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Settembre - Ex-Alunni dell'Antonianum

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In Cristo nostro<br />

Signore rifulse a noi<br />

la speranza della<br />

beata risurrezione :<br />

e se ci rattrista la<br />

certezza di dover<br />

morire, ci consoli la<br />

promessa dell 1 immortalità<br />

futura.<br />

(dal Prefazio dei Defunti)<br />

Sped. Abb. Postale Gruppo IV<br />

PAD OVA VIA DONATELLO, 1 B SETTEMBRE 1 9 B 9<br />

m<br />

TRIMESTRALE DEGLI EX ALUNNI, DEL COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />

DELLA SCUOLA DI RELIGIONE E DEL PETRARCA - NUOVA SERIE


Questo Numero dell'«Antonianum» è stato predisposto<br />

con amore dal P. Casella, pur nella sua grave malattia.<br />

Fu completato dal Dott. Mario Zaccaria e da P. Antonio<br />

Covi S. J., seguendo fedelmente le direttive ricevute<br />

dal caro Padre, defunto il 24 settembre 1969.


Addìo,<br />

Padre<br />

Casella !<br />

Sui volti attoniti e immoti dei Congregati anziani stretti attorno alla bara di Padre Casella nella<br />

Saia degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>, che tante volte lo vide protagonista e animatore di indimenticabili incontri, e sui<br />

volti commossi fino alle lagrime di una vera folla dì antichi <strong>Alunni</strong>, di amici e di estimatori del caro Padre<br />

scomparso, è rivissuto in un momento, come per magico incanto, un passato di giovinezza lontana<br />

ma gelosamente custodita nel cuore di ciascuno di noi e pronta a rivivere in un ovattato ma palpitante<br />

ritorno quando le corde dei sentimenti più intimi vibrano in noi e accelerano i battiti del nostro cuore.<br />

E' ritornato il passato <strong>dell'Antonianum</strong> con i suoi Padri, colle sue antiche strutture, colla sua vernice<br />

verde e romantica, in un momento di profondo silenzio, in una rievocazione muta ma imperiosamente<br />

palpitante in ogni cuore; ma soprattutto è ritornata, in una luce improvvisa, attorno a quella bara<br />

fasciata di fiori, la storia di ciascuno di noi, vecchi fedeli amici di questo meraviglioso Antonianum.<br />

E' ritornata con improvvisa emozione, perché Padre Casella conosceva la storia vera e nascosta<br />

di ciascuno di noi, e nella sua mente e nel suo grande cuore aveva conservato un posto tutto particolare<br />

per ognuno dei suoi antichi figli; ed ogni tanto lo verificava questo cantuccio riservato e — quasi<br />

con divina intuizione e incredibile tempestività — sapeva comprendere se il «suo giovanetto» ormai<br />

fatto adulto professionista, aveva bisogno ancora di una sua parola, di un suo sospirato incoraggiamento<br />

perché si trovava forse in una situazione difficile per la famiglia o per il suo spirito.<br />

Allora Padre Casella si risvegliava dal suo profondo meditare e sapeva improvvisare con rapidità<br />

fantastica — forse guidato dalla mano della Provvidenza — un incontro imprevisto, tutto particolare e<br />

spiritualmente benefico con questo suo figlio prediletto. Padre Messori, nelle sue commosse parole di<br />

addio, ha giustamente rilevato come Padre Casella abbia saputo mirabilmente fondere in una armoniosa<br />

sintesi il divino e l'umano.<br />

o o o<br />

A me sembra ancora che questo eccezionale Sacerdote abbia saputo essere ad un tempo organizzatore<br />

di gruppo e «cercatore di anime», sapendo improvvisarsi — ma dopo quanto studio, quanta<br />

preghiera e quanta umile mortificazione! — ideatore di incontri ad ogni livello e guida spirituale capace<br />

di entrare negli animi e di scavare profondamente con sublime delicatezza e dolcezza fino ad arrivare<br />

alla piaga che sapeva medicare e molto spesso sanare con un'arte che si era affinata in lui sì con gli


studi e le letture, ma soprattutto con il diuturno sacrificio e con una dedizione senza limiti al suo Sacerdozio<br />

che affondava salde radici nelle fonti insostituibili del Vangelo, della secolare tradizione cristiana<br />

e nella sottomissione alle gerarchie della Chiesa, secondo gli incontrovertibili insegnamenti della<br />

Regola Ignaziana.<br />

Questa «universalità» di Padre Casella che lo ha elevato fra i Giganti <strong>dell'Antonianum</strong>, rende inadeguato<br />

e incompleto ogni ricordo sintetico — come queste mie povere righe — e ci comanda e ci fa<br />

promettere, per doveroso tributo verso un così eccezionale educatore, un numero speciale del «suo Antonianum»<br />

che tra breve tempo dedicheremo tutto a Lui, rievocando ogni aspetto, ogni luminoso scintillare<br />

di questa figura poliedrica e affascinante.<br />

Lo ricorderemo con dolcissima nostalgia nell'Antonianum che Egli seppe far risorgere in una moderna<br />

ed elegante veste tipografica, in quell'Antoni ianum nel quale Egli credette con intima convinzione<br />

fino all'ultimo respiro.<br />

I suoi ultimi atti umani, poche ore prima di spirare, furono proprio rivolti alla visione delle bozze<br />

di questo numero, assistito dal suo fedele tipografo Adriano, da Padre Covi e dal sottoscritto, ai quali<br />

Padre Casella concesse l'onore di concludere questo numero di Ottobre, ritenuto da Lui particolarmente<br />

importante per l'avvicendamento del Padre Rettore e per la ripresa delle attività religiose, culturali e<br />

sportive <strong>dell'Antonianum</strong>.<br />

Colsi durante il mesto corteo funebre una frase addolorata di un nostro vecchio amico: «Crolla<br />

con Padre Casella l'ultimo pilastro, l'ultimo argine: e chi lo potrà mai sostituire ? ». Mi tornarono allora<br />

alla mente le parole dolcissime e equilibrate che Padre Casella scrisse tanti e tanti anni fa in una lettera<br />

di addio ai giovani e agli anziani <strong>dell'Antonianum</strong>, quando, nel '32, lasciò il posto di Direttore della<br />

Scuola di Religione: « Non turbatevi per la mia partenza ».<br />

La pubblicheremo integralmente nel prossimo numero quella lettera che conserva una impressionante<br />

freschezza ed una sempre viva attualità, perché in essa vengono affermati e ribaditi concetti che<br />

devono rimanere validi in ogni tempo, anche in questo nostro «oggi» disorientato e sofferto, perché sono<br />

i princìpi dettati dallo Spirito, dalla Sapienza e dalla Carità.<br />

«Non turbatevi dunque per la mia partenza», ci ha<br />

sussurrato ancora una volta Padre Casella dal suo letto<br />

di riposo eterno, « perché io sarò sempre con voi ».<br />

E lo abbiamo veramente sentito con noi ed in noi in<br />

quel mite tramonto d'autunno di fronte alla Grotta della<br />

Vergine Santa. Ed erano con Lui, in un ritorno improvviso<br />

e quasi umanizzato, tutti i nostri amici scomparsi :<br />

io fermamente credo che essi siano corsi incontro al loro<br />

amatissimo Padre Casella e con Lui abbiano sostato<br />

un momento — in quel momento in cui i nostri occhi si<br />

niempivano di lacrime — tra noi, ancora poveri pellegrini<br />

terresti, prima di risalire al Cielo, portando finalmente<br />

con loro lassù il caro Padre Cipriano Casella per una<br />

grande festa che non avrà mai fine.<br />

o o o<br />

« Stia tranquillo Padre — gli dissi il giorno prima della<br />

sua morte — il numero di Ottobre <strong>dell'Antonianum</strong> è<br />

già pronto e sarà dato subito alle stampe, secondo il<br />

Suo desiderio ». - « Lo so, lo so! » mi rispose cercando<br />

l'ultima forza nel suo respiro agonizzante.<br />

M Suo sguardo ormai spento, ebbe un improvviso bagliore,<br />

ad esprimere la Sua speranza, la Sua certezza<br />

nei Suoi figli diletti <strong>dell'Antonianum</strong>.<br />

Mario Zaccaria<br />

Padre Casella, che qui vediamo in atteggiamento di penitenza con i suoi<br />

Congregati, seppe portare la sua Croce con amore e rassegnazione serena<br />

in tutta la sua vita fino all'ultimo respiro.


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Padre Casella, in cordiale colloquio con Papa<br />

Giovanni, ebbe comuni con quel grande Pontefice,<br />

sublimi doti di cuore e di carità.<br />

DAL DIARIO<br />

SPIRITUALE<br />

DI PADRE CASELLA<br />

Una raccolta di memorie sulla ritirata di Caporetto<br />

fu stilata da P. Casella, non ancora Sacerdote,<br />

nel 1920-21. Il testo conclude l'avventura<br />

con queste parole :<br />

« Ad un certo punto il Signore mi diede<br />

una ispirazione da cui io riconosco le<br />

grazie principali della mia vita posteriore...<br />

».<br />

Queste parole evidentemente si ricollegano a<br />

una precedente Nota di un suo piccolo Diario<br />

Spirituale (quasi un taccuino). - Tutto il testo,<br />

di sette facciate, è scritto in matita copiativa e<br />

porta le date autentiche: 24 Ottobre 1917. Trascriviamo<br />

per intero queste commoventi pagine<br />

(e riportiamo in corsivo quella che corrisponde<br />

alla riproduzione fotografica).<br />

f<br />

I. H. S.<br />

A. M. D. G. (Ad maiorem Dei gloriarli)<br />

O. M. S. M. P. (O Mater, sis mihì propitia!)<br />

« In te Domine speravi non confundar in aeternum ». « Mater<br />

mea amabilisima, miserere mei ». « Panem meum cum fletu<br />

miscebam. Lacrimis meis straluni meum rigabo ».<br />

24 Ottobre 917 - ore 15<br />

« Giunge l'ordine di ritirarsi... Si caricano i feriti e si fugge<br />

repentinamente in una terribile confusione, sotto un bombardamento<br />

infernale.<br />

Giunto alla svolta della via che mette a Caporetto, il rumore<br />

delle mitragliatrici mi fa indietreggiare. Mi accorgo dì essere<br />

prigionero senza alcunoi scampo, mi pongo al riparo dai colpi<br />

nemici dietro una roccia. Scoprendo alcuni feriti mi accingo<br />

a medicarli e ad appostarli su qualche carro.<br />

Pensando poi che era stato abbandonato il SS. Sacramento<br />

in Cappella, dopo matura riflessione e non senza alcuni istanti<br />

di trepidazione, ritornai indietro e corsi difilato in Cappella tra<br />

il fosco bagliore delle baracche in fiamme. Momento indescrivibile!<br />

Il pensiero che il nemico che mi stava innanzi era elemento<br />

germanico acattolico, che il SS. Sacramento era quindi<br />

in pericolo di essere profanato, dopo breve ma profonda adorazione<br />

e dopo umile confessione della mia indegnità, apersi<br />

il S. Tabernacolo, involsi sul Corporale la Sacra Pisside e mela<br />

posi in seno. Oh, SS. Angeli di Dio! Che dicevate Voi in quel<br />

momento al vedere il Vostro Re tra le mani e sul petto del più<br />

vilissimo dei peccatori?<br />

Gesù mio, Vi ringrazio di aver scelto me per un tanto ufficio<br />

e Vi domando umilmente perdono della mia indegnità.<br />

Rimandiamo al prossimo numero dell'« Antonianum » una<br />

più ampia commemorazione di P. CIFRIAMO CASELLA,<br />

la cui scomparsa ha suscitato il cordoglio e il compianto<br />

di tanti <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> ed amici.


Col SS. sul petto mi sentii più -forte.<br />

Corsi alla mia soffitta, tolsi il libro delle<br />

S. Regole, Tesaurum, la formula dei Voti<br />

e quelle altre saere carte, memorie carissime<br />

dei più bei momenti di vita spirituale.<br />

Indi ritornai al posto comune di riunione.<br />

Col SS. sempre sul petto mi buttai<br />

sotto una tenda ospedale, abbandonata<br />

dai feriti, ed allora di molti profughi<br />

divenuta rifugio per la notte. Riposai alcune<br />

ore gettato per terra. Indi mi alzai<br />

e passai il resto della notle in mezzo al<br />

parapiglia generale e dormicchiando qualche<br />

poco seduto tra il fango della via.<br />

Venuto il giorno 25-10-917 ritrovai alcuni<br />

amici che mi asserirono che nella<br />

galleria era rimasto abbandonato da tutti un ferito grave. Tale notizia mi<br />

trafisse il cuore e a grande stento mi aprii tra l'indescrivibile folla eli uomini,<br />

giumenti e carri, un varco e ritornai indietro. Il Signore che portavo con<br />

me mi dava forza. Ritornai alla galleria risoluto a non abbandonare quel povero<br />

ferito a nessun costo. Non vi ritrovai però nessuno. 1 miei compagni si<br />

erano ingannati.<br />

Ritornai indietro per non restare solo e in mano del nemico che temevo<br />

assai vicino. Giunto al posto del comune ricovero pensai a consumare il SS.<br />

Sacramento comunicandomi da me. Avevo le mani intrise di sangue e luride<br />

di fango, ma acqua non ve n'era.<br />

Nessun posto^ appartato ove potersi ritirare per compiere il meno indegnamente<br />

possibile quel grande atto. Mi calai dalla strada per un tratto di<br />

burrone e, dietro una macchia, seduto per non dar nell'occhio troppo alla<br />

folla soprastante, mi comunicai.<br />

Colle mani intrise di sangue e di fango toccai le carni purissime del Salvatore.<br />

Spero mi avrà perdonato perché altrimenti come avrei potuto fare?<br />

Serbare più a lungo il Santissimo non giudicavo opportuno, perché credendo<br />

di venir catturato da un momento all'altro temevo di venir perquisito.<br />

Così ho creduto bene nel Signore. Se in qualche cosa ho mancato gli domando<br />

umilmente perdono ».<br />

IL DOLORE PROVA SUPREMA DELL'AMORE<br />

« Se il dolore non fosse cosa preziosissima, non l'avrebbe mendicato<br />

per sé sulla terra la Sapienza infinita del Padre. Cristo non avrebbe<br />

(atta diventare Regina dei Martiri la sua santissima ed innocentissima<br />

Madre da Lui amata più che qualunque altra creatura.<br />

Non avrebbe dato alle anime a sé più care, come dono supremo,<br />

come segno di predilezione, la corona del Martirio.<br />

Nulla vi è di più divino dell'amore perché "Deus chariias est".<br />

Ma l'amore ha la prova suprema nel dolore. Nessuno ha maggiore<br />

carità di chi da la sua vita per gli altri, dice Gesù. Il dolore è quindi<br />

elemento di infinito valore per la suprema glorificazione dell'uomo ».<br />

Da: «Le consolazioni dei Grandi» di P. Cipriano Casella S.J.<br />

Padova, 1944 - pag. 94-95 (Comm. al libro di Giobbe, 37, 421)<br />

il momento più commovente del rito funebre : P. Casella sosta per l'ultima volta, attorniato dalia Sua grande famiglia, davanti alla<br />

Grotta deità Vergine, che tante volte lo vide in vita in devota preghiera. L'Avv. Malipiero gli da l'estremo saluto.<br />

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IN COPERTINA : PADRE CASELLA CELEBRA LA<br />

S. MESSA NELLA CAPPELLA DELL'ANTONIANUM<br />

SOMMARIO<br />

— ADDIO, PADRE CASELLA<br />

— RITORNA PADRE MESSORI<br />

— ANNO NUOVO : 1969 - 70<br />

— I NOSTRI INCONTRI<br />

— MESSA BEAT<br />

— FILOSOFI A CONVEGNO<br />

— POESIA DI N. NARDINI<br />

— DAL COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />

— BADIA POLESINE - MATO GROSSO<br />

— CAREZZA 1969<br />

— C. M. PROFESSIONISTI<br />

— TAVOLA ROTONDA<br />

— ORIENTAMENTI DEL CINEMA<br />

— PETRARCA<br />

Redattore: P. CIFRIAMO CASELLA S. J.<br />

Direttore responsabile: ANTONIO COVI S. J.<br />

NUOVA SERIE - N. 31<br />

DEL 1969 - N. 3 (SETTEMBRE)<br />

Tip. A. Bolzonella - Piazzo del Santo 14, Padova<br />

EX ALUNNI - COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />

SCUOLA DI RELIGIONE - PETRARCA<br />

Ritorna<br />

Padre Messori<br />

Tre nomi di Padri, per gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> della mia generazione, sono<br />

sopra gli altri legati al ricordo dell'Antonìanum come istituzione e<br />

come ambiente della nostra giovinezza : Padre Magni, Padre Casella<br />

e Padre Messori. Una triade che domina l'arco degli anni 1927 -1944<br />

e che, dopo la morte del compianto Padre Magni (pur assente fisicamente<br />

dall'Antonianum fin dal 1935 ma vicino a noi nello spirito e<br />

più vicino in qualche incontro memorabile) si prolunga come coppia<br />

perfetta nella storia <strong>dell'Antonianum</strong> fino al 1960.<br />

Dopo quasi un decennio di assenza, chiamato ad altri importanti<br />

compiti sul piano nazionale, P. Messori ritorna. L'Antonianum è il<br />

suo ambiente naturale: e per l'Antonianum Padre Messori è una forza<br />

necessaria, una componente fondamentale.<br />

Ricordo Padre Messori giovane Maestro della Scuola di Religione<br />

negli anni attorno al '30 : dopo un breve periodo di assenza tomo<br />

fra noi nel '38 come Direttore della Scuola di Religione e. subito dopo<br />

come Rettore <strong>dell'Antonianum</strong>, carica che ricoperse fino al 1947.<br />

