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nuovo<br />
numero 2 - 2013 <strong>Quaderni</strong> <strong>della</strong> <strong>Fonte</strong><br />
Tutta la natura sussurra i suoi segreti a noi attraverso i suoi suoni.<br />
I suoni che erano precedentemente incomprensibili alla nostra anima,<br />
ora si trasformano nella lingua espressiva <strong>della</strong> natura (in noi).<br />
Rudolf Steiner<br />
koine@scuolawaldorfmanduria.org - www.scuolawaldorfmanduria.org<br />
Periodico di informazione<br />
dell’Associazione Pedagogica<br />
Steineriana Giardino degli Ulivi<br />
Scuola La <strong>Fonte</strong> - Manduria<br />
BUONA FORTUNA OTTAVA CLASSE!<br />
le esperienze dei ragazzi tra passato e futuro<br />
di Chiara, Emma, Lorenzo, Francesco, Silvia, Matteo, Angelo, Gianmarco,<br />
Florenzo, Rosa Angelica, Gaia, Danilo, Simone...e maestro Nicola.<br />
TRIARTICOLAZIONE SOCIALE<br />
Tre impulsi principali - tre sfere sociali<br />
di Nicola Tito Marin<br />
WALDORF ITALIA 2013<br />
piccolo reportage - grande impegno<br />
La pagina <strong>della</strong> cronaca...<br />
GRUPPI GRUPPI GRUPPI<br />
eventi e notizie dai gruppi di lavoro dei genitori
nuovo nuovo<br />
nuovo<br />
numero 2 - 2013 <strong>Quaderni</strong> <strong>della</strong> <strong>Fonte</strong><br />
Numero 2 - 2013<br />
Periodico di informazione<br />
dell’Associazione Pedagogica<br />
Steineriana Giardino degli Ulivi<br />
Scuola La <strong>Fonte</strong> - Manduria<br />
BUONA FORTUNA OTTAVA CLASSE!<br />
le esperienze dei ragazzi tra passato e futuro<br />
di Chiara, Emma, Lorenzo, Francesco, Silvia, Matteo, Angelo, Gianmarco,<br />
Florenzo, Rosa Angelica, Gaia, Danilo, Simone...e maestro Nicola.<br />
koine@scuolawaldorfmanduria.org - www.scuolawaldorfmanduria.org<br />
TRIARTICOLAZIONE SOCIALE<br />
Tre impulsi principali - tre sfere sociali<br />
di Nicola Tito Marin<br />
WALDORF ITALIA 2013<br />
piccolo reportage<br />
La pagina <strong>della</strong> cronaca...<br />
GRUPPI GRUPPI GRUPPI<br />
eventi e notizie dai gruppi di lavoro dei genitori<br />
Tutta la natura sussurra i suoi segreti a noi attraverso i suoi suoni.<br />
I suoni che erano precedentemente incomprensibili alla nostra anima,<br />
ora si trasformano nella lingua espressiva <strong>della</strong> natura (in noi).<br />
Rudolf Steiner<br />
Responsabile: Nicola Tito Marin<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Nicola Tito Marin, Matteo Laudisa,<br />
Tino Semeraro, Maestra Aurora (Francesco<br />
e Mattia), Wanda Digiacomo, Marilena Iunco.<br />
L’ottava classe: Chiara, Emma, Lorenzo, Francesco,<br />
Silvia, Matteo, Angelo, Gianmarco,<br />
Florenzo, Rosa Angelica, Gaia, Danilo, Simone.<br />
Un grazie a tutti coloro che sostengono Koinè.<br />
Progetto editoriale e impaginazione:<br />
Matteo Laudisa .it<br />
Disegno di copertina:<br />
Chiara Melica - ottava classe<br />
koine@scuolawaldorfmanduria.org<br />
www.scuolawaldorfmanduria.org<br />
affiliata alla Federazione Italiana<br />
2<br />
SOMMARIO<br />
3 . DEDICATO ALL’OTTAVA CLASSE<br />
di maestro Nicola<br />
le esperienze dei ragazzi,<br />
tra passato e futuro<br />
8 . GALLERIA D’ARTE<br />
a cura <strong>della</strong> ottava classe<br />
e <strong>della</strong> maestra d’arte Anna Mezzolla<br />
14 . ACHILLE e ETTORE<br />
quinta classe<br />
<strong>Quaderni</strong> <strong>della</strong> <strong>Fonte</strong> numero 2 - 2013<br />
3<br />
16. TRIARTICOLAZIONE SOCIALE<br />
Tre impulsi principali - tre sfere sociali<br />
di Nicola Tito Marin<br />
18 . WALDORF ITALIA 2013<br />
piccolo reportage - grande impegno<br />
di Matteo Laudisa<br />
20 . La pagina <strong>della</strong> cronaca<br />
GRUPPI GRUPPI GRUPPI<br />
dalle esperienze, eventi, conferenze...<br />
dei gruppi di lavoro <strong>della</strong> scuola<br />
23 . SPAZIO BIO<br />
Naturale, biologico, biodinamico...<br />
Alimentazione, ambiente, salute...<br />
La terra rubata<br />
Tratto dal mensile Terra Nuova -<br />
Gennaio 2013,<br />
editoriale di Mimmo Trincale<br />
23. LA GIOSTRA DELLE OCCASIONI<br />
annunci, occasioni, scambi...<br />
23. dalla redazione<br />
Copia riservata ai soci<br />
DEDICATO ALL’OTTAVA CLASSE<br />
di maestro Nicola<br />
Eccoli là alti come pini, un pò impacciati, pieni<br />
di interessi ma anche un pò scorbutici; schivi<br />
verso il mondo e nello stesso tempo attratti.<br />
È normale a 15 anni, adolescenza, tempo di<br />
cambiamenti. Fino a ieri ragazzini, bambini e<br />
oggi giovani di belle speranze. È una bella età,<br />
come tutte del resto, piena di forze ma anche<br />
di paure, di tensioni, di desideri, di inquietudini<br />
inespresse e inesprimibili. Li ho visti crescere<br />
dalla 1ˆ all’8ˆ (3ˆ media), dall’asilo direi, dove<br />
andavo a conoscerli, fino ad oggi; e li “rivedo”<br />
ancora tutti come se quel tempo fosse appena<br />
ieri. Francesco Bisci robusto e focoso come<br />
un torello, Angelo Toma alto come una torre e<br />
mite come un vitello, Matteo Mingolla agile e<br />
svelto più di tutti, atleta di corpo e di pensiero,<br />
