Ali del Levante N.56 Maggio 2013 - Aeroporti di Puglia

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09.06.2013 Views

con una sezione dedicata alle missioni spaziali. Per gli appassionati di giornalismo e comunicazione l’ultima novità è rappresentata dal Museo delle Notizie (“Newseum”: l’ingresso costa 20 dollari), ospitato in un palazzo di vetro di sei piani, proprio accanto al Campidoglio. All’esterno le bacheche propongono la rassegna stampa aggiornata dei principali quotidiani americani; all’interno si possono scattare foto, scrivere notizie ed impaginarle su giornali confezionati al momento o dilettarsi con i “touch screen” alla ricerca di news da tutto il mondo. Passeggiando sempre lungo i viali, alla fine del Mall, dalla parte opposta al Lincoln memorial, c’è il Capitol Hill. Anche per la sede del Parlamento l’accesso è gratuito così come per il parco ed il giardino botanico che circondano il Palazzo della politica. Dall’altra parte ci sono la Biblioteca del Congresso e la Corte Suprema degli Stati Uniti. Lasciando il Mall e camminando verso la Casa Bianca, si scorgono storici palazzi come il vecchio ufficio postale o la sede della “Bank of America”, uffici governativi come il dipartimento di giustizia, la sede dell’FBI ed il memorial dedicato alla Marina degli Stati Uniti. Pur essendo protetta su entrambi i lati da decine di agenti, con intorno elicotteri che ronzano a tutte le ore, la Casa Bianca non è un bunker isolato. L’esterno è accessibile a chiunque e l’edificio può essere fotografato da vicino e senza problemi. Anzi, sembra quasi che il raduno dei turisti avvenga proprio dinanzi ai cancelli della residenza di Obama. Dalla Casa Bianca, procedendo su Pennsylvania Avenue, si taglia letteralmente la città e nel giro di una ventina di minuti si arriva nel quartiere di Georgetown, secondo per eleganza solo a quello delle Ambasciate, situato poco distante. Case basse e colorate, ville esclusive, gallerie d’arte, botteghe artigiane, negozi alla moda: antico e L’obelisco dedicato a George Washington moderno si fondono con armonia, come si evince dando un’occhiata alle vetrine dell’intramontabile “Brooks Brothers” o dell’Apple Store di ultimissima generazione. Georgetown è anche il quartiere ideale per incontrare gente a tutte le ore, prendere un drink (dalle 18 scatta l’happy hour), scegliersi con cura Capitol Hill 12 un localino dove pranzare o cenare, magari lungo il canale situato dietro le abitazioni. I ristoranti più gettonati sono quelli che propongono cucine dal mondo: irlandesi, italiani, indiani, thailandesi, vietnamiti. Tra i più richiesti di Georgetown, ma con un supplemento di fila all’ingresso da mettere in conto, il Caffè Milano e la Martin’s Tavern. Qui, come in altre locande del quartiere, si cena a lume di candela e con la maggior parte dei tavoli in vetrina (prezzo medio sui 40 euro). Le steak-house sono disseminate lungo tutta la Capitale, ma per i fanatici della carne il posto ideale - e qui si torna in zona Casa Bianca - è sicuramente il Fogo de Chao, franchising brasiliano specializzato in carni arrosto. Disposta in lunghi spiedini, la carne viene servita al tavolo ancora fumante e a fette tagliate al momento. Non si sceglie il menù, ma si mangia finché si può. Le portate sono continue e si arrestano solo quando è il cliente a richiederlo espressamente. Non si esce dal locale senza aver lasciato almeno 60 dollari, ma l’esperienza è irripetibile. Dall’altra parte della città, gli amanti della vita notturna e della musica dal vivo possono fare affidamento sulla U Street, un groviglio di strade che si incrociano sulla “U” appunto,

