ESSERE E LINGUAGGIO IN HEIDEGGER - Lillo Turco

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L’analisi delle cose che formano il mondo è insufficiente, perché pertiene peculiarmente al piano ontico, ed è quindi qualcosa di ben diverso dalla ricerca ontologica intorno al mondo. L’interpretazione mondo del implica la scoperta dell’essere dell’ente che agisce dentro il mondo e non fuori del mondo stesso. Nel processo aperto dell’interpretazione del mondo incontriamo il concetto mondità di del mondo , che assume i caratteri di un esistenziale, cioè di una delle nuove categorie imposte al discorso filosofico contemporaneo dall’analitica esistenziale. Scrive Heidegger: “La è un concetto ontologico e denota la struttura di un momento costitutivo dell’essere- nel-mondo. Ma questo ci è apparso come una 57
determinazione esistenziale dell’Esserci. La 45 è quindi essa stessa un esistenziale . In Essere e tempo Heidegger chiarisce i rapporti tra esserci e mondo, tra esistenza e mondità, che si pongono all’insegna della continuità. Quando si pone il problema del , a quale ci si riferisce? Non a questo o a quello, 46 ma alla mondità del mondo in generale . Da questo passo, emerge chiaramente che il mondo rinvia al concetto di . Il neologismo heideggeriano è il presupposto necessario utile a comprendere quel “mondo comune in cui, in realtà, [già di fatto] siamo 47 ”. 45 cfr. M. Heidegger, Essere e tempo, op. cit., p. 89. 46 Ibidem 47 Ibidem 58
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alternativo sistema di idee, ma pro
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opinioni comuni, ma di farle emerge
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Il modo inautentico e fuorviante di
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La Luce e l’Oscurità proprie del
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un nel quale soltanto l’una e l
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È l’angoscia che schiude la poss
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attraverso la Nichtung e la Lichtun
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Il carattere dell’essere si lega
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decisivo, in quanto privilegiata es
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La nozione di dimensione pubblica p
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Il linguaggio è quindi un mistero
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In Unterwegs zur Sprache emerge una
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Il rapporto tra evento e linguaggio
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se intesa scolasticamente, come tec
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del linguaggio, infatti, non può p
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