I ricordi degli anni più belli e più terribili: quelli della nostra<br />

prima giovinezza e quelli della guerra che arrestarono o almeno frenarono<br />

le nostre grandi illusioni.<br />

Anche P. Messori diede il suo contributo alla Patria come Cappellano<br />

dei Sommergibilisti. Lo vedo ancora nella smagliante divisa,


celebrare sul palcoscenico del vecchio teatro i nostri<br />

Caduti degli anni 1940-42.<br />

Seguì il periodo epico della Resistenza; dal <strong>Settembre</strong><br />

1943 P. Messori fu l'anima del Movimento<br />

Cospirativo ali' interno <strong>dell'Antonianum</strong>. In un atteggiamento<br />

coraggioso e /ermo, lo ricordo nei giorni<br />

più drammatici: sempre vicino a noi come Padre<br />

spirituale non meno che ai dirigenti della Cospirazione.<br />

Poi gli anni del Dopoguerra fervidi di iniziative<br />

religiose e culturali. Come Prefetto della Congregazone<br />

Mariana Professionisti gli fui molto vicino. Furono<br />

anni di speranza, di ricostruzione, di entusiasmo<br />

: culminarono per me nel ricordo del Pellegrinaggio<br />

Romano per l'Anno Santo (1950).<br />

Ma qui non si può fare storia del passato : sarebbe<br />

cedere alla tentazione di ricordi nostalgici.<br />

Non c'è posto oggi per la nostalgia e per il rimpianto.<br />

Questi ultimi anni hanno portato sul piano<br />

Ecclesiale e sociale novità e turbamenti. A noi anziani<br />

sono apparsi, e forse appaiono tuttora, anni<br />

sconvolgenti.<br />

Il periodo di « Rettorato » di Padre<br />

Achille Colombo si chiude e si conclude<br />

nel modo più lusinghiero e con una<br />

invidiabile nota di merito: con il valido<br />

aiuto di Padre Casella, di Padre<br />

Pretto e degli altri Padri <strong>dell'Antonianum</strong>,<br />

il Rettore, che oggi ci lascia, ha<br />

voluto e saputo portare a termine una<br />

opera che resterà fondamentale e basilare<br />

nella storia ormai lunga dell'Anto-<br />

Tuttavia l'Antonianum, recentemente rinnovato<br />

anche nella sua struttura edilizia e potenziato nel<br />

suo apparato organizzativo, per merito del carissimo<br />

Padre Achille Colombo, mantiene intatto il suo<br />

ruolo di istituzione religiosa e culturale. Una guida<br />

sicura, una mente chiara ed aperta, una direzione<br />

coraggiosa, ma ferma e decisa: questa la esigenza<br />

che oggi si avverte nel momento difficile della «Contestazione».<br />

Pare a me che l'uomo chiamato ali!arduo<br />

compito sia quello che i tempi richiedono', un<br />

Padre anziano ma giovanissimo nello spirito e nello<br />

slancio d'una Fede intrepida, un esperto dell'ambiente,<br />

un perfetto conoscitore <strong>dell'Antonianum</strong>, reso<br />

più aperto in questi anni di esperienza più vasta<br />

sul piano sociale, ai problemi di oggi, alle istanze<br />

di questa Società.<br />

Io credo fermamente che nella tradizione siano<br />

le radici di ogni sana evoluzione degli uomini e degli<br />

istituti. Padre Messori, vecchio campione <strong>dell'Antonianum</strong>,<br />

è abbastanza giovane e ricco di energie<br />

spirituali per rispondere all'appello nel momento<br />

difficile. L'Antonianum prospererà. V. Z.<br />

Il saluto di Padre Colombo<br />

FIDUCIA<br />

Passando, come si suoi dire, le redini a mani — come tutti sanno — bene esperte, una<br />

parola di consegna veramente sincera mi nasce dal cuore: «Fiducia».<br />

Mi pare così d'essere in sintonia con una recente dichiarazione di Paolo VI ; anche l'Antonianum,<br />

come lembo vitale della Chiesa, ne risente le crisi, quelle particolarmente riferibili<br />

alla urgenza, alla intransigenza, alla inesperienza del fervore giovanile: ma sarebbe miopia, il<br />

Papa ce ne avverte, non percepirvi « un fondo di bontà... motivazioni a valori di giustizia, di<br />

verità, di autenticità » e non ricordare per soprappiù che anche « le storture sono passibili di<br />

decantazione » (discorso di Paolo VI, 10 settembre 1969).<br />

Non ricordo che in passati piuttosto lontani le sollecitazioni, portate avanti dai nostri<br />

Universitari Interni su ciò che potesse loro offrire il Collegio! portassero — come è avvenuto<br />

a seguito di appassionate consultazioni in questi ultimi mesi — a postulare da tutti l'impegno<br />

a « costruire un ambiente, in cui realizzare una esperienza sociale e religiosa il più aderente<br />

possibile alte necessità del mondo attuale»; è di ieri l'incontro per un possibile "Consiglio<br />

di Direzione" della Scuola di Religione; in quella sede i più giovani ci hanno ricordato<br />

che « le programmazioni e rispettive responsabilità devono prima essere vagliate in preghiera<br />

e meditazione connesse, al fine di scoprire insieme ciò che Dio vuole da ciascuno dei responsabili<br />

».<br />

Quale che sia l'attuale stagione della Chiesa — stagione calda o funestata dalla bufera —<br />

prende rilievo anche per l'Antonianum il mistero del Regno adombrato nel « seme che porta<br />

frutto in pazienza ». E' virtù di stagione, sia per gli Anziani che per i giovani, per gli esperimentati<br />

della formazione e per i proponitori di nuove strutture.<br />

Per tutti la contestazione — a volere restare Chiesa — ha senso come stimolo, non come<br />

rottura o secessione; «pazienza» appunto che l'irruenza degli uni smorza nel leale riconoscimento<br />

della propria inesperienza e della incoerenza pratica, che negli altri è «fiducia» come<br />

concreta dimostrazione che si crede nell'attuale presenza di Cristo e del Suo Spirito dentro<br />

la Chiesa operante di oggi, come di ieri. P. ACHILLE COLOMBO S.J.<br />

nianum. Penso che il ricordo che ci legherà<br />

sempre reciprocamente con Padre<br />

Colombo sarà proprio questo nuovo<br />

prezioso edificio così bene studiato<br />

e realizzato da Ingegneri e Architetti<br />

che della Scuola di Religione furono<br />

allievi devoti prima ancora che progettisti.<br />

Io credo che mai come in questo momento<br />

che è coinciso con gli anni di<br />

Rettorato di P. Colombo, la massima<br />

carica dirigenziale <strong>dell'Antonianum</strong> sia<br />

stata tanto ardua ed impegnativa. Per<br />

questo maggiormente grata e comprensiva<br />

dev'essere la riconoscenza di tutti<br />

noi verso Padre Colombo che ha saputo<br />

rimanere con abilità e saggezza al<br />

timone della navicella <strong>dell'Antonianum</strong><br />

in un mare non certo tranquillo e benevolo<br />

come in anni lontani... Z. M.


.<br />

1969 -1970 Nuovo Anno<br />

DAL COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />

/ lettori — ex alunni e famiglie<br />

degli attuali nostri universitari —<br />

si meravigliano forse della scarsità<br />

di notizie.<br />

Ci giustifichiamo con una altrettanto<br />

scarna risposta, che vorrebbe<br />

essere e non soltanto apparire<br />

modesta. La vita del collegio è in<br />

questo mese calma e operosa, concentrata<br />

sui due appelli di esame<br />

per l'ammissione. Le matricole dimorano<br />

in Collegio « tre giorni » :<br />

1" appello, 15-17 settembre; 2° appello,<br />

29 settembre -1" ottobre.<br />

Il fatto nuovo, quasi inavvertito,<br />

è che parecchi studenti — dal<br />

secondo corso ai laureandi — vengono<br />

appositamente in Collegio<br />

per incontrarsi cordialmente con<br />

le «matricole» che domandano di<br />

farne parte. Le esaminano, conversano<br />

con loro singolarmente e si<br />

radunano in gruppi; poi si divertono<br />

anche insieme con un po' di<br />

goliardia.<br />

Alla fine dei «tre giorni» le varie<br />

commissioni di anziani discutono<br />

davanti ai Padri e con i Padri,<br />

con semplicità e comprensione,<br />

il loro schietto e disinteressato<br />

parere circa la possibilità e la<br />

opportunità di un inserimento attivo<br />

nella vita del Collegio delle<br />

singole matrìcole.<br />

* * *<br />

Le matricole ripartono ciascuna<br />

con impressioni naturalmente diverse,<br />

secondo la loro personale<br />

indole e preparazione e secondo<br />

le loro particolari aspettative più<br />

o meno chiare sulla vita universitaria<br />

e sulla vita dì collegio; e attendono<br />

dai Padri una... lettera.<br />

Se questa sarà positiva, ciascuna<br />

matricola risponderà esprimendo<br />

i motivi per cui intende entrare<br />

a far parte del Collegio ed impegnarsi<br />

a collaborare insieme coi<br />

Padri e gli altri studenti.<br />

Le domande sono molte. Circa<br />

DALLA SCUOLA DI RELIGIONE<br />

ORARIO DEGLI INCONTRI SETTIMANALI<br />

DI CATECHESI<br />

Sezioni<br />

5" Element.<br />

T Media A<br />

1* Media B<br />

2" Media A<br />

2" Media B<br />

2" Media C<br />

3" Media A<br />

3' Media B<br />

3" Media C<br />

1" Super. A<br />

1* Super. B<br />

T Super. C<br />

2* Super. A<br />

2" Super. B<br />

2" Super. C<br />

3" Super. A<br />

3' Super. B<br />

4* Superiore<br />

5" Superiore<br />

Docente<br />

F. Oboe<br />

F. Oboe<br />

F. Oboe<br />

P. Garbagnati<br />

P. Covi<br />

P. Garbagnati<br />

P. Saggin<br />

P. Cananeo<br />

P. Saggin<br />

P. Frigerio<br />

P. Saggin<br />

P. Saggin<br />

P. Saggin<br />

P. Saggin<br />

P. Caitaneo<br />

P. Ceroni<br />

P. Ceroni<br />

P. Pretto e<br />

P. Garbagnati<br />

P. Ceroni<br />

Giorno<br />

martedì<br />

mercoledì<br />

venerdì<br />

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lunedì<br />

mercoledì<br />

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venerdì<br />

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ora<br />

15<br />

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18.30<br />

18.30<br />

19<br />

18.30<br />

19<br />

19<br />

19<br />

21<br />

duecento su cinquanta posti disponìbili<br />

quest'anno.<br />

Trja .queste ce ne sono alcune di<br />

matricole capaci e volonterose, alle<br />

quali mancano i mezzi finanziari,<br />

nonostante gli «assegni di studio».<br />

Si ha la netta impressione che<br />

parecchi rinuncino al Collegio solo<br />

per questo motivo o che addirittura<br />

non osino fare domanda di<br />

entrarvi.<br />

Non sono pochi gli studenti anziani<br />

che si stanno domandando<br />

che cosa si possa e si debba fare<br />

per questi e per tanti altri che si<br />

troveranno dispersi per Padova.<br />

* * *<br />

// 19 ottobre, vigilia dell' inizio<br />

delle lezioni di ingegneria, e il 4<br />

novembre, vigilia dell' inizio dell'anno<br />

accademico, i Genitori delle<br />

«matricole» saranno invitati in<br />

Collegio per un primo comune incontro.<br />

ORARIO DELLE SANTE MESSE<br />

Vigilia dei giorni di precetto:<br />

ore 19.30 nella Cappella della Scuola di Religione<br />

per gli sportivi e i loro dirigenti, valida<br />

per tutti per il precetto festivo.<br />

Nelle domeniche e giorni festivi di precetto<br />

ore 9.30 nella Cappella del Collegio per i ragazzi<br />

fino alla terza media.<br />

ore 9.30 nella Cappella della Scuola di Religione<br />

per i liceali.<br />

ore 11.00 nella Cappella della Scuola di Religione<br />

ore 11.30 nella Cappella del Collegio per professionisti<br />

e famiglie.<br />

ore 11.45 nella Cappella della Scuola di Religione<br />

per universitari e giovani professionisti.<br />

ore 19.15 S. Messa Vespertina nella Cappella del<br />

Collegio.


•<br />

T • m<br />

i ' " •<br />

Nella Basilica di Monte Berico. Parla P. Messori<br />

Fin doli' inizio della cerimonia,<br />

era presente Padre Casella, un pò<br />

stanco, ma felice dì ritrovarsi con<br />

tanti cari amici. L'incontro, per<br />

molti, ebbe il tono di un congedo<br />

«ai piedi dell'altare di Maria».<br />

Poi il Padre, finita la S. Messa,<br />

e salutati tutti con la solita, serena<br />

cordialità, ripartiva per Padova,<br />

a portare la sua croce.<br />

Il simposio ebbe luogo alle ore<br />

20.30 all'albergo Miramonti di Arcugnano.<br />

Chi fu presente quella sera di<br />

Luglio nella Basilica di Monte Berico<br />

non potrà dimenticare il segreto<br />

congedo filiale dall'amato P.<br />

Casella ed il suo ultimo invito a<br />

mettere nel Cuore della Madre di<br />

Gesù tutta la nostra fiducia...<br />

Padre Casella si intrattiene con gli amici<br />

I m<br />

nostri<br />

incontri<br />

Come al solito, anche quest'anno<br />

si è organizzato un pellegrinaggio<br />

a conclusione della nostra attività.<br />

P. Casella, con la tenacia di<br />

sempre, ha organizzato dal suo letto<br />

dell'Ospedale l'incontro, inviando<br />

a tutti un invito che cominciava<br />

così: «Vieni anche tu a Monte<br />

Berico?». Poi iniziava il testo così:<br />

«Anche quest'anno vogliamo<br />

concludere le nostre adunanze dì<br />

<strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong> e Congregazioni ai piedi<br />

della Madonna». L'invito, da lui<br />

firmato, era rivolto anche a nome,<br />

del P. Rettore, del Presidente degli<br />

« <strong>Ex</strong> », avv. G. Malipiero e del<br />

Prefetto della Congregazione Mariana,<br />

dr. G. Salce.<br />

Martedì 15 luglio, alle ore 19.30,<br />

a Monte Berico, nella raccolta Basilica<br />

mariana, ebbe inizio la Santa<br />

Messa, celebrata dal P. Messori.<br />

Egli, al Vangelo, svolse una profonda<br />

meditazione sul dovere ài<br />

realizzare un'autentica santità che<br />

ogni cristiano deve sentire e vivere.


