il figlio Nico con Anna<br />

e la nipote Roberta.<br />

Sono ricordati anche i cari<br />

defunti<br />

Giuseppe e Lidia Zaro<br />

Primano e Amelia Benvenuti<br />

Pietro<br />

Ulcigrai<br />

n. 11.7.1905<br />

m. 3.7.1994<br />

Maria<br />

Delise<br />

Ulcigrai<br />

n. 5.6.1905<br />

m. 26.7.1988<br />

Sono ricordati con tanto affetto<br />

dai figli Gino e Alberto con le<br />

rispettive famiglie.<br />

Luciano<br />

Ulcigrai<br />

n. 29.10.1933<br />

m. 3.4.1990<br />

Nel 18° anniversario della<br />

scomparsa lo ricordano sempre<br />

la moglie Mariucci con i figli<br />

Sergio, Paolo e Barbara.<br />

Marcello<br />

Menis<br />

n. 17.7.1910<br />

m. 1.9.1998<br />

Nel decimo anniversario della<br />

tua scomparsa sei sempre nel<br />

mio cuore.<br />

Tua moglie Nerina insieme ai<br />

nipoti e ai familiari tutti.<br />

Remigio<br />

Mondo<br />

n. 25.9.1928<br />

m. 16.1.2002<br />

A sei anni dalla sua scomparsa<br />

lo ricordano con lo stesso amore<br />

la moglie Graziella, il figlio Valter<br />

e la nipote Reanna.<br />

Giovanni<br />

Mondo<br />

n. 23.9.1888<br />

a Pola<br />

m. 5.3.1931<br />

Francesca<br />

Parma<br />

ved. Mondo<br />

n. 30.5.1889<br />

m. 26.7.1962<br />

Italo<br />

Mondo<br />

n. 2.3.1923<br />

m. 15.10.1997<br />

Alma<br />

Mondo<br />

n. 23.12.1914<br />

m. 19.11.1954<br />

Giovanni<br />

Mondo<br />

n. 13.3.1921<br />

disperso in<br />

guerra nel<br />

1943<br />

Li ricorda sempre con tanto<br />

affetto Bruno, unico figlio e<br />

fratello rimasto, insieme alle<br />

nuore Rosa e Graziella e ai<br />

nipoti Nadia e Bruno Mondo..<br />

Giovanna<br />

Parma<br />

ved. Viezzoli<br />

n. 29.9.1921<br />

m. 31.7.2007<br />

Nel primo anniversario della<br />

scomparsa la ricordano con<br />

infinito amore la figlia Adriana<br />

e le nipoti unitamente ai conoscenti<br />

tutti.


