"INFERNO" di Dante Alighieri allo SCANTINATO - Il Genio della ...
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"INFERNO" di Dante Alighieri allo SCANTINATO - Il Genio della ...
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Lo Scantinato è a FIRENZE<br />
Via San Domenico, 51<br />
INFO E PRENOTAZIONI<br />
055.57.38.57<br />
dal lunedì al venerdì 16.30-<br />
19.30<br />
APERTURA DELLE<br />
PRENOTAZIONI:<br />
lunedì 18 Aprile<br />
INGRESSO:<br />
dalle 20.45 alle 21.15<br />
QUOTA DI PARTECIPAZIONE:<br />
12 euro<br />
PER PARTECIPARE ALLE<br />
SERATE OCCORRE ESSERE<br />
SOCI.<br />
Per chi non fosse socio occorre<br />
inoltrare la domanda <strong>di</strong><br />
associazione almeno un giorno<br />
prima, dell'evento al quale si<br />
vuole partecipare.<br />
La domanda può essere<br />
inoltrata via internet dal nostri<br />
siti<br />
www.ilgenio<strong>della</strong>lampada.it<br />
oppure<br />
www.scantinato.net<br />
In alternativa si può telefonare<br />
<strong>allo</strong> 055.57.38.57<br />
(dal lunedì al venerdì 16.30-<br />
19.30),<br />
la vostra tessera <strong>di</strong> socio sarà<br />
<strong>di</strong>sponibile dopo 24 ore dalla<br />
domanda.<br />
La tessera associativa è<br />
gratuita<br />
Luci:<br />
<strong>Il</strong>aria Serboni<br />
Elisabetta De Angeli<br />
Musiche:<br />
Marco Raimon<strong>di</strong><br />
Marco Bruni<br />
Grafica:<br />
Eleonora Cappelletti<br />
<strong>Il</strong> doppio cast<br />
Come sempre la compagnia lavora<br />
con doppio cast,<br />
Ven. 29 - Sab.30 Aprile<br />
Sab.7- Ven.13 - Sab.14 Maggio<br />
La compagnia Down Theatre ,<br />
Inferno<br />
<strong>di</strong> <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong><br />
regia M. Maurizia Ronchi<br />
musiche originali <strong>di</strong> Alessandro Luchi<br />
Foto Leonardo Papi<br />
collabora alla regia Sandra Balsimelli<br />
Potente e Raffinato<br />
Messo in scena per la prima volta (sempre dalla compagnia Down theatre) nel giugno 2001 al<br />
Teatro Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>cci, lo spettacolo ha avuto varie rie<strong>di</strong>zioni, fino ad approdare nel 2005<br />
e 2006 <strong>allo</strong> Scantinato, rinnovato anche nella scelta dei testi e ripensato registicamente per il<br />
nuovo spazio scenico.<br />
Lo <strong>SCANTINATO</strong> viene trasformato in un’arena, nella quale, fedelmente al testo<br />
dantesco, l’inferno si plasma <strong>di</strong> fronte ai nostri occhi.<br />
<strong>Il</strong> poema è finalmente riportato a essere una “comme<strong>di</strong>a”, un’opera drammatica con<br />
battute e personaggi: si recupera così una fruizione antichissima del testo, che a Firenze nel<br />
Trecento veniva letto e recitato in forma pubblica (le Lecturae Dantis), nelle chiese e nelle<br />
piazze.Paolo e Francesca, Ulisse, Conte Ugolino, Pier <strong>della</strong> Vigna, Farinata,<br />
Cavalcante, Caronte e Minosse, e molti altri personaggi, ormai eterni, riprenderanno vita<br />
<strong>di</strong> fronta ai nostri occhi.<br />
Di grande effetto è la scenografia umana, che coinvolge il pubblico nel modo più <strong>di</strong>retto.<br />
I personaggi <strong>di</strong> <strong>Dante</strong> e Virgilio sono collocati ai margini dello spazio scenico, mentre <strong>di</strong>avoli e<br />
dannati si rivolgeranno <strong>di</strong>rettamente agli spettatori: i quali potranno assistere<br />
all’azione scenica secondo una percezione globale, senza me<strong>di</strong>azioni, compiendo in prima<br />
persona, come <strong>Dante</strong>, il percorso salvifico tra le pene eterne.<br />
La porta infernale (“Per me si va fra la perduta gente…”) è resa dai corpi degli attori<br />
trasformati in bassorilievi parlanti.<br />
Suggestiva e inquietante, la selva dei suici<strong>di</strong> autentica foresta vivente, dove coloro che si<br />
sono privati <strong>della</strong> vita vengono privati delle loro stesse sembianze umane, ridotti in forma <strong>di</strong><br />
arbusti o tronchi.<br />
Vedremo i dannati chiusi nelle fiamme dell’ottava bolgia, e i tra<strong>di</strong>tori del nono cerchio<br />
completamente irrigi<strong>di</strong>ti nel ghiaccio eterno.<br />
Note <strong>di</strong> regia:<br />
Rispetto ai precedenti allestimenti, questa messa in scena pone maggiore attenzione ai<br />
significati simbolici <strong>della</strong> narrazione dantesca. In particolare, acquistano molto<br />
rilievo le <strong>di</strong>namiche che mostrano le pene dei dannati: condanne <strong>di</strong>verse, tensioni<br />
<strong>di</strong>verse che vivono e si manifestano nei loro corpi. Una sfida per gli attori che, come<br />
scenografia vivente, sono chiamati a rappresentare plasticamente i tormenti<br />
dell’anima.<br />
Rispettando fedelmente il testo dantesco, si è scelto <strong>di</strong> rappresentare anche alcuni<br />
episo<strong>di</strong> meno conosciuti, situazioni più sarcastiche che sfiorano il “grottesco”, ma<br />
che racchiudono una forte drammaticità.<br />
Le visioni infernali generate dai corpi dei dannati, i suoni emessi dalle loro anime, i pensieri<br />
che si sommano al loro dolore, scorrono con <strong>di</strong>verse intensità generando il ritmo coinvolgente<br />
<strong>di</strong> un’avventura verso l’ignoto.<br />
Particolarmente significativa è anche la colonna sonora originale <strong>di</strong> Alessandro<br />
Luchi.Essa comprende brani in stile me<strong>di</strong>evale e rinascimentale, brani moderni e aggressivi, e<br />
un accurato stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sonorità richiesto dalle caratteristiche dello spettacolo; si pensi che<br />
per ottenere le sonorità che la regia richiedeva alcuni strumenti sono stati ideati e<br />
realizzati appositamente.<br />
La Sfida:<br />
La sfida che Maurizia Ronchi ha raccolto è quella <strong>di</strong> rendere l’Inferno “reale”, cioè<br />
ricco <strong>di</strong> tutte le suggestioni che i nostri sensi sono capaci <strong>di</strong> cogliere, facendo “vivere” il<br />
viaggio dantesco agli spettatori che si ritrovano nella “voragine infernale” per