i:.':; • •-<br />

Le chitarre in chiesa? Non le abbiamo portate<br />

semplicemente per fare qualcosa di nuovo, per anticonformismo,<br />

o per urtare i benpensanti, ma solo<br />

per pregare meglio in un modo più vivo.<br />

La preghiera, come tutto ciò che nasce dalla sensibilità<br />

e dall'intimità dello spirito, deve essere libera<br />

di trovare i mezzi espressivi più idonei a manifestarsi;<br />

senza sentirsi legata a inutili forme esterne<br />

o a schemi tradizionali; c'è di più, la preghiera comunitaria<br />

deve trovare forme che permettano di creare<br />

un'atmosfera di unità, di immediata comunicativa<br />

e nello stesso tempo di tensione comune verso Dio.<br />

Naturale quindi l'esigenza di forme liturgiche attuali,<br />

aderenti al nostro spirito di giovani, alla situazione<br />

interiore di chi vive in un momento di ricerca, di crisi,<br />

di slanci verso la conquista di una realtà diversa<br />

e migliore e di timore, di incertezza.<br />

Questo è quanto abbiamo bisogno di esprimere<br />

nella preghiera e ne abbiamo trovato i mezzi, penso<br />

in modo abbastanza soddisfacente, nei canti della<br />

cosiddetta «messa beat»; questa musica, semplice,<br />

ma espressiva e vivace, sorta dalla sensibilità propria<br />

del momento attuale, penso sia senz'altro idonea<br />

a esprimere quanto sentiamo, a patto che venga<br />

un po' approfondita, che si cerchi di entrare in<br />

sintonia con essa; c'è infatti il pericolo di restare<br />

abbagliati, soprattutto alle prime esperienze, dagli<br />

aspetti formali, di sentirsi trascinati solamente dal<br />

ritmo o distratti dai suoni, un po' inusitati sotto le<br />

vòlte delle nostre chiese; ma penso sia abbastanza<br />

facile trovare presto quasi spontaneamente un vivo<br />

tramite con Dio e scoprire ritmi e melodie aderenti<br />

a quanto sentiamo.<br />

Il contatto comune nella preghiera, attraverso i<br />

canti facili da seguire e con un ritmo trascinante, si<br />

-crea spontaneamente; viene naturale unirsi a tutti,<br />

sentirsi più vicini, partecipare attivamente in un'azione<br />

unitaria. Anche gli «spirituals» che accompagnano<br />

la messa in più punti, nati dalla sofferenza e dalla<br />

speranza, espressivi e ricchi di comunicativa, sono<br />

adatti a una preghiera profonda e comunitaria.<br />

Si tratta insomma di un'esperienza che ogni clan<br />

e ogni comunità giovanile in genere ritengo troverà<br />

positiva. Noi abbiamo scelto per le parti cantate della<br />

messa (Kyrie, Santo, Agnello di Dio) la musica<br />

della «Messa Alleluja»; vi troviamo fusi motivi di<br />

gioia viva, quasi concitata (nel Sanctus) di pacata<br />

meditazione e preghiera profonda (nell'Agnus Dei).<br />

All'ingresso, all'offertone, alla comunione e alla conclusione<br />

cantiamo invece «spirituals»: ogni clan sceglierà<br />

quelli che ritiene più adatti. (Es. E' la mia strada;<br />

Sono io, o mio Signor; Signore vieni qui; Lui ci<br />

ha dato).<br />

— 15


Il gruppo degli Assistenti Universitari, a Convegno<br />

Filosofi a Convegno<br />

Nei giorni 28, 29, 30 Agosto '69 ebbe<br />

luogo presso il Collegio Antonianum il<br />

XIV» Congresso di Assistenti Universitari<br />

di Filosofìa, organizzato' dal Centro<br />

Studi Filosofici di Gallarate.<br />

I relatori delle lezioni furono il prof.<br />

Luigi Heimann, Ordinario di Glottologia<br />

all'Università di Bologna e il prof.<br />

Govanni Santinello, Ordinario di Storia<br />

della Filosofia all'Università di Padova.<br />

I partecipanti furono circa una cinquantina,<br />

provenienti dalle diverse Università<br />

d'Italia. Parteciparono al Convegno<br />

anche i Padri C. Giacon e A. Babolin.<br />

Il tema del Convegno riguardò<br />

«Strutturalismo e Filosofia».<br />

Secondo il prof. Heimann lo Strutturalismo<br />

linguistico, come teoria e come<br />

metodologia, si svolge in America dall'insegnamento<br />

di Eduard Sapir e di<br />

Leonard Bloomfìeld, in Europa da quello<br />

di Ferdinand De Saussure. Ma spunti,<br />

atteggiamenti, affermazioni che si<br />

possono ben dire strutturalistici si ritrovano<br />

già in diversi autori e studiosi<br />

dall'antichità agli inizi del '900.<br />

Tra coloro che professano lo strutturalismo<br />

si possono osservare divergenze<br />

e atteggiamenti differenti, sicché diverse<br />

sono le scuole che oggi si fregiano<br />

di quell'insegna, tuttavia unitario è<br />

16 —<br />

il principio al quale esse concordemente<br />

si riconducono: la lingua è un sistema<br />

organico nel quale le singole unità<br />

che la compongono (unità fonologiche,<br />

morfologiche, sintattiche, lessicali) si<br />

strutturano in una rete di relazioni che<br />

le coordinano nel tutto. Ogni unità,<br />

quindi, si definisce non isolatamente in<br />

sé (per i suoi caratteri concreti di sostanze),<br />

ma relativamente e oppositivamente<br />

rispetto a tutte le altre, sul piano<br />

dei rapporti formali funzionalizzati<br />

che si istituiscono fra loro. «La lingua<br />

è, dunque, una forma non una sostanza».<br />

Da questo postulato saussuriano emergono<br />

le differenze tra una tendenza<br />

rigorosamente formalista (quale è rappresentata,<br />

ad es., dalla Scuola di Copenaghen),<br />

e una che interpreta le parole<br />

sopra citate in modo meno letterale,<br />

nel senso che la lingua è bensì<br />

una forma, ma in quanto' organizza, ai<br />

fini comunicativi, una sostanza che per<br />

sé è amorfa e non ha valore linguistico.<br />

E' questa la tendenza sostanzialista<br />

di tradizione praghese che conta tra i<br />

suoi rappresentanti più autorevoli Andre<br />

Martinet.<br />

Il movimento strutturalista ha imposto<br />

la revisione di tutti i problemi della<br />

lingustica nella nuova dimensione, e<br />

ha fatto segnare alla disciplina una<br />

svolta assai feconda. I successi conseguiti<br />

rapidamente dal nuovo indirizzo<br />

di ricerca in campo linguistico' hanno<br />

fatto sì che i modelli metodologici proposti<br />

venissero assunti dalle altre scienze<br />

dell' uomo : antropologia, sociologia,<br />

economia, psicologia, e si affermassero,<br />

con particolare successo, nella semiologià.<br />

Non tutti gli aspetti della vita dell'uomo<br />

sono analizza'oili allo stesso modo<br />

e con uguali risultati nella dimensione<br />

strutturale, né il «sistema» esaurisce<br />

tutta la complessità del reale. Ne<br />

consegue che i risultati ottenuti dallo<br />

strutturalismo non possono essere di eguale<br />

portata e uguale rigore in tutte<br />

le discipline. Se lo strutturalismo può<br />

vantare i suoi molti successi, aprire<br />

nuove prospettive di indagine, ha pure<br />

i suoi limiti così in linguistica come<br />

nelle altre scienze dell'uomo.<br />

Il prof. G. Santinello ha in modo<br />

particolare sottolineato gli aspetti filosofici<br />

del problema.<br />

Definizioni negative del termine<br />

«strutturalismo» in base agli indirizzi<br />

metodici ai quali s'è opposto : in linguistica<br />

in opposizione al metodo storico<br />

- genetico ; in psicologia, con il gestaltismo,<br />

contro 1 l'associazionismo; in<br />

antropologia contro l'estensione dell'e-


voluzionismo biologico. Queste opposi-<br />

» zoni insistono su due punti comuni:<br />

a) un fenomeno' non può essere studiato<br />

isolatamente dalla totalità cui esso<br />

appartiene;<br />

b) le relazioni tra i fenomeni vanno<br />

Ìstabilite non nel senso genetico, temporale<br />

(diacronia), ma nel senso di relazioni<br />

« contemporanee » all'internoi della<br />

totalità (diacronia). Definizione di<br />

struttura. «Una struttura è un sistema<br />

di trasformazioni, che comporta delle<br />

leggi in quanto sistema (in opposizione<br />

alle proprietà degli elementi), e che<br />

si conserva o si arricchisce grazie al<br />

gioco stesso delle sue trasformazioni,<br />

senza che queste conducano fuori dalle<br />

sue frontiere e facciano appello ad<br />

elementi esterni. In breve, una struttura<br />

comprende così questi tre carat-<br />

» gelazione...<br />

I teri: totalità, trasformazioni e autore-<br />

Questa struttura deve poter<br />

dar luogo a una formalizzazione» (Piaget,<br />

Lo strutturalismo, p. 39). A questa<br />

definizione si può aggiungere un elemento<br />

su cui tanto insiste Levi-Strauss,<br />

e cioè il fatto che la struttura, per quan-<br />

to ha riferimento al mondo umano, ha<br />

sede nell' inconscio e precede la riflessione<br />

(Antropologia strutturale, pp. 35-<br />

36). Esemplificazioni più evidenti in<br />

linguistica (Jakobson, Fonetica e fonologia,<br />

in Saggi di linguistica generale,<br />

pp. 79-124) e in etnologia (Levi-Strauss,<br />

La struttura dei miti, in op. cit., pp. 231-<br />

59).<br />

Carattere interdisciplinare del metodo<br />

strutturale, non soltanto nei suoi<br />

principi più generali, ma anche in certe<br />

asserzioni di contenuto. Si esemplifica<br />

nei risultati d'un incontro fra linguisti<br />

e antropologi, visti da un linguista<br />

(Jakobson, Antropoligi e linguisti,<br />

in op. cit., pp. 5-21) e da un antropologo<br />

(Levi-Strauss, Linguistica e antropologia,<br />

in op. cit., pp. 83-96): per es.<br />

la struttura a opposizioni binarie, il carattere<br />

significante della struttura; il<br />

modello della teoria dell'informazione,<br />

ecc.<br />

Ammesso il carattere solo 1 metodico<br />

ed operativo dello strutturalismo, quali<br />

possono essere i suoi rapporti e significati<br />

per una «filosofia» dell'uomo?<br />

Possibili maniere di instaurare i rapporti<br />

:<br />

a) Riduzione del problema filosofico<br />

a quello scientifico e sua dissoluzione<br />

nella scienza;<br />

b) lo strutturalismo da una risposta<br />

parziale ai problemi, che richiede l'integrazione<br />

con la filosofia per la risposta<br />

totale : 1 ) con una ricerca dei presupposti<br />

impliciti o espliciti; 2) con la<br />

ricerca d'una fondazione mediante altri<br />

possibili presupposti o concetti filosofici<br />

equivalenti;<br />

e) distinzione dei due piani o livelli,<br />

quello scientifico (strutturalismo) e<br />

quello filosofico. Ma allora quali interrelazioni<br />

sono possibili?<br />

Di particolare rilievo è stato il ricevimento<br />

avvenuto nel Rettorato della<br />

Università, durante il quale il prof. P.<br />

Giacon ha offerto al Pro-Rettore, senatore<br />

prof. L. Carraro, il volume degli<br />

Atti dell'ultimo Convegno' di Assistenti<br />

Universitari, tenuto nel 1968, che riguardava<br />

«I fondamenti del diritto».<br />

Spunti Antiateistici<br />

NOSTE5R.." Poesia di 'Bruno Nardini<br />

PATER NOSTER QUI ES IN CAELIS<br />

anch' io vi giungo finalmente, e guardo<br />

con occhi stupefatti la mia Terra<br />

sorgere dalla notte planetaria<br />

(bella, con i suoi fulvi continenti<br />

e il bianco delle nubi e azzurra d'acque!).<br />

Ora il sangue protendo alla conquista<br />

d'altri mondi, mi libro imponderabile<br />

in questo cosmo che contiene il tutto<br />

e ha un nome inesprimibile, il tuo Nome.<br />

SANCTIFICETUR NOMEN TUUM.<br />

Dalla vicina e non più ignota Luna<br />

all'asteroide ancora indecifrato<br />

- quassù dove ogni stella si moltiplica<br />

nel dono della luce - è manifesto<br />

l'eterno Regno della tua saggezza,<br />

esempio al nostro, ADVENIAT REGNUM TUUM.<br />

Tu sei fuoco invisibile che accende<br />

nel Nome il Regno, l'olocausto sei<br />

che traduce l'amore in sacrifìcio.<br />

E' la tua Volontà. Così si compia<br />

anche tra noi. FIAT VOLUNTAS TUA<br />

SICUT IN CABLO ET IN TERRA.<br />

10 sono terra, sono il minerale<br />

composito che tu nutrì e sorreggi<br />

con l'alterna vicenda di stagioni<br />

e di giorni e di notti. Non negarmi<br />

11 pane della terra. PANEM NOSTRUM<br />

COTIDIANUM DA NOBIS HODIE.<br />

E appartengo alla terra, come il tronco<br />

che affonda le radici e innalza al ciclo<br />

le foglie i fiori i frutti.<br />

Legato alla mia gente, ai luoghi, ai tempi,<br />

come ogni stella è avvinta al suo sistema<br />

(che non è libertà senza obbedienza)<br />

ho debiti d'amore e di rimorso<br />

che tu solo puoi sciogliere - ET DIMITTE<br />

NOBIS DEBITA NOSTRA -,<br />

e anch' io risolverò lo stesso conto<br />

con i simili a me che nel tuo nome<br />

ancora non chiamo fratelli.<br />

SICUT ET NOS DIMITTIMUS<br />

DEBITORIBUS NOSTRIS.<br />

E vado, sulla terra, pellegrino<br />

di me stesso, tra un nascere e un morire<br />

come ogni altro animale<br />

che alle forze degli astri non resiste.<br />

Senza di te la carne mi tradisce,<br />

non metterla alla prova.<br />

ET NE NOS INDUCAS<br />

IN TEMPTATIONEM.<br />

Ma sono anche la goccia del tuo mare:<br />

risplende in me la tua divina essenza<br />

sotto l'opaca terra del mio corpo.<br />

Io sono l'Essere che ti assomiglia<br />

nella sostanza come figlio a padre,<br />

e temo la perenne tentazione<br />

che prolunga la via del mio ritorno.<br />

All'occulto Avversario, che mi esalta<br />

ma per negarti in me, sai che da solo<br />

resistere non posso - è mio destino.<br />

Non lasciarmi tentare nello Spirito,<br />

SED LIBERA NOS A MALO!<br />

Ch' io non perda la tua rassomiglianza.<br />

(febbraio 1969)<br />

(da Epoca, n. 986, 17-8-69)


TEMPO DI VERIFICHE<br />

"mio"<br />

il Cristianesimo<br />

Ti è mai capitato di trovarti in<br />

una Casa per Ritiri spirituali, per<br />

uno o più giorni, fuori dalla «routine»<br />

quotidiana, cos'i spesso dissipante,<br />

e «rivedere» il tuo cristianesimo?<br />

Capire che il Vangelo, il<br />

tuo Vangelo va assimilato meglio,<br />

fino in fondo?<br />

In quelle ore di grazia e di pace<br />

intcriore si ritrova il nostro «io»<br />

più vero.<br />

E si esce poi da quella Casa con<br />

uno slancio nuovo, una gioia, una<br />

splendida urgenza di donarsi agli<br />

altri, meglio e di più...<br />

Ecco, proprio poche settimane fa<br />

a lassano (a Villa S. Giuseppe),<br />

ho provato qualcosa di simile e mi<br />

sono messo a stendere, adagio, degli<br />

appunti su un foglio. - Questi.<br />

Dalla mia finestra vedevo il Monte<br />

Grappa, con i suoi vasti pianori cavalcati<br />

da bianche nubi, sentivo il<br />

fluire dolce del brenta... Dopo un<br />

attimo di sospensione, ho ripreso a<br />

scrivere, con la gioia di trovare in<br />

me e attorno a me «verità nuove»...<br />

Sto pensando a che cosa sia il cristianesimo<br />

; che cosa voglia da me. Mi<br />

chiedo con estrema, spieiata sincerità<br />

verso me stesso: «Fino a che punto sono<br />

veramente cristiano? Come vivo il<br />

Vangelo; lo vivo in tutta la sua pienezza?».<br />

Mai come oggi si sente la necessità<br />

di «verificare» tutto ciò, e al più presto.<br />

E allora due idee, successivamente<br />

mi guidano in questa ricerca vitale.<br />

ASSIMILARE IL CRISTIANESIMO<br />

Alla domanda iniziale : «che cos' è il<br />

cristianesimo?» posso rispondere che è<br />

il messaggio di fede e di amore a Dio<br />

e ai fratelli affidatoci da Cristo, nella<br />

luce delle speranze eterne. Tale cristianesimo,<br />

consegnato alle Scritture, specie<br />

al Nuovo Testamento, e alla interpretazione<br />

e all'insegnamento 1 autorevole<br />

della Chiesa, ha una concretezza aggettiva.<br />

Non si può negarla, alterarla o<br />

smussarla. Sarebbe come alterare lo<br />

stesso cristianesimo.<br />

18<br />

Né si può staccare la Chiesa Cattolica<br />

da Gesù, suo fondatore, e suo animatore<br />

per mezzo dello Spirito Santo.<br />

Ciò equivarrebbe a tradirla, svigorirla.<br />

Questa è la base sicura su cui si innalza,<br />

come su una roccia (Mt. 7, 24-27),<br />

tutto l'edificio del nostro cristianesimo.<br />

Non va scordato tuttavia l'altro aspetto,<br />

perfettamente complementare al primo.<br />

Il cristianesimo non è qualcosa di<br />

«già fatto», di «esterno» a me. Esso deve<br />

«incarnarsi» in me. E' chiaro però<br />

che io devo incarnarlo in me nel modo<br />

più autentico, più fedele a quella realtà<br />

esteriore che si presenta a me in una<br />

sua concretezza oggettiva. Devo comprendere<br />

cioè che la mia strada cammina<br />

verso una purificazione da false<br />

posizioni e verso un progresso' coraggioso<br />

di assimilazione cristiana.<br />

— Noi dobbiamo anzitutto liberare il<br />

cristianesimo personale dalle scorie che<br />

l'egoismo, la debolezza e la nostra miseria<br />

quotidiana possono tentare ogni<br />

giorno di sovrapporvi.<br />

— Parallelamente a quest'azione, apparentemente<br />

«negativa», dobbiamo svolgere<br />

un'opera « positiva » : sforzarci di<br />

assimilare il vero cristianesimo, quello<br />

genuino del Vangelo e non invece un<br />

cristianesimo artefatto da noi, accomodato<br />

alla nostra piccola statura, ai nostri<br />

gusti, minimizzato, depauperato e<br />

persino adulterato.<br />

— L'altra tappa poi che ci attende è di<br />

«far nostro il cristianesimo». C'è quindi<br />

un processo vitale in questa osmosi<br />

spirituale che si compe in noi, nel tentativo<br />

quotidiano di trasformare l'uomo<br />

vecchio in un uomo nuovo (Ef. 4,<br />

22), in cui splende il tratto divino del<br />

Vangelo di Gesù. La scoperta inebriante<br />

è questa: accostandoci a Gesù, al<br />

suo messaggio evangelico noi gli diamo<br />

qualche cosa di nostro. Noi assimiliamo<br />

e rendiamo il cristianesimo parte<br />

di noi stessi, lo facciamo filtrare attraverso<br />

la nostra intelligenza, sensibilità,<br />

il nostro carattere ed esso allora diventa<br />

una realtà «personale», in un certo<br />

senso «originale», appunto perché l'ab-<br />

Bassano. Ingresso Villa S. Giuseppe.<br />

biamo fatto del tutto «nostro». Ognuno<br />

di noi vi trova dentro e poi esprime<br />

qualcosa di nuovo, e facendolo suo lo<br />

realizza con la sua impronta, il suo stile,<br />

la freschezza della sua vitalità.<br />

Per comprendere questo basta osservare<br />

come i Santi abbiano saputo scorgere<br />

uno o l'altro dei vari aspetti del<br />

cristianesimo e metterlo in forte risalto<br />

nella loro vita. Essi gli hanno dato<br />

un volto, nella misura dell'ispirazione<br />

che la Grazia donava loro. Si pensi alla<br />

preferenza data da S. Benedetto alla<br />

liturgia, di S. Francesco d'Assisi alla<br />

povertà, di S. Domenico alla predicazione,<br />

di S. Ignazio di Loyola all'ob- ti<br />

bedienza, di S. Vincenzo de' Paoli alla<br />

carità al prossimo, di San Camillo de'<br />

Lellis alla cura degli ammalati, di San<br />

Giovanni Bosco a quella dei giovani.<br />

Tante vie : tanti modi personali e fecondi<br />

di «far proprio» il Vangelo.<br />

COMUNICARE<br />

IL MIO CRISTIANESIMO<br />

Le varie tappe ascensionali fin qui<br />

descritte devono condurci infine a una<br />

mèta finale : offrire coraggiosamente, umilmente<br />

e costantemente questo nostro<br />

cristianesimo ai fratelli. Non deve<br />

servire solo per noi, ma anche per loro.<br />

Quando viene questa ora divina di<br />

offrire ai fratelli il frutto del nostro<br />

sforzo intcriore di assimilazione evangelica,<br />

stiamo pur certi che quello che<br />

li potrà edificare sarà appunto la parte<br />

vitale del cristianesimo che scorgeranno<br />

in noi, quella che più fedelmente<br />

corrisponde al Vangelo eterno. L'efficacia<br />

di questo esempio sarà tanto più<br />

grande quanto più naturale e spontanea<br />

apparirà la traduzione dello spirito<br />

evangelico in noi, nel nostro pensiero,<br />

nella condotta, nella parola, insomma<br />

in tutto noi stessi. L'esempio del<br />

cristianesimo così bene assunto e vissuto<br />

(fatto cioè sostanza viva di una<br />

vita e non panneggio esteriore o farisaico)<br />

sarà afferrato, apprezzato e si imporrà<br />

all'imitazione altrui.