Gianmarco Fuggetti simpatico e accattivante<br />
coi suoi capelli chiari e il sorriso sempre pronto,<br />
Lorenzo Dattis il pensieroso, quello che si<br />
poneva problemi difficili e riusciva sempre a<br />
risolverli (all’epoca non c’era indovinello che<br />
non risolvesse), Florenzo di Noi, il tranquillo,<br />
che si perdeva a contemplare e raccogliere gli<br />
animali più strani (una volta in gita raccolse e<br />
giocò per più di mezz’ora con una bella biscia<br />
d’acqua). Fino alla 5ˆ c’era poi con noi un altro<br />
bambino, Francesco De Santis, il matematico<br />
del gruppo, quello che trasformava ogni<br />
cosa in calcolo o rapporto matematico; l’ho<br />
rivisto qualche volta. Anche le ragazze le ricordo<br />
bene, erano bambine molto simpatiche:<br />
Emma Manni, la bionda, sempre positiva, forte<br />
e tranquilla, amica di tutti, Rosa Angelica Brigante<br />
dagli occhi vivi e lampeggianti ma anche<br />
spesso morbidi e sereni, Gaia, la più sensibile<br />
di tutte, Chiara Melica la più forte e sistematica<br />
(venuta in 2ˆ classe) e infine Silvia Basile,<br />
la più artista del gruppo (venuta in 5ˆ classe).<br />
Nè va dimenticata Marta Pichierri che ora è<br />
seguita dalla Maestra Anna Rossetti ma che<br />
fino alla 5ˆ classe era con noi ed era importante<br />
per tutti. Nel tempo si sono poi aggiunti (alle<br />
medie) Danilo Matteo, il collerico lupo solitario<br />
(che nel tempo si è però poi sciolto e collegato<br />
agli altri) e Simone La Corte, l’inventore estroso<br />
e simpatico che, come ogni inventore, che<br />
spesso è distratto (assorto nelle sue invenzioni)<br />
e che bisogna richiamare a se stesso.<br />
Si, sono stati una bella classe; una classe varia<br />
ma unita, anche con qualche litigio a volte<br />
e a volte qualche occhio nero, una classe<br />
che merita di essere accompagnata nel mondo<br />
da nostri buoni pensieri, dai nostri sentimenti<br />
più cari, dai nostri migliori auguri...<br />
Tanti auguri ottava classe!
Son buona e fresca<br />
e a dissetare servo<br />
Arrivo dal monte in alto<br />
e quando serve acquieto un po il caldo<br />
Porto con me la vita<br />
poi me ne vado via<br />
Il gorgoglio delle acque in movimento mi dava<br />
la sensazione di essere in un sogno, un sogno<br />
in cui si è presenti, dove niente è confuso e<br />
sfocato, incomprensibile o surreale.<br />
Era la realtà, ma una realtà sognante.<br />
Ascoltando si poteva udire ogni piccolo<br />
movimento dell’acqua che mi dava una<br />
sensazione che ricorda la tranquillità e<br />
la protezione ma allo stesso tempo il<br />
rinnovamento.<br />
Chiara Melica<br />
nuovo<br />
Relazione<br />
Il fiume è suddiviso in tre tratti: quello di montagna,<br />
quello di valle e quello intermedio. Il fiume che abbiamo<br />
visto noi si chiama Tavo d è lungo 1700 m circa.<br />
i fiumi possono nascere da ghiacciai oppure da falde<br />
acquifere che stanno sotto terra. Ma possono<br />
nascere in moltissimi tipi di altitudini.<br />
Noi volevamo sapere a che velocità andava l’acqua<br />
del fiume Tavo e che temperatura aveva. La velocità<br />
del fiume erta di 0,76 m/sec. La temperatura invece<br />
era di 10°.<br />
Il fiume può avere diversi tipi di letti: il letto di magra,<br />
il letto di morbida e il letto di piena.<br />
Nel tratto medio, la vegetazione è costituita da salici<br />
e pioppi.<br />
Silvia Basile<br />
5<br />
numero 2 - 2013
Il fiume<br />
Arrivando al fiume Tavo con l’accompagnamento<br />
<strong>della</strong> maestra Cinzia abbiamo studiato le caratteristiche<br />
del fiume e delle cose che lo circondano.<br />
Arrivati, prima del fiume c’era uno spazio di pietre,<br />
lisce e corrose, anche piccole, così piccole<br />
da essere quasi sabbia, questo è il TERRAZZO<br />
FLUVIALE. Avvicinandoci al fiume vedemmo che<br />
scorreva velocemente.Per capire quale è la sponda<br />
destra e sinistra bisogna mettersi con le spalle<br />
alla montagna da cui il fiume scende. Per misurare<br />
la velocità del fiume c’è bisogno di un metro,<br />
nel nostro caso, di 20 m. e di un cronometro.<br />
Aprendo il metro e stendendolo lungo la riva del<br />
fiume, gettando un legno nel fiume e cronometrandone<br />
la velocità che ci mette per fare 20 m.<br />
e in fine dividendo il tempo per i metri, si ottiene<br />
la velocità.<br />
Sulla riva del fiume si trovano anche alberi che<br />
resistevano all’acqua senza marcire, per mesi.<br />
Sulle pietre <strong>della</strong> riva si trovano degli insetti che<br />
vivono sotto i sassi e nella loro vita, per quanto<br />
breve, l’unica cosa che fanno è riprodursi.<br />
Emma Manni<br />
Al fiume Tavo<br />
Quando sto vicino a te mi sento rilassato,<br />
grazie dei tuoi rumori.<br />
L’acqua che scroscia tra le pietre,<br />
il vento che tremare le foglie e le fa cadere.<br />
Grazie a te!<br />
Senza di te non ci sarebbe vita nel mondo<br />
Angelo<br />
FLUIDA, rinfrescante, vitale linea,<br />
sacra lucentezza di casuale vita<br />
e bei riflessi di anime nascoste<br />
pur visibili nella torbida frescura<br />
