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CAPITOLO II.<br />

I PALLAVICINO E BUSSETO SINO ALL'ANNO 1218.<br />

.. mancata ogni idea di nazione o di<br />

Stato, quella soltanto sopraviveva di un<br />

signore e d'una terra.<br />

C. CANTÙ. St. delli Italiani.<br />

Sul principio del 898 Adalberto marchese di Toscana, discendeva per la via del monte<br />

Bardone a Borgo San Donnino, e qui sulle rive dello Stirone sorpreso dall'Imperatore<br />

Lamberto veniva sconf<strong>it</strong>to e condotto prigioniero a Pavia (1); vuolsi, che il nominato<br />

marchese Adalberto tenesse ricchi possessi, ed estendesse i suoi acquisti dall'alto dei<br />

colli Parmigiani e Piacentini nella valle del Po.<br />

Al presentarsi di un <strong>primo</strong> agnato di quella nobile famiglia, da poi detta Pallavicino, e alla<br />

quale Busseto deve in grado speciale la sua importanza, è deb<strong>it</strong>o il ricercarne 1' origine, se non che<br />

tale confusione ci appare, cagionata dalle cronache e dagli scr<strong>it</strong>tori ciecamente seguaci, da rendere<br />

malagevole la scoperta del vero. I più vecchi cronisti di questo casato lo designano originario di<br />

Germania, dai marchesi di Baden, innalzati al marchesato da Ottone I Imperatore (2); altri nella vece<br />

vorrebbero, che fosse di nazione Longobarda, fondandosi sul fatto dell' aver sempre vissuto secondo<br />

la legge Longobarda, mentre se di Germania a questa legge si sarebbe attenuto (3).<br />

II Festasio scrive , che il <strong>primo</strong> di questa famiglia, disceso in Italia, fu un Adalberto, nato in<br />

Belgrado d' Ungheria, e nel1' occasione che Ottone il Grande mandava in Italia suo figlio Liutolfo<br />

contro il ribelle Berengario II (956), a quegli affidasse il comando della cavalleria; vorrebbe poi, che<br />

di r<strong>it</strong>orno Ottone in Germania, dopo essere di nuovo disceso in Italia per pacificarla dalle<br />

ag<strong>it</strong>azioni mosse da Berengario, e dopo essersi fatto coronare Imperatore (962), lasciasse Adalberto<br />

quale suo Vicario e Luogotenente Imperiale in Italia, e questi prediligendo il terr<strong>it</strong>orio della<br />

Cispadana Lombardia, quivi facesse acquisto dei castelli di Gusalecchio, Pellegrino e Val di Muzola,<br />

dimorando però ab<strong>it</strong>ualmente in Parma.<br />

Narrano pure i vecchi cronisti, che nel 966 Adalberto con molti Signori di Lombardia si<br />

portasse al confine per incontrare Ottone, un'altra volta calato in Italia ad ordinare le faccende di<br />

Lombardia e di Roma, e che all'amichevole secolui trattasse 1'Imperatore, tenendolo sempre a sè<br />

vicino; da questo f<strong>it</strong>to derivando il cognome di Palavicino (al palazzo vicino). Lodarono in<br />

Adalberto la clemenza per avere risparmiata Roma da un totale eccidio, quando per non essere stato<br />

eletto Leone VIII a successore di Giovanni XII se ne impadroniva in nome dell' Imperatore Ottone.<br />

Si afferma, intendo sempre da quei primi annalisti, che nel 972 fosse riconfermato<br />

Luogotenente in Lombardia, e col t<strong>it</strong>olo di Marchese ottenesse invest<strong>it</strong>ura de' suoi possessi anche pei<br />

discendenti; invest<strong>it</strong>ura che a lui sarebbe stata rinnovata nel 973 da Ottone II, pel quale fu<br />

Cap<strong>it</strong>ano nella guerra della Puglia, della Calabria, e nella conquista della Corsica (981), e che per<br />

tutti questi servigi 1'Imperatore lo chiamasse marchese Palavicino benemer<strong>it</strong>oe fedele dell' impero;<br />

infine raccontano che, r<strong>it</strong>iratosi a v<strong>it</strong>a privata, ab<strong>it</strong>asse per la maggior parte dell'anno in Busseto, qui<br />

edificando la Rocca, ristaurandone le mura, ingrandendo il cerchio dell' ab<strong>it</strong>ato, e che a suoi fedeli<br />

distribuisse dei terreni da dissodare dietro una certa misura di grani in segno di vassallaggio; così che<br />

a lui sia data la fondazione del Monastero della Colomba presso Fiorenzuola (1001), e da Ottone III<br />

essendo stato invest<strong>it</strong>o di Castel Leone (Castione) presso Borgo San Donnino qui fabbricasse un altro<br />

Monastero, nella cui Chiesa sarebbe poi stato seppell<strong>it</strong>o dopo la sua morte successa il 6 gennaio<br />

1007.<br />

Prendendo dai Cronisti quanto mi é sembrato possa reggere all'esame cr<strong>it</strong>ico della storia, e<br />

colla guida del prof. Pietro V<strong>it</strong>ali, che studiò sulle schede lasciate dal suo dottissimo gen<strong>it</strong>ore<br />

Buonafede, così dietro le ricerche del canonico Pietro Seletti, e del conte Pompeo L<strong>it</strong>ta nella

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