I nostri fratelli scopriranno infatti<br />

che il Vangelo non è soltanto un grande<br />

codice di vita, antico e consegnato<br />

al tempo, ma che esso vive, può continuare<br />

a vivere concretamente in un uomo,<br />

al punto da farne il principio animatore<br />

di ogni sua azione. La suggestione,<br />

il fascino di scoprire altrettanti<br />

«Vangeli viventi» in quanti sono gli autentici<br />

cristiani non tarderà molto a<br />

dare i suoi frutti.<br />

Ma si potrebbe dire: «In tal modo<br />

avverrà che il divino cancelli tutto ciò<br />

che di umano c'è in noi». Non è così.<br />

L'umano è il supporto indispensabile,<br />

necessario di ogni santità. Non è qualcosa<br />

di più, di inutile, che stoni. Anzi :<br />

il vero santo vive sempre nel vero uomo.<br />

Se all'umanità mancasse la sua autenticità<br />

e pienezza ciò comprometterebbe<br />

sicuramente la stessa santità.<br />

Quando questa umanità è riscattata,<br />

purificata e conquistata tutta dalla Grazia<br />

è luce anch'essa. Ed è proprio attraverso<br />

questa luce umana che filtra la<br />

luce divina e si irradia attorno. E' questa<br />

umanità l'atrio accessibile dell'intera<br />

santità.<br />

CORAGGIOSE REVISIONI<br />

Alla luce di queste idee risulta chiara<br />

l'urgenza di alcune «verifiche», franche<br />

e decise, della nostra attuale vita<br />

cristiana. Questa, che con termine efficace<br />

e moderno si chiama oggi «revisione<br />

di vita», potrebbe partire da una<br />

prima riflessione.<br />

— Esaminando attentamente me stesso<br />

devo chiedermi: «Sto di fatto allontanando<br />

dalla mia vita quotidiana le ombre<br />

che il male, il peccato, la mondanità<br />

tentano di gettarvi? A che punto<br />

è la lotta con il mio carattere, contro<br />

il mio egoismo, aperto' o latente?». Di<br />

più: «Mi preoccupo di assimilare e attuare<br />

un autentico cristianesimo, che<br />

traduca in atto tutto il Vangelo, e non<br />

solo nelle sue linee maestre, ma anche<br />

nei dettagli, nelle sfumature?» (Mi. 5,<br />

17-20; Ut. 1, 13-14).<br />

In riferimento poi al mio «apporto<br />

personale» al cristianesimo è giusto<br />

che mi chieda se davvero cerco di farlo<br />

«mio», se trovo nel Vangelo quell'aspetto<br />

che è in sintonia con le mie idealità<br />

e capacità. Se esprimo questo con<br />

il mio stile, con novità creatrice, ed in<br />

quale direttiva concreta.<br />

Devo inoltre chiedermi : «la mia umanità<br />

è stata o no migliorata, potenziata<br />

dal mio vivere cristiano? Oppure la mia<br />

religiosità, male intesa ed applicata, ha<br />

repressa, depotenziata, deformata la<br />

mia natura?». Ciò può esser grave, perché<br />

indica che il mio cristianesimo, male<br />

impostato, non ha saputo valorizzare<br />

bene la mia natura; non è riuscito ad<br />

operare — realisticamente e gradualmente<br />

— il processo di una piena lievitazione<br />

evangelica in me.<br />

A questo punto, una particolare verifica<br />

può esser data dal confronto tra il<br />

cristianesimo, così come lo vivo io, e<br />

le sapienti direttive della Chiesa, del<br />

suo Magistero, così sollecito di insegnarci<br />

ad adattare la prassi religiosa<br />

alle mutevoli esigenze dei tempi.<br />

Per esempio: un mio modo di pensare<br />

e di agire che fosse in evidente<br />

contrasto o addirittura in dissenso con<br />

la guida della Chiesa dovrebbe obbligarmi<br />

a rimettere in discussione tutta<br />

la validità intrinseca e la stessa «ortodossia»<br />

del mio cristianesimo.<br />

— Una seconda riflessione deve rifarsi<br />

al modo e alla misura con cui io comunico<br />

il mio cristianesimo ai fratelli,<br />

cristiani o no. La domanda si fa pressante<br />

: «Con quale amore effettivo (e<br />

non solo affettivo), operativo, con quale<br />

slancio generoso e costante trasmetto<br />

il mio cristianesimo vissuto ai fratelli?<br />

Come costruisco in loro e con loro<br />

il Regno di Dio sulla terra?». Devo<br />

rendermi conto finalmente che la misura<br />

vera ed ultima del cristianesimo<br />

INDUSGOMMA<br />

SARMEOLA DI RUBANO (PDJ TEL. 22O93<br />

resta soprattutto l'amore a Dio ed ai<br />

fratelli.<br />

Di qui gli effetti, facilmente riconoscibili,<br />

in chi porta questo fuoco dentro<br />

e fuori di sé: un Vangelo vissuto<br />

alla lettera (« sine glossa», diceva San<br />

Francesco d'Assisi), la gioia delle Beatitudini,<br />

la capacità a donarsi, la vita<br />

rinnovata nel suo significato profondo,<br />

perché diventata sacrificio gioioso di<br />

amore.<br />

* * i!<br />

Queste ed altre verifiche ci possono<br />

dare la garanzia che noi stiamo camminando<br />

sulla strada maestra e con<br />

passo alacre. Possono assicurarci che<br />

noi stiamo cioè realizzando il vero cristianesimo,<br />

dandogli l'impronta virile<br />

della nostra personalità. Per questo è<br />

importante e necessario compiere spesso<br />

in noi queste verifiche. Così potremo<br />

rispondere con franchezza al quesito<br />

essenziale, posto all'inizio: «fino a<br />

che punto posso dirmi cristiano?». La<br />

risposta la devo trovare in me e fuori<br />

di me, e cioè anzitutto nella piena adesione<br />

alla volontà che Dio ha su di me<br />

e poi nelle opere che compio e nel senso<br />

di amore fraterno che in esso io porto<br />

(Mt. 1, 15-23). Ciò mi darà l'atteso<br />

segno che la mia vita ha — interamente<br />

— il respiro divino del Vangelo di<br />

Gesù.<br />

P. A. Covi S.J.<br />

Produzione articoli tecnici in gomme<br />

naturali e sintetiche per tutte<br />

le applicazioni<br />

— 19


A Badia Polesine han lavorato sodo<br />

"Universitari Costruttori"<br />

Anche quest'estate, per iniziativa<br />

di un gruppo di studenti guidati<br />

da P. Ciman, circa 800 studenti<br />

sì sono riuniti a Badia Polesine<br />

per lavorare alla costruzione<br />

di una casa di riposo per anziani.<br />

Il gruppo «Universitari Costruttori»<br />

che aveva preso l'avvio<br />

quattro anni fa con la costruzione<br />

di una casa per una famiglia<br />

povera di Solesino (Padova) e che<br />

aveva cominciato con poche decine<br />

di ragazzi, si è ingrandito di<br />

anno in anno impegnandosi nella<br />

costruzione di edifici per i poveri<br />

sempre più grandi e impegnativi.<br />

Nel 1967 è stata costruita una casa<br />

per una famiglia povera a Cortesano,<br />

una frazione sopra Trento;<br />

nel 1968 circa 800 ragazzi sì<br />

sono riuniti per la costruzione dì<br />

una casa di riposo per anziani a<br />

Tai di Cadere, del volume di quattromila<br />

metri cubi; e quest'anno<br />

una parte di ragazzi ha continuato<br />

il lavoro di Tai e il grosso ha<br />

costruito la nuova casa di riposo<br />

di Badìa Polesine di settemila<br />

metri cubi.<br />

Al lavoro hanno partecipato ragazzi<br />

e ragazze di tutta Italia e anche<br />

di alcuni paesi stranieri: studenti,<br />

operai, impiegati, contadini<br />

in un clima di amicizia fraterna,<br />

senza alcuna discriminazione politica,<br />

economica, sociale e religiosa.<br />

Inoltre — fatto singolare e am-<br />

mirevole — ogni ragazzo non solo<br />

offre una settimana dì vacanza per<br />

i poveri ,ma anche paga per poter<br />

lavorare; infatti deve pagarsi il<br />

vitto e l'assicurazione : 1000 lire al<br />

giorno in tutto, che devono bastare<br />

e che devono anche aiutare chi<br />

non potesse pagare di tasca propria.<br />

Nel clima di fraterna solidarietà<br />

del campo di lavoro, ognuno<br />

è passato a dare una mano al proprio<br />

amico e fratello su qualsiasi<br />

piano: economico, spirituale, materiale.<br />

Il lavoro del campo, perfettamente<br />

organizzato da P. Ciman, si<br />

svolge con un orario di lavoro che<br />

è sì duro, ma che può diventare<br />

sopportabile al pensiero che il sacrifìcio<br />

è fatto in favore dei nostri<br />

fratelli più anziani e più poveri :<br />

10 ore di lavoro al giorno, suddiviso<br />

in turni con i ragazzi che lavorano<br />

in cantiere e le ragazze che<br />

fanno cucina, puliscono e, se preferiscono<br />

o è necessario, danno<br />

una mano in cantiere. Alla sera<br />

poi, dopo la S. Messa e la cena,<br />

se le condizioni fìsiche lo permettono,<br />

sono organizzate riunioni<br />

con discussion su temi d'attualità,<br />

incontri con la popolazione del<br />

luogo, con personalità espressamente<br />

invitate.<br />

Ci si potrà ora chiedere: «ma a<br />

che servono queste costruzioni ?<br />

Crediamo forse così di risolvere<br />

Impressioni di Badia...<br />

Abbiamo partecipato aderendo all'iniziativa di P.<br />

Ciman e degli universitari costruttori a un campo<br />

di lavoro a Badia Polesine per costruire un nuovo<br />

ospizio per vecchi.<br />

Abbiamo lavorato e contemporaneamnte abbiamo<br />

tentato di chiarire a noi stessi il significato di<br />

questa esperienza; cercando di vedere se oltre ad<br />

alzare muri, ad assistere i vecchietti, e a fare le pulizie<br />

avevamo concluso davvero qualcosa di valido.<br />

26 —<br />

i problemi della società ? ». - Rispondiamo<br />

di no : noi non vogliamo<br />

risolvere i problemi, ma vogliamo<br />

studiarli e allo stesso tempo<br />

impegnarci in qualche cosa di<br />

veramente concreto e non solo a<br />

parole. I movimenti contestatori<br />

dell'Università e in genere di tutte<br />

le categorie sociali, pur avendo<br />

un fondo positivo, molto spesso<br />

rimangono al solo stadio di comoda<br />

«contestazione verbale» senza<br />

un miniino sacrifìcio personale.<br />

Noi abbiamo voluto unire anche.<br />

il sacrifìcio personale e insieme unirci<br />

per studiare, mettendo in comune<br />

esperienze di vari giovani e<br />

anziani, i problemi della nostra<br />

società.<br />

Naturalmente il lavoro non si<br />

ferma qui : molto c'è ancora da<br />

fare e la prossima estate ci troveremo<br />

ancora tutti insieme e in numero<br />

ancora maggiore per continuare<br />

i lavori di Badia o per costruire<br />

dalle fondamenta una nuova<br />

casa : intanto la comunità che<br />

s' è formata a Badia si ritroverà<br />

ogni mercoledì presso l'Antonianum<br />

attorno all'aliare per la Santa<br />

Messa, e al venerdì per un approfondimento<br />

spirituale ed uno<br />

studio biblico.<br />

Questo simpatico incontro settimanale<br />

insieme salderà le amicizie<br />

fatte e getterà le basi per i<br />

lavori futuri. Carlo Trabucchi<br />

Le nostre riflessioni non sono molto organiche anche<br />

perché sono il risultato di discussioni che avvenivano<br />

per lo più di sera dopo il lavoro. Esse comunque<br />

si possono riassumere così. Nell'esperienza<br />

di un campo di lavoro si possono distinguere<br />

due momenti che però sono strettamente legati fra<br />

loro e si completano l'uno con l'altro : lavorare per<br />

gli altri e con gli altri.