32 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Anita<br />

Costanzo<br />

in Dapas<br />

n. 30.6.1920<br />

m. 5.5.2003<br />

Nel quinto anniversario della<br />

scomparsa, la ricordano sempre<br />

con tanto affetto il marito<br />

Libero e il figlio Elvio insieme<br />

ai nipoti e parenti tutti.<br />

Enrico<br />

Dapas<br />

n. 5.10.1901<br />

m. 21.12.1981<br />

Angela<br />

Pozzetto<br />

in Dapas<br />

n. 17.6.1908<br />

m. 22.12.1998<br />

Enrico<br />

Degrassi<br />

n. 1.10.1896<br />

m. 14.3.1978<br />

Eufemia<br />

Degrassi<br />

n. Dapas<br />

n. 13.9.1898<br />

m. 28.7.1983<br />

Libero ed Elvio Dapas insieme<br />

a Silvano e Mariucci Degrassi<br />

ricordano con affetto i loro cari<br />

defunti.<br />

Maria<br />

Irma<br />

Dudine<br />

ved. Toti<br />

m. 23.6.1987<br />

Nel ventunesimo anniversario<br />

della Sua scomparsa, la figlia<br />

Tullia con Francesca e Sergio<br />

ricorda la carissima mamma a<br />

quanti l'hanno conosciuta e le<br />

hanno voluto bene.<br />

Maria<br />

Orsola<br />

Pugliese<br />

n. Deste<br />

n. 29.8.1881<br />

m. 30.10.1982<br />

Luigi<br />

Pugliese<br />

n. 19.6.1902<br />

m. 22.2.1979<br />

Mario<br />

Pugliese<br />

n. 21.12.1903<br />

m. 25.11.1966<br />

Onorato<br />

Pugliese<br />

n. 7.2.1906<br />

m. 18.9.1972<br />

Aldo<br />

Pugliese<br />

n. 15.7.1911<br />

m. 18.11.1981<br />

Li ricorda con affetto e rimpianto<br />

il figlio e fratello Pini.<br />

Rodolfo<br />

Sau<br />

n. 19.7.1908<br />

m. 13.3.1988<br />

Apollonia<br />

Zarotti<br />

ved. Sau<br />

n. 20.10.1912<br />

m. 4.7.2003<br />

Sono sempre ricordati con immenso<br />

amore dai figli Marisa,<br />

Mirella, Liliana, Lino, Nadia<br />

e Bruno, dai generi, nuore, nipoti,<br />

pronipoti e parenti tutti.<br />

Jolanda<br />

Delise<br />

n. Vegliak<br />

n. 19.5.1920<br />

m. 2.6.2002<br />

Sarà sempre ricordata dalla<br />

sorella Isabella con il cognato<br />

Pini e la nipote Giuliana.<br />

Giuseppe<br />

Delise<br />

n. 6.4.1916<br />

m. 21.3.1971<br />

Lo ricordano sempre la cognata<br />

Isabella, il cognato Pini e la<br />

nipote Giuliana.<br />

Gina<br />

Veglia<br />

n. 14.5.1933<br />

m. 15.11.1978<br />

Virgilio<br />

Veglia<br />

n. 15.8.1929<br />

m. 13.11.1986<br />

Sono sempre ricordati dalla<br />

cognata e sorella Isabella, dal<br />

cognato Pini e nipote Giuliana.<br />

Mario<br />

Vegliach<br />

n. 26.1.1923<br />

m. 20.2.1995<br />

È sempre ricordato dalla sorella<br />

Isabella, dal cognato Pini e<br />

dalla nipote Giuliana.<br />

Giuseppe<br />

Veglia<br />

n. 20.3.1927<br />

m. 10.10.1972<br />

È sempre ricordato dalla sorella<br />

Isabella e dal cognato Pini.<br />

Maria<br />

Dudine<br />

n. Chermaz<br />

n. 15.3.1899<br />

m. 11.6.1978<br />

Germano<br />

Dudine<br />

n. 14.10.1882<br />

m. 9.5.1971<br />

Sono sempre ricordati con<br />

affetto dalla figlia Isabella<br />

insieme al genero Pini e alla<br />

nipote Giuliana.<br />

Maddalena<br />

Dudine<br />

n. Bosich<br />

n. 13.1.1897<br />

m. 21.7.1992<br />

La ricorda sempre con affetto<br />

il figlio Pini insieme alla nuora<br />

Isabella e alla nipote Giuliana.<br />

Maria<br />

Benedetti<br />

n. Dudine<br />

m. 2.10.1977<br />

Il fratello Pini con Isabella e<br />

Giuliana ricorda sempre con<br />

affetto la cara sorella.<br />

Oliviero<br />

Degrassi<br />

n. 30.3.1912<br />

m. 1.6.1994<br />

Giovanna<br />

Moratto<br />

ved. Degrassi<br />

n. 3.9.1912<br />

m. 27.10.2001<br />

Sono sempre ricordati con affetto<br />

e rimpianto dalle figlie<br />

Bianca e Luisa, genero Lorenzo,<br />

nipoti e parenti tutti.


