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La terapia termale nelle malattie reumatiche - CNA Pensionati

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Sono esse <strong>malattie</strong> croniche con andamento gradualmente<br />

progressivo che coinvolgono l’integrità<br />

fisica dell’individuo fino ad una invalidità temporanea<br />

o permanente anche totale, con ripercussioni<br />

sociali di assistenza divenendo così la maggior<br />

causa di disabilità nel nostro Paese.<br />

<strong>La</strong> <strong>terapia</strong> delle <strong>malattie</strong> <strong>reumatiche</strong> non può limitarsi<br />

al solo trattamento farmacologico, ma deve<br />

prevedere un programma terapeutico articolato e<br />

basato sul ricorso a diversi presidi tra cui figurano<br />

anche i mezzi di cura <strong>termale</strong>.<br />

Anche in questo campo tuttavia,le terapie termali<br />

hanno delle precise indicazioni e controindicazioni.<br />

Il primo passo verso il corretto uso del mezzo <strong>termale</strong><br />

è la formulazione di una diagnosi esatta.<br />

Le <strong>malattie</strong> <strong>reumatiche</strong> conosciute fino ad oggi<br />

sono più di 120 e solo per alcune di esse sono indicate<br />

le cure termali. Inoltre anche per le patologie<br />

che si giovano di questo trattamento esiste una<br />

“fase <strong>termale</strong>”, ovvero una fase in cui tale <strong>terapia</strong><br />

può essere attuata senza danno e senza provocare<br />

reazioni abnormi. Quando è presente una fase di<br />

flogosi acuta, una iperalgesia, la <strong>terapia</strong> <strong>termale</strong> è<br />

spesso controproducente.<br />

I trattamenti termali sfruttano le proprietà terapeutiche<br />

e riabilitative di mezzi naturali come le acque<br />

minerali e i fanghi. Le prime sgorgano dal sottosuo-<br />

Salute<br />

del DOTT. ALESSANDRO DI GRAZIA<br />

Medico Chirurgo Specialista Reumatologia-Terapia Fisica<br />

Consulente Tribunale di Roma - e-mail: aledigrazia@virgilio.it<br />

<strong>La</strong> <strong>terapia</strong> <strong>termale</strong><br />

<strong>nelle</strong> <strong>malattie</strong> <strong>reumatiche</strong><br />

In Italia le <strong>malattie</strong> <strong>reumatiche</strong> colpiscono<br />

circa 5,5 milioni di persone, cioè un<br />

decimo dell’intera popolazione. Si collocano<br />

al secondo posto, col 12,3%, nella<br />

graduatoria di frequenza di tutte le <strong>malattie</strong><br />

dopo le affezioni dell’apparato respiratorio<br />

del 41,6%.<br />

40verdetà<br />

lo a temperatura elevata ricche di Sali minerali. Vengono<br />

utilizzate sotto forma di bagni in vasca o in<br />

piscina, di inalazioni, di irrigazioni e <strong>nelle</strong> cosiddette<br />

grotte sudatorie. I fanghi sono melme naturali derivanti<br />

dalla mescolanza tra un’acqua <strong>termale</strong> e materiale<br />

solido in parte inorganico e in parte organico.<br />

Vengono applicate sulla superficie corporea sotto<br />

forma di impacco caldo.<br />

I fanghi e i bagni termali, ripeto, sono utilizzati da<br />

millenni per la cura delle <strong>malattie</strong> <strong>reumatiche</strong> ed in<br />

