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ESSERE E LINGUAGGIO IN HEIDEGGER - Lillo Turco

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segno e rimando, o nella circolarità di “comprensione” e<br />

“pre-comprensione”, mediante il quale inavvertitamente<br />

l’ente “ci raggiunge”.<br />

La pre-comprensione rappresenta in effetti il presupposto<br />

ontologico della “significatività” dell’ente intramondano<br />

“grazie al fatto che l’esserci stesso esiste come il<br />

94<br />

”.<br />

Anche se in Essere e tempo gli spunti esistenziali dominano<br />

su quelli linguistico-dialettici, il linguaggio è comunque<br />

un’importante fonte d’ispirazione, dettando in qualche<br />

modo sin d’ora molte delle linee-guida che Heidegger<br />

svilupperà nel corso del suo percorso di pensiero.<br />

Affrontare la problematica relativa al senso dell’essere<br />

implica il rivolgersi alla connessione tra l’esser-ci (Da-<br />

sein) o l’essere-nel-mondo (In-der-Welt-sein) e alcuni<br />

esistenziali che rinviano direttamente alla prassi<br />

94 cfr. C. Esposito, L’analitica dell’esistenza, in Aa. Vv., Guida a Heidegger, a c. di F. Volpi, Laterza,<br />

Roma-Bari II edizione 2002, op. cit., p. 133.<br />

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