Ali del Levante N.56 Maggio 2013 - Aeroporti di Puglia
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“Tipi” <strong>di</strong> <strong>Puglia</strong><br />
<strong>di</strong> Gino Martina<br />
C’<br />
è un una <strong>Puglia</strong> che ha<br />
voglia <strong>di</strong> raccontare e raccontarsi,<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>re e comunicare<br />
attraverso storie,<br />
luoghi, sentimenti, idee.<br />
E per questo scrive, con intensità e<br />
qualità sempre crescenti. È questa<br />
la faccia <strong>di</strong> una terra in cui sono<br />
nate alcune <strong>del</strong>le pagine più interessanti<br />
<strong>del</strong>la letteratura e <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>toria<br />
italiana degli ultimi anni. Una terra<br />
che ha visto decine <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> scrittori<br />
approdare tra scaffali, vetrine,<br />
salotti e presentazioni in tutta Italia.<br />
Una produzione creativa vasta,<br />
magmatica, a volte caotica, ma<br />
fortemente viva. Che oltre ad autori<br />
<strong>di</strong> successo, o comunque affermati,<br />
come Giancarlo De Cataldo, Gianrico<br />
Carofiglio, Nicola Lagioia, Mario<br />
Desiati, Alessan-<br />
dro Leogrande<br />
o Flavia Piccinni<br />
(per citarne solo<br />
alcuni, molti dei<br />
quali emigrati altrove), vede emergere<br />
nuovi talenti, vecchi e giovani,<br />
nuove case e<strong>di</strong>trici, festival letterari<br />
e spazi dove <strong>di</strong>fendere il bene <strong>del</strong>la<br />
lettura, alimentare la curiosità e il<br />
fervore culturale, e confortare chi<br />
sente <strong>di</strong> potersi esprimere attraverso<br />
lo scritto. I titoli, le pubblicazioni,<br />
le collane, i personaggi, i drammi, le<br />
inchieste, i versi poetici e le comme<strong>di</strong>e<br />
si susseguono incessantemente,<br />
seguendo il ritmo stilistico <strong>del</strong>le<br />
narrazioni.<br />
Citarle tutte sarebbe impresa complessa,<br />
a <strong>di</strong>mostrazione <strong>del</strong>l’esistenza<br />
<strong>di</strong> una terra fertile e capace,<br />
nonostante la mancanza storica <strong>di</strong><br />
gran<strong>di</strong> risorse e strutture, <strong>di</strong> far cre-<br />
Una terra che ha visto decine <strong>di</strong> opere<br />
<strong>di</strong> scrittori approdare tra scaffali, vetrine,<br />
salotti e presentazioni in tutta Italia<br />
scere e coltivare, non senza <strong>di</strong>fficoltà,<br />
nuovi autori. È così che trovano<br />
spazio opere prime che spiazzano<br />
spesso positivamente gli stessi librai<br />
e guadagnano importanti attestati<br />
<strong>di</strong> stima, sia dalla critica che da chi<br />
investe il proprio denaro, la propria<br />
passione e il proprio tempo nella<br />
lettura.<br />
Come nel caso <strong>di</strong> “Percoco”, il libro<br />
scritto da Marcello Introna per Il<br />
Grillo e<strong>di</strong>tore, una giovane casa<br />
e<strong>di</strong>trice <strong>di</strong> Gravina <strong>di</strong> <strong>Puglia</strong>. Introna,<br />
barese, poco più che trentenne,<br />
ricercatore all’Università <strong>di</strong> Bari, si è<br />
cimentato in una storia agghiacciante<br />
e in una personalità complessa,<br />
quella <strong>del</strong> 26enne Francesco Percoco,<br />
che nel giugno <strong>del</strong> ‘56, senza un<br />
movente imme<strong>di</strong>atamente comprensibile<br />
e in modo<br />
efferato uccise,<br />
mentre dormivano,<br />
i genitori e il<br />
fratello.<br />
Introna ha scavato negli archivi<br />
giu<strong>di</strong>ziari, nelle emeroteche e nella<br />
vita <strong>del</strong> primo “mostro” balzato alle<br />
cronache moderne italiane.<br />
Un ragazzo <strong>del</strong>la Bari bene, iscritto<br />
all’università. I corpi <strong>del</strong>le sue vittime<br />
furono rinchiusi per 12 giorni<br />
nell’arma<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la camera da letto<br />
dei genitori. A far scoprire il pluriomici<strong>di</strong>o<br />
i vicini allarmati dai cattivi<br />
odori.<br />
Nel frattempo l’omicida aveva già<br />
fatto perdere le sue tracce. A Bari,<br />
come nel resto <strong>del</strong> Paese, dopo la<br />
scoperta <strong>del</strong> massacro, la gente fu<br />
presa dalla psicosi <strong>del</strong> mostro, avvistato<br />
ovunque, fino alla sua cattura.<br />
La storia, recuperata, raccontata con<br />
55<br />
Cultura e territorio<br />
stile efficace e ritmo avvincente,<br />
raccolta in 284 pagine da Introna,<br />
è apparsa ai più una sceneggiatura<br />
compiuta per un film.<br />
E così, il giallo dai risvolti psicologici<br />
e le conseguenze sociologiche,<br />
testo per un lungometraggio lo è<br />
<strong>di</strong>ventata davvero. Perché i <strong>di</strong>ritti<br />
sono stati acquistati dalla Fanfara<br />
film, casa cinematografica convinta<br />
<strong>di</strong> poter portare la vcenda sul grande<br />
schermo. Il libro, un successo, è<br />
già in ristampa.<br />
A Bari è ambientato anche il noir,<br />
scritto per Rizzoli, “Dove comincia<br />
la notte”, un romanzo tratto<br />
anch’esso da una vicenda vera, che<br />
racconta la storia <strong>di</strong> un poliziotto<br />
<strong>del</strong>la squadra mobile barese che<br />
s’imbatte inconsapevolmente nella<br />
roccaforte emergente <strong>del</strong>la spietata<br />
malavita citta<strong>di</strong>na.<br />
L’autore è Alessio Viola, giornalista,<br />
ex operaio, insegnante, oste e rugbista,<br />
che si avvale <strong>del</strong>la presentazione<br />
<strong>del</strong> tarantino Giancarlo De Cataldo,<br />
che <strong>di</strong> criminalità organizzata in versione<br />
noir se ne intende. Come noir,<br />
senza alcun dubbio, è l’intreccio <strong>di</strong><br />
sangue, trame oscure, e misfatti ambientati<br />
a Comasia, un paesino - che<br />
non esiste - <strong>del</strong>la <strong>Puglia</strong>. Inventato.