pur palpabile nel tuo ondispensabile essere.<br />
Suono di onde, ritmo infinito, prezioso abbaglio<br />
di vivente, fisica vita.<br />
Veloce, pulsante sangue <strong>della</strong> terra<br />
rapidità di una pendenza terrena<br />
lentezza di una lunga valle,<br />
fonte di vita, fonte di noi.<br />
L’acqua è trasparente, rumorosa e silenziosa.<br />
Porta con se oggetti e pensieri senza badare<br />
a nulla imita il cielo sereno o triste.<br />
Le sensazioni sono infinite, tutte di natura diversa.<br />
Mentre sembra sprofondare nel fondo<br />
coperto di sassi e ciottoli, c’è qualcosa che ti riporta<br />
a galla sui pensieri e sulle riflessioni: l’acqua.<br />
La visione del corso dell’acqua che gorgogliando<br />
scorre stimola la tranquillità ed un desiderio<br />
enorme di rimanere a guardare.<br />
Il fiume cambia come cambiano le cose.<br />
poesia anonima 8ˆ classe<br />
Scuola Steineriana di Locarno<br />
disegni di Emma Manni e Danilo Matteo
GALLERIA D’ARTE<br />
a cura dell’ottava classe<br />
e <strong>della</strong> maestra d’arte Anna Mezzolla
nuovo nuovo<br />
14<br />
<strong>Quaderni</strong> <strong>della</strong> <strong>Fonte</strong> numero 2 - 2013<br />
ACHILLE<br />
ETTORE<br />
15<br />
La forza<br />
dell’orgoglio<br />
offusca<br />
il tuo<br />
cuore<br />
Achille.<br />
Inamovibile<br />
attendi<br />
la fine<br />
ma<br />
tu<br />
divinamente umano<br />
resisterai<br />
infine<br />
non saprai<br />
e<br />
se pur<br />
per ritrovato<br />
amore fraterno<br />
ai Troiani<br />
nuovamente<br />
guerra<br />
muoverai.<br />
Ettore<br />
sopportar<br />
dovesti<br />
l’onta<br />
non tua<br />
e<br />
il coraggio<br />
centuplicare<br />
nella notte dell’inganno.<br />
Solo<br />
onorasti<br />
tuo padre<br />
e la tua gente.<br />
Ma<br />
ora<br />
l’eco<br />
delle tue imprese<br />
coralmente<br />
si ascolta.<br />
testi: maestra Aurora<br />
disegni: Mattia e Francesco<br />
5ˆ classe
nuovo nuovo<br />
TRIARTICOLAZIONE SOCIALE<br />
Tre impulsi principali - tre sfere sociali<br />
di Nicola Tito Marin<br />
Nell’operare sociale interagiscono tre sfere<br />
umane che oggi vanno identificate, portate a<br />
coscienza e distinte se si vuol dar loro modo di<br />
agire in maniera feconda nell’insieme sociale<br />
(di articolarsi armonicamente).<br />
Le tre sfere sono: la sfera giuridica, la sfera culturale,<br />
la sfera economica. Esse sono per natura<br />
essenzialmente diverse tra loro e hanno alla<br />
loro origine, nell’uomo, diversi tipi di impulsi.<br />
La sfera giuridica nasce da impulsi di equità e<br />
di giustizia, quella culturale nasce da impulsi e<br />
da sforzi di conoscenza e auto coscienza, quella<br />
economica nasce dallo scontro tra necessità<br />
esteriori, oggettive dell’uomo e risposte interiori<br />
dell’uomo stesso (o di più uomini) a esse.<br />
Queste tre sfere, proprio perché di natura diversa,<br />
possono vicendevolmente intralciarsi<br />
tra loro oggi, possono invadere impropriamente<br />
il campo l’una dell’altra.<br />
Lo stato, lo stato giuridico odierno fa certamente<br />
parte <strong>della</strong> sfera, del campo giuridico<br />
nell’organismo sociale; si chiama proprio “Stato<br />
di diritto di una nazione” ma poi si occupa,<br />
e non marginalmente, di economia, vara<br />
ad esempio manovre finanziarie, lancia o rilancia<br />
l’economia, elabora piani di sviluppo,<br />
regola i flussi monetari, agevola o contrasta<br />
con norme giuridiche questa o quella azione<br />
sociale...d’altronde si occupa pure di cultura,<br />
di programmi scolastici nazionali, di finanziamenti<br />
culturali (finanzia ad esempio i giornali,<br />
le ricerche scientifiche che ritiene utili).<br />
Ora però è da chiedersi: la sua natura d’origine,<br />
il senso di equità e giustizia da cui nasce,<br />
l’impulso giuridico a mettere ordine basta a<br />
tutto? È sufficente a garantire il bene di una<br />
nazione...la sua crescita? La sua coscienza?<br />
Chissa!? Ed ecco che nel dubbio nascono tante<br />
visioni diverse sul “come” gestire la cosa<br />
pubblica, nascono tanti “partiti” che poi lottano<br />
“democraticamente” tra loro per giungere<br />
al potere e affermare il proprio punto di vista, la<br />
16<br />
<strong>Quaderni</strong> <strong>della</strong> <strong>Fonte</strong> numero 2 - 2013<br />
17<br />
propria valutazione dei fatti, la propria visione<br />
delle cose, le proprie priorità d’azione.<br />
Notare che siamo comunque sempre nel campo<br />
giuridico dove ognuno giustamente, equamente<br />
e democraticamente ha il diritto-dovere<br />
di dire la sua, dove tutti siamo uguali (e tali ci<br />
sentiamo) per quanto riguarda diritti e doveri<br />
(incluso quello di votare, di dare potere a chi<br />
si preferisce). In effetti siamo nel diritto umano<br />
ma il diritto di per sé è certo abile nell’ordinare<br />
le cose tra loro non è detto però che lo sia<br />
altrettanto nel “creare” qualcosa o nello scandagliare<br />
in profondità con coscienza la verità<br />
e la bontà intrinseca di qualcosa (nemmeno di<br />
qualcuno).<br />
