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volume primo - immac.it

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genealogia della Famiglia Pallavicino, passerò con migliore sicurezza alla narrazione dei <strong>primo</strong>rdii di<br />

questo illustre casato (4).<br />

Certo Oberto, della stirpe degli antichi Duchi e Marchesi di Toscana, ebbe da Berengario II<br />

re, d'Italia il governo della Marca Toscana (953) in luogo di Uberto il Salico, che ne era stato privato;<br />

venuta a lui pure la volta di dover perdere quel marchesato, si diede in allora a parteggiare per Ottone<br />

I di Germania che nel tempo della sua incoronazione in Roma, (962) lo investì del dominio del<br />

Marchesato di Toscana, di Milano, e vuolsi ancora di Genova.<br />

Di passaggio 1'Imperatore a Pavia, dopo la presa dell' isola di S. Giulio nel lago d' Orta,<br />

insigniva il marchese Oberto della carica di Conte del Palazzo (5), e questi lo accompagnava<br />

nelle Romagne, poscia in Lombardia, e negli anni 954, 967 lo si trova a dar sentenze in Lucca, in<br />

Pavia ed in Volterra (6).<br />

L'Affò pretenderebbe inoltre, che il liberalissimo Monarca donasse a questo Conte di Palazzo<br />

alcune Signorie in varie parti d'Italia, e particolarmente tra il Parmigiano e il Piacentino,<br />

la dove ora sorge Busseto mia diletta patria e dove scorgesi l' antica Soragna (7), e<br />

così e in quel tempo venisse a stabilirsi la famiglia, detta poscia Pallavicino, nel nostro terr<strong>it</strong>orio, tale<br />

opinione fu ripetuta dallo Scarabelli (8), ma tutto ciò riferiscono senza alcun documento, in ispecie<br />

ove riguarda Busseto, che siccome faceva parte dell'Ancia, vedremo fra poco a chi dovesse<br />

appartenere sino al 1027, no certo ad Oberto, nè a' suoi figli, mentre solo nel di lui pronipote venne<br />

in possesso.<br />

Il marchese Oberto mori circa il 973, e gli si assegnarono quattro figli Adalberto, Oberto,<br />

Oberto-Obizzo, ed Alberto. Gli scr<strong>it</strong>tori si accordano nel riputare Adalberto capo stip<strong>it</strong>e della<br />

famiglia Pallavicino; Oberto della Estense e dei Duchi di Brunsvic; Oberto-Obízzo secondo altri<br />

Alberto, dei Malaspina; ed Alberto, detto anche Anselmo, dei marchesi di Massa.<br />

Queste quattro famiglie, chiare nella storia d'Italia e discendenti da un solo ceppo,<br />

professarono legge Longobarda, come risulta da tutti i loro atti, e così resta confutata 1' asserzione<br />

di chi ce li vorrebbe derivati da Germania o dall'Ungheria, e che Adalberto fosse stato il <strong>primo</strong> a<br />

venire in Italia; mentre siamo fatti sicuri, che il nominato Oberto governava nel marchesato di<br />

Toscana avanti di parteggiare per Ottone I, e che discendeva esso pure dagli antichi Duchi di quella<br />

terra.<br />

L' aver vissuto secondo la legge Longobarda ci dà ragione della divisione dei possessi in parti<br />

uguali fra i maschi, spettando alle femmine per quella legge solo una congrua dote. Nell'atto<br />

divisionale dei quattro fratelli risulterebbe poi, che al ramo Estense fosse. stato assegnato Gavallo,<br />

oggi Polesine di Rovigo, agli altri tre rami i beni, che si stendevano da Massa lungo la riviera<br />

orientale del Genovesato, e lungo gli Appennini nei contadi di Tortona e di Piacenza; si vorrebbe di<br />

più che agli ascendenti dei Pallavicino toccassero i maggiori possessi nel Piacentino e nel<br />

Parmigiano, ove è certo, che tenevano estesi poderi. - I beni allodiali sembra pure venissero divisi in<br />

parti eguali fra loro, e da qui quella apparente confusione, che talvolta succede nella lettura delle<br />

invest<strong>it</strong>ure Imperiali e delle dotazioni di Monasteri, intorno alla denominazione di terre possedute<br />

nello stesso tempo in qualche porzione dalle diverse discendenze.<br />

Il nominato Adalberto, capostip<strong>it</strong>e del ramo Pallavicino, dopo la morte del padre fu<br />

Governatore della Marca di Toscana dal 975 al 996, ed in quest' ultimo anno lo si ricorda col t<strong>it</strong>olo di<br />

Marchese in un plac<strong>it</strong>o (9) convocato da Ottone III in Ravenna per accomodare una l<strong>it</strong>e dell' abate<br />

di S. Flora di Arezzo. - Nello stesso anno lo si trova in Soragna per dare esecuzione al testamento di<br />

suo figlio Oberto, morto in quel torno di tempo, che aveva legato ai Canonici di Parma una certa<br />

corte con cappella e beni posti nelle vicinanze del fiume Ta ro in luogo detto Tune (10). L'Affò però<br />

cadeva in errore, allorchè inferiva al solo appoggio della data del luogo, in cui fu rogato quell' atto ed<br />

un altro del 1012 (11), che Adalberto fosse stato Signore di Soragna; però se non teneva il governo<br />

di quel luogo, certo aveva ered<strong>it</strong>ato dal padre molti beni in queste parti, come avremo occasione di<br />

vedere. - La morte di Adalberto viene da alcuni fissata al 1002, da altri al 1007; costui ebbe a figli<br />

Oberto, premorto nel 996, e Berta, che aveva data in moglie a certo Lanfranco conte di Piacenza, e<br />

governatore di quella c<strong>it</strong>tà (12), figlio di Riniprando conte di Verona; a Lanfranco pare venisse<br />

concesso il contado dell'Aucia, risiedendo in Baselica-duce; di quel contado lo si trova in possesso<br />

nel 1012, e morì senza figli maschi sulla fine del 1026, o sul principio del 1027.

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