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

33<br />

Alice<br />

Costanzo<br />

in Lugnani<br />

n. 1.4.1922<br />

m. 15.6.2004<br />

Nel quarto anniversario della<br />

Sua morte è ricordata sempre<br />

con tanto amore dal marito<br />

Giacinto, dai figli Laura con<br />

Bruno e Franco con Anna Maria,<br />

dalla sorella Mariuccia, dai<br />

cognati e parenti tutti.<br />

Luigi<br />

Lugnani<br />

n. 24.9.1897<br />

m. 25.2.2001<br />

Luigia<br />

Dagri<br />

in Lugnani<br />

n. 18.9.1897<br />

m. 24.3.1980<br />

Sono sempre ricordati con<br />

tanto affetto dai figli Maria,<br />

Bruna, Giuseppina e Giacinto<br />

con le rispettive famiglie.<br />

Mario<br />

Delise<br />

n. 23.1.1906<br />

m. 17.3.1979<br />

a Boston<br />

Con immutato affetto è ricordato<br />

dalla moglie Bruna Lugnani<br />

e dai figli Elvio e Claudio con<br />

i familiari.<br />

Guido<br />

Parma<br />

n. 21.5.1928<br />

m. 7.6.2004<br />

in Australia<br />

Nel quarto anniversario della<br />

scomparsa lo ricordano con<br />

tanto amore la moglie Nella e<br />

le figlie Annamaria, Cristina,<br />

Sandra e Manuela insieme ai<br />

generi e ai nipoti.<br />

Ausilia<br />

Degrassi<br />

in Pugliese<br />

n. 27.5.1912<br />

m. 7.7.1945<br />

Chiara<br />

Bettoso<br />

in Pugliese<br />

n. 1.11.1886<br />

m. 30.3.1955<br />

Giovanni<br />

Pugliese<br />

n. 11.2.1908<br />

m. 8.3.1982<br />

Gisella<br />

Dellore<br />

in Pugliese<br />

n. 14.5.1910<br />

m. 9.5.2002<br />

Sono sempre ricordati con<br />

amore dai figli, nipoti e parenti<br />

tutti.<br />

Giovanni<br />

Degrassi<br />

(fritola)<br />

n. 10.6.1911<br />

m. 11.11.2000<br />

Francesca<br />

Degrassi<br />

n. Coronica<br />

n. 20.12.1914<br />

m. 23.5.1999<br />

Sono caramente ricordati dal<br />

figlio Flavio e famiglia.<br />

Palmira<br />

Degrassi<br />

ved.<br />

Chiaselotti<br />

n. 18.6.1913<br />

m. 3.9.1996<br />

La ricordano sempre con affetto<br />

e rimpianto il figlio Lucio,<br />

i nipoti Rossella e Sergio e il<br />

pronipote Daniele.<br />

Maria<br />

Minca<br />

Delise<br />

n. 20.5.1915<br />

m. 23.5.1994<br />

Giovanni<br />

Delise<br />

(tremami)<br />

n. 19.1.1916<br />

m. 6.5.1997<br />

Giovanni Delise (tremami)<br />

n. 7.3.1884 m. 4.12.1959<br />

Lucia Depase Delise<br />

n. 2.12.1886 m. 7.6.1982<br />

Domenica Delise<br />

n. 18.9.1891 m. 28.2.1950<br />

Sono sempre ricordati con affetto<br />

dal figlio e nipote Ferruccio<br />

assieme a tutti i familiari.<br />

Giovanni<br />

Goina<br />

n. 30.1.1897<br />

m. 14.5.1948<br />

A tanti anni dalla sua scomparsa<br />

lo ricorda il figlio Nino<br />

assieme alla moglie Pina, i<br />

nipoti e parenti tutti.<br />

Nerina<br />

Vascotto<br />

in Colomban<br />

n. 16.11.1926<br />

m. 23.5.2001<br />

La ricordano con rimpianto<br />

il marito Silvano con le figlie<br />

Claudia e Sandra assieme a<br />

Gianfranco, Claudio e gli adorati<br />

nipoti Gabriele, Matteo e<br />

Marco, unitamente ai fratelli<br />

Bruno, Pina e Lucia, ai cognati<br />

e ai parenti tutti.<br />

Nicola<br />

Vascotto<br />

n. 5.3.1963<br />

m. 20.6.2001<br />

Ci manchi tanto!<br />

I tuoi cari.<br />

Bruno<br />

Beltrame<br />

n. 23.2.1929<br />

m. 25.4.2003<br />

Lo ricordano sempre con tanto<br />

rimpianto la moglie Leda, la<br />

figlia Emanuela con Fabio, le<br />

sorelle Anita e Caterina con i<br />

cognati, nipoti e parenti tutti.<br />

Una preghiera anche per tutti<br />

i familiari defunti.<br />

Vittorio<br />

Pesaro<br />

n. 27.1.1906<br />

m. 25.4.1981<br />

Maria<br />

Depase<br />

Pesaro<br />

n. 15.8.1906<br />

m. 24.5.1982<br />

Sono ricordati con affetto dai<br />

figli Leda, Licia e Marino unitamente<br />

ai familiari tutti.<br />

Guido<br />

Beltrame<br />

n. 12.7.1921<br />

m. 23.1.2006<br />

Nel secondo anniversario della<br />

sua scomparsa, è sempre ricordato<br />

con tanto affetto dalla<br />

moglie Anita, dalle figlie Gabriella<br />

e Daniela con i familiari,<br />

nipoti, sorelle, cognati e<br />

parenti tutti.<br />

Antonio e Lucia Beltrame<br />

Guido e Bruno Beltrame<br />

Siete sempre nei nostri cuori.<br />

Le figlie e sorelle Anita e Caterina.<br />

Virgilio Russignan<br />

m. 15.5.1978<br />

Virginia Russignan<br />

n. Benvenuti<br />

m. 25.12.1946<br />

Sono ricordati sempre dalle<br />

figlie Silvia e Gigliola con le<br />

loro famiglie.


34 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Libero<br />

Costanzo<br />

n. 19.5.1925<br />

m. 10.1.1996<br />

in Australia<br />

Marino<br />

Costanzo<br />

n. 19.9.1959<br />

m. 18.7.1977<br />

Con tanto amore, li ricorda<br />

dall'Australia la moglie e<br />

mamma Romilda Degrassi.<br />

Un affettuoso pensiero anche<br />

per i cari genitori.<br />

Romano<br />

Degrassi<br />

n. 9.6.1892<br />

m. 4.5.1947<br />

Maria<br />

Sau<br />

ved. Degrassi<br />

n. 8.10.1897<br />

m. 14.1.1987<br />

Jolanda<br />

Degrassi<br />

n. 28.5.1924<br />

m. 11.10.1994<br />

Bruno<br />

Davanzo<br />

n. 1.8.1919<br />

m. 26.3.1991<br />

Li ricordano con affetto i figli<br />

Franco e Sergio con le rispettive<br />

famiglie. Dall'Australia si<br />

unisce nel ricordo la sorella e<br />

cognata Romilda.<br />

Giovanni Degrassi<br />

1893 - 1965<br />

Maria Furlan ved. Degrassi<br />

1899 - 1986<br />

Sono ricordati dai figli Bruno,<br />

Mario e Mariucci.<br />

Giovanna<br />

Bacci<br />

ved. Beltrame<br />

n. 20.3.1899<br />

m. 5.3.1967<br />

Francesco<br />

Beltrame<br />

n. 5.4.1893<br />

m. 6.12.1961<br />

Da Roma, la figlia Lucia con la<br />

nipote Francesca e i familiari<br />

ricorda sempre i cari genitori.<br />

Romualdo<br />

Beltrame<br />

n. 21.9.1926<br />

m. 28.7.1994<br />

Nel 14° anniversario della<br />

scomparsa lo ricordano con affetto<br />

i figli Francesco, Daniele,<br />

Riccardo e Verdiano, la sorella<br />

Lucia (da Roma) e i parenti<br />

tutti.<br />

Silvana<br />

Degrassi<br />

ved. Beltrame<br />

n. 19.2.1922<br />

m. 19.4.1998<br />

A dieci anni dalla scomparsa<br />

è ricordata con affetto dai figli<br />

Francesco, Daniele, Riccardo e<br />

Verdiano, dalla sorella Romilda<br />

(in Australia) e dai parenti<br />

tutti.<br />

Licia<br />

Derossi<br />

n. 8.10.1929<br />

m. 6.3.2006<br />

A due anni dalla scomparsa,<br />

la ricorda con rimpianto la<br />

figlia Marina Marchesan insieme<br />

al genero Riccardo, alla<br />

nipote Federica e al pronipote<br />

Nicola.<br />

Pierina<br />

Bologna<br />

ved. Chicco<br />

n. 8.4.1923<br />

m. 25.7.2005<br />

Nel terzo anniversario la ricordano<br />

con tanto amore Gianni,<br />

i figli Gianna, Dario e Valdi,<br />

le nuore Gianna e Teresa e le<br />

nipoti Barbara e Jessica.<br />

Giacinto<br />

Chicco<br />

n. 2.12.1920<br />

m. 7.6.1985<br />

Lo ricordano con rimpianto<br />

i figli Dario e Valdi con le<br />

famiglie.<br />

Nicolò<br />

Delise<br />

n. 26.10.1902<br />

m. 1.10.1987<br />

Carmela<br />

Benvenuti<br />

Delise<br />

n. 10.10.1905<br />

m. 6.7.1996<br />

I figli Lucy, Elpidio e Lolita<br />

ricordano con affetto i cari<br />

genitori.<br />

Giordano<br />

Felluga<br />

n. 13.7.1913<br />

m. 9.5.1977<br />

Maria<br />

Gherbaz<br />

Felluga<br />

n. 14.9.1930<br />

m. 30.6.1999<br />

Un caro ricordo dai figli Mirella,<br />

Rosetta, Maura e Stefano<br />

insieme ai nipoti e ai familiari<br />

tutti.<br />

Morena<br />

Morsut<br />

Marina<br />

Parma<br />

Morsut<br />

Claudio<br />

Morsut<br />

A tanti anni dal tragico incidente<br />

che aveva stroncato le<br />

loro vite, un affettuoso ricordo<br />

dai fratelli, zii e cognati Umberto<br />

e Marisa Parma con le<br />

loro famiglie.<br />

Giuseppe<br />

Parma<br />

n. 16.3.1906<br />

m. 17.4.1991<br />

Lucia<br />

Parma<br />

in Parma<br />

n. 6.9.1908<br />

m. 10.10.1975<br />

Sono ricordati dai figli Umberto<br />

e Marisa con le rispettive<br />

famiglie.<br />

Giovanni<br />

Dudine<br />

n. 23.1.1921<br />

m. 24.8.2002<br />

in Australia<br />

Lo ricordano la moglie Zora<br />

insieme ai figli Dario e Ariella<br />

e ai familiari tutti.