Ma andiamo ora nella sfera economica.<br />
In essa l’impulso umano principale che si manifesta<br />
è il benessere, il voler stare bene. In tale<br />
luce persino la necessità esteriori, gli ostacoli,<br />
si possono vedere come un fattore positivo,<br />
benefico in economia; un fattore adatto a far<br />
sviluppare energie tali che risvegliano salute,<br />
inventiva, capacità di impresa, gioia di vivere.<br />
Il mettersi insieme, il fare impresa, l’accomunare<br />
forze e competenze, il trovare capitali,<br />
luoghi, mercati, l’intuire “ciò che occorre” è<br />
agire di conseguenza è qualcosa di certamente<br />
bello (come una sfida) che anima certi uomini<br />
fino a renderli benefici nell’ambito sociale,<br />
esperti nei bisogni umani. L’elemento “fraterno”<br />
collaborativo è quanto di più bello e sano<br />
ci si possa auspicare in economia.<br />
Naturalmente c’è però anche qualcosa che<br />
può dare molto filo da torcere in economia e<br />
intralciare il suo vero sviluppo, c’è ad esempio<br />
la mancanza di normative di legge da parte<br />
dello Stato (stato giuridico) o anche talvolta<br />
l’eccesso di norme, divieti leggi e regole.<br />
La prima cosa può portare all’anarchia più<br />
egoista, alla bassa competizione; l’altra ad un<br />
pericoloso soffocamento di iniziativa (che dà<br />
poi aggio alla corruzione). La stessa cultura<br />
può dare del resto parecchio fastidio all’eco-<br />
nomia. La cultura astratta morta, fatta solo di<br />
numeri, calcoli, proiezioni virtuali, indici e grafici,<br />
medie e tendenze. La cultura dove l’uomo<br />
è estromesso come persona e visto solo<br />
in funzione di un sistema, magari di un sistema<br />
tecnologicamente avanzato cui confrontarsi è<br />
una iattura… e lo è perché rende tutto relativo<br />
in economia, rende l’uomo un fantasma, un<br />
essere irreale riguardo alla sola vincente logica<br />
del guadagno del profitto del rendimento. Diffonde<br />
insicurezza, paura e disprezzo invece di<br />
umanità e coraggio. In questa chiave andrebbero<br />
secondo me lette le ultime crisi finanziarie<br />
mondiali.<br />
Ma veniamo ora alla cultura, all’elemento culturale.<br />
La sfera culturale e quella che abbraccia<br />
gli impulsi più profondi dell’uomo, i motivi<br />
esistenziali, i segreti motori <strong>della</strong> vita.<br />
Da grandi profondità (profondità che l’uomo a<br />
volte esita persino a scandagliare) sorgono impulsi,<br />
a volte anche ispirati dall’alto, impulsi di<br />
conoscenza, di auto-conoscenza.<br />
L’uomo è di fondo un essere curioso indagatore,<br />
incontentabile in quanto campo.<br />
Può accettare compromessi a un certo punto.<br />
Ma non per molto. Conoscere la verità, darsi<br />
ragioni, collegare le cose, intuire leggi, darsi<br />
disciplina per crescere, cercare il tutto nelle<br />
parti e in tutto le parti e un’attività propriamente<br />
umana. Concertare il sapere è cosa sommamente<br />
importante, essenziale per l’uomo, per<br />
l’uomo interiore.<br />
Fatto di natura effimera l’uomo a ben vedere cerca<br />
sempre tuttavia le leggi <strong>della</strong> natura stessa,<br />
le leggi superiori, eterne, iscritte in se stesso.<br />
Non si accontenta di subire la natura (segno<br />
questo che una scintilla del Dio creatore in lui<br />
deve pur esistere). In questo campo ciò che<br />
l’uomo sommamente vuole è la libertà l’essere<br />
libero, e egli deve poter essere libero per poter<br />
attuare il proprio percorso individuale, per<br />
poter sviluppare le proprie individuali qualità;<br />
libero da schemi o metri prestabiliti; libero perché<br />
dentro di sé, e in fondo a se, sente di essere<br />
già libero.<br />
Lo stato giuridico. L’economia possono certo<br />
aiutarlo in questo percorso ma anche impedirglielo<br />
(se per esempio sono incoscienti di sè<br />
<strong>della</strong> propria natura) egli allora ha pur bisogno di<br />
una zona unica, vera, libera al mondo dove poter<br />
presto respirare appieno pensieri originari.<br />
Questa zona è la “cultura”, la sfera culturale, la<br />
zona sacra dove ci si prepara, dove l’uomo va<br />
a scuola e incontra i creatori precedenti, quelli<br />
che hanno cercato la conoscenza prima di lui.<br />
Questa zona non può essere preconfezionata,<br />
prescritta da fuori, scaturire da impulsi di giustizia,<br />
da voti di maggioranza, da logiche economiche<br />
sia pur di benessere generale, deve<br />
reggersi su sè, tramite organismi appositi, indipendenti<br />
da stato, chiese, forze politiche o<br />
economiche.<br />
Solo così potranno sorgere in futuro uomini liberi<br />
capaci di immaginare e quindi creare il futuro.<br />
Per concludere, se ben si guarda, si vede<br />
oggi come si sia ormai proprio una necessità<br />
che queste tre sfere, sorte da impulsi originari<br />
dell’uomo, siano sempre più distinte, differenziate,<br />
che diano anzi luogo ha organismi<br />
autonomi e rispettosi ognuno delle reciproca<br />
specificità dell’altro e questo per trovare ormai<br />
una via cosciente, reale alla collaborazione sociale.
