Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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09.06.2013 Views

1.8 Darwin affronta il tema dell’origine dell’uomo 34 Selection in Relation to Sex. Come già Th. Huxley ed E. Haeckel, anche Darwin sostiene che l’affinità strutturale tra uomo e scimmie antropomorfe doveva significare una loro antica parentela e quindi la derivazione dell’uomo da un ancient member, un antico membro della famiglia delle scimmie antropomorfe. A differenza di Haeckel, Darwin pensa che l’origine dell’uomo debba essere ricercata in Africa, poiché le sue affinità sono maggiori con scimpanzé e gorilla che non con l’orango o i gibboni. Per Darwin l’uomo si distingue da tutti gli altri primati per tre aspetti fondamentali: una grande intelligenza, la grande abilità manuale e la capacità di fabbricare utensili, la stazione eretta e la locomozione bipede. Una scimmia antropomorfa che avesse cominciato a possedere anche in piccola misura queste qualità umane, avrebbe avuto un sicuro vantaggio rispetto agli altri primati e da questo momento la pressione continua della selezione naturale non poteva che condurre alla nascita dell’uomo moderno. Darwin affronta anche il tema dell’origine delle razze attuali, affermando che nella diversificazione delle razze umane il ruolo principale è stato svolto non dalla selezione naturale, ma da quella sessuale, che dipende non tanto dalla lotta per l’esistenza, quanto dalla lotta tra individui della stessa specie, in genere maschi, per il possesso delle femmine. La maggior parte del libro è dedicata ad esaminare la selezione sessuale e i caratteri sessuali secondari in tutto il regno animale, dai crostacei fino ai mammiferi 31 . Darwin accentuò l’importanza della selezione in relazione al sesso, poiché riteneva che le differenze tra le diverse razze umane non avessero una qualche particolare utilità, cioè un valore adattivo, e che di conseguenza non potessero essere ricondotte all’azione della selezione naturale. Oggi sappiamo che non è così: le differenze razziali hanno un valore adattivo e sono quindi frutto della selezione naturale. Soltanto due tipi di caratteristiche possono evolversi in relazione alla selezione sessuale: quelli direttamente coinvolti nella competizione tra i maschi per l’accesso alle femmine e tutta la gamma di ornamentazioni del maschio che servono a influenzare la scelta da parte della femmina. In realtà selezione naturale e selezione sessuale sono più intrecciate tra loro di quanto Darwin ritenesse. A questo punto, dopo la pubblicazione delle opere di Huxley, Haeckel e Darwin, iniziò la ricerca del missing link, l’anello mancante dell’albero genealogico della specie umana, concepito da Haeckel come un essere a metà strada tra le antropomorfe attuali e l’uomo e battezzato Pithecanthropus alalus, cioè uomo – scimmia privo di linguaggio. Nel corso di quasi un secolo e mezzo di ricerche sono stati scoperti in 31 Sul pensiero di Darwin in relazione all’origine dell’uomo cfr. J.C. Greene, La morte di Adamo cit., p. 368 ss. Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano

1.9 Evoluzionismo e religione 35 Europa, Asia e Africa migliaia di resti fossili di Ominidi che consentono di tracciare il quadro, sia pure ancora lacunoso, del processo dell’ominazione. 1.9 Evoluzionismo e religione Nel 1543 veniva pubblicata l’opera più importante di Nicolò Copernico, De revolutionibus orbium coelestium, nella quale si affermava, in contrasto con la concezione tolemaica fatta propria da Tommaso d’Aquino e dalla Chiesa, che la terra non era al centro dell’universo, ma ruotava insieme agli altri pianeti intorno al sole. Quasi un secolo dopo Galileo Galilei dimostrava la validità del sistema copernicano nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632), ma sarà costretto all’abiura. Un secolo e mezzo dopo, Georges – Louis Buffon (1778) e James Hutton (1788) dimostrarono, con argomenti diversi, che la terra non era vecchia di appena 6000 anni, come si riteneva sulla base della Bibbia, ma incomparabilmente più antica. Nel 1859 con la teoria dell’evoluzionismo Charles Darwin poneva le premesse per dimostrare che l’uomo, lungi dall’essere stato creato direttamente da Dio, discendeva da un antenato scimmiesco. Le conquiste della scienza moderna faticarono molto ad essere ammesse dalla Chiesa. Tuttavia, in nessun passo della Bibbia si sostiene che la terra è posta al centro dell’universo. Galileo fu condannato per eresia perché la Chiesa riteneva che la teoria copernicana fosse contraria all’insegnamento della Bibbia. In realtà i teologi cattolici avevano fatto propria la concezione aristotelico – tolemaica dell’universo ed è questo il motivo per cui Galileo fu condannato. Il racconto biblico secondo cui il mondo, le piante, gli animali e l’uomo sono stati creati in sei giorni può essere tranquillamente inteso in senso metaforico, non certo letterale. Diversa è la questione dell’origine dell’uomo. In questo caso l’accordo tra pensiero religioso ed evoluzionismo si rivela molto più difficile e complesso. I creazionisti e catastrofisti seguaci di Cuvier respinsero la teoria di Darwin, che comunque guadagnò un consenso crescente nel campo degli studiosi per la forza e la solidità delle prove che andavano accumulandosi in suo favore. Innanzitutto, esaminiamo qual’era la posizione di Darwin nei confronti della religione. Per Darwin la selezione naturale ha valore adattivo, cioè determina un migliore adattamento, ma non è teleologica, cioè orientata verso un determinato scopo o fine. “Questo principio per il quale ogni lieve variazione, se utile si mantiene, è stato da me denominato selezione naturale per indicare la sua analogia con la selezione operata dall’uomo”. L’evoluzione è un processo graduale, casuale e imprevedibile, privo di qualsiasi finalità. Darwin si pose il problema della difficoltà di concepire l’uomo come il risultato di Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano

1.8 Darwin affronta il tema <strong>del</strong>l’origine <strong>del</strong>l’uomo 34<br />

Selection in Relation to Sex. Come già Th. Huxley <strong>ed</strong> E. Haeckel, anche<br />

Darwin sostiene che l’affinità strutturale tra uomo e scimmie antropomorfe<br />

doveva significare una loro antica parentela e quindi la derivazione <strong>del</strong>l’uomo<br />

da un ancient member, un antico membro <strong>del</strong>la famiglia <strong>del</strong>le scimmie<br />

antropomorfe. A differenza di Haeckel, Darwin pensa che l’origine <strong>del</strong>l’uomo<br />

debba essere ricercata in Africa, poiché le sue affinità sono maggiori con<br />

scimpanzé e gorilla che non con l’orango o i gibboni. Per Darwin l’uomo si<br />

distingue da tutti gli altri primati per tre aspetti fondamentali: una grande<br />

intelligenza, la grande abilità manuale e la capacità di fabbricare utensili,<br />

la stazione eretta e la locomozione bip<strong>ed</strong>e. Una scimmia antropomorfa che<br />

avesse cominciato a poss<strong>ed</strong>ere anche in piccola misura queste qualità umane,<br />

avrebbe avuto un sicuro vantaggio rispetto agli altri primati e da questo momento<br />

la pressione continua <strong>del</strong>la selezione naturale non poteva che condurre<br />

alla nascita <strong>del</strong>l’uomo moderno. Darwin affronta anche il tema <strong>del</strong>l’origine<br />

<strong>del</strong>le razze attuali, affermando che nella diversificazione <strong>del</strong>le razze umane il<br />

ruolo principale è stato svolto non dalla selezione naturale, ma da quella sessuale,<br />

che dipende non tanto dalla lotta per l’esistenza, quanto dalla lotta tra<br />

individui <strong>del</strong>la stessa specie, in <strong>genere</strong> maschi, per il possesso <strong>del</strong>le femmine.<br />

La maggior parte <strong>del</strong> libro è d<strong>ed</strong>icata ad esaminare la selezione sessuale e<br />

i caratteri sessuali secondari in tutto il regno animale, dai crostacei fino ai<br />

mammiferi 31 .<br />

Darwin accentuò l’importanza <strong>del</strong>la selezione in relazione al sesso, poiché<br />

riteneva che le differenze tra le diverse razze umane non avessero una qualche<br />

particolare utilità, cioè un valore adattivo, e che di conseguenza non potessero<br />

essere ricondotte all’azione <strong>del</strong>la selezione naturale. Oggi sappiamo che non è<br />

così: le differenze razziali hanno un valore adattivo e sono quindi frutto <strong>del</strong>la<br />

selezione naturale. Soltanto due tipi di caratteristiche possono evolversi in<br />

relazione alla selezione sessuale: quelli direttamente coinvolti nella competizione<br />

tra i maschi per l’accesso alle femmine e tutta la gamma di ornamentazioni<br />

<strong>del</strong> maschio che servono a influenzare la scelta da parte <strong>del</strong>la femmina.<br />

In realtà selezione naturale e selezione sessuale sono più intrecciate tra loro<br />

di quanto Darwin ritenesse.<br />

A questo punto, dopo la pubblicazione <strong>del</strong>le opere di Huxley, Haeckel<br />

e Darwin, iniziò la ricerca <strong>del</strong> missing link, l’anello mancante <strong>del</strong>l’albero<br />

genealogico <strong>del</strong>la specie umana, concepito da Haeckel come un essere a metà<br />

strada tra le antropomorfe attuali e l’uomo e battezzato Pithecanthropus<br />

alalus, cioè uomo – scimmia privo di linguaggio.<br />

Nel corso di quasi un secolo e mezzo di ricerche sono stati scoperti in<br />

31 Sul pensiero di Darwin in relazione all’origine <strong>del</strong>l’uomo cfr. J.C. Greene, La morte<br />

di Adamo cit., p. 368 ss.<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

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