Museo nazionale dell’Aria e dello Spazio zeppe di ristoranti, wine-bar, Jazzclub. I locali qui nascono come funghi per via della ristrutturazione complessiva del quartiere, un tempo tra i più malfamati della città ed oggi rivalutato luogo di residenza di artisti e professionisti. Senza prenotazione di sabato sera è quasi impossibile entrare al primo colpo. L’atmosfera è più vivace rispetto a quella di Georgetown - in piena notte meglio avere l’occhio vigile se ci si trattiene in strada -, ma di certo non ci si annoia e si tira fino all’alba. Non molto distante dalla U Street c’è la Union Station, da dove partono i treni per le principali città della East Coast. Più di tre ore separano la capitale dalla Grande Mela, perciò meglio fare un salto a Baltimora, che da Washington dista solo 50 minuti. La capitale del Maryland è popolata di giovani, specie per la presenza della Johns Hopkins University, una delle più prestigiose università americane per la qualità della ricerca - e del vecchio porto, un tempo il più importante degli States. Imperdibile la spettacolare vista della città che offre il Waterfront di Baltimora, ma se si ha a disposizione poco tempo prima della trasvolata di ritorno, meglio rientrare subito a Washington e perdersi qualche ora su quel prato verde dove è cominciato il sogno americano. 13 Dal Levante al mondo In tutte le grandi città americane un vero e proprio must è assistere ad un match dell’NBA, il mitico campionato di basket. Facile, in questo, mescolarsi ai sostenitori dei Wizards, una delle trenta squadre che militano nel massimo campionato professionistico statunitense. I Wizards giocano le partite casalinghe presso il Verizon Center, situato nella Chinatown di Washington. Più che ad una partita di basket, si assiste ad uno spettacolo in perfetto stile americano, che comincia prima del match con fuochi pirotecnici, effetti di luci e suoni che invadono il palazzetto dentro cui, sospesi per aria, si muovono autovetture ed altri prodotti da pubblicizzare. La partita viene dopo lo spettacolo - quasi una scena nella scena - ed anche il risultato del match, sempre sul filo del rasoio, porta a pensare che questa continua incertezza faccia parte di uno spettacolo che prevede di tenere lo spettatore con il fiato sospeso fino all’ultimo canestro.

con una sezione de<strong>di</strong>cata alle missioni<br />

spaziali.<br />

Per gli appassionati <strong>di</strong> giornalismo<br />

e comunicazione l’ultima novità è<br />

rappresentata dal Museo <strong>del</strong>le Notizie<br />

(“Newseum”: l’ingresso costa<br />

20 dollari), ospitato in un palazzo <strong>di</strong><br />

vetro <strong>di</strong> sei piani, proprio accanto al<br />

Campidoglio. All’esterno le bacheche<br />

propongono la rassegna stampa<br />

aggiornata dei principali quoti<strong>di</strong>ani<br />

americani; all’interno si possono<br />

scattare foto, scrivere notizie ed<br />

impaginarle su giornali confezionati<br />

al momento o <strong>di</strong>lettarsi con i “touch<br />

screen” alla ricerca <strong>di</strong> news da tutto il<br />

mondo. Passeggiando sempre lungo<br />

i viali, alla fine <strong>del</strong> Mall, dalla parte<br />

opposta al Lincoln memorial, c’è il<br />

Capitol Hill. Anche per la sede <strong>del</strong><br />

Parlamento l’accesso è gratuito così<br />

come per il parco ed il giar<strong>di</strong>no botanico<br />

che circondano il Palazzo <strong>del</strong>la<br />

politica. Dall’altra parte ci sono la<br />

Biblioteca <strong>del</strong> Congresso e la Corte<br />

Suprema degli Stati Uniti. Lasciando<br />

il Mall e camminando verso la Casa<br />

Bianca, si scorgono storici palazzi<br />

come il vecchio ufficio postale o la<br />

sede <strong>del</strong>la “Bank of America”, uffici<br />

governativi come il <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong><br />