nuovo nuovo<br />
Anche quest’anno si è tenuto il Waldorf Italia a Rimini...questa<br />
volta siamo andati anche noi.<br />
Tutto si è tenuto fra l’Hotel Polo e l’Holiday Inn di<br />
Rimini 12-14 aprile. Tre giorni meravigliosi con anche<br />
temperatura e tempo eccelsi...<br />
Oltre alla Federazione al completo erano presenti<br />
tante scuole, insegnanti, amministratori e genitori<br />
venuti da tutta Italia (soprattutto centro nord)... più<br />
di 160 iscritti; 16 realtà socie e 14 non associate;<br />
numeri inaspettati dalla Fererazione stessa.<br />
Claudia Gasperini - Presidente.<br />
Sabino Pavone - Vicepresidente<br />
e rappresentante degli insegnanti del 3° settennio.<br />
Loredana Frisinghelli - Tesoriere<br />
Margarida Tavares - Consigliere<br />
Cristina Laffi - rappresentante degli insegnanti<br />
del 2° settennio<br />
Silvana Minari - rappresentante degli insegnanti<br />
del 1° settennio<br />
Ciro Sannino - Consigliere<br />
Prima di cominciare i lavori il simpatico e preparatissimo<br />
Sabino Pavone ci invita a fare qualche<br />
esercizio musicale...giusto per “accordarci”.<br />
Alla presentazione delle scuole presenti l’emozione<br />
18<br />
<strong>Quaderni</strong> <strong>della</strong> <strong>Fonte</strong> numero 2 - 2013<br />
19<br />
è arrivata subito con un applauso al sud...lontano<br />
ma presente. Poi tante facce nuove ma anche tante<br />
persone già incontrate in altre occasioni....scopo<br />
comune lavorare per un futuro migliore delle scuole<br />
Waldorf.<br />
La Federazione sopra a tutti accompagna i genitori<br />
per lavorare insieme con fratellanza e coordinando<br />
le forze di tutte le realtà.<br />
La cosa che viene fuori subito è che siamo tutti di<br />
fronte agli stessi problemi e le soluzioni sono nel<br />
lavoro di gruppi.<br />
Occorre una profonda convinzione in quello che<br />
facciamo e amore per gli uomini...così abbiamo<br />
un grande futuro davanti.<br />
Sabato mattina si entra nel vivo del convegno, dopo<br />
una lauta colazione ci immergiamo nel tema del<br />
Waldorf di quest’anno: la triarticolazione sociale.<br />
Poi, una alla volta, vengono presentate le realtà<br />
con le esperienze e le soluzioni trovate per uscire<br />
dai problemi di gestione sociale ed economica; cominciano<br />
Milano a Conegliano.<br />
Nel pomeriggio ci incontriamo con l’Avvocato Marco<br />
Masi per parlare di legalità delle scuole Waldorf;<br />
da quelle paritarie alle associazioni come la nostra.<br />
Il lavoro è lungo ma si vedono diverse soluzioni<br />
che ci mettono tranquilli per il nostro futuro e per<br />
la legalità delle nostre scuole. Questa persona è<br />
a disposizione (tramite la Federazione) di tutte le<br />
scuole che avessero domande e/o richieste per soluzioni<br />
“legali”.<br />
Dopo la pausa - meritata - si riprende con l’esposizione<br />
delle varie realtà. Direi interessantissimo come<br />
le scuole si sono trovate a risolvere le varie problematiche<br />
con grande coraggio e creatività.<br />
Gli atti del Waldorf Italia saranno presto a disposizione<br />
di tutti e li pubblicheremo nei prossimi numeri di Koinè.<br />
Nella serata di sabato è stato presentato uno spettacolo<br />
di burattini “La volpe e il galletto Crestadoro”,<br />
favola russa a cura del Teatrino Dognifiaba di<br />
Vicenza...veramente divertente...i bambini si sono<br />
sganasciati dalle risate.<br />
Certo c’erano anche molti bambini (oltre a Tommaso<br />
e Mattia) che grazie alle bellissime giornate si<br />
sono molto divertiti fra spiaggia e ristorante...ottimi<br />
piatti e gustosi dolci.<br />
Domenica abbiamo passato la mattinata parlando<br />
e confrontandoci sulla fratellanza.<br />
Lasciandoci, dopo l’ultimo pranzo, con una grande<br />
voglia di lavorare tutti insieme con progetti e soluzioni<br />
comuni.
