ESSERE E LINGUAGGIO IN HEIDEGGER - Lillo Turco
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III. <strong>ESSERE</strong> E <strong>L<strong>IN</strong>GUAGGIO</strong><br />
NEL “SECONDO” <strong>HEIDEGGER</strong><br />
1 - I presupposti della “Svolta”<br />
Nell’analisi del problema del linguaggio Heidegger rinvia<br />
ad una sostanziale revisione del tradizionale modello di<br />
conoscenza. Come osserva giustamente Vattimo, per il<br />
filosofo di Messkirch “la conoscenza non è il rapporto di<br />
un soggetto con un oggetto esterno a lui, ma invece<br />
l’articolazione di cui l’esserci dispone già sempre, e nella<br />
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quale è già sempre in rapporto col mondo ”.<br />
Per questa via, oltre ad abbattere il confine tra soggetto ed<br />
oggetto, la particolare ermeneutica heideggeriana non<br />
separa artificiosamente un tipo di sapere presunto vero da<br />
uno falso, né considera una modalità linguistica come il<br />
discorso capace di arrivare alle cose superiore alla<br />
chiacchiera quotidiana, uno dei principali esempi di<br />
99 cfr. G. Vattimo, Introduzione a Heidegger, op. cit., p. 40.<br />
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