Mato Grosso La<br />

Uno studente interno del Collegio, LINO<br />

PONTI (veneziano, 5° anno di ingegneria)<br />

è partito ai primi di Luglio per 1" OPERA-<br />

ZIONE MATO GROSSO, con un centinaio<br />

di giovani. Vi resterà quattro mesi, per costruite<br />

scuole, ecc. Egli dirige, nel Collegio,<br />

il «Gruppo Terzo Mondo». Indirizza la lettera<br />

a P. Covi:<br />

Corumbà (Mato Grosso) 9-9-69<br />

Carissimo Padre,<br />

La ringrazio molto per la Sua lettera<br />

che mi è arrivata per fortuna m un<br />

momento in cui ero giù di corda. Penso<br />

sia stato soprattutto per le grandi<br />

difficoltà che ho incontrato nell'ambientarmi<br />

qui, nel lavoro del gruppo specialmente,<br />

come Lei aveva previsto.<br />

Ma ora né io né nessun altro dì noi<br />

ha problemi del genere.<br />

Lavoriamo in continuazione con<br />

questo orario: 6-12 - 14,30-18,30. Il<br />

sabato dalle 6 alle 12. Stiamo per ultimare<br />

il 1" piano della nostra scuola,<br />

m tutto saranno 7000 metri cubi.<br />

Qui non avevano preparato nulla,<br />

; non potevano credere che un gruppo<br />

di studenti superasse tante difficoltà.<br />

Pensi che per iniziare abbiamo dovuto<br />

abbattere più di 50 piante piuttosto<br />

grandi. E poi la quasi impossi-<br />

Lavorare per gli altri significa metterci al servi^<br />

zio di chi ha bisogno in un atteggiamento di disponibilità<br />

e di umiltà. E' necessario comprendere che<br />

come castani non possiamo esimerci dall'aiutare i<br />

nostri fratelli che sono nel bisogno anche se non<br />

pretendiamo con il nostro intervento di risolvere<br />

una situazione che va affrontata in modo radicale<br />

dalla società intera e dalle strutture statali.<br />

Il nostro servizio è certamente una goccia nell'oceano<br />

dei problemi che tormentano l'umanità :<br />

la miseria, l'ignoranza, la fame; ma noi non crediamo<br />

di aver perso il nostro tempo perché speriamo<br />

di essere riusciti a sensibilizzare gli abitanti di<br />

Badia, coi quali abbiamo avuto dei contatti, ad un<br />

problema così importante.<br />

Inoltre, praticando un lavoro fisico e manuale<br />

abbiamo compreso quanto i nostri pseudo-intellettualismi<br />

siano talvolta inutili e ci allontanino dalla<br />

realtà più autentica del nostro fratello operaio o<br />

muratore.<br />

bilità di procurarsi ogni tipo di materiale,<br />

perché qui ogni fornace, ogni cava<br />

ha l'obbligo di fornire tutto quello<br />

che produce all'esercito (per costruzioni<br />

civili, strade soprattutto). Quindi<br />

non Le dico i sotterfugi per procurarci<br />

in tempo quanto ci era necessario.<br />

Il segreto di tutto ciò è un capomastro<br />

di 54 anni che ha più energia ed<br />

esperienza di tutti noi messi insieme.<br />

Si figuri che oggi è andato a caccia<br />

(va sempre ogni quindici giorni) e ci<br />

porterà la carne per due settimane per<br />

tutti. E che carne! cinghiali, cerbiatti,<br />

anitre selvatiche.<br />

Porse il male di questa zona è proprio<br />

di non dare a nessuno il problema<br />

della sopravvivenza. Per esempio,<br />

un abitante delle «favelas» non riesce<br />

a capire un operaio di città che lavora<br />

tutto l'anno, quando egli pescando<br />

nella riva del fiume, senza far fatica,<br />

un giorno sì ed uno no, può sfamare<br />

abbondantemente la famiglia ed inoltre<br />

avendo la probabilità di prendere<br />

due o tre volte al mese un pesce grosso<br />

che gli da modo di soddisfare ogni<br />

suo desiderio. I desideri di qui non<br />

vanno più in là di una giornata. Non<br />

esiste il risparmio, spendono subito<br />

tutto in divertimenti... Un padrone di<br />

Scuola in costruzione<br />

qui provò a intestare ad alcuni suoi dipendenti,<br />

i più fedeli, un pezzo di terra<br />

a ciascuno perché vi si potessero costruire<br />

una casa. Nessuno fece ciò, tutti<br />

vendettero subito il terreno comprandosi<br />

vestiti, facendosi gran pranzi con<br />

molti invitati ecc.<br />

Padre Cardato è veramente in gamba,<br />

come Lei già sa, soprattutto riesce<br />

a guidarci senza far pesare la sua autorità,<br />

in quanto sa decentrare al massimo<br />

la responsabilità; mi ha detto di<br />

contraccambiare i saluti in modo molto<br />

caloroso.<br />

Il mio indirizzo esatto è: Lino Ponti<br />

- Citade Don Bosco - Corumbà M.<br />

T. - Brasile. - Siamo in 22, fra cui un<br />

prete, 7 ragazze e 3 chierici. C'è una<br />

ragazza di Abano (PD) Pinuccia Fantini.<br />

Sta a turno in baracca a fare da<br />

mangiare e pulire e in ìnfermeria. Spero<br />

di poterLe scrivere presto un'altra<br />

lettera, un po' meno disordinata e con<br />

informazioni dettagliate.<br />

Intanto La ringrazio ancora per la<br />

Sua cara lettera (l'affrancatura fu preziosa<br />

per un giovane di qui). La prego<br />

di ricordarmi a tutti i Padri e amici<br />

del Collegio Antonianum.<br />

Suo aff.mo<br />

Lino Ponti<br />

Abbiamo capito il significato di una frase di fratei<br />

Carlo Carretto: «Essere poveri coi poveri»; anche<br />

noi avevamo bisogno di ricevere, come i vecchi,<br />

che, con la loro dolorante umanità, non erano<br />

più soltanto delle cifre di cui si legge nelle statistiche,<br />

ma degli individui sofferenti.<br />

Tuttavia non pensiamo affatto di aver così messo<br />

in pace la nostra coscienza; è evidente che il<br />

campo di lavoro dovrebbe essere soltanto il punto<br />

di partenza per un impegno sociale da esplicare oltre<br />

alla professione e ai nostri doveri quotidiani.<br />

Lavorare con gli altri: lavorare assieme, mangiare<br />

assieme, pregare assieme, cantare assieme, crea<br />

al campo un clima profondamente fraterno in cui<br />

sono facilitati tutti i rapporti umani : l'amicizia, la<br />

comprensione, il dialogo anche con chi ha idee diverse<br />

dalle nostre, senza i falsi schemi e le convenzioni<br />

che spesso ci impone l'ambiente nel quale normalmente<br />

viviamo.<br />

C. Z.<br />

— 27


Carezza<br />

1969<br />

Ancora una volta il soggiorno estivo<br />

ci ha riuniti a Carezza, nella Villa San<br />

Pio X. Questa vecchia Villa, trasformata<br />

in « colonia », talché ora appare<br />

come un mezzo rifugio, coi suoi grandi<br />

cameroni e gli scarni servizi, si è<br />

mostrata provvidenziale e ci ha permesso<br />

un sereno soggiorno in uno dei<br />

posti più giustamente noti delle Dolomiti.<br />

Anche il tempo è stato propizio, sfoderando<br />

giornate splendide dopo altre<br />

di freddo intenso o neve. Moltissime le<br />

«uscite» a gruppi ristretti o più grandi,<br />

le cosiddette « popolari », verso le<br />

mete classiche ma pur sempre suggestive<br />

del Catinaccio, del Latemar, del<br />

Sella... senza trascurare le incantevoli<br />

gite nei boschi, a caccia di introvabili<br />

funghi, o verso le malghe ora attrezzate<br />

per il piacevole ristoro dei ghiottoni.<br />

Il soggiorno si è aperto quando ancora<br />

su in alto, nei canaloni, c'era tanta<br />

neve: 17 Giugno, vengono i liceali<br />

con P. Ceroni. Un gruppo non molto<br />

numeroso ma animato da un vivo desiderio:<br />

ritrovare quassù quello che<br />

forse abbiamo perso nelle nostre città,<br />

una vita con dimensioni più umane,<br />

più autentiche, dove il commisurarsi<br />

con la natura e l'amore fraterno non<br />

si perdano nel traffico tumultuoso. Eccoli,<br />

senza nessuna cameriera, «servirsi»<br />

da soli, cioè gli uni gli altri. Ascoltiamoli<br />

pregare e cantare assieme. Na-<br />

turalmente anche per loro le gite e il<br />

cucinare all'aperto sono come il mastice<br />

che tiene più fortemente incollate<br />

le buone impressioni e i saggi propositi<br />

da riportare in città. Già, non vogliono<br />

che tutto si esaurisca nella solita<br />

discussione sui temi del momento.<br />

Esperienza analoga, anche se necessariamente<br />

su piano diverso per la differente<br />

età, hanno fatto poi i ragazzi<br />

della CIDROS (Movimento Eucaristico<br />

Giovanile). In una trentina, tra effettivi<br />

e ospiti, si raccolsero a Carezza con<br />

i Padri Garbagnati e Saggin. Sono i<br />

quattro giorni dal 24 al 28 Giugno. Questi<br />

ragazzi hanno capito che pur nel<br />

«gioco del Regno di Dio» molto conta<br />

lo spirito di sacrificio per cui si sappia<br />

vedere e aiutare l'amico, anche il<br />

più piccolo, il più lontano.<br />

Poi, dopo questi due gruppi, il succedersi<br />

dei turni regolari. Prima al solito<br />

i ragazzi delle Medie, che appena<br />

finita la scuola anelano a un po' di fresco<br />

e di riposo; poi, verso la metà di<br />

Agosto vengono, fedeli come a un tacito<br />

ritrovo, universitari e professionisti<br />

che non si lasciano scoraggiare dall'austera<br />

sobrietà dell'arredamento della<br />

Villa S. Pio X (in attesa, chissà, che<br />

un giorno non si trovi una sistemazione<br />

più confortevole per tutti?). Comunque,<br />

a giudicare dal tutto esaurito che<br />

si è verificato verso il ferragosto, si deve<br />

pensare che c'è un qualche richia-<br />

Le mie vacanze a Carezza<br />

Da sei anni ormai trascorro le vacanze invernali<br />

e parte di quelle estive a Carezza... Conosco quindi<br />

abbastanza il luogo, il paesaggio, le montagne circostanti.<br />

Ma ogni volta che ritorno alla Villa Pio X°,<br />

provo gioie e desiderii sempre diversi, sempre più<br />

belli.<br />

Perché ? Perché il mio animo acquista sempre<br />

30 —<br />

mo segreto che attira tanta gente quassù,<br />

nel soggiorno alpino di Carezza.<br />

Né dimentichiamo, tanto caro, il ritorno<br />

quest'anno del gruppo di Napoli.<br />

Erano anni che essi non si facevano<br />

più vedere a Carezza, da quando cioè<br />

avevamo dovuto rinunciare alla Waldhaus<br />

per raccoglierci nella meno capiente<br />

Villa Pio X. Ma quest'anno si è<br />

potuto combinare un accordo con Padre<br />

Bellini e 15 ragazzi di Napoli. Essi<br />

sono venuti con fraterna cordialità e<br />

ben si può dire che abbiano animato<br />

le nostre serate e i canti liturgici. Alcuni<br />

di loro ritornavano, dopo tanti anni,<br />

ormai come universitari. A ben ri-<br />

' vederci, dopo questa prima esperienza!<br />

Il 24 Agosto era una domenica piovosa.<br />

Ormai eravamo ridotti a meno di<br />

una trentina. Sotto gli ombrelli abbiamo<br />

caricato le valige sul pullman e via<br />

di corsa verso Padova. L'autista aveva<br />

una voglia pazza di rientrare nella sua<br />

Val di Passa prima di notte ! E frattanto<br />

lassù sulle cime infuriava una bufera<br />

di neve. Segno che un'altra stagione<br />

se ne era andata ed eravamo risospinti<br />

verso la nostra vita di sempre. Più temprati,<br />

sì e col vivo 1 ricordo di tanti giorni<br />

e persone care.<br />

Lassù a Carezza, solo col personale<br />

di servizio, si fermava fedele il Fratel<br />

Fiocchi a preparare le « cuccette » per<br />

le nevi del prossimo Natale.<br />

qualcosa di nuovo dalla semplicità e dalla sana allegria<br />

di quella vita comunitaria. Quante volte abbiamo<br />

percorso quei sentieri e quelle piste !<br />

Quante volte il Labirinto è stato teatro delle nostre<br />

partite di calcio, dei nostri « guardie e ladri »,<br />

o il Santner o la Roda di Vael delle nostre escursioni.<br />

E alla sera, dopo una giornata che ci vede


II travolgente soffio del Concilio Vaticano II che ha scatenato<br />

in cervelli di ogni età e condizione sociale reazioni<br />

del tutto nuove e imprevedibili, ha fatto cigolare con un<br />

certo stridore anche i vecchi cardini delle austere porte dell'ultraemisecolare<br />

Congregazione Mariana Professionisti del-<br />

PAntonianum; così che anche il vecchio Statuto e la «normativa<br />

spirituale» subirono ammodernamenti di un certo<br />

scalpore; tanto che qualche esponente di un tradizionale irriducibile<br />

scapolaggio assunse atteggiamenti-., aventiniani<br />

mal sopportando la presenza nella Congregazione delle rappresentanti<br />

del gentil sesso: naturalmente sotto forma di<br />

mogli regolari e riconosciute di molti Congregati. Infatti<br />

l'Anno Sociale 1968 - '69 inaugurato il 5 Ottobre, primo<br />

Venerdì del Mese, fece registrare un buon afflusso di gentili<br />

Signore alla S. Messa celebrata dal P. Direttore Achille<br />

Colombo. Ed oltre che in occasione dei primi Venerdì<br />

del Mese, in molte altre circostanze e manifestazioni la presenza<br />

delle Signore ha portato una nota nuova familiare e<br />

molto gradita. Padre Colombo, entusiasticamente aperto alle<br />

innovazioni e alle miniriforme, organizzò, dopo un Rosario<br />

«ultra-mini», al posto del tradizionale fervorino che<br />

per la verità conciliava per il passato a qualche... ninna nanna<br />

meditativa, la lettura di brani delle Sacre Scritture seguita<br />

da commento e discussione da parte dei presenti.<br />

Sempre solenne e sentita la celebrazione della Festa dell'Immacolata<br />

e abbastanza numerose le presenze maschili e<br />

femminili al ritiro stagionale con interessanti e profonde<br />

meditazioni proposte dal mai dimenticato Padre Busa, ritornato<br />

per l'occasione fra noi che lo ricordavamo nella sua<br />

prima giovinezza, con un bagaglio invidiabile di esperienza<br />

e di maturità.<br />

Non potevano mancare in tempi di riforme e innovazioni<br />

le conferenze di attualità: il 22 Novembre il Rev. En-<br />

sempre uniti nello sforzo dì raggiungere la stessa<br />

meta, quante volte ci siamo trovati in quella saletta<br />

per cantare in coro o per rappresentare delle scenette<br />

o per giudicare i « colpevoli » in movimentati<br />

ed esilaranti processi.<br />

Carezza è l'ambiente ideale per chi vuole elevare<br />

più in alto il proprio spirito nella ricerca appassionata<br />

di un segno di quel Dio che ha creato per<br />

noi le vette scintillanti e l'azzurro infinito del ciclo.<br />

La sera nella bella Chiesetta ci ritroviamo assieme<br />

per una riflessione che sorge sempre -facile, spontanea,<br />

logica.<br />

E all'indomani c'è sempre entusiasmo ed energie<br />

nuove per riprendere gioiosi la vita comunitaria<br />

nella quale il primo impegno rimane quello del reciproco<br />

aiuto e comprensione, tesi a valorizzare ciò<br />

che di buono troviamo negli altri ed a comprendere<br />

con umiltà quelle debolezze che inevitabilmente<br />

\ scorgiamo.<br />

rico Chiavacci ci parlò in modo moderno ed incisivo illustrandoci<br />

con altrettanta modernità di vedute 1' Enciclica<br />

«Humanae Vitae»; ed ancora su questo attualissimo argomento<br />

dissertarono con competenza tecnica i Dottori Ulisse<br />

Drago ed Enzo Finotto in una serata organizzata con la<br />

collaborazione della Sezione A.M.C.I. di Padova.<br />

Degno di un particolare ricordo l'incontro nella Chiesa<br />

Nuova di noi Congregati Professionisti con il Vescovo<br />

di Vittorio Veneto Mons. Luciani che ci parlò con un fervore<br />

ed una profondità mistica sul mistero dell'Eucarestia.<br />

La nostra Congregazione fu pure presente ai ritiri in<br />

preparazione alla Santa Pasqua organizzati dal Gruppo dei<br />

Laureati Cattolici nella Chiesa di S. Lucia. Il 23 Maggio<br />

Sua Ecc. il Vescovo di Padova parlò ai Professionisti sulla<br />

nuova Liturgia e sulle novità ecumeniche.<br />

Sempre suggestiva e commovente la solenne Processione<br />

in giardino alla sera del 31 Maggio in occasione della<br />

chiusura del Mese di Maggio, a coronamento di un mese<br />

tutto dedicato alla Madonna, durante il quale numerosi furono<br />

i nostri Congregati che presenziarono alle care Sante<br />

Messe alla Grotta celebrate agni mattina dai nostri Padri.<br />

La nostra attività si concluse con la consacrazione delle<br />

famiglie dei Congregati, la sera del 3 Giugno, al Sacro Cuore<br />

di Gesù.<br />

Non possiamo chiudere queste laconiche note di cronaca<br />

senza rivolgere al carissimo Padre Colombo, nostro sollecito<br />

e intelligente Padre Direttore, il più grato ringraziamento<br />

per quanto egli ha dato con generosità e competenza<br />

alla nostra Congregazione. La sua partenza che ci dicono<br />

prossima, suscita in noi che da tanti anni lo conosciamo<br />

e lo stimiamo, un sentimento di affettuosa commozione perché<br />

P. Colombo rappresenta pur sempre una delle colonne<br />

basilari del nostro Antonianum.<br />

Le vacanze a Carezza sono sempre per tutti una<br />

esperienza molto positiva perché vi è come presupposto<br />

principale la ricerca della gioia spirituale mediante<br />

l'attività divertente, ma seria e concreta del<br />

corpo. La Villa Pio X" è poi il teatro dell'incessante,<br />

indispensabile e faticoso lavoro che Fratel Fiocchi<br />

compie, sempre con il sorriso sulle labbra, offrendoci<br />

così un mirabile esempio dì altruismo e di bontà<br />

che è per noi un monito ad intuire nell'umile assistenza<br />

al prossimo i reali valori della vita.<br />

Altri invece, come Padre Ceroni, ci seguono con<br />

dedizione ed assiduita nella vita spirituale, qualcuno<br />

di essi poi, come Padre Garbagnati, ci è anche<br />

ottima guida nelle escursioni in montagna.<br />

Con queste prerogative, Carezza non può che essere<br />

la meta preferita delle nostre vacanze se intendiamo<br />

viverle secondo un certo stile di impegno, di<br />

serietà, di fraternità e, quindi, di gioia.<br />

Francesco Sormani Zodo<br />

— 31


Un'inquadratura dell'ultimo film ungherese di Jancsó<br />

II Cinefonim Antonianum si presenterà<br />

quest'anno con un aspetto nuovo<br />

o, almeno, inconsueto. Infatti, a differenza<br />

del passato, sarà sostituita la<br />

suddivisione dei films in «tematiche» e<br />

al suo posto ci sarà una «panoramica»<br />

della più recente produzione cinematografica<br />

internazionale. La sezione impiegati-universitari-professionisti(suddivisi<br />

nelle serate di martedì e mercoledì)<br />

ha in previsione 19 films. Sono<br />

stati programmati per ora i primi 16,<br />

che appartengono a dieci paesi : Algeria<br />

(un film), Brasile (un film), Francia<br />

(tre films e due co-produzioni),<br />

Gran Bretagna (due films), Italia (due<br />

films), Messico (due films), Polonia (un<br />

film), Svezia (un film), Ungheria (un<br />

film) e U.S.A. (due films). Le proiezioni<br />

inizieranno nei giorni 11-12 novembre<br />

p. v. con «II circo», cui seguirà «Un<br />

certo giorno», «Tre passi nel delirio»,<br />

«I 600 di Balaklava», «La vergogna»,<br />

«Z: orgia di potere», «Due o tre cose<br />

che so di lei» ; quindi avrà luogo la<br />

«personale» riservata al regista polacco<br />

Roman Polanski, comprendente «II coltello<br />

nell'acqua» e «Rosemary's baby».<br />

Successivamente, dopo la presentazione<br />

del « classico » della cinematografia<br />

di sempre, vale a dire «L'uomo di Aran»<br />

di Flaherty, seguirà la «personale»<br />

dedicata a Luis Bunuel, nella quale sono<br />

inseriti «Nazarin», «L'angelo sterminatore»<br />

e «La via lattea». Concluderanno<br />

l'annata «I fucili», «L'armata a cavallo»,<br />

«I due mondi di Charlie» e quindi<br />

gli ultimi tre films, frutto di un referendum<br />

fra i soci.<br />

La Sezione dei Liceali, che avrà inizio<br />

1'8 novembre p.v. per concludersi<br />

il 14 febbraio, si presenta con 12 films<br />

e con una «personale» dedicata al noto<br />

regista ungherese Miklos Jancsó, comprendente<br />

«I disperati di Sandor» e<br />

«L'armata a cavallo». Il complesso delle<br />

pellicole « previste », appartenenti a<br />

sette Nazioni comprende questi temi :<br />

«Guerra e razzismo», «I due filoni Western,<br />

all'americana e all'italiana»; «II<br />

genere giallo». Ci sono poi due ottimi<br />

films attualissimi nella sezione «Infor-<br />

32 —<br />

mativa» (senza dibattito), all'inizio ed<br />

alla fine.<br />

Le iscrizioni al Cineforum degli Universitari<br />

avranno luogo da Giovedì 6<br />

novembre a Sabato 8 e Lunedì 10 novembre,<br />

dalle ore 18 alle ore 20, presso<br />

la. portineria <strong>dell'Antonianum</strong>.<br />

Nel frattempo è avvenuto un rimpasto<br />

nel Consiglio Direttivo, nel quale<br />

sono stati cooptati alcuni membri. Esso<br />

è ora così composto, oltre al Presidente<br />

prof. F. Viscidi e P. Covi : Studenti<br />

universitari «esterni» di Padova :<br />

Gilberto Pizzamiglio, Antonio Lovisetto<br />

(segretario), Mario Benettin, Vladimiro<br />

Dan, Maurizio Fassanelli, Franco Zoppellaro;<br />

Studenti Universitari «interni»<br />

dell'«Antonianum» : Girolamo Panzerini<br />

(Brescia), Michele Romanelli (Bellu-<br />

avvia<br />

con un<br />

programma<br />

"nuovo"<br />

il Cinefonim<br />

Antonianum<br />

no), Pier Attilio Rubini (Milano); Consiglieri<br />

supplenti: Alberto De Strobel<br />

(stud. esterno' - di Padova), Franco Vesco<br />

(stud. interno Antonianum - di Bolzano).<br />

Il Cinefonim ringrazia i Consiglieri<br />

onorari uscenti (perché laureandi), per<br />

la fattiva collaborazione data in questi<br />

anni.<br />

Essi sono: il dr. G.C. Suitncr (Feltrc),<br />

A. Angelini, R. Bassignano, E. Bellavitis,<br />

F. Bilò.<br />

E infine il Cineforum si augura che<br />

la novità dell'impostazione e delle scelte<br />

qualitative dei fìlms, il livello culturale<br />

dei dibattiti, continueranno ad attrarre<br />

l'interesse dei suoi Soci, vecchi e<br />

nuovi.<br />

Vladimiro Dan<br />

Una scena del film boliviano «Sangue di Condor» che vinse, alla Mostra di Venezia 1969,<br />

