Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

archeoserver.it
from archeoserver.it More from this publisher
09.06.2013 Views

1.4 Il trasformismo di Lamarck 20 ti continuamente per un lunghissimo periodo di tempo, producono effetti di grande portata, senza alcuna necessità di ricorrere all’ipotesi di periodiche catastrofi naturali. È l’antico concetto espresso dal detto latino gutta cavat lapidem saepe cadendo. L’età della terra non poteva essere di soli 6000 anni, ma incommensurabilmente più antica. 1.4 Il trasformismo di Lamarck Jean – Baptiste Pierre – Antoine de Lamarck (1744 – 1829) fu il primo naturalista a elaborare una teoria della trasformazione graduale degli organismi viventi. Appartenente a una piccola nobiltà provinciale ormai decaduta e impoverita, Lamarck dopo aver compiuto i primi studi presso i Gesuiti e aver perso il padre, nel 1761 si arruolò nell’esercito, ma ben presto dovette constatare la difficoltà di intraprendere la carriera militare per un giovane senza mezzi. Nel 1768 si congedò e si recò a Parigi, dove pur vivendo con pochi mezzi e facendo diversi lavori, riuscì a continuare gli studi. Conobbe Jean – Jacques Rousseau, sviluppò un grande interesse per la botanica e nel 1778 pubblicò Flore françoise, un’opera che richiamerà su di lui l’attenzione di Buffon. Buffon gli affidò l’educazione del figlio, che sperava di avviare lungo la strada della ricerca scientifica, e lo fece entrare all’Académie des Sciences. Nel 1781 Lamarck ebbe l’incarico di custode dell’erbario al Jardin du Roi, che durante la Rivoluzione Francese cambierà nome, diventando prima Jardin des Plants e poi Musée Nationale d’Histoire Naturelle (1793). Al Musée furono istituite due cattedre di zoologia, affidate una a Lamarck, che si occuperà degli Invertebrati, e l’altra al più giovane Geoffroy Saint – Hilaire, che si dedicherà ai Vertebrati. In otto anni Lamarck compirà un imponente lavoro di revisione e classificazione degli Invertebrati, un campo degli studi fino a quel momento ancora in uno stato di grande confusione. Lamarck definirà dieci classi differenti di Invertebrati, basandosi sulle caratteristiche dei loro organi fondamentali – respirazione, circolazione e sistema nervoso. Nel 1801 i risultati del suo lavoro furono pubblicati nell’opera Système des animaux sans vertèbres. Lo studio degli invertebrati portò Lamarck a concepire la teoria del trasformismo, che espose nel 1802 nell’opuscolo Recherches sur l’organisation des corps vivants e nel 1809 nell’opera Philosophie Zoologique. Lamarck rimase impressionato dalla constatazione che nel regno animale vi erano delle differenze graduali tra le varie classi per quanto concerne la complessità della loro organizzazione, tali da poter formare una sorta di catena della vita, che partiva dalle forme più semplici ed elementari di organizzazione degli organismi Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano

1.5 Darwin e la teoria dell’evoluzione 21 viventi per giungere attraverso una lunga serie continua di gradini fino alle forme di vita più complesse e dotate di intelligenza, che culminano con l’uomo, collocato nel gradino più alto. “Cittadini, andate dal più semplice al più complesso e avrete il filo esatto che unisce tutte le creazioni della natura, avrete un’idea precisa della loro progressione, sarete convinti che il più semplice degli esseri viventi ha dato origine a tutti gli altri”. Questa scala della progressione della vita “indica. . . il cammino percorso dalla natura nel dar vita alle diverse forme animali”. Secondo Lamarck l’idea della stabilità della specie era una falsa impressione generata dalla breve prospettiva temporale considerata, limitata soltanto ai tempi storici. Ma se si considerano le specie estinte che la paleontologia cominciava a far conoscere in maniera sempre più approfondita, si potrà comprendere che le specie moderne discendono da quelle estinte. D’altra parte poiché tutti gli organismi viventi dipendono per la loro esistenza dall’adattamento all’ambiente e poiché la storia della terra dimostra che l’ambiente ha attraversato continue e incessanti trasformazioni, è impensabile ritenere che le specie si siano mantenute fisse e inalterate. Ciò che deve sorprendere non è la trasformazione delle specie, ma il fatto che alcune specie siano rimaste inalterate per lunghissimi periodi di tempo. Lamarck cercò di individuare le cause dell’evoluzione nell’uso e disuso degli organi in rapporto all’ambiente e formulò la discussa teoria secondo cui i caratteri acquisiti potevano essere trasmessi alla prole. I cambiamenti climatici e ambientali determinavano nuovi bisogni e la necessità di adottare nuovi modi di vita, questi ultimi inducevano modificazioni strutturali, in base al principio “la funzione crea l’organo”. Le modificazioni così acquisite potevano essere trasmesse ai discendenti. In questo modo una specie mutava gradualmente fino a diventare una nuova specie. L’ereditarietà dei caratteri acquisiti rappresentò il punto debole della teoria di Lamarck e contribuì fortemente al rifiuto dell’intera teoria del trasformismo. 1.5 Darwin e la teoria dell’evoluzione Gli anni fra il 1830 e il 1859 sono quelli in cui gli studi delle scienze naturali avviati nel XVIII secolo giunsero a piena maturazione e le diverse discipline, ormai autonome e ciascuna dotata di una propria metodologia, interagirono tra loro convergendo verso la comprensione del posto dell’uomo nella natura: scienze naturali, in particolare la zoologia, la paleontologia, la geologia e la nascente archeologia preistorica. Charles Darwin (1809 – 1882), un giovane naturalista, dal 7 dicembre 1831 al 2 ottobre 1836 effettuò un viaggio intorno al mondo a bordo del brigantino Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano

1.4 Il trasformismo di Lamarck 20<br />

ti continuamente per un lunghissimo periodo di tempo, producono effetti di<br />

grande portata, senza alcuna necessità di ricorrere all’ipotesi di periodiche<br />

catastrofi naturali. È l’antico concetto espresso dal detto latino gutta cavat<br />

lapidem saepe cadendo. L’età <strong>del</strong>la terra non poteva essere di soli 6000 anni,<br />

ma incommensurabilmente più antica.<br />

1.4 Il trasformismo di Lamarck<br />

Jean – Baptiste Pierre – Antoine de Lamarck (1744 – 1829) fu il primo naturalista<br />

a elaborare una teoria <strong>del</strong>la trasformazione graduale degli organismi<br />

viventi. Appartenente a una piccola nobiltà provinciale ormai decaduta e<br />

impoverita, Lamarck dopo aver compiuto i primi studi presso i Gesuiti e<br />

aver perso il padre, nel 1761 si arruolò nell’esercito, ma ben presto dovette<br />

constatare la difficoltà di intraprendere la carriera militare per un giovane<br />

senza mezzi. Nel 1768 si cong<strong>ed</strong>ò e si recò a Parigi, dove pur vivendo con<br />

pochi mezzi e facendo diversi lavori, riuscì a continuare gli studi. Conobbe<br />

Jean – Jacques Rousseau, sviluppò un grande interesse per la botanica e nel<br />

1778 pubblicò Flore françoise, un’opera che richiamerà su di lui l’attenzione<br />

di Buffon.<br />

Buffon gli affidò l’<strong>ed</strong>ucazione <strong>del</strong> figlio, che sperava di avviare lungo la<br />

strada <strong>del</strong>la ricerca scientifica, e lo fece entrare all’Académie des Sciences.<br />

Nel 1781 Lamarck ebbe l’incarico di custode <strong>del</strong>l’erbario al Jardin du Roi, che<br />

durante la Rivoluzione Francese cambierà nome, diventando prima Jardin des<br />

Plants e poi Musée Nationale d’Histoire Naturelle (1793). Al Musée furono<br />

istituite due catt<strong>ed</strong>re di zoologia, affidate una a Lamarck, che si occuperà<br />

degli Invertebrati, e l’altra al più giovane Geoffroy Saint – Hilaire, che si<br />

d<strong>ed</strong>icherà ai Vertebrati.<br />

In otto anni Lamarck compirà un imponente lavoro di revisione e classificazione<br />

degli Invertebrati, un campo degli studi fino a quel momento ancora<br />

in uno stato di grande confusione. Lamarck definirà dieci classi differenti<br />

di Invertebrati, basandosi sulle caratteristiche dei loro organi fondamentali<br />

– respirazione, circolazione e sistema nervoso. Nel 1801 i risultati <strong>del</strong> suo<br />

lavoro furono pubblicati nell’opera Système des animaux sans vertèbres.<br />

Lo studio degli invertebrati portò Lamarck a concepire la teoria <strong>del</strong> trasformismo,<br />

che espose nel 1802 nell’opuscolo Recherches sur l’organisation des corps<br />

vivants e nel 1809 nell’opera Philosophie Zoologique. Lamarck rimase impressionato<br />

dalla constatazione che nel regno animale vi erano <strong>del</strong>le differenze<br />

graduali tra le varie classi per quanto concerne la complessità <strong>del</strong>la loro<br />

organizzazione, tali da poter formare una sorta di catena <strong>del</strong>la vita, che partiva<br />

dalle forme più semplici <strong>ed</strong> elementari di organizzazione degli organismi<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

degli Studi di Milano

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!