Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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3.9 Il genere Paranthropus (Australopiteco robusto) 84 LocalitàStato Anno scoperta Kromdraai Sudafrica1938 Kromdraai Sudafrica1941 Swartkrans Sudafrica1948 Swartkrans Sudafrica1949 DrimolenSudafrica1994 sigla DNH 7 DNH 8 Olduvai Tanzania1959 OH 5 Olduvai Tanzania1959 OH 28 Peninj Tanzania1964 Ileret Kenya Valle del- l’Omo Lomekwi Kenya (WT) ER 406 ER 407 ER 732 Palato, mandibola, denti, frr.i temporale Mandibola di bambino, frr.i di omero e ulna, metacarpi, falangi, astragalo Mandibola, frr.i ossa facciali Mandibola, resti di 3 crani Cranio con mandibola Mandibola completa Cranio dal sito FLK I Dal sito TK-BK II Mandibola completa Etiopia mandibola WT 17000 Denominazione originaria Paranthropus robustus Paranthropus robustus Paranthropus crassidens Paranthropus crassidens Paranthropus robustus Zinjanthropus boisei Età 2,0 – 1,5 2,0 – 1,5 2,0 – 1,0 2,0 – 1,0 2,0 – 1,5 1,75 1,4 – 1,2 1,6 Tre crani 2,0 – 1,5 Paraustralopithecus aethiopicus 2,6 – 2,12 “cranio nero” 2,5 Tabella 3.2 Ritrovamenti dell’Africa Orientale relativi a Paranthropus. Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano

3.9 Il genere Paranthropus (Australopiteco robusto) 85 indicano una dieta vegetariana comprendente non solo fogliame ed erbe, ma anche radici, tuberi e bacche. Il parantropo aveva dimensioni corporee maggiori dell’Australopithecus africanus e poteva raggiungere un’altezza di 1,5 m, e un peso di ca 40-60 kg. Anche la capacità cranica è in media maggiore di quella dell’africanus (tabella 3.3). KNM-WT 17000 410 cm 3 KNM-ER 732 506 KNM-ER 406 510 ± 10 OH 5 530 SK 1585 530 KNM-ER 1805 582 Tabella 3.3 Capacità craniche calcolate su reperti di Paranthropus. Tuttavia, questo dato deve essere considerato in relazione alle maggiori dimensioni corporee. Nel complesso vi è un maggiore aumento della dimensione delle ossa facciali e della mandibola che non del neurocranio. Nel Parantropo si riscontra un chiaro dimorfismo sessuale, maggiore che nell’africanus. La cresta sagittale del cranio è tipica dei maschi (ad es. SK 46, 48, 83, KNM-ER 406 e 1805, OH 5) e risulta assente nelle femmine (ad es. KNM-ER 407 e 732, DNH 7, TM 1517). Inoltre, nei maschi le ossa della faccia hanno una forma “scodellata”, nelle femmine sono piatte. Le dimensioni dei denti, in particolare del canino superiore e del primo molare, sono maggiori nei soggetti maschili. Per quanto riguarda lo scheletro post-cranico non vi sono differenze sostanziali rispetto all’Australopithecus africanus, a parte le dimensioni e la maggiore robustezza delle ossa. Il Parantropo aveva senza dubbio una stazione eretta e un’andatura bipede, come è dimostrato dalla posizione avanzata del foro occipitale e dalla morfologia del bacino e del femore. Paranthropus robustus e Paranthropus boisei costituiscono una linea ominide divergente da quella umana e destinata a estinguersi. Da un esame statistico dei resti di Australopithecus africanus e di Paranthropus robustus risulta che nel parantropo era maggiore la mortalità infantile o in età molto giovane. Per gli esemplari di africanus da Taung, Sterkfontein e Makapansgat è stata calcolata una durata media della vita di 22 anni circa, per il Paranthropus da Swartkrans e da Kromdraai la media scende a 17 anni circa. È dimostrabile poi da fori riscontrati sulla scatola cranica (per es. a Swartkrans sull’esemplare SK 54, appartenente a un in- Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano

3.9 Il <strong>genere</strong> Paranthropus (Australopiteco robusto) 85<br />

indicano una dieta vegetariana comprendente non solo fogliame <strong>ed</strong> erbe, ma<br />

anche radici, tuberi e bacche.<br />

Il parantropo aveva dimensioni corporee maggiori <strong>del</strong>l’Australopithecus<br />

africanus e poteva raggiungere un’altezza di 1,5 m, e un peso di ca 40-60<br />

kg. Anche la capacità cranica è in m<strong>ed</strong>ia maggiore di quella <strong>del</strong>l’africanus<br />

(tabella 3.3).<br />

KNM-WT 17000 410 cm 3<br />

KNM-ER 732 506<br />

KNM-ER 406 510 ± 10<br />

OH 5 530<br />

SK 1585 530<br />

KNM-ER 1805 582<br />

Tabella 3.3 Capacità craniche calcolate su reperti di Paranthropus.<br />

Tuttavia, questo dato deve essere considerato in relazione alle maggiori dimensioni<br />

corporee. Nel complesso vi è un maggiore aumento <strong>del</strong>la dimensione<br />

<strong>del</strong>le ossa facciali e <strong>del</strong>la mandibola che non <strong>del</strong> neurocranio.<br />

Nel Parantropo si riscontra un chiaro dimorfismo sessuale, maggiore che<br />

nell’africanus. La cresta sagittale <strong>del</strong> cranio è tipica dei maschi (ad es. SK<br />

46, 48, 83, KNM-ER 406 e 1805, OH 5) e risulta assente nelle femmine (ad<br />

es. KNM-ER 407 e 732, DNH 7, TM 1517). Inoltre, nei maschi le ossa<br />

<strong>del</strong>la faccia hanno una forma “sco<strong>del</strong>lata”, nelle femmine sono piatte. Le<br />

dimensioni dei denti, in particolare <strong>del</strong> canino superiore e <strong>del</strong> primo molare,<br />

sono maggiori nei soggetti maschili.<br />

Per quanto riguarda lo scheletro post-cranico non vi sono differenze sostanziali<br />

rispetto all’Australopithecus africanus, a parte le dimensioni e la maggiore<br />

robustezza <strong>del</strong>le ossa. Il Parantropo aveva senza dubbio una stazione eretta<br />

e un’andatura bip<strong>ed</strong>e, come è dimostrato dalla posizione avanzata <strong>del</strong> foro<br />

occipitale e dalla morfologia <strong>del</strong> bacino e <strong>del</strong> femore.<br />

Paranthropus robustus e Paranthropus boisei costituiscono una linea ominide<br />

divergente da quella umana e destinata a estinguersi.<br />

Da un esame statistico dei resti di Australopithecus africanus e di Paranthropus<br />

robustus risulta che nel parantropo era maggiore la mortalità infantile<br />

o in età molto giovane. Per gli esemplari di africanus da Taung,<br />

Sterkfontein e Makapansgat è stata calcolata una durata m<strong>ed</strong>ia <strong>del</strong>la vita di<br />

22 anni circa, per il Paranthropus da Swartkrans e da Kromdraai la m<strong>ed</strong>ia<br />

scende a 17 anni circa. È dimostrabile poi da fori riscontrati sulla scatola<br />

cranica (per es. a Swartkrans sull’esemplare SK 54, appartenente a un in-<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

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