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volume primo - immac.it

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Quei di Cremona si erano alleati col Comune di Piacenza (32), di Pavia e Novara nell' intento<br />

di poter battere i Milanesi, i quali, oltre parteggiare per l'Antipapa Anacleto e pel Re Corrado ,<br />

avevano prestato soccorso ai Cremaschi, ribellatisi allora dal dominio di Cremona, e mentre i<br />

Cremonesi traghettavano il Po (ottobre 11130) per recarsi a Busseto, onde inaridire da qui i rinforzi<br />

a Piacenza contro i Milanesi, sorpresi dalla furia del vento, la maggior parte affogavano in quelle<br />

acque, così è scr<strong>it</strong>to nella Cronichetta di Cremona....... et eodem anno Cremonenses iverunt<br />

Bussetum, et magna pars eorunt perierunt in Pado (33). Da questo fatto il geografo cav. Antonio<br />

L<strong>it</strong>ta venne nell' opinione, che il Po dovesse passare vicino a Busseto (34); mentre nè in allora, nè da<br />

poi quel fiume vi scorse appresso.<br />

Si deve all'opera del Borgognone Bernardo annoverato fra i Santi, se per qualche tempo<br />

ebbero pace le Repubbliche Italiane, parteggianti per Innocenzo o per l'Antipapa Anacleto Il, pel Re<br />

Corrado o per Lottario, o combattenti fra loro per le più futili pretese. Seppe Bernardo soffocare lo<br />

scisma col far riconoscere a Pontefice Innocenzo II, ed in tale venerazione era sal<strong>it</strong>o presso i popoli<br />

d'Europa per la sua sant<strong>it</strong>à e sapienza, che da tutte parti gli si donavano terre per erigere Chiostri<br />

all'Ordine da lui fondato dei Cisterciensi; benemer<strong>it</strong>i religiosi che non furono ded<strong>it</strong>i a solo<br />

contemplare la felic<strong>it</strong>à di una v<strong>it</strong>a futura, ma promossero l'agricoltura e i buoni studi. Dopo Milano<br />

vengono primi i Piacentini, che nel 1136 donarono a Bernardo uno spazio di terreno tra Fiorenzuola e<br />

Busseto in luogo detto Carretto o Cerreto, nel distretto di Basilica-Duce, per l'erezione di un<br />

Chiostro, al quale più d' ogni altro concorse nel dotarlo Oberto Pelavicino con sua moglie, co' suoi<br />

figli in redenzione dei peccati, che col suo nome confessava, e così vi concorse il marchese Corrado<br />

Cavalcabò (35). - Dedicato a Maria si disse della Colomba, per quanto narra una pia tradizione, che<br />

una bianca colomba segnasse sul terreno la pianta del Santuario col mezzo di piccoli pezzi di legno,<br />

che vi accomodò (36).<br />

Oberto, vivente ancora, volle nel 1143 dividere e consegnare a' suoi figli porzione dei vasti<br />

domini che teneva fra Parma e Piacenza: a Guglielmo concedeva i beni nel contado di Piacenza da<br />

Crotta in giù - a Crotta in joso -; a Delfino dava il governo de' suoi possessi oltre il Taro; quanto poi<br />

distribuisse a Tancredi, ad Alberto il Greco, a Borgognone non risulta dai documenti, e pare che<br />

premorissero al padre.<br />

La pace procurata da Bernardo fu di breve durata; ché, risorte le gelosie municipali, ne<br />

vennero altre miserande guerre fra Comune e Comune, fra Signore e Signore, portando eziandio il<br />

guasto nelle stesse famiglie, del che se ne ha sanguinosa prova nella casa dei Marchesi Pallavicino. -<br />

Delfino, irrequieto e d' animo triste, fieramente si mise ad osteggiare il fratello Tancredi, e, per<br />

riescire nel pravo intento d'impossessarsi di tutti i feudi paterni nel Parmigiano, si associò agli uomini<br />

di Bargone e di Borgo San Donnino, assalì il fratello, e di propria mano lo ferì a morte.<br />

Il vecchio Oberto pensò in allora proteggersi da tanto scellerato col donare al Comune di<br />

Piacenza le terre, delle quali era stato spogliato dal figlio, per riceverle poscia dallo stesso Comune a<br />

snodo d'invest<strong>it</strong>ura. Così il 5 agosto 1145 (37) nella chiesa di San Savino vicino a Piacenza i Consoli<br />

del Comune colle formal<strong>it</strong>à delle invest<strong>it</strong>ure presentavano al Pelavicino il destriero e il gonfalone, ed<br />

egli giurava fedeltà, mentre i Consoli gli promettevano, che lo avrebbero difeso, e riconquistando<br />

Soragna vi avrebbero innalzata la torre dodici punti sopra il luogo. - Le terre date in feudo erano<br />

Soragna, Polesine, San Michele, Parola, Casalbarbato, Borgo San Donnino, Medesano, Banzola,<br />

Montemmolo, Grecio, le Corticelle (Parmigiane) colle loro pertinenze; ed Oberto si obbligava per le<br />

dette Corti, escluse fontanabroccola e Fontanellato, qual vassallo di Piacenza a prestare le forze sue a<br />

quel Comune nella eventual<strong>it</strong>à di una guerra coi Parmigiani e col Cremonesi.<br />

Ma il comune di Parma non sentendosi da permettere, che terre nella s<strong>it</strong>a Diocesi potessero<br />

spettare per diretto dominio al Comune di Piacenza, chiamati a sé quei di Cremona ed il marchese<br />

Delfino si ordinavano per intraprendere una nuovacampagna, quando venne a morire il marchese<br />

Oberto (1148). Il suo cadavere fu seppell<strong>it</strong>o sotto il pronao della Chiesa di Santa Diaria della<br />

Colomba, da esso donata con tanta munificenza (38).<br />

Successo nei dir<strong>it</strong>ti di Oberto il figlio Guglielino, questi un<strong>it</strong>o ai Piacentini ai marchesi<br />

Malaspina ed a certo Confaloniero, attaccò battaglia, nel dicembre di quell' anno (1148); ebbe però<br />

la peggio colla perd<strong>it</strong>a di moltissimi uomini (39). Nell' anno seguente i Piacentini r<strong>it</strong>entarono la<br />

prova; cinto d'assedio il forte Castello di Tabiano, nel quale stava rinchiuso il marchese Delfino, ne

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