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Bio.Ret.E. - Fondazione Politecnico di Milano

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Una legislazione tutta da sviluppare: ri<strong>di</strong>segnare il quadro delle agevolazioni fiscali<br />

Ciò che emerge in primis è che rispetto alla produzione <strong>di</strong> energia elettrica, il comparto della produzione <strong>di</strong> calore risulta meno favorito, anche perché – è<br />

evidente – trattasi <strong>di</strong> un settore meno sviluppato che pone <strong>di</strong>versi interrogativi sulle modalità <strong>di</strong> implementazione e sui costi connessi.<br />

Nell’ottica <strong>di</strong> una crescita delle imprese attive nella produzione <strong>di</strong> biogas ai fini dell’immissione in rete del biometano, sarebbe opportuno prevedere incentivi<br />

specifici per la produzione, in considerazione della rilevanza dei costi per l’acquisizione <strong>di</strong> tecnologie che consentono la purificazione del biogas al fine<br />

dell’immissione in rete.<br />

Oltre alle agevolazioni tipiche, come il cre<strong>di</strong>to d’imposta, forme <strong>di</strong> detassazione degli investimenti appaiono particolarmente coerenti con le esigenze <strong>di</strong><br />

riduzioni dei costi che presi<strong>di</strong>ano, quanto meno, la fase <strong>di</strong> start up dell’impianto <strong>di</strong> produzione del biometano.<br />

Sicchè misure come la recente Tremonti-ter, che consiste in una deduzione dal red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> impresa pari al 50 per cento del valore degli investimenti in nuovi<br />

macchinari e in nuove apparecchiature (nella previsione normativa si tratta <strong>di</strong> macchinari e attrezzature compresi nella <strong>di</strong>visione 28 della Tabella ATECO<br />

2007), contribuirebbero a rendere meno oneroso l’avvio <strong>di</strong> attività o <strong>di</strong> conversione degli impianti per orientare l’impresa alla produzione <strong>di</strong> biometano.<br />

Sul fronte della fiscalità locale, l’avvio del federalismo come <strong>di</strong>segnato dalla Legge 5 maggio 2009, n. 42 potrebbe rappresentare una nuova opportunità<br />

d’azione ai livelli <strong>di</strong> governo regionale e locale, un’occasione soprattutto per le Regioni per favorire inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> biometano, attraverso la leva<br />

delle agevolazioni (riduzioni d’aliquota, deduzioni, detrazioni, esenzioni). Quella ambientale, infatti, si can<strong>di</strong>da a <strong>di</strong>ventare una delle aree <strong>di</strong> elezione per lo<br />

sviluppo della fiscalità “propria” degli enti territoriali, anche declinata come fiscalità <strong>di</strong> vantaggio.<br />

Sicchè misure come la recente Tremonti-ter, che consiste in una deduzione dal red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> impresa pari al 50 per cento del valore degli investimenti in nuovi<br />

macchinari e in nuove apparecchiature (nella previsione normativa si tratta <strong>di</strong> macchinari e attrezzature compresi nella <strong>di</strong>visione 28 della Tabella ATECO<br />

2007), contribuirebbero a rendere meno oneroso l’avvio <strong>di</strong> attività o <strong>di</strong> conversione degli impianti per orientare l’impresa alla produzione <strong>di</strong> biometano.<br />

Sul fronte della fiscalità locale, l’avvio del federalismo come <strong>di</strong>segnato dalla Legge 5 maggio 2009, n. 42 potrebbe rappresentare una nuova opportunità<br />

d’azione ai livelli <strong>di</strong> governo regionale e locale, un’occasione soprattutto per le Regioni per favorire inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> biometano, attraverso la leva<br />

delle agevolazioni (riduzioni d’aliquota, deduzioni, detrazioni, esenzioni). Quella ambientale, infatti, si can<strong>di</strong>da a <strong>di</strong>ventare una delle aree <strong>di</strong> elezione per lo<br />

sviluppo della fiscalità “propria” degli enti territoriali, anche declinata come fiscalità <strong>di</strong> vantaggio.<br />

Rafforzare gli incentivi finanziari<br />

È evidente che, accanto a strumenti <strong>di</strong> natura tributaria, non potranno venire meno gli incentivi <strong>di</strong> natura finanziaria al fine <strong>di</strong> consentire il reperimento <strong>di</strong><br />

risorse e l’accesso al cre<strong>di</strong>to per le imprese interessate ad operare nel settore che qui ci impegna: in questa ottica, a livello sub statale, le Regioni potrebbero<br />

approntare accor<strong>di</strong> con istituti finanziari che de<strong>di</strong>chino risorse alla costruzione <strong>di</strong> impianti.<br />

Così, per favorire gli investimenti in impianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> biometano al fine della sua successiva immissione in rete, non appare idea peregrina quella <strong>di</strong><br />

riconoscere anche per tale risorsa il sistema <strong>di</strong> certificati ver<strong>di</strong> già riconosciuti per l’energia elettrica.<br />

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