Ali del Levante N.56 Maggio 2013 - Aeroporti di Puglia

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09.06.2013 Views

a nuovi prodotti, sempre di altissima qualità, a base di ortaggi ed altri frutti. Per sostenere il conservatorio botanico, oltre alla vendita dei nostri prodotti e al supporto dei nostri soci, abbiamo creato un mini vivaio per amatori. Martine, tu sei l’anima dei giardini Pomona. Come hai conosciuto Paolo? Nel 2001 ho fatto un viaggio in India con amici, al seguito di un antropologa italiana che viveva lì, una grande esperta di piante officinali. Prima di rientrare mi ha dato una lettera da portare ad un suo amico a Milano con cui aveva lavorato in India sull‘uso delle piante officinali nei villaggi. Cosi ho conosciuto Paolo, il destinatario del messaggio. Dopo qualche mese vivevamo insieme, io abitavo a 300 metri da lui ma prima di questa lettera non lo avevo mai visto. Ci siamo dunque incontrati nel 2001 e nel 2004 ci eravamo già trasferiti in Puglia. È successo tutto in fretta, nel 2002 siamo venuti in vacanza: volevo fargli vedere come erano belli questi luoghi. Abbiamo trascorso tutto il tempo a visitare campagna, grotte, musei, ristoranti; c’era tanto da conoscere. Poi siamo tornati nel 2003 e abbiamo cercato casa con attorno la terra per il giardino. E la tua vita è cambiata, immagino. Eccome. Ho sempre adorato come Paolo parla delle piante, sa trasmettere, e sa le cose le più svariate e ne sa un’infinità. Non sapevo niente di piante, oggi ne so un po’ di più e certo non è proporzionale all’interesse che porto a questo grande giardino al quale dedichiamo ogni giorno della settimana. Qui devi essere adattabile: un evento da organizzare, una conferenza da preparare, il giardino da pulire, il sito, fare le foto per le schede, la produzione del nostro olio. Certo, ci sono anche momenti difficili, ma avere attorno a me questa terra, perdermi nella sua bellezza così perfetta e avvolgente mi ispira grande sicurezza. Con così tanto lavoro che avete ti rimane ancora un po` di tempo per la tua passione, il Tai Chi? Certo. Tengo lezioni in giro per il territorio o qui nei nostri giardini di Pomona. Pratico quest‘arte marziale dal ‘92. Dico sempre che la natura armonizza tutto, e non lo dico solo io, ma tutti quelli che vivono qui. In quello è come il Tai Chi. Praticarlo mi mette in armonia con quello che mi circonda. Il Tai Chi é strettamente legato alla natura, il massimo è praticarlo fuori. Quello che sento dentro di me mentre pratico è molto simile a quello che vedo attorno a me. I Per visitare i giardini è necessario prenotare. La visita dura circa 1 ora e mezzo ed il biglietto per gli adulti è di sei euro mentre per i bambini è di tre euro. Contatti: Paolo Belloni - Pomona onlus C.da Figazzano 114 72014 - Cisternino (BR) Tel/fax 080-4317806 cell. 333-3670653 pomona@pomonaonlul.it www.pomonaonlus.it 34 movimenti del Tai Chi sono come i fiori e le piante che ondeggiano al vento, perché in valle c’è spesso vento. Ascoltare il rumore del vento sul mutismo delle pietre mentre si pratica é una gioia. Insegno alle persone più diverse: il turista in ricerca di benessere, il gruppo di donne dell’università della terza età, l’addict di filosofie orientali e non l‘ ho mai vissuto come un problema perché so che questa disciplina è adatta a tutti ed ha in se tanti aspetti positivi che la rendono quasi sempre soddisfacente al praticante. Venendo da voi, a tuo giudizio, cosa non bisogna perdersi assolutamente? La pianta di kaki dal Giappone, arrivata nelle 2012. Il dottor Ebinuma, botanico giapponese che vive a Nagasaki, aveva trovato sotto le macerie una pianta di kaki sopravissuta alla bomba atomica. Dai frutti di questo albero si sono ottenuti alcuni semi. Sono così nate le “pianticelle di kaki di seconda generazione”. Nel 1994 Ebinuma inizia ad affidare le pianticelle ai bambini in visita alla città, chiedendo loro di farle crescere come simboli di pace. Il kaki trova genitori adottivi in tutto il mondo per poter svolgere la sua missione di testimonianza e di custodia della memoria. Questa pianticella di kaki è divenuta il simbolo del superamento delle barriere dello spazio e del tempo, nonché della rinascita della vita e della speranza. Per accogliere degnamente “il kaki di Nagasaki” è stato creato un labirinto con 596 piantine di lavanda. L’alberello e stato posto al centro. Un percorso simbolico per evidenziare che alla pace si arriva dopo un lungo cammino imboccato con volontà e determinazione. La pianta e stata dedicata ai bambini pugliesi perché diano un segnale vivo e concreto di pace, piantandola insieme.

FIRMIAN Bozen Bolzano ORTLES Sulden Solda DOLOMITES Monte Rite JUVAL Kastelbell Castelbello RIPA Bruneck Brunico Dem Berg und dessen Kultur hat Reinhold Messner ein Museumsprojekt mit fünf ungewöhnlichen Standorten in der grandiosen Landschaft der Südtiroler Alpen gewidmet. Das Messner Mountain Museum ist eine Begegnungsstätte mit dem Berg, mit der Menschheit und letztlich auch mit sich selbst. Alla montagna e alla sua cultura Reinhold Messner dedica un progetto museale composto da cinque strutture, collocate in cinque luoghi straordinari delle Alpi. Il Messner Mountain Museum è un luogo di incontro con la montagna, con l’umanità e anche con sé stessi. www.messner-mountain-museum.it TAPPEINER.it Foto: Arne Schultz

FIRMIAN<br />

Bozen Bolzano<br />

ORTLES<br />

Sulden Solda<br />

DOLOMITES<br />

Monte Rite<br />

JUVAL<br />

Kastelbell Castelbello<br />

RIPA<br />

Bruneck Brunico<br />

Dem Berg und dessen Kultur hat Reinhold Messner ein Museumsprojekt mit fünf ungewöhnlichen Standorten in der<br />

gran<strong>di</strong>osen Landschaft der Südtiroler Alpen gewidmet. Das Messner Mountain Museum ist eine Begegnungsstätte mit<br />

dem Berg, mit der Menschheit und letztlich auch mit sich selbst.<br />

Alla montagna e alla sua cultura Reinhold Messner de<strong>di</strong>ca un progetto museale composto da cinque strutture, collocate<br />

in cinque luoghi straor<strong>di</strong>nari <strong>del</strong>le Alpi. Il Messner Mountain Museum è un luogo <strong>di</strong> incontro con la montagna, con<br />

l’umanità e anche con sé stessi.<br />

www.messner-mountain-museum.it<br />

TAPPEINER.it Foto: Arne Schultz

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