15 Giugno 2008 ISOLA NOSTRA<br />

35<br />

Attilio<br />

Pugliese<br />

n. 6.7.1910<br />

m. 26.6.1985<br />

Lo ricordano sempre con tanto<br />

affetto la moglie Livia, le figlie<br />

Mirella e Claudia, i nipoti, la<br />

sorella, i generi e la cognata.<br />

Cesira<br />

Colomban<br />

ved.Michelich<br />

n. 19.5.1913<br />

m. 11.6.1993<br />

Sei sempre nei nostri cuori.<br />

I figli Oscar e Liliana con le<br />

rispettive famiglie e i parenti<br />

tutti.<br />

Armando<br />

Drioli<br />

n. 3.10.1913<br />

m. 26.5.2006<br />

Sono passati due anni dalla tua<br />

scomparsa ma sei sempre nei<br />

nostri cuori. Tua moglie Egidia,<br />

il figlio Ennio con Titti, i nipoti<br />

Sara con Massimo e Sergio con<br />

Viviana e i pronipoti.<br />

Licio<br />

Bestiaco<br />

n. 21.12.1918<br />

a Capodistria<br />

m. 23.6.2005<br />

a Roma<br />

Maria<br />

Parovel<br />

n. 18.5.1926<br />

m. 30.5.2005<br />

a Roma<br />

A tre anni dalla loro scomparsa<br />

ricordiamo con tanto affetto e<br />

immutata nostalgia i nostri cari<br />

genitori. I figli Giuliano, Luciana<br />

e Marino con i familiari.<br />

Un caro ricordo anche a nostra<br />

zia<br />

Antonietta Parovel<br />

che ci ha lasciato il 20 febbraio<br />

1990.<br />

PRO ISOLA NOSTRA<br />

DALL’ITALIA<br />

• Silvia e Aldo Vascotto (Pieris/GO)<br />

€ 50 in occasione<br />

del loro 60° anniversario di<br />

matrimonio<br />

• Ermanno Ramani(ranpin)<br />

(Staranzano/GO) € 20 augurando<br />

che <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> possa<br />

andare avanti nel tempo<br />

• Luisa Vascotto Balbinot<br />

(Pieris) 20 ricordando i <strong>non</strong>ni<br />

Vascotto e Russignan<br />

• Walter Pohlen (Casalgrande/RE)<br />

100<br />

• Bruno Dovier (Grado) 10<br />

• Maria Carboni (Carpi/MO)<br />

60<br />

• Mariuccia Bellè (Varese) 25<br />

in memoria dei genitori Luigi e<br />

Carmina Vascotto<br />

• Bruno Zaro (Varese) 30<br />

• Gen. Antonio Bianchi (Sacile/PN)<br />

30 in ricordo di Norma<br />

Cossetto<br />

• Sergio Vascotto (Carpi/MO)<br />

20<br />

• Famiglia Benvenuti (Genova)<br />

25 in ricordo del cognato e<br />

zio Malvino Stolfa<br />

• Famiglia Benvenuti 25 ricordando<br />

con affetto i suoceri<br />

e <strong>non</strong>ni Primano e Amelia<br />

• Maria Benvenuti con il figlio<br />

e i familiari (Genova) 25 in ricordo<br />

del marito e papà Dario<br />

• Maria Benvenuti 25 in ricordo<br />

dei cugini Giuseppe e<br />

Lidia Zaro<br />

• A.N.V.G.D. – Venezia € 10<br />

• Mariucci Lorenzutti (Monfalcone)<br />

30 in ricordo dei propri<br />

cari defunti<br />

• Rosa Buscaroli (Bologna)<br />

50 in memoria del marito Luigi<br />

Damiani<br />

• Imperia e Plinio Dudine<br />

(Staranzano/GO) 30 ricordando<br />

i genitori Marco e Libera e<br />

la zia Rina<br />

• Nicolò Bressan (talpa) (Terni)<br />

€ 100<br />

• Sonia Vascotto (Cesena) 100<br />

in ricordo del marito Antonio<br />

(Tonin)<br />

• Aldo Nicoletti (Udine) €<br />

120<br />

• Giuliana Contesini (Torino)<br />

50 in ricordo del papà Ivo e<br />

della mamma Yvonne<br />

• Fernanda Goina Gordini<br />

(Grado) 50<br />

• Greolandia Chicco (Udine)<br />

Un sentito grazie a...<br />

50 ricordando i genitori, i fratelli<br />

e la cognata<br />

• Elpida Chelleri (Udine) 50 in<br />

ricordo dei defunti delle famiglie<br />

Chelleri e Pregara<br />

• Vladimiro Roberto Vascotto<br />

(Sacile/PN) 40 in ricordo del<br />

papà Luigi (saco)<br />

• Pieretto Depase (Bologna)<br />

25 in ricordo della sorella<br />

Mariuccia<br />

• Lucio Vascotto (Staranzano/<br />

GO) 50 in ricordo della moglie<br />

Violetta Degrassi e di tutti i cari<br />

defunti<br />

• Salvina Degrassi con le figlie<br />

(Grado) 50 in ricordo del figlio<br />

e fratello Tiziano e di tutti i cari<br />

defunti<br />

• Franco Bretschneider (Milano)<br />

120 in ricordo della mamma<br />

Maria (Ucci) Fragiacomo e del<br />

papà Rudy Bretschneider<br />

• Fabio Stolfa (Sedriano/MI)<br />

50 in ricordo del papà Adriano<br />

• Lucio Deste (Roma) 50 in<br />

ricordo della moglie Nella Degrassi<br />

e dei genitori Giliante e<br />

Antonietta<br />

• Giuliano Degrassi (Ronchi/<br />

GO) 20 in ricordo dei genitori<br />

Ederino ed Edina<br />

• Giuseppe e Germano Slatich<br />

(San Mauro Torinese) 100 in<br />

ricordo di Maria Viccarini<br />

• Albino Penso (Ronchi/GO)<br />

50 ricordando i genitori Antonio<br />

e Aurelia e la zia Alma<br />

Rusconi<br />

• Mariucci Ulcigrai (Monfalcone)<br />

50 ricordando il marito<br />

Giovanni Depase, i genitori<br />

Carlo e Anna e il fratello Piero<br />

• Turibio e Adelia Carboni<br />

(Monfalcone) 20 ricordando<br />

