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ESSERE E LINGUAGGIO IN HEIDEGGER - Lillo Turco

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di significati che formano (costituiscono, rap-presentano)<br />

mondo.<br />

“L’impossibilità di uscire dalla prospettiva che già<br />

sempre abbiamo del mondo e dei significati una volta<br />

che sia caduto il presupposto delle cose come<br />

semplici presenze,” – osserva Vattimo – “non è più<br />

qualcosa di negativo o di limitante, ma viene a<br />

costituire la nostra stessa possibilità di incontrare il<br />

mondo 42 ”.<br />

Anche la medietà e la quotidianità dell’esistenza si<br />

mostrano particolarmente nella forma dell’essere-nel-<br />

mondo. Tuttavia occorre precisare che per “mondo”<br />

Heidegger non intende l’ente secondo l’ottica della<br />

semplice presenza, ma una realtà intrinseca all’esistenza<br />

Gli enti intramondani, presenti cioè all’interno del mondo<br />

in cui noi stessi siamo, non sono dei passivi oggetti di<br />

42 cfr. G. Vattimo, Introduzione a Heidegger, op. cit., p. 30.<br />

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