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Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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“ . . . alla ricerca di legami profondi . . . l’uomo è stato considerato<br />

sotto l’aspetto zoologico <strong>del</strong>la sua natura. Ne è risultato che<br />

l’uomo zoologico non continuava solo ad avere in comune con gli<br />

altri mammiferi l’organizzazione propria agli animali a sangue<br />

caldo, ma che i suoi comportamenti, con l’umanizzazione, restavano<br />

identici a quelli di un mammifero sociale, onnivoro, per il<br />

quale i condizionamenti derivanti dal territorio, dalla ricerca <strong>del</strong><br />

cibo e dalla riproduzione continuavano a essere concepibili e interpretabili<br />

in termini zoologici. Un simile atteggiamento che può<br />

essere indifferentemente considerato lapalissiano o pieno di un<br />

“bestialismo” eccessivo, sembra giustificarsi per due ragioni. La<br />

prima è che nel corso <strong>del</strong>la <strong>evoluzione</strong> umana, soprattutto dopo<br />

la scrittura, si è formata una immagine non materializzata, indispensabile<br />

allo sviluppo spirituale e al progresso, ma che, in<br />

particolare nelle scienze umane, ha fatto sì che l’uomo perdesse<br />

qualsiasi legame con il vasto mondo. Sull’esempio <strong>del</strong>l’antenato<br />

scimmia ci siamo sforzati di dimostrare a prezzo di quali difficoltà<br />

l’immagine reale <strong>del</strong>l’antenato umano fosse emersa nell’ultimo secolo.<br />

La seconda ragione è che la distanza a cui si è giunti oggi<br />

fra l’uomo che tende a divenire l’unico mammifero terrestre di<br />

qualche importanza numerica e il resto <strong>del</strong> globo rende necessaria<br />

una presa di coscienza di quello che è realmente l’homo sapiens,<br />

nato al tempo <strong>del</strong>le steppe per la caccia al cavallo selvatico e<br />

adattatosi a poco a poco alla locomozione s<strong>ed</strong>uta in un’atmosfera<br />

di petrolio bruciato. La paleontologia umana e la preistoria, che<br />

destano curiosità per motivi che vanno molto al di là <strong>del</strong> punto<br />

di vista scientifico, assumono il valore di scienze applicate quando<br />

si arriva alla constatazione che tutta l’ascesa <strong>del</strong>le civiltà si<br />

è realizzata con quello stesso uomo fisico e intellettuale che faceva<br />

la posta al mammut e che la nostra cultura elettronica, che<br />

ha appena cinquant’anni, si regge su un apparato fisiologico che<br />

risale invece a quarantamila anni fa. Se c’è motivo di avere fiducia<br />

nelle possibilità di adattamento, tuttavia la distorsione esiste<br />

<strong>ed</strong> è evidente la contraddizione fra una civiltà dai poteri quasi illimitati<br />

e un civilizzatore la cui aggressività è rimasta immutata<br />

dal tempo in cui uccidere la renna significava sopravvivere.”<br />

(A. Leroi – Gourhan, Il gesto e la parola, pp. 463 – 464).<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

degli Studi di Milano<br />

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