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AD. MERIDIEM. AMBIVISSE<br />
QUOADUSQ. UBERTUS. MAGNIF. PALAVICINUS<br />
OPPIDI. FINIBUS. AUCTIS<br />
ITERUM. HOC. MOENIBUS. TURRIBUSQ.<br />
MUNIERIT. ATQUE. FIRMAVERIT<br />
ANNO. CIRCITER. M. CC. L.<br />
A questo punto dovrei, e sarebbe pure mio desiderio il poter descrivere le opere di difesa<br />
che, al valore mil<strong>it</strong>are quella dell'arte associando, migliore nobiltà recarono al nostro Busseto;<br />
ma il tempo edace, i bisogni diversi dei popoli dopo il cinquecento, e la brama del distruggere,<br />
che inferocì negli ultimi anni, poco lasciarono all'artista e meno allo storico per poterle<br />
presentare alla memoria dei nipoti: ciò non di meno tenterò ricordare alcune parti, essendo noi<br />
viventi stati testimonî della loro rovina (12).<br />
Le costruzioni mil<strong>it</strong>ari del medio evo si facevano regola di alcune principali esigenze di<br />
ogni difesa, di impedire cioè al nemico il meglio possibile di poter entrare nel luogo fortificato, per<br />
cui lo munivano ordinariamente di due sole porte, e quasi sempre 1'una posta dicontro all'altra;<br />
infatti nelle vecchie carte di Lombardia frequente si legge porta de mane, e porta de sero. - Le<br />
due porte o pusterle di Busseto guardavano l'una a mezzodì, 1'altra a settentrione; ed erano. state<br />
aperte nel piede di una torre quadrata, coronata da ballatoio e da merli, e sbarrava 1' entrata il<br />
ponte levatoio; queste due torri a seconda del carattere del tempo erano massicce , semplici, prive<br />
d' ornamenti.<br />
Una larga fossa esterna, ancora esistente, che al bisogno provvedevano colle acque del<br />
canale Pallavicino, girava le mura, che difendevano il terrapieno, detto terraggio dalla terra dello<br />
scavo; oltre la fossa verso la campagna vi erano redefossi e fosse con mura e palancati (13); agli<br />
angoli del paese vi si vedono, più o meno conservate, delle grossi torri circolari con qualche<br />
divers<strong>it</strong>à nelle forme, comp<strong>it</strong>e dai sol<strong>it</strong>i merli, e lungo le mura si contano dei barbacani, delle<br />
ferr<strong>it</strong>oie.<br />
La Rocca era il principale edificio per difesa ed ab<strong>it</strong>azione dei Signori di Busseto; costretta<br />
a ponente del paese andava circondata da fossa, anche dalla parte che guardava 1'ab<strong>it</strong>ato, un lungo<br />
ponte col levatoio metteva alla bassa torre ab<strong>it</strong>ata dal Castellano. Da qui girava un <strong>primo</strong> cerchio<br />
di mura con ferr<strong>it</strong>oie, mun<strong>it</strong>o di sei robuste torri: in quella a sinistra, guardata dalla piazza, ricordo<br />
fanciullo di aver vis<strong>it</strong>ata una casamatta, di dove partiva una strada coperta sotto terra, che si<br />
protendeva nella campagna, protetta alla sua volta da fortilizi avanzati, e che 1'Affò ci attesta di<br />
avere visti ancora nella metà dello scorso secolo. - Un bastione interno proteggeva il fabbricato del<br />
castello signoreggiato nel mezzo da un torrione merlato, al cui maschio fu in tempo posteriore,<br />
pare nel cinquecento, aggiunta una parte, dove fu collocata la campana per le chiamate del<br />
Comune, e che, quasi a ricordo dei tempi che furono, oggi batte il coprifuoco.<br />
Nel basso di questa torre, che aveva 1'impronta di quella solid<strong>it</strong>à tutta propria dei<br />
monumenti Medioevali, vi era la porta difesa in allora dalla saracinesca piombante, che<br />
metteva nel cortile principale, del quale non ci resta che a lamentare le bellezze oggi disfatte;<br />
la squis<strong>it</strong>ezza dell'arte nel complesso della costruzione, l'eleganza di quegli archi in terra cotta<br />
sottilmente. rabescati di graziosi fogliami e puttini, che giravano i finestroni, modellati con<br />
fina intelligenza, e che stavano vivo monumento dell'alto grado, che toccarono nell'arte i nostri<br />
artefici, e della magnificenza insieme e spir<strong>it</strong>o mil<strong>it</strong>are di quei Marchesi.<br />
Sotto il portico detto dei Pa1adini, che esisteva a destra del gran cortile, e che fu<br />
distrutto per lasciar posto all'odierno Teatro, vi si vedevano rovinate alcune figure dipinte a<br />
fresco, le quali il V<strong>it</strong>ali avrebbe giudicate del quattrocento (14); sopra una parete dello stesso<br />
cortile fra gli avanzi di dipinti ad ornato si osservavano due iscrizioni in vecchi caratteri e certe<br />
finestre a tutto sesto, di forma antichissima; ma di queste e dei locali interni taccio, poichè ora<br />
non rimane vestigio, se si eccettuano alcune soff<strong>it</strong>ta, che bastano ad indicare la bontà del busto<br />
e la ricchezza.<br />
Per ultimo ricorderò in questa Rocca un Oratorio, dedicato a S. Giorgio, statovi eretto<br />
più tardi nel 1531 dal marchese Girolamo Pallavicino, che anche lo dotò di una cappellania,<br />
passata poi nel 1736 alla Collegiata