giustizia, la sede <strong>del</strong>l’FBI ed il memorial<br />

de<strong>di</strong>cato alla Marina degli<br />

Stati Uniti.<br />

Pur essendo protetta su entrambi i<br />

lati da decine <strong>di</strong> agenti, con intorno<br />

elicotteri che ronzano a tutte le ore,<br />

la Casa Bianca non è un bunker isolato.<br />

L’esterno è accessibile a chiunque<br />

e l’e<strong>di</strong>ficio può essere fotografato<br />

da vicino e senza problemi. Anzi,<br />

sembra quasi che il raduno dei turisti<br />

avvenga proprio <strong>di</strong>nanzi ai cancelli<br />

<strong>del</strong>la residenza <strong>di</strong> Obama. Dalla Casa<br />

Bianca, procedendo su Pennsylvania<br />

Avenue, si taglia letteralmente la città<br />

e nel giro <strong>di</strong> una ventina <strong>di</strong> minuti si<br />

arriva nel quartiere <strong>di</strong> Georgetown,<br />

secondo per eleganza solo a quello<br />

<strong>del</strong>le Ambasciate, situato poco<br />

<strong>di</strong>stante. Case basse e colorate, ville<br />

esclusive, gallerie d’arte, botteghe<br />

artigiane, negozi alla moda: antico e<br />

L’obelisco de<strong>di</strong>cato a George Washington<br />

moderno si fondono con armonia,<br />

come si evince dando un’occhiata<br />

alle vetrine <strong>del</strong>l’intramontabile<br />

“Brooks Brothers” o <strong>del</strong>l’Apple<br />

Store <strong>di</strong> ultimissima generazione.<br />

Georgetown è anche il quartiere<br />

ideale per incontrare gente a tutte le<br />

ore, prendere un drink (dalle 18 scatta<br />

l’happy hour), scegliersi con cura<br />

Capitol Hill<br />

12<br />

un localino dove pranzare o cenare,<br />

magari lungo il canale situato <strong>di</strong>etro<br />

le abitazioni. I ristoranti più gettonati<br />

sono quelli che propongono cucine<br />

dal mondo: irlandesi, italiani, in<strong>di</strong>ani,<br />

thailandesi, vietnamiti. Tra i più<br />

richiesti <strong>di</strong> Georgetown, ma con un<br />

supplemento <strong>di</strong> fila all’ingresso da<br />

mettere in conto, il Caffè Milano e la<br />

Martin’s Tavern. Qui, come in altre<br />

locande <strong>del</strong> quartiere, si cena a lume<br />

<strong>di</strong> can<strong>del</strong>a e con la maggior parte<br />

dei tavoli in vetrina (prezzo me<strong>di</strong>o<br />

sui 40 euro). Le steak-house sono<br />

<strong>di</strong>sseminate lungo tutta la Capitale,<br />

ma per i fanatici <strong>del</strong>la carne il posto<br />

ideale - e qui si torna in zona Casa<br />

Bianca - è sicuramente il Fogo de<br />

Chao, franchising brasiliano specializzato<br />

in carni arrosto. Disposta in<br />

lunghi spie<strong>di</strong>ni, la carne viene servita<br />

al tavolo ancora fumante e a fette<br />

tagliate al momento. Non si sceglie il<br />

menù, ma si mangia finché si può. Le<br />

portate sono continue e si arrestano<br />

solo quando è il cliente a richiederlo<br />

espressamente. Non si esce dal locale<br />

senza aver lasciato almeno 60 dollari,<br />

ma l’esperienza è irripetibile.<br />

Dall’altra parte <strong>del</strong>la città, gli amanti<br />

<strong>del</strong>la vita notturna e <strong>del</strong>la musica<br />

dal vivo possono fare affidamento<br />

sulla U Street, un groviglio <strong>di</strong> strade<br />

che si incrociano sulla “U” appunto,

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