il «Timone d'Oro» del Centro Italiano Relazioni Umane di Roma


Orientamenti<br />

del Cinema d'oggi<br />

Commenti e rilievi sulla Mostra Veneziana<br />

La XXX Mostra veneziana di cinema<br />

(25 agosto-5 settembre) ci sembra abbia<br />

lentamente risalito la corrente, dopo<br />

le crisi e le contestazioni degli anni<br />

scorsi con la inquieta gestione Chiarini.<br />

Discreta la «Sezione Informativa» (in<br />

cui ammirammo «Una l'emme douce»<br />

di R. Bresson); quella dei Documentari;<br />

la «Retrospettiva» di quel mago del<br />

cinema che fu A. Hilchock, nel suo periodo<br />

inglese (1925-1939). Un insuccesso:<br />

i film de «Le tendenze del cinema<br />

italiano 1969», se si eccettua una o due<br />

opere («La cattura», e «Pelle di bandiio»).<br />

Ma fermiamoci alle 26 opere della<br />

«Mostra Grande», o meglio 27, se si include<br />

il film-balletto belga « Bhakìi »<br />

(Amore) di Maurice Bejart, ricco di valori<br />

espressivi e simbolici. Se si guarda<br />

alle sole proporzioni, ci spiace che<br />

solo 1' U.R.S.S. e i paesi viciniori si siano<br />

presentati con ben un terzo dei film<br />

«Invitati» (due per 1'U.R.S.S., l'Ungheria,<br />

la Cecoslovacchia, la Jugoslavia);<br />

un solo film dagli Stati Uniti (pochino)<br />

e uno dal Giappone; con 4 si presentò<br />

l'Italia, 3 la Francia. Una novità: Cuba,<br />

Bolivia, Panama portarono il loro<br />

film.<br />

Cominciamo ora la nostra rassegna<br />

da qui. E' molto piaciuto alla critica e<br />

al pubblico il film boliviano del giovane<br />

Jorge Sanjineés «Sangue di Condor»<br />

(«Yawar Mallku»). Ha ottenuto a Venezia<br />

il «Timone d'Oro» del Centro Italiano<br />

Relazioni Umane che a nome della<br />

giurìa l'avv. Guido Pallaro consegnò al<br />

regista il 5 settembre. La motivazione<br />

del premio dice: «Con semplicità e sobrietà<br />

di stile, il film mette in evidenza<br />

l'urgente appello alla solidarietà umana<br />

di un popolo del terzo mondo,<br />

nella strenua difesa della integrità spirituale<br />

ed etnica delle singole comunità,<br />

nella nobile reazione a metodi anticoncettivi,<br />

contrari alla morale naturale,<br />

nello spirito della "Populorum progressio"».<br />

All'opposto del film boliviano, è risultato<br />

irruente, violento, e non poco retorico,<br />

il film cubano di Manuel O. Gomez<br />

«La prima carica al machete», che rievoca<br />

un episodio delle lotte di indipendenza<br />

cubana dagli spagnoli. Se il ritmo<br />

serrato del film, la fotografia a forti<br />

contrasti, l'affresco popolare di una<br />

lotta per la libertà possono convincere,<br />

lo stile del film riesce invece indebolito<br />

dallo stile «inchiesta» con cui inizia<br />

e si frammenta. - Per il Panama Ruy<br />

Guerra (l'autore noto di «O Cafaiestes»<br />

1962 e di «I fucili» - 1964) ci ha dato<br />

con «Dolci cacciatori» un'opera intensa,<br />

ma di rarefatta bellezza.<br />

Sincero, ma modesto il film (U.S.A.)<br />

«Giucchi infantili», di cui però apprezzammo<br />

la tecnica viva, moderna, e non<br />

la tematica triste, e né il finale spieiatamente<br />

irrisorio dell'uomo. Con «Prologo»<br />

il canadese Robin Spry ci ha dato<br />

un quadro movimentato, ma non<br />

nuovo, della gioventù «Hippy». Il Brasile<br />

ha ricalcato con «Gli ereditieri» di<br />

Carlo Diegues (che trovammo più fresco<br />

e incisivo a Venezia nel 1967 con<br />

«La grande città») il tema familiare<br />

degli arrivisti politici, senza scrupoli e<br />

ideali, ma con forme stanche e un po'<br />

convenzionali.<br />

Passando ali' Europa, ci incontriamo<br />

con un film spagnolo consueto, debole<br />

(indegno di Venezia) di Martin Patino:<br />

«Dell'amore e di altri sentimenti»..., in<br />

cui l'amore coniugale riscopre le sue<br />

stanche crisi. Più sicuro e giovane il<br />

film inglese eli Ted Kotchcff «Due signori<br />

in coabitazione», sul tema di un<br />

nobile ma infruttuoso tentativo di superare<br />

le barriere e pregiudizi razziali.<br />

Su un alto livello la Germania Occidentale<br />

con l'estroso «Cardillac» di E.<br />

Reitz cui molto giovò lo spunto tratto<br />

dal racconto di Hoffmann. La Francia,<br />

nonostante gli entusiasmi improvvisi<br />

dei suoi critici, non ha ben figurato a<br />

Venezia, se si eccettua, in parte, il film<br />

(arguto ma astioso) «La fidanzata del<br />

pirata» della regista argentina Nelly<br />

Kaplan, che in questo suo primo lungometraggio<br />

ironizza con corrosiva denuncia<br />

(un po' alla Bufiuel) sul falso<br />

moralismo di un certo costume di provincia,<br />

la cui ipocrisia si diverte a mettere<br />

a nudo. Di una stanca, languida<br />

bellezza solo formale il prolisso 1 «Beniio<br />

Cereno» di Serge Roullet, che ricalca<br />

le linee dell'annoso racconto di H.<br />

Melville in luce psicanalitica. La corrente<br />

che ama il nebuloso esistenzialismo,<br />

nel cinema, ha dato in «Paolina<br />

se ne va», opera prima di Andre Techiné,<br />

un film ambiguo e discontinuo, dove,<br />

tra una clinica psichiatrica e una<br />

casa per appuntamenti, Pauline cerca<br />

invano se stessa.<br />

La Svezia con «II Padre» dell'anziano<br />

regista Alf Siobcrg (di cui ricorderete<br />

II nuovo Direttore della Mostra Veneziana,<br />

Ernesro Guido Laura, nostro <strong>Ex</strong> Alunno delia<br />

Scuola di Religione dell' «Antonianum».<br />

Nella foto : Laura partecipa a un dibattito<br />

del nostro «Cineforum».


Dal film iugoslavo « L'avvenimento » di V. Mimica<br />

forse lo splendido «Angeli alla sbarra»),<br />

maestro di J. Bergman, ci ha dato una<br />

opera di classica fattura, tratta dal<br />

dramma omonimo di Strinberg, ma<br />

chiusa in un'analisi psicologica sentita<br />

più in modo teatrale che cinematografico<br />

1 , pur con una recitazione di eccezione.<br />

Per i paesi della sfera sovietica basterà<br />

un cenno. In genere si nota una<br />

rilevante accuratezza tecnica (specie<br />

nel colore), una recitazione viva, realistica,<br />

ma i «temi», presi spesso dalla<br />

letteratura, sembrano sfuggire ad un<br />

confronto immediato con la realtà sociale<br />

di oggi; inoltre: la tecnica e lo<br />

stile (se si eccettua «Stelle di giorno»)<br />

sono piuttosto antiquati, consueti, senza<br />

voli e impennate di novità. Il miglior<br />

film jugoslavo ci sembra «La trappola»<br />

di Z. Pavlovic, per il coraggio di<br />

una critica al fosco periodo staliniano ;<br />

efficace ma truculento «L'avvenimento»<br />

di V. Mimica, che da corpo e suggestione<br />

ad una novella di Cechov. Per<br />

l'Ungheria, il noto regista Miklos Jancso<br />

segna un punto di arresto, se non<br />

di caduta, a causa di quell'estetismo<br />

suggestivo, ma vuoto, quasi senz'anima,<br />

cui si abbandona con facilità. La sua<br />

opera «Scirocco di inverno» vibra però,<br />

al fondo, di un ideale di libertà che<br />

anima il personaggio centrale, Marko,<br />

nei grigi tempi degli «ustascia», intorno<br />

al '30. L'altro film ungherese «Zona<br />

vietata» di Pai Gabor rivela una chiara<br />

capacità psicologica di analisi della<br />

amara e talora drammatica vita di fabbrica.<br />

La Cecoslovacchia con «I diavoli» di<br />

Stefan Huer ci ha dato un'opera tragicomica,<br />

in cui la «favola-satira» mette<br />

in luce l'incapacità di satana di umanizzarsi,<br />

il senso della sua inutilità in<br />

un mondo ormai corrotto. Con «Onore<br />

e gloria» il cecoslovacco H. Bocan ci<br />

offrì uno dei migliori film di Venezia.<br />

34<br />

Ambientato nella paurosa guerra dei 30<br />

anni, fa emergere la figura donchisciottesca<br />

del Cavaliere Rynda che si batte<br />

a vuoto per i fantasmi della gloria. Il<br />

contrasto più vivo del cinema sovietico<br />

si ha col film russo, classico e freddo<br />

del noto vecchio regista S. Yutkevich<br />

«Breve storia di un piccolo racconto»<br />

(che fa rivivere uno scorcio di vita<br />

di Cechov, nell' insuccesso del suo «II<br />

gabbiano») ed il più moderno, fluido<br />

film del giovane Igor Talankin: «Stelle<br />

di giorno», che seguendo il testo della<br />

poetessa Olga Bergholtz, rievoca con<br />

commosso senso poetico i duri giorni<br />

di Leningrado. Due stili, due mondi, di<br />

ieri e di oggi. Se ci si consente ora un<br />

salto... in Oriente, ci spiace vedere assente<br />

alla Mostra l'India. Il Giappone<br />

ci inviò un'opera modesta e schematica,<br />

non priva però di semplicità: «II<br />

ragazzo» di Nagisa Oshima.<br />

L'Italia si è presentata a Venezia con<br />

quattro film di diversa levatura, ma tutti<br />

caratterizzati da una novità o mobilità<br />

di « linguaggio ». «Sierra Maestra»<br />

del viareggino A. Gianriarelli («opera<br />

prima») ripete il tema della guerriglia<br />

in America Latina, cui un giovane intellettuale<br />

italiano partecipa, ma solo<br />

come osservatore. Imprigionato, patirà<br />

molto per la causa. L'incastro nel film<br />

di brani di guerriglia (con richiami al<br />

«cinema-verità»), le reazioni dell'amata,<br />

in Italia, ci danno un'opera composita<br />

e viva, ma snervata dall'insistenza<br />

del dibattito politico.<br />

Meno felice «Sotto il segno dello scorpione»<br />

dei fratelli Taviani, che pur in<br />

un'ambientazione suggestiva e vigorosa,<br />

non ha saputo dare alla favola mitica<br />

narrata una trasparenza chiara, ma solo<br />

delle allusioni socio-politiche o astruse<br />

o enigmatiche. Qualcosa di simile,<br />

ma al peggiorativo, è successo all'infaticabile<br />

Pasolini che ne «II porcile» ha<br />

talmente fatto pesare la coltre greve<br />

dei simboli sulle pur splendide immagini<br />

(specie la parte arcaico - favolosa<br />

dei «cannibali») da togliere all'opera<br />

quella credibilità umana, che ci pare<br />

indispensabile in ogni film. Il discorso<br />

ricalca l'astio anti-borghese, che animava<br />

«Teorema», ma lo ripete con un senso<br />

eversivo, anarchico contro 1 la società,<br />

che sa di paradosso o di schema ideologico.<br />

Ben poco conta la pulizia della<br />

forma se sotto c'è questo brulicare astratto<br />

di idee, di «tesi», che ci si vuole<br />

imporre con una volenza figurativa,<br />

degna di miglior causa. La netta diversità<br />

poi dei due stili che il regista usa<br />

nei brani di contrasto intacca l'unità<br />

dell'opera.<br />

Un discorso a parte merita l'audace<br />

Fellini del «Fellini- Satyricon», il film<br />

che più farà parlare di sé quest'anno.<br />

La conferenza stampa, che seguì la<br />

proiezione, ha messo in risalto che il<br />

regista ha voluto estendere il quadro<br />

dei capitoli rimastici dell'opera di Petronio<br />

(l'unico romanzo della latinità)<br />

con ricorsi a miti, usanze, tradizioni.<br />

Fin qui tutto lecito, anche se si «va oltre»<br />

Petronio. Né egli ha voluto — ha<br />

detto — dare alcun «giudizio» sul mondo<br />

corrotto che descriveva: si è messo<br />

là a «guardarlo» come farebbe un... obiettivo<br />

imparziale. Non ci vuoi molto<br />

a scorgere, tra queste righe, la difficoltà<br />

che Fellini ha incontrato nel voler<br />

essere « imparziale ». Non e' è dubbio,<br />

per noi, che egli partecipi, con sottile<br />

condiscendenza, alla vitalità sfrenata<br />

dei due giovani protagonisti, Encolpio<br />

e Ascito, a quel mondo corrotto e decadente<br />

che pur nel riconoscimento della<br />

sua corruzione sa persine superare i<br />

terrori della morte (Trimalcione).<br />

La paganità esaltata dal film trova la<br />

sua giusta incarnazione in uno stile lussureggiante,<br />

fastoso, barocco (come già<br />

annunciava «Giulietta degli spiriti»). Ma<br />

al di là della magica maestrìa di Fellini<br />

non riusciamo a scorgere, e ce ne dispiace,<br />

un solo segno o di condanna o<br />

di rivolta ad un simile mondo rappresentato.<br />

E da qui nasce se non la immoralità,<br />

certo la «amoralità» di un'opera,<br />

che senza raggiungere mai le volgarità<br />

passive di Petronio, ha trovato<br />

nella grigia materia più forza per esprimere<br />

una forma, che ispirazione per<br />

trame un'idea viva.<br />

Questa, in sintesi, la XXX Mostra veneziana,<br />

nelle sue luci policrome, nella<br />

sua sicura, anche se diffìcile, ascesa.<br />

Diamo atto al nuovo direttore, l'amico<br />

Ernesto G. Laura (che, nostro ex-alunno,<br />

fu più volte invitato dal Cineforum<br />

Antonianum per lezioni e dibattiti) di<br />

aver saputo allestire in breve tempo<br />

una Mostra apprezzabile, in cui si vede<br />

un cinema che prende quota.<br />

Desideriamo che l'arte quella vera, e<br />

solo essa, trovi presto i suoi posti d'onore<br />

nel bianco palazzo del Lido...<br />

Antonio Covi S. J.


