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IL MARCIIESE MANFREDINO, DETTO IL PIO.<br />
Non sempre però potè egli trattenersi in<br />
uno stato tranquillo, imperciochè alcune<br />
circostanze lo costrinsero, malgrado il<br />
suo volere, a dover prendere le armi.<br />
P.SELETTJ, Lettera intorno a Manfredino.<br />
Il padre Ireneo Affò, occupato in moltissimi e disparati lavori, s'ingannò talvolta nel giudizio di alcuni<br />
avvenimenti, e commise un grave errore, allora che parlando di Manfredino, figlio di Uberto, lo<br />
confondeva col cugino Manfredo (1), facendo una sola di due persone ben distinte. - Questo punto<br />
storico fu spiegato in modo luminoso dal canonico Pietro Seletti (2), e alle dotte sue ricerche appoggio<br />
sopra ogni altro questa parte delle nostre memorie.<br />
Morto Uberto (1269), a lui successe nel Marchesato di Busseto il figlio Manfredino, che per la sua giovane<br />
età di quindici anni venne tutelato dalla madre Sofìa, e guidato dal consiglio dei cugini Oberto, Visconte e<br />
Guidone fratelli Pallavicino.<br />
Nell' anno seguente (1270) vuolsi , che Manfredino cadesse prigioniero dei Fieschi, conti di Lavagna,<br />
di parte Guelfa, e però nemici di sua funiglia ; ma quella prigionia deve essere ben poco durata, poichè non a<br />
molto lo si trova nella Rocca di Busseto, luogo di sua ab<strong>it</strong>uale residenza, mentre gli sarebbe stato difficile il<br />
dimorare in altre c<strong>it</strong>tà, chè al cadere della fortuna del padre, i molti palazzi che aveva in quelle , furono tutti<br />
rovinati dal furore delle popolazioni.<br />
Si legge nel Cav<strong>it</strong>elli e nell'Arisio , che sedesse Podestà in Cremona nel 1278 un Gherardino da<br />
Busseto (3) , la cui maniera di chiamarsi potrebbe farlo credere del nostro castello. - Così un altro Gherardo<br />
da Boseto è pure in quest'anno ricordato nella storia di Parma , il quale cadeva fer<strong>it</strong>o per opera dei Signori da<br />
Gesso , e per un tal misfatto il Podestà di quella c<strong>it</strong>tà Oddo degli Oddi Perugino si recava a Pratesello e<br />
faceva spianare le case di quei Signori , autori anche dell' assassinio di certo Francesco Catena (4). - Si<br />
racconta infine, che nel corrente anno, oltre l'afflizione della carestia, infieriva la peste menando grave strage<br />
nelle nostre terre.<br />
L' indole pacifica di Manfredino , che lo tenne estraneo agli avvenimenti pol<strong>it</strong>ici del tempo, ci privò<br />
di notizie interessanti ai nostri annali per 1' ultimo quarto di questo secolo , solo si ricorda al 1289, che il<br />
Marchese di Busseto fosse stato chiamato a Podestà in Pavia, c<strong>it</strong>tà in allora perturbata dalle fazioni c<strong>it</strong>tadine ,<br />
e che nel 1298 (5) il Comune di Parma si opponesse a Manfredino nell' esercizio del suo dir<strong>it</strong>to di cavar sale<br />
dai pozzi di Salso(6), privilegio sanc<strong>it</strong>o nelle imperiali invest<strong>it</strong>ure concesse a suoi progen<strong>it</strong>ori, e del quale lo<br />
stesso Manfredino aveva sempre usato, come scrive anche frate Salimbene nella sua Cronaca… et dabat<br />
salem omnibus Regulis abundanter, et sine mensura. Habebat enim in districtu Castri Scipionis multos<br />
puteos Salis, ex quibus cactus est dive set inclytus.<br />
A questo punto mi corre obbligo di avvertire un errore, in cui caddero alcuni storici col chiamare Busseto<br />
c<strong>it</strong>tà e c<strong>it</strong>tà vescovile sino dai primi anni del XIV secolo; mentre c<strong>it</strong>tà divenne solo nel XVI, e vescovile non<br />
la fu mai. - Questa erronea asserzione provenne dalla stampa di un Sinodo Provinciale tenuto in Milano l'<br />
anno 1311, nel quale fra gli intervenuti suffraganei dell'Arcivescovo si annovera il Legato del Vescovo della<br />
c<strong>it</strong>tà di Busseto in questo modo… D. Mapheo de Madiis Arcidiacono Buxsti Procuratore Venerab, Patris D.<br />
Federici Dei gratia Episcopi Buxseti, cum clerus m<strong>it</strong>tere non potuisset eo quod Civ<strong>it</strong>as Buxseti esset obsessa<br />
, etc. (7). Errore patentissimo, poiché la chiesa di Busseto non fu mai soggetta a quella di Milano , bensì a<br />
Cremona dai primi suoi tempi fino al 163 , quando venne sottoposta al Vescovato di Borgo San Donnino; in