ESSERE E LINGUAGGIO IN HEIDEGGER - Lillo Turco
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originario, nel suo appropriare, porta la cosa<br />
presente ad apparire secondo la realtà che le è<br />
propria, ne è la lauda che la innalza alla sua propria<br />
verità.<br />
Anche qui il canto, il linguaggio poetico, è invocato come<br />
modello di pensiero, che si contrappone al pensiero che<br />
167<br />
calcola, e calcolando fonda e assicura . Il nuovo pensiero<br />
dell’essere si identifica col Dire originario e l’idea del<br />
linguaggio come bene pericoloso e senza fondamento.<br />
Il percorso filosofico heideggeriano si chiude come era<br />
iniziato: con la domanda essenziale (Frage) sul senso<br />
dell’essere. Questa domanda rimane senza risposta, perché<br />
il Dire originario rinvia ad una interrogazione continua,<br />
inesauribile come le risorse del linguaggio e la verità<br />
dell’essere. Tuttavia è possibile rileggere tutta l’opera di<br />
Heidegger alla luce della prospettiva ermeneutica.<br />
Naturalmente Heidegger non è interessato all’ermeneutica,<br />
167 cfr. U. Galimberti, Linguaggio e civiltà, Mursia, Milano 1997, op. cit., p. 229.<br />
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