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Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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3.9 Il <strong>genere</strong> Paranthropus (Australopiteco robusto) 83<br />

II nello strato superiore, datato tra 1,4 e 1,2 Ma, provengono altri resti di<br />

Parantropo (OH 28).<br />

Nella regione di Ileret, lungo la costa orientale <strong>del</strong> lago Turkana, R. Leakey<br />

ha scoperto tre importanti crani di Parantropo nel sito 10, databili tra 2 e 1,5<br />

Ma (KNM-ER 406, 407 e 732). Sempre R. Leakey nel 1964 aveva scoperto a<br />

Peninj, a ovest <strong>del</strong> lago Natron, una magnifica mandibola di Parantropo in<br />

strati <strong>del</strong>la formazione Humbu, databili verso 1,6 Ma.<br />

Resti di Parantropo sono stati rinvenuti nella bassa valle <strong>del</strong>l’Omo nella<br />

formazione di Shungura. Dal livello F <strong>del</strong> sito 57, datato tra 1,99 e 1,93 Ma,<br />

proviene una mandibola frammentaria e dal livello D <strong>del</strong> sito 18, datato tra<br />

2,6 e 2,12, una mandibola quasi completa. Quest’ultima, già definita come<br />

Paraustralopithecus aethiopicus, <strong>ed</strong> ora Paranthropus aethiopicus, rappresenta<br />

una forma ancestrale <strong>del</strong> Parantropo, al pari <strong>del</strong> cosiddetto cranio nero<br />

scoperto da R. Leakey a Lomekwi nel West Turkana (KNM-WT 17000) e<br />

datato verso 2,5 Ma.<br />

I ritrovamenti <strong>del</strong>l’Africa orientale dimostrano che il <strong>genere</strong> Paranthropus<br />

ha cominciato a comparire verso 2,5 Ma e che le specie robustus <strong>del</strong> Sudafrica<br />

e boisei <strong>del</strong>l’Africa orientale erano diffuse soprattutto tra 2 e 1,5 Ma, ma<br />

hanno continuato a persistere fino a 1 Ma, dopo di che si sono estinte. Erano<br />

quindi contemporanee <strong>del</strong>le più antiche forme di <strong>Homo</strong>.<br />

La caratteristica fondamentale <strong>del</strong> Parantropo è il potente apparato masticatore,<br />

caratterizzato da molari e premolari molto grandi, di dimensioni<br />

maggiori di qualsiasi altro Ominide, da premolari molarizzati, e da una forte<br />

riduzione <strong>del</strong>la dentatura anteriore: incisivi e canini sono molto piccoli sia<br />

rispetto alla dentatura iugale sia in assoluto. Correlate a questo potente<br />

apparato masticatore – lo Ziniantropo fu soprannominato nut-cracker, schiaccianoci<br />

– sono la forma e le dimensioni <strong>del</strong>la mandibola, dal momento che<br />

denti grandi hanno radici grandi: l’aspetto è massiccio, con un corpo mandibolare<br />

molto robusto e ramo ascendente largo e alto. Le arcate zigomatiche<br />

sono robuste, lunghe <strong>ed</strong> espanse in fuori. La macrodontia <strong>del</strong> Parantropo<br />

richi<strong>ed</strong>eva necessariamente una muscolatura di notevole robustezza: i muscoli<br />

temporali, avendo a disposizione come superficie di attacco un piccolo<br />

neurocranio, dovevano incontrarsi sulla sommità <strong>del</strong> cranio agganciandosi a<br />

una cresta ossea, mentre i masseteri richi<strong>ed</strong>evano arcata zigomatica e mandibola<br />

dalla struttura massiccia. La potenza dei muscoli temporali è dimostrata<br />

dalla presenza di una cresta sagittale e quella dei masseteri dalla larghezza e<br />

robustezza <strong>del</strong>le ossa zigomatiche.<br />

Questo apparato masticatore così potente è tipico di una dieta vegetariana<br />

coriacea. Anche l’aumento <strong>del</strong>la superficie masticatoria dei molari e<br />

premolari, le loro cuspidi basse e tozze e l’aspetto piatto in seguito all’usura<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

degli Studi di Milano

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