con affetto i rispettivi genitori<br />

e tutti i cari defunti<br />

• Mafalda Delise con il figlio<br />

Edi (Monfalcone) 50 in ricordo<br />

del marito e papà Mario<br />

Delise<br />

• Odilla Vascotto (Nicosia/<br />

EN) 30 in memoria del marito<br />

Adriano Stolfa<br />

• Franca Stolfa (Nicosia) 20<br />

in memoria del papà Adriano<br />

Stolfa<br />

• I figli Giuliano, Luciana e<br />

Marino (Roma) 50 in memoria<br />

dei genitori Licio Bestiaco e<br />

Maria Parovel<br />

• Flavio Costanzo (Roma) 100<br />

in ricordo del papà Virgilio<br />

DA TRIESTE<br />

• Il gruppo degli “ultra-settantenni”<br />

€ 80 in occasione del<br />

loro incontro conviviale<br />

• I familiari € 50 in occasione<br />

del 50° anniversario di matrimonio<br />

di Anita Colonban e<br />

Giulio Petronio<br />

• Neverina Bembi Fonda 20<br />

per l’anniversario di matrimonio<br />

degli amici Anita e Giulio<br />

• Anita Vascotto (dela mora) e<br />

Lino Brigadini € 50 per festeggiare<br />

il loro 50° anniversario di<br />

matrimonio<br />

• Nicoletta € 50 in occasione del<br />

50° anniversario di matrimonio<br />

dei genitori Anita e Lino<br />

• Luciana, Daniela e Marina<br />

con i familiari € 50 ricordando<br />

il cognato e zio Giordano<br />

Zerial<br />

• Claudio ed Egle Drioli 50 in<br />

memoria della cara zia Gemma<br />

Drioli<br />

• Neri Vascotto 30 in ricordo<br />

dei genitori Giovanni e Lucia<br />

Dagostini<br />

• Mirella Cociancich (Muggia)<br />

25 in memoria dei propri<br />

cari defunti<br />

• Maria Giovanna Degrassi<br />

(Vill. Pescatore) 20 in ricordo<br />

dei genitori Giovanni ed Irma<br />

• Renato Dudine € 40<br />

• Livio Dudine e Ester Za<strong>non</strong><br />

(Opicina) 80 in memoria dei<br />

propri cari defunti<br />

• Stefania Pellizzaro € 20<br />

• Liliana, Etta e Nino Vascotto<br />

50 in ricordo dei genitori Carmela<br />

e Antonio<br />

• Neri Marchesan (Vill. del<br />

Pescatore) € 30<br />

• Gigi Carboni 25 ricordando<br />

affettuosamente la moglie Mariuccia<br />

Depase nel trigesimo<br />

della scomparsa<br />

• La moglie Adriana con i figli<br />

Marco e Luca 50 in ricordo di<br />

Nino Vascotto nel terzo anniversario<br />

della scomparsa (15<br />

giugno)<br />

• Lida Perentin 30 in memoria<br />

dei familiari defunti


36 15 Giugno 2008<br />

ISOLA NOSTRA<br />

• Italo Delise € 30<br />

• Nevia Perentin 30 in ricordo<br />

del marito Ferruccio<br />

• Bruna Vascotto 30 ricordando<br />

i genitori Antonia e Sebastiano<br />

e il fratello Lucio<br />

• Livio e Anita Vittori con i<br />

nipoti 20 in ricordo dei genitori<br />

Giovanni e Domenica (Ilde)<br />

• Gisella Parma 20 in memoria<br />

dei cari defunti<br />

• Sabina Giovannini 20 in<br />

memoria dei cari defunti<br />

• Pina e Nino Goina 25 ricordando<br />

il papà e suocero<br />

Giovanni<br />

• Pina e Nino Goina 25 ricordando<br />

la sorella e il cognato<br />

• Tullia Toti con i familiari 50<br />

in ricordo della mamma Maria<br />

Irma Dudine<br />

• Annamaria Goina Poli 50 in<br />

ricordo dei cari genitori Giuseppe<br />

e Vittoria Bettoso<br />

• Roma Carboni 25 in ricordo<br />

del marito Fulvio Benvenuto<br />

DALL’ESTERO<br />

• Lucia Degrassi 30 ricordando<br />

il marito Olivo e i suoceri Antonio<br />

e Giuseppina<br />

• Vasco e Lucy 40 in ricordo<br />

dei nostri cari defunti<br />

• Mariuccia Vascotto 25 in<br />

ricordo della mamma Palmira<br />

• Giuseppe Apollonio con i<br />

familiari 25 in memoria dei<br />

<strong>non</strong>ni Luigi Viezzoli e Domenica<br />

Benvenuti<br />

• Giuseppe Apollonio con i<br />

familiari 25 in memoria della<br />

mamma Maria Viezzoli e del<br />

papà Giovanni Apollonio<br />

• Gianni Scrigner 20 in ricordo<br />

della cara Pierina Bologna<br />

• Eraldo Marchesan 20 in memoria<br />

dei familiari defunti<br />

• Anita Marchesan Beltrame<br />

20 in ricordo del marito Guido<br />

• Leda Pesaro Beltrame 20 in<br />

memoria del marito Bruno, dei<br />

genitori e dei suoceri<br />

• Nadia Derossi 15 ricordando<br />

i cari defunti<br />

• Bianca Vascotto con le figlie Ilva e Flavia (Australia) $ 50<br />

ricordando sempre con affetto il marito e papà Augusto<br />

• Gianna Fradel (Australia) $ 50 in memoria dei cari defunti<br />

• Remigio Dodich (Canada) $ 80 con la speranza che continuino<br />

le nostre tradizioni isolane e istriane<br />

• Romilda Degrassi Costanzo (Australia) $ 40 ricordando<br />

con tanto amore il marito Libero e il caro figlio Marino<br />

• Romilda Degrassi Costanzo $ 40 in ricordo della mamma<br />

Maria Sau e del papà Romano Degrassi<br />

• Romilda Degrassi Costanzo $ 40 ricordando con tanta nostalgia<br />