'Petrarca,, riprende<br />

NOTE DI CRONACA<br />

IL VI «TROFEO GALTAROSSA»<br />

Si è svolto, con molto afflusso di pubblico<br />

dal 19 al 28 Giugno 1969.<br />

Le squadre in lizza erano: Inter, L.R.<br />

Vicenza, Treviso, Petrarca, Byern, Bologna,<br />

Udinese, Padova. Nelle finali i<br />

risultati furono: al 1° posto il Bologna,<br />

al 2" Vicenza, al 3° Padova.<br />

Per l'impegno dei giocatori, l'interesse<br />

del pubblico, l'urto agonistico, questa<br />

edizione del Trofeo Galtarossa riuscì<br />

una delle migliori.<br />

PROSPETTIVE IMMEDIATE<br />

L'impegno sportivo dell'annata 1969-<br />

70 si orienta in quattro settori distinti.<br />

Eccoli :<br />

• RUGBY. — Lavorano tre squadre :<br />

una in Serie «A», una di «Riserve» ed<br />

36 —<br />

una di «Giovani». Allena tutta la sezione<br />

il signor Guglielmo Geremia.<br />

• BASKET. — La sezione si articola,<br />

come il Rugby, in tre sezioni : 1 ) quella<br />

in serie «B»; 2) gli «Juniores»; 3)<br />

gli «Allievi».<br />

La novità è data dalla nuova guida:<br />

il signor Ivan Mrazek, cecoslovacco, di<br />

Brno, che ha diretto la nazionale cecoslovacca<br />

del basket, ex campione di<br />

nuoto. Si spera con questa ottima guida<br />

e le capacità volitive dei giocatori,<br />

che la squadra risalga coraggiosamente<br />

in Serie «A».<br />

• CALCIO. — Anche qui tre squadre :<br />

1) Dilettanti di 1" Categoria; 2) Juaiores;<br />

3) Allievi. E' confermato come allenatore<br />

il signor Antonio Fin.<br />

• SCHERMA. — E' un settore di attività<br />

che sta per avviarsi bene. Si è in<br />

attesa dell'allenatore, il maestro polac-<br />

co Zub, che deve arrivare in questi<br />

giorni. La nuova sezione inizia in forma<br />

dilettantistica, per passare poi, se<br />

possibile, alla forma agonistica.<br />

LE GUIDE<br />

L'Unione Sportiva « Petrarca » è una<br />

grande famiglia, in cui sono a stretto<br />

contatto di gomito dirigenti, giocatori,<br />

amici, spettatori. Ma come in ogni famiglia<br />

ci vogliono delle guide. Per. l'annata<br />

1969-70 sono' queste:<br />

Alla Direzione del Consiglio dell'U.S.<br />

« Petrarca » e' è il Presidente generale,<br />

prò/. Michele Arslan. Lo coadiuvano i<br />

quattro Presidenti delle singole Sezioni<br />

: Presidente della Sezione Rugby, il<br />

rag. Giuseppe Longato; di quella del<br />

Basket, l'ing. Giacomo Galtarossa; di<br />

quella del Calcio, il signor Leonzio Pizzo;<br />

di quella della Scherma, il cav. Romolo<br />

Canale. Segretario generale è il<br />

rag. Natale Earci; il Segretario per il<br />

Basket è il rag. Luigi Toniolo.<br />

L'AVVIO ATTESO<br />

II campo « Tre Pini », il Palazzetto<br />

dello Sport nei mesi estivi sono stati<br />

vuoti, silenziosi; si direbbero però impazienti<br />

di vedersi riempiti di folla, di<br />

grida.<br />

Si annunciano ora le date di avvio<br />

dei vari incontri.<br />

Il Campionato di Calcio e di Rugby<br />

inizierà il 5 Ottobre. Quello invece di<br />

Basket avrà il suo « via » ai primi di<br />

Novembre.<br />

L'attesa di tutti è viva. Noi abbiamo<br />

fiducia che le agili squadre del glorioso<br />

«Petrarca» si batteranno con onore.


Petrarca Basket:<br />

con rinnovato entusiasmo.<br />

Dopo il silenzio estivo, dopo le vacanze,<br />

in casa del «Petrarca» si è ricominciato<br />

a parlare di allenamenti, di<br />

partite, di campionato. E' la solita legge<br />

di tutti gli anni, da tanti anni; questa<br />

però ci sembra l'annata delle novità.<br />

Abbiamo ritrovato un «Petrarca» decisamente<br />

trasformato nelle sue strutture<br />

e ve ne segnaliamo i motivi che<br />

riteniamo i principali. Primo di tutto il<br />

nuovo assetto — serie B — della squadra<br />

nell' ambito del campionato, che,<br />

ovviamente, ha portato a un cetra ridimensionamento<br />

dell' apparato tecnico,<br />

con conseguente trasferimento di certi<br />

atleti ad altre Società e l'inserimento<br />

di altri nella nostra. Ci si riferisce a<br />

Bernardini, lessi e Bariviera, ora passati<br />

definitivamente ad altri sodalizi e,<br />

per contro, all'arrivo di Meneghel, Terracini<br />

e Fantin. Riteniamo superfluo<br />

star qui a elencare meriti particolari;<br />

sono ottimi giocatori, e la squadra ne<br />

sarà certamente rafforzata assieme ai<br />

già collaudati Peroni, Pozzecco, Pizzichemi,<br />

Tomolo, Schiavon e ad alcuni<br />

elementi del vivaio giovanile.<br />

Un cenno a parte meritano altri due<br />

popolari atleti: Pino Stefanelli e Cesco<br />

Varotto i quali, dopo anni di «servizio»<br />

attivo hanno, per così dire, appeso<br />

le scarpe al tradizionalissimo chiodo.<br />

La direzione tecnica della squadra<br />

è stata affidata — ce ne rallegriamo —<br />

ad un tecnico cecoslovacco di grande<br />

valore (più volte nazionale di Cecoslovacchia<br />

e recentemente allenatore di<br />

una grossa squadra di Brno): il signor<br />

Ivan Mrasek il quale, già dai primi incontri<br />

con la squadra, ha rivelato doti<br />

umane e psicologiche che lo faranno<br />

certamente apprezzare a tutti i livelli.<br />

Ed ora consideriamo un aspetto di<br />

questo nuovo « Petrarca », aspetto che<br />

prima avevamo appena sfiorato: la serie<br />

B. Questa « B » maiuscola troppo<br />

spesso è stata identificata con I umiliante<br />

simbolo della smobiltazione e<br />

del disfattismo. Non ci sembra bello.<br />

E' chiaro': abituati a farla un po' da<br />

aristocratici in serie A, è un po' duro<br />

scendere a ranghi meno blasonati; ma<br />

tant'è, la regola del gioco è fin troppo<br />

elementare: chi perde... Motivo di più,<br />

noi diciamo, per non dimenticare cause<br />

ed effetto negativi e per trame esperienze<br />

sì da parvi rimedio con una certa<br />

dose di realismo e, se vogliamo, di<br />

umiltà. D'altro canto una nuova realtà,<br />

frutto forse di questo «nuovo corso» si<br />

è già notata. E' infatti recente la partecipazione<br />

della nostra squadra ad un<br />

torneo svoltosi ai primi di settembre a<br />

Slavonskj Brod, in Jugoslavia, per onorare<br />

la memoria di un grandissimo petrarchino<br />

«ad honorem»: Rade Korac,<br />

il quale, come a tutti è noto, scomparve<br />

tragicamente nello scorso giugno.<br />

L'ottimo secondo posto conseguito contro<br />

avversavi di rango elevato (OKK<br />

Beograd, Slavonskj, Serajevo e Nazionale<br />

Iugoslava) già dimostra l'alto grado<br />

di preparazione raggiunto dalla nostra<br />

squadra.<br />

Sempre per onorare la memoria di<br />

Korac si disputerà il 14 e 15 Ottobre<br />

prossimi un torneo internazionale, inserito<br />

nelle manifestazioni per l'Autunno<br />

Padovano, al quale parteciperanno,<br />

oltre al «Petrarca», VOKK Beograd, lo<br />

Standard di Liegi e il Simmenthal di<br />

Milano. Il calendario prevede quindi<br />

incontri amichevoli a Vicenza, Biella,<br />

Mestre, Varese e gli incontri di Coppa<br />

Italia.<br />

A concludere questa modesta presentazione<br />

vorremmo ora sottolineare l'appassionata<br />

opera svolta dal Presidente<br />

della Sezione Basket, l'ing. Galtarossa,<br />

il quale, ormai da cinque anni, regge<br />

con inesauribile energia le sorti della<br />

nostra squadra, e dare a tutti appuntamento<br />

a Novembre. Non senza aver<br />

però gridato, con tanti amici: Forza,<br />

Petrarca!<br />

Uno scena del film inglese « If » di Andersen che il Cinefonim includerà forse nel programma,<br />

a fine stagione (Palma d'Oro a Cannes '69)<br />

— 37


A coloro che, come il sottoscritto,<br />

si dilettarono in attività giornalistiche<br />

e tipografiche quasi per inseguire<br />

una vocazione rimasta forse<br />

nascosta e soffocata per le imponderabili<br />

vicende che la vita —<br />

intesa come destino — riserva a<br />

ciascuno di noi, non sembrerà fuori<br />

luogo e fuori posto dedicare una<br />

«colonnina» breve ma affettuosa al<br />

Cav. Alberto Bolzonella, Proprietario<br />

della Tipografia omonima, che<br />

compie proprio in questi giorni il<br />

suo 65° anno di vita di Tipografo<br />

nel senso più nobile e artigianale<br />

della parola. Fin da ragazzo infatti<br />

il Cav. Bolzonella ha imparato ad<br />

amare e a perfezionare questa attività<br />

che — se intrapresa con de-<br />

dizione e serio impegno — è prodiga<br />

di grandi e piccole soddisfazioni<br />

verso chi di quest'arte sa<br />

comprendere il fascino d'una sempre<br />

più perfezionata composizione<br />

e la enorme importanza che assume<br />

nel campo sconfinato dell'educazione<br />

e della formazione culturale<br />

e religiosa. Inoltre, un merito<br />

tutto particolare dobbiamo riconoscere<br />

all'amico Cav. Bolzonella:<br />

quello di aver collaborato sempre<br />

con entusiasmo e comprensione<br />

alle attività giornalistiche e tipografiche<br />

di molte generazioni <strong>dell'Antonianum</strong>,<br />

fino a sfiorare l'aureola<br />

dell'eroismo quando la prorompente<br />

e volitiva baldanza di P.<br />

Messori — formato partigiano —<br />

alii<br />

un tipografo<br />

super<br />

II Ministro on. Gui fa visita al cav. Alberto<br />

Bolzonella, nella sua tipografia. - Sono presenti<br />

i figli Livio e Giorgio e i! R. P. Casella<br />

lo costrinse a rischiare grosso nell'ormai<br />

lontano ma ancor pauroso<br />

periodo della stampa clandestina,<br />

quando il mestiere di tipografo non<br />

era certo dei più tranquilli, specialmente<br />

per chi, come il Cav. Bolzonella,<br />

aveva sempre amato la libertà<br />

e il rispetto delia persona umana.<br />

Al caro Cav. Alberto che vede<br />

oggi potenziata e perfezionata nei<br />

figli la sua opera proficua ed instancabile,<br />

va, da parte della famiglia<br />

degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> dell'Antonìanum,<br />

l'espressione di una gratitudine<br />

sincera e l'augurio di una ancor<br />

lunga vendemmia di messe così<br />

cospicua e ubertosa.<br />

M.Z.<br />

O.BOZZOLA&C<br />

PADOVA<br />

VIA TIRANA, 9 - TELEF. 42.081<br />

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ABBONATI ALL'ANTONIANUM FINORA PER L'ANNO 1968-1969<br />