nuovo nuovo<br />
La pagina <strong>della</strong> cronaca... GRUPPI GRUPPI GRUPPI<br />
dalle esperienze, eventi, conferenze...dei gruppi di lavoro <strong>della</strong> scuola<br />
Pensieri del ”gruppo bazar”<br />
L’idea del bazar nelle scuole Waldorf nasce con lo<br />
scopo di consentire, a più persone esterne, di accostarsi<br />
alla pedagogia steineriana. La socialità <strong>della</strong><br />
scuola è vissuta con pienezza in questa iniziativa<br />
che è occasione d’incontro fra i genitori e la vita nelle<br />
nostre scuole.<br />
“Dita agili producono agilità di pensiero”; questo lo<br />
spirito di partecipazione e di dedizione che muove<br />
maestri e genitori a partecipare attivamente attraverso<br />
la preparazione e la vendita di manufatti che<br />
caratterizzano la nostra pedagogia e contribuiscono<br />
al sostegno <strong>della</strong> scuola.<br />
Attraverso il bazar, la scuola festeggia il ritmo delle<br />
stagioni, in particolare due momenti dell’anno; Natale<br />
e Pasqua, la nascita e la resurrezione, l’avvento e<br />
la primavera. In queste occasioni sono proposti, oltre<br />
alla vendita di “preziosi” manufatti realizzati con<br />
materiali naturali, laboratori artistici, momenti musicali,<br />
vendita di libri per bambini e adulti e tanto altro.<br />
Anche nella nostra scuola la celebrazione di un momento<br />
importante, nei vari periodi dell’anno, è fondamentale<br />
sia per le singole famiglie sia per l’intera<br />
comunità sociale; ritualizza il passaggio di stagione,<br />
onora ricorrenze, scandisce il tempo, riunisce la<br />
scuola e i suoi soci intorno ad un evento.<br />
In occasione <strong>della</strong> prossima festa di primavera che<br />
si terrà presso la nostra scuola domenica 21 aprile, il<br />
bazar parteciperà con le sue piccole creazioni come<br />
espressione di bellezza, creatività, voglia di partecipare<br />
e di mettere a disposizione il proprio lavoro per<br />
gli altri, il condividere tempo per “FARE INSIEME”.<br />
Grazie.<br />
Wanda Digiacomo<br />
Gruppo eventi<br />
Quest’anno all’interno delle nostra scuola si sono<br />
formanti dei gruppi di iniziativa sociale e consolidati<br />
quelli già esistenti. Il “gruppo eventi e feste”, dopo<br />
qualche tempo di silenzio, è ritornato a far sentire<br />
20<br />
<strong>Quaderni</strong> <strong>della</strong> <strong>Fonte</strong> numero 2 - 2013<br />
21<br />
la sua voce, proponendo di risvegliare l’entusiasmo<br />
nei cuori dei soci e di chi vuole avvicinarsi alla cultura<br />
che propone la nostra pedagogia. Quello di accendere<br />
gli animi non è cosa facile e non si possono<br />
vedere risultati se il lavoro è svolto da pochi. Io<br />
per prima, in quanto referente del gruppo, mi rendo<br />
conto che non è semplice coordinare tante cose e<br />
che solo attraverso l’unione (che fa la forza) e soprattutto<br />
un chiaro ideale comune, si possono raggiungere<br />
grandi traguardi. Bisogna evidenziare che<br />
molti animi fervono di buoni propositi e in tanti hanno<br />
belle e valide proposte che saranno considerate<br />
e sviluppate in futuro. Occorre, quindi, convogliare<br />
le forze. Credo, inoltre, che proprio il momento <strong>della</strong><br />
socialità ci può aiutare a consolidare i nostri pensieri<br />
in un progetto comune. E in queste occasioni<br />
che ci si “incontra” in ogni senso; in questi momenti<br />
di gioia e di leggerezza possiamo unire gli animi:<br />
l’entusiasmo, l’euforia dei preparativi di qualunque<br />
evento che si possa pensare di realizzare, veramente<br />
accende “un fuoco interiore”, come lo ha definito<br />
il Dott. Sabino Pavone invitato dall’amministrazione<br />
a tenere due conferenze che esponevano la pedagogia<br />
Waldorf, tenutesi una a Sava presso la Sala<br />
conferenze - Servizi Sociali il 05 aprile 2013 e una<br />
a Francavilla Fontana presso il Palazzo degli Imperiali,<br />
sede comunale il 06 aprile 2013, coordinate dai<br />
gruppi eventi, bazar e culturale. In questa ottica il<br />
gruppo eventi intende continuare a muoversi e su<br />
queste basi ha collaborato con il gruppo bazar per<br />
la realizzazione <strong>della</strong> festa “gran Bazar di Natale tenutasi<br />
nei locali <strong>della</strong> associazione il 16 dicembre<br />
2012. Il gruppo bazar si è occupato del banchetto,<br />
mentre il gruppo eventi ha curato più un abbraccio<br />
sociale in preparazione del Natale rallegrando la serata<br />
con una pettolata tenutasi all’aperto nel giardino<br />
delle scuola.<br />
Un altro elemento di grande entusiasmo lo abbiamo<br />
vissuto con l’evento fiera. Anche in questa occasione<br />
gruppo bazar e gruppo eventi si sono uniti per<br />
una migliore realizzazione di questo evento. Il prossimo<br />
obiettivo è realizzare la festa di primavera, che<br />
si terrà a scuola il 21 aprile 2013.<br />
Si è pensato di trascorrere una domenica insieme<br />
con un open day <strong>della</strong> scuola, rallegrati da momenti<br />
conviviali con pranzo insieme all’aperto, momenti di<br />
giochi, laboratori, spettacoli e musica offerti dai nostri<br />
amici di Urupia. È in fase di progettazione anche<br />
un altro evento importante per la nostra associazione:<br />
il ventennale <strong>della</strong> scuola. Si sta pensando ad<br />
un pomeriggio musicale che vedrà come invitati tutti<br />
coloro che hanno fatto parte <strong>della</strong> storia <strong>della</strong> nostra<br />
scuola. L’appuntamento e previsto per sabato 25<br />
maggio 2013. Con l’auspicio di una calda e numerosa<br />
partecipazione il gruppo eventi coglie l’occasione<br />
per estendere un abbraccio e un saluto a tutti<br />
Marilena Iunco<br />
Fiera Pessima 2013<br />
Come consuetudine da 273 anni a questa parte si è<br />
tenuta, anche quest’anno, la tradizionale Fiera Pessima<br />
di Manduria, una fiera campionaria che si tiene<br />
ogni anno in occasione dei festeggiamenti patronali<br />