le care sorelle Silvana e Jole e i cognati Romualdo Beltrame<br />

e Bruno Davanzo<br />

• Romilda Degrassi Costanzo $ 40 in ricordo degli amici Giovanni<br />

Dudine, Guido Parma e del maestro Luciano Colomban<br />

• Nives e Albino Degrassi (Australia) $ 50 in ricordo dei cari<br />

genitori, dei fratelli e delle sorelle<br />

• Gisella e Pino Del Gos (Australia) $ 50 in memoria dei genitori<br />

e di tutti i defunti delle famiglie Vascotto e Del Gos<br />

• Zora Dudine con i figli Dario e Ariella (Australia) $ 50<br />

ricordando caramente il marito e papà Giovanni Dudine<br />

• Nella Parma con le figlie Annamaria, Cristina, Manuela<br />

e Sandra (Australia) $ 50 in ricordo del caro marito e papà<br />

Guido Parma<br />

• Silvano Eppeira (USA) $ 50 in memoria della moglie Maria<br />

Zaves<br />

• Nerina Degrassi con i figli Aurelio e Marino e le rispettive<br />

famiglie (Francia) € 70 in ricordo del marito e papà Giordano<br />

Zerial<br />

• Palmira Weihmann (Austria) € 40<br />

• Nino Vascotto (USA) $ 65 ricordando i genitori e i fratelli<br />

Bruno, Mario e Ramiro<br />

• Lucio Degrassi (Canada) € 25 in memoria dei genitori<br />

Amelia e Pietro<br />

• Marisa Delise Carusone (Canada) € 63 in ricordo dei genitori<br />

Lidia e Giovanni Delise e della sorelle Ucci Bertocchi<br />

• Odila Degrassi (Australia) € 30 ricordando il marito Silvio<br />

Cafagna e tutti i cari defunti<br />

• Lucio e Emilia Degrassi (paradiso) (USA) $ 50 in memoria<br />

dei cari defunti<br />

• Caterina Colomban Stulle<br />

30 in memoria del marito Giovanni,<br />

dei genitori, del fratello<br />

Bruno, dei suoceri e del cognato<br />

Bruno<br />

• Anita e Caterina Beltrame<br />

50 in ricordo dei cari fratelli<br />

Guido e Bruno e dei genitori<br />

Lucia e Antonio<br />

• Adelia Eppeira 30 in memoria<br />

dei genitori Pietro e Lucia e<br />

della sorella Anna<br />

• Livio Dandri € 20<br />

• Franco, Daniele, Riccardo<br />

e Verdiano Beltrame 40 in<br />

ricordo dei genitori Romualdo<br />

e Silvana e dei <strong>non</strong>ni<br />

• Sergio Gruber € 20<br />

• Luisa Degrassi 30 ricordando<br />

i genitori Giovanna e Oliviero<br />

e tutti i cari defunti<br />

• Ferruccio Delise 20 in memoria<br />

dei genitori Giovanni e<br />

Maria Minca e di tutti i propri<br />

cari defunti<br />

• Antonio Russignan e Nella<br />

Degrassi 100 in memoria dei<br />

cari defunti<br />

• Il figlio Flavio con i familiari<br />

50 in ricordo dei genitori<br />

Giovanni Degrassi e Francesca<br />

Coronica<br />

• Fabio Vascotto 50 in ricordo<br />

dei familiari defunti<br />

• Lucia Marchesan (Muggia)<br />

30 ricordando i genitori ed il<br />

fratello<br />

• Maria Lugnani 30 in ricordo<br />

dei cari genitori Luigi e Luigia<br />

e dello zio mons. Giuseppe<br />

Dagri<br />

• Giacinto Lugnani 30 in ricordo<br />

della moglie Alice, dei genitori<br />

e dello zio mons. Dagri<br />

• Bruna Lugnani 10 in memoria<br />

del marito Mario Delise<br />

• Alberto Giani € 25<br />

• Lolita 30 in memoria dei cari<br />

Angelo e Vilma Moro<br />

• Mario Pugliese 50 in memoria<br />

di tutti i cari defunti<br />

• Bruno Degrassi 30 in ricordo<br />

dei familiari defunti<br />

• Raffaele Tamaro € 20<br />

• Riccardo Beltrame 50 ricordando<br />

Maria Sau ved. Degrassi,<br />

Silvana Degrassi in Beltrame e<br />

Licia Derossi<br />

• Delia e Silva Perentin 50 in<br />

memoria di tutti i propri cari<br />

defunti<br />

• Vascotto Za<strong>non</strong> € 15<br />

• Silvia e Gigliola 50 in ricordo<br />

dei genitori Virgilio e Virginia<br />

Russignan<br />

• N/N € 20<br />

• Le amiche € 45 in ricordo<br />

della cara Rina Vascotto ved.<br />

Za<strong>non</strong><br />

• Maddalena Lorenzutti 25 in<br />

ricordo del marito Duilio<br />

• Maddalena Lorenzutti 25<br />

ricordando i cugini Lidia Delise<br />

ed Elma Carboni<br />

• Guerrino Carboni 150 in<br />

ricordo della moglie Nerina<br />

Stolfa, della sorella Livia e del<br />

cognato Mario Bologna<br />

• Graziella Mondo 40 in ricordo<br />

del marito Remigio e di tutti<br />

i cari defunti<br />

• Lucio Chiaselotti 25 in ricordo<br />

della mamma Palmira<br />

Degrassi<br />

• Giuseppe Calligaris 50 in<br />

ricordo della moglie Anita,<br />

del figlio Dario e della nuora<br />

Fiorella<br />

• Gianna Chicco Soldati 15 in<br />

memoria della mamma Elvira<br />

Chicco<br />

• La zia Pierina con il cugino<br />

Sergio 15 in ricordo del nipote<br />

Fabio Felluga nel 12° anniversario<br />

• Alessandro 20 in ricordo del<br />

caro zio Fabio<br />

• Donatella 20 ricordando con<br />

tanto amore il fratello Fabio nel<br />

12° anniversario<br />

• Mamma Pia e papà Emilio<br />

30 ricordando con tanto amore<br />

