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volume primo - immac.it

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attaglia con quella che sostennero i Cremonesi coi Pavesi sull' Olio, attribuendola ancora ai Bresciani,<br />

tratto in errore dalla voce Brixanorii, usata dallo storico Landolfo.<br />

Le memorie, che vo pubblicando, essendo coordinate a forma dl annali, così a questo<br />

punto ci conviene tener nota, qualmente sul principio del secolo venisse fondata in Busseto una<br />

Chiesa, dedicata a San Nicolò, che forse era la parrocchiale prima dell' erezione di quella di San<br />

Bartolomeo, e che poscia fu una delle 24 chiese sottoposte alla giurisdizione della Collegiata<br />

(27).<br />

Riprendendo il racconto di quei Signori, la cui storia appartiene a Busseto, dirò di Oberto,<br />

figlio di quel Oberto dal quale ci separammo al 1037, che vuolsi portasse il reale vessillo di<br />

Enrico IV all'assedio di Canossa (1082); il Festasio gli dà vanto del sacco di Rimini (1081), come<br />

dell'assedio e della presa di Roma nel 1084, e che in benemerenza de' suoi servigi ottenesse da Enrico<br />

la invest<strong>it</strong>ura di tutti i possessi, riconcessi da poi ad Uberto II per infeudazione di Federico II.<br />

Successo nell'Impero Enrico V (1107), Oberto fu ad incontrarlo alloraquando scese in Italia<br />

(1110) per farsi incoronare, ottenendo da lui la rinnovazione delle invest<strong>it</strong>ure. - Morta la contessa<br />

Matilde (24 luglio 1115), ultimi dei potenti marchesi di Toscana, glorificata per la sant<strong>it</strong>à delle sue<br />

opere cattoliche, e causa, pe' suoi lasc<strong>it</strong>i alla Chiesa, di gravissime dispute coll'Impero, che a sè<br />

pretendeva devoluti i feudi della stessa, Arrigo V scendeva una seconda volta in Italia (1116)<br />

insieme con sua moglie, che pur si chiamava Matilde, figlia del Re d' Inghilterra, ed Oberto fu dei<br />

primi del corteggio, anzi è detto che 1'Imperatore mentre trattava col Pontefice per definire le<br />

loro contese, ab<strong>it</strong>asse in certe terre poco lontane dal Po (28) attendendo alle cure del Regno, e da<br />

taluno si pretese, che fosse nello Stato del marchese Pelavicino.<br />

Oberto coll'aggiunto di Pelavisinus lo si trova indicato per la prima volta nel plac<strong>it</strong>o tenuto<br />

dall'Imperatore in Reggio intorno alla Corte di Marzaglia, e col t<strong>it</strong>olo di Obertus Marchio<br />

Pelavisinus in una invest<strong>it</strong>ura di una pezza di terra oltre il Po fatta dai Delegati della c<strong>it</strong>tà di<br />

Cremona il 1° agosto 1120 (29), e in tal modo si firmava alla pace di Lucca nel 18 ottobre 1124,<br />

conchiusa fra Oberto ed i marchesi Malaspina, Guglielmo Francesco ed Andrea vescovo di Luni; sul<br />

qual atto si sono fondati gli storici, che derivarono da un solo ceppo le tre famiglie Pallavicino,<br />

Malaspina e D'Este. – Oberto per spir<strong>it</strong>o pronto a guerra, e bramoso di signoria, secondo l'uso del<br />

tempo pensando di arricchirsi colle spoglia dei vicini, aveva estesi i confini della Marca oltre 1'Aucia,<br />

e da queste conquiste venne al certo la denominazione di Pelavicino, che i discendenti modificarono<br />

in Pillavicino, e Pallavicino, da alcuni benignamente interpretato nel vicino al palazzo. E con questo<br />

Oberto si può fissare il tempo, in cui gli oriundi dai Marchesi di Toscana presero posto nella<br />

Storia col cognome (30) di Pallavicino, dando così al loro feudo il t<strong>it</strong>olo di Marca o Stato<br />

Pallavicino.<br />

Nel 1 122 Oberto si sottosegnava Comes Palatinus, per cui oltre di essere stato Cap<strong>it</strong>ano<br />

Imperiale fu Conte di Palazzo e circa questo tempo aveva ingrand<strong>it</strong>a la sua Marca, non è detto per<br />

quali convenzioni, delle Corti di Soragna, di Borgo San Donnino, della Parola e di altri circondari<br />

spettanti a Folco d'Este, che insieme ad Ugo suo fratello ne erano stati invest<strong>it</strong>i da Re Arrigo nel 10 77.<br />

Pietro V<strong>it</strong>ali nel suo manoscr<strong>it</strong>to colla scorta di un antico autore scrive, che nel 1117 era<br />

Vescovo di Cremona un Ugo di Busseto; ma egli stesso non lo dà per certo, e noi non 1o dobbiamo<br />

ammettere dopo i tanti erud<strong>it</strong>i lavori intorno alla storia della Chiesa di Cremona, che di Noceto e<br />

non di Busseto affermano quel Vescovo.<br />

Parimenti penso, che non ispetti al nostro Busseto 1' illustre personaggio Alberto da<br />

Busseto, così ricordato dal Giulini (31) in una questione di dir<strong>it</strong>to del Vescovo di Lodi sui monasteri<br />

di Precipiano e Savinione contro il Vescovo di Tortona, pendente nel 1125 avanti al Tribunale di<br />

Olrico Arcivescbvo di Milano, bensì appartenga ad un villaggio detto Busseto, s<strong>it</strong>uato nelle vicinanze<br />

di Novi, venendo in tale opinione dai fatti della testimonianza stessa del detto Alberto, che era<br />

chiamato a deporre sull' esercizio della potestà del Vescovo di Lodi in quel terr<strong>it</strong>orio.<br />

Del 1129 è la più antica memoria intorno al Monastero dei Santi Giov. Battista e Giov.<br />

Evangelista, eretto fuori delle mura di Borgo San Donnino, che, se non fondato, fu largamente dotato<br />

dal Pelavicino per far contenta sua figlia Martina, che di quel chiostro era Badessa, e nel novero di<br />

queste é segnata la prima.

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