ESSERE E LINGUAGGIO IN HEIDEGGER - Lillo Turco

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dell’esserci che consiste (Besorgen) di essi 69 ”. In verità tali fenomeni acquistano una valenza significativa solo relativamente alla loro reale “significatività” (Bedeutsamkeit), di “ciò con cui si a ha che fare”, cioè gli utilizzabili (Zuhandenheit), enti intramondani posti a nostra disposizione in quanto interroganti dell’essere. Per Heidegger occorre superare il concetto di un mondo esterno, oggettivo e da conoscere come controparte del soggetto conoscente. “Il è impostato nel senso dell’ente intramondano (le cose e gli oggetti). Di conseguenza queste discussioni si avvolgono in 70 una problematica ontologica inestricabile ”. 69 cfr. C. Esposito, L’analitica dell’esistenza, op. cit., p. 132. 70 cfr. M. Heidegger, Essere e tempo, op. cit., p.253 77
L’analisi del reale non è un tipo d’indagine che possa prescindere dall’esser-ci, ma deve rinviare ad una struttura circolare e “aperta”, in cui venga sorpassato il categorico schema di soggetto-oggetto: […]“l’analisi della realtà”[…]”è”[…]”possibile sul fondamento di un accesso adeguato al reale. La conoscenza intuitiva è da tempo immemorabile l’organo specifico della conoscenza del reale. Tale conoscenza uno stato dell’anima, della coscienza 71 ”. La connessione tra realtà e cura è assai rilevante per comprendere il punto di vista heideggeriano in merito alla questione dell’essere-nel-mondo, come si evince da questo ulteriore passaggio: Il problema se, in generale, sussista un mondo e se il suo essere possa esser dimostrato, è senza senso 71 cfr. M. Heidegger, Essere e tempo, op. cit., p. 251. 78
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Tesi di Laurea di: Calogero Turco U
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alternativo sistema di idee, ma pro
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È un saggio di notevole rilevanza,
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Heidegger concorda con Husserl nel
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In Unterwegs zur Sprache emerge una
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Il rapporto tra evento e linguaggio
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