dedicati a San Gregorio Magno. A questo evento<br />
sono invitati a partecipare espositori provenienti da<br />
tutta l’italia centro-meridionale. Quest’anno anche la<br />
nostra scuola “LA FONTE” di Manduria, come associazione<br />
“Giardino degli Ulivi”, ha avuto l’opportunita’<br />
di avere un suo spazio. Un gruppo di genitori <strong>della</strong><br />
scuola, coordinati dalla responsabile del “gruppo<br />
bazar” Wanda Digiacomo, ha collaborato affinché<br />
tutto avvenisse per il meglio.<br />
Nello stand <strong>della</strong> nostra scuola, con l’aiuto dell’instancabile<br />
maestra Anna Milizia, è stato allestito un<br />
piccolo mondo Waldorf che riproduceva la realta<br />
che i nostri piccoli vivono ogni giorno.<br />
C’era da un lato l’angolo dei piccoli con banchetti<br />
e sedioline a misura di “nanetti”, i tipici giochi steineriani<br />
dell’asilo in lana e legno, le bamboline fatte<br />
a mano e altri giochi. Dall’altro lato c’era la “clas-<br />
se” per i più grandi con la lavagna a muro, che raffigurava<br />
un immagine <strong>della</strong> primavera, il banco ed<br />
il leggio del maestro, i porta flauti in lana realizzati<br />
ai ferri dai nostri bambini e, ancora, l’angolo del<br />
“REGNO” arredato a festa che accoglieva “ la FATA<br />
PRIMAVERA”. Dall’altro versante era stato allestito<br />
il “banchetto del bazar” su cui erano disposti i lavori<br />
realizzati dal gruppo medesimo: le fatine <strong>della</strong><br />
primavera in lana cardata, le ghirlande, i quadretti in<br />
lana cardata su iuta, gli animaletti in feltro, campanelle<br />
e fiori pasquali, sfiziose borsette ai ferri e uncinetto,<br />
spille, portachiavi e tanti altri piccoli lavoretti<br />
realizzati sempre a mano.<br />
Affiancato al banchetto delle nostra scuola c’era<br />
quello del “Girotondo” dei nostri amici di Collemeto,<br />
piccolo asilo Steineriano sostenuto dalla nostra associazione,<br />
che ha esposto le sue creazioni in lana
nuovo nuovo<br />
cardata (gnometti, animaletti, fatine, ecc...). Uno<br />
spazio era stato dedicato anche alla cultura con<br />
esposizione di libri di antroposofia, fiabe e materiale<br />
didattico come cerette e coloretti in materiale naturale,<br />
e la nostra rivista Koinè.<br />
Il nostro obbiettivo era quello di fare pubblicità informativa,<br />
di toccare nell’intimo i visitatori e per questo<br />
sono stati organizzatati un laboratorio di lana cardata<br />
e un laboratorio di maglia a dito aperti a tutti.<br />
Alcune classi hanno trascorso qualche ora in fiera riproponendo<br />
momenti di vita scolastica: hanno svolto<br />
i loro lavoretti manuali a uncinetto, ai ferri, cucito e<br />
macramè. C’è stato anche un momento particolare:<br />
una lezione di musica coordinata dalla maestra Marianna<br />
Calò, che ha guidato i ragazzi in un coro di<br />
flauti a più voci .<br />
Possiamo comunque essere soddisfatti del resoconto,<br />
delle impressioni suscitate nei visitatori.<br />
La gente che entrava nel nostro spazio diceva che<br />
fuori c’era tanta confusione che li stordiva e sembrava<br />
loro strana la tranquillità che, nonostante tutto, si<br />
respirava nel nostro stand ritenuto anche il più colorato.<br />
Al di là delle critiche e dei consensi, per tutti<br />
noi che abbiamo collaborato affinchè questo evento<br />
si preparasse in brevissimo tempo, è stata un esperienza<br />
veramente edificante, perchè abbiamo impiegato<br />
forze che non sapevamo neanche di avere.<br />
Ci siamo sentiti molto uniti, abbiamo avuto modo di<br />
rafforzare i nostri legami tra soci, si sono rafforzate<br />
22<br />
<strong>Quaderni</strong> <strong>della</strong> <strong>Fonte</strong> numero 2 - 2013<br />
23<br />
amicizie, e soprattutto sappiamo di aver lanciato un<br />
messaggio nuovo a molte persone che non conoscevano<br />
prima l’esistenza nè <strong>della</strong> nostra scuola nè<br />
dell’antroposofia, aprendo a loro una nuova finestra<br />
verso il mondo.<br />
Un caro saluto ai lettori, spero che il futuro porti<br />
profondi cambiamenti scolastici e sociali a tutti noi.<br />
Non sentiamoci soli! Siamo sorretti da un mondo<br />
spirituale! Uniamo le forze per un meraviglioso progetto<br />
comune.<br />
Si ringraziano quanti hanno collaborato alla realizzazione<br />
di questo evento.<br />
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Alimentazione, ambiente, salute...<br />
La terra rubata<br />
Tratto dal mensile Terra Nuova - Gennaio 2013,<br />
editoriale di Mimmo Trincale<br />
Secondo il «Rapporto generale sulle acque: obiettivo<br />
2020» di Federutility, i danni causati dal dissesto<br />
idrogeologico tra il 1962 e il 2011 ammontano a<br />
69,5 miliardi di euro. A questa cifra vanno poi aggiunti<br />
i costi sostenuti per affrontare le emergenze,<br />
pari a 1,4 miliardi l’anno. Ma non è finita qui:<br />
per mettere in sicurezza la penisola, il Ministero<br />
dell’ambiente stima una spesa di circa 40 miliardi.<br />
Sommando le tre voci di spesa si arriva a una cifra<br />
da capogiro, superiore alle ultime tre finanziarie<br />
messe insieme. Un costo insostenibile non solo per<br />
le casse dello Stato, ma soprattutto per la perdita<br />
di vite umane e la distruzione del patrimonio artistico<br />
e di posti di lavoro. Di chi è la responsabilità di<br />
questo disastro annunciato, che ogni anno si ripropone<br />
in regioni diverse, ma con identiche modalità?<br />
Gli imputati acclarati di questo delitto reiterato<br />
che condanna oltre il 10% del territorio italiano a<br />
vivere costantemente sotto l’incubo di alluvioni,<br />
frane e valanghe si conoscono per nome: si chia-<br />
LA GIOSTRA DELLE OCCASIONI<br />
DOVE TUTTI POTRETE INSERIRE CERCO, VENDO,<br />
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mano cementificazione, urbanizzazione selvaggia,<br />
abusivismo e così via. Ma la cura di questi mali non<br />
