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Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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3.11 Il significato evolutivo <strong>del</strong>la bip<strong>ed</strong>ia 89<br />

sono le cure parentali, e viceversa più alto è il tasso di natalità, più scarse<br />

sono le cure parentali. Le grandi scimmie antropomorfe hanno un tasso di<br />

natalità minimo, un figlio ogni cinque o sei anni, e quindi le cure parentali<br />

assumono grande importanza, perché da esse dipende la sopravvivenza dei<br />

piccoli. All’estremo opposto, gli animali che producono enormi quantità di<br />

uova, ad es. i molluschi o i pesci, non prestano alcuna cura parentale alla<br />

prole. In questo caso l’unica possibilità di perpetuare la specie è quella di produrre<br />

grandissime quantità di uova, la quasi totalità andranno perdute, ma<br />

almeno alcune potranno giungere fino alla maturità. Inoltre, c’è un rapporto<br />

anche tra basso numero di nascite e maggiori cure parentali da una parte e<br />

un cervello di maggiori dimensioni, maggiore intelligenza <strong>ed</strong> una dipendenza<br />

più prolungata <strong>del</strong>la prole dai genitori dall’altra. In altre parole, piccolo<br />

numero di figli, più intense cure parentali, maggiore sviluppo <strong>del</strong> quoziente<br />

di intelligenza, infanzia prolungata e comportamenti sociali complessi sono<br />

strettamente collegati e interagiscono tra loro con un effetto di fe<strong>ed</strong>-back.<br />

Poiché le scoperte paleontologiche hanno dimostrato che la bip<strong>ed</strong>ia è comparsa<br />

qualche milione di anni prima <strong>del</strong>la fabbricazione di utensili artificiali,<br />

la vecchia ipotesi che collegava locomozione bip<strong>ed</strong>e e fabbricazione di utensili<br />

deve essere accantonata. Le ragioni <strong>del</strong>la bip<strong>ed</strong>ia devono essere altre.<br />

Gli scimpanzé hanno un figlio ogni 5-6 anni, perché una femmina non<br />

può allevare più di un figlio per volta. Un tasso di natalità così basso costituisce<br />

un rischio di estinzione. Secondo Lovejoy la bip<strong>ed</strong>ia degli Ominidi è<br />

strettamente connessa a un maggiore tasso di natalità. Gli Ominidi hanno<br />

aumentato la natalità, le nascite sono diventate più ravvicinate e una madre<br />

è stata in grado di allevare due o tre figli per volta. Questo ha comportato<br />

una forte diminuzione <strong>del</strong>la mobilità <strong>del</strong>la femmina e richiesto una maggiore<br />

cooperazione sociale all’interno <strong>del</strong> gruppo. Se la femmina si sposta di meno,<br />

ha bisogno <strong>del</strong>l’aiuto <strong>del</strong> maschio per l’approvvigionamento <strong>del</strong> cibo. La<br />

spartizione <strong>del</strong> cibo consente questa nuova strategia riproduttiva. I maschi si<br />

sarebbero fatti carico di rifornire le femmine di cibo, liberandole dal gravoso<br />

compito <strong>del</strong>la ricerca <strong>del</strong> cibo e consentendo loro di avere più tempo per<br />

curare la prole. Ma per trasportare il cibo e condividerlo, il maschio deve<br />

poss<strong>ed</strong>ere l’andatura bip<strong>ed</strong>e e avere le mani libere. Poiché la sopravvivenza<br />

dei piccoli dipende dal livello <strong>del</strong>le cure parentali, la capacità di trasportare il<br />

cibo e di condividerlo aumenta notevolmente il livello <strong>del</strong>le cure che la madre<br />

può fornire ai figli. Se i maschi nutrono le femmine e i piccoli, l’intervallo tra<br />

le gestazioni può essere notevolmente ridotto.<br />

Ma perché mai un maschio dovrebbe approvvigionare di cibo la femmina<br />

e i suoi cuccioli? Ciò è possibile soltanto se si formano dei legami permanenti<br />

tra il maschio e la femmina e il legame di coppia presuppone altri<br />

cambiamenti significativi: la scomparsa <strong>del</strong>l’estro nella femmina, e quindi<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

degli Studi di Milano

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