il caro Fabio nel 12° anniversario<br />

• Nonna Pia e <strong>non</strong>no Emilio<br />

15 nella lieta ricorrenza degli 11<br />

anni del nipote Alessandro<br />

• Pia ed Emilio Felluga 15 in<br />

ricordo dell’amica Mariuccia<br />

Depase Carboni<br />

• Pia ed Emilio Felluga 15<br />

in ricordo dell’amico Olivo<br />

Colomban<br />

• La sorella Pia con il cognato<br />

Emilio e la nipote Donatella<br />

15 in ricordo di Antonio Degrassi<br />

nel <strong>non</strong>o anniversario<br />

della morte<br />

• Lucio e Livio Benvenuti con<br />

le mogli Rosy e Fiorella 50 in<br />

ricordo dei genitori e suoceri<br />

Francesco e Rita Zaro<br />

• Gisella con il marito Silvano<br />

e i nipoti 30 in ricordo del<br />

fratello, cognato e zio Mario<br />

Musizza<br />

PRO PULLINO<br />

• Fabio Vascotto € 50


• Libero Dapas 50 in memoria<br />

di tutti i cari defunti<br />

• Marisa Sau Giassi 30 in<br />

ricordo dei genitori Rodolfo e<br />

Apollonia<br />

• La figlia Mirella 10 ricordando<br />

i genitori Rodolfo e<br />

Apollonia<br />

• Irma e Bruno Carboni 60<br />

ricordando i genitori Antonio e<br />

Anna Dudine e tutti i familiari<br />

defunti<br />

• Isabella e Pini Dudine 50 in<br />

memoria di tutti i cari defunti<br />

• Bruno e Samuela Fragiacomo<br />

50 in ricordo della cara<br />

sorella e cognata Rina Fragiacomo<br />

• Famiglia Giugovaz 25 in<br />

ricordo di Rina Fragiacomo<br />

• Evita € 25 in memoria dei<br />

genitori Aredio Pellizzaro e<br />

Severina Vascotto<br />

• Lucy, Elpidio e Lolita 50<br />

in ricordo dei genitori Nicolò<br />

Delise e Carmela Benvenuti<br />

• Giuseppina Colomban 50<br />

in ricordo della mamma Nella<br />

Felluga e del papà Aldo<br />

• Le amiche € 100 ricordando<br />

con affetto Nella Felluga ved.<br />

Colomban<br />

• Marisa Delise 30 in ricordo<br />

della cugina Nella Felluga ved..<br />

Colomban<br />

• Carlo e Anita Vascotto 40 in<br />

memoria dei cari defunti<br />

• Nella Depase 40 in memoria<br />

dei familiari defunti<br />

• Maura Felluga 20 ricordando<br />

i genitori Giordano (bonassa) e<br />

Maria Gherbaz (terassa)<br />

• Famiglie Marsi e Masiello<br />

20 in ricordo della nostra cara<br />

mamma Vanda Verk nel 7°<br />

anniversario (14 marzo)<br />

• Maria Degrassi ved. Busana<br />

25 in memoria dei genitori<br />

Amelia e Pietro<br />

• Ada Fragiacomo 50 in ricordo<br />

dei cari defunti<br />

• Giovanni Scrigner 20 in<br />

ricordo di Pierina Bologna e<br />

Giacinto Chicco<br />

• Barbara Vigini 50 in ricordo<br />

dei <strong>non</strong>ni Maria Visintin e Giovanni<br />

Palcich, dei <strong>non</strong>ni Maria<br />

Prelaz e Giuseppe Vigini e di<br />

tutti i cari defunti<br />

• Amalia Zimmerman 20 in<br />

ricordo di Giovanni Vascotto<br />

(nadal)<br />

• Le zie Assunta e Adalgisa 50<br />

ricordando il caro nipote Nicola<br />

Vascotto<br />

• A.V. € 20<br />

• Edda Moro 30 ricordando la<br />

mamma Vilma, il papà Angelo<br />

e la <strong>non</strong>na Elisabetta<br />

• Alfieri Prelaz € 20<br />

• La moglie Maria 25 in ricordo<br />

di Attilio Degrassi<br />

• Lina Delise e Mario Felluga<br />

30 ricordando i propri familiari<br />

defunti<br />

• Giovanni Drioli 50 in memoria<br />

dei familiari defunti<br />

• Nerina Perentin 100 in ricordo<br />

del cognato Aldo Dudine<br />

• Nerina Perentin 80 in ricordo<br />

del marito Marcello Menis<br />

• Libera Chicco Menis 30<br />

ricordando il marito Fausto e i<br />

genitori Giovanni e Maria<br />

• Elisabetta Dassena (<strong>Isola</strong>)<br />

10 in memoria di tutti i cari<br />

defunti<br />

• Romana Romano ved. Menis<br />

50 in ricordo del marito Olivo e<br />

di tutti i cari defunti<br />

• Gino e Alberto Ulcigrai 30<br />

in memoria dei genitori Maria<br />

e Pietro<br />

• Gemma Marchesan 50 in<br />

ricordo del marito Silvio Vecchiet<br />

• Pini e Lina Carboni 50 in<br />

ricordo dei genitori e della moglie<br />

e cognata Nevia Gherbaz<br />

• Livia Pugliese 30 in ricordo<br />

del marito Attilio<br />

• Mariucci Ulcigrai con i figli<br />

(Sistiana) 30 in ricordo del<br />

marito e papà Luciano<br />

• Olivo Knez (<strong>Isola</strong>) 50 in<br />

ricordo del nipote Mario Knez<br />

e dell’amico Franceco Vascotto<br />

(saco)<br />

• La moglie Maria con i figli<br />

30 in ricordo di Teodoro<br />

Bettoso<br />

• Licia Parma 50 in memoria<br />

dei genitori Gianni e Miranda<br />

Radoicovich, del fratello Renato<br />

e della <strong>non</strong>na Antonia<br />

• Mario Ceppi 20 in ricordo<br />

della moglie Liliana Radoicovich<br />

(figlia di Assunta Felluga)<br />

• Gianna e Fulvia Vascotto<br />

50 in memoria della mamma<br />

