volume primo - immac.it

DESCRIZIONE DI BUSSETO
Dalla conoscenza di ciò che è, meglio si
sale a conoscere il passato.
La piccola Città di Busseto (1), eretta nella Lombardia Cispadana, come vedremo, in
tempi antichi per quanto incerti, ed in varie epoche ampliati, giace poco lontana dalle
rive della romana Longena od Ondina, a sei chilometri dal Po, a venti da Cremona, a
trentatrè all' est di Piacenza, e a quarantadue al nord-nord-ovest di Parma, dalle quali
città vi si arriva per comode strade.
Ai punti estremi di Busseto si allungano due sobborghi, il meglio popolato dicesi della
Pianellata, da cui partono le strade, che mettono a Parma e a Piacenza, lo bagna il canale Pallavicino,
originante dall'Arda tre chilometri in su di Fiorenzuola, che passa per Fiorenzuola, Basilica
Duce, Bagnolo, Chiaravalle, Mercore, arricchito poi da altri canali sottopassa l'Ongina, ed arrivato
in Busseto, lo scorre entro tomba, scaricando in Po nel comune di Polesine, dopo di avere
beneficato colle sue acque lungo tratto di campa, e servito a molini e ad altri opifici.
Dal sobborgo di Pianellata per un passeggio ornato di acacie ombrellifere si va alla Chiesa
di S. Maria degli Angeli, ed al magnifico palazzo dei Marchesi Pallavicino; questo palazzo,
pretesa opera del Vignola, ma forse di epoca anteriore, fu eretto in quattro edifici fra loro collegati
da formarne un solo; puro e grazioso ne è l'aspetto, e, a detta dei vecchi cronisti, sarebbe stato
capace di abitazione per quattro Principi, senza che l'uno dèsse soggezione all'altro. - Pietro Vitali
fa merito della costruzione alla famiglia Marri, e scrive, che in seguito venisse acquistato dai
Pallavicino , Signori di Busseto, e che da questi, siccome bene libero passasse nei Pallavicino di
Zibello, che ne sono ancora in possesso.
Nell'altro sobborgo, chiamato di S. Maria dalla Chiesa, che ivi sorge, veggonsi gli avanzi
del Convento delle Clarisse, e una vasta piazza per il mercato del bestiame; la strada di
circonvallazione, che gira tutta la città, offre da un lato la vista di Busseto, che per lo stato cadente
delle sue mura, e delle sue torri, quali un di lo fortificavano, può essere desiderata da un paesista
per trarre dal vero bellissimo quadro; e dall'altro lato presenta all'osservatore la ferace campagna
sparsa di modesti ed acconci edifici destinati a villini suburbani.
Si entra in Busseto, o meglio si entrava pochi anni ora sono da due porte: l’una a mezzodì
detta Papale dall' esservi passato Paolo III; l'altra a settentrione detta Imperiale da Carlo.V, ed
una terza entrata si può avere dalla Rocca a ponente.
Il piano della città presenta la figura di un rettangolo irregolare, ha un perimetro di 1340
metri; la strada primaria, detta Maggiore, si, prolunga da mezzodì a settentrione, divide in due il
paese, ed è ornata d'ambo i lati di comodi portici con, ben costrutte case; di portici è pure
circondata la vasta piazza del Comune, nella quale era primo ornamento la Rocca coll'alta torre, in
questi ultimi tempi ridotta a Teatro e ad Uffici, il vecchio Palazzo. municipale fregiato di terre
cotte, e il Palazzo deiconti Dordoni. - Altre – diciassette vie, non tutte' commendevoli. per
pavimentazione, mettono alla strada di mezzo: alcune sono denominate dagli edificii che vi
sorgono, come della Fornace, dell' Ospedale, della Biblioteca, Beccarie, S. Rocco, S. Trinità,
altre dalla loro configurazione, quali Coda Lunga, Strettino, Cimerio (2), o dagli illustri cittadini
che le abitarono, quelle dei Vitali, Pettorelli, Ferro, Affó.
Busseto deve alla fertilità dei campi ed al commercio il suo benessere; vi sono tessitorie di
tela,, varie conce di pelli, distillatori per liquori, fabbriche di buona cera; a ragione si vantano i
suoi salati e paste dolci, si, cuociono stoviglie -per uso comune, e dalla campagna vi si portano
trecce di paglia per cappelli da contadini (3) ; il mercato, del venerdì e quello in ispecie del
martedi di ogni settimana vi attira moltissima gente, ed è stimato fra i primi - della provincia
parmense; si tengono pure tre fiere annuali, una nel 25 marzo detta della Madonna, l'altra nel
giorno di S. Anna 26 luglio, la terza nel 24 e 25 agosto per Santo patrono Bartolomeo.