Bio.Ret.E. - Fondazione Politecnico di Milano
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I contributi previsti dalla Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />
Il POR Competitività della Regione Lombar<strong>di</strong>a (approvato dalla Commissione Europea con decisione C (2007) 3784 del 1 agosto 2007) prevede interventi<br />
nell’ottica della promozione e sostegno dell’uso sostenibile delle risorse e potenziare le sinergie tra tutela dell’ambiente e crescita.<br />
È d’uopo evidenziare che la Lombar<strong>di</strong>a può contare numerosi casi <strong>di</strong> best practices per quanto concerne il risparmio ed efficientamento energetico. Così<br />
le azioni del POR 2007-2013, partono dalle sperimentazioni <strong>di</strong> successo e ne ottimizzano l’applicazione (come nel caso del teleriscaldamento). Rilevante<br />
interesse riveste altresì l’applicazione <strong>di</strong> tecnologie ad alta efficienza energetica, nel settore delle fonti rinnovabili e le azioni del POR supportano l’adozione<br />
sistematica <strong>di</strong> tali interventi su tutto il territorio regionale, lo sviluppo <strong>di</strong> nuovi strumenti in grado <strong>di</strong> facilitare e <strong>di</strong>ffondere l’utilizzo <strong>di</strong> pratiche <strong>di</strong> progettazione<br />
e gestione energetica efficiente e prioritariamente, tra le linee <strong>di</strong> intervento, vi è quella <strong>di</strong>ffondere gli impianti che, grazie all’utilizzazione delle biomasse,<br />
permettano <strong>di</strong> raggiungere produzioni crescenti da fonti rinnovabili. Vale la pena segnalare che misure a sostegno delle iniziative <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia da<br />
fonti rinnovabili, seppur <strong>di</strong> minore entità, sono contenute anche in piani <strong>di</strong> sostegno specifici (una interessante iniziativa dagli esiti incerti è quella del Fondo<br />
Kyoto ) e nei Programmi <strong>di</strong> sviluppo rurale, questi ultimi previsti dalle Regioni, che intendono agevolare le imprese agricole ubicate nelle zone rurali per sostenere<br />
le iniziative volte al miglioramento della qualità della vita nelle zone svantaggiate della regione, alla valorizzazione dell'habitat naturale ed ambientale e<br />
alla produzione delle fonti energetiche rinnovabili. In particolare il Programma <strong>di</strong> sviluppo rurale della Regione Lombar<strong>di</strong>a, nella Misura 311 “Diversificazione<br />
verso attività non agricole – sottomisura: produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile”, si pone l’obiettivo <strong>di</strong> promuovere l’innovazione <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> prodotto e<br />
la <strong>di</strong>versificazione produttiva delle aziende agricole verso finalità energetiche. Sono ammissibili gli interventi per la realizzazione <strong>di</strong> impianti per la produzione<br />
<strong>di</strong> energia rinnovabile fino ad 1 MW, incluso l’acquisto <strong>di</strong> attrezzature, servizi e macchine funzionali alle gestione <strong>di</strong> impianti per la produzione <strong>di</strong> energia a<br />
favore <strong>di</strong> utenze locali, quali inter alia, gli impianti per la produzione e l’utilizzo <strong>di</strong> biogas. Gli impianti <strong>di</strong> produzione energetica devono essere <strong>di</strong>mensionati in<br />
modo da assicurare che, nell’arco dell’anno solare, l’energia prodotta sia in prevalenza ceduta rispetto all’autoconsumo del richiedente. La biomassa utilizzata<br />
per il funzionamento degli impianti deve provenire in prevalenza da aziende agricole. L’aiuto può essere erogato come contributo in conto capitale (solo per<br />
talune categorie <strong>di</strong> richiedenti) o in conto interessi sui finanziamenti.<br />
Considerazioni<br />
L’obiettivo <strong>di</strong> una destinazione <strong>di</strong>versa da quella prevalente a livello nazionale e regionale del gas prodotto da fonti energetiche rinnovabili, e cioè quello della<br />
immissione nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione locale del gas richiede alcuni adeguamenti normativi e regolatori.<br />
I riferimenti comunitari riguardo l’immissione <strong>di</strong> biometano in rete<br />
In effetti finora la destinazione prevalente è stata quella <strong>di</strong> utilizzare il biogas per la produzione <strong>di</strong> calore e <strong>di</strong> elettricità e, talvolta, come biocarburante. È questo<br />
in sostanza il quadro che la stessa <strong>di</strong>rettiva comunitaria 28 del 2009 ci presenta correlando la produzione <strong>di</strong> energia da materiale agricolo con la possibilità<br />
<strong>di</strong> incrementare lo sviluppo <strong>di</strong> alcune zone rurali: “l’utilizzo <strong>di</strong> materiale agricolo come concimi, deiezioni liquide nonché altri rifiuti animali e organici per<br />
la produzione <strong>di</strong> biogas offre, grazie all’elevato potenziale <strong>di</strong> riduzione nelle emissioni <strong>di</strong> gas a effetto serra, notevoli vantaggi ambientali sia nella produzione<br />
<strong>di</strong> calore e <strong>di</strong> elettricità sia nell’utilizzo come biocarburanti. A motivo del carattere decentralizzato e della struttura d’investimento regionale, gli impianti <strong>di</strong><br />
biogas possono contribuire in misura notevole allo sviluppo sostenibile delle zone rurali, offrendo agli agricoltori nuove possibilità <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to” (Cons. 12).<br />
Peraltro, sempre la stessa <strong>di</strong>rettiva , considera <strong>di</strong> grande rilievo la produzione <strong>di</strong> carburanti per autotrazione da fonti rinnovabili e ritiene opportuno fissare per<br />
tutti gli Stati membri un obiettivo del 10 % per la quota <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili nei trasporti, per assicurare l’uniformità delle specifiche applicabili ai<br />
carburanti per autotrazione e la loro <strong>di</strong>sponibilità. Data la facilità degli scambi dei carburanti per autotrazione, gli Stati membri che non <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> risorse<br />
sufficienti potranno facilmente ottenere biocarburanti altrove (v. cons. 16).<br />
21 Con ben due anni <strong>di</strong> ritardo sui tempi previsti, dopo che la Legge Finanziaria 2007 aveva istituito presso la Cassa depositi e prestiti il c.d. “Fondo Kyoto”, è intervenuto<br />
il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, <strong>di</strong> concerto con il Ministro dello Sviluppo economico - con il decreto 25 novembre 2008 - a <strong>di</strong>sciplinare le<br />
modalità relative all’erogazione <strong>di</strong> finanziamenti a tasso agevolato ai sensi dell’art. 1, commi 1110- 1115, della Legge 27 <strong>di</strong>cembre 2007, n. 296. Ad oggi non risulta<br />
emanata la circolare applicativa che rende <strong>di</strong> fatto operativo il fondo.<br />
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