Evelina Costanzo<br />

• Anita e Flavia con i familiari<br />

50 in memoria della cugina<br />

Evelina Costanzo Vascotto<br />

• Gemma Vascotto 10<br />

• Giuseppina Colomban 50<br />

in ricordo della mamma Nella<br />

e del papà Aldo<br />

• Bruna Benvenuto 20 in<br />

memoria dei suoceri Maria e<br />

Giuseppe Degrassi<br />

• La moglie Bruna con i figli<br />

50 in ricordo di Ranieri Degrassi<br />

• Lucio e Sandro Vascotto 50<br />

ricordando i genitori Giuseppe<br />

e Lina Bacci e la zia Anita Bacci<br />

Moscolin<br />

• Edilio e Bruna Benvenuto<br />

50 in memoria dei genitori<br />

Giovanni e Lucia<br />

• La moglie Fabrizia con i<br />

familiari 25 in ricordo di Silvano<br />

Pugliese e di tutti i cari<br />

defunti<br />

• Amina e Giorgio Dudine<br />

(<strong>Isola</strong>) 50 ricordando con tanto<br />

affetto mamma Lucia e papà<br />

Dario Scher<br />

• Oscar e Liliana 20 in memoria<br />

della mamma Cesira<br />

Colomban ved. Michelich<br />

• Elvia Vascotto Venier 30<br />

ricordando con amore i genitori<br />

Maria e Carlo<br />

• Maria e Turibio Rumini<br />

50 in memoria di tutti i cari<br />

defunti<br />

• Edio Tog<strong>non</strong> 75 in ricordo<br />

del fratello Onorino e di tutti i<br />

cari defunti<br />

• Etta Chicco Bologna 20 in<br />

memoria dei familiari defunti<br />

• Nino Dell’Acqua (<strong>Isola</strong>) 20<br />

• Nino e Mariucci Felluga 10<br />

in ricordo dell’amico Antonio<br />

Ramani<br />

• Famiglie Felluga e Desco 30<br />

in ricordo di Anita Bernardis<br />

• Nino e Mariucci 10 in memoria<br />

dei defunti delle famiglie<br />

Felluga e Goina<br />

• Liliana Loganes con il figlio<br />

Valter 30 in memoria del marito<br />

e papà Aurelio Babich<br />

ASSOCIAZIONE ISOLA NOSTRA<br />

VIA XXX OTTOBRE, 4 – 34122 TRIESTE<br />

TELEFONO 040-638236<br />

Naz.<br />

IT<br />

Check<br />

86<br />

Conto Corrente Postale n. 11256344<br />

Coordinate bancarie (IBAN):<br />

Cin<br />

X<br />

Cod. ABI<br />

07601<br />

CAB<br />

02200<br />

Codice BIC SWIFT: BPPIITRRXXX<br />

ORARIO UFFICIO:<br />

martedì-giovedì ore 10 - 12<br />

venerdi 16 - 18<br />

• Nerina Degrassi 20 in ricordo<br />

del marito Armido Vascotto e di<br />

tutti i cari defunti<br />

• Nella, Nada, Ervina, Silvana,<br />

Rina, Nerina, Egidia, Anita,<br />

Ucci, Carmela e Luciana €<br />

100 in ricordo della cara amica<br />

Giustina Troian ved. Bettoso<br />

(mandolina)<br />

• Malvina Bologna con il<br />

figlio Pierpaolo e la moglie<br />

Piera 50 in ricordo della sorella<br />

Giustina<br />

• Franco Bologna 50 in memoria<br />

dei familiari defunti<br />

• Egidia e Ennio Drioli 60<br />

in ricordo del marito e papà<br />

Armando<br />

• Egidia e Ennio Drioli 30 in<br />

ricordo dei genitori e <strong>non</strong>ni<br />

Antonio e Lucia Russignan<br />

• Egidia e Ennio Drioli 30 in<br />

ricordo delle zie Giuseppina e<br />

Caterina Drioli<br />

• Marino e Fulvia Russignan<br />

30 in ricordo dei genitori e<br />

suoceri Antonio e Lucia<br />

• Nicoletta Brigadini 10 in<br />

ricordo di don Renato<br />

• I nipoti Nivia, Mario, Franco<br />

e Lucio 50 in ricordo della<br />

zia Rita Carboni<br />

• Libero Giorgesi 20 ricordando<br />

i propri cari defunti<br />

• Edda Carboni e famiglia<br />

20 in ricordo della cara cugina<br />

Liana Vascotto De Privitellio<br />

EX ALLIEVI GINNASIO-LICEO<br />

COMBI DI CAPODISTRIA<br />

Per il nostro abituale raduno è stata riservata la sala del ristorante<br />

“Ai sette nani” di Sistiana per le ore 13.00 di<br />

SABATO 28 GIUGNO 2008<br />

Raccomando di divulgare la notizia e di confermare la partecipazione<br />

al mio numero di telefono 040-299606 con dieci<br />

giorni di anticipo, così potrò fornire particolari su eventuali<br />

altre iniziative.<br />

Ugo Nobile<br />

N° Conto<br />

000011256344<br />

E-mail: trieste@isolanostra.it


L'otto agosto a Pechino si apriranno i Giochi Olimpici, di gran lunga l'avvenimento più importante sia nella<br />

carriera degli atleti che nella memoria sportiva di una nazione. Una medaglia alle Olimpiadi ha sempre<br />

dato lustro ad una città e poche sono quelle come <strong>Isola</strong> che, in rapporto ai loro abitanti, hanno dato tanto<br />

allo sport italiano. Tante sono state le imprese sportive e i titoli conquistati dai nostri atleti, culminati nelle<br />

vittorie olimpiche di Nino Benvenuti a Roma nel 1960 e del “quattro con’’ ad Amsterdam nel 1928. I loro<br />

nomi: Giovanni Delise, Giliante Deste, Valerio Perentin, Renato Petronio e Umberto Vittori, i cui figli hanno<br />

inviato questa foto in occasione degli ottant'anni da quella storica impresa.

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