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Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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3.12 Australopithecus / <strong>Homo</strong> habilis 91<br />

3.12 Australopithecus / <strong>Homo</strong> habilis<br />

Il periodo tra 2,4 e 1,8 Ma non è ancora ben conosciuto per quanto riguarda<br />

gli Ominidi fossili. I ritrovamenti finora effettuati sono in <strong>genere</strong> molto<br />

frammentari e manca un reperto sufficientemente completo come Lucy, Little<br />

Foot o altri Australopiteci di Sterkfontein. Dalla documentazione disponibile<br />

appare comunque chiaro che in questo periodo si è verificato il secondo<br />

grande avvenimento nell’<strong>evoluzione</strong> degli Ominidi, l’espansione <strong>del</strong>la capacità<br />

cranica. Poiché l’encefalizzazione è una caratteristica fondamentale <strong>del</strong><br />

<strong>genere</strong> <strong>Homo</strong>, gli Ominidi vissuti in questo periodo che non siano riconducibili<br />

all’Australopiteco robusto vengono classificati nel <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong>.<br />

La più antica specie <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> finora conosciuta fu definita da Louis<br />

Leakey, Philip Tobias e John Napier in un articolo pubblicato su Nature <strong>del</strong><br />

4 aprile 1964. L’identificazione di questa nuova specie si basava su una serie<br />

di resti frammentari rinvenuti da L. e M. Leakey nella gola di Olduvai tra il<br />

1960 e il 1963. I resti provenivano dal B<strong>ed</strong> I e dalla parte inferiore e m<strong>ed</strong>ia<br />

<strong>del</strong> B<strong>ed</strong> II e comprendevano i seguenti esemplari:<br />

• OH 7: una mandibola quasi completa con 13 denti conservati (manca<br />

solo il secondo molare sul lato destro, mentre il terzo molare non era<br />

ancora spuntato), un molare superiore, frammenti di ossa parietali fra<br />

cui il parietale sinistro quasi completo, 21 ossa <strong>del</strong>la mano e <strong>del</strong> polso,<br />

riferibili a un individuo giovane, un ragazzo di ca. 11-12 anni, rinvenuto<br />

nel 1960 nel sito FLK NN 1, parte m<strong>ed</strong>ia <strong>del</strong> B<strong>ed</strong> I, con un’età quindi<br />

di poco posteriore a 1,75 ± 0.03 Ma;<br />

• OH 8: ossa quasi complete di un pi<strong>ed</strong>e e una clavicola di un individuo<br />

ritenuto in un primo tempo adulto, rinvenute a breve distanza di OH<br />

7, ora si pensa che possano appartenere allo stesso individuo di OH 7;<br />

stessa età <strong>del</strong> prec<strong>ed</strong>ente;<br />

• OH 6: un premolare inferiore, un molare superiore e frammenti di cranio<br />

dal sito FLK I, lo stesso che ha restituito il cranio di Zinjantropo, parte<br />

m<strong>ed</strong>iana <strong>del</strong> B<strong>ed</strong> I, datato 1,75 ± 0.03 Ma;<br />

• OH 13, soprannominato “Cinderella”: mandibola quasi completa, frammento<br />

di mascellare destro con cinque denti, frammenti <strong>del</strong>la volta cranica<br />

(parietale destro e occipitale), di un individuo di ca. 15-16 anni,<br />

rinvenuti nel 1963 nel sito MNK II, nella parte m<strong>ed</strong>iana <strong>del</strong> B<strong>ed</strong> II,<br />

poco sopra il tufo eolico II A; la datazione è posteriore a 1,7 Ma;<br />

• OH 16: cranio parzialmente conservato con parte dei due parietali,<br />

<strong>del</strong>l’occipitale e <strong>del</strong> frontale, un frammento <strong>del</strong>la parte prossimale <strong>del</strong>-<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

degli Studi di Milano

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