Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer
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3.8 Le caverne di Sterkfontein 76<br />
altri animali, che mostrarono a Broom. Le ricerche furono quindi indirizzate<br />
nella caverna principale di Sterkfontein, destinata a diventare uno dei luoghi<br />
fondamentali per lo studio <strong>del</strong>le origini umane.<br />
3.8 Le caverne di Sterkfontein<br />
Sterkfontein è una bassa collina sulla destra <strong>del</strong> fiume Bloubank, all’interno<br />
<strong>del</strong>la riserva naturalistica Isaac Edwin Stegmann, 9,5 km a nord-ovest<br />
di Krugersdorp nel Gauteng. A poco più di un km verso sud-ovest si trova<br />
Swartkrans e a 1,6 km verso nord-est Kromdraai, entrambe importanti località<br />
fossilifere. Le caverne di Sterkfontein sono ubicate a 1480 m di quota,<br />
presso la sommità <strong>del</strong>la collina che raggiunge i 1486 m. Il nome significa<br />
“strong fountain” e deriva dal nome <strong>del</strong> vecchio ufficio postale posto all’incrocio<br />
stradale. Sulle colline dolomitiche intorno a Krugersdorp vi sono altre<br />
tre importanti località che hanno restituito fossili di Ominidi: Gladysvale,<br />
Drimolen e Coopers. Nel 1999 tutta quest’area è stata iscritta dall’Unesco<br />
nella “World Heritage List”.<br />
Le caverne di Sterkfontein e di altre località <strong>del</strong>la valle <strong>del</strong> Bloubank e <strong>del</strong>la<br />
regione <strong>del</strong> Gauteng si aprono nel calcare dolomitico pre-Cambriano e sono<br />
di origine carsica; la loro formazione risale a circa 20-30 milioni di anni fa in<br />
seguito alla lenta azione <strong>del</strong>l’acqua <strong>del</strong>la falda freatica contenente in soluzione<br />
ossido di carbonio, che con l’acqua forma acido carbonico, e che infiltrandosi<br />
nelle spaccature e nelle fessurazioni scioglie lentamente il carbonato di calcio<br />
<strong>del</strong>la roccia dolomitica dando origine a cavità sotterranee. Quando all’incirca<br />
cinque milioni di anni fa la falda freatica si abbassò, le acque superficiali continuarono<br />
la loro azione di dissolvimento <strong>del</strong>la dolomite e percolando nelle<br />
cavità prec<strong>ed</strong>entemente formatesi depositarono il carbonato di calcio sotto<br />
forma di stalattiti e stalagmiti, mentre al di sotto <strong>del</strong>la falda si formavano<br />
nuove cavità più profonde. In seguito i processi di erosione e di dilavamento<br />
<strong>del</strong>la superficie portarono alla formazione di aperture, attraverso cui penetravano<br />
nelle caverne sotterranee terra, detriti rocciosi e ossa di animali, che<br />
si accumulavano costituendo un deposito di versante (talus). Lo stillicidio<br />
<strong>del</strong> carbonato di calcio ha cementato lentamente il deposito, trasformandolo<br />
in una roccia di colore arancio bruno denominata breccia. Alla fine, con il<br />
progr<strong>ed</strong>ire <strong>del</strong>l’erosione <strong>del</strong>la superficie, la volta <strong>del</strong>le caverne è parzialmente<br />
crollata e spazzata via, portando in esposizione i depositi di breccia.<br />
Le caverne di questa regione non furono quindi abitate dagli Ominidi,<br />
ma le ossa degli Ominidi come di altri animali quali iene, felini, scimmie e<br />
antilopi, sono finite nelle caverne in seguito ai fenomeni di dilavamento o<br />
<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />
degli Studi di Milano