sarà mai sufficiente se non si prende a cuore il più<br />
efficace e capillare tutore del territorio: l’agricoltore,<br />
vero custode del paesaggio e <strong>della</strong> biodiversità.<br />
Esiste un legame diretto e provato tra abbandono<br />
delle campagne e dissesto idrogeologico. Cemento<br />
e asfalto hanno fatto diminuire in soli 10 anni la<br />
superficie agricola nazionale dell’8% (vedi articolo<br />
di Gabriele Bindi a pag. 10). Nel periodo che va dal<br />
1990 al 2005, sono stati cementificati 3 milioni di<br />
ettari; solo negli ultimi dieci anni sono scomparse<br />
ben 700 mila piccole aziende agricole (13.335 nel<br />
primo trimestre 2012), mentre sono aumentate del<br />
23% le imprese con oltre 100 ettari.<br />
Non si tratta di difendere il piccolo contro il grande,<br />
ma piuttosto l’agricoltura di qualità e rispettosa<br />
dell’ambiente (che in genere è legata a superfici ridotte),<br />
dalle grandi produzioni agroindustriali (che<br />
insistono su grandi superfici). Ecco perché la difesa<br />
del territorio non può che andare a braccetto con<br />
il sostegno a chi la terra la vive e la coltiva, soprattutto<br />
nei territori più difficili e marginali. La più efficace<br />
prevenzione contro il dissesto del territorio è<br />
riportare i giovani in campagna e premiare chi coltiva<br />
la terra. Anche perché, come recita un vecchio<br />
adagio dei nativi americani: «Noi non ereditiamo la<br />
terra dai nostri avi, la prendiamo in prestito dai nostri<br />
figli. Nostro è il dovere di restituirgliela».<br />
dalla redazione<br />
Qualcuno ci ha giustamente suggerito di inserire<br />
le considerazini <strong>della</strong> redazione...certo il lavoro di<br />
assemblaggio di una rivista è lungo e complesso; e<br />
soprattutto non è facile farla diventare bella e interessante;<br />
non solo nell’aspetto estetico ma fondamentalmente<br />
nei contenuti che vorrebbero unire le<br />
idee e gli sforzi di tutti.<br />
Questo dipende da tutti noi...e voi.<br />
È per questo che l’organo ufficiale dell’associazione<br />
e <strong>della</strong> scuola sopravvive grazie all’impegno di<br />
tutti. La rivista diviene così uno strumento di scambio<br />
di opinioni, problematiche, feste, eventi; un<br />
modo per raccontare e condividere la vita dell’associazione,<br />
<strong>della</strong> scuola e del mondo Waldorf.<br />
La redazione riceve volentieri materiale che sia inerente<br />
agli scopi sociali e alle attività dell’associazione<br />
per visionarlo e valutarne la pubblicazione.<br />
Grazie.
Cos’è la Dentosofia? “Una terapia caratterizzata da un<br />
approccio umanistico all’arte dentistica, basata su tecniche funzionali<br />
conosciute, che pone in evidenza il legame tra l’equilibrio <strong>della</strong> bocca,<br />
l’equilibrio dell’essere umano e, più estesamente, quello del mondo intero”.<br />
Il principale strumento terapeutico utilizzato<br />
dalla Dentosofia è un apparecchio,<br />
chiamato Attivatore plurifunzionale, prodotto<br />
originariamente in caucciù, attualmente<br />
anche in silicone. Il primo “attivatore”<br />
fu presentato nel 1953 dal professor<br />
André Besombes, dell’università di Parigi,<br />
e dal professor René Soulet dell’Università<br />
di Clermont Ferrand. La Dentosofia riconosce<br />
che le malocclusioni sono causate<br />
da un’alterazione delle funzioni biologiche<br />
vitali: suzione o masticazione(nello<br />
stadio maturo);deglutizione; fonazione;<br />
respirazione(che deve essere nasale) e non<br />
attraverso la bocca. Esiste inoltre un legame<br />
tra disturbi di queste funzioni biologiche vitali<br />
e la comparsa di svariate patologie.<br />
In più di vent’anni di esperienza, Michel<br />
Montaud e Rodrigue Mathieu hanno osservato<br />
una relazione sistematica tra una bocca<br />
disequilibrata e diverse condizioni patologiche<br />
quali:<br />
• mal di testa<br />
• mal di schiena<br />
• dislessia<br />
• difficoltà di concentrazione<br />
• ipercinesia nei bambini<br />
• disturbi del sonno<br />
• stress, depressione<br />
• problemi <strong>della</strong> sfera otorinolaringoiatrica<br />
• problematiche allergiche<br />
• disturbi dell’equilibrio<br />
• dolori articolari<br />
Luigi Emilio Ricci<br />
Dr. In Medicina e Chirurgia - Dr. In Odontoiatria e Protesi Dentaria<br />
Omeopatia e Medicina Funzionale - Dentosofia<br />
Ceglie Messapica (BR) - Via Porta di Giuso, 12<br />
Manduria (TA) - Via G. Pacelli, 3<br />
Lecce - Via E. Sozzo, 4 angolo Viale Rossini Sup. Lecce-Maglie<br />
(Presso Centro Clinico Avanzato Occlusione e Postura)<br />
Per appuntamento: 337 327535<br />
La Dentosofia si propone quindi di intervenire<br />
sulle mal occlusioni riequilibrando le<br />
Funzioni neuro-vegetative E questo riequilibrio,<br />
a sua volta va ad agire sulle patologie<br />
sistemiche che lo accompagnano, da un<br />
punto di vista neurofisiologico tutte queste<br />
funzioni vitali sono interdipendenti e collegate<br />
tra loro. Quindi lavorare su una di esse<br />
permette di lavorare sul loro insieme<br />
Agire sulla loro correzione simultaneamente<br />
porta a un potenziamento dei risultati. L’attivatore<br />
plurifunzionale agisce proprio in<br />
questo senso:<br />
• impedisce la respirazione orale e rieduca<br />
la respirazione nasale<br />
• guida la lingua a posizionarsi in maniera<br />
corretta per una deglutizione non disfunzionale<br />
• agisce sulla masticazione attraverso le microstimolazioni<br />
impartite ai danti<br />
• corregge o impedisce una posizione scorretta<br />
<strong>della</strong> mandibola<br />
• favorisce la pressione concentrica delle<br />
labbra e delle guance su entrambe le arcate,<br />
impedendo che avvenga su una sola di esse.<br />
La possibilità di rieducare le funzioni neuro-vegetative<br />
si fonda sulla neuroplasticità,<br />
cioè sulla capacità del sistema nervoso di<br />
stabilire nuove connessioni tra neuroni.