generale per le affezioni dell’apparato locomotore.<br />

I loro effetti terapeutici si esplicano attraverso una<br />

serie di meccanismi combinati di tipo fisico,chimico<br />

e meccanico. Tra essi prioritario è il ruolo del<br />

calore che, determinando un aumento della temperatura<br />

corporea, eleva la soglia del dolore; in<br />

altre parole il dolore si manifesta più lentamente<br />

ed in misura minore ed esplica un effetto miorilassante,<br />

ossia con meno contrattura muscolare. Si


ottiene inoltre vasodilatazione locale e generale,<br />

con miglioramento della circolazione del sangue<br />

nei vari tessuti, con conseguente eliminazione di<br />

sostanze coinvolte nei processi infiammatori.<br />

Importanti poi sono i Sali minerali che caratterizzano<br />

l’acqua <strong>termale</strong>, esplicando effetti particolari<br />

sull’organismo nel consentire l’esecuzione di<br />

movimenti controllati contro resistenza durante il<br />

bagno <strong>termale</strong> prima non possibili. Quando l’applicazione<br />

calorica e’ particolarmente intensa,<br />

come durante una seduta completa di fango-<strong>terapia</strong>,<br />

si verifica nell’organismo un’attivazione<br />

neuro-ormonale con liberazione in circolo di<br />

sostanze chiamate endorfine dotate di un notevole<br />

effetto antidolorifico.<br />

Questa reazione spiega la riduzione della sintomatologia<br />

dolorosa che si manifesta durante il ciclo di<br />

cure fango-terapiche e che diviene più spiccata<br />

<strong>nelle</strong> settimane successive, mantenendosi per un<br />

periodo di tre-cinque mesi. All’azione antalgicaantidolorifica<br />

contribuisce anche il rilasciamento<br />

muscolare indotto dal calore, che riduce o elimina<br />

le contratture muscolari. Questi effetti consentono<br />

di interrompere il circolo vizioso “dolore articolare<br />

- contrattura muscolare - alterata meccanica - dolore<br />

articolare”, che caratterizza le <strong>malattie</strong> <strong>reumatiche</strong><br />

croniche, consentendo per un lungo tempo un<br />

utilizzo più corretto delle articolazioni e della colonna<br />

vertebrale, con conseguente persistente miglioramento<br />

della sintomatologia e minore assunzione<br />

di farmaci analgesici e anti-infiammatori.<br />

Complessi e ancora non del tutto chiariti sono gli<br />

effetti delle applicazioni termali sui fenomeni<br />

infiammatori. Assodato che l’azione del calore peggiora<br />

l’infiammazione acuta, recenti ricerche su<br />

ratti hanno invece evidenziato risultati favorevoli<br />

delle applicazioni di fango su una zampa gonfia<br />

per infiammazione, quindi un effetto anti-infiammatorio<br />

delle applicazioni termali, con un’azione<br />

anti edema del calore e rimozione di fattori infiammatori<br />

a seguito dell’aumento della circolazione.<br />

Dalle evidenze sui meccanismi di azione dei fanghi<br />

e dei bagni scaturiscono le indicazioni alla <strong>terapia</strong><br />

<strong>termale</strong> in Reumatologia.<br />

Nel trattamento dell’osteoartrosi, che rappresenta<br />

la più frequente delle <strong>malattie</strong> <strong>reumatiche</strong>, le metodiche<br />

crenoterapiche, e tra queste in particolare la<br />

fango-balneo<strong>terapia</strong>, sono tra i presidi più usati e<br />

di provata efficacia, specie sui sintomi. Gli effetti,<br />

che sono ancor oggi in gran parte sconosciuti, vengono<br />

distinti in locali e generali. <strong>La</strong> elevata temperatura<br />

del fango e delle acque termali induce una<br />

rapida iperemia di superficie con iniziale deconge-<br />

stione profonda, seguita in modo sempre più rapido<br />

da una iperemia attiva dei tessuti profondi<br />

determinando un aumento della circolazione che<br />

facilita, come dicevo, l’allontanamento dei mediatori<br />

dell’infiammazione, la riduzione dell’edema<br />

dei tessuti articolari e periarticolari e la riduzione<br />

dell’ipertono, ossia della contrattura muscolare<br />

risolvendo in modo vistoso lo spasmo. <strong>La</strong> fangobalneo<strong>terapia</strong><br />

ha inoltre effetti positivi sul metabolismo<br />

della cartilagine; è dotata, infatti, di attività<br />

anti-ialuronidasica, cioè è in grado di attivare il<br />

metabolismo dei componenti fondamentali della<br />

matrice cartilaginea, che, se alterata, è alla base di<br />

tutti i processi osteodistruttivi, specie degenerativi<br />

osteo-artrosici.<br />

Per quanto riguarda la fibromialgia, è questa un’altra<br />

patologia reumatica splendidamente debellata<br />

dalla <strong>terapia</strong> <strong>termale</strong>. Questa malattia è molto diffusa,<br />

specie nella popolazione femminile, e’ una<br />

forma generalizzata di reumatismo extra-articolare,<br />

ossia che coinvolge in special comodo strutture<br />

non articolari come muscoli, tendini, fasce fibrose.<br />

<strong>La</strong> sintomatologia dolorosa muscolo-scheletrica<br />

che la caratterizza è legata verosimilmente ad un<br />

alterato controllo della soglia del dolore a livello<br />

del sistema nervoso centrale. Di difficile diagnosi,<br />

anche per medici esperti, il suo trattamento raccomanda<br />

un approccio multidisciplinare che prevede<br />

l’associazione tra farmaci e terapie non farmacologiche;<br />

tra queste, e’ espressamente consigliata la<br />

balneo<strong>terapia</strong>, che all’effetto decontratturante del<br />

calore associa l’innalzamento della soglia del dolore<br />

per la liberazione di sostanze simil-oppioidi.<br />

In seguito parlero’ ancora della fango-balneo<strong>terapia</strong><br />

nella artropatia psoriasica, <strong>nelle</strong> spondiloartriti<br />

ed in altre patologie croniche debilitanti.<br />

verdetà 41

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