NE MANCANO ANCORA MOLTI : AFFRETTATEVI !<br />

Agusson dr. Antonio<br />

Agnati dr. Achille<br />

Alberini gen. Raoul<br />

Alfonsi dr. ing. Aurelio<br />

m Alfonsi cav. Giuseppe<br />

I Al/prandi dr. Francesco<br />

!N Amfarosetti dr. ing. Luigi<br />

Alocco ing. Vittorio<br />

Andò sen. avv. Oscar<br />

MAndretta dr. G/usepps<br />

Apergi Elio<br />

Apergi comm. rag. Sergio<br />

Armiento rag. Mario<br />

Avanzi Renzo<br />

Azzolin cav. Aurelio<br />

Baccag/ini dr. ing. Guido<br />

Baccaglini prof. Mario *<br />

Bacchi ing. Guido<br />

8099/0 ing. Francesco<br />

Boggio prof. Paolo<br />

Boiardi dr. Gianni<br />

Barbe dr. Marcella<br />

Barbieri dr. prof. Bruno<br />

Barbieri dr. Enzo<br />

Barbieri dr. ing. Riccardo<br />

Barcelloni Corte nob. ing. Vinc.<br />

Bartolomei dr. prof. Giuseppe *<br />

Battalliard dr. Alberto<br />

Battagliard dr. arch. ing. Mario<br />

Battagliard rag. Castone<br />

Bazolo Giorgio<br />

. Barnabò ing. Silvano<br />

* Battag/ìard dr. arch. Mario<br />

Bedin rag. Giampietro<br />

Belloni avv. Giorgio<br />

Bel/ani prof. Giuseppe<br />

Benacchio prof. Luigi<br />

Benacchio dr. Mario<br />

Beneventano Della Corte bar.<br />

dr. Francesco<br />

Bernini dr. Pierluìgi<br />

Benettin avv. Giorgio<br />

Bertoldini dr. Tullio<br />

Bertolissi dr. ing. Mario<br />

Baxiu dott. Cioncarlo<br />

Baxiu dr. G. Riccardo<br />

Bidoli Giovanni<br />

Bidoli dr. Federico<br />

Brune///' nob. avv. Giovanni<br />

Bocchese dr. ing. Franco<br />

Bodini dr. Giovanni<br />

Boldrin dr. Bruno<br />

Bolzonella dr. ing. Antonio<br />

Bolzonella Carlo<br />

Bonerdi Raffaele<br />

Bonifazi rag. Giuseppe<br />

Bonino dr. prof. Raffaele<br />

Barelli dr. Giorgio<br />

Bottecchia dr. ing. Giovanni<br />

Boniver prof Giuseppe<br />

Bordigato col. Gino<br />

Boschi dr. Giorgio<br />

Bresaola rag. Giuseppe<br />

Brune/// avv. Giovanni<br />

Bruni dr. Carlo<br />

Bucchi prof. Renato<br />

Busnardo dr. Benedetto<br />

Caldera dr. Eugenio *<br />

Calore geom. Goìvanni<br />

Calzolari dr. Guido<br />

Canai comm. dr. Silvio<br />

Canavotto dr. ing. Giuseppe<br />

Candelpergher ing. Giuseppe<br />

Candeo dr. ing. Antonlorenzo<br />

Carbone dr. ing. Emesto<br />

Carlotto rag. Oscar<br />

Coniato Giampaolo<br />

Candelpergher dr. ing. Giuseppe<br />

Conte/e dr. Francesco<br />

Caporali dr. Guido<br />

Caporella Amedeo<br />

Carbognin rag. Giunto<br />

Carbognin dr. Giusto<br />

Carbone ing. Ernesto<br />

Carbognin prof. Giovanni<br />

Carrara dr. Nino<br />

Carenza dr. prof. Nino<br />

Carenza dr. Mario<br />

Caretta rag. Guglielmo<br />

Carlotto rag. Oscar<br />

Caron dr. sen. Giuseppe<br />

Carpenedo ing. Diego<br />

Cartolari dr. conte Crìstoforo<br />

Casarotti Nino *<br />

Castagna rag. Giulio<br />

Castagna Bernardi Giuseppe<br />

Castellani di Sermeti dr. Luigi<br />

Castellani Antonio<br />

Catemario di Quadri duca ing. G.<br />

Cavagnis dr. Vittorio<br />

Cavallari de Caballaria prof. V.<br />

Cazzala dr. ing. Luciano<br />

Ceschi dr. ing. sen. Stanisìao *<br />

Cnosen dr. Wolf<br />

Chiesa dr. Domenico *<br />

Chiesa dr. Mario<br />

Chinaglia gr. cr. dr. Antonio<br />

Chinaglia dr. Lino<br />

Chinea Mario<br />

Cioccio dr. prof. Giacinto<br />

Chino dr. Alberto<br />

Chiavato Sergio *<br />

Ciralli dr. Bruno<br />

Coiazzi dr. prof. Luigi<br />

Co/'n dr. Antonio<br />

Co/ucci dr. prof. Giuseppe<br />

Costacurta ing. Mario<br />

Covi rag. Pietro<br />

Covi rag. Luigi<br />

Croatto dr. prof. Lucio<br />

Cursore Gino<br />

Da Col dr. Antonio<br />

Dal Brun comm. Lucio<br />

Dal Covalo mons. prof. Antonio<br />

Dal Prò dr. ing. Paolo *<br />

Daniele dr. Carlo Alberto<br />

Don/e/etto dr. Raffaele<br />

Daodiace avv. gr. uff. Giuseppe<br />

Del Fratello rag. Isidoro<br />

De Bastioni dr. prof. Giovanni<br />

De Boni Bruno<br />

De Fra/a dr. ing. Mario<br />

De Lucchi Tot/<br />

De Marco dr. Alberto *<br />

De Marco ing. Carlo *<br />

De Sisti comm. rag. Gino<br />

De Toni dr. ing. Arnaldo<br />

De Vivo dr. Giovanni<br />

De Zuccata N. H. dr. Giovanni<br />

De Zuccata nob. Luigi<br />

Della Penna dr. Alessandro<br />

Di Nicolo ing. Antonio *<br />

Domeniche/li rag. Silvio *<br />

Donati dr. Giulio<br />

Doriguzzi Aldo *<br />

Dormo/ dr. Lamberto<br />

D'Agnolo Antonio<br />

Ederle mons. Guglielmo<br />

Fabbri Colabich comm. dr. P. G.<br />

Fabbri Colabich dr. ing. Giuseppe<br />

Fagnani rag. Carlo<br />

Fagnani dr. ing. Sandro<br />

Fa/orno ing. Gastone<br />

Fantecchi dr. Antonio<br />

Fattori ing. Mario<br />

Ferlìnì dr. Giorgio *<br />

Ferrante prof. Angelo<br />

Ferro prof. Nino *<br />

Ferro dr. Angelo<br />

Ferri conte dr. ing. Francesco<br />

Ferrari dr. Carlo<br />

Feruglio dr. prof. Francesco Sav.<br />

Filippetto avv. Mario<br />

Filippi dr. Silvio<br />

Flores D'Arcais prof. Franco<br />

Fontana Giovanni *<br />

Foratti dr. Fausto<br />

Fracanzani dr. ing. Lodovico *<br />

Franceschetto dr. Giuseppe<br />

Frasson dr. Franco<br />

Frasson dr. Paolo<br />

Fregnan rag. Cesare<br />

Frìtegotto cav. rag. Giulio<br />

Furioli dr. ing. Luigi<br />

Gaietti dr. Angelo<br />

Calta prof. Federico<br />

Calimberti dr. Antonio *<br />

Galìmberti dr. Giulio<br />

Gallo dr. ing. Mario *<br />

Gamba Antonio<br />

Garcea ing. Antonio<br />

Garcea ing. Anselmo<br />

Garcea ing. Giampaolo<br />

Gaspari (famìglia)<br />

Gentile dr. prof. Francesco<br />

Cerala prof. Marcantonio<br />

Ghezzo prof. Floriano<br />

Giocamela dr. Piero<br />

Giacomelli avv. Vittorio<br />

Giocamela avv. Marco<br />

Gonano dr. ing. Gianlucio<br />

Giordani dr. Michele<br />

Giron dr. Giampietro<br />

Giudice avv. Piero<br />

Giuriate dr. ing. Arturo<br />

Ciurlato rag. Franco<br />

Gnutti dr. ing. Paride *<br />

Gabbato dr. Alberto<br />

Gonano ing. Gianlucio<br />

Gracis avv. Mario<br />

Cromo dr. Giorgio<br />

Guaran Guido<br />

Guzzon dr. prof. Vittorio<br />

Kertely dr. ing. Ivo<br />

Lazzarin prof. Antonio<br />

Lecchi e.te dr. Francesco<br />

Letter dr. Eugenio<br />

Lion dr. Paolo<br />

Locatela cav. Pietro<br />

Lorato rag. Guido<br />

Loredan e.te ing. Iseppo<br />

Lorenzi prof. Gianlorenzo<br />

Lorenzoni avv. Luigi<br />

Lorenzoni dr. Giangiorgio<br />

Lorenzoni dr. Renzo<br />

Lorìni cav. Bruno<br />

Lorini rag. Carlo<br />

Lorini dr. Enrico<br />

Lorenzoni dr. Renzo<br />

Lorenzoni dr. G. Giorgio<br />

Lubian rag. Ugo<br />

Lotti dr. Francesco<br />

Lavo dr. Paolo<br />

Lubian rag. Ugo<br />

Lui ing. dr. Guido<br />

Luise dr. prof. Renato<br />

Maggia dr. prof. Alessandro<br />

Maggia dr. ing. Marcella<br />

Maggia avv. Gino<br />

Maggioni dr. Giuseppe<br />

Magnano di S. Lio ing. Pasquale<br />

Luciani dr. Giulio<br />

Magni dr. Pino<br />

Magrini dr. Carlo<br />

Mo/atesto Franco<br />

Ma/ipiero avv. Giorgio<br />

Magni dr. Pietro<br />

Mancini dr. Guido<br />

Manani dr. Giovanni<br />

Mangili! avv. Ferdinando<br />

Mantovani avv. Annibale<br />

Marangoni dr. Carlo<br />

Marasca dr. Egidio<br />

Mari prof. dr. Luigi<br />

Marcozzi avv. Alberto<br />

Marson dr. prof. Gianbattista<br />

Martini Giacomo *<br />

Marzo/o dr. ing. Paolo<br />

Maseri dr. Attilio<br />

Mazzacurati dr. ing. Giovanni "<br />

Magni dr. Pino<br />

Mazzo cav. Silvio<br />

Mazzo nob. rag. Giorgio<br />

Mazzoncini col. Renzo<br />

Mezirca ing. Gioberti<br />

Menegatto Antonio<br />

Mazzucato dr. Guido<br />

Marrucaio prof. Ugo<br />

Mazzucato dr. Giorgio<br />

Mazzucato Vittorino<br />

Mazzucato dr. Gabriele<br />

Mazzucco dr. G. Gabriele<br />

Menegazzi Antonio<br />

Meneghini dr. Cioncarlo<br />

Manani dr. Giovanni<br />

Menin dr. Luigi<br />

Menini dr. Bruno<br />

Mingatti rag. Edoardo<br />

Mingattì dr. Giancarlo<br />

Mingatti rag. cav. Giovanni<br />

Mingatti Paolo<br />

Mesirca dott. ing. Renato<br />

Montanari cav. Valentino<br />

Mosconi dr. Gianrodolfo<br />

Messenio dr. Pietro<br />

Michelon dr. Gianni<br />

Mioni prof. Giovanni<br />

Missaglia Ferruccio


Missaglia cav. Orione<br />

Mistrello comm. Pietro<br />

Molena rag. Pietro<br />

Monnet dr. Adriano<br />

Monnet cav. Augusto<br />

Meneghini dr. Giulio<br />

Montesi dr. //ano *<br />

Morandi ing. don Francesco<br />

Morassutti rag. Federico "<br />

Montanari cav. Valentino<br />

Morassutti Paolo<br />

Morassutti comm. Giuseppe<br />

Mosconi dr. Gianrodo/fo<br />

Mugani dr. Nando<br />

Munari dr. prof. Franco<br />

Munaron dr. Castone<br />

Murar; dr. Pietro<br />

Munegatto Antonio<br />

Nagliatì cav. Mario<br />

No/in dr. Edoardo<br />

Nalin dr. Ettore<br />

Narpozzi dr. prof. Aureliano<br />

Negro rag. Ugo<br />

Nicolis ing. Lino<br />

Orzali dr. Vittorio<br />

Paccagnella dr. prof. Bruno *<br />

Fallare avv. Guido<br />

Parenzan dr. prof. Lucio<br />

Pasello Pietro<br />

Pavan dr. Giorgio<br />

Pavoni dr. prof. Gianfranco *<br />

Pera/e avv. Agostino<br />

Perin cav. Antonio *<br />

Ferino Remigio *<br />

Fertile prof. Giovanni<br />

Fertile Ivo<br />

Peruzzi rag. Ennio<br />

Peruzzi dr. Castone<br />

Peruzzi cav. rag. Mario<br />

Fintassi Mario *<br />

Piccoli dr. ing. Giuliano<br />

Piassi comm. rag. Antonino *<br />

Piatto rag. Giuseppe<br />

Palano dr. Sergio<br />

Poliedri dr. Pietro<br />

Ponchia Ivano<br />

Porrà dr. Mario<br />

Portatone ing. Leonardo<br />

Pretto dr. Graziano<br />

Protti dr. Gustavo<br />

Pugina dr. Annibale<br />

Puglisi dr. Alfredo *<br />

Quaglio prof. Gianluigi<br />

Rabaiolì dr. Pietro<br />

Rabolin ing. Claudio<br />

Raimondi cav. Giacinto<br />

Rampazzo dr. Giuseppe<br />

Rampazzo Nalin ing. Roberto<br />

Ramigni cav. Leone<br />

Ravagnan dr. Giampaolo<br />

Ravagnan dr. ing. Cioncarlo<br />

Rasi dr. Pierandrea *<br />

Riccato ing. Giorgio<br />

Ricci dr. prof. Vincenzo<br />

Riccìardi ing. prof. Dante<br />

Riedel dr. Alfredo<br />

Riva dr. ing. Filippo<br />

Rizzo rag. Gino<br />

Robuschi dr. Riccardo<br />

Rodighiero dr. Vincenzo *<br />

Ronconi Antonio<br />

Rossi Luigi<br />

Rostoni ing. Tino<br />

Ruhlìng dr. Arturo<br />

Rubini avv. Vittorio<br />

Rostagni ing. Tino<br />

Ruzza rag. Luigi<br />

Ruzzante rag. cav. Antonio<br />

Sacco dr. Carlo<br />

Sacchetto cav. uff. Tullio<br />

Saggin dr. ing. Francesco<br />

Saggin on. dr. Mario<br />

Saggin dr. Mario jun.<br />

Salmazo dr. Giorgio<br />

Satnbo dr. Mario<br />

Santon ing. Elio<br />

Sassudelli ing. Gianluigi<br />

Sattin dr. Paolo<br />

Saulle ing. Lazzaro<br />

Savoini dr. ing. Carlo<br />

Scalco dr. Luigi<br />

Schiano col. Emilia *<br />

Schiesari ing. Pietro<br />

Seri/rato Giovanni<br />

Sebastiani dr. Antonio<br />

Stivane/lo Bruno<br />

Sellani ing. prof. Ezìo *<br />

Semenza prof. Edoardo<br />

Sguotti ing. Antonio<br />

Silvestrini dr. Danilo<br />

Smania dr. ing. Amedeo<br />

Simonetti Antonio<br />

Simonetti prof. Luigi<br />

Sivieri dr. Arnaldo<br />

Slavich dr. prof. Enrico<br />

Solimbergo dr. Bruno<br />

Solimbergo rag. Diego<br />

Stivanello Bruno<br />

Talaretti geom. Italo<br />

Tanzi avv. Nulla<br />

Taramela prof. Virgilio<br />

Tavan dr. Mario<br />

Tessero comm. Giovanni<br />

Testo/in dr. Renzo<br />

Tiso rag. Carlo<br />

Tolda cav. Antonio<br />

Talaretti geom. Italo<br />

Tonici o dr. prof. Gianfranco<br />

FIORI D'ARANCIO<br />

Si sono uniti in matrimonio:<br />

LUGLIO<br />

Ronconi Giorgio con la signorina Maria Teresa Berlini<br />

AGOSTO- SETTEMBRE<br />

Stefanelli dr. Giuseppe con la signorina dott. Diana Curzi<br />

Tonzig dr. ing. Alberto con la dott. Franca Cortivo<br />

Arslan dr. Giovanni Carlo con la dott. Maria Matilde Tassi<br />

Fermenti Sergio con la signorina Flora Belvedieri<br />

Petranzan Giuseppe con la signorina Rubini Mariantonietta<br />

Armigliato dr. Aldo con la signorina Paola Pasto<br />

Tremolada dr. Carlo con la signorina Mariapia Simoni<br />

Liccardo dr. Mario con la signorina Nicoletta Roveran<br />

Lechi dr. ing. Piero con la signorina Giovanna Salvi.<br />

Toniolo prof. Lucio<br />

Toniolo dr. Giuseppe<br />

Tonzig comm. avv. Giorgio<br />

Torresini rag. gr. uff. Federico<br />

Trabucchi prof. Cherubino<br />

Vanzo dr. Giorgio<br />

Vedua Angelo<br />

Venture///' dr. Renzo<br />

Venturini geom. Antonio<br />

Venturini ing. Pietro<br />

Veronesi dr. ing. Gaetano<br />

Vettore Giampaolo<br />

Vìanello dr. Attilio<br />

Visentini Aldo<br />

Viviani dr. Otello<br />

Volpi geom. Emanuele<br />

Zeccano dr. Mario<br />

Zaccaria prof. Vittorio<br />

Zancan prof. Lanfranco *<br />

Zaupa dr. ing. Paolo *<br />

Zancan Carlo<br />

Zancan prof. Lanfranco<br />

Zannini ing. Adriano<br />

Zannini dr. ing. Franco<br />

Zannini dr. Luigi<br />

Zanovello rag. Giulio<br />

Zaffa prof. Pierluigi<br />

Zaffi dr. Mario<br />

Zaupa ing. Paolo<br />

Zeni prof. Guido<br />

Zerman dr. Andrea<br />

Zìllo dr. Alberto<br />

Zocca dr. Arrigo<br />

Zotti dr. prof. Enzo<br />

Zotti dr. Francesco *<br />

Ricevono ('«Antonianum»<br />

per la pubblicità :<br />

Accordi dr. C. - Testini dr. G.<br />

Baggio dr. ing. Edoardo<br />

Baggio dr. ing. Ignazio<br />

Bonaiti ing. Giuseppe<br />

Bonaiti ing. Alfredo<br />

Bonato Marco<br />

Bonato dr. Bernardo<br />

Boschetti Renzo<br />

Erigenti dr. cav. uff. Rino<br />

Caporali dr. Guido<br />

Carenza dr. Alberto<br />

Carenza dr. Mario<br />

Carrara gr. uff. Giuseppe<br />

Casarotti N. - Viola A.<br />

Casale dr. Enzo<br />

Castelletto dr. ing. Albana<br />

Castelletto dr. Pietro<br />

Dolcini avv. Welter<br />

De Poveri Tron rag. Nildo<br />

Filippi rag. cav. Castone<br />

Pacchi dr. Andrea<br />

Gabbato Angelo<br />

Grassetto dr. ing. Ivone<br />

Grassetto dr. ing. Cioncarlo<br />

Luxardo dr. Franco<br />

Malatesta Gianni<br />

Merlotto geom. Giovanni<br />

Merlin dr. Luigi<br />

Molena gr. uff. Francesco<br />

Morassutti comm. dr. Stanislao<br />

Morassutti comm. dr. Franco<br />

Morassutti comm. Antonio<br />

Olivi dr. Marcella<br />

Pighin ing. Giovanni<br />

Protti comm. Gustavo<br />

Protti dr. Giampietro<br />

Rossetto cav. Antonio<br />

Rossetto rag. Ermanno<br />

Ramigni cav. Leone<br />

Rubini cav. Beverino<br />

Sambin dr. Antonio<br />

Sgaravatti dr. Alberto<br />

Sermoni dr. Giuseppe<br />

Direzione Banca Cattolica<br />

Ricevono l'«Antonianum»<br />

in omaggio i Consiglieri<br />

del «Petrarca».<br />

Arslan dr. prof. Michele<br />

Allegro comm. dr. Ubaldo<br />

Bisello gr. uff. Benvenuto<br />

Bedeschi cav. Rino<br />

Bottacin geom. Renzo<br />

Buffo comm. Fortunato<br />

Canale Remolo<br />

Carraretto Francesco<br />

Carraretto dr. Paolo<br />

Correrò comm. Rino<br />

Costorino rag. Giocamo<br />

Corion dr. pof. Carlo<br />

Dalle Molle comm. Amedeo<br />

Dagnini dr. prof. Giorgio<br />

Facco dr. Marcelle<br />

Goltorossa ing. Giovanni<br />

Galtarosso ing. Giacomo<br />

Galtarossa geom. Carlo<br />

Longato Giuseppe<br />

Lozzarini rag. Alfredo<br />

Lionello dr. ing. Morie<br />

Miotti dr. prof. Benito<br />

Mocellin rag. Angelo<br />

Peroro ing. Bruno<br />

Pitossi rag. Renzo<br />

Pollozzi gr. uff. Bruno<br />

Radici dr. ing. Lionello<br />

Rizzato comm. Cesare<br />

Rossi dr. Giancarlo<br />

Schiavo dr. ing. Emilio<br />

Stefanelli comm. Alfonso<br />

Stocchi dr. Ferruccio<br />

Valle dr. Antonio<br />

SCOUT<br />

II 13 <strong>Settembre</strong> alle ore 11,30 nella Chiesa di S. Pietro<br />

a Porta Valtravaglia si sono uniti in matrimonio Mariapia<br />

Simoni con Carlo Tremolada, capo reparto Scout.<br />

CULLE<br />

Hanno annunziato la nascita di :<br />

Luca Antonio - Giorgio e Carla Rostagni<br />

Pierantonio - Giuseppe e Silvana Longato<br />

Andrea - Giorgio e Luisa Bolzonella<br />

Eugenio - Umberto e Benedetta Ziliotto<br />

Danilo - Veo e Giuliana Boatto<br />

DEFUNTI<br />

Gallo avv. Giorgio.<br />

Piangono la morte:<br />

— della sorella: Prof. Leonardo Ducei; — della mamma:<br />

Masini F.lli; — del papa: M.tro fioroni, Zilli dr. Alberto;<br />

— del fratello Mario: Ronconi Antonio.


»<br />

L'ANNO SOCIALE 1969-70<br />

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L. 5000<br />

per la rivista con l'agenda<br />

L'Agenda è uscita verso la fine di<br />

novembre: ce ne sono ancora a disposizione<br />

per chi desidera averla.<br />

La rivista Antonianum per vivere<br />

ha bisogno di soccorso da parte<br />

di tutti gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>.<br />

Come potete aiutarlo?<br />

Con l'abbonamento regolare;<br />

Con qualche offerta sostenitrice,<br />

coloro che lo possono.<br />

Pubblicheremo d'ora innanzi i<br />

nominativi di quelli che faranno<br />

qualche cosa in più della semplice<br />

iscrizione.<br />

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Con la pubblicità sia sull' «Antonia<br />

num» che sull'Agenda.<br />

L' « Antonianum » va a circa tremila<br />

indirizzi di professionisti, in gran parte<br />

a Padova, nel Veneto e nella Lombardia,<br />

ma anche a Torino, Genova, Roma,<br />

Napoli, Sicilia. E' una buona pubblicità!<br />

Con un amico si tratta più volentieri.<br />

L' Agenda va diffusa tra tutti gli <strong>Ex</strong><br />

<strong>Alunni</strong> dei Gesuiti d' Italia, che sono varie<br />

migliaia. Va inoltre ai Segretariati degli<br />

<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> della Compagnia che esistono<br />

nelle principali città del mondo,<br />

per cui la pubblicità sull'Agenda assume<br />

un valore internazionale, molto apprezzato.<br />

Per la pubblicità l'Antonianum mette<br />

a disposizione annualmente o intere facciate<br />

o frazioni di facciata. Per le formalità<br />

intendersi direttamente con la Redazione.<br />

LEGGI VOLENTIERI<br />

« L'ANTONIANUM » ?<br />

Sì, perché mi fa rivivere tante<br />

belle ore della mia giovinezza al-<br />

l'Antonianum e mi rituffa in un<br />

ambiente che rasserena e rida